Ἡ Πόλις
Εἶπες, « Θά πάγω σ’ἄλλη γῆ, θά πάγω σ’ἄλλη θάλασσα
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/11/27 - 00:14
Nelo Risi - Margherita Dalmati
Konstantinos Kavafis: Settantacinque Poesie, traduzione di Nelo Risi e Margherita Dalmati, Einaudi, 1992
Konstantinos Kavafis: Settantacinque Poesie, traduzione di Nelo Risi e Margherita Dalmati, Einaudi, 1992
La Città
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2023/11/27 - 08:33
Due cose a cui non ho resistito:
La prima: riportare il testo cavafiano in una sorta di greco politonico. Dico “una sorta”, perché -purtroppo- questo sito non permette più di visualizzare correttamente il vero greco politonico (tritonico, con acuto grave e circonflesso), ma soltanto il ditonico con acuto e circonflesso (come si usava negli ultimi tempi prima della riforma definitiva del 1982, che mantenne soltanto l’acuto eliminando ogni altro segno grafico classico, inclusi gli spiriti e lo iota sottoscritto). Kavafis, però, nei suoi scritti usava -com’era in uso all’epoca- il tritonico più rigoroso. Chi volesse vedere com’è questo testo in tritonico autentico, lo può vedere qui. Ne ho comunque approfittato anche per risistemare il testo nelle vere dizioni cavafiane: il testo proposto originariamente da Riccardo Gullotta era, in una certa misura, “modernizzato”. E’ noto che Kavafis, la... (Continues)
La prima: riportare il testo cavafiano in una sorta di greco politonico. Dico “una sorta”, perché -purtroppo- questo sito non permette più di visualizzare correttamente il vero greco politonico (tritonico, con acuto grave e circonflesso), ma soltanto il ditonico con acuto e circonflesso (come si usava negli ultimi tempi prima della riforma definitiva del 1982, che mantenne soltanto l’acuto eliminando ogni altro segno grafico classico, inclusi gli spiriti e lo iota sottoscritto). Kavafis, però, nei suoi scritti usava -com’era in uso all’epoca- il tritonico più rigoroso. Chi volesse vedere com’è questo testo in tritonico autentico, lo può vedere qui. Ne ho comunque approfittato anche per risistemare il testo nelle vere dizioni cavafiane: il testo proposto originariamente da Riccardo Gullotta era, in una certa misura, “modernizzato”. E’ noto che Kavafis, la... (Continues)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2023/11/27 - 08:34
Nicola Crocetti
Konstantinos Kavafis, “Le poesie”, traduzione e cura di Nicola Crocetti, Einaudi, 2015
Konstantinos Kavafis, “Le poesie”, traduzione e cura di Nicola Crocetti, Einaudi, 2015
La Città
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2023/11/27 - 10:35
قهوة سوداء /em> [qahwat sawda]
المدينة (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/11/27 - 12:15
Růženy Dostálové a Jiřího Pelána
MĚSTO (Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/11/27 - 12:39
d’après la traduction de Gian Piero Testa d’une
Chanson grecque - Ἡ Πόλις - Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης - 1894
Poème : Konstandinos Kavafis
1. Musique : Dimos Moutsis
Interprétée par :
Alkistis Protopsalti [Άλκηστις Πρωτοψάλτη]
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία
2. Musique :
Evanthia Reboutsika [Ευανθία Ρεμπούτσικα]
Ο Καθρεπτής Του Ουρανού
Interprétée par : Stavros Lantsias [ Σταύρος Λάντσιας]
Album: Μικρές Ιστορίες
"Kavafis méditait sur lui-même. Une expression artistique authentique va au-delà des urgences immédiates et du sentiment individuel. C'est ce qu'on retrouve dans ce très beau poème, qui naît de l'impulsion de perturber l'esprit en faisant constamment la navette entre l'origine et la destination. Si l'on ne connaissait pas l'auteur, on dirait qu'il a été écrit aujourd'hui, tant les temps et les humeurs qui nous traversent sont lisibles."
[Riccardo... (Continues)
Chanson grecque - Ἡ Πόλις - Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης - 1894
Poème : Konstandinos Kavafis
1. Musique : Dimos Moutsis
Interprétée par :
Alkistis Protopsalti [Άλκηστις Πρωτοψάλτη]
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία
2. Musique :
Evanthia Reboutsika [Ευανθία Ρεμπούτσικα]
Ο Καθρεπτής Του Ουρανού
Interprétée par : Stavros Lantsias [ Σταύρος Λάντσιας]
Album: Μικρές Ιστορίες
"Kavafis méditait sur lui-même. Une expression artistique authentique va au-delà des urgences immédiates et du sentiment individuel. C'est ce qu'on retrouve dans ce très beau poème, qui naît de l'impulsion de perturber l'esprit en faisant constamment la navette entre l'origine et la destination. Si l'on ne connaissait pas l'auteur, on dirait qu'il a été écrit aujourd'hui, tant les temps et les humeurs qui nous traversent sont lisibles."
[Riccardo... (Continues)
La Ville
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2023/11/27 - 18:27
Θάλασσα του πρωϊού
Thalassa tou proiou
[1915]
Ποίημα / Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Konstandinos Kavafis
1.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimos Moutsis
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία
2.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimitris Papadimitriou [Δημήτρης Παπαδημητρίου]
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Alkinoos Ioannidis
Album: Που Γι' Αλεξανδρινό Γράφει Αλεξανδρινός
Indàlmata tis idonìs, gli inganni del piacere: per Kavafis la vitalità della natura non può surrogarli. Niente può sostituire la vita smarrita o lesa nel presente. Oréa, bella e splendida é la natura ma irriducibile all’essere.
E’ una bellezza diversa da quella accarezzata da Seferis : in Arnisi, Oréa è bellezza come liberazione, come sogno che, anche se cancellato, non muore mai perché é sovrapposto, connaturato alla vita, zoì. La bios ha già avuto il suo.
[Riccardo Gullotta]
[1915]
Ποίημα / Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Konstandinos Kavafis
1.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimos Moutsis
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία
2.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimitris Papadimitriou [Δημήτρης Παπαδημητρίου]
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Alkinoos Ioannidis
Album: Που Γι' Αλεξανδρινό Γράφει Αλεξανδρινός
Indàlmata tis idonìs, gli inganni del piacere: per Kavafis la vitalità della natura non può surrogarli. Niente può sostituire la vita smarrita o lesa nel presente. Oréa, bella e splendida é la natura ma irriducibile all’essere.
E’ una bellezza diversa da quella accarezzata da Seferis : in Arnisi, Oréa è bellezza come liberazione, come sogno che, anche se cancellato, non muore mai perché é sovrapposto, connaturato alla vita, zoì. La bios ha già avuto il suo.
[Riccardo Gullotta]
Εδώ ας σταθώ.Κι ας δω κ’εγώ τη φύσι λίγο.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2023/11/27 - 23:12
Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Periménondas tous varvárous
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης (1898; δημ. 1904)
Μουσική: Γιάννης Γλέζος
Πρώτη εκτἐλεση: Γιάννης Γλέζος
'Αλμπουμ: Περιμένοντας τους βαρβάρους
Poesia di Konstandinos Kavafis (1898; pubb. 1904)
Musica di Yannis Glezos
Primo interprete: Yannis Glezos
Album: Περιμένοντας τους βαρβάρους
A Poem by Constantine Cavafy (1898: pub'd 1904)
Music by Yannis Glezos
First performed by Yannis Glezos
Album: Περιμένοντας τους βαρβάρους
L'attesa è terminata
di Riccardo Venturi
Dal 1904, una famosa poesia di Konstandinos Kavafis ci ammorba la vita. Si chiama Περιμένοντας τους βαρβάρους in lingua originale, e qui la trovate in italiano nella classica traduzione di un defunto e valente ellenista, Filippo Maria Pontani, che però, nella pagina linkata, è stato messo in bicicletta e trasformato in "Pantani". Nulla di cui indignarsi; da che mondo è mondo, i ciclisti... (Continues)
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης (1898; δημ. 1904)
Μουσική: Γιάννης Γλέζος
Πρώτη εκτἐλεση: Γιάννης Γλέζος
'Αλμπουμ: Περιμένοντας τους βαρβάρους
Poesia di Konstandinos Kavafis (1898; pubb. 1904)
Musica di Yannis Glezos
Primo interprete: Yannis Glezos
Album: Περιμένοντας τους βαρβάρους
A Poem by Constantine Cavafy (1898: pub'd 1904)
Music by Yannis Glezos
First performed by Yannis Glezos
Album: Περιμένοντας τους βαρβάρους
L'attesa è terminata
di Riccardo Venturi
Dal 1904, una famosa poesia di Konstandinos Kavafis ci ammorba la vita. Si chiama Περιμένοντας τους βαρβάρους in lingua originale, e qui la trovate in italiano nella classica traduzione di un defunto e valente ellenista, Filippo Maria Pontani, che però, nella pagina linkata, è stato messo in bicicletta e trasformato in "Pantani". Nulla di cui indignarsi; da che mondo è mondo, i ciclisti... (Continues)
Τί περιμένουμε στὴν ἀγορά συναθροισμένοι;
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2012/11/6 - 15:21
Ocché tu fai, Riccardo? Metti 'avafis che garba anche a Sgarbi? Non so se ricordi che tempo addietro, avendo io tradotto per piacere mio un buon numero di poesie di Kavafis ricevute dalla Grecia in due bei volumetti contenenti molto di più del solito centinaio stranoto, avevo espresso l'intenzione di mettere in AWS anche quella dei barbari (che forse sono da intendere come i sudanesi del Mahdi, nel quali il Kavafis, disgustato dal bombardamento britannico sulla sua Alessandria, aveva riposto qualche speranza di vendetta: così almeno qualcuno sostiene). Ma Lorenzo mi aveva indirizzato al tuo blog, nel quale dicevi peste e corna del continuo ricorso che certi stronzi fanno alle citazioni dal poeta. Allora vi avevo detto: non l'avrete la poesia sui barbari; e rinunciai. Ora vedo che la stai mettendo tu, e molto ne godo: perché, essendo tra l'altro musicata da Glezos, nipote di Ritsos, in AWS effettivamente mancava. Guarda che non ce l'ho assolutamente con te: in sostanza avevi ragione. Però preferisco che ci sia anche qui da noi. :-))
Gian Piero Testa 2012/11/6 - 16:50
Eh, Gian Piero, ho avuto un momento di debolezza, lo riconosco. Non cambierei di una virgola quel che, a suo tempo, scrissi nel mio blog; anzi, ora che ci penso, potrà servire alla perfezione come introduzione. Non sapevo né che Glezos fosse il nipote di Ritsos (ma ha a che fare anche col famoso Manolis Glezos?), né che il "Kava" alessandrino sperasse nella vendetta dei sudanesi; questo è un tassello in più. Per quel che mi riguarda, in tempi di dissoluzione palese di un sistema, se non proprio di una civiltà intera (che, a mio parere, si è già liquefatta da tempo), riconosco che l'Alessandrino doveva averci qualcosa di veramente "oltre". Nulla da dire.
