International News
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envoyé par Bernart Bartleby 1/1/2020 - 21:09
Donker donker land
[1989]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ralph John Rabie (Johannes Kerkorrel)
Album / Albumi: Eet kreef ! (Johannes Kerkorrel en die Gereformeerde Blues Band)
Occorre riallacciarsi a quanto detto qui e fare un piccolo passo indietro. La canzone proviene dal primo album (1989) in studio di Johannes Kerkorrel e della sua “Blues Band Riformata”, composta da Willem “Meneer Volume” Möller, Gary “Piet Pers” Herselman e Jannie “Hanepoot” van Tonder. Quattro giovani Afrikaners DOC che si presentavano con un album il cui titolo vuol dire “Mangia aragosta!”, e sulla cui copertina (nella quale compare anche Antoinette Butler, voce in Sit dit af) si vede un ricco e sguaiato banchetto a base, appunto, di aragoste. Apriti cielo: l'album è l'inizio della canzone di protesta antigovernativa e antirazzista in lingua afrikaans, una cosa semplicemente impensabile fino... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ralph John Rabie (Johannes Kerkorrel)
Album / Albumi: Eet kreef ! (Johannes Kerkorrel en die Gereformeerde Blues Band)
Occorre riallacciarsi a quanto detto qui e fare un piccolo passo indietro. La canzone proviene dal primo album (1989) in studio di Johannes Kerkorrel e della sua “Blues Band Riformata”, composta da Willem “Meneer Volume” Möller, Gary “Piet Pers” Herselman e Jannie “Hanepoot” van Tonder. Quattro giovani Afrikaners DOC che si presentavano con un album il cui titolo vuol dire “Mangia aragosta!”, e sulla cui copertina (nella quale compare anche Antoinette Butler, voce in Sit dit af) si vede un ricco e sguaiato banchetto a base, appunto, di aragoste. Apriti cielo: l'album è l'inizio della canzone di protesta antigovernativa e antirazzista in lingua afrikaans, una cosa semplicemente impensabile fino... (continuer)
Die klein wit republiek
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envoyé par Riccardo Venturi 18/9/2019 - 10:59
Riccardo Venturi, 18-09-2019 11:01
PAESE SCURO SCURO
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Halala Afrika
[1992]
Testo e musica / Woorde en musiek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ralph John Rabie [Johannes Kerkorrel]
Album / Albumi: Bloudruk
Si dice che Johannes Kerkorrel (si chiamava Ralph John Rabie; “Kerkorrel”, in afrikaans, vuol dire “organo da chiesa”), e assieme a lui tutti quelli del movimento rock Voëlvry (“Liberi come gli uccelli”) degli anni '80 e '90 in Sudafrica, abbiano provocato agli Afrikaners e ai razzisti in generale più danni della grandine, e molti di più che se avessero cantato in inglese. Johannes Kerkorrel e i voëlvryers cantavano rigorosamente in afrikaans, la lingua dei boeri e dell'apartheid, l'olandese dei colonizzatori che si era trasformato in terra africana, la lingua dei Botha e dei Terreblanche. Semplicemente inconcepibile che cose del genere potessero essere scritte e cantate in afrikaans, anche perché testimoniavano una cosa importante:... (continuer)
Testo e musica / Woorde en musiek / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ralph John Rabie [Johannes Kerkorrel]
Album / Albumi: Bloudruk
Si dice che Johannes Kerkorrel (si chiamava Ralph John Rabie; “Kerkorrel”, in afrikaans, vuol dire “organo da chiesa”), e assieme a lui tutti quelli del movimento rock Voëlvry (“Liberi come gli uccelli”) degli anni '80 e '90 in Sudafrica, abbiano provocato agli Afrikaners e ai razzisti in generale più danni della grandine, e molti di più che se avessero cantato in inglese. Johannes Kerkorrel e i voëlvryers cantavano rigorosamente in afrikaans, la lingua dei boeri e dell'apartheid, l'olandese dei colonizzatori che si era trasformato in terra africana, la lingua dei Botha e dei Terreblanche. Semplicemente inconcepibile che cose del genere potessero essere scritte e cantate in afrikaans, anche perché testimoniavano una cosa importante:... (continuer)
Toe die wêreld hier nog jong was
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envoyé par Riccardo Venturi 17/9/2019 - 20:43
Riccardo Venturi, 17-09-2019 20:48
HALALA AFRIKA
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Grazie Riccardo per questa splendida canzone, in una lingua di dominatori che, paradossalmente, mi ricorda non poco quella di altri dominati, l'Yiddish.
Non so perchè Rabie Kerkorrel si sia ammazzato a soli 42 anni, ma non deve essere stato facile per lui, in quegli anni, essere portatore di tanti diritti, come dalla tua bella introduzione.
Per fortuna non sono negro nell'apartheid, e non sono bianco in un regime razzista e fascista, e non sono gay dove m'imprigionano e mi ammazzano per esserlo, e per fortuna non sono ecc. ecc. ecc.... Per fortuna sono solo un fortunato cinghiale solitario che si crogiola tra le sue ghiande ed il suo sterco... Di male può solo capitarmi un cacciatore di giorno o un'auto di notte. Ma è un attimo.
Saluzzi
Non so perchè Rabie Kerkorrel si sia ammazzato a soli 42 anni, ma non deve essere stato facile per lui, in quegli anni, essere portatore di tanti diritti, come dalla tua bella introduzione.
