Six White Horses
[1969]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Larry Murray
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
Johnny Cash
Album: Six White Horses
Il tema dominante di questa canzone country di mezzo secolo fa é il razzismo negli Usa negli anni ’60. Riscosse molto successo, si classificò quarta nella “Billboard Hot Country Singles “statunitense.
Parla degli assassinii di John Kennedy, Martin Luther King e Robert Kennedy. Il tema si riflette nel titolo, ripetuto in ogni strofa: il colore dei cavalli è bianco.
Da notare che il numero dei cavalli coincide con il numero di versi di ciascuna delle tre strofe.
Forse, è un’ipotesi di chi scrive, l’immagine dei sei cavalli si ispira anche alla canzone folk “She'll Be Coming Around The Mountain” pubblicata nel 1927, le cui due strofe iniziali sono riportate a seguire:
She'll be coming 'round the... (continuer)
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Larry Murray
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
Johnny Cash
Album: Six White Horses
Il tema dominante di questa canzone country di mezzo secolo fa é il razzismo negli Usa negli anni ’60. Riscosse molto successo, si classificò quarta nella “Billboard Hot Country Singles “statunitense.
Parla degli assassinii di John Kennedy, Martin Luther King e Robert Kennedy. Il tema si riflette nel titolo, ripetuto in ogni strofa: il colore dei cavalli è bianco.
Da notare che il numero dei cavalli coincide con il numero di versi di ciascuna delle tre strofe.
Forse, è un’ipotesi di chi scrive, l’immagine dei sei cavalli si ispira anche alla canzone folk “She'll Be Coming Around The Mountain” pubblicata nel 1927, le cui due strofe iniziali sono riportate a seguire:
She'll be coming 'round the... (continuer)
Hmmhmmmm
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 17/6/2022 - 22:32
Folsom Prison Blues
cover metrica
IL BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gianni Barnini 10/11/2021 - 23:15
Paradise
Album John Prine
Notable covers: Jackie DeShannon, John Denver, Johnny Cash
"Paradise" is a song written by John Prine for his father, and recorded for his 1971 debut album, John Prine. Prine also re-recorded the song for his 1986 album, German Afternoons.
The song is about the devastating impact of strip mining for coal, whereby the top layers of soil are blasted off with dynamite or dug away with steam shovels to reach the coal seam below. The song is also about what happened to the area around the Green River in Kentucky because of strip mining. The song references the Peabody Coal Company, and a town called Paradise in Muhlenberg County, Kentucky, where the Tennessee Valley Authority operated the Paradise Fossil Plant, a coal-fired electric generating station.
The area has suffered serious economic downturn because of the decline of coal mining, caused mainly by the abundance of natural... (continuer)
Notable covers: Jackie DeShannon, John Denver, Johnny Cash
"Paradise" is a song written by John Prine for his father, and recorded for his 1971 debut album, John Prine. Prine also re-recorded the song for his 1986 album, German Afternoons.
The song is about the devastating impact of strip mining for coal, whereby the top layers of soil are blasted off with dynamite or dug away with steam shovels to reach the coal seam below. The song is also about what happened to the area around the Green River in Kentucky because of strip mining. The song references the Peabody Coal Company, and a town called Paradise in Muhlenberg County, Kentucky, where the Tennessee Valley Authority operated the Paradise Fossil Plant, a coal-fired electric generating station.
The area has suffered serious economic downturn because of the decline of coal mining, caused mainly by the abundance of natural... (continuer)
When I was a child my family would travel
(continuer)
(continuer)
envoyé par L. E. 19/5/2020 - 23:31
I Hung My Head
(1996)
Testo e musica di Sting
dall'album "Mercury Falling"
ripresa nel 2002 da Johnny Cash nel suo ultimo album pubblicato in vita "American IV: The Man Comes Around" e da Bruce Springsteen nel 2014 al Kennedy Center Honors 2014
Una bellissima canzone dal sapore country che affronta i temi eterni della vita e della morte, della giustizia e della redenzione, del crimine e della vendetta. Resa immortale nella versione di Johnny Cash.
Testo e musica di Sting
dall'album "Mercury Falling"
ripresa nel 2002 da Johnny Cash nel suo ultimo album pubblicato in vita "American IV: The Man Comes Around" e da Bruce Springsteen nel 2014 al Kennedy Center Honors 2014
Una bellissima canzone dal sapore country che affronta i temi eterni della vita e della morte, della giustizia e della redenzione, del crimine e della vendetta. Resa immortale nella versione di Johnny Cash.
Early one morning with time to kill
(continuer)
(continuer)
envoyé par Federico Mina 6/6/2019 - 22:01
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Folsom Prison Blues
Irish transcreation by Gabriel Rosenstock
FOLSOM PRISON BLUES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gabriel Rosenstock 27/7/2018 - 15:54
It Was Jesus
(1959)
Words and music by Johnny Cash
dall'album: "Hymns by Johnny Cash"
Pur non essendo trasformato in un eroe proletario come il Jesus Christ di Woody Guthrie, anche il Gesù del grande Johnny Cash in questo vero e proprio nuovo spiritual è principalmente un condannato a morte. La sua storia è cantata da uno che ha esperienza della vita, che l'ha vissuta a vari livelli e che ne conosce le vicissitudini anche tragiche.