Riccardo Venturi 2012/11/6 - 18:11
Da: Costantino Kavafis, Cinquantacinque poesie, a cura di Nelo Risi e Margherita Dalmati; Milano, Einaudi, 1968.
Iniziando con le traduzioni italiane di Περιμένοντας τους βαρβάρους, la prima non può essere che la seconda; ma insuperata. Proviene, del resto, dal libriccino della "Collezione di poesia" Einaudi che, nel 1968, fece conoscere Kavafis al grande pubblico italiano divenendo peraltro, quasi subito, l'ultimo best-seller nel nostro paese che avesse a che fare con la poesia. Cosa che non era accaduta con la traduzione, risalente al 1961, che fu la prima in assoluto: quella di Filippo Maria Pontani. Curatori e traduttori ne furono due poeti: Nelo Risi, milanese nato nel '20, e Margherita Dalmati, ateniese ma fiorentina di adozione (amica di Eugenio Montale, di Mario Luzi, di Camillo Sbarbaro), scomparsa il 22 luglio 2009 all'età di ottantotto anni.
Margherita Dalmati (pseudonimo... (Continues)
Iniziando con le traduzioni italiane di Περιμένοντας τους βαρβάρους, la prima non può essere che la seconda; ma insuperata. Proviene, del resto, dal libriccino della "Collezione di poesia" Einaudi che, nel 1968, fece conoscere Kavafis al grande pubblico italiano divenendo peraltro, quasi subito, l'ultimo best-seller nel nostro paese che avesse a che fare con la poesia. Cosa che non era accaduta con la traduzione, risalente al 1961, che fu la prima in assoluto: quella di Filippo Maria Pontani. Curatori e traduttori ne furono due poeti: Nelo Risi, milanese nato nel '20, e Margherita Dalmati, ateniese ma fiorentina di adozione (amica di Eugenio Montale, di Mario Luzi, di Camillo Sbarbaro), scomparsa il 22 luglio 2009 all'età di ottantotto anni.
Margherita Dalmati (pseudonimo... (Continues)
ASPETTANDO I BARBARI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/6 - 18:47
Per inciso kavafiano: pagherei a ritrovare la vecchia stereocassetta sulla quale un Venturi Riccardo quindicenne, all'epoca definitosi un verdesporco esangue coi padiglioni lerci (così era!) aveva registrato, su musica del suo amico Stefano Mannelli, la poesia Γκρίζα proveniente dal volumetto delle Cinquantacinque Poesie di Kavafis tradotte da Nelo Risi e Margherita Dalmati. Dev'essersi persa nel tempo quella cassetta, ma sarei ancora capace di ricantare la poesia in greco sulla musica del mio vecchio amico. Insomma, a quindici anni ho fatto anch'io il mettitore in musica, sia pure indiretto, di poesia greca; κυττάζοντας ένα οπάλλιο μίσο γκρίζο, θυμήθηκα δυο ωραία γκρίζα μάτια...
Riccardo Venturi 2012/11/6 - 19:10
La Dalmati venne in Italia per studiare musica e incontrò il maestro Ferruccio Vignanelli, grande organista e clavicembalista, e divenne a sua volta una virtuosa clavicembalista. In patria fu la prima a introdurre lo studio dello strumento, fondando ad Atene una apposita scuola, intitolata al Maestro, che è tuttora in attività. Si tratta davvero di un personaggio eccezionale.
Gian Piero Testa 2012/11/6 - 19:14
da: Costantino Kavafis, Poesie, Mondadori, Milano, 1961.
La seconda traduzione è in realtà la prima: quella di Filippo Maria Pontani. Nato a Roma nel 1913 e morto a Bologna nel 1983, è stato uno dei massimi grecisti italiani, sia per quel che riguarda la lingua classica (caso oltremodo frequente), sia quella moderna (caso, al contrario, più unico che raro). Nella "querelle" tra "traduttori poeti" e "traduttori filologi", Filippo Maria Pontani fu fatto spesso oggetto di critiche a volte feroci, in quanto non "dotato della necessaria sensibilità"; critiche che, va detto, rimandava al mittente facendo presenti i tanti poeti che traducevano da tutte le lingue del mondo senza conoscerne decentemente nemmeno mezza. Eppure, devo dirlo onestamente, tra i "traduttori filologi" (e il Pontani filologo era, e di prim'ordine) è senz'altro il migliore. Non era affatto sprovvisto di sensibilità poetica... (Continues)
La seconda traduzione è in realtà la prima: quella di Filippo Maria Pontani. Nato a Roma nel 1913 e morto a Bologna nel 1983, è stato uno dei massimi grecisti italiani, sia per quel che riguarda la lingua classica (caso oltremodo frequente), sia quella moderna (caso, al contrario, più unico che raro). Nella "querelle" tra "traduttori poeti" e "traduttori filologi", Filippo Maria Pontani fu fatto spesso oggetto di critiche a volte feroci, in quanto non "dotato della necessaria sensibilità"; critiche che, va detto, rimandava al mittente facendo presenti i tanti poeti che traducevano da tutte le lingue del mondo senza conoscerne decentemente nemmeno mezza. Eppure, devo dirlo onestamente, tra i "traduttori filologi" (e il Pontani filologo era, e di prim'ordine) è senz'altro il migliore. Non era affatto sprovvisto di sensibilità poetica... (Continues)
ASPETTANDO I BARBARI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/6 - 19:17
Aggiungo una cosa riguardante la Dalmati. Mi ci sono imbattuto proprio di recente, mentre cercavo materiale per la nota su Cipro annessa ad Αποχαιρετισμος di Ritsos. In questo sito si possono (direi che si devono) leggere alcune lettere indirizzate dalla Dalmati al suo fraterno amico italiano, il poeta Mario Luzi. Vi si trovano diversi accorati riferimenti al dramma che si stava svolgendo a Cipro, soprattutto alle continue impiccagioni di giovani ciprioti greci combattenti per l'indipendenza.
Gian Piero Testa 2012/11/6 - 21:14
Gian Piero, non ho messo io la "comunicazione di retrobottega"; evidentemente dev'essere sfuggito a qualche altro admin il fatto che avevi chiesto che non fosse pubblicato. Ad ogni modo, per comunicazioni del genere e se non vuoi che non siano pubblicate (perché usualmente le tue cose vengono pubblicate tutte, e quindi può sfuggire che tu chieda che non lo siano), scrivimi in privato: k.riccardo@gmail.com Saluti e scusa ancora anche se non ne ho colpa alcuna...
Riccardo Venturi 2012/11/6 - 22:47
dal suo blog
Il blog di Io Non Sto Con Oriana (eh sì, l'Oriana con la quale il blogger non sta è proprio lei, la defunta Fallaci) si apre con un'immagine di Yazd; non so come mai, ma una traduzione di questa poesia la trovo del tutto naturale, da parte sua. (rv)
ASPETTANDO I BARBARI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/6 - 23:31
La riscrittura italiana di Riccardo Venturi
(7 novembre 2012).
(7 novembre 2012).
Di traduzioni italiane di questa poesia ce ne sono altre (penso, ad esempio, a quella di Nicola Crocetti; ma non m'è riuscito di trovarla). Ce ne saranno sicuramente di altre ancora; ma, alla fine, mi son detto che, più o meno, sono tutte simili. E ho voluto, quindi, farne una un po' diversa.
Del resto, una costante di questa poesia è la sua attualità; ho voluto quindi trasportarla nel presente. S'immagini, che so io, Napolitano davanti al Quirinale che aspetta i barbari, o i senatori davanti a palazzo Madama. S'immagini che non arrivi "qualcuno dai confini"; ora le notizie viaggiano sui social networks (anche Barack Obama, poche ore fa, ha annunciato la sua rielezione con un "Tweet"). Il resto lo fa, già da sé, la poesia. (rv)
Del resto, una costante di questa poesia è la sua attualità; ho voluto quindi trasportarla nel presente. S'immagini, che so io, Napolitano davanti al Quirinale che aspetta i barbari, o i senatori davanti a palazzo Madama. S'immagini che non arrivi "qualcuno dai confini"; ora le notizie viaggiano sui social networks (anche Barack Obama, poche ore fa, ha annunciato la sua rielezione con un "Tweet"). Il resto lo fa, già da sé, la poesia. (rv)
NELL'ATTESA DEI BARBARI
(Continues)
(Continues)
English translation by Edmund Keeley and Philip Sherrard
Da: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992. Per l'inglese e tutte le altre lingue vale lo stesso: esistono decine di traduzioni. Ne scelgo una, rappresentativa, tra le più recenti. (rv)
WAITING FOR THE BARBARIANS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 10:28
Version française par Ange Vlachos.
Proviene da uno scritto di Larry Barouch dove, per dirla eufemisticamente, non si parla molto bene di Marguerite Yourcenar. La quale aveva pure tradotto Περιμένοντας τους βαρβάρους in una maniera che viene tacciata di "ignobile". Le querelle tra traduttori di poesie sono antiche quanto il mondo, verrebbe da dire. Da notare che, in Francia (e, sovente, anche in Inghilterra), Konstandinos Kavafis diventa regolarmente "Constantine Cavafy".
