Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Un “sirventès” in cui la tragedia dei catari è ormai solo sullo sfondo, il che fa supporre che sia stato composto dopo la “pace” di Meaux-Paris con cui (ma solo formalmente) si concluse la crociata contro gli albigesi. Quel trattato vide anche sancire un compromesso tra il vincitore, il re di Francia Luigi IX (figlio del Luigi che aveva condotto l’ultima fase della crociata e dell’occupazione della Linguadoca) e lo sconfitto, il conte di Tolosa Raimondo VII (citato nell’ultima strofa, figlio del Raimondo che era riuscito per anni a tenere testa ai crociati): quest’ultimo dovette cedere molti territori alla chiesa e divenire vassallo del re.
“Ricordati, prode conte di Tolosa, quel... (Continues)
[1227-1229]
Sulla melodia della canzone mariana “Flors de paradis, Regina de bon aire”
Testo trovato su “I trovatori e la Crociata contro gli Albigesi” (Carocci editore), introduzione, traduzione e note di Francesco Zambon, ordinario di filologia romanza all’Università di Trento.
Il “sirventès” si trova anche nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Una feroce invettiva contro il papato, avido di potere e crudele nella repressione dei veri credenti, ed il suo strumento di dominio e di persecuzione prediletto all’epoca, la crociata, con cui, a colpi di minacce di scomunica e di promesse di conquiste e prebende, il papa radunava intorno a sé gli eserciti di questo e di quell’altro prelato, re o signore per lanciarli contro gli “eretici”... (Continues)
D'un sirventes far en est son que m 'agenssa (Continues)
L’ensemble di musica medievale LiliumLyra (Simone Bruno, Mario Cottura e Davide Di Giannantonio) ha nel suo repertorio una versione del “sirvantès” contro Roma di Guilhem Figueira semplificata e più breve, così come contenuta negli atti di un processo per eresia celebrato nel 1274, cinquantanni dopo la sua composizione:
“Toulouse, Anno Domini 1229: le truppe Francesi, nel corso della Crociata contro gli Albigesi, tentano ancora una volta di impadronirsi della città, difesa da quel che rimane della nobiltà del Midi. Forse proprio in questa occasione, all'interno della città assediata, il trovatore Guilhem Figueira compone le parole terribili che caratterizzano questa canzone. La crociata è quasi alla fine: ben presto i Francesi occuperanno e controlleranno ogni contea e roccaforte, dando il colpo di grazia alla civiltà cortese del Midi.
Quasi cinquant'anni dopo, il 25 settembre 1274, un uomo di nome Bernard-Raimond Baragnon, interrogato dall'Inquisizione di Tolosa, confessa di aver molte volte cantato e udito cantare in pubblico una canzone chiamata "Roma Trichairitz": si tratta proprio della canzone di Guilhem Figueira.
La canzone, composta con irriverenza sulla melodia di un inno mariano,... (Continues)
Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Un “sirventès” in cui la tragedia dei catari è ormai solo sullo sfondo, il che fa supporre che sia stato composto dopo la “pace” di Meaux-Paris con cui (ma solo formalmente) si concluse la crociata contro gli albigesi. Quel trattato vide anche sancire un compromesso tra il vincitore, il re di Francia Luigi IX (figlio del Luigi che aveva condotto l’ultima fase della crociata e dell’occupazione della Linguadoca) e lo sconfitto, il conte di Tolosa Raimondo VII (citato nell’ultima strofa, figlio del Raimondo che era riuscito per anni a tenere testa ai crociati): quest’ultimo dovette cedere molti territori alla chiesa e divenire vassallo del re.
“Ricordati, prode conte di Tolosa, quel... (Continues)