Постой, паровоз
Nel disco "Chants des prisonniers sibériens d'aujourd'hui" pubblicato in Francia nel 1975
Постой, паровоз, не стучите, колеса.
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13/4/2014 - 22:16
Parcours:
Des prisons du monde, L'Archipel du Goulag
STOP TRAIN
(continuer)
(continuer)
Voglio ringraziarvi per questo nuovo percorso, già al tempo suo tanto agoniato da me. Segnalo le canzoni di Jacek Kaczmarski che si possono aggiungere all'esso:
Obława
Jałta
Ballada Katyńska
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Nasza klasa
Rozstrzelanie
Prosty człowiek
Aleksander Wat
Mury
Muy obligado!
Obława
Jałta
Ballada Katyńska
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Nasza klasa
Rozstrzelanie
Prosty człowiek
Aleksander Wat
Mury
Muy obligado!
Krzysiek Wrona 13/4/2014 - 23:31
Ciao Krzysiek, alla fine come vedi il percorso lo abbiamo fatto, ora che abbiamo abbastanza canzoni. Pero' mi sembra che molte delle canzoni non si riferiscano specificamente ai gulag, io manterrei le cose separate e non trasformerei il percorso in un generico "crimini dello stalinismo".
CCG Staff 14/4/2014 - 10:43
C'e' anche Lech Dyblik, attore e cantore di chansons di Odessa
https://www.youtube.com/watch?v=xtwUx5Lb0lw
Jałta
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Aleksander Wat
hai ragione, ma queste quattro canzoni si riferiscono direttamente ai gulag, ci starnno bene
Saludi
https://www.youtube.com/watch?v=xtwUx5Lb0lw
Jałta
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Aleksander Wat
hai ragione, ma queste quattro canzoni si riferiscono direttamente ai gulag, ci starnno bene
Saludi
krzyś 21/4/2014 - 23:04
Thank you for this interesting info about this polish actor and singer ( Lech Dyblik).
There is also a very interesting Russian singer who also sings about prison life:,
he’s name is : Gennadi Molchanov
https://www.youtube.com/playlist?list=...
He is a very non-trivial and talented person: a recidivist who once served many years in the prisons and lagers of the USSR for common crimes! (and now he performs in them giving concerts for inmates...)
There is also a very interesting Russian singer who also sings about prison life:,
he’s name is : Gennadi Molchanov
https://www.youtube.com/playlist?list=...
He is a very non-trivial and talented person: a recidivist who once served many years in the prisons and lagers of the USSR for common crimes! (and now he performs in them giving concerts for inmates...)
Я помню тот Ванинский порт
[seconda meta degli anni 40]
Tradizionale
La canzone del Gulag
Dall'album "Блатные песни" (1975)
dove viene riportato il titolo "Колыма (Порт Ванино)"
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Il Porto di Vanino (in russo Ванинский порт) e' una canzone poporale che viene considerata l'inno dei prigionieri nei gulag della Kolyma. Dovrebbe essere stata composta nel 1946 o 1947. Il nome dell'autore (o degli autori) è incerto.
Il porto di Vanino, sulla costa pacifica della Russia, che dà il nome alla canzone fu completato nel 1945. Si trattava di un porto di transito per prigionieri che venivano poi smistati verso il porto di Magadan, sul mare di Okhotsk.
In seguito i prigionieri venivano condotti lungo la "via delle ossa", chiamata così per l'elevata mortalità, verso la vasta regione di Kolyma, nell'estremo e freddissimo nord della Siberia (dove si raggiungono temperature di -60-70°C... (continuer)
Tradizionale
La canzone del Gulag
Dall'album "Блатные песни" (1975)
dove viene riportato il titolo "Колыма (Порт Ванино)"
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Il Porto di Vanino (in russo Ванинский порт) e' una canzone poporale che viene considerata l'inno dei prigionieri nei gulag della Kolyma. Dovrebbe essere stata composta nel 1946 o 1947. Il nome dell'autore (o degli autori) è incerto.