Per fortuna non sono negro nell'apartheid, e non sono bianco in un regime razzista e fascista, e non sono gay dove m'imprigionano e mi ammazzano per esserlo, e per fortuna non sono ecc. ecc. ecc.... Per fortuna sono solo un fortunato cinghiale solitario che si crogiola tra le sue ghiande ed il suo sterco... Di male può solo capitarmi un cacciatore di giorno o un'auto di notte. Ma è un attimo.
Saluzzi
B.B. 17/9/2019 - 22:35
Caro BB, che l'afrikaans ti ricordi un po' lo yiddish è abbastanza naturale: sono entrambe, formalmente, lingue germaniche con molte cose in comune. L'afrikaans nacque in una maniera incredibilmente rapida: nel giro di un paio di generazioni, l'olandese del XVII secolo portato nell'Africa meridionali dai colonizzatori olandesi (e dai profughi ugonotti francesi che lo adottarono, da qui i tanti cognomi francesi tra gli Afrikaners), fu letteralmente massacrato e spolpato dai bambini, probabilmente per il contatto con le "tate" africane che lo parlavano seguendo la struttura delle loro lingue, eliminando desinenze, irregolarità e quant'altro, e trasformandolo in una lingua diversa. Per questo parlo di una lingua africana in toto, sebbene ancora chiaramente imparentata con l'olandese. E ha avuto poi una storia molto più variegata e complessa, tenuta in gran parte nascosta dagli Afrikaners bianchi... (continuer)
Riccardo Venturi 17/9/2019 - 23:45
Già, leggo che nel 2005 venne condotta un'inchiesta giornalistica sulla sua morte. Ne scaturì un documentario dal titolo significativo: "Who Killed Johannes Kerkorrel?"...
Un "suicidio" che ricorda quello di Neil Aggett, trovato impiccato in cella nel 1982...
Un "suicidio" che ricorda quello di Neil Aggett, trovato impiccato in cella nel 1982...
B.B. 18/9/2019 - 08:49
Sit dit af
[1989]
Lyrics and music: Johannes Kerkorrel
Testo e musica: Johannes Kerkorrel
Album: Johannes Kerkorrel en die Gereformeerde Blues Band, Eet Kreef
Johannes Kerkorrel e il Movimento Voëlvry
di Riccardo Venturi
Nella sezione anti-apartheid di questo sito siamo abituati ad avere canzoni in inglese e nelle varie lingue sudafricane; con Johannes Kerkorrel siamo qui a riparare un torto, perché ci sono stati anche degli Afrikaners (o dei “boeri”, come li si chiamava un tempo) che si sono opposti all'apartheid. Anche in musica. Non è, forse, facilmente immaginabile; gli Afrikaners bianchi sono sempre stati generalmente percepiti come sostenitori monolitici del regime di segregazione razziale che si ebbe in Sudafrica fino ai primi anni '90. Eppure, non era così e un sito come questo ha il dovere di darne preciso conto per quanto riguarda la musica e le canzoni.
Ralph John Rabie, nato a Johannesburg... (continuer)
Lyrics and music: Johannes Kerkorrel
Testo e musica: Johannes Kerkorrel
Album: Johannes Kerkorrel en die Gereformeerde Blues Band, Eet Kreef
Johannes Kerkorrel e il Movimento Voëlvry
di Riccardo Venturi
Nella sezione anti-apartheid di questo sito siamo abituati ad avere canzoni in inglese e nelle varie lingue sudafricane; con Johannes Kerkorrel siamo qui a riparare un torto, perché ci sono stati anche degli Afrikaners (o dei “boeri”, come li si chiamava un tempo) che si sono opposti all'apartheid. Anche in musica. Non è, forse, facilmente immaginabile; gli Afrikaners bianchi sono sempre stati generalmente percepiti come sostenitori monolitici del regime di segregazione razziale che si ebbe in Sudafrica fino ai primi anni '90. Eppure, non era così e un sito come questo ha il dovere di darne preciso conto per quanto riguarda la musica e le canzoni.
Ralph John Rabie, nato a Johannesburg... (continuer)
Die ander dag joe voel ek lam
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envoyé par Riccardo Venturi 10/12/2012 - 02:06
SPEGNILA!
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Ora che la canzone è commentata, tradotta e annotata non posso fare a meno di una piccola nota. D'accordo, il Sudafrica, l'apartheid e tutto il resto. Ma leggendola e ascoltandola, non vi è venuto in mente qualcuno? A me sì. Naturalmente non dirò chi sia questo qualcuno, dato che si è ritirato recentemente dalla politica attiva. No? Non è così? Sono rimasto indietro, forse...?
Riccardo Venturi 10/12/2012 - 04:30
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Nell'unico disco eponimo dei National Wake, la prima punk band multirazziale sudafricana, attiva per pochi anni tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80 in quel di Johannesburg.
Era composta da due bianchi e due neri: Ivan Kadey, Gary Khoza, Punka Khoza e Steve Moni.
Ho ripreso il testo dalla copertina interna dell'album, trovata su di un sito dedicato a Johannes Kerkorrel, e ho provato a sistemarlo all'ascolto.
Gran bel pezzo, ben suonato e molto coraggioso nel testo, considerato che si trattava di punk e di bianchi e neri insieme nel pieno dell'Apartheid...