Auteur Balti
Un omaggio alla bella canzone di Balti oggi cantata da molti migranti che partono dalla Tunisia.
Lo stesso autore anni fa aveva inciso Yammi, la storia di una lettera scritta ad una madre da parte del figlio migrante.
In questo brano si simula una telefonata che racconta il dramma della lontananza.
Per completezza metto il testo tradotto dall'arabo al francese di cui ho rifatto le rime in italiano per trovare la metrica cercando di mantenere il senso del racconto.
Ho cantato sulla base di una cover per violino di Moez Bouali
vi ho mandato 2 giorni fa il video del brano originale in arabo di Balti.
Il tema dei migranti mi coinvolge molto e quindi ho avuto voglia di fare una cover, spero di contribuire così a far conoscere le storie dietro alle migrazioni.
Il tema dei migranti mi coinvolge molto e quindi ho avuto voglia di fare una cover, spero di contribuire così a far conoscere le storie dietro alle migrazioni.
ALLÒ
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Scrive Gabriele Del Grande
Guardate queste immagini. Girano sui social. L’euforia a bordo è contagiosa. Hanno rischiato tutto. Ma alla fine sono riusciti a bruciare la frontiera. E a riprendersi con uno smisurato atto di coraggio il diritto di spostare il proprio corpo nel mondo. Se chiederanno asilo sarà soltanto per mettersi in regola. Non è gente che fugge. È gente come noi. Gente che insegue. I propri sogni. La propria dignità. I propri altrove. Fossero anche soltanto delle chimere.
Eppure vi diranno che sono i nuovi schiavi. Che per proteggerli dovremmo dichiarare una «guerra globale ai trafficanti di esseri umani» con l’obiettivo di «sconfiggere gli schiavisti del terzo millennio», «affrontare le cause alla base della migrazione» e «garantire il diritto a non dover emigrare». I virgolettati sono tratti dal discorso della presidente Meloni alle Nazioni Unite di qualche giorno fa.... (continuer)
Guardate queste immagini. Girano sui social. L’euforia a bordo è contagiosa. Hanno rischiato tutto. Ma alla fine sono riusciti a bruciare la frontiera. E a riprendersi con uno smisurato atto di coraggio il diritto di spostare il proprio corpo nel mondo. Se chiederanno asilo sarà soltanto per mettersi in regola. Non è gente che fugge. È gente come noi. Gente che insegue. I propri sogni. La propria dignità. I propri altrove. Fossero anche soltanto delle chimere.
Eppure vi diranno che sono i nuovi schiavi. Che per proteggerli dovremmo dichiarare una «guerra globale ai trafficanti di esseri umani» con l’obiettivo di «sconfiggere gli schiavisti del terzo millennio», «affrontare le cause alla base della migrazione» e «garantire il diritto a non dover emigrare». I virgolettati sono tratti dal discorso della presidente Meloni alle Nazioni Unite di qualche giorno fa.... (continuer)
Ciao Gabriele sto leggendo (studiando) il tuo ultimo libro me lo hanno regalato il 2 settembre per il mio compleanno. Complimenti per il lavoro, Le almeno 20 pagine di note danno la misura dela bibliografia che hai consultato. La prefazione in cui immagini fra 50 anni l Europa inevitabilmente meticcia e la visita al " museo Lampedusa" da parte dei nipoti di 2 generazione sulle tracce dei loro nonni merita un sceneggiatura cinematografica. Ha colpito anche me sapere che fino al 1914 non esistevano passaporti e che sono state le 2 guerre mondiali a istituire tutte le procedure burocratiche dei visti e delle leggi ai diritti d asilo. Il 2 capitolo sull uso dei negri delle colonie come soldati carne da macello nella prima guerra e poi via via l estensione agli asiatici agli indiani agli arabi ai popoli dell' est coinvolti nella 2 guerra mondiale spalanca gli occhi sul collegamento tra guerra e migrazioni. Consiglio a tutti il tuo libro ecco un link
«Il Secolo Mobile – storia dell’immigrazione illegale in Europa»
«Il Secolo Mobile – storia dell’immigrazione illegale in Europa»
Paolo rizzi 24/9/2023 - 17:03
Ciao oggi è la Giornata mondiale del rifugiato. Vi mando gli appelli di Amnesty contro i comportamenti di Egitto e Tunisia nei confronti dei migranti e l' invito a riascoltare la cover della canzone di Balti
Egitto: stop agli arresti e ai rimpatri forzati dei rifugiati sudanesi - Amnesty International Italia
I rifugiati sudanesi vengono rastrellati e deportati illegalmente in Sudan dall'Egitto.
Paolo Rizzi 20/6/2024 - 08:16
Botte, stupri e corruzioni sono alla base del successo : Le politiche del governo di Giorgia Meloni in materia di gestione dei fenomeni migratori funzionano. E le statistiche lo dimostrano.
The brutal truth behind Italyâs migrant reduction: beatings and rape by EU-funded forces in Tunisia
Keir Starmer says he wants to learn from Italyâs âdramaticâ statistics. But a Guardian investigation reveals that EU money goes to officers who are involved in shocking abuse, leaving people to die in the desert and colluding with smugglers
Riccardo Gullotta 24/9/2024 - 12:41
Yammi
Balti, classe 1980, è uno dei musicisti più conosciuti in Tunisia. Nato e cresciuto nella qasbah di Tunisi, Balti si è affacciato sulla scena del hip hop tunisino nel 2003, con il suo primo disco. Ma gli album che l'hanno lanciato sono "Il nostro vero mondo" del 2006 e "L'album prima della bomba" del 2009.
Durante la rivoluzione del gennaio scorso, quando El General, il giovane rapper di Sfax, venne arrestato dal regime di Ben Ali per i suoi testi contro la dittatura, molti accusarono Balti per il suo silenzio. Lui per recuperare credibilità ha da poco pubblicato il nuovo album: Baltiroshima, in cui ce n'è per tutti, sebbene a giochi fatti...
Ad ogni modo, di quell'album fa parte anche questa splendida canzone. Si intitola Yammi, mamma. Ed è una lettera struggente a una madre. Scritta di getto da un ragazzo dei quartieri popolari di Tunisi, la notte prima della traversata in mare per... (continuer)
Hedhe jwebi lyoum
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10/1/2012 - 12:06
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che parlava di una lettera di un figlio che decide di emigrare.
Questo nuovo brano: Allo è diventato quasi un inno per coloro che dalla Tunisia affrontano il mare per raggiungere la prima tappa del viaggio l'Italia
buon ascolto ed un saluto Paolo Rizzi
BALTI Uno degli artisti più noti dell’intero panorama musicale arabo, è riuscito, grazie al suo talento, ad uscire da situazioni politiche decisamente scomode confermandosi come uno degli artisti più importanti ed influenti degli ultimi anni. Celeberrime le sue “Ya Lili” e “Clandestino”, alcuni dei brani più popolari di questi ultimi anni. La carriera di Balti inizia nel 2002 quando, a 22 anni. Già dal 2004 inizierà ad esibirsi in tutta la Tunisia, diventando sempre più celebre e popolare. I problemi per lui inizieranno però con... (continuer)