Words and music by Johnny Cash
dall'album: "Hymns by Johnny Cash"
Pur non essendo trasformato in un eroe proletario come il Jesus Christ di Woody Guthrie, anche il Gesù del grande Johnny Cash in questo vero e proprio nuovo spiritual è principalmente un condannato a morte. La sua storia è cantata da uno che ha esperienza della vita, che l'ha vissuta a vari livelli e che ne conosce le vicissitudini anche tragiche.
Well a man walked down by Galilee
(continuer)
(continuer)
25/12/2017 - 11:51
I Won't Back Down
(1989)
Album: Full Moon Fever
Interpretata anche da Johnny Cash, Eddie Vedder da solo o con i Pearl Jam e dall'attore Sam Elliott.
Nel 1987 un piromane dà fuoco alla casa di Tom Petty a Los Angeles distruggendola quasi completamente. Il cantante decide di ricostruire la casa esattamente nello stesso punto usando lo studio di registrazione nel seminterrato, l'unica parte che si era salvata dall'incendio, come fondamenta.
Da questo episodio personale prende spunto questo classico degli Heartbreakers che inseriamo in ricordo di Tom Petty, che se ne è andato oggi proprio per un attacco di cuore...
La bellezza della canzone è nella semplicità del testo, che si può adattare a qualsiasi situazione, personale o collettiva, d'amore o politica. In fondo è lo stesso concetto di Ain't Gonna Let Nobody Turn Me Around: non cederò, non mi farò abbattere, resisterò...
George Bush utilizzò la canzone... (continuer)
Album: Full Moon Fever
Interpretata anche da Johnny Cash, Eddie Vedder da solo o con i Pearl Jam e dall'attore Sam Elliott.
Nel 1987 un piromane dà fuoco alla casa di Tom Petty a Los Angeles distruggendola quasi completamente. Il cantante decide di ricostruire la casa esattamente nello stesso punto usando lo studio di registrazione nel seminterrato, l'unica parte che si era salvata dall'incendio, come fondamenta.
Da questo episodio personale prende spunto questo classico degli Heartbreakers che inseriamo in ricordo di Tom Petty, che se ne è andato oggi proprio per un attacco di cuore...
La bellezza della canzone è nella semplicità del testo, che si può adattare a qualsiasi situazione, personale o collettiva, d'amore o politica. In fondo è lo stesso concetto di Ain't Gonna Let Nobody Turn Me Around: non cederò, non mi farò abbattere, resisterò...
George Bush utilizzò la canzone... (continuer)
Well I won’t back down
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo 2/10/2017 - 23:58
Lorena
[1856]
Parole del rev. Henry DeLafayette Webster, ministro della chiesa universalista americana in Ohio nella seconda metà dell'800.
Musica di Joseph Philbrick Webster (1819-1875), compositore, l'autore di "In the Sweet By and By", uno degli inni cristiani più famosi d'America.
Nel 1856, mentre era ministro del culto a Zanesville, Ohio, il rev. Webster s'innamorò perdutamente di Ella Blocksom, rampolla di una ricca famiglia del luogo. Il pastore pensava così di riuscire a sistemarsi, ma il padre e i fratelli di lei misero il veto: “Questo matrimonio non s'ha da fare, ne ora né mai!”, tuonarono. Lei gli scrisse una tenera missiva chiedendogli di dimenticarla. Poi andò in moglie ad un giudice della Corte Suprema dello Stato. Lui, disperato, abbandonò per sempre Zanesville. Qualche tempo dopo, conosciuto il noto compositore J.P. Webster (che non era un suo parente), riuscì a mettere in musica... (continuer)
Parole del rev. Henry DeLafayette Webster, ministro della chiesa universalista americana in Ohio nella seconda metà dell'800.
Musica di Joseph Philbrick Webster (1819-1875), compositore, l'autore di "In the Sweet By and By", uno degli inni cristiani più famosi d'America.
Nel 1856, mentre era ministro del culto a Zanesville, Ohio, il rev. Webster s'innamorò perdutamente di Ella Blocksom, rampolla di una ricca famiglia del luogo. Il pastore pensava così di riuscire a sistemarsi, ma il padre e i fratelli di lei misero il veto: “Questo matrimonio non s'ha da fare, ne ora né mai!”, tuonarono. Lei gli scrisse una tenera missiva chiedendogli di dimenticarla. Poi andò in moglie ad un giudice della Corte Suprema dello Stato. Lui, disperato, abbandonò per sempre Zanesville. Qualche tempo dopo, conosciuto il noto compositore J.P. Webster (che non era un suo parente), riuscì a mettere in musica... (continuer)
Oh, the years creep slowly by, Lorena,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/4/2017 - 22:25
All of God's Children Ain't Free
L'Orange Blossom Special era il nome di un treno della compagnia ferroviaria Seaboard Air Line Railroad. Ha fatto servizio sulla tratta New York - Miami (2.136 km!) dal 1925 al 1953, per poi essere sostituito dal Silver Star dell'Amtrack... (en.wikipedia)
B.B. 29/2/2016 - 16:10
Cotton Fields
[1940]
Parole e musica di Huddie Ledbetter, detto Leadbelly, che incise questo brano autobiografico nel 1940. Però i primi ad includere la canzone in album e a renderla uno standard, non solo della musica nera (dato anche il suo ritmo originario, comunque “country”) furono Odetta (“The Tin Angel”, 1954, con Lawrence B. Mohr) ed Harry Belafonte (“Belafonte Sings the Blues”, 1958).
