It’s another two-chord song. It was the first song I ever wrote on [the Greek folk instrument] the bouzouki. After Picaresque, I was trying to get the creative juices flowing, so I decided to buy some weird instruments and see what happened. I bought a mountain dulcimer and a bouzouki and tried to write songs. It’s really hard to write songs on a mountain dulcimer, I discovered, but bouzouki was very easy. The first two songs I wrote on it were “Sons and Daughters” and then “Crane Wife 3." You can tell because “Sons and Daughters” has two chords, the only two chords I knew at the time on bouzouki, and “Crane Wife 3” has three. Then, with the way we managed to record it and arrange it, it became this grandiose thing all built around two chords.
Ho tentato di conservare il più possibile il significato della canzone, anche a costo di trasformare "Sons and daughters" in "Figli miei". Tuttavia è una traduzione incompleta: ho solo un'idea vaga di cosa significhi il verso "steady your boats, arms to shoulder", e non riesco a tradurlo correttamente in italiano.
1. We'll build our walls aluminum: “Costruiremo muri/pareti in alluminio”, o “con alluminio”. “Muri d'alluminio” sarebbe aluminum walls; qui aluminum ha valore strumentale di materia espresso senza preposizione (non è un caso raro).
2. Steady your boats: “sistemate le barche”. Qui steady è un verbo (“rafforzare, sistemare”, anche “preparare”), non l'aggettivo steady.
3. Arms to shoulder: “remate a braccia”, appunto finché le maree non porteranno il nostro scafo (hull) a riva. L'espressione riproduce il movimento che si fa remando a braccia, portandole all'altezza delle spalle. Naturalmente qui arms significa “braccia”, non “armi” (“armi” è invece il significato che si ha dopo, take up the arms “prendete le armi, all'armi”).
Ammetto di non riuscire a cogliere la differenza tra "Costruiremo muri d'alluminio" e "muri in/con alluminio"; ti ringrazio comunque per le osservazioni, e ti chiedo di inserire la traduzione mancante come meglio preferisci.
"Costruire muri in/con alluminio" significa "costruire muri servendosi di alluminio". "Costruire muri d'alluminio" significa "muri d'alluminio già preparati". Ammetto che la distinzione può apparire sottile, ma non lo è tanto in inglese come è possibile vedere dal testo. Anch'io a nome del sito ti ringrazio per le traduzioni, e inserisco senz'altro le integrazioni. Saluti!
Dall’ultimo album della band, un’altra grande canzone contro la guerra che reca l’impronta stilistica di Colin Meloy già presente in brani come Sixteen Military Wives, When The War Came e After the Bombs.
Il titolo fa riferimento alla celebre – e molto interessante - serie di documentari patriottici sul coinvolgimento americano nel secondo conflitto mondiale commissionata dal governo USA al regista Frank Capra in risposta alla potente campagna mediatica del Terzo Reich incentrata su pellicole come “Triumph des Willens” (1934-35), “Tag der Freiheit - Unsere Wehrmacht” (1935) e “Olympia” (1936), film di propaganda realizzati dalla regista tedesca Leni Riefenstahl.
“This Is Why We Fight” è accompagnata da un bellissimo e molto esplicito video ufficiale che esprime un punto di vista oggi non molto comune: la resistenza alla violenza ed alla... (continuer)
La canzone fa parte dell'ultimo album dei Decemberists, "Picaresque" uscito nel 2005 per la Kill Rock Stars record label.
Un estratto di recensione, relativo al brano in questione:
[…] The one standout, the apple among the oranges, is "16 Military Wives", which on first listen doesn't seem to fit the Picaresque aesthetic. It's not a story, but a protest song that uses a slick horn line and Meloy's loosest vocals yet (I distinctly hear a "whoo!") to tally the mathematics of war-- plus dollars, minus lives. […] from this page
Dall'album "The Crane Wife" la cui uscita è prevista per i primi di ottobre
interpretata anche da Sarah Jarosz
Dopo il terribile "Bloody Sunday" a Derry, il 30 gennaio 1972, l'IRA rispose il 21 luglio dello stesso anno facendo esplodere simultaneamente una ventina di bombe nella zona protestante di Belfast. Dieci furono i morti, decine i feriti. Fu il cosiddetto "Bloody Friday"... E' qui che inizia l'agghiacciante storia degli "Shankill Butchers" di Lenny Murphy, una banda di assassini efferati, legati ai gruppi paramilitari lealisti, che seminò il terrore nella comunità cattolica di Belfast a partire proprio dal 21 luglio 1972 e fino al 1977. Murphy e i suoi "butchers" rapirono e uccisero una ventina di cittadini cattolici, nessuno direttamente coinvolto nella azioni dell'Armata Repubblicana, sempre con inaudita crudeltà, torturandoli per ore o giorni a fil di coltello...
Murphy e i suoi... (continuer)
Voglio mettere in evidenza il passaggio dedicato agli "Shankill Butchers" dall'articolo di Cerulli indicato sopra:
"[...] A quell'epoca l'Ulster Volunteer Force seminava il terrore anche a Belfast dove un intero settore, quello settentrionale che si estende da Ardoyne a New Lodge, rimase per lunghi anni ostaggio degli Shankill Butchers. I macellai di Shankill trascinavano le loro vittime nel retro di un pub lealista dove le macellavano con lunghi coltelli, accette o ganci da macelleria; un trapano elettrico veniva usato per trapassarne cuore e colonna vertebrale, due delle vittime sarebbero state sodomizzate con un martello pneumatico, mentre pinze e tenaglie venivano usate per strappar loro denti o unghie, chiodi e cucchiai per cavare loro gli occhi. Quasi tutte le vittime furono ritrovate con la testa recisa dal tronco e rivolta verso la schiena. Il leader dei Butchers, Lenny Murphy, fu... (continuer)
Colin Meloy, leader del gruppo, ha raccontato a Pitchfork di aver scritto questa canzone dopo la lettura del racconto "Hunger" della scrittrice statunitense Elise Blackwell, uscito nel 2003, sugli eventi drammatici accaduti durante l'assedio di Leningrado da parte delle truppe naziste (durò dal 8 settembre 1941 al 18 gennaio 1944 - accidenti! mica sapevo che era stato così lungo!... )
Tra gli altri episodi, la Blackwell racconta quello di alcuni botanici che durante l'assedio, nonostante la fame che li consumava, protessero dalla gente e da loro stessi le piante dell'istituto...
It’s another two-chord song. It was the first song I ever wrote on [the Greek folk instrument] the bouzouki. After Picaresque, I was trying to get the creative juices flowing, so I decided to buy some weird instruments and see what happened. I bought a mountain dulcimer and a bouzouki and tried to write songs. It’s really hard to write songs on a mountain dulcimer, I discovered, but bouzouki was very easy. The first two songs I wrote on it were “Sons and Daughters” and then “Crane Wife 3." You can tell because “Sons and Daughters” has two chords, the only two chords I knew at the time on bouzouki, and “Crane Wife 3” has three. Then, with the way we managed to record it and arrange it, it became this grandiose thing all built around two chords.
Colin Meloy