EN ATTENDANT LES BARBARES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 11:37
Naturalmente, qui, non si poteva scampare: il testo originale è stato tutto ripolitonizzato. Fuori di questione, per un antico Alessandrino come Kavafis; sono andato a riprendermi il testo proprio dalla "Grammatica del greco moderno" di Filippo Maria Pontani (volume II, Esercizi, pp. 77/78), dove si insegna rigorosamente il sistema tritonico. Un accenno, ma solo quello, al greco di Kavafis: fino a tutta la sua adolescenza, come si sa, non aveva parlato e scritto che l'inglese (e gli appunti sulle sue poesie, tipo "Not for publication", li scriveva in quella lingua). Simile in questo a un altro grande solitario di altri lidi, o senhor Fernando Sá Nogueira Pessoa. Così come quest'ultimo ebbe a riapprendere il portoghese facendone la sua Patria, Kavafis dovette reimparare il greco; e lo fece in maniera del tutto sua, in un impasto linguistico strabiliante tra forme antiche e moderne, tra "katharevousa"... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:17
La versione tedesca dallo Uris Tagebuch. Probabilmente di Wolfgang Josing.
Deutsche Übersetzung aus Uris Tagebuch. "Vermutlich von Wolfgang Josing".
Proviene dal blog di un ebreo svizzero che vive in Israele con la famiglia. Un israeliano parecchio critico verso la sua società e le politiche dello stato Ebraico, va senz'altro detto. Riporto, in quanto interessanti, le considerazioni del suddetto su questa poesia; sono in tedesco, però. Non è colpa mia. (rv)
Als Einstieg eine Feststellung: Im Jahre 2012 wird die grosse Mehrheit der Muslime im Mittleren Osten und Nordafrika von radikalislamistischen Regimen regiert sein, die glauben, dass mit einem Jihad auf Amerika und Israel, mit der Zerstörung Israels, mit der Unterdrückung der Christen, mit dem weiteren Reduzieren des rechtlichen Status der Frau, sie den Willen Gottes, als dessen Diktatoren zu regieren, erfüllen. Ich meine damit Ägypten, Gaza, Iran, Libanon, Libyen, Tunesien und die Türkei. Es könnten noch weitere... (Continues)
Proviene dal blog di un ebreo svizzero che vive in Israele con la famiglia. Un israeliano parecchio critico verso la sua società e le politiche dello stato Ebraico, va senz'altro detto. Riporto, in quanto interessanti, le considerazioni del suddetto su questa poesia; sono in tedesco, però. Non è colpa mia. (rv)
Als Einstieg eine Feststellung: Im Jahre 2012 wird die grosse Mehrheit der Muslime im Mittleren Osten und Nordafrika von radikalislamistischen Regimen regiert sein, die glauben, dass mit einem Jihad auf Amerika und Israel, mit der Zerstörung Israels, mit der Unterdrückung der Christen, mit dem weiteren Reduzieren des rechtlichen Status der Frau, sie den Willen Gottes, als dessen Diktatoren zu regieren, erfüllen. Ich meine damit Ägypten, Gaza, Iran, Libanon, Libyen, Tunesien und die Türkei. Es könnten noch weitere... (Continues)
WARTEN AUF DIE BARBAREN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:25
Traducción al castellano de Ciudad Seva, Hogar electrónico del escritor Luis López Nieves
Luis López Nieves (nato nel 1950) è uno dei maggiori scrittori portoricani. Secondo l'articolo Wikipedia, il suo sito, "Ciudad Seva", ha ricevuto oltre 54 milioni di visite. Sul principale quotidiano portoricano, "El nuevo día", tiene una rubrica che si chiama Cartas Bizantinas; si capisce bene perché traduca Kavafis. (rv)
ESPERANDO A LOS BÁRBAROS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:33
Uma versão portuguesa.
Proviene da questa pagina sulla quale non ho indagato ulteriormente. Potrebbe anche essere una versione "standard" in portoghese. (rv)
ESPERANDO OS BÁRBAROS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 12:47
Перевод С. Ильинской
Da questa pagina, con tanto di banner delle "Ninja Wars". Proviene da: Кавафис К., Лирика,
1984 г., Перевод С. Ильинской, Издатель: Художественная литература
1984 г., Перевод С. Ильинской, Издатель: Художественная литература
ОЖИДАЯ ВАРВАРОВ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 13:01
Svensk översättning av Magnus William-Olsson och Rea Mellberg
Da Under pausträdet, il blog di Bodil Zalesky. "Vi lyssnar till människor som bär sin Kavafis i hjärtat – vi hör hans dikter på grekiska, arabiska, turkiska och engelska. I boken finns de att läsa på grekiska och i en svensk nyöversättning av Magnus William-Olsson och Rea Mellberg – och på engelska."
I VÄNTAN PÅ BARBARERNA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:32
Oversat af Johannes Thomsen
Da questo documento .doc. Traduzione eseguita nel 1986 e rivista nel 2008. (rv)
MENS VI VENTER PÅ BARBARERNE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:37
ترجمة للقصيدة إلى اللغة العربية
Da questa pagina, reperita impostando "Waiting for the barbarians" sul traduttore automatico di Google. Il quale, va detto, nei limiti di queste cose sta funzionando sempre meglio (sono passati gli eroici tempi del Babelfish di AltaVista). Naturalmente, sarà comunque meglio specificarlo, il traduttore di Google è servito soltanto per trovare il titolo in arabo. Inutile dire che Kavafis è parecchio famoso specialmente in Egitto: a rigore, era egiziano, e ha vissuto la maggior parte della sua vita in Egitto.
Nel video sottostante: Immagini di una performance in lingua araba basata sulla poesia di Kavafis. (rv)
Nel video sottostante: Immagini di una performance in lingua araba basata sulla poesia di Kavafis. (rv)
في انتظار البرابرة
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 15:57
Versió catalana de Carles Riba
Da poeta a poeta: Carles Riba (1893-1959) è stato uno dei più grandi poeti moderni in lingua catalana. Antifranchista, visse in esilio dal 1939 al 1943. Particolare decisivo: oltre ad essere un grande poeta, Riba è stato anche uno dei maggiori classicisti catalani. Dal 1925 al 1939 fu professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona; tradusse classici greci e latini nella sua lingua materna, ma è ricordato specialmente per la sua versione in catalano dell'Odissea, considerata tra le più belle in ogni lingua. E la sua mano si vede bene anche in questo suo Kavafis. (rv)
ESPERANT ELS BÀRBARS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:22
Suomentanut Tuomas Anhava
Da questa pagina. Tuomas Anhava (1927-2001) è stato uno scrittore finlandese; nel 1989 ha ricevuto il Premio Eino Leino (Eino Leino è uno dei maggiori scrittori finlandesi), il maggior premio letterario del suo paese. La sua traduzione della poesia proviene da un suo libro intitolato esattamente Barbaarit tulevat tänään ("I barbari arrivano oggi") (rv)
Da questa pagina. Tuomas Anhava (1927-2001) è stato uno scrittore finlandese; nel 1989 ha ricevuto il Premio Eino Leino (Eino Leino è uno dei maggiori scrittori finlandesi), il maggior premio letterario del suo paese. La sua traduzione della poesia proviene da un suo libro intitolato esattamente Barbaarit tulevat tänään ("I barbari arrivano oggi") (rv)
BARBAAREJA ODOTELLESSA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:34
Bản dịch của Nguyễn Viết Thắng
L'ho trovata sull'edizione vietnamita di Wikipedia, alla voce Constantine P. Cavafy. Sta accanto a una traduzione inglese della poesia, segno che non dev'essere facile trovare traduttori dal greco al vietnamita nemmeno in Vietnam. Dalla medesima pagina si apprende che, in vietnamita, "Grecia" si dice "Hy Lap" e "Egitto" si dice "Ai Cập". "Italia" si dice "Y".(rv)
ĐỢI CHỜ QUÂN MAN RỢ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 16:46
中井久夫訳、『カヴァフィス全作品集』(みすず書房)
Nella pagina in cui l'ho presa, Kavafis diventa ΚΑΒΦΗ ma è comunque da apprezzare il tentativo. (rv)
野蛮人を待つ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 17:01
In un piccolo libro che posseggo da alcuni anni, intitolato appunto "Konstandinos Kavafis: Aspettando i barbari - Poesie civili", Passigli Editori, Firenze, 2005, il curatore Tino Sangiglio, ricollegandosi agli studi di Stratìs Tsirkas (1911 - 1980) che studiò il poeta alessandrino non da studioso accademico, ma da narratore e giornalista di vaglia qual era, osa "profanare" le invalicabili "mura" in cui sembra stare perennemente chiuso (e, aggiungo io, accuratamente tenuto sottochiave dagli studiosi) e "adiaforo alle tensioni degli altri", per un tentativo di lettura di alcuni componimenti, specialmente quelli cosiddetti storici, in una chiave di contemporaneità.
Leggere in filigrana quei testi significa, secondo Sangiglio sulla scorta di Tsirkas "aprire una pagina nuova nel libro della vita del poeta". In pratica, si tratterebbe di testi-tessere di mosaico capaci di comporre un quadro... (Continues)
Leggere in filigrana quei testi significa, secondo Sangiglio sulla scorta di Tsirkas "aprire una pagina nuova nel libro della vita del poeta". In pratica, si tratterebbe di testi-tessere di mosaico capaci di comporre un quadro... (Continues)
Gian Piero Testa 2012/11/7 - 17:14
Somlyó György magyar fordítása
Avevo quasi giurato di non mettere più nulla in ungherese in questo sito, finché i magiari non si fossero tolti di mezzo il principale "hitlerino" europeo attuale, l'orrendo Viktor Orbán; faccio un'eccezione oggi, ma solo oggi. Ed è un'eccezione che mi ha fatto sudare, perché il testo della versione ungherese di György Somlyó mi è riuscito di trovarlo solamente su uno stramaledetto documento scribd, che mi ha costretto a dargliene di santa ragione con l'editing. Inoltre, sia mai che riporti qua dentro un testo in "magiaro internettaro", con "ô" e "û" al posto di "ő" e "ű". Mi ripaga un po' il fatto che questa traduzione ungherese sia l'unica, per ora, in cui i "confini" siano tradotti con "limes". Questo mi piace assai. (rv)
A BARBÁROKRA VÁRVA
(Continues)
(Continues)
Sommamente interessante, e soprattutto pertinente in modo enorme con questa pagina e col sito intero. Sinceramente, a me è sempre parso parecchio chiaro che questa poesia ha un palese valore politico, anche se non ne conoscevo gli esatti termini. Del resto, almeno in un altro caso Kavafis prese una chiara posizione in una sua poesia, un componimento non molto noto (ma tradotto in italiano dal Pontani nelle "Poesie nascoste", che dovrò andare a riprendere alla svelta) sull'impiccagione di un ragazzo egiziano da parte dei britannici. Componimento che viene etichettato come una delle rarissime "incursioni" di Kavafis nell'attualità. Ma ci sarebbe da discutere molto su questo fatto, e soprattutto da leggere le poesie dell'Alessandrino sotto luci un po' diverse dal solito. Lo si farà senz'altro in questa pagina, che di prim'acchito sta diventando -e lo sospettavo fin dall'inizio- pressoché immensa.
