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Auteur Orietta Berti

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Orietta Berti è pazza

Orietta Berti è pazza
(2022)

Le scritte dal significato inspiegabile sui muri di tutta Italia, uguali dal Trentino alla Sicilia, sono un grande classico degli Anni Settanta. Fra queste una delle più inspiegabili rimane ‘Orietta Berti è pazza‘, che apparve per la prima volta a Roma per poi diffondersi nel resto del paese senza che i media ne parlassero e ovviamente senza internet. È fra l’altro la scritta che si vede nella cella di Francesco Nuti all’inizio di Tutta colpa del Paradiso.

Il senso della canzone è chiaro: noi possiamo anche renderci conto dell’assurdità di tanti dogmi e della violenza, ma se non decidiamo c’è chi decide per noi: trafficando, venendo eletto, sparando. Con tutto che poi viene fabiofazizzato e fatto digerire, istituzionalizzando il dissenso: “Ci vorrebbe un nuovo Tenco/per spararsi al Premio Tenco/ma non voglio mica farlo io”.

Orietta Berti è pazza, i Settanta senza senso - Indiscreto
La storia non la fanno mai
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21/10/2024 - 00:19
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Cupamente

Cupamente
(2017)
Testo e musica di Mara Redeghieri
dall'album Recidiva

Mara ha poi riproposto il brano in un singolare duetto con Orietta Berti

L'avidità e l'aridità dei nuovi mostri del capitalismo raccontati con le modalità della filastrocca.

"Orietta Berti è un pezzo della mia terra, una stagione politica sana di un'Emilia ancora semplice e diretta – spiega Mara Redeghieri – Lei è tutto quello che io non sono, ha la tecnica del bel canto, è una voce che vorrei avere, una delle grandi interpreti, invulnerabile. E’ una presenza che assicura semplicità e franchezza. E’ meglio di come sono abituata ad immaginarla: dolcissima, sicura, imperturbabile, sincera. La stimo molto e mi piacerebbe che ascoltasse le mie canzoni e se ne incapricciasse un poco".

"Prima di questo duetto non avevo mai incontrato Mara personalmente - racconta Orietta Berti - Ho scoperto una brava cantante, una brava autrice... (continuer)
Mente acuta vive cupamente,
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16/7/2018 - 22:36
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Ciappa la rocca e 'l fus

anonyme
A proposito di "risotti" d'osteria, queste strofe si trovano in quello intitolato "Minestron strafojà" interpretato da Orietta Berti nel 1974...

B.B. 5/6/2018 - 11:01
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Pour toi Arménie

Pour toi Arménie
Aida, Alberto Radius, Alberto Solfrini, Alessandra Mussolini, Angelo Giordano, Antonella Bucci, Antonella Roggero, Bernardo Lanzetti, Bravo, Christian, Contourella Family, Cristiano Malgioglio, Daiano, Dario Baldan Bembo, Decibel, Dori Ghezzi, Enrico Musiani, Enzo Jannacci, Eugenio Finardi, Fabioelisa, Francesco Baccini, Franco Simone, Franz Di Cioccio, Gazebo, Gepy, Gianfranco Manfredi, Gianni Bella, Gianni Dei, Gigliola Cinquetti, Gilda Giuliani, Gino De Stefani, Gino Paoli, Camaleonti, Iva Zanicchi, Strana Società, Lara St. Paul, Lorella Cuccarini, Luciano Rossi, Manuel De Peppe, Maria Pia Fanfani, Maria Scicolone, Marina Barone, Mario Castelnuovo, Mark Fontaine, Massimo Boldi, Mauro Lusini, Meccano, Memo Remigi, Mia Martini, Michele Pecora, Mietta, Milva, Mimmo Cavallo, Mino Reitano, Nilla Pizzi, Orietta Berti, Pierangelo Bertoli, Pino D'Angiò, Ricky Gianco, Rodolfo Grieco, Sabrina, Scarlet, Scialpi, Sergio Conte, Sergio Endrigo, Stefano Rosso, Tony Dallara, Tullio De Piscopo, Vittorio Gassman, Vivien Vee
PER TE ARMENIA
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envoyé par Dq82 23/4/2017 - 21:15
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Quando ero piccina piccina