Poi le moltissime cover, fra cui spiccano quelle dei Beach Boys e dei Creedence Clearwater Revival, nonchè quelle dei soliti “saccheggiatori” Johnny Cash ed Elvis Presley.
Propongo questo brano perchè, al di là del suo ritmo scanzonato, racconta della durezza della vita dei neri nel profondo sud degli USA alla fine dell’800, quando Leadbelly era un bimbo. I campi di cotone a perdita d’occhio erano il solo paesaggio, che la raccolta andasse bene e il prezioso vegetale non marcisse a causa del parassita “boll weevil”... (continuer)
Parole e musica di Huddie Ledbetter, detto Leadbelly, che incise questo brano autobiografico nel 1940. Però i primi ad includere la canzone in album e a renderla uno standard, non solo della musica nera (dato anche il suo ritmo originario, comunque “country”) furono Odetta (“The Tin Angel”, 1954, con Lawrence B. Mohr) ed Harry Belafonte (“Belafonte Sings the Blues”, 1958).
Poi le moltissime cover, fra cui spiccano quelle dei Beach Boys e dei Creedence Clearwater Revival, nonchè quelle dei soliti “saccheggiatori” Johnny Cash ed Elvis Presley.
Propongo questo brano perchè, al di là del suo ritmo scanzonato, racconta della durezza della vita dei neri nel profondo sud degli USA alla fine dell’800, quando Leadbelly era un bimbo. I campi di cotone a perdita d’occhio erano il solo paesaggio, che la raccolta andasse bene e il prezioso vegetale non marcisse a causa del parassita “boll weevil”... (continuer)
When I was a little baby
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2016 - 22:03
I Fought the Law (and I Won)
La canzone originale di Sonny Curtis. incisa nel 1959 dai Crickets
E' stata interpretata da numerosissimi gruppi (ma la versione passata alla storia è quella dei Clash) : Widespread Panic, Richard Clapton, Ducks Deluxe, She Trinity, Beatsteaks, Viper, Bryan Adams, John Cougar Mellencamp, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Roy Orbison, Tom Petty, Social Distortion, Stiff Little Fingers, Waylon Jennings, Gary Allan, Green Day, Alvin and the Chipmunks, Ska-P, the Jolly Boys, Grateful Dead, Stray Cats, Mary's Danish, Claude François, Mano Negra, the Big Dirty Band, Lolita No. 18, the Brian Jonestown Massacre, Attaque 77, El Noi del Sucre, Die Toten Hosen, Status Quo, Nanci Griffith, La Vida Bohème, Anti-Flag, Chumbawamba, Tsuyoshi Kawakami and His Moodmakers, the Airborne Toxic Event, The Bad Shepherds, Johnny Marr, Colin Farrell, Kris Kristofferson, The Bangles.
Per quanto riguarda le band italiane i Gang la eseguono in tutti i concerti, anche con la Banda Bassotti, Niutàun, Guacamaya, Malavida, Hombre all'ombra, l'hanno rifatta anche i Finley.
E' stata interpretata da numerosissimi gruppi (ma la versione passata alla storia è quella dei Clash) : Widespread Panic, Richard Clapton, Ducks Deluxe, She Trinity, Beatsteaks, Viper, Bryan Adams, John Cougar Mellencamp, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Roy Orbison, Tom Petty, Social Distortion, Stiff Little Fingers, Waylon Jennings, Gary Allan, Green Day, Alvin and the Chipmunks, Ska-P, the Jolly Boys, Grateful Dead, Stray Cats, Mary's Danish, Claude François, Mano Negra, the Big Dirty Band, Lolita No. 18, the Brian Jonestown Massacre, Attaque 77, El Noi del Sucre, Die Toten Hosen, Status Quo, Nanci Griffith, La Vida Bohème, Anti-Flag, Chumbawamba, Tsuyoshi Kawakami and His Moodmakers, the Airborne Toxic Event, The Bad Shepherds, Johnny Marr, Colin Farrell, Kris Kristofferson, The Bangles.
Per quanto riguarda le band italiane i Gang la eseguono in tutti i concerti, anche con la Banda Bassotti, Niutàun, Guacamaya, Malavida, Hombre all'ombra, l'hanno rifatta anche i Finley.
I FOUGHT THE LAW
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/1/2016 - 18:52
The Big Battle
1963
Album: Ring of Fire: The Best of Johnny Cash
L'album, a dispetto del nome, era in gran parte composto di canzoni originali.