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:10
Elhelenigis Gerrit Berveling
Da questa pagina di esperantisto.gr, il sito esperantista ellenico. Gerrit Berveling, però, è olandese. Checché se ne dica, non riesco a non voler bene all'esperanto; una lingua dove "tradurre dal greco" si dice "elhelenigi", cioè "disellenizzare" o "sgrecizzare". Favoloso. (rv)
VENOS LA BARBAROJ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:18
Traducere de Marius Ivascu după poezia originală.
Da questa pagina del blog Ortodoxie şi Viaţă ("Ortodossia e Vita"). Un blog dove, finalmente, si scrive il rumeno con un'ortografia rigorosa. (rv)
AȘTEPTÂND PE BARBARI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:30
Itzulpenarena: Andolin Egutzkitza eta Olga Ornatos
Da questa pagina. Ho il sospetto che Andolin Egutzkitza e Olga Ornatos abbiano fatto esattamente come Nelo Risi e Margherita Dalmati. Si noti che i "barbari", in euskara, diventano "erdaldunak", vale a dire il contrario degli "euskaldunak". Cioè: "Coloro che non parlano il basco". Esattamente come i βάρβαροι erano "coloro che non parlano il greco". (rv)
ERDALDUNEN ESPEROAN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:40
Çeviri: Cevat Çapan
Per un'altra volta è venuto in soccorso il traduttore automatico di Google per tradurre "Waiting for the barbarians"; poi si è andati a questa pagina. Un'altra "lingua kavafiana": non bisogna scordare che Kavafis era nato come suddito dell'Impero Ottomano.
BARBARLARI BEKLERKEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:49
Mi interrompo per un po'. Una sola giornata di lavoro su questa pagina ha "prodotto" traduzioni in venticinque lingue, ma conto di trovarne molte altre. Quando dico che questa poesia è una delle dieci più famose della storia non esagero; scritta da un signore che non si muoveva dal suo quartiere di Alessandria d'Egitto, che scriveva in greco avendo messo piede in Grecia sì e no mezza volta, e che faceva stampare le sue poesie su fogli volanti che distribuiva a chi gliene faceva richiesta, senza mai guadagnarci un soldo. Poi, per sé, le raccoglieva in degli album. Questo signore è uno dei più grandi poeti dell'umanità. Suggerirei alla Grecia, visto che comunque in greco scriveva, di farne una risorsa in tempi di crisi; oppure di accogliere le visitine della Merkel o della BCE con delle "bottiglie Kavafis", contenenti poesia e non benzina. Si potrebbe tentare.
Riccardo Venturi 2012/11/7 - 18:55
Íslensk þýðing eftir Atla Harðarson
Fin dall'ottocentosettantaquattro dopo Cristo, quando avvenne la Landnám, ogni islandese è scrittore e poeta "in pectore". E traduttore. Il sig. Atli Harðarson traduce in islandese i poeti della Grecia, in particolare Kavafis, Seferis e Elytis. Dal suo sito riprendo la traduzione di questa poesia; e da vecchio islandista mi fa un gran piacere. Una divertente curiosità: in islandese, il nome "Atli" corrisponde a "Attila". Per un traduttore di "Aspettando i barbari", direi che è notevole! (rv)
Fin dall'ottocentosettantaquattro dopo Cristo, quando avvenne la Landnám, ogni islandese è scrittore e poeta "in pectore". E traduttore. Il sig. Atli Harðarson traduce in islandese i poeti della Grecia, in particolare Kavafis, Seferis e Elytis. Dal suo sito riprendo la traduzione di questa poesia; e da vecchio islandista mi fa un gran piacere. Una divertente curiosità: in islandese, il nome "Atli" corrisponde a "Attila". Per un traduttore di "Aspettando i barbari", direi che è notevole! (rv)
BEÐIÐ EFTIR BARBÖRUNUM
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/7 - 22:37
Incredibile Islanda...e incredibile Kavafis, se appena lo guardiamo con altri occhiali. Guarda qui: versi che copio e incollo da un..come si dice?... "post" di una greca di nome Chrysa sul mio facebook (e naturalmente parla, con le parole di Kavafis, dei fatti di casa propria, 7 novembre 2012):
Οι Εχθροί
Τον Ύπατο τρεις σοφισταί ήλθαν να χαιρετήσουν.
Ο Ύπατος τους έβαλλε κοντά του να καθίσουν.
Ευγενικά τους μίλησε. Κ' έπειτα, να φροντίσουν,
τους είπε, χωρατεύωντας. «Η φήμη φθονερούς
κάμνει. Συγγράφουν οι αντίζηλοι. Έχετ' εχθρούς».
Απήντησ' ένας απ' τους τρεις με λόγους σοβαρούς.
«Οι τωρινοί μας οι εχθροί δεν θα μας βλάψουνε ποτέ.
Κατόπι θάλθουν οι εχθροί μας, οι καινούριοι σοφισταί.
Όταν ημείς, υπέργηροι, θα κείμεθα ελεεινά
και μερικοί θα μπήκαμε στον Άδη. Τα σημερινά
τα λόγια και τα έργα μας αλλόκοτα (και κωμικά
ίσως) θα φαίνωνται, γιατί θ' αλλάξουν τα σοφιστικά,
το ύφος... (Continues)
Οι Εχθροί
Τον Ύπατο τρεις σοφισταί ήλθαν να χαιρετήσουν.
Ο Ύπατος τους έβαλλε κοντά του να καθίσουν.
Ευγενικά τους μίλησε. Κ' έπειτα, να φροντίσουν,
τους είπε, χωρατεύωντας. «Η φήμη φθονερούς
κάμνει. Συγγράφουν οι αντίζηλοι. Έχετ' εχθρούς».
Απήντησ' ένας απ' τους τρεις με λόγους σοβαρούς.
«Οι τωρινοί μας οι εχθροί δεν θα μας βλάψουνε ποτέ.
Κατόπι θάλθουν οι εχθροί μας, οι καινούριοι σοφισταί.
Όταν ημείς, υπέργηροι, θα κείμεθα ελεεινά
και μερικοί θα μπήκαμε στον Άδη. Τα σημερινά
τα λόγια και τα έργα μας αλλόκοτα (και κωμικά
ίσως) θα φαίνωνται, γιατί θ' αλλάξουν τα σοφιστικά,
το ύφος... (Continues)
Gian Piero Testa 2012/11/7 - 22:46
Ehi, ma ormai le lingue "istituzionali" per questo sito non dovrebbero essere più l'italiano e l'inglese ma il greco e l'italiano, nell'ordine!
Chapeau al team greco delle CCG!
Chapeau al team greco delle CCG!
Dead End 2012/11/8 - 08:00
Potessi, l'inglese lo eliminerei all'istante dal suo status di "lingua mondiale"; farebbe parecchio bene anche a lui. Come diceva, in questo caso assai giustamente, il principe Carlo d'Inghilterra, the most widely spoken language in the world is bad English...
Riccardo Venturi 2012/11/8 - 09:18
La trascrizione "semifonetica" del testo originale.
CCG/AWS è, essenzialmente, un sito di servizio. Così abbiamo pensato anche alle autentiche schiere di citatori di questa poesia, sempre costretti e farlo in traduzione. Ebbene, avete almeno qualche volta desiderato citare Περιμένοντας τους βαρβάρους in lingua originale, per fare bella figura, zittire Giuliano Ferrara o conquistare il cuore di Lucia Annunziata? Vi siete fermati davanti allo scoglio dell'alfabeto greco, oppure avete fatto il classico -e quindi rimediato una figura di merda pronunciando il testo "periménontas tus barbárus"? CCG/AWS vi aiuta. Ecco infatti una trascrizione "semifonetica" del testo originale accompagnata da un video con la declamazione della poesia da parte di un madrelingua greco. Che si può fare di più? (CCG/AWS Staff)
PERIMÉNONDAS TUS VARVÁRUS
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2012/11/8 - 11:05
Македонска версија.
Scovata su un documento scribd contenente un articolo sulla poesia greca contemporanea. Mi viene da dedicare questa cosa ai nazisti di Χρυσή Αυγή, che cominciarono la loro "fulgida" carriera proprio con le manifestazioni ultranazionaliste contro la Macedonia. (rv)
ЧЕКАЈЌИ ГИ ВАРВАРИТЕ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/8 - 14:57
Переклад із російської Володимира Ляшкевича (2000)
Da questa pagina del sito Poetični majsterni (che è il sito dell'autore della traduzione, Volodimir Ljaškevič). Il quale dichiara onestamente di averla sì tradotta, ma dal russo. (rv)
В ОЧІКУВАННІ ВАРВАРІВ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/8 - 15:09
한국어 번역
Da questa pagina. La pagina riporta correttamente sia la versione inglese di Keeley e Sherrard (da cui probabilmente è stata tradotta), sia il testo originale greco. La dicitura 콘스탄틴 카바피 - (영어에서 중역) indica probabilmente il nome dell'autore e del traduttore. (rv)
야만인을 기다리며
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/9 - 00:15
Tra poco, in una nuova finestra della pagina iniziale, si troverà scritto: Probabilmente la più completa pagina al mondo di Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους, che ha anche una forte componente anticolonialista...
