Auteur Yakov Kopel Sandler [Jacob Koppel Sandler] / יעקב קאָפּעל סאַנדלער
?אלי, אלי, למה עזבתני
אלי, אלי, למה עזבתני?
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envoyé par Bernart Bartleby 15/10/2014 - 14:01
Parcours:
Exil et exiliés
E anche qui vi costringo (TI costringo, Riccardo) a mettere tutto in ordine...
Manca la scansione delle strofe e poi mi pare che il titolo sia in Ebraico, mentre il testo in Yiddish...
Il titolo sarà sbagliato, il nome dell'autore pure, il testo anche, ed incompleto...
Maperò non prendetevela con me... io facio del mio melio e poi nesuno siamo perfetti, ogniuno ci abiamo i suoi difetti!
Manca la scansione delle strofe e poi mi pare che il titolo sia in Ebraico, mentre il testo in Yiddish...
Il titolo sarà sbagliato, il nome dell'autore pure, il testo anche, ed incompleto...
Maperò non prendetevela con me... io facio del mio melio e poi nesuno siamo perfetti, ogniuno ci abiamo i suoi difetti!
B.B. 15/10/2014 - 14:05
Testo traslitterato dell’originale Yiddish, trovato qui
Il testo trascritto è corretto, a parte un piccolo refuso ("layer" al posto di "fayer", fuoco). Il testo è stato ricontrollato all'ascolto; per cui è stata restaurata la trascrizione "azavtoyni" per "azavtoni". [RV]
EYLI, EYLI, LOMO AZAVTOYNI?
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envoyé par Bernart Bartleby 15/10/2014 - 14:09
MEU DEUS, MEU DEUS, POR QUE ME ABANDONASTE?
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envoyé par Bernart Bartleby 15/10/2014 - 14:11
MY GOD, MY GOD, WHY HAVE YOU ABANDONED ME?
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envoyé par Bernart Bartleby 15/10/2014 - 14:11
Intanto ho cominciato col rimettere al suo posto il punto interrogativo nel titolo della canzone; il titolo è effettivamente in ebraico, ma pronunciato "alla yiddish" (l'ebraico ashkenazita ha una pronuncia molto diversa da quello sefardita sul quale si basa la pronuncia dell'ebraico moderno). A sua volta il titolo ebraico è la resa della famosa frase in aramaico di Cristo in croce.
Riccardo Venturi 15/10/2014 - 17:36
Mi ha incuriosito il fatto che la copertina dello spartito di "Eyli, Eyli, lomo azavtoni?" riporti il nome di Sandler non solo come autore della musica ma anche del testo. Così ho scoperto sulla pagina in russo riportata in biografia che il successo del brano arrivò in un momento in cui Sandler non se la passava tanto bene economicamente e così, per non vedersi strappare dai creditori tutti i proventi della sua fatica, pur essendo anche l'autore del testo (peraltro molto aderente al Salmo biblico corrispondente) decise di non attribuirsene la paternità, sicchè alcuni "squali" provarono a fregargliela. Ecco perchè su molti siti come autore risulta Boris Thomashevsky.
In realtà molti anni dopo Sandler riuscì a recuperare in tribunale ciò che gli era stato tolto.
In realtà molti anni dopo Sandler riuscì a recuperare in tribunale ciò che gli era stato tolto.
Bernart Bartleby 15/10/2014 - 21:12
Ti devo dare un paio di notizie, Bart: il "testo yiddish" ricavato da YouTube consisteva in tre frasi del testo, nella traduzione yiddish del titolo (chi parla yiddish non capisce più l'ebraico biblico?!? Ahi ahi ahi, secolarizzaziò, secolarizzaziò!) e di una breve spiegazione della canzone. Il testo, quindi, l'ho rifatto io di sana pianta in caratteri ebraici. A YouTube bisogna stare parecchio attenti: infatti la "traduzione ebraica" l'ho levata, perché era fatta col Google Translator (bellissimo quando non ha riconosciuto "gzar" e ci ha messo ZAR in caratteri latini...). Cercherò di trovare una traduzione ebraica vera altrove. La storia dello Zar è "trasmigrata" anche nella traduzione portoghese e in quella inglese; dimodoché il Signore Iddio deve salvare gli ebrei dall'Imperatore di Tutte le Russie ("de um czar furioso", "from an angry czar"). Senza sminuire le persecuzioni zariste nei... (continuer)
Riccardo Venturi 16/10/2014 - 15:11
Ahi, ahi, ahi! Ma se lo zar non c'entra nulla anche il mio commento finale va a farsi benedire! Peccato, perchè temporalmente la cosa filava...