Album: Ring of Fire: The Best of Johnny Cash
L'album, a dispetto del nome, era in gran parte composto di canzoni originali.
I think sir the battle is over
(continuer)
(continuer)
29/4/2015 - 02:58
Wolf
[2011]
Scritta da Klara e Johanna Söderberg.
Singolo poi incluso in alcune edizioni dell’album intitolato “The Lion's Roar” pubblicato nel 2012.
Dopo l’esordio con una cover dei Fleet Foxes ed “Emmylou”, il loro manifesto artistico esplicitamente dedicato ad Emmylou Harris, June Tabor, Gram Parsons e Johnny Cash, le due sorelle svedesi Klara e Johanna – due vere streguzze, vero Adriana? – sono ormai molto famose, e se lo meritano.
Questa “Wolf” è emblematica del mondo fantastico in cui le First Aid Kit si muovono, come due “Alice in Wonderland” – il videoclip fu girato nel profondo della foresta di Järvsö, Hälsingland, nel Norrland svedese – ma è anche una denuncia della distruzione del pianeta che l’essere umano sta conducendo e della necessità che l’uomo riscopra l’animale naturale che è in lui, proprio per arginare l’autodistruzione in atto…
Per i percorsi “Lupi contro la Guerra” e “Guerra alla Terra”.
Scritta da Klara e Johanna Söderberg.
Singolo poi incluso in alcune edizioni dell’album intitolato “The Lion's Roar” pubblicato nel 2012.
Dopo l’esordio con una cover dei Fleet Foxes ed “Emmylou”, il loro manifesto artistico esplicitamente dedicato ad Emmylou Harris, June Tabor, Gram Parsons e Johnny Cash, le due sorelle svedesi Klara e Johanna – due vere streguzze, vero Adriana? – sono ormai molto famose, e se lo meritano.
Questa “Wolf” è emblematica del mondo fantastico in cui le First Aid Kit si muovono, come due “Alice in Wonderland” – il videoclip fu girato nel profondo della foresta di Järvsö, Hälsingland, nel Norrland svedese – ma è anche una denuncia della distruzione del pianeta che l’essere umano sta conducendo e della necessità che l’uomo riscopra l’animale naturale che è in lui, proprio per arginare l’autodistruzione in atto…
Per i percorsi “Lupi contro la Guerra” e “Guerra alla Terra”.
Wolf mother, where you been?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/7/2014 - 09:05
Pick a Bale of Cotton
anonyme
Pick a Bale of Cotton è una worksong cantata dagli antichi schiavi del sud degli Stati Uniti che lavoravano nelle piantagioni. Essi infatti usavano accompagnare il loro lavoro con dei canti.
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continuer)
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continuer)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
(continuer)
(continuer)
envoyé par donquijote82 6/1/2014 - 13:57
U2: One
Grazie Riccardo.
Volevo solo ricordare la bella versione che di "One" fece Johnny Cash nel suo, credo, penultimo album, significativamente intitolato "American III: Solitary Man". Era il 2000 e la salute lo stava abbandonando. Di lì a tre anni anche "Man In Black" avrebbe trovato, come tutti, il suo dirupo.
Volevo solo ricordare la bella versione che di "One" fece Johnny Cash nel suo, credo, penultimo album, significativamente intitolato "American III: Solitary Man". Era il 2000 e la salute lo stava abbandonando. Di lì a tre anni anche "Man In Black" avrebbe trovato, come tutti, il suo dirupo.
Bernart Bartleby 3/1/2014 - 08:18
There Ain't No Good Chain Gang
Bet it ain't raining back home
(continuer)
(continuer)
envoyé par Jon Doe 24/12/2013 - 03:10
Parcours:
Des prisons du monde
Don't Take Your Guns To Town
Dall'album "Psychodancing" [2012]
Młody kowboj Billy Joe,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 20/8/2013 - 21:13
The L&N Don't Stop Here Anymore
[1963?]
Parole e musica di Jean Ritchie, sotto lo pseudonimo di Than Hall.
Nell’album intitolato “Time For Singing” pubblicato nel 1966.
Interpretata da Guy Carawan, Johnny Cash e Michelle Shocked, tra i tanti.
Jean Ritchie, “The Mother of Folk”, cantautrice e virtuosa del dulcimer degli Appalachi, oggi quasi centenaria, tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 scrisse diverse canzoni sul devastazione prodotta dall’estrazione del carbone nelle regioni montuose del Kentucky. Per non subire ritorsioni fu costretta a firmarsi con lo pseudonimo di Than Hall.
All’epoca in cui questa canzone fu scritta l’industria mineraria era già in profonda crisi, gran parte delle miniere erano già state chiuse e dietro di sé avevano lasciato solo inquinamento e degrado ambientale. Anche le linee ferroviarie – come la Louisville and Nashville Railroad (L&N) - erano state abbandonate,... (continuer)
Parole e musica di Jean Ritchie, sotto lo pseudonimo di Than Hall.
Nell’album intitolato “Time For Singing” pubblicato nel 1966.
Interpretata da Guy Carawan, Johnny Cash e Michelle Shocked, tra i tanti.