anonyme
Un canto diffuso in nord Italia, e in particolare in area padano-veneta, con i titoli di “Quando ero piccina piccina”, “Bionda, bella bionda”, “All’età di sedici anni”. Molte versioni – tra cui quella interpretata da Orietta Berti nel suo disco del 1972 intitolato “Più italiane di me” – si fermano alla seconda strofa e raccontano la storia di una ragazzina ingravidata molto giovane e abbandonata dal marito alla nascita di una bimba. Già così la canzone potrebbe collocarsi nelle CCG nel percorso sulla violenza contro le donne, ma in alcune lezioni la storia viene dettagliata ed il padre non è fuggito ma partito per la guerra o per un servizio militare che all’epoca (800 o anche prima) durava 30 o 36 mesi. Oppure il padre è minatore e in miniera si è rovinato la salute.

La prima versione che contribuisco è quella tratta da “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”,... (continuer)
Quando ero piccina piccina
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envoyé par Bernart Bartleby 12/12/2016 - 09:04
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Reggio Emilia (o Quando saremo a Reggio Emilia)

Reggio Emilia (<em>o</em> Quando saremo a Reggio Emilia)
Canzone popolare emiliana, anche se i crediti nel disco sono a Giutil (Giuliano Tilesi?) e Mario Castellacci (1924-2002), giornalista, scrittore, commediografo e paroliere, tra i fondatori della compagnia romana di varietà Il Bagaglino.
Nel disco della Berti intitolato “Più italiane di me” del 1972
Interpretata anche da Anna Identici nel suo disco “E per la strada” del 1974 e in seguito dal Duo di Piadena e dal Coro delle mondine di Correggio.
Quando saremo a Reggio Emilia
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envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:55
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Tarantelle

Tarantelle
1989 Io come donna

(Umberto Balsamo - Raggi - Mino Reitano)

Voce soavissima e donna profondamente morale, nel 1989 Orietta Berti presentò alla commissione selezionatrice del festival di Sanremo la canzone “Tarantelle”, creata da U. Balsamo – L. Raggi e M. Reitano, collegio che la giudicò negativamente, essendo il testo molto provocatorio ed aspro. Quindi, le venne chiesto di modificarlo, cosa che Orietta non accettò fermamente, in quanto il brano avrebbe perso la sua vera essenza, il suo messaggio veritiero; rinunciò così alla sua partecipazione al festival della canzone italiana.La Berti inserì la versione originale del suddetto pezzo nel nuovo album che stava preparando, intitolato “Io come donna”, che uscì nell’autunno dello stesso anno.
Non è permesso vivere adesso
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envoyé par donquijote82 22/12/2013 - 19:39
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Gli scariolanti

anonyme
Gli scariolanti
‎[fine 800]‎

Canzone nata dopo il 1880 fra i braccianti addetti ai lavori di bonifica delle paludi costiere della ‎Romagna e della provincia di Ferrara (e cantata poi anche durante le analoghe bonifiche dell’Agro ‎Romano e Pontino). Quell'opera richiamava nella zona masse enormi di contadini poveri e di ‎braccianti, attratti dalla nuova possibilità di impiego: è proprio dalla concentrazione di province ‎diverse che nasce un canto in italiano, anziché in dialetto. Protagonisti sono gli "scariolanti", cioè i ‎braccianti che trasportavano la terra per mezzo di carriole durante i lavori di bonifica nel territorio ‎del fiume Reno. Gli scariolanti venivano arruolati dai caporali ad ogni inizio settimana. Alla ‎mezzanotte di domenica il caporale suonava un corno: era il segnale che chi voleva avere un lavoro ‎doveva raggiungere al più presto l’argine dove avveniva l'arruolamento. Gli ultimi ad... (continuer)
A mezzanotte in punto
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envoyé par Dead End 10/10/2012 - 14:18




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