Grodek
Am Abend tönen duie herbslichen Wälder
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/9/2014 - 12:17
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Di Grodek esistono diverse traduzioni italiane. Vorrei dare conto per prima di quella di uno dei maggiori studiosi e traduttori di letteratura tedesca: Ervino Pocar. Proviene, perlomeno per quanto ho in mio possesso, da uno di quei tascabili che, con gli anni, son diventati rarissimi come un economista intelligente: le Poesie di Georg Trakl edite nella BUR, la Biblioteca Universale Rizzoli, nel 1974. “Introduzione, traduzione e note di Ervino Pocar”, prezzo lire 2000. Non nascondo che, in questa mia predilezione, non c'entra soltanto il valore, eccelso, della traduzione; c'entra anche il fatto che Ervino Pocar, piranese di nascita, aveva sposato un'elbana di Portoferraio, Cesi de Rosa, e che all'Elba, dove risiedeva, sono nate le sue opere. Credo che Marciana Marina sia l'unica località ad avergli dedicato una strada, via Ervino Pocar. [RV]
GRODEK
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 26/9/2014 - 11:34
Dalle Poesie di Georg Trakl nell'edizione Garzanti, che non ho. La traduzione è riprodotta dall'articolo di Francesco Lamendola pubblicato dal Centro Studi La Runa. [RV]
GRODEK
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envoyé par Riccardo Venturi 26/9/2014 - 11:51
È ripresa da it.wikipedia, ma l'autore non è indicato. Trakl, oltre che da Ervino Pocar e da Degli Alberti/Innerkofler, è stato tradotto in italiano da Enrico De Angelis per la Letteratura Universale Marsilio; alcune sue poesie furono tradotte anche da Giaime Pintor, ma non questa. [RV]
GRODEK
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 26/9/2014 - 12:03
Versi di Else Lasker-Schüler (1869-1945), nella raccolta intitolata “Die gesammelten Gedichte” pubblicata nel 1917. La grande poetessa ebrea tedesca conobbe Georg Trakl a Berlino all’inizio del 1914, poco prima del suo richiamo sotto le armi, esperienza che lo porterà al tracollo psichico e al suicidio nell’ottobre di quello stesso anno.
GEORG TRAKL
Seine Augen standen ganz fern.
Er war als Knabe einmal schon im Himmel.
Darum kamen seine Worte hervor
Auf blauen und weißen Wolken.
Wir stritten über Religion,
Aber immer wie zwei Spielgefährten,
Und bereiteten Gott von Mund zu Mund.
Im Anfang war das Wort.
Des Dichters Herz, eine feste Burg,
Seine Gedichte: Singende Thesen.
Er war wohl Martin Luther.
Seine dreifaltige Seele trug er in der Hand,
Als er in den heiligen Krieg zog.
– Dann wußte ich, er war gestorben –
Sein Schatten weilte unbegreiflich
Auf dem Abend... (continuer)
GEORG TRAKL
Seine Augen standen ganz fern.
Er war als Knabe einmal schon im Himmel.
Darum kamen seine Worte hervor
Auf blauen und weißen Wolken.
Wir stritten über Religion,
Aber immer wie zwei Spielgefährten,
Und bereiteten Gott von Mund zu Mund.
Im Anfang war das Wort.
Des Dichters Herz, eine feste Burg,
Seine Gedichte: Singende Thesen.
Er war wohl Martin Luther.
Seine dreifaltige Seele trug er in der Hand,
Als er in den heiligen Krieg zog.
– Dann wußte ich, er war gestorben –
Sein Schatten weilte unbegreiflich
Auf dem Abend... (continuer)
Bernart Bartleby 9/2/2015 - 13:59
Drowsiness Of Ancient Gardens (1994) is the first album by French project That Summer, who collaborated with Tony Wakeford of Sol Invictus. Track 9 Grodek comes from a poem by the most revered Austrian expressionist poet Georg Trakl (1887-1914). Since he died in november 1914, after serving in a medical unit in Eastern Europe, he wrote few poems about the Great War, but at least this one, Grodek, and Klage too. That Summer's version is sung in French. (Great War in Music)
That Summer - Grodek
That Summer - Grodek
B.B. 24/1/2020 - 21:54
Menschheit
[1912]
Versi di Georg Trakl, nella raccolta “Gedichte” pubblicata nel 1913.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Una poesia che nei suoi primi versi è un presagio dell’orrore della guerra imminente della quale, già alla fine del 1912, si poteva avvertire l’odore di morte. Non bisogna infatti dimenticare che l’impero austro-ungarico tra il 1908 ed il 1909 si era annesso la Bosnia ed Erzegovina e che proprio nei Balcani in quegli anni divamparono i conflitti (prima e seconda guerra balcanica) e serpeggiavano quelle tensioni che fecero da innesco all’esplosione della Grande Guerra.
