Peste
Guardami negli occhi e prendi la mia anima
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24/9/2024 - 10:09
Parcours:
Guerre à la Terre
A-Mali
1990/2021
E. Greppi, G. Di Marco, G.Maroccolo, A. Chimenti, Collettivo Mali
Avevamo conosciuto Enrico Greppi, come cantante dei Vidia, allo studio Blauereiter a Firenze nel 1990 , tramite Gianni Maroccolo che ci produsse il singolo con le due cover degli Who "Ci sei Tu/Tu non sai". Nei due brani, Erriquez fece i cori. Sempre nello stesso studio e sempre prodotti da Maroccolo, registrammo alcuni provini che servivano per definire i brani di "Zighidà" e quando a Enrico raccontai che in quel periodo prestavo servizio civile all'Arci Valle Susa e nel mio progetto avevo anche un'operazione di Solidarietà per la costruzione di una scuola in Mali, in collaborazione con l'organizzazione francese "Medecins du Monde- Action Ecole", insieme a Gianni, ci propose di arrangiare insieme una nostra canzone, della quale scrisse lui stesso il testo insieme a un suo amico maliano che partecipò anche vocalmente... (continuer)
E. Greppi, G. Di Marco, G.Maroccolo, A. Chimenti, Collettivo Mali
Avevamo conosciuto Enrico Greppi, come cantante dei Vidia, allo studio Blauereiter a Firenze nel 1990 , tramite Gianni Maroccolo che ci produsse il singolo con le due cover degli Who "Ci sei Tu/Tu non sai". Nei due brani, Erriquez fece i cori. Sempre nello stesso studio e sempre prodotti da Maroccolo, registrammo alcuni provini che servivano per definire i brani di "Zighidà" e quando a Enrico raccontai che in quel periodo prestavo servizio civile all'Arci Valle Susa e nel mio progetto avevo anche un'operazione di Solidarietà per la costruzione di una scuola in Mali, in collaborazione con l'organizzazione francese "Medecins du Monde- Action Ecole", insieme a Gianni, ci propose di arrangiare insieme una nostra canzone, della quale scrisse lui stesso il testo insieme a un suo amico maliano che partecipò anche vocalmente... (continuer)
Voglio provare a vederlo giocare
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envoyé par Dq82 25/6/2023 - 18:03
Trecento
(1990)
dall'unico album dei Vidia "Solo un folle può sfidare le sue molle" (1991) prodotto da Gianni Maroccolo
Testo di Enrico Greppi
Musica di Enrico Greppi, Alberto Agnelli e Massimiliano Rossi
dall'unico album dei Vidia "Solo un folle può sfidare le sue molle" (1991) prodotto da Gianni Maroccolo
Testo di Enrico Greppi
Musica di Enrico Greppi, Alberto Agnelli e Massimiliano Rossi
Sono partito di giovedì
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14/2/2021 - 15:24
T.S.O. X
con Giorgio Canali e Luca Martelli alla batteria
Una mini-suite in tre tempi (Stanza 9, Finisce male e Suicide) che in 8 minuti ripercorre la terribile parabola dell’isolamento, della disperazione e del crollo finale di chi subisce un trattamento sanitario obbligatorio. La batteria di Luca Martelli (Rossofuoco, Litfiba), le manipolazioni elettroniche di Flavio Ferri dei Delta V, la voce rabbiosa di Giorgio Canali che canta un testo allucinato e minimale e il basso sovrano di Maroccolo sono gli elettrodi che danno la prima scossa del disco.
Alone vol. IV - Mente, in uscita il nuovo album di Gianni Maroccolo
Una mini-suite in tre tempi (Stanza 9, Finisce male e Suicide) che in 8 minuti ripercorre la terribile parabola dell’isolamento, della disperazione e del crollo finale di chi subisce un trattamento sanitario obbligatorio. La batteria di Luca Martelli (Rossofuoco, Litfiba), le manipolazioni elettroniche di Flavio Ferri dei Delta V, la voce rabbiosa di Giorgio Canali che canta un testo allucinato e minimale e il basso sovrano di Maroccolo sono gli elettrodi che danno la prima scossa del disco.
Alone vol. IV - Mente, in uscita il nuovo album di Gianni Maroccolo
Normale
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19/6/2020 - 22:14
Lettera di Ida Dalser
(2020)
dal disco Alone Vol. IV - Contempo Records
cantata da Giorgio Canali
Alone vol. IV chiude il primo ciclo del disco perpetuo (iniziato a fine 2018), come sempre accompagnato dai racconti di Mirco Salvadori e le illustrazioni di Marco Cazzato. Sottotitolo: Mente. Tema di fondo: la follia.
