ZIMBABWE E LITIO, DA ADESSO IN POI TUTTA UN’ALTRA STORIA
Gianni Sartori
Se ne era già parlato, se pur ancora come progetto, non ancora operativo.Adesso viene anche la conferma ufficiale.
Lo Zimbabwe non intende più esportare il litio allo stato grezzo, ma possibilmente lavorarselo in proprio.
Riepiloghiamo.
L’ex Rhodesia, oggi Zimbabwe, è tra i paesi africani uno di quelli maggiormente dotati di vaste riserve di Lithium (il terzo pare). Nel senso di “litio”, il minerale (simbolo Li, numero atomico 3, peso atomico 6,94; nessun riferimento ai Nirvana quindi) essenziale per le batterie dei veicoli elettrici.E se questo “oro bianco” (il cui prezzo in soli dieci anni è cresciuto del 1.100%) ha da tempo scatenato le comprensibili brame delle grandi compagnie minerarie, finora in Zimbabwe aveva mobilitato soprattutto schiere di minatori individuali (“artigianali”). Sui quali vanno calando le... (Continues)
Eulo García [2013]
-->Canciones Libertarias
Spagnolo / Spanish 2
eulo · Canciones Libertarias
Versión libérrima de "Redemption song" de Bob Marley.
Letra, guitarras y voz: Eulo García.
Bajo, solos de guitarra y programación de batería: Gabriel Lema.
Grabado, mezclado y masterizado por Gabriel Lema en Maia Estudio.
Diciembre, 2013.
Eulo García è un giovane cantautore e poeta libertario paraguaiano; e, quindi, dal Paraguay proviene questa particolarissima e “libérrima” versione di Redemption Song realizzata nel 2013. Una canzone dove la “Redemption” è sostituita dalla “Liberación” e nella quale, dal messaggio universale di Bob Marley, è stato tolto però ogni riferimento a Dio e alla religione. Rimasta a lungo un semplice link, questa versione viene oggi (23-10-2022) finalmente trascritta e messa in evidenza. [RV]
New Italian version by Riccardo Venturi
Nouvelle version italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin uusi italiankielinen versio
12 - 10 - 2022, 09:27
Italiano/Italian 2
Intepretata da Johnny Cash e Joe Strummer
Performed by Johnny Cash and Joe Strummer
Due parole del traduttore. Questa “nuova versione” non intende sostituirne nessun'altra, né tantomeno “dire l'ultima parola” o proporsi come più originale o poetica. Si tratta soltanto di un'interpretazione, secondo la mia sensibilità, di una canzone che ritengo molto importante e che ho voluto riportare al suo senso collettivo volgendo al plurale tutti gli "I". Anche per questo motivo, tutta questa pagina è stata revisionata e ristrutturata radicalmente; la mia “nuova versione” è stata soltanto un anticipo. A corredo, la canzone interpretata da Johnny Cash e Joe Strummer: non me ne voglia il grande Bob Marley, ma è, a mio parere,... (Continues)
Una pagina completamente rifatta. Antichissima (probabilmente del 2003, tra le prime inserite nel sito; ancora non compare neppure l'indicazione dell'anno di inserimento), e in condizioni miserevoli, sicuramente immeritate per una canzone del genere. Addirittura c'erano errori persino nel testo principale della canzone; da qui il suo rifacimento totale, pur mantenendo (e, nei limiti del possibile, ampliando) il materiale che comunque vi era contenuto. A tale riguardo, una specificazione. Contrariamente a molte altre pagine, per questa pagina è stato deciso di limitare le versioni in altre lingue (a parte quelle “di servizio” in italiano) a quelle autoriali, vale a dire preparate e interpretate da cantanti e gruppi, e pubblicate come singoli o in album. Non verranno quindi accettate altre versioni più o meno letterali, come ad esempio quelle provenienti da Lyricstranslate. Rimandiamo per questo alla relativa pagina, che contiene traduzioni del testo in 21 lingue.
caro DQ82, Bob analizza quanto dici e quindi lui canta che è puzza. L'africano è stato deportato in America e gettato nella guerra, e anche questo puzza.
2016/8/20 - 17:32
Lo dico da sempre,questa canzone mi accompagnerà nell ultimo mio giorno. I miei figli dovranno cantarla....