Nei versi successivi il poeta esprime la propria convinzione che solo la fede possa salvare gli uomini sull’orlo del baratro, prima che “la disperazione e la notte calino nei loro tristi cervelli”.
Su quanto pesò l’esperienza della guerra sulla vita di Georg Trakl si legga Grodek.
Versi di Georg Trakl, nella raccolta “Gedichte” pubblicata nel 1913.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Una poesia che nei suoi primi versi è un presagio dell’orrore della guerra imminente della quale, già alla fine del 1912, si poteva avvertire l’odore di morte. Non bisogna infatti dimenticare che l’impero austro-ungarico tra il 1908 ed il 1909 si era annesso la Bosnia ed Erzegovina e che proprio nei Balcani in quegli anni divamparono i conflitti (prima e seconda guerra balcanica) e serpeggiavano quelle tensioni che fecero da innesco all’esplosione della Grande Guerra.
Nei versi successivi il poeta esprime la propria convinzione che solo la fede possa salvare gli uomini sull’orlo del baratro, prima che “la disperazione e la notte calino nei loro tristi cervelli”.
Su quanto pesò l’esperienza della guerra sulla vita di Georg Trakl si legga Grodek.
Menschheit vor Feuerschlünden aufgestellt,
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envoyé par Bernart Bartleby 9/2/2015 - 15:14
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Klage
[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Poesia composta nel settembre 1914, un mese prima di Grodek e di questa – l’ultima prima del suicidio – sorella.
Come nell’invocazione con cui si apre il quinto movimento della cantata di Bach BWV 56 (“Komm, o Tod, du Schlafes Bruder”, “Vieni, o Morte, sorella del Sonno”), anche Georg Trakl in questo “Lamento” invoca il sonno e la morte, descritti come uccelli rapaci che volteggiano intorno all’uomo mentre, gemente, affonda nel mare dell’angoscia, verso la Notte finale.
E fu proprio così, ormai impossibilitato a sostenere i suoi drammi interiori... (continuer)
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Poesia composta nel settembre 1914, un mese prima di Grodek e di questa – l’ultima prima del suicidio – sorella.
Come nell’invocazione con cui si apre il quinto movimento della cantata di Bach BWV 56 (“Komm, o Tod, du Schlafes Bruder”, “Vieni, o Morte, sorella del Sonno”), anche Georg Trakl in questo “Lamento” invoca il sonno e la morte, descritti come uccelli rapaci che volteggiano intorno all’uomo mentre, gemente, affonda nel mare dell’angoscia, verso la Notte finale.
E fu proprio così, ormai impossibilitato a sostenere i suoi drammi interiori... (continuer)
Schlaf und Tod, die düstern Adler
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2015 - 10:11
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Georg Trakl: Kaspar Hauser Lied
[1912]
Versi di Georg Trakl, pubblicati nel 1913 sulla rivista “Der Brenner” diretta dall’amico Ludwig von Ficker.
Non so se qualche compositore abbia mai messo in musica questa poesia, tuttavia la propongo perché si tratta di un “lied”, una canzone.
Era il 26 maggio del 1828 quando sulla piazza di Norimberga comparve uno strano giovane mai visto prima. Sembrava in stato confusionale, non riusciva quasi a stare in piedi e ad esprimersi, se non a dire quello che forse era il suo nome, Kaspar Hauser; pareva infastidito dai suoni e dalla luce e da tutto il movimento che aveva intorno, proprio come se fino a quel momento fosse vissuto in una grotta buia, o nel profondo di una prigione...