Il porto di Vanino, sulla costa pacifica della Russia, che dà il nome alla canzone fu completato nel 1945. Si trattava di un porto di transito per prigionieri che venivano poi smistati verso il porto di Magadan, sul mare di Okhotsk.
In seguito i prigionieri venivano condotti lungo la "via delle ossa", chiamata così per l'elevata mortalità, verso la vasta regione di Kolyma, nell'estremo e freddissimo nord della Siberia (dove si raggiungono temperature di -60-70°C... (continuer)
Я помню тот Ванинский порт
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envoyé par Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 13:01
Parcours:
L'Archipel du Goulag
«I remember that port in Vanino» (Russian: Я помню тот Ванинский порт) — a popular Russian folk song of the USSR epoch, which is often called an anthem of Soviet GULAG prisoners on Kolyma. Time of writing is unknown. A Kolyma prisoner A.G. Morozov asserted he had heard it in autumn 1947. He dated its writing by 1946–1947 years (the construction of the Vanino port was completed in June 20, 1945). It was attributed and self-attributed to a number of authors, including a repressed poets Nikolai Zabolotsky, B.A. Ruch’ev and even to executed by shooting in 1938, Boris Kornilov. Alexander Voznesensky told about F.M. Demin-Blagoveschensky. A Magadan littérateur A.M. Biryukov has researched this issue and showed very convincingly that its author was Konstantin Sarakhanov.[1]
The song is named for the port in the village Vanino, on the Pacific coast of Russia. The Vanino port was a transit point... (continuer)
The song is named for the port in the village Vanino, on the Pacific coast of Russia. The Vanino port was a transit point... (continuer)
VANINSKY PORT
(continuer)
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Le Port de Vanino (en russe Ванинский порт) est une chanson populaire, considérée comme l'hymne du goulag de la Kolyma (ou l'hymne des prisonniers de la Kolyma), héritage de l'Union soviétique.
Elle daterait de 1946 ou 1947. Le nom du ou des auteur(s) est incertain.
Le port de Vanino (qui a donné le nom de la chanson) fut terminé en 1945. C'est un port de transit des prisonniers, se trouvant sur le pacifique russe. Ceux-ci étaient alors acheminés vers le port de Magadan, centre administratif du Dalstroï, qui se trouve sur la mer d'Okhotsk.
Ensuite les prisonniers étaient conduits, par la « route des os », appelée ainsi tant la mortalité y était élevée (de plus, des os de prisonniers décédés semblent y avoir été incorporés), vers la vaste région de la Kolyma, très au nord, où un froid intense sévissait en hiver (-60-70°C), au milieu de la taïga, un goulag particulièrement cruel, où se trouvaient des mines d'or.
À lire, le livre éponyme de Varlam Chalamov Récits de la Kolyma.
Elle daterait de 1946 ou 1947. Le nom du ou des auteur(s) est incertain.
Le port de Vanino (qui a donné le nom de la chanson) fut terminé en 1945. C'est un port de transit des prisonniers, se trouvant sur le pacifique russe. Ceux-ci étaient alors acheminés vers le port de Magadan, centre administratif du Dalstroï, qui se trouve sur la mer d'Okhotsk.
Ensuite les prisonniers étaient conduits, par la « route des os », appelée ainsi tant la mortalité y était élevée (de plus, des os de prisonniers décédés semblent y avoir été incorporés), vers la vaste région de la Kolyma, très au nord, où un froid intense sévissait en hiver (-60-70°C), au milieu de la taïga, un goulag particulièrement cruel, où se trouvaient des mines d'or.
À lire, le livre éponyme de Varlam Chalamov Récits de la Kolyma.
LE PORT DE VANINO
(continuer)
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KALYMA
(continuer)
(continuer)
Una quartina ricorda incredibilmente "O Gorizia" nel primo e ultimo verso e per questo ho cercato di avvicinarmi a quella canzone.