Sono rimasto quasi commosso dal commento della sig.ra Gioia Ricciuti, la quale ha dichiarato che questa canzone la accompagnerà fino all'ultimo suo giorno e che i suoi figli dovranno cantarla. Ho quindi pensato di offrire alla sig.ra Ricciuti, e naturalmente anche a tutti quanti, questa nuova traduzione della canzone, corredata da qualche nota esplicativa; sia mai che i figli della sig.ra Ricciuti debbano cantarla senza capirla bene, e situarla nel suo contesto. Perché Bob Marley, d'accordo, faceva della bella musica e fumava tanta robbabbòna, però quel che scriveva era parecchio significativo anche dal punto di vista storico. Cominciamo quindi col dire che la presente canzone parla, appunto, dei Buffalo Soldiers, i “Soldati Bisonte”: erano i soldati del leggendario 10° Reggimento di Cavalleria dell'esercito USA, ufficialmente istituito nel settembre 1866;... (Continues)
Il nome di “Buffalo Soldier” fu coniato dagli stessi Nativi (secondo alcuni dagli Cheyenne, ma più probabilmente dai Comanches) ed era un'appellativo spregiativo in origine. [RV]
Il bisonte era un animale sacro per i nativi americani, quindi dubito che il soprannome sia stato dato con intenti dispregiativi.
Le ragioni paiono essere i capelli crespi e neri come i peli del bisonte e/o lo spirito combattivo e il coraggio.
Mi sembra che le canzone abbia un significato metaforico e faccia riferimento alla perdita di identità determinata dallo schiavismo. Lo si capisce nella strofa finale, dove addirittura i bufalo soldiers sembrano essere impiegati contro la loro stessa terra. Il testo va interpretato, Bob insomma.
Allora perché non ci mettiamo "Hey Joe" di Jimi Hendrix?
Un'altra canzone molto costruttiva nonché istruttiva sull'argomento "la violenza contro le donne". Che poi è così bella ed è pure questa... contro lo sceriffo, che tanto bisogna eliminare, giusto? O no? :|
Eccone la versione (letterale) polacca cantata da Kuba Sienkiewicz (con Kamil Borkowski nelle vesti di "special guest" :)
Krzysiek 2016/3/15 - 01:23
Per niente d'accordo con te, Krzysiek.
"Hey Joe" è una murder ballad bell'e buona, il contrario di una canzone contro la violenza sulle donne.
Saluti
Hai ragione Bart. Lo ammetto. Non ho ragione. Tant'è vero che anche io la ascoltavo con parecchio gusto e fino alla nausea, canticchiando magari l'unico verso che mi sembrava di capire: "Ho sparato allo sceriffo".
Perdonami, se puoi, i miei miseri sforzi di diventare una specie di "trickster" di questo spazio comune (forse volendo ad ogni costo imitare tanto divertenti interventi precedenti, e va' beh, lasciamo perdere...). Sarebbe una cosa lunga e noiosa spiegare il preciso percorso che ho fatto "internamente" per arrivarci così giù (o su, chi lo sa? vedi, mi succede ancora:). Posso dire soltanto che da quando, abbastanza presto mi sembra, ho deciso nel mio piccolo di firmare un certo gruppo di canzoni che proponevo con il diminutivo del mio nome (un po' per lontananza dei ricordi, un po' per la poca serietà dei contributi), il passo si è fatto assai breve.
La cosa veramente bella delle... (Continues)
Ciao Krzysiek, spero di aver capito il tuo “sfogo”, credo che tu volessi dire che non bisogna dare mai nulla per scontato e che certi significati profondi possono nascondersi sotto l’apparenza. Questo vale anche per i testi delle canzoni.
Credo che lo sforzo in questo senso lo si stia facendo un po’ tutti quanti sulle CCG/AWS, diversamente oggi avremmo solo qualche centinaio di canzoni pacifiste in stile “make-love-not-war”, alcune delle quali sono francamente pure stucchevoli. Le policy per gli inserimenti sono invece sempre state piuttosto lungimiranti e dibattute, e di fatti le canzoni hanno superato le 25.000…
Quanto alle murder ballads come “Hey Joe”, alcune sono effettivamente presenti, penso per esempio a Where the Wild Roses Grow o a The Knoxville Girl o a La canzone di Marinella: ma la prima, che comunque contiene il punto di vista della vittima, fu giustamente spostata negli EXTRA... (Continues)
Ecco, mi rileggo oggi e vedo che mi è sfuggito di nuovo il nocciolo della questione, come mi succede di frequente, purtroppo.
Ho voluto abbinare "I Shot the Sheriff" alla "Hey Joe" per il fatto che entrambi parlano dell'omicidio perpetrato tramite un'arma da fuoco, una pistola. Certo, i motivi sono diversi, ma il delitto rimane lo stesso. In fondo volevo confrontare due situazioni estreme, due protagonisti, due fuorilegge legati ad un filo comune da una fatto di violenza. Che poi proprio la ricerca, la riflessione, il pensiero sulle vere e profonde ragioni della guerra (perché un omicidio è una piccola guerra) è, come credo, l'obiettivo più alto di queste pagine. Il "perché?" dolente e oscuro. La profondità nella quale stanno sommerse in noi le domande sulla morte, la giustizia, il senso di tutto ciò, che come si vuole dimostrare qua, vengono mantenute e ripetute sopratutto attraverso le... (Continues)
Sulle Lyricstranslate c'è pure la traduzione persiana di "Hey Joe" e la cosa si fa sempre più inqiuetante visto lo stato in cui ho trovato la traduzione italiana di "Ho sparato allo sceriffo", da cui il fatto che i media disinformano in tema chi in fin dei conti è stato ammazzato dal protagonista manco si evince, perché incompleta e disordinata. Ma le intenzioni erano buone, credo, come sempre :)
Abbinare "hey joe" vera murder ballade,a "i shot the scheriff" storia di chi diviene fuorilegge per legittima difesa..perche' si usa una pistola e uno viene ucciso? Ma dai, non ci siamo proprio...