Sottratto alla curiosità morbosa della gente, che causava allo “smemorato” un forte disagio, Kaspar Hauser fu affidato alle cure di uno stimato insegnante, il professor Daumer, che in breve riuscì a recuperarlo... (continuer)
Versi di Georg Trakl, pubblicati nel 1913 sulla rivista “Der Brenner” diretta dall’amico Ludwig von Ficker.
Non so se qualche compositore abbia mai messo in musica questa poesia, tuttavia la propongo perché si tratta di un “lied”, una canzone.
Era il 26 maggio del 1828 quando sulla piazza di Norimberga comparve uno strano giovane mai visto prima. Sembrava in stato confusionale, non riusciva quasi a stare in piedi e ad esprimersi, se non a dire quello che forse era il suo nome, Kaspar Hauser; pareva infastidito dai suoni e dalla luce e da tutto il movimento che aveva intorno, proprio come se fino a quel momento fosse vissuto in una grotta buia, o nel profondo di una prigione...
Sottratto alla curiosità morbosa della gente, che causava allo “smemorato” un forte disagio, Kaspar Hauser fu affidato alle cure di uno stimato insegnante, il professor Daumer, che in breve riuscì a recuperarlo... (continuer)
Fuer Bessie Loos (*)
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envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2015 - 16:53
Parcours:
Des prisons du monde, Violence sur l'enfance
(*) Nota
La dedica è a Bessie Loos, danzatrice inglese e moglie dell’architetto e critico d’arte austriaco Adolf Loos. Amico della coppia, Georg Trakl li aveva accompagnati in un viaggio a Venezia nel 1913.
La dedica è a Bessie Loos, danzatrice inglese e moglie dell’architetto e critico d’arte austriaco Adolf Loos. Amico della coppia, Georg Trakl li aveva accompagnati in un viaggio a Venezia nel 1913.
Bernart Bartleby 10/2/2015 - 16:54
Im Osten
[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Un’altro terribile presagio della Grande Guerra in cui sarebbe sprofondata per sempre la sua vita. Georg Trakl scrisse questi versi nell’agosto 1914, pochi giorni prima di partire da Innsbruck con un trasporto militare diretto al fronte in Galizia e Bucovina.
Lì Georg Trakl, assegnato ad un reparto sanitario, si trovò a dover assistere, da solo e senza mezzi, decine di soldati feriti, straziati, agonizzanti. Il senso di disperazione ed impotenza lo indusse a tentare il suicidio, ma gli fu impedito dai commilitoni. Trasferito presso l’ospedale... (continuer)
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.
Un’altro terribile presagio della Grande Guerra in cui sarebbe sprofondata per sempre la sua vita. Georg Trakl scrisse questi versi nell’agosto 1914, pochi giorni prima di partire da Innsbruck con un trasporto militare diretto al fronte in Galizia e Bucovina.
Lì Georg Trakl, assegnato ad un reparto sanitario, si trovò a dover assistere, da solo e senza mezzi, decine di soldati feriti, straziati, agonizzanti. Il senso di disperazione ed impotenza lo indusse a tentare il suicidio, ma gli fu impedito dai commilitoni. Trasferito presso l’ospedale... (continuer)
Den wilden Orgeln des Wintersturms
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envoyé par Bernart Bartleby 9/2/2015 - 16:50
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
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Poesia di Georg Trakl
Musica di David Hackbridge Johnson (2012)
A poem by Georg Trakl
Music by David Hackbridge Johnson (2012)
Ein Gedicht von Georg Trakl
Musik von David Hackbridge Johnson (2012)
"One of a series of pieces that use the words of Georg Trakl's poem Gródek. After a battle there in 1914 Trakl tended the wounded. He was so traumatised by this that he took his own life a few days later. Unlike the earlier works in the series, here the piano and sprechstimme are speeded up and distorted. Ironic dance music comes in and out of focus to add to the frenzied nature of the emotions. In a later Eastern Front my uncle Paul died when barely out of his teens - he would be in his 80s if he was alive today. So much wasted life on all sides. - David Hackbridge Johnson.
Questa non è soltanto una poesia di Georg Trakl, e una delle più famose e terribili. E' l' ultima sua poesia,... (continuer)