Gian Piero Testa 2012/11/9 - 06:19
Beh, che in pochi giorni questa sia diventata probabilmente non dico "la più completa" pagina al mondo su Περιμένοντας τους βαρβάρους, ma perlomeno quella contenente il maggior numero di traduzioni della poesia messe tutte assieme, è ragionevole. Così come anche la componente anticolonialista che è stata messa in luce. Ma l'aspetto che mi sembra più interessante ha veramente a che fare col mondo d'oggi; penso soltanto al modo in cui i "barbari" (che, adesso, vanno perlopiù sotto il nome di "islamici") vengono utilizzati dall'Imperatore, ora per suscitare paure, ora per essere blanditi (magari nelle loro componenti cosiddette "moderate"). I barbari sembrano essere sempre e comunque una soluzione, e parecchio comoda; salvo, poi, scoprire che la crisi di sistema che ci sta mettendo in ginocchio non viene dai "barbari" ma dalla nostra stessa civiltà dove il mercato si è impadronito di tutto (e... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/11/9 - 09:29
In Latinum vertit Richardus Venturi
die IX mensis Novembris a.D. MMXII
die IX mensis Novembris a.D. MMXII
Sì, certo, l'ho cercata una versione latina per chiudere degnamente questa pagina (con la trentesima traduzione). Ma non c'era, e la cosa mi è parsa abbastanza strana per un poeta come Cabaphes (in latino è così: Constantinus Cabaphes. Da vero Alessandrino.). Allora mi ci sono messo a farla io, spero non indegnamente. (rv)
DUM BARBARI EXSPECTANTUR
(Continues)
(Continues)
Ti do piena ragione, Riccardo. La mescolanza con i "barbari", peraltro, ha sempre rigenerato le vecchie civiltà. Il popolaccio viene nutrito di terrore e di fantasmi per averlo docile al comando e pronto a scagliarsi alla bisogna, ma sopra la sua testa i notabili e i barbari si sono sempre fatti gli affari loro.
Ah, leggi subito le due mail "private" che ti ho inviato, e aggiungi che hai scritto "esxpectatur" invertendo due consonanti. Vale.
Ah, leggi subito le due mail "private" che ti ho inviato, e aggiungi che hai scritto "esxpectatur" invertendo due consonanti. Vale.
Gian Piero Testa 2012/11/9 - 11:38
Српска версија.
Fino a qualche anno fa si poteva parlare tranquillamente di "serbocroato"; ora non si può più, da quando la Jugoslavia è stata ammazzata. Ufficialmente, adesso, il serbo e il croato sono lingue diverse. Così ho preso, come altre volte in questo sito, la (bella) versione in croato, l'ho trascritta in alfabeto cirillico e ho eseguito soltanto qualche adattamento. Di cui uno, però, significativo quanto poco appariscente: laddove in croato si dice barbari secondo la pronuncia latina e la tradizione cattolico-romana, in serbo si dice varvari secondo la pronuncia bizantina e greco-ortodossa. In una semplice consonante c'è il confine tra due mondi diversi, anche se la lingua è rimane la stessa. (rv)
ЧЕКАЈУЋИ ВАРВАРЕ
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/9 - 14:56
È morto ieri a Parigi un grande ammiratore della poesia di Konstandinos Kavafis, lo scultore polacco Igor Mitoraj.
Krzysztof Wrona 2014/10/7 - 23:23
E sono contento che tu abbia fatto questo ricordo di Igor Mitoraj, che fra l'altro viveva gran parte della sua vita a Pietrasanta, in Toscana. Un artista sommo e una persona squisita; non sapevo che fosse anche un ammiratore di Kavafis. Credo che, non appena mi sarà possibile, mi andrò a rivedere la sua scultura che sta nel giardino di Boboli, a Firenze. E non appena il giardino sarà stato rimesso in sesto dopo i danni della tempesta del 19 settembre. Un ricordo comunque grande di Igor Mitoraj, polacco, toscano e cittadino del mondo nato in una città tedesca, Oederan.
Riccardo Venturi 2014/10/7 - 23:42
Scusi, non riesco ad accedere a commentary, ma vorrei informarla che la foto "di Margherita Dalmati" è in realtà una foto di Cristina Campo/Vittoria Guerrini. Le due poetesse erano molto amiche ma certo non identiche. Quel che dice di Margherita, che era bellissima e finissima, comunque va bene per tutt'e due. Mi perdoni l'intrusione
Margheita Pieracci Harwell 2016/1/20 - 15:27
Purtroppo mi sono accorto soltanto adesso della nota della prof.sa Margherita Pieracci Harwell, che ha voluto gentilmente segnalare l'errore iconografico riguardo a Margherita Dalmati. Cerco di rimediare, seppure con mesi di ritardo, inserendo un'immagine autentica di Margherita Dalmati al posto di quella di Cristina Campo. Ne risalta naturalmente anche ciò che ha scritto la prof.sa Pieracci Harwell sulla bellezza e sulla finezza di entrambe.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/7/9 - 19:19
Ithàki
2021
Mediterraneo Ostinato
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso. Reduce così saggio, così esperto, avrai capito che vuol dire un'Itaca. (K.Kavafis)
Stefano Saletti: classic guitar, bouzouki, gambrì
Barbara Eramo: vocals
Gabriele Coen: clarinet
Riccardo Tesi: organetto
Carlo Cossu: violin
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka, riq, drums set
Arnaldo Vacca: udu, talking drums, canjira, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza).... (Continues)
Mediterraneo Ostinato
E se la trovi povera, Itaca non t'ha illuso. Reduce così saggio, così esperto, avrai capito che vuol dire un'Itaca. (K.Kavafis)
Stefano Saletti: classic guitar, bouzouki, gambrì
Barbara Eramo: vocals
Gabriele Coen: clarinet
Riccardo Tesi: organetto
Carlo Cossu: violin
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka, riq, drums set
Arnaldo Vacca: udu, talking drums, canjira, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza).... (Continues)
Qouando ti mettir in viagio per Ithàki
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2021/4/4 - 10:36
Nostos
[2011]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Marinai, profeti e balene
Nostos / Νόστος [ritorno] fa riferimento all’epica dei poemi Nostoi che narravano il ritorno dei guerrieri greci in patria dopo la fine della guerra di Troia. Sono evidenti le citazioni dell’ Ulisse dantesco (Canto XXVI dell’Inferno) . Il brano è inoltre ispirato alla poesia Ítaca di Kavafis.
Il peso più grande è viaggiare con sè stessi, spesso è un peso “insostenibile”. Bisogna ricordare che se il viaggiatore solo è quello che arriva più lontano, è anche quello che ha più strada da fare per tornare indietro. Per questo bisogna affidarsi alla strada, al cammino. Il vero viaggio è quello che ti viene regalato dalla vita, l’imprevisto, che ti permette di conoscere qualcosa di te. Il vero regalo del viaggio sono le persone che decidono di regalarci quello che sono. [Vinicio Capossela]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Marinai, profeti e balene
Nostos / Νόστος [ritorno] fa riferimento all’epica dei poemi Nostoi che narravano il ritorno dei guerrieri greci in patria dopo la fine della guerra di Troia. Sono evidenti le citazioni dell’ Ulisse dantesco (Canto XXVI dell’Inferno) . Il brano è inoltre ispirato alla poesia Ítaca di Kavafis.
Il peso più grande è viaggiare con sè stessi, spesso è un peso “insostenibile”. Bisogna ricordare che se il viaggiatore solo è quello che arriva più lontano, è anche quello che ha più strada da fare per tornare indietro. Per questo bisogna affidarsi alla strada, al cammino. Il vero viaggio è quello che ti viene regalato dalla vita, l’imprevisto, che ti permette di conoscere qualcosa di te. Il vero regalo del viaggio sono le persone che decidono di regalarci quello che sono. [Vinicio Capossela]
Né pietà di padre, né tenerezza di figlio, né amore di moglie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Gullotta 2019/11/5 - 23:26
Song Itineraries:
Exiles and exilees
27 Ἰουνίου 1906, 2 μ. μ.
Carissimi, questa poesia di Kavafis non dovrebbe mancare tra gli extra delle CCG. Trascrivo dalle Poesie nascoste, a cura di Filippo Maria Pontani, Milano, Mondadori, 1974, pag. 56. La nota che segue è del Pontani (pagg. 96-97).
La poesia, scritta nel gennaio 1908, si riferisce a un episodio d''attualità': esempio presso che unico nell'intero arco della produzione kavafiana. I fatti, rievocati con accuratezza da Tsirkas, che per primo riesumò il testo inedito («Epitheòrisi Technis», 108, 1963), sono questi: ai primi di giugno del 1906 uno squadrone di dragoni inglesi, in seguito all'uccisione di placidi colombi appartenenti ai fellah di Densuai (un villaggio del delta del Nilo), furono bastonati e lapidati dagl'indigeni, con un moto di legittima reazione; un capitano, ferito, morì d'insolazione rientrando all'accampamento. Seguì un processo, condotto in dispregio d'ogni procedura normale,... (Continues)
La poesia, scritta nel gennaio 1908, si riferisce a un episodio d''attualità': esempio presso che unico nell'intero arco della produzione kavafiana. I fatti, rievocati con accuratezza da Tsirkas, che per primo riesumò il testo inedito («Epitheòrisi Technis», 108, 1963), sono questi: ai primi di giugno del 1906 uno squadrone di dragoni inglesi, in seguito all'uccisione di placidi colombi appartenenti ai fellah di Densuai (un villaggio del delta del Nilo), furono bastonati e lapidati dagl'indigeni, con un moto di legittima reazione; un capitano, ferito, morì d'insolazione rientrando all'accampamento. Seguì un processo, condotto in dispregio d'ogni procedura normale,... (Continues)
Σὰν τὄφεραν οἱ Χριστιανοὶ νὰ τὸ ϰρεμάσουν
(Continues)
(Continues)
Contributed by L.L. 2013/12/28 - 00:10
Tu non sai quanto ho cercato questa poesia, Gian Piero. Avevo le "Poesie nascoste" di Kavafis tradotte dal Pontani, ma le ho perse. Maledizione a me e ai miei diciottomila traslochi, così si capisce meglio perché da anni non mi muovo più da dove abito ora e perché non abbia più intenzione di farlo. Ricordavo questa poesia, e anche il suo essere un "unicum" per Kavafis in quanto ispirata da un episodio attuale; ti devo quindi ringraziare per averla messa qui. Quanti libri persi, quanti...
