5/6 novembre 2014
Due parole del traduttore. “Vernichtungsbefehl”, tedesco per “ordine di annientamento” o “di distruzione”, deve essere situata non solo nel passato ma anche nel presente. Dalla traduzione, infatti, è saltata fuori una canzone che, in realtà, delle storie di cento anni fa e del genocidio degli Herero-Namaqua parla non molto; o meglio, tutto sembra aleggiare sul quel che l'autore dice nel testo di questo lunghissimo brano (nell'originale, purtroppo non reperibile da YouTube, dura dodici minuti e rotti). La canzone prende spunto da un fatto reale: le dune del deserto del Kalahari continuano a restituire gli scheletri degli Herero sterminati dai colonizzatori tedeschi e dalla Schutztruppe di Von Trotha dopo più di cento anni (i fatti avvennero nel 1904). Di fronte a tale fatto, con un procedimento un po' alla Eric Bogle, l'autore si rivolge a un ipotetico soldato della Schutztruppe,... (continuer)
Due parole del traduttore. “Vernichtungsbefehl”, tedesco per “ordine di annientamento” o “di distruzione”, deve essere situata non solo nel passato ma anche nel presente. Dalla traduzione, infatti, è saltata fuori una canzone che, in realtà, delle storie di cento anni fa e del genocidio degli Herero-Namaqua parla non molto; o meglio, tutto sembra aleggiare sul quel che l'autore dice nel testo di questo lunghissimo brano (nell'originale, purtroppo non reperibile da YouTube, dura dodici minuti e rotti). La canzone prende spunto da un fatto reale: le dune del deserto del Kalahari continuano a restituire gli scheletri degli Herero sterminati dai colonizzatori tedeschi e dalla Schutztruppe di Von Trotha dopo più di cento anni (i fatti avvennero nel 1904). Di fronte a tale fatto, con un procedimento un po' alla Eric Bogle, l'autore si rivolge a un ipotetico soldato della Schutztruppe,... (continuer)
ORDINE DI ANNIENTAMENTO
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Riccardo, cazzarola, non ti ho mai ringraziato per aver dato un senso compiuto e comprensibile a questa difficile pagina...
Grazie!
Un abbraccio
Grazie!
Un abbraccio
B.B. 1/5/2016 - 15:13
I tedeschi, che con le altre potenze coloniali europee si erano spartiti l’Africa, avevano dato carta bianca ai loro coloni che – come sempre accade, dal Nord-America di ieri fino alla Palestina di oggi – non erano andati molto per il sottile, prendendosi tutto quel che pareva loro e riducendo in schiavitù i nativi. Questi, stanchi di tollerare soprusi e violenze, si ribellarono in armi nel 1903 e 1904, uccidendo un paio di centinaia di coloni e distruggendo molte loro fattorie… Il Kaiser Francesco Giuseppe, preoccupato di sfigurare di fronte ai suoi omologhi, inviò un nutrito corpo di spedizione (la cosiddetta “Schutztruppe”) per sedare la rivolta.
"Il Kaiser Francesco Giuseppe "
En 1903, François-Joseph est bien Empereur et parle allemand, mais il est Empereur d’Autriche-Hongrie.
L’Empereur d’Allemagne est Guillaume II (Wilhelm II).
Il serait utile de corriger le commentaire introductif.
Cordial
Lucien Lane
"Il Kaiser Francesco Giuseppe "
En 1903, François-Joseph est bien Empereur et parle allemand, mais il est Empereur d’Autriche-Hongrie.
L’Empereur d’Allemagne est Guillaume II (Wilhelm II).
Il serait utile de corriger le commentaire introductif.
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 6/12/2018 - 21:24
Potrà forse interessare (penso sicuramente BB, che me lo aveva ricordato, a ragione, diverse volte), che stamani ho finalmente completato le note alla traduzione di questa canzone, ferme fin dal 5 novembre 2014 alla n° 8 (sono, in tutto, 26). Purtroppo ho, a volte, dei tempi di reazione un po' lenti; e, con tutta probabilità, mi ero a suo tempo un po' spaventato del compito intrapreso (il famoso "le finisco domani", per intenderci). Perdonatemi per essere a volte un po' lunghetto in quel che faccio, e di avere magari anche un concetto del tempo un po' dilatato; alla fine, però, una data mattinata mi ci metto d'impegno mentre sembra essere scoppiata la primavera, gli uccellini cinguettano e ho persino ammazzato le prime due zanzare dell'anno. Ho anche provveduto a mettere il giusto Kaiser nell'introduzione, come suggerito da Lucien Lane un po' più di recente, nel dicembre del 2018. Insomma, una "pagina alla CCG" abbastanza tipica, coi suoi tempi un po' bizzarri. Ma, alla fine, ci si arriva.
Riccardo Venturi 26/2/2019 - 11:43
Comunque, Ricardòn, il completamento delle note qui era prima o poi dovuto, data anche una tua certa somiglianza con Andries Bezuidenhout... o sbaglio? Sarai mica tu stesso sotto mentite spoglie?!? Eeeeh, la sai lunga tu...!
B.B. 26/2/2019 - 13:01
E' vero. Anche se, devo dire, quello a cui somiglio di più resta sempre Gilles Servat, anche se ora, date le mie magagne di salute, sono dimagrito che sembro la Skeleton Coast...ad ogni modo, a me Bezuidenhout mi ricorda un cacao amaro...!
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Woorde en musiek: Andries Bezuidenhout
Parole e musica: Andries Bezuidenhout
Lyrics and music: Andries Bezuidenhout
Album: “Bleek Berus”
Attraverso il sempre interessante blog di Claudio Canal - sociologo, giornalista, scrittore, attore sceneggiatore e regista teatrale torinese – scopro oggi che la stragrande maggioranza dell’umanità, compreso il sottoscritto, si è sempre sbagliata su di un importante primato stabilito dall’essere umano nel corso della storia contemporanea.
E non parlo del salto in lungo o dei cento metri piani o di altre informazioni nozionistiche del genere… Parlo del primo genocidio del 900.
Fu quello degli Armeni ad opera dei Turchi tra il 1915 ed il 1916, chiaro!
Sbagliato!
Sarà che gli armeni sono caucasici, bianchi, sarà che la loro terra è piuttosto vicina alla nostra, saranno state le proporzioni dell’olocausto di cui furono vittime,... (continuer)