Resta il fatto che il brano si trova in un disco di canzoni dal ghetto di Vilnius. Probabilmente "Eyli, Eyli, lomo azavtoni?", trasformato da salmo in canzone "leggera", ebbe molto successo anche tra gli ebrei d'Europa, oltre che fra quelli americani, e la recrudescenza della persecuzione durante la guerra la riportò nuovamente in auge.
Resta il fatto che il brano si trova in un disco di canzoni dal ghetto di Vilnius. Probabilmente "Eyli, Eyli, lomo azavtoni?", trasformato da salmo in canzone "leggera", ebbe molto successo anche tra gli ebrei d'Europa, oltre che fra quelli americani, e la recrudescenza della persecuzione durante la guerra la riportò nuovamente in auge.
B.B. 16/10/2014 - 15:47
PS. Va da sé, ma non me la piglio certo con te, Bart. Anzi, tutt'altro. Me la piglio, e sempre di più, con chi massacra testi e traduzioni in giro per la Rete. Non credo esistano persone con un minor senso del sacro del sottoscritto, tranne che per una cosa: il testo. Senso del sacro a parte, si tratta di un testo che parla di tragedie, e si riesce magicamente a renderlo ridicolo; potremo almeno andare a dormire senza che parecchi spiriti ci perseguitino. Comunque, tanto, io l'inferno me lo sono già guadagnato con la mia insopportabile pignoleria, e attendo solo il momento in cui potrò correggere a Satana i verbi in diavolese (anche in quel "Papè Satàn aleppe" c'è qualcosa che non mi quaglia). Come minimo, dopo due mesi di eternità (circa 20.000 anni) mi spedisce in paradiso..."Basta! Levatemelo dai coglioni questo qui...!" Poi, però, in Paradiso voglio proprio vedere come stanno messi con l'ebraico, voglio proprio vedere! Ci sarà da ridere!
Riccardo Venturi 16/10/2014 - 16:12
16 ottobre 2014
MIO DIO, MIO DIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?
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Già, alla faccenda del tuo commento sullo zar non ci avevo pensato. Ma escludo che nella canzone si parli dello zar: "zar", in yiddish, si dice צאָר (tsar), mentre "gzar" è antichissima parola ebraica dalla radice del verbo gozer (גוזר) "comandare, decretare". Inoltre, l'autore usa una parola come אָבֿות (ebraico avòt, yiddish oves, si noti che in ebraico "padre" ha un plurale femminile!) che indica i "padri" nel senso degli antenati in Palestina. Credo che qui il tutto si riferisca al salvataggio degli Ebrei dalla cattività egizia, al passaggio del Mar Rosso ecc.
Riccardo Venturi 16/10/2014 - 16:39
Quindi, ricapitolando:
- Boris Thomashevsky non c'entra nulla con la canzone, che probabilmente cercò solo di approfittare del momento di debolezza di Sandler, "autore" del testo e della musica;
- Jacob Koppel Sandler è più che altro l'autore della musica, che per quanto riguarda il testo mi pare che non differisca molto dal Salmo biblico originario;
- benchè la canzone sia stata concepita e sia diventata famosa a cavallo tra 800 e 900, gli Zar e i pogrom antisemiti nell'Impero russo forse non c'entrano una fava, anche se sicuramente ciò che lì era accaduto e continuava ad accadere era ben noto agli ebrei emigrati (o scappati) negli USA e altrove;
- la canzone, versione "leggera" del noto Salmo biblico, ebbe grande successo negli USA e poi nei decenni successivi anche in Europa e, durante le persecuzioni naziste, fu molto cantata nei ghetti, a Vilnius come altrove.