Riccardo Venturi 2013/12/28 - 20:03
Sono felice che qualcuno l'abbia trovata, Riccardo: ma non sono stato io!
Io non ho quelle "segrete" pubblicate dal Pontani. Ho un'edizione greca curata da G.P. Savvidis in due volumi, che credevo completa: ma questa poesia non c'è proprio.
Siamo quindi grati a L.L., ma io lo sono in modo speciale, perché la leggo per la prima volta.
Io non ho quelle "segrete" pubblicate dal Pontani. Ho un'edizione greca curata da G.P. Savvidis in due volumi, che credevo completa: ma questa poesia non c'è proprio.
Siamo quindi grati a L.L., ma io lo sono in modo speciale, perché la leggo per la prima volta.
Gian Piero Testa 2013/12/28 - 20:23
Chiedo scusa a L.L., davvero di cuore; il fatto è che sono talmente abituato a che ogni cosa in greco qui dentro sia trovata da Gian Piero Testa, che sono andato in "automatico" senza controllare. Una leggerezza di cui chiedo ancora scusa, anche per l'entusiasmo di aver ritrovato questa cosa...
Riccardo Venturi 2013/12/29 - 15:02
Grazie a tutti e due, Riccardo e Gian Piero. Gian Piero, il Pontani nell'introduzione scrive che il testo è quello di Savvidis. Se non ho capito male, l'edizione di riferimento è questa: Καβάφης, Ποιήματα, 2 voll., Atene I 1963, 1965², II 1963. Riccardo, ho inviato a antiwarsongs@gmail.com una foto che raffigura uno dei quattro condannati di Densuai nell'atto di 'salire la scala della forca'. La fonte è questa. Per chi legge il greco moderno - io ho utilizzato un traduttore - altre informazioni si trovano qui e qui
Leonardo Licheri 2013/12/29 - 16:05
E anche nel blog Diamartiries si dice che la poesia fu trovata dal Savvidis; mentre Rizospastis ne dà anche il titolo originale - "Densuai 27 Giugno 1906, ore 2 postmeridiane" - e aggiunge che la composizione è del 1908 (Το Φλεβάρη του 1908 ο Καβάφης με αφορμή αυτό το γεγονός γράφει το ποίημα «Ντενσουάι 27 Ιουνίου 1906 2μ.μ.»): però il Savvidis non sembra averla inserita nella sua raccolta. L'edizione in mio possesso è un reprint del 2011 dell'edizione ateniese di Ikaros (che suppongo sia quella del 1963 citata dal Pontani), stampato e distribuito dal quotidiano Ta Nea. Che dire? ora cercherò di leggere più attentamente la nota introduttiva del Savvidis (è del 1991), che a una veloce scorsa non contiene spiegazioni circa l'eventuale esclusione di un reperto innegabilmente importante come questo. Grazie a Leonardo e per il contributo ad AWS e per i link. Se scopro qualcosa, mi rifaccio vivo. Intanto, Buon Anno a tutti.
Gian Piero Testa 2013/12/29 - 18:32
Mi accorgo adesso che l'ultimo link, quello a Enet.gr, è incompleto. Ecco quello corretto:
http://www.enet.gr/?i=news.el.article&
Nel contributo è riprodotto anche l'autografo di Kavafis, in calce al quale, come osserva il Pontani, si può leggere il nome del giovane Iusef Hussein Selìm.
Un caro augurio a tutti voi, e a presto.
http://www.enet.gr/?i=news.el.article&
Nel contributo è riprodotto anche l'autografo di Kavafis, in calce al quale, come osserva il Pontani, si può leggere il nome del giovane Iusef Hussein Selìm.
Un caro augurio a tutti voi, e a presto.
L.L. 2013/12/30 - 09:50
Fonte: C. P. Cavafis, Poesía completa, traducción de Anna Pothitou y Rafael Herrera Montero, Madrid, Visor libros, 2003
27 DE JUNIO DE 1906, 2 P.M.
(Continues)
(Continues)
Contributed by L.L. 2019/7/31 - 00:10
Ο Μιχαλιός
O Mihaliós
[1961]
Ποίημα του Κώστα Καρυωτάκη
1927, Ελεγεία και Σάτιρες
Μουσική: Νίκος Μαμαγκάκης (1929-2013)
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Βουγιατζής
Δίσκος 45ρης στη Philips 7766 (332 0 66 PF), 1961
'Αλμπουμ: ''Ο Γιάννης Βογιατζής τραγουδά για σας''
'Αλλες ερμηνείες: Τάσης Χριστογιαννόπουλος (2007)
'Αλμπουμ: ''Νίκος Μαμαγκάκης, Καμπανέλλης, Μπρεχτ, Τάσης Χριστογιαννόπουλος – Ο κύκλος με την Κιμωλία και Πέντε Θεατρικά Τραγούδια με τον Τάση Χριστογιαννόπουλο''
Poesia di Kostas Karyotakis
1927, Ελεγεία και Σάτιρες (“Elegie e satire”)
Musica di Nikos Mamangakis (1929-2013)
Prima interpretazione di Giannis Bogiatzis
45 giri, Philips 7766 (332 0 66 PF), 1961
Album: Ο Γιάννης Βογιατζής τραγουδά για σας (“Giannis Bogiatzis canta per voi”)
Altri interpreti: Tasis Christogiannopoulos (2007)
Album: ''Νίκος Μαμαγκάκης, Καμπανέλλης, Μπρεχτ, Τάσης Χριστογιαννόπουλος – Ο κύκλος με την Κιμωλία... (Continues)
[1961]
Ποίημα του Κώστα Καρυωτάκη
1927, Ελεγεία και Σάτιρες
Μουσική: Νίκος Μαμαγκάκης (1929-2013)
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Βουγιατζής
Δίσκος 45ρης στη Philips 7766 (332 0 66 PF), 1961
'Αλμπουμ: ''Ο Γιάννης Βογιατζής τραγουδά για σας''
'Αλλες ερμηνείες: Τάσης Χριστογιαννόπουλος (2007)
'Αλμπουμ: ''Νίκος Μαμαγκάκης, Καμπανέλλης, Μπρεχτ, Τάσης Χριστογιαννόπουλος – Ο κύκλος με την Κιμωλία και Πέντε Θεατρικά Τραγούδια με τον Τάση Χριστογιαννόπουλο''
Poesia di Kostas Karyotakis
1927, Ελεγεία και Σάτιρες (“Elegie e satire”)
Musica di Nikos Mamangakis (1929-2013)
Prima interpretazione di Giannis Bogiatzis
45 giri, Philips 7766 (332 0 66 PF), 1961
Album: Ο Γιάννης Βογιατζής τραγουδά για σας (“Giannis Bogiatzis canta per voi”)
Altri interpreti: Tasis Christogiannopoulos (2007)
Album: ''Νίκος Μαμαγκάκης, Καμπανέλλης, Μπρεχτ, Τάσης Χριστογιαννόπουλος – Ο κύκλος με την Κιμωλία... (Continues)
Tο Mιχαλιό τον πήρανε στρατιώτη.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2019/3/4 - 14:43
Θερμοπύλες
Thermopýles
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης
Μουσική 1: Γιάννης Γλέζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Γλέζος
LP: "Περιμένοντας τους βαρβάρους" - 1979
Μουσική 2: Γιάννης Πετρίτσης
Πρώτη εκτέλεση: Αλέξανδρος Χατζής
Testo di Konstandinos Kavafis
Musica 1 e prima interpretazione 1 di Yannis Glezos
LP: Περιμένοντας τοὺς βαρβἀρους/Aspettando i barbari" - 1979
Musica 2: Giannis Petritsis
Primo interprete 2: Alexandros Hatzis
Alla provocazione di Bartleby, io, se fossi uno dei biechi admins, risponderei bartlebianamente con bel "preferirei di no".
Ma siccome admin non sono, rispondo - dal canto mio - con una controprovocazione: questa canzone, che utilizza un testo del sommo greco Kavafis, scritto nel 1901. La musica - non trovata in You Tube - è del bravo musicista Yannis Glezos, nipote di Yannis Ritsos, che si è sempre dedicato ai testi di importanti poeti: Lorca, Karyotakis, Kavafis.
Nel... (Continues)
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης
Μουσική 1: Γιάννης Γλέζος
Πρώτη εκτέλεση: Γιάννης Γλέζος
LP: "Περιμένοντας τους βαρβάρους" - 1979
Μουσική 2: Γιάννης Πετρίτσης
Πρώτη εκτέλεση: Αλέξανδρος Χατζής
Testo di Konstandinos Kavafis
Musica 1 e prima interpretazione 1 di Yannis Glezos
LP: Περιμένοντας τοὺς βαρβἀρους/Aspettando i barbari" - 1979
Musica 2: Giannis Petritsis
Primo interprete 2: Alexandros Hatzis
Alla provocazione di Bartleby, io, se fossi uno dei biechi admins, risponderei bartlebianamente con bel "preferirei di no".
Ma siccome admin non sono, rispondo - dal canto mio - con una controprovocazione: questa canzone, che utilizza un testo del sommo greco Kavafis, scritto nel 1901. La musica - non trovata in You Tube - è del bravo musicista Yannis Glezos, nipote di Yannis Ritsos, che si è sempre dedicato ai testi di importanti poeti: Lorca, Karyotakis, Kavafis.
Nel... (Continues)
Τιμὴ σ' ἐκείνους ὅπου στὴν ζωή των
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/9/10 - 11:35
Versione italiana di Gian Piero Testa
TERMOPILI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/9/10 - 11:40
Caro Gian Piero, hai fatto secondo me un'osservazione fondamentale. Tutti quelli che si scandalizzano per "Contessa" in un sito "pacifista" scatenando discussioni a non finire, si sono sempre scagliati contro "ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra...", con censure e riscritture varie. Invece il motivo per cui quella canzone non mi ha mai convinto fino in fondo è il "se c'è chi lo afferma sputategli addosso..."!