Jean Ritchie, “The Mother of Folk”, cantautrice e virtuosa del dulcimer degli Appalachi, oggi quasi centenaria, tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 scrisse diverse canzoni sul devastazione prodotta dall’estrazione del carbone nelle regioni montuose del Kentucky. Per non subire ritorsioni fu costretta a firmarsi con lo pseudonimo di Than Hall.
All’epoca in cui questa canzone fu scritta l’industria mineraria era già in profonda crisi, gran parte delle miniere erano già state chiuse e dietro di sé avevano lasciato solo inquinamento e degrado ambientale. Anche le linee ferroviarie – come la Louisville and Nashville Railroad (L&N) - erano state abbandonate,... (continuer)
When I was a curly headed baby
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/7/2013 - 11:03
Folsom Prison Blues
in occasione di un concerto della band nel carcere di Melfi (2010)
MELFI PRISON BLUES
(continuer)
(continuer)
envoyé par AVAST 18/6/2013 - 16:16
In Your Mind
[1995]
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
“… Nella tua testa
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
In your mind, in your mind
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 10:07
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
John Henry
anonyme
[seconda metà dell’800]
Quella del fortissimo nero John Henry in gara con la perforatrice a vapore nella costruzione di una ferrovia è una figura mitica dell’orgoglio afroamericano, così come Casey Jones lo è per i macchinisti e ferrovieri bianchi o The Big Hewer per minatori inglesi.
Mitologica ma anche storica.
Come tantissime sono le versioni della canzone popolare – io ho scelto quella pubblicata nel 1900 il cui testo ho reperito proprio sul sito dedicato, John Henry, the Steel Driving Man – parecchie sono le biografie del protagonista. Quel che è sicuro è che un possente nero chiamato Henry, uno schiavo oppure un detenuto membro di una “chain gang” (le squadre di prigionieri alla catena utilizzati come manodopera a costo zero nei lavori più faticosi), lavorò nella seconda metà dell’800 alla costruzione di un tunnel ferroviario, probabilmente in Virginia. La leggenda... (continuer)
Quella del fortissimo nero John Henry in gara con la perforatrice a vapore nella costruzione di una ferrovia è una figura mitica dell’orgoglio afroamericano, così come Casey Jones lo è per i macchinisti e ferrovieri bianchi o The Big Hewer per minatori inglesi.
Mitologica ma anche storica.
Come tantissime sono le versioni della canzone popolare – io ho scelto quella pubblicata nel 1900 il cui testo ho reperito proprio sul sito dedicato, John Henry, the Steel Driving Man – parecchie sono le biografie del protagonista. Quel che è sicuro è che un possente nero chiamato Henry, uno schiavo oppure un detenuto membro di una “chain gang” (le squadre di prigionieri alla catena utilizzati come manodopera a costo zero nei lavori più faticosi), lavorò nella seconda metà dell’800 alla costruzione di un tunnel ferroviario, probabilmente in Virginia. La leggenda... (continuer)
John Henry was a railroad man,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/8/2012 - 15:11
Riot in Cell Block N. 9
[1954]
Scritta dall’inossidabile duo Jerry Leiber e Mike Stoller, mitici parolieri e produttori musicali degli anni 50 e 60.
Forse non è un caso che nello stesso anno il regista Don Siegel ed il suo assistente Sam Peckinpah realizzarono “Riot in Cell Block 11”, uno dei più bei film carcerari di sempre, girato nella Folsom State Prison con i detenuti e le guardie presenti allora nella famosa struttura penitenziaria.
Il brano fu uno dei successi più grandi per The Robins e in seguito fu riproposto da molti, The Grateful Dead, The Beach Boys, Wanda Jackson, Johnny Winter, Dr. Feelgood, The Blues Brothers, Johnny Cash, The Coasters… Michel Pagliaro la rese in francese con il titolo “Emeute dans la prison”.
Scritta dall’inossidabile duo Jerry Leiber e Mike Stoller, mitici parolieri e produttori musicali degli anni 50 e 60.
Forse non è un caso che nello stesso anno il regista Don Siegel ed il suo assistente Sam Peckinpah realizzarono “Riot in Cell Block 11”, uno dei più bei film carcerari di sempre, girato nella Folsom State Prison con i detenuti e le guardie presenti allora nella famosa struttura penitenziaria.
Il brano fu uno dei successi più grandi per The Robins e in seguito fu riproposto da molti, The Grateful Dead, The Beach Boys, Wanda Jackson, Johnny Winter, Dr. Feelgood, The Blues Brothers, Johnny Cash, The Coasters… Michel Pagliaro la rese in francese con il titolo “Emeute dans la prison”.
On July second, 1953,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 29/6/2012 - 11:23
Parcours:
Des prisons du monde
Starkville City Jail
[1969]
Album: “At San Quentin”, storico concerto alla San Quentin State Prison
L’11 maggio del 1965 “Man In Black" fu arrestato dalla polizia di Starkville, Mississippi, per ubriachezza molesta, anche se lui disse sempre che se ne stava passeggiando tranquillo sotto le magnolie annusando i fiori. Si fece una notte in gattabuia e ci scrisse questa canzone alquanto stizzita per il brusco e – a suo dire – ingiustificato trattamento riservatogli.
