J'entends, j'entends
[1960]
Versi di Louis Aragon, terza parte del poema “Discours”, nella raccolta intitolata “Les Poètes” pubblicata nel 1960.
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer
Nel disco d’esordio di Jean Ferrat, noto come “Deux enfants au soleil” pubblicato dalla Decca nel 1961.
In seguito la canzone venne riproposta da altri artisti, come Francesca Solleville, Catherine Sauvage, Marc Ogeret, Isabelle Aubret e Cora Vaucaire.
Versi di Louis Aragon, terza parte del poema “Discours”, nella raccolta intitolata “Les Poètes” pubblicata nel 1960.
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer
Nel disco d’esordio di Jean Ferrat, noto come “Deux enfants au soleil” pubblicato dalla Decca nel 1961.
In seguito la canzone venne riproposta da altri artisti, come Francesca Solleville, Catherine Sauvage, Marc Ogeret, Isabelle Aubret e Cora Vaucaire.
J’en ai tant vu qui s’en allèrent
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/7/2015 - 15:19
Louis Aragon: Il n'aurait fallu
[195?]
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Roman inachevé” (1956), nel capitolo “L’amour qui n’est pas un vain mot”.
Musica di Léo Ferré
Poesia interpretata dalo stesso Ferré, come pure da Catherine Sauvage e Monique Morelli.
Lo so, lo so, è bella ma non c’entra una cippa con le CCG…
E invece no! E’ l’amore che vince la tristezza, è l’amore che vince la collera, l’oscurità, le tenebre, e che vincerebbe anche la violenza e pure la guerra ed il suo orrore, se di amore ce ne fosse tanto, ma tanto di più… “Sarebbe bastato un istante di più perché la morte venisse. Ma invece sono arrivati due grandi occhi aperti e una mano nuda che ha preso la mia. E tutto questo mondo mi è sembrato di colpo un immenso campo di grano”.
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Roman inachevé” (1956), nel capitolo “L’amour qui n’est pas un vain mot”.
Musica di Léo Ferré
Poesia interpretata dalo stesso Ferré, come pure da Catherine Sauvage e Monique Morelli.
Lo so, lo so, è bella ma non c’entra una cippa con le CCG…
E invece no! E’ l’amore che vince la tristezza, è l’amore che vince la collera, l’oscurità, le tenebre, e che vincerebbe anche la violenza e pure la guerra ed il suo orrore, se di amore ce ne fosse tanto, ma tanto di più… “Sarebbe bastato un istante di più perché la morte venisse. Ma invece sono arrivati due grandi occhi aperti e una mano nuda che ha preso la mia. E tutto questo mondo mi è sembrato di colpo un immenso campo di grano”.
Il n'aurait fallu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/11/2014 - 16:20
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Chant des vauriens
[1963?]
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963.
Musica di Lino Léonardi, compositore italiano naturalizzato francese.
La prima interpretazione è di Monique Morelli e risale al 1966. Seguono quelle di Catherine Sauvage (1968) e di Marc Ogeret (1974).
Considerato che quando Aragon scrisse questa poesia era appena finita la sanguinosa guerra d’Algeria e che le poesie contenute nella raccolta “Le Fou d'Elsa” sono in gran parte dedicate al processo di decolonizzazione ed al rapporto tra mondo cristiano e mondo musulmano, credo che i “vauriens” qui descritti siano i giovani immigrati maghrebini delle banlieues francesi, assimilati nella descrizione ai giovani “blusons noirs” bianchi che in quel periodo stavano già vivendo il loro declino.
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963.
Musica di Lino Léonardi, compositore italiano naturalizzato francese.
La prima interpretazione è di Monique Morelli e risale al 1966. Seguono quelle di Catherine Sauvage (1968) e di Marc Ogeret (1974).
Considerato che quando Aragon scrisse questa poesia era appena finita la sanguinosa guerra d’Algeria e che le poesie contenute nella raccolta “Le Fou d'Elsa” sono in gran parte dedicate al processo di decolonizzazione ed al rapporto tra mondo cristiano e mondo musulmano, credo che i “vauriens” qui descritti siano i giovani immigrati maghrebini delle banlieues francesi, assimilati nella descrizione ai giovani “blusons noirs” bianchi che in quel periodo stavano già vivendo il loro declino.
Porteurs d’oiseaux et de poignards
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/11/2014 - 15:47
Chanson de la Saint Glinglin
[1938-40]
Brano tratto da “Der gute Mensch von Sezuan” (“L'anima buona del Sezuan”), pièce teatrale di Bertolt Brecht e Margarete Steffin.
Musica di Paul Dessau
Traduzione francese di Boris Vian (1956). Inedita.
Interpretata da Catherine Sauvage nel disco collettivo dedicato a Vian intitolato “Boris Vian et ses interprètes”, realizzato nel 1991. La Sauvage nel 1954 e nel 1958 prese anche parte alla rappresentazione teatrale de “La Bonne Âme du Se-Tchouan” per la regia di Roger Planchon.