Lorenzo 2011/9/10 - 12:18
Può darsi che il vento che soffiava negli anni settanta non fosse per intensità quello che soffiava dalla X Mas o dalle SS, ma per ben due volte, in Italia, per sminuire, se non addirittura eludere, il duro e crudo livello dello scontro di classe in atto, ci si è risvegliati alla fine coi fascisti al potere: con Mussolino nel '22, e con Berlusca oggi (fascismo diverso, ma sempre fascismo è). Forse ce lo meritiamo.
Un "clerico"-compagno solo da immaginare 2011/9/10 - 19:05
J'apprécie beaucoup l'intervention de GPT – Gian Piero Testa et la réflexion qu'il nous impose à tous – et spécialement, à ceux qui se sentent solidaires entre eux au travers du site des Chansons contre la Guerre. J'en profite pour lui dire combien je suis content de son immense travail sur la chanson grecque de justice et de liberté. Un des livres importants que j'ai rencontrés dans ma vie est Paura della Libertà du dénommé Carlo Levi et bien entendu, mais ça, Gian Piero le sait son « Quaderno a Cancelli ». Par exemple, il y a aussi – en français – L'histoire sociale des États-Unis de Howard Zinn. Une belle histoire de cet épisode particulièrement brutal et sanglant de la Guerre de Cent Mille Ans.
Comme GPT cite Piero Calamandrei, je dirai aussi que je fréquente assez bien ce que ce « père de la République » a écrit ou dit. J'indique qu'une telle fréquentation est rare pour un locuteur... (Continues)
Comme GPT cite Piero Calamandrei, je dirai aussi que je fréquente assez bien ce que ce « père de la République » a écrit ou dit. J'indique qu'une telle fréquentation est rare pour un locuteur... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2011/9/10 - 22:03
Chanson grecque – Θερμοπύλες - Konstandinos P. Kavafis ou Κωνσταντίνος Πέτρου Καβάφης – 1979
d'après la version italienne de Gian Piero Testa – TERMOPILI – 2011
d'après la version italienne de Gian Piero Testa – TERMOPILI – 2011
THERMOPYLES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/9/10 - 22:53
Un grazie a MarcoValdo M.I. che ha raccolto non banalmente la mia "provocazione", ma non solo: grazie anche per tutte le sue riflessioni, che cerco sempre di leggere anche se, talora, con fatica, perché il mio francese è nel migliore dei casi speculare al suo italiano. Io sento fortemente la contraddizione dell'essere pacifista in un mondo perennemente in guerra (una guerra civile per chi si sente cittadino del mondo), che si attua in mille forme, da quelle che devastano le cose e le vite umane a quelle che devastano le menti. E so che non c'è semplificazione, banalizzazione, scorciatoia né ideologica né sentimentale che possa annullare la contraddizione. Per questo plaudo al suo richiamo all'intelligenza e spero che si continui a dibattere qui sempre più seriamente, usando la buona lingua e non quella dei telefonini: perché si tratta di una faccenda estremamente seria. E plaudo anche alla... (Continues)
Gian Piero Testa 2011/9/11 - 00:15
Su Kavafis poeta civile non ho le competenze per esprimermi. Forse si sono interpretate o anche forzate successivamente alcune sue poesie in quel senso. Penso ad esempio all'adattamento in catalano di Viaggio a Itaca fatta da Lluís Llach.
Dopo aver ascoltato questa intervista (è in castigliano, quindi si segue abbastanza bene, il pezzo che ci interessa è alla fine, quando racconta che sotto la dittatura franchista i cantautores si erano dovuti convertire in "cantametaforas") avevo quasi pensato di inserirla nella nostra raccolta.
Dopo aver ascoltato questa intervista (è in castigliano, quindi si segue abbastanza bene, il pezzo che ci interessa è alla fine, quando racconta che sotto la dittatura franchista i cantautores si erano dovuti convertire in "cantametaforas") avevo quasi pensato di inserirla nella nostra raccolta.
Lorenzo 2011/9/11 - 10:04
Gian Piero,
D'abord, merci de m'avoir lu et d'avoir ainsi répondu... Je veux dire avec beaucoup de mesure et d'attention.
Ainsi, les CCG restent principalement un lieu de traduction, d'échange, d'apport – la plupart du temps œuvres d'autruis.
Je relève ce paradoxe cependant que – en qui me concerne, tout comme la marche s'apprend en marchant – la traduction, d'une part et l'italien (principalement) d'autre part, s'apprennent en traduisant. J'en tire la conclusion qu'il faut « faire » – si je ne me trompe en grec, ce devrait être « poiein » en acceptant qu'on puisse se tromper et être aidé... Le « faire » nécessite une certaine obstination, une certaine endurance.
Comme le tisserand tisse la toile...
Cela étant, j'en viens à tes remarques fort exactes.
Pour ce qui est de cette distinction entre « Les Thermopyles » et « des Thermopyles »... C'est une question liée à la façon dont on connaît... (Continues)
D'abord, merci de m'avoir lu et d'avoir ainsi répondu... Je veux dire avec beaucoup de mesure et d'attention.
Ainsi, les CCG restent principalement un lieu de traduction, d'échange, d'apport – la plupart du temps œuvres d'autruis.
Je relève ce paradoxe cependant que – en qui me concerne, tout comme la marche s'apprend en marchant – la traduction, d'une part et l'italien (principalement) d'autre part, s'apprennent en traduisant. J'en tire la conclusion qu'il faut « faire » – si je ne me trompe en grec, ce devrait être « poiein » en acceptant qu'on puisse se tromper et être aidé... Le « faire » nécessite une certaine obstination, une certaine endurance.
Comme le tisserand tisse la toile...
Cela étant, j'en viens à tes remarques fort exactes.
Pour ce qui est de cette distinction entre « Les Thermopyles » et « des Thermopyles »... C'est une question liée à la façon dont on connaît... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2011/9/11 - 10:40
Anch'io ci vado cauto su questo terreno. E' però un fatto che da parecchio tempo tra i miei libri ce n'è uno che porta esattamente questo titolo: "Kavafis. Aspettando i barbari. Poesie civili, Passigli Editori, Firenze, 2005". Il curatore si chiama Tino Sangiglio, che vi ha posto una prefazione di una quindicina di pagine nella quale affronta la questione, la quale sembra essere stata aperta dallo scrittore (bravo scrittore, tra l'altro) Stratis Tsirkas, con uno studio del 1971, il cui titolo, tradotto, suona: "Kavafis politico", ed. Kedros, Atene. Ne viene fuori un Kavafis insofferente della penetrazione britannica in Egitto (che, cominciata con il controllo del debito pubblico egiziano, approfittò della reazione nazionalistica del ceto militare per farsi dominio quasi diretto: al quale gli Inglesi si aprirono la strada bombardando dal mare la città natale del poeta, Alessandria, e poi... (Continues)
Gian Piero Testa 2011/9/11 - 11:59
Sempre a proposito di Termopili (scusa Gian Piero!), ecco la divertente parodia di Stefano Disegni a "300", il film diretto da Zack Snyder ed adattamento dell'omonima graphic novel del cartoonist americano Frank Miller.
Bartleby 2011/9/11 - 17:53
Ciao Gian Piero, sui Barbari di Kavafis: il problema non è la poesia in sé, ma i suoi citatori come giustamente fa notare la gatta Pampalea.
Lorenzo 2011/9/11 - 19:07
E allora non lo avrai, amico Lorenzo, il componimento che mi proponevo sopra l'attesa dei barbari, ma sul motivo per cui non si farà lasciami un poco dissentire. Non perché sia indegno il poeta o straziante il musicista, e nemmeno perché l'argomento sia estraneo al sito, ovvero il suo concetto astruso, o sconcio e capace di offendere i visitatori, ma solo perché, a causa della sua fama, è spesso usato nelle citazioni di persone insulse o arroganti o pretenziose: destino peraltro dei migliori poeti, specialmente quando inclinino allo gnomico o al sentenzioso. Si veda in primis Dante. Ma quanto può inficiare il valore in sé di un'opera il malo uso che se ne faccia da gente ammorbatrice dell'aria che respiriamo? Ne risulterà anch'essa irrimediabilmente ammorbata e ammorbante? Io dico di no, ché una poesia o una canzone sembra simile, ma non è uguale a quei luoghi per natura incantevoli che... (Continues)
Gian Piero Testa 2011/9/12 - 11:15
Per Marco Valdo V.I. (e per Lorenzo; mentre ringrazio Bartleby non tanto per le strisce cui rimanda qui sopra, ma per quanto ha scritto sotto la canzone "Severino"):
E' proprio vero che tradurre è un lavoro di continua approssimazione, perché a ogni rilettura si scopre che si poteva fare molto meglio. A volte, e sono le più dolorose, si scopre di avere mal inteso addirittura la grammatica. Proprio per "Termopili" mi ero permesso di dare suggerimenti a Marco Valdo; e ora scopro che dovevo darne in primo luogo a me stesso. "Termopili" mi ha messo subito in difficoltà, fin dal secondo verso. Lì i due verbi sono in coordinazione; ma siccome non coglievo con precisione il significato del primo, avevo deciso di fonderli, subordinando il secondo. Ora invece ho capito che andavano tenuti separati, perché il significato di "orizo" - che avevo inteso come "decidere", un decidere per sé stessi -... (Continues)
E' proprio vero che tradurre è un lavoro di continua approssimazione, perché a ogni rilettura si scopre che si poteva fare molto meglio. A volte, e sono le più dolorose, si scopre di avere mal inteso addirittura la grammatica. Proprio per "Termopili" mi ero permesso di dare suggerimenti a Marco Valdo; e ora scopro che dovevo darne in primo luogo a me stesso. "Termopili" mi ha messo subito in difficoltà, fin dal secondo verso. Lì i due verbi sono in coordinazione; ma siccome non coglievo con precisione il significato del primo, avevo deciso di fonderli, subordinando il secondo. Ora invece ho capito che andavano tenuti separati, perché il significato di "orizo" - che avevo inteso come "decidere", un decidere per sé stessi -... (Continues)
Gian Piero Testa 2011/9/12 - 15:18
Pour Gian Piero,
En effet, le traducteur de pied ferme quant au devoir, remet les Thermopyles à leur juste place. Je les connais bien, j'y suis passé si souvent... J'en profitais pour baigner mes pieds et mes jolis sabots noirs.