Dal 2007 proprio a Starkville si tiene un festival dedicato a Johnny Cash e significativamente intitolato “Pardon Johnny Cash - Flower Pickin' Festival”.
Album: “At San Quentin”, storico concerto alla San Quentin State Prison
L’11 maggio del 1965 “Man In Black" fu arrestato dalla polizia di Starkville, Mississippi, per ubriachezza molesta, anche se lui disse sempre che se ne stava passeggiando tranquillo sotto le magnolie annusando i fiori. Si fece una notte in gattabuia e ci scrisse questa canzone alquanto stizzita per il brusco e – a suo dire – ingiustificato trattamento riservatogli.
Dal 2007 proprio a Starkville si tiene un festival dedicato a Johnny Cash e significativamente intitolato “Pardon Johnny Cash - Flower Pickin' Festival”.
Well, I left my motel room, down at the Starkville Motel,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 28/6/2012 - 11:07
Parcours:
Des prisons du monde
It Ain't Me Babe
(1964)
Album: Another Side of Bob Dylan
Words and Music by Bob Dylan
Notable cover by Johnny Cash & June Carter
Italiano
English
It Ain't That Babe
di EUSTACE M. FRILINGOS (traduzione italiana parziale e frettolosa)
Nel 1992 di ritorno a un concerto di tributo a Woody Guthrie, in cui si era esibito Bob Dylan, il mio compagno di viaggio fece un commento su It Ain't Me Babe. Un paio di giorni dopo, ripensandoci ho avuto una sorprendente intuizione sul significato del testo.
La canzone era stata normalmente interpretata come una cinica canzone d'amore o riferita alla relazione di Dylan con il suo pubblico; è in realtà una canzone politica.
Chiaramente la canzone si riferisce alla guerra in Vietnam e alla bandiera Americana che il poeta getta dalla sua finestra ("Go 'way from my window"), e in seguito cade sul davanzale ("Go lightly from the ledge, babe"), e infine per... (continuer)
Album: Another Side of Bob Dylan
Words and Music by Bob Dylan
Notable cover by Johnny Cash & June Carter
Italiano
English
It Ain't That Babe
di EUSTACE M. FRILINGOS (traduzione italiana parziale e frettolosa)
Nel 1992 di ritorno a un concerto di tributo a Woody Guthrie, in cui si era esibito Bob Dylan, il mio compagno di viaggio fece un commento su It Ain't Me Babe. Un paio di giorni dopo, ripensandoci ho avuto una sorprendente intuizione sul significato del testo.
La canzone era stata normalmente interpretata come una cinica canzone d'amore o riferita alla relazione di Dylan con il suo pubblico; è in realtà una canzone politica.
Chiaramente la canzone si riferisce alla guerra in Vietnam e alla bandiera Americana che il poeta getta dalla sua finestra ("Go 'way from my window"), e in seguito cade sul davanzale ("Go lightly from the ledge, babe"), e infine per... (continuer)
Go 'way from my window,
(continuer)
(continuer)
30/4/2012 - 00:05
White Girl
[1964]
Lyrics & Music by Johnny Cash
Album: Bitter Tears: Ballads of the American Indian
Lyrics & Music by Johnny Cash
Album: Bitter Tears: Ballads of the American Indian
I am stunned and I am broken and my head is in my hand
(continuer)
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envoyé par DonQUijote82 18/3/2012 - 17:45
America!
[2011]
Album "Apocalypse", il terzo realizzato a proprio nome dal leader degli Smog.
"E' un'apocalisse privata, intima ("My Apocalypse", è ripetuto in più punti), quella inscenata nei sette intensi movimenti dell'ultimo disco di Bill Callahan. Anche quando lo sguardo pare abbracciare una dimensione politica, come in America!, lo fa per marcare l'inadeguatezza dell'autore a "servire la patria", a seguire l'esempio di quell'esercito di folksinger i cui grandi sono passati in rassegna nei versi della canzone ("Captain Kristofferson, Buck Sergeant Newbury, Leatherneck Jones, Sergeant Cash - what an army!"). L'America di Callahan non è dentro la storia, ma nella natura, tra paesaggi da western crepuscolare e la wilderness salvifica di H.D. Thoreau: un luogo dell'anima suggerito dal dipinto di Paul Ryan in copertina..." (Yuri Susanna su Roots Highway)
I quattro mostri sacri del genere musicale... (continuer)
Album "Apocalypse", il terzo realizzato a proprio nome dal leader degli Smog.