Si veda anche Über den Selbstmord.
Brano tratto da “Der gute Mensch von Sezuan” (“L'anima buona del Sezuan”), pièce teatrale di Bertolt Brecht e Margarete Steffin.
Musica di Paul Dessau
Traduzione francese di Boris Vian (1956). Inedita.
Interpretata da Catherine Sauvage nel disco collettivo dedicato a Vian intitolato “Boris Vian et ses interprètes”, realizzato nel 1991. La Sauvage nel 1954 e nel 1958 prese anche parte alla rappresentazione teatrale de “La Bonne Âme du Se-Tchouan” per la regia di Roger Planchon.
Si veda anche Über den Selbstmord.
Un beau jour, un jour tant attendu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/12/2013 - 13:36
Graine d'ananar
[1954]
Parole e musica di Léo Ferré
Interpretata anche da Catherine Sauvage nel 1955.
A Marco Valdo M.I. e Lucien Lane, L'âne anar
Se intendo bene il significato di queste strofe – che parlano anche di patiboli, di pane condiviso e di quel protoanarchico che, sostiene Ferré, fu Gesù Cristo - la canzone potrebbe anche avere dignità di CCG/AWS DOC, anzi, AOC (Appellation d'origine contrôlée)…
Parole e musica di Léo Ferré
Interpretata anche da Catherine Sauvage nel 1955.
A Marco Valdo M.I. e Lucien Lane, L'âne anar
Se intendo bene il significato di queste strofe – che parlano anche di patiboli, di pane condiviso e di quel protoanarchico che, sostiene Ferré, fu Gesù Cristo - la canzone potrebbe anche avere dignità di CCG/AWS DOC, anzi, AOC (Appellation d'origine contrôlée)…
La vie m'a doublé
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/12/2013 - 11:07
Noël des ramasseurs de neige
[1950?]
Versi di Jacques Prévert
Musica di Jean Wiener (1896-1982), pianista e compositore francese.
Interpretata da Catherine Sauvage (1929-1998), chanteuse e attrice francese, nel suo album “Chansons d'amour et de tendresse, chansons des amours déchirantes” del 1964, poi anche da Mouloudji nell’album “Jacques Prévert chanté par Mouloudji” del 1976.
Versi di Jacques Prévert
Musica di Jean Wiener (1896-1982), pianista e compositore francese.
Interpretata da Catherine Sauvage (1929-1998), chanteuse e attrice francese, nel suo album “Chansons d'amour et de tendresse, chansons des amours déchirantes” del 1964, poi anche da Mouloudji nell’album “Jacques Prévert chanté par Mouloudji” del 1976.
Nos cheminées sont vides
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 19/10/2012 - 10:48
À tous les enfants
[1954]
Paroles de Boris Vian
Musique de Claude Vence
Testo di Boris Vian
Musica di Claude Vence
Peut-être la plus belle chanson de Boris Vian, encore plus que Le déserteur. Très connue aussi dans l'interprétation (en français) de Joan Baez et de Catherine Sauvage.
Forse la più bella canzone di Boris Vian, ancor più di Le déserteur. È nota anche nell'interpretazione (in francese) di Joan Baez e di Catherine Sauvage.
Perhaps Boris Vian's most beautiful song, still more than Le déserteur. Also performed (in French) by Joan Baez and Catherine Sauvage.
Peut-être la plus belle chanson de Boris Vian, encore plus que Le déserteur. Très connue aussi dans l'intérpretation qu'en ont donné Joan Baez (en français) et Catherine Sauvage.
Paroles de Boris Vian
Musique de Claude Vence
Testo di Boris Vian
Musica di Claude Vence
Peut-être la plus belle chanson de Boris Vian, encore plus que Le déserteur. Très connue aussi dans l'interprétation (en français) de Joan Baez et de Catherine Sauvage.
Forse la più bella canzone di Boris Vian, ancor più di Le déserteur. È nota anche nell'interpretazione (in francese) di Joan Baez e di Catherine Sauvage.
Perhaps Boris Vian's most beautiful song, still more than Le déserteur. Also performed (in French) by Joan Baez and Catherine Sauvage.
Peut-être la plus belle chanson de Boris Vian, encore plus que Le déserteur. Très connue aussi dans l'intérpretation qu'en ont donné Joan Baez (en français) et Catherine Sauvage.
A tous les enfants qui sont partis le sac à dos
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/11/2004 - 02:40
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Rapita a Bordeaux dal capitano di un cargo, la dolce prostituta Marie Galante viene sbarcata a Panama e poi abbandonata. Riprende a prostituirsi per raggranellare il denaro necessario a tornare a casa, ma poi spende tutto per assistere un nero povero, vecchio e malato, anche lui abbandonato da tutti. Morto il vecchio Josiah, Marie accetta di essere coinvolta in un losco affare di spionaggio, pensando che il lauto compenso promesso le permetterà il ritorno. Ma viene uccisa proprio alla vigilia... (continuer)