Author Raja Marazzini
Via dei Georgofili
Raja Marazzini
Piazza della Signoria. Poco distante.
(Continues)
(Continues)
2013/5/26 - 22:45
La manona
di Riccardo Venturi, 28 maggio 2010.
Ecco che è passato un altro ventisette di maggio. Coi suoi soliti preavvisi. Un manifestino attaccato al CPA. Un post su un altro blog che lo ricordava, assieme alla poesia di una bambina. Mi dicevo di non parlarne più, mi dicevo.
Anche perché, come sempre, mi sarei ritrovato a dire cose già dette e stradette. A ricordarmi, come faccio da diciassette anni a questa parte, che quella bambina della poesia l'ho vista coi miei occhi tirare fuori dalle macerie, a un metro e mezzo di distanza. A ridire di come, da allora, non ho più sopportato nemmeno la vista di un ovetto Kinder. A raccontare di nuovo di un piede in pigiama a righe, e di un fagottino che mi passava davanti in braccio a un pompiere. Tutto di quella notte maledetta, fin dall'esplosione, fino nei più minuti particolari. L'insegna dissolta dell'Antico Fattore, che aveva lasciato solo... (Continues)
di Riccardo Venturi, 28 maggio 2010.
Ecco che è passato un altro ventisette di maggio. Coi suoi soliti preavvisi. Un manifestino attaccato al CPA. Un post su un altro blog che lo ricordava, assieme alla poesia di una bambina. Mi dicevo di non parlarne più, mi dicevo.
Anche perché, come sempre, mi sarei ritrovato a dire cose già dette e stradette. A ricordarmi, come faccio da diciassette anni a questa parte, che quella bambina della poesia l'ho vista coi miei occhi tirare fuori dalle macerie, a un metro e mezzo di distanza. A ridire di come, da allora, non ho più sopportato nemmeno la vista di un ovetto Kinder. A raccontare di nuovo di un piede in pigiama a righe, e di un fagottino che mi passava davanti in braccio a un pompiere. Tutto di quella notte maledetta, fin dall'esplosione, fino nei più minuti particolari. L'insegna dissolta dell'Antico Fattore, che aveva lasciato solo... (Continues)
L'ho già visto
di Riccardo Venturi, 26 maggio 2007
Rividi nella distruzione
la pietra scolpita da mani
di polveri antiche, la vita
storpiata, le immagini ferme;
mi colsero qui, nella notte
di maggio, le spalle un po' curve
mentre già, lontano, esplodeva
nel sogno il dolore, la fine.
E' da quella notte del 27 maggio 1993 che vado ripetendo una cosa, periodicamente, ogni qual volta mi torna alla mente oppure quando vedo un ovetto Kinder. Dico, sempre, che non importa se andrò all'inferno; l'ho già visto.
L'ho visto a partire da un letto in via di San Salvi, dove dormivo. Due ore prima avevo fatto una telefonata, o forse era un'ora e mezzo, o forse non l'ho mai fatta e me la sono sognata; sì, dormivo, ma di quei sonni strani di quell'anno. Erano sonnacci cani, puzzolenti d'alcool, sporcati d'illusioni, aggrovigliati alla follia. Si sentì uno scoppio tremendo.
Lo sentì anche il mio... (Continues)
di Riccardo Venturi, 26 maggio 2007
Rividi nella distruzione
la pietra scolpita da mani
di polveri antiche, la vita
storpiata, le immagini ferme;
mi colsero qui, nella notte
di maggio, le spalle un po' curve
mentre già, lontano, esplodeva
nel sogno il dolore, la fine.
E' da quella notte del 27 maggio 1993 che vado ripetendo una cosa, periodicamente, ogni qual volta mi torna alla mente oppure quando vedo un ovetto Kinder. Dico, sempre, che non importa se andrò all'inferno; l'ho già visto.
L'ho visto a partire da un letto in via di San Salvi, dove dormivo. Due ore prima avevo fatto una telefonata, o forse era un'ora e mezzo, o forse non l'ho mai fatta e me la sono sognata; sì, dormivo, ma di quei sonni strani di quell'anno. Erano sonnacci cani, puzzolenti d'alcool, sporcati d'illusioni, aggrovigliati alla follia. Si sentì uno scoppio tremendo.
Lo sentì anche il mio... (Continues)
Mi scuso per aver inserito in questa pagina due cose da me scritte, altrove, negli anni passati; tutte e due attorno alla data del ventisette maggio. Se avrete già letto le due cose, avrete capito che in quella disgraziata notte di vent'anni fa ero là, proprio là. Ho visto la distruzione. Ho visto tirar fuori tutte e cinque le vittime della strage di via dei Georgofili. E sono cose che mi porterò per sempre negli occhi e dentro di me.
Riccardo Venturi 2013/5/27 - 00:30
Chanson italienne - Via dei Georgofili - Raja Marazzini – 2009
Dans l'album des Gang avec Daniele Biacchessi "Il paese della vergogna" « LE PAYS DE LA HONTE » (2009)
Texte du poète Raja Marazzini en hommage aux victimes de l'attentat de la via dei Georgofili, Florence – 27 mai 1993
JE L'AI DÉJÀ VU
de Riccardo Venturi, 26 mai 2007
Je revois dans sa destruction
La pierre sculptée des mains
Des poussières anciennes, la vie
Estropiée, les images arrêtées ;
Me cueillirent ici, dans la nuit
De mai, les épaules un peu courbées
Pendant que déjà, au loin, explosait
Dans le rêve, la douleur, la fin.
C'est de cette nuit du 27 mai 1993 que je vais répétant une chose, périodiquement, chaque fois qu'elle me revient à l'esprit ou bien quand je vois un œuf Kinder. Je dis, toujours, que peu importe si je vais en enfer ; je l'ai déjà vu.
Je l'ai vu du lit de la via San Salvi, où je dormais. Deux heures... (Continues)
Dans l'album des Gang avec Daniele Biacchessi "Il paese della vergogna" « LE PAYS DE LA HONTE » (2009)
Texte du poète Raja Marazzini en hommage aux victimes de l'attentat de la via dei Georgofili, Florence – 27 mai 1993
JE L'AI DÉJÀ VU
de Riccardo Venturi, 26 mai 2007
Je revois dans sa destruction
La pierre sculptée des mains
Des poussières anciennes, la vie
Estropiée, les images arrêtées ;
Me cueillirent ici, dans la nuit
De mai, les épaules un peu courbées
Pendant que déjà, au loin, explosait
Dans le rêve, la douleur, la fin.
C'est de cette nuit du 27 mai 1993 que je vais répétant une chose, périodiquement, chaque fois qu'elle me revient à l'esprit ou bien quand je vois un œuf Kinder. Je dis, toujours, que peu importe si je vais en enfer ; je l'ai déjà vu.
Je l'ai vu du lit de la via San Salvi, où je dormais. Deux heures... (Continues)
VIA DEI GEORGOFILI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/6/8 - 21:56
"Il concerto musicale" di Bartolomeo Manfredi, galleria degli Uffizi, Firenze, 2013. L’opera è stata danneggiata dall’esplosione di una bomba in via dei Georgofili, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Nell’attentato morirono cinque persone. Anche se restaurato, il dipinto presenta delle parti mancanti ed è esposto nel corridoio Vasariano all’interno degli Uffizi. (Valerio Spada)
Da Internazionale
Da Internazionale
Krzysiek 2017/3/8 - 14:37
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Nell'album dei Gang con Daniele Biacchessi "Il paese della vergogna" (2009)