"E' un'apocalisse privata, intima ("My Apocalypse", è ripetuto in più punti), quella inscenata nei sette intensi movimenti dell'ultimo disco di Bill Callahan. Anche quando lo sguardo pare abbracciare una dimensione politica, come in America!, lo fa per marcare l'inadeguatezza dell'autore a "servire la patria", a seguire l'esempio di quell'esercito di folksinger i cui grandi sono passati in rassegna nei versi della canzone ("Captain Kristofferson, Buck Sergeant Newbury, Leatherneck Jones, Sergeant Cash - what an army!"). L'America di Callahan non è dentro la storia, ma nella natura, tra paesaggi da western crepuscolare e la wilderness salvifica di H.D. Thoreau: un luogo dell'anima suggerito dal dipinto di Paul Ryan in copertina..." (Yuri Susanna su Roots Highway)
I quattro mostri sacri del genere musicale... (continuer)
America! America! America! America!
(continuer)
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envoyé par Bartleby 28/8/2011 - 14:54
Busted
[1962]
Scritta da Harlan Howard (1927–2002), prolifico songwriter americano, specializzato nella musica country.
Trovata su Raymond’s Folk Song Page
Questo è il testo originale che racconta della rovina (“We’re busted”, siamo rovinati) di una famiglia, costretta alla fame ed all’emigrazione a causa della chiusura della miniera dove lavora il padre. Howard nel 1963 lo riadattò per Johnny Cash, cambiando ambientazione e sostituendo alle miniere di carbone i campi di cotone.
Cash, e anche Ray Charles, fecero di questa canzone una loro hit.
Scritta da Harlan Howard (1927–2002), prolifico songwriter americano, specializzato nella musica country.
Trovata su Raymond’s Folk Song Page
Questo è il testo originale che racconta della rovina (“We’re busted”, siamo rovinati) di una famiglia, costretta alla fame ed all’emigrazione a causa della chiusura della miniera dove lavora il padre. Howard nel 1963 lo riadattò per Johnny Cash, cambiando ambientazione e sostituendo alle miniere di carbone i campi di cotone.
Cash, e anche Ray Charles, fecero di questa canzone una loro hit.
Well, the bills are all due and the babies need shoes.
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envoyé par Bartleby 5/5/2011 - 12:08
The Talking Leaves
[1964]
Lyrics & Music by Johnny Cash
Album: Bitter Tears: Ballads of the American Indian
With "The Talking Leaves" Johnny Cash enlightens the listener by portraying the story of "Sequoia", the Cherokee Indian who is accountable for a lifetime of hard work and commitment in bringing the Cherokee alphabet to his people.
Lyrics & Music by Johnny Cash
Album: Bitter Tears: Ballads of the American Indian
With "The Talking Leaves" Johnny Cash enlightens the listener by portraying the story of "Sequoia", the Cherokee Indian who is accountable for a lifetime of hard work and commitment in bringing the Cherokee alphabet to his people.
(Talked)
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envoyé par giorgio 26/11/2010 - 08:11
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Ned Kelly
[1971]
Album “Man in Black”
Dopo Death of Ben Hall, Dunn, Gilbert and Ben Hall e The Streets of Forbes, ancora una canzone (ma questa addirittura del mitico Johnny Cash, “The Man in Black”) dedicata ai fuorilegge che tra 700 e 800 cavalcarono nell’outback australiano, assaltando banche e stazioni di servizio e scontrandosi con la polizia schierata a difesa dell’ “ordine” dei ricchi.
Uomini – come il Ned Kelly protagonista di questa e di molte altre canzoni – che fin da giovanissimi avevano subito le angherie dei potenti e dei loro sgherri. Infatti Edward "Ned" Kelly era figlio di un detenuto irlandese spedito in Australia ai lavori forzati e, forse anche per questo, lui e i suoi fratelli acquistarono presto la fama – non sempre meritata – di ladri di bestiame e di cavalli. Fatto sta che a soli 14 anni Ned era già considerato un promettente “bushranger” e veniva regolarmente perseguitato... (continuer)
Album “Man in Black”
Dopo Death of Ben Hall, Dunn, Gilbert and Ben Hall e The Streets of Forbes, ancora una canzone (ma questa addirittura del mitico Johnny Cash, “The Man in Black”) dedicata ai fuorilegge che tra 700 e 800 cavalcarono nell’outback australiano, assaltando banche e stazioni di servizio e scontrandosi con la polizia schierata a difesa dell’ “ordine” dei ricchi.
Uomini – come il Ned Kelly protagonista di questa e di molte altre canzoni – che fin da giovanissimi avevano subito le angherie dei potenti e dei loro sgherri. Infatti Edward "Ned" Kelly era figlio di un detenuto irlandese spedito in Australia ai lavori forzati e, forse anche per questo, lui e i suoi fratelli acquistarono presto la fama – non sempre meritata – di ladri di bestiame e di cavalli. Fatto sta che a soli 14 anni Ned era già considerato un promettente “bushranger” e veniva regolarmente perseguitato... (continuer)
In Australia a bandit or an outlaw is called a Bush Ranger. One of Australias most infamous Bush Rangers was a man named Ned Kelly…
(continuer)
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envoyé par Bartleby 28/10/2010 - 15:49
Austin Prison
[1966]
Album “Everybody Loves a Nut”
Parole e musica di Johnny Cash
Album “Everybody Loves a Nut”
Parole e musica di Johnny Cash
They had a warrant out for me all over the country
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envoyé par Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 11:09
Parcours:
Des prisons du monde
Folsom Prison Blues
Mi sembra che ci sia un errore (che ho corretto) non tanto nella traduzione quanto nel testo originale tradotto da Michele Murino. Nella penultima strofa, "those people keep a-movin'" e non "I keep on keep a-movin'". [Bartolomeo Pestalozzi]
BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
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envoyé par Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 10:16
The Mercy Seat
The Mercy Seat
[1988]
Album “Tender Prey”
Scritta da Nick Cave e Mick Harvey.