Un concetto, quello di follia, indagato nella sua ambivalenza: da un lato la patologia vera e propria; dall’altro tutto ciò che devia dalla norma e fugge al controllo dell’ordine costituito, quel limbo melmoso entro cui il Potere ha sempre relegato l’eterodossia, la diversità, l’individualità non addomesticabile, la capacità di vedere oltre, l’insofferenza a riconoscersi dentro determinate regole.
dalla recensione su Index Music
Ida Dalser era una donna che ebbe una relazione con Benito Mussolini dal quale ebbe un figlio, Benito Albino, nato nel 1915. Mussolini nello stesso anno aveva sposato... (continuer)
dal disco Alone Vol. IV - Contempo Records
cantata da Giorgio Canali
Alone vol. IV chiude il primo ciclo del disco perpetuo (iniziato a fine 2018), come sempre accompagnato dai racconti di Mirco Salvadori e le illustrazioni di Marco Cazzato. Sottotitolo: Mente. Tema di fondo: la follia.
Un concetto, quello di follia, indagato nella sua ambivalenza: da un lato la patologia vera e propria; dall’altro tutto ciò che devia dalla norma e fugge al controllo dell’ordine costituito, quel limbo melmoso entro cui il Potere ha sempre relegato l’eterodossia, la diversità, l’individualità non addomesticabile, la capacità di vedere oltre, l’insofferenza a riconoscersi dentro determinate regole.
dalla recensione su Index Music
Ida Dalser era una donna che ebbe una relazione con Benito Mussolini dal quale ebbe un figlio, Benito Albino, nato nel 1915. Mussolini nello stesso anno aveva sposato... (continuer)
Eppure io
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envoyé par Lorenzo 19/6/2020 - 20:55
Sognando
La nuova versione di Gianni Maroccolo con Stefano Edda Rampoldi e la partecipazione dello stesso Don Backy.
12/6/2020 - 13:37
Paname
(1988)
da Litfiba 3
Piero Pelù - voce
Antonio Aiazzi - tastiera
Ghigo Renzulli - chitarra
Gianni Maroccolo - basso
Ringo De Palma - batteria
Francesco Magnelli - magnellophoni
Chi sono i protagonisti di questa sfilata che percorre i viali della capitale francese?
Forse (riprendiamo un commento di Gianpaolo Papa su youtube) sono i clochard, i senzatetto parigini, che Pelù chiama anche "corteo di maschere", ovvero le maschere delle loro facce ormai sfigurate da anni di sofferenze. E proprio per questo bloccate in smorfie che sembrano sorrisi. Quando dice "è carnevale" non si riferisce veramente al carnevale, ma al fatto che i gruppi di senzatetto guardati nelle strade sono così sfigurati, ma allo stesso tempo coloratissimi da sembrare un carnevale. Un carnevale di persone che gridano vendetta e guerra ("et guerre" viene detto nella versione originale). La classe... (continuer)
da Litfiba 3
Piero Pelù - voce
Antonio Aiazzi - tastiera
Ghigo Renzulli - chitarra
Gianni Maroccolo - basso
Ringo De Palma - batteria
Francesco Magnelli - magnellophoni
Chi sono i protagonisti di questa sfilata che percorre i viali della capitale francese?
Forse (riprendiamo un commento di Gianpaolo Papa su youtube) sono i clochard, i senzatetto parigini, che Pelù chiama anche "corteo di maschere", ovvero le maschere delle loro facce ormai sfigurate da anni di sofferenze. E proprio per questo bloccate in smorfie che sembrano sorrisi. Quando dice "è carnevale" non si riferisce veramente al carnevale, ma al fatto che i gruppi di senzatetto guardati nelle strade sono così sfigurati, ma allo stesso tempo coloratissimi da sembrare un carnevale. Un carnevale di persone che gridano vendetta e guerra ("et guerre" viene detto nella versione originale). La classe... (continuer)
Oh, boulevards de Paris
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envoyé par Lorenzo 18/10/2019 - 23:42
Immobili
(2017)
dal nuovo album di Angela Baraldi, Tornano sempre
con Giorgio Canali, Vittoria Burattini (batterista dei Massimo Volume), Stewie Dalcol (Frigidaire Tango)
in questa canzone al basso Gianni Maroccolo
Lo scorrere continuo nella storia di vite spezzate e ammutolite dall’eterno conflitto che nessun progresso è riuscito a fermare: la guerra.
rockit
dal nuovo album di Angela Baraldi, Tornano sempre
con Giorgio Canali, Vittoria Burattini (batterista dei Massimo Volume), Stewie Dalcol (Frigidaire Tango)
in questa canzone al basso Gianni Maroccolo
Lo scorrere continuo nella storia di vite spezzate e ammutolite dall’eterno conflitto che nessun progresso è riuscito a fermare: la guerra.
rockit
Erano anime in fila anime
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4/3/2017 - 20:05
Unità di Produzione
da "Tabula Rasa Elettrificata (T.R.E.)" (1998)
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Massimo Zamboni e Giorgio Canali.
