Mãe Preta
Pele encarquilhada carapinha branca
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/9/2015 - 16:13
Maremma amara
anonyme
[Inizio del XIX secolo]
Canzone popolare della Toscana meridionale
[Early 19th century]
A folksong from Southern Tuscany
Maremma amara, Maremma maiala
di Riccardo Venturi
Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d'entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che ha il gusto della lingua italiana d'un tempo, si lascia sfuggire una maremma laddove, oggi, si preferisce un più scientifico ecosistema palustre o altri termini di quest'epoca così attenta all'ecologia.
Col tempo, quasi inutile dirlo, si è stabilita una Maremma per antonomasia: la zona paludosa costiera tra la Toscana meridionale e il Lazio settentrionale, per intendersi.... (continuer)
Canzone popolare della Toscana meridionale
[Early 19th century]
A folksong from Southern Tuscany
Maremma amara, Maremma maiala
di Riccardo Venturi
Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d'entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che ha il gusto della lingua italiana d'un tempo, si lascia sfuggire una maremma laddove, oggi, si preferisce un più scientifico ecosistema palustre o altri termini di quest'epoca così attenta all'ecologia.
Col tempo, quasi inutile dirlo, si è stabilita una Maremma per antonomasia: la zona paludosa costiera tra la Toscana meridionale e il Lazio settentrionale, per intendersi.... (continuer)
Tutti mi dicon Maremma, Maremma...
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envoyé par Riccardo Venturi 9/2/2015 - 12:19
Libertação
[1954]
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), poeta, romanziere, saggista, autore teatrale e cinematografico, critico letterario, direttore di importanti giornali e ministro della cultura tra il 1976 ed il 1979.
Musica di Santos Moreira, compositore e violista portoghese.
Canzone che Amália Rodrigues interpretò dal vivo nel 1955. Censuratissima dal regime salazarista, fu pubblicata in Francia nel 1956 (nel disco “Album n° 2: Fado Et Flamenco”) e in Portogallo solo dopo la Rivoluzione del 1974 (“Amália Rodrigues no Café Luso, 1955”).
Si dice che Amália Rodrigues sia stata connivente con il regime: canzoni come questa e come Abandono (Fado Peniche) parrebbero non confermare a pieno quell’opinione. E si tenga pure conto che la celebre cantante nel suo disco intitolato “Com que voz” del 1970 interpretò Trova do vento que passa, la poesia di Manuel Alegre messa in musica da Adriano Correia de Oliveira, due artisti non certo amati dalla dittatura.
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), poeta, romanziere, saggista, autore teatrale e cinematografico, critico letterario, direttore di importanti giornali e ministro della cultura tra il 1976 ed il 1979.
Musica di Santos Moreira, compositore e violista portoghese.
Canzone che Amália Rodrigues interpretò dal vivo nel 1955. Censuratissima dal regime salazarista, fu pubblicata in Francia nel 1956 (nel disco “Album n° 2: Fado Et Flamenco”) e in Portogallo solo dopo la Rivoluzione del 1974 (“Amália Rodrigues no Café Luso, 1955”).
Si dice che Amália Rodrigues sia stata connivente con il regime: canzoni come questa e come Abandono (Fado Peniche) parrebbero non confermare a pieno quell’opinione. E si tenga pure conto che la celebre cantante nel suo disco intitolato “Com que voz” del 1970 interpretò Trova do vento que passa, la poesia di Manuel Alegre messa in musica da Adriano Correia de Oliveira, due artisti non certo amati dalla dittatura.
Fui à praia, e vi nos limos
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envoyé par Bernart Bartleby 23/10/2014 - 15:17
La filanda
[1972]
Parole di Vito Pallavicini (1924-2007), paroliere italiano.
Musica di Alberto Fialho Janes (1909-1971), compositore e paroliere portoghese.
Singolo del 1971 poi nell’album “La filanda e altre storie” del 1972.
Cover italiana del brano di Amália Rodrigues intitolato “É ou não è” del 1971.
Caso di cover con un testo completamente diverso dall’originale e che nella versione di Pallavicini e Milva diventa una sorta di “contrasto” (seppur risolto intimamente, che la voce è una sola) tra la povera filandera, ingallata dal figlio del padrone, ed il padrone stesso, che ovviamente non ne vuole proprio sapere di averla come nuora. Purtroppo la canzone parte arrabbiata ma non si conclude con una rivendicazione di genere e di classe bensì con la triste e rassegnata accettazione che nel mondo ci sarà sempre chi comanda e chi ubbidisce (chi lo ficca, e chi ne patisce le conseguenze) e, anzi, con una parziale assunzione di responsabilità, ammissione d’ingenuità, della povera ragazza abusata ed inguaiata dal giovane riccastro…
Parole di Vito Pallavicini (1924-2007), paroliere italiano.