Ripresa anche da Johnny Cash in una suggestiva versione inclusa nell’album “American III: Solitary Man” del 2000.
Quel che è il trono del dio “misericordioso” dei cristiani diventa qui la sedia elettrica per il condannato in attesa dell’esecuzione nel braccio della morte…
[1988]
Album “Tender Prey”
Scritta da Nick Cave e Mick Harvey.
Ripresa anche da Johnny Cash in una suggestiva versione inclusa nell’album “American III: Solitary Man” del 2000.
Quel che è il trono del dio “misericordioso” dei cristiani diventa qui la sedia elettrica per il condannato in attesa dell’esecuzione nel braccio della morte…
It began when they come took me from my home
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envoyé par Bartolomeo Pestalozzi 9/8/2010 - 15:41
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Green, Green Grass of Home
[1964]
Album “Live on the Road” (1966)
Il più grande successo del songwriter di Nashville Claude "Curly" Putman Jr. e una delle più belle interpretazioni di Porter Wagoner, “il tipo smilzo dalle pianure dell'ovest", uno dei giganti della country music.
La canzone fu in seguito proposta da moltissimi artisti tra cui Joan Baez, Elvis Presley, Johnny Darrell, Gram Parsons, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Merle Haggard, Bobby Bare, Joe Tex e Tom Jones.
Un uomo ritorna alla sua casa d’infanzia, che ha lasciato molto tempo prima. I suoi familiari sono lì ad accoglierlo. Anche la sua amata Mary gli corre incontro sorridente ad abbracciarlo. Tutto sprigiona amore e pace. L’uomo rivede i luoghi e le cose a lui care, come il vecchio albero dove era solito arrampicarsi… Com’è bello accarezzare la verde, verde erba di casa.
Improvvisamente l’uomo si sveglia. Era un sogno. Non è tra i suoi cari, a... (continuer)
Album “Live on the Road” (1966)
Il più grande successo del songwriter di Nashville Claude "Curly" Putman Jr. e una delle più belle interpretazioni di Porter Wagoner, “il tipo smilzo dalle pianure dell'ovest", uno dei giganti della country music.
La canzone fu in seguito proposta da moltissimi artisti tra cui Joan Baez, Elvis Presley, Johnny Darrell, Gram Parsons, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Merle Haggard, Bobby Bare, Joe Tex e Tom Jones.
Un uomo ritorna alla sua casa d’infanzia, che ha lasciato molto tempo prima. I suoi familiari sono lì ad accoglierlo. Anche la sua amata Mary gli corre incontro sorridente ad abbracciarlo. Tutto sprigiona amore e pace. L’uomo rivede i luoghi e le cose a lui care, come il vecchio albero dove era solito arrampicarsi… Com’è bello accarezzare la verde, verde erba di casa.
Improvvisamente l’uomo si sveglia. Era un sogno. Non è tra i suoi cari, a... (continuer)
The old home town looks the same
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envoyé par The Lone Ranger 4/5/2010 - 11:15
Redemption Day
[1996]
Album "Sheryl Crow"
Di questa canzone, già bella nella sua versione originale, non posso non dire di una cover di agghiacciante bellezza, quella di Johnny Cash nel suo ultimo "American VI: Ain’t no grave"...
Il grande "man in black" non trova pace e non può ancora morire...
Album "Sheryl Crow"
Di questa canzone, già bella nella sua versione originale, non posso non dire di una cover di agghiacciante bellezza, quella di Johnny Cash nel suo ultimo "American VI: Ain’t no grave"...
Il grande "man in black" non trova pace e non può ancora morire...
I've wept for those who suffer long
(continuer)
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envoyé par Alessandro 26/2/2010 - 23:56
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Lyrics and music /Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
anonimo
Performed by / Interpreti / Interprétée par / Laulavat:
1. Joan Baez
Album : Poor Wayfaring Stranger
2. Paul Robeson
Album : The Power And The Glory
3. Pete Seeger
Album : Wayfaring Stranger
4. Johnny Cash
Album : American III: Solitary Man
5. Libby Prison Minstrels
6. Burl Ives
Album : The Wayfaring Stranger
7. Jos Slovick
OST: 1917
E’ una canzone folk e anche un gospel del XIX secolo. Fu pubblicata per la prima volta nel 1858 nella raccolta The Christian songster : a collection of hymns and spiritual songs, usually sung at camp, prayer, and social meetings, and revivals of religion ; designed for all denominations a cura di di Joseph Bever. Figura al n. 23 della raccolta, a pag. 34. Il testo si discosta in modo significativo dalle versioni diffuse in seguito. Anche il... (continuer)