KOLYMA (IL PORTO DI VALINO)
(continuer)
(continuer)
Grazie per la tua traduzione, Lorenzo. Le cose stanno nell'aria, non importa Gorizia, Crimea o Weimar...una cosa è certa, Chopin esisteva e scriveva una buona musica :)
krzyś 14/4/2014 - 00:48
Trovo qui una pagina molto dettagliata su "Il porto di Vanino", con molte versioni della canzone.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
Nell'introduzione viene giustamente detto che la canzone è di incerta attribuzione e che risale alla seconda metà degli anni 40, ma l'intestazione è fuorviante perchè si riferisce alla versione di Dina Vierny, di 30 anni successiva.
Suggerirei di correggere.
B.B. 5/6/2016 - 11:55
Костюмчик новенький
L'Unione Sovietica stalinista tra gli anni '20 e gli anni '50: sono i decenni delle grandi "purghe" dove ogni potenziale nemico del regime viene mandato nei gulag, nei campi di lavoro della Siberia.
La Siberia, in mezzo al nulla, nella parte asiatica della Russia, con un clima estremo, pochissimo popolata è tuttavia ricca di risorse minerarie. Lo sfruttamento delle miniere ucciderà 25000 prigionieri condannati per furto, omicidio, omosessualità...
Nei canti del gulag (raccolti negli anni '70 in un raro LP - l'unico pubblicato dalla modella di importanti pittori e scultori e collezionista d'arte Dina Vierny) l'asprezza delle parole evoca a volte le dure condizioni di vita nei campi di lavoro. Ma anche dei ricordi che esprimono la libertà interiore quando fuggire è impossibile. Questa libertà, la libertà interiore, è quella che i russi chiamano "volya" in contrapposizione con la libertà in senso giuridico, "svoboda", cioè quella di cui i prigionieri erano privati.
Traduzione dal libretto del disco di Noemi Wasfield & BLK
La Siberia, in mezzo al nulla, nella parte asiatica della Russia, con un clima estremo, pochissimo popolata è tuttavia ricca di risorse minerarie. Lo sfruttamento delle miniere ucciderà 25000 prigionieri condannati per furto, omicidio, omosessualità...
Nei canti del gulag (raccolti negli anni '70 in un raro LP - l'unico pubblicato dalla modella di importanti pittori e scultori e collezionista d'arte Dina Vierny) l'asprezza delle parole evoca a volte le dure condizioni di vita nei campi di lavoro. Ma anche dei ricordi che esprimono la libertà interiore quando fuggire è impossibile. Questa libertà, la libertà interiore, è quella che i russi chiamano "volya" in contrapposizione con la libertà in senso giuridico, "svoboda", cioè quella di cui i prigionieri erano privati.
Traduzione dal libretto del disco di Noemi Wasfield & BLK
Костюмчик новенький, колёсики
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18/4/2014 - 23:55
Parcours:
L'Archipel du Goulag
Товарищ Сталин, вы большой ученый
[1959]
Tovarišć Stalin, vy bołšoj učenyj
"Compagno Stalin sei un grande scienziato"
Canzone dedicata al "compagno Stalin" interpretata anche da Vladimir Vysotskij e Dina Vierny
Aleškovskij era uno scrittore molto letto in Unione Sovietica negli anni '70 e '80, anche se ufficialmente scriveva libri per ragazzi e i suoi libri più politici circolavano in forma anonima. Anche le sue canzoni, spesso dedicate ai gulag e alle prigioni venivano generalmente considerate canzoni popolari. Nel 1979 quando un giornale pubblicò le parole della canzone "Tovarišć Stalin" fu costretto all'esilio negli Stati Uniti. La canzone fu interpretata anche da Vysotskij che la rese estremamente popolare.