Rhiannon Giddens, Amythyst Kiah, Leyla McCalla, Allison Russell
Songs of our Native Daughters (Smithsonian Folkways, 2019)
Rhiannon Giddens, vocals and minstrel banjo;
Amythyst Kiah, vocals;
Allison Russell, vocals;
Leyla McCalla, vocals;
Dirk Powell, guitar and electric guitar;
Jason Sypher, bass
L’unica cover presente nel disco è “Slave Driver” di Bob Marley, l’artista resistente per eccellenza, proposta in un bell’adattamento.
blogfoolk.com
Here we honor a man who used music as his weapon in the battle for human rights. Bob Marley sang about spirituality and sensuality, but also about militant resistance to oppression. His message, in total, was uni- fied—he was, in the words of his wife Rita, “a revolutionary.” Like Martin Luther King, his militancy has been whitewashed in the years since his death. But this song is more relevant than ever, not only for stating the... (Continues)
Che Sinead O'Connor strappò la foto del papa dopo aver cantato questa stessa canzone cambiando alcune strofe e riferendosi agli abusi sessuali subiti dai bambini nei collegi irlandesi da parte dei preti cattolici. Una lotta che non ha mai abbandonato. Al Madison Square garden é stata fischiata e lei la ricantò, ma il pubblico, forse troppo bigotto, non colse il gesto di protesta contro lo stato vaticano che ha sempre cercato di proteggere i preti.
Una curiosità:
le strofe iniziali di questa canzone sono state urlate a cappella da una completamente rasata Sinead O'Connor addosso alla folla che la fischiava senza pausa impedendole di cantare la sua canzone al Concerto Tributo per il 30° Anniversario di Bob Dylan, tenutosi a New York il 16 ottobre del 1992. Lei avrebbe dovuto interpretare I Believe in You (da Slow Train Coming), i musicisti accennavano in continuazione le prime note ma il pubblico del Madison Square Garden non perdonava alla cantante di aver poco tempo prima stracciato pubblicamente, durante la sua apparizione al Saturday Night Live, l'immagine del Papa. Vorrei sottolineare che I Believe in You era una delle prime canzoni del cosidetto "periodo cristiano" di Dylan....che altro dire?
Degna di nota secondo me questa cover di Grandson, pseudonimo di un ventitreenne artista canadese. Sulla copertina del singolo campeggia il faccione di #45
Il testo originario un po' meno asettico e un po' più reggaeggiante di quello a suo tempo contribuito da Parva Securis.
GUILTINESS
Guiltiness, (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah.
And they live their lives, (they live their lives)
On false pretence, every day,
Each and every day, yeah.
These are the big fish,
Who always try to eat down, the small fish,
Just the small fish.
I tell you what, they would do anything,
To materialize their every wish, oh yeah-eah-eah-eah.
Say, woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Woe to the downpressor,
They'll eat the bread of sad tomorrow!
Woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Oh, yeah-eah! oh, yeah-eah-eah-eah!
Guiltiness.. (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah, oh yeah.
These are the big fish, (these are the big fish)
Who always try to eat down... (Continues)
Gianni Sartori
Se ne era già parlato, se pur ancora come progetto, non ancora operativo.Adesso viene anche la conferma ufficiale.
Lo Zimbabwe non intende più esportare il litio allo stato grezzo, ma possibilmente lavorarselo in proprio.
Riepiloghiamo.
L’ex Rhodesia, oggi Zimbabwe, è tra i paesi africani uno di quelli maggiormente dotati di vaste riserve di Lithium (il terzo pare). Nel senso di “litio”, il minerale (simbolo Li, numero atomico 3, peso atomico 6,94; nessun riferimento ai Nirvana quindi) essenziale per le batterie dei veicoli elettrici.E se questo “oro bianco” (il cui prezzo in soli dieci anni è cresciuto del 1.100%) ha da tempo scatenato le comprensibili brame delle grandi compagnie minerarie, finora in Zimbabwe aveva mobilitato soprattutto schiere di minatori individuali (“artigianali”). Sui quali vanno calando le... (Continues)