Il terzo e ultimo lavoro in studio dei CSI, che ebbe anche la (s)ventura di portare il gruppo - seppur per pochi giorni - in vetta alle classifiche italiane, prendeva ispirazione da un viaggio in Mongolia di Ferretti e Zamboni. Unità di Produzione nasce nella Russia post-sovietica e la riguarda. È una spietata critica al socialismo reale (o per meglio dire al "capitalismo di stato"), cupa e pesante apocalisse in cui l'uomo è privato di ogni individualità e ridotto a una macchina automatica, un ingranaggio di un'Unità di Produzione. Con il singolo Forma E Sostanza, la critica si allargava invece all'Occidente ricco, comodo e frustrato dall'incessante inesauribile aumento di "voglie e necessità".
Voglio dedicare a chi prende ancora sul serio la "filosovieticità" dei CCCP questo grande pezzo dei tempi in cui GLF non si era ancora definitamente bruciato il cervello.
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Massimo Zamboni e Giorgio Canali.
Il terzo e ultimo lavoro in studio dei CSI, che ebbe anche la (s)ventura di portare il gruppo - seppur per pochi giorni - in vetta alle classifiche italiane, prendeva ispirazione da un viaggio in Mongolia di Ferretti e Zamboni. Unità di Produzione nasce nella Russia post-sovietica e la riguarda. È una spietata critica al socialismo reale (o per meglio dire al "capitalismo di stato"), cupa e pesante apocalisse in cui l'uomo è privato di ogni individualità e ridotto a una macchina automatica, un ingranaggio di un'Unità di Produzione. Con il singolo Forma E Sostanza, la critica si allargava invece all'Occidente ricco, comodo e frustrato dall'incessante inesauribile aumento di "voglie e necessità".
Voglio dedicare a chi prende ancora sul serio la "filosovieticità" dei CCCP questo grande pezzo dei tempi in cui GLF non si era ancora definitamente bruciato il cervello.
Che la terra è pesante
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envoyé par Lorenzo Masetti 20/3/2013 - 23:40
Da raccontarti all'alba
(Cherubini / Maroccolo)
Album: "A.C.A.U. La nostra meraviglia" (2004)
Lorenzo Cherubini: voce
Cristiano Della Monica: batteria
Antonio Gabellini: chitarra acustica
Album: "A.C.A.U. La nostra meraviglia" (2004)
Lorenzo Cherubini: voce
Cristiano Della Monica: batteria
Antonio Gabellini: chitarra acustica
Troverò una storia da raccontarti all'alba
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envoyé par DonQuijote82 5/3/2012 - 08:38
Il segno
Né buoni né cattivi (2000)
Testo di Piero Pelù
Musica di Piero Pelù, Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo.
Testo di Piero Pelù
Musica di Piero Pelù, Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo.
Anche una minima violenza può generare sofferenza
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envoyé par Riccardo Venturi 8/4/2005 - 18:57
Cupe Vampe
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica, fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.
[...]
Sarajevo era cresciuta sotto il dominio turco. A chi aveva costruito la guerra sulla storia dei diritti storici dei popoli slavi, defraudati dagli invasori - dunque sull'assunto che la Bosnia era stata "islamizzata" - non risultava tollerabile l'idea che la città fosse fiorita sotto... (continuer)
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica, fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.
[...]
Sarajevo era cresciuta sotto il dominio turco. A chi aveva costruito la guerra sulla storia dei diritti storici dei popoli slavi, defraudati dagli invasori - dunque sull'assunto che la Bosnia era stata "islamizzata" - non risultava tollerabile l'idea che la città fosse fiorita sotto... (continuer)
Di colpo si fa notte
(continuer)
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Un manifesto ambientalista tratto dallo storico album Litfiba 3. L'ho riascoltata ieri nella bella interpretazione di Andrea Chimenti alla voce con Angela Baraldi, Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e altri validi musicisti per il concerto Nomadic - Canto per la Biodiversità