Penso che, nonostante... (continuer)
- Boris Thomashevsky non c'entra nulla con la canzone, che probabilmente cercò solo di approfittare del momento di debolezza di Sandler, "autore" del testo e della musica;
- Jacob Koppel Sandler è più che altro l'autore della musica, che per quanto riguarda il testo mi pare che non differisca molto dal Salmo biblico originario;
- benchè la canzone sia stata concepita e sia diventata famosa a cavallo tra 800 e 900, gli Zar e i pogrom antisemiti nell'Impero russo forse non c'entrano una fava, anche se sicuramente ciò che lì era accaduto e continuava ad accadere era ben noto agli ebrei emigrati (o scappati) negli USA e altrove;
- la canzone, versione "leggera" del noto Salmo biblico, ebbe grande successo negli USA e poi nei decenni successivi anche in Europa e, durante le persecuzioni naziste, fu molto cantata nei ghetti, a Vilnius come altrove.
Penso che, nonostante... (continuer)
B.B. 16/10/2014 - 21:23
Rispondo punto-punto:
1. Questo conferma che, anche nei frangenti più cupi e neri, l'essere umano non rinuncia mai a essere tale, nel bene e nel male.
2. Dovrò andare a questo punto a dare un'occhiata a 'sto benedetto salmo originario. Ce l'ho la bibbia ebraica, che peraltro in ebraico non si chiama affatto bibbia, ma "Tanakh" (acronimo di Torà, Nevi'im, Ketuvim, ovvero "Torà, Profeti, Scritti"). Certo, averci un salmo fra le CCG non sarebbe roba di tutti i giorni... ;
3. Però, a ripensarci, la cosa potrebbe avere anche una valenza metaforica. Adonay, salvaci come hai salvato gli antichi nostri padri, ma anche quelli meno antichi; in pratica, il testo biblico potrebbe, chissà, essere stato come adattato a tempi più recenti. Quel che continuo a escludere è che vi sia nominato lo zar direttamente. C'è anche da dire che molti parlanti dello yiddish attuale, o meglio di quel che ne rimane,... (continuer)
1. Questo conferma che, anche nei frangenti più cupi e neri, l'essere umano non rinuncia mai a essere tale, nel bene e nel male.
2. Dovrò andare a questo punto a dare un'occhiata a 'sto benedetto salmo originario. Ce l'ho la bibbia ebraica, che peraltro in ebraico non si chiama affatto bibbia, ma "Tanakh" (acronimo di Torà, Nevi'im, Ketuvim, ovvero "Torà, Profeti, Scritti"). Certo, averci un salmo fra le CCG non sarebbe roba di tutti i giorni... ;
3. Però, a ripensarci, la cosa potrebbe avere anche una valenza metaforica. Adonay, salvaci come hai salvato gli antichi nostri padri, ma anche quelli meno antichi; in pratica, il testo biblico potrebbe, chissà, essere stato come adattato a tempi più recenti. Quel che continuo a escludere è che vi sia nominato lo zar direttamente. C'è anche da dire che molti parlanti dello yiddish attuale, o meglio di quel che ne rimane,... (continuer)
Riccardo Venturi 16/10/2014 - 22:08
Bart, mi sa che ho cancellato per errore il tuo ultimo commento...mi dispiace :-( Potresti rimandarlo, per cortesia...?
Riccardo Venturi 17/10/2014 - 09:34
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[1896]
Versi di Boris Thomashevsky (Борис Томашевский, 1866-1939), attore, regista, drammaturgo, storico del teatro. Originario di un villaggio nella regione di Kiev, emigrò con la famiglia a New York nel 1881.
Musica di Jacob Koppel Sandler (Яков Коппель Сандлер, 1853-1931), direttore d’orchestra e compositore, anche lui originario dei dintorni di Kiev, allora Impero russo. Emigrò negli USA nel 1888.
Testo trovato su YouTube. Credo che il titolo sia in ebraico, come dalle Sacre Scritture, mentre poi il testo prosegue in Yiddish.
Una canzone popolare Yiddish, direttamente tratta dal “Salmo di Davide” (l’incipit del Salmo 22 dell’Antico Testamento, nonché l’invocazione in aramaico di Cristo in croce, “Elì, Elì, lemà sabakhtàni?”) ma indissolubilmente legata alla versione, divenuta famosissima, che ne fecero Sandler e Thomashevsky per l’operetta “Brokhe, Oder... (continuer)