Musica di Alberto Fialho Janes (1909-1971), compositore e paroliere portoghese.
Singolo del 1971 poi nell’album “La filanda e altre storie” del 1972.
Cover italiana del brano di Amália Rodrigues intitolato “É ou não è” del 1971.
Caso di cover con un testo completamente diverso dall’originale e che nella versione di Pallavicini e Milva diventa una sorta di “contrasto” (seppur risolto intimamente, che la voce è una sola) tra la povera filandera, ingallata dal figlio del padrone, ed il padrone stesso, che ovviamente non ne vuole proprio sapere di averla come nuora. Purtroppo la canzone parte arrabbiata ma non si conclude con una rivendicazione di genere e di classe bensì con la triste e rassegnata accettazione che nel mondo ci sarà sempre chi comanda e chi ubbidisce (chi lo ficca, e chi ne patisce le conseguenze) e, anzi, con una parziale assunzione di responsabilità, ammissione d’ingenuità, della povera ragazza abusata ed inguaiata dal giovane riccastro…
Cos'è, cos'è
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envoyé par Bernart Bartleby 2/1/2014 - 09:07
Receita para se fazer um herói
Testo: Reinaldo Ferreira (1922-1959)
Musica: “Ira!”
Un complesso brasiliano (Ira!) ha inciso la “Ricetta” nel 1988 con le parole un po’ modificate.
Riportiamo prima la versione modificata cantata dal gruppo rock brasiliano.
*
O Ira! gravou "Receita para fazer um herói" com a letra levemente modificada e rebatizada de "Receita para se fazer um herói". O guitarrista da banda, Edgard Scandurra, estava servindo o Exército quando um colega (o soldade Esteves) mostrou-lhe o poema, dizendo que tinha sido escrito por ele. A banda não suspeitou de nada e gravou a música no disco "Psicoacústica", em 1988 (ainda inédito em CD). Após o lançamento do disco descobriu-se que, na verdade, tratava-se de um poema de Reinaldo Ferreira. Daí o fato de Ferreira não ter sido creditado como autor da música...
(Gli Ira hanno registrato "Receita para fazer um herói" con le parole leggermente modificate e... (continuer)
Musica: “Ira!”
Un complesso brasiliano (Ira!) ha inciso la “Ricetta” nel 1988 con le parole un po’ modificate.
Riportiamo prima la versione modificata cantata dal gruppo rock brasiliano.
*
O Ira! gravou "Receita para fazer um herói" com a letra levemente modificada e rebatizada de "Receita para se fazer um herói". O guitarrista da banda, Edgard Scandurra, estava servindo o Exército quando um colega (o soldade Esteves) mostrou-lhe o poema, dizendo que tinha sido escrito por ele. A banda não suspeitou de nada e gravou a música no disco "Psicoacústica", em 1988 (ainda inédito em CD). Após o lançamento do disco descobriu-se que, na verdade, tratava-se de um poema de Reinaldo Ferreira. Daí o fato de Ferreira não ter sido creditado como autor da música...
(Gli Ira hanno registrato "Receita para fazer um herói" con le parole leggermente modificate e... (continuer)
Toma-se um homem
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envoyé par José Colaço Barreiros 4/1/2005 - 12:03
Parcours:
Héros
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Parole e musica di Caco Velho, nome d’arte di Mateus Nunes (1920-1971), cantante, compositore e musicista brasiliano
Arrangiamento di Piratini, nome d’arte di António Amabile
Un brano assai famoso che ha una storia del tutto particolare.
Nacque come canzone sulla condizione degli schiavi di origine africana nel Brasile prima della cosiddetta “Lei Áurea” che nel 1888 abolì (ma solo ufficialmente) la schiavitù.
Con la voce della fadista Maria da Conceição nei primi anni 40 approdò poi in Portogallo, dove il suo successo fu rinnovato e moltiplicato. Tutte le radio trasmettevano ininterrottamente il motivo e la gente la cantava per le strade fino al giorno in cui, di punto in bianco, “Mãe Preta” semplicemente scomparve. La censura salazarista si era finalmente accorta della valenza del testo e l’aveva vietata: “Mentre la frusta colpisce il suo amore / Madre Nera culla il figlio bianco... (continuer)