Fonte: Soviet Society in the Era of Late Socialism, 1964-1985
Tovarišć Stalin, vy bołšoj učenyj
"Compagno Stalin sei un grande scienziato"
Canzone dedicata al "compagno Stalin" interpretata anche da Vladimir Vysotskij e Dina Vierny
Aleškovskij era uno scrittore molto letto in Unione Sovietica negli anni '70 e '80, anche se ufficialmente scriveva libri per ragazzi e i suoi libri più politici circolavano in forma anonima. Anche le sue canzoni, spesso dedicate ai gulag e alle prigioni venivano generalmente considerate canzoni popolari. Nel 1979 quando un giornale pubblicò le parole della canzone "Tovarišć Stalin" fu costretto all'esilio negli Stati Uniti. La canzone fu interpretata anche da Vysotskij che la rese estremamente popolare.
Fonte: Soviet Society in the Era of Late Socialism, 1964-1985
Товарищ Сталин, вы большой ученый -
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12/4/2014 - 23:01
Parcours:
L'Archipel du Goulag
А ты хохочешь
Scritta nei terribili gulag siberiani della regione della Kolyma una toccante poesia in cui un detenuto si rivolge all'amata di cui gli rimane solo una foto di un momento di felicità, il caldo, il mare, il corpo nudo. E intanto per lui solo il vento, la tempesta e la gelosia.
А ты хохочешь, ты всё хохочешь...
(continuer)
(continuer)
12/4/2014 - 20:08
Parcours:
L'Archipel du Goulag
ET TOI TU RIS
(continuer)
(continuer)
AND YOU, YOU LAUGH
(continuer)
(continuer)
На Молдаванке музыка играет
[1975]
Tradizionale
Dall'album "Блатные песни"
Sotto il titolo "Одесса" (Odessa)
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Una canzone popolare russa dedicata a Kolka il borseggiatore che lascia l'"onesta" vita da ladro, ironicamente per lavorare nell'amministrazione del famigerato campo di detenzione di Belomornakal. Quando i ladri di Odessa mandano la bella Mascia a riprenderlo, lui gli manda a dire che "non ruba piu".
City of Rogues and Schnorrers: Russia's Jews and the Myth of Old Odessa
Tradizionale
Dall'album "Блатные песни"
Sotto il titolo "Одесса" (Odessa)
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Una canzone popolare russa dedicata a Kolka il borseggiatore che lascia l'"onesta" vita da ladro, ironicamente per lavorare nell'amministrazione del famigerato campo di detenzione di Belomornakal. Quando i ladri di Odessa mandano la bella Mascia a riprenderlo, lui gli manda a dire che "non ruba piu".
City of Rogues and Schnorrers: Russia's Jews and the Myth of Old Odessa
На Молдаванке музыка играет,
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envoyé par Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 13:49
Parcours:
L'Archipel du Goulag
Stalin's White Sea Canal, or Belomor, remains one of the Soviet Union’s most infamous Gulag construction projects. Thousands of prisoners labored in freezing conditions with primitive tools to finish the canal in a mere twenty months from 1931-1933; alongside the locks, the prisoners were supposedly rebuilding their lives.
Draskoczy's new book, Belomor: Criminality and Creativity in Stalin's Gulag, offers a glimpse into the prisoners' daily experiences at Belomor by examining never-before-published archival materials. The talk will highlight Odessa, the Jewish "City of Thieves," by looking at the criminal song "Music Is Playing in the Moldavanka.” This analysis illuminates the intersection of criminality, creativity, and ideology that was emblematic of the Belomor experience.
Source
Draskoczy's new book, Belomor: Criminality and Creativity in Stalin's Gulag, offers a glimpse into the prisoners' daily experiences at Belomor by examining never-before-published archival materials. The talk will highlight Odessa, the Jewish "City of Thieves," by looking at the criminal song "Music Is Playing in the Moldavanka.” This analysis illuminates the intersection of criminality, creativity, and ideology that was emblematic of the Belomor experience.
Source
Versione polacca di Alosza Awdiejew
Dall'album "Chłopcy źli. Piosenki z Odessy i nie tylko"[1999]
Testo da tekstowo.pl/
Sito ufficiale
Dall'album "Chłopcy źli. Piosenki z Odessy i nie tylko"[1999]
Testo da tekstowo.pl/
Sito ufficiale
NA MOŁDAWIANCE
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envoyé par Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 17:21
ODESSA
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