Cordialement
Lucien l'âne
En effet, le traducteur de pied ferme quant au devoir, remet les Thermopyles à leur juste place. Je les connais bien, j'y suis passé si souvent... J'en profitais pour baigner mes pieds et mes jolis sabots noirs.
Cordialement
Lucien l'âne
Honneur à ceux qui dans leur vie
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/9/12 - 16:07
(Senza nulla togliere a quella del nostro GPT) Traduzione italiana di Filippo Maria Pontani da “Costantino Kavafis. Poesie”, Mondadori, 1961
Trovata qui
Pare che durante l’ultima tornata di negoziato il premier greco Tsipras ad un certo punto si sia sfilato la giacca e l’abbia offerta alla controparte: “Volete prendervi anche questa?”, avrebbe domandato. Ma sembra che quegli altri non si siano accontentati e che addirittura ne abbiano voluto la testa. E’ facile infatti che nei prossimi giorni Tsipras e Syriza si facciano da parte per lasciare il posto ad un “governo tecnico di unità nazionale” (dove l’ho già sentito?) guidato da personaggi più euroaffidabili e uomini di Goldman Sachs.
Io non so se Tsipras sia stato o meno un incapace, se abbia fatto o meno tutto il possibile, se la sua sia stata una sconfitta onorevole o una clamorosa débâcle. Ho paura comunque che nei prossimi tempi i... (Continues)
Trovata qui
Pare che durante l’ultima tornata di negoziato il premier greco Tsipras ad un certo punto si sia sfilato la giacca e l’abbia offerta alla controparte: “Volete prendervi anche questa?”, avrebbe domandato. Ma sembra che quegli altri non si siano accontentati e che addirittura ne abbiano voluto la testa. E’ facile infatti che nei prossimi giorni Tsipras e Syriza si facciano da parte per lasciare il posto ad un “governo tecnico di unità nazionale” (dove l’ho già sentito?) guidato da personaggi più euroaffidabili e uomini di Goldman Sachs.
Io non so se Tsipras sia stato o meno un incapace, se abbia fatto o meno tutto il possibile, se la sua sia stata una sconfitta onorevole o una clamorosa débâcle. Ho paura comunque che nei prossimi tempi i... (Continues)
TERMOPILE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/7/14 - 09:28
Purtroppo, φίλτατε, il tuo ragionamento non fa una grinza. Altro che "OXI". Il forte schiaccia il debole, e fine della partita. Mentre già all'orizzonte si profilano i nazisti di Alba Dorata dicendo "tocca a noi": forse, chissà, il fine ultimo era proprio quello. Vedo, e non mi piace certamente dirlo, scenari da perfetta guerra civile in Grecia: ecco la creazione di troike, banche mondiali, "unioni europee" e quant'altro. Vale a dire il fine ultimo eterno del capitalismo: la guerra. Si torna sempre lì.
Riccardo Venturi 2015/7/14 - 13:39
A proposito dell'immagine sopra, quella relativa all'Acropoli ateniese nell'infausto 1941... Beh, dove non riuscirono allora i nazionalsocialisti di Adolf Hitler, sono riusciti oggi i cristianodemocratici di Angela Merkel:
Grecia, la tedesca Fraport fa shopping di aeroporti
da La Repubblica del 18 agosto 2015
La tedesca Fraport fa shopping di aeroporti in Grecia. Il governo di Atene ha infatti approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore aeroportuale tedesco per 1,23 miliardi di euro. La decisione - che riguarda una concessione quarantennale - è stata confermata ufficialmente oggi nella Gazzetta Ufficiale e porta le firme di diversi ministri, tra cui il vice primo ministro e il ministro dell'economia Yannis Dragasakis e Giorgos Stathakis.
Si tratta dell'ultimo atto di un processo iniziati prima dell'insediamento del governo di Alexis Tsipras. Prima del blocco delle privatizzazioni... (Continues)
Grecia, la tedesca Fraport fa shopping di aeroporti
da La Repubblica del 18 agosto 2015
La tedesca Fraport fa shopping di aeroporti in Grecia. Il governo di Atene ha infatti approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore aeroportuale tedesco per 1,23 miliardi di euro. La decisione - che riguarda una concessione quarantennale - è stata confermata ufficialmente oggi nella Gazzetta Ufficiale e porta le firme di diversi ministri, tra cui il vice primo ministro e il ministro dell'economia Yannis Dragasakis e Giorgos Stathakis.
Si tratta dell'ultimo atto di un processo iniziati prima dell'insediamento del governo di Alexis Tsipras. Prima del blocco delle privatizzazioni... (Continues)
Bernart Bartleby 2015/8/19 - 22:00
Traduzione inglese di Edmund Keeley e Philip Sherrard
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ
Μετέφρασαν στα ἀγγλικά ὁ Ἐντμουντ Κήλυ καί ὁ Φίλιπ Σέρραρντ
Da/from/ἀπὸ: C.P. Cavafy, Collected Poems. Translated by Edmund Keeley and Philip Sherrard. Edited by George Savidis. Revised Edition. Princeton University Press, 1992, in: C.P.Cavafy, The Official Website of the Cavafy Archive.
THERMOPYLAE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/7/9 - 00:26
Da: Costantino Kavafis, Cinquantacinque poesie, a cura di Nelo Risi e Margherita Dalmati; Milano, Einaudi, 1968.
TERMOPILI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2016/7/9 - 11:34
Ítaca
(1975)
dall'album Viatge a Ítaca
Testo (I) tratto da Itaca (Ιθάκη), poesia di Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης (1911)
traduzione catalana di Carles Riba (1893-1959), professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona dal 1925 al 1939, traduttore in catalano dell'Odissea e dei poeti greci moderni
Adattamento di Lluís Llach
Testo (II - III) di Lluís Llach
Musica di Lluís Llach
Arrangiamenti del pianista Manel Camp leader del gruppo di rock progressive Fusioon
Per Gian Piero che oggi ha raggiunto la sua Itaca, dopo un cammino pieno di avventure, pieno di conoscenze
E' il 1975, l'ultimo terribile anno della dittatura franchista. Il dittatore morirà a novembre, a maggio Llach presenta al Palau de la Música di Barcellona il nuovo album. Il recital sarà seguito dall'immancabile ritorsione: per aver proferito parole considerate offensive verso le istituzioni e... (Continues)
dall'album Viatge a Ítaca
Testo (I) tratto da Itaca (Ιθάκη), poesia di Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης (1911)
traduzione catalana di Carles Riba (1893-1959), professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona dal 1925 al 1939, traduttore in catalano dell'Odissea e dei poeti greci moderni
Adattamento di Lluís Llach
Testo (II - III) di Lluís Llach
Musica di Lluís Llach
Arrangiamenti del pianista Manel Camp leader del gruppo di rock progressive Fusioon
Per Gian Piero che oggi ha raggiunto la sua Itaca, dopo un cammino pieno di avventure, pieno di conoscenze
E' il 1975, l'ultimo terribile anno della dittatura franchista. Il dittatore morirà a novembre, a maggio Llach presenta al Palau de la Música di Barcellona il nuovo album. Il recital sarà seguito dall'immancabile ritorsione: per aver proferito parole considerate offensive verso le istituzioni e... (Continues)
I
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2014/11/28 - 22:59
Κωνσταντίνος Καβάφης / Konstandinos Kavafis: Εν μεγάλη Ελληνική Αποικία, 200 π.Χ.
En megáli Ellinikí apoikía, 200 p[ró] H[ristoú]
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης, 1928
Μουσική: Αμελοποίητα
Testo di Konstandinos Kavafis, 1928
(Politonico nell'originale)
Non (ancora) musicata
A furia di promettere e pregare, Papandreou III (nel senso che è il terzo Primo Ministro greco uscito dalla stessa famiglia) ha ottenuto un acido assenso dalla Merkel, ormai sua Angela Custode. Lei teme che, levata la pietruzza greca, venga giù l'intera costruzione, e vi rimangano sepolti tutti i Filistei. Allora sì che finisce la festa. Di questo dovrà faticare a convincere i "virtuosi" Tedeschi.
Fondo Monetario e Commissioni internazionali hanno dettato le ricette, che chiamano Riforme, ma temono che i Greci ricchi, i politici e i preti facciano come i loro antenati e non gli passi manco pa a capa di pagare qualcosa di tasca loro: meglio tirare a campare, il loro momento non è ancora arrivato.
Kavafis... (Continues)
Στίχοι: Κωνσταντίνος Καβάφης, 1928
Μουσική: Αμελοποίητα
Testo di Konstandinos Kavafis, 1928
(Politonico nell'originale)
Non (ancora) musicata
A furia di promettere e pregare, Papandreou III (nel senso che è il terzo Primo Ministro greco uscito dalla stessa famiglia) ha ottenuto un acido assenso dalla Merkel, ormai sua Angela Custode. Lei teme che, levata la pietruzza greca, venga giù l'intera costruzione, e vi rimangano sepolti tutti i Filistei. Allora sì che finisce la festa. Di questo dovrà faticare a convincere i "virtuosi" Tedeschi.
Fondo Monetario e Commissioni internazionali hanno dettato le ricette, che chiamano Riforme, ma temono che i Greci ricchi, i politici e i preti facciano come i loro antenati e non gli passi manco pa a capa di pagare qualcosa di tasca loro: meglio tirare a campare, il loro momento non è ancora arrivato.
Kavafis... (Continues)
Ότι τα πράγματα δεν βαίνουν κατ’ ευχήν στην Aποικία
(Continues)
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/9/28 - 22:49
×
[1894]
Ποίημα / Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Konstandinos Kavafis
1.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimos Moutsis
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Alkistis Protopsalti [Άλκηστις Πρωτοψάλτη]tetr
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία
2.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Evanthia Reboutsika [Ευανθία Ρεμπούτσικα]
Ο Καθρεπτής Του Ουρανού
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Stavros Lantsias [ Σταύρος Λάντσιας]
Album: Μικρές Ιστορίες
Kavafis meditava su sé stesso. Un’espressione d’arte autentica va al di là delle urgenze immediate e del sentire individuale. E’ quello che si riscontra anche in questa finissima poesia che nasce dalle pulsioni per inquietare la mente facendo continua spola tra origine e destinazione. Se non si sapesse chi è l’autore si direbbe... (Continues)