La sua auto bersagliata da colpi d'arma da fuoco sulla via dell'aeroporto nella capitale centramericana. L'artista era popolarissimo in tutta l'America Latina. L'Onu lo aveva nominato "messaggero mondiale di pace"
CITTA' DEL GUATEMALA - Lutto in America Latina per la morte di Facundo Cabral, amatissimo cantautore folk argentino ucciso all'alba a Città del Guatemala. L'artista è stato colpito a morte da numerosi colpi da fuoco sparati da un veicolo mentre, appena lasciato il suo albergo, si stava recando in auto all'aeroporto verso le 5 del mattino. Il suo autista è rimasto ferito ma è riuscito a dirigere il veicolo verso una vicina caserma dei pompieri dove ha chiesto soccorso. Non è chiaro se Cabral sia rimasto vittima della criminalità comune o sia stato l'obiettivo di un attentato, forse per destabilizzare il Guatemala in vista delle... (continuer)
Probabilmente la canzone risale ai primi anni 70 ma forse è stata registrata solo più tardi. In “Facundo Secreto” (1988) e “El oficio de cantor” (1993).
“Il diavolo è un signore elegante, ha la coda ma la nasconde dentro un grosso portafogli scuro dove tiene anche i documenti che lo autorizzano ad ammazzare la gente… Il diavolo l’ho visto molte volte, come voi… l’ho visto anche camminarmi accanto…”
E il diavolo camminava accanto a Don Facundo, anzi, gli ha persino dato un passaggio in auto quel maledetto 9 luglio 2011 a Città del Guatemala, mentre il grande cantore argentino se ne andava in bus all’aeroporto… Si era nascosto il demonio in un tal Henry Fariña, nicaraguense, impresario dello spettacolo legato al narcotraffico… I suoi “amici” del cartello di Sinaloa volevano fargli pagare qualche sgarro e invece hanno ucciso Cabral al suo posto…
Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, premio... (continuer)
di Facundo Cabral
[primi anni 90?]
In “Lo cortez no quita lo Cabral” (1994) con Alberto Cortez e anche in “Época de oro” (1998)
“Juan Comodoro cercando l’acqua trovò petrolio… Divenne ricco, ma morì di sete.”
Dedicata a quelli che si credono ricchi e potenti.
In ricordo di Don Facundo, morto ammazzato nella violenta Città del Guatemala – sembra - per caso e per errore, al posto di un impresario dello spettacolo, legato ad un cartello di narcotrafficanti, che gli aveva offerto un passaggio in auto verso l’aeroporto…
Destino beffardo, lui che il Diavolo l’ha sempre combattuto è morto al posto suo. Ma si sa, come cantava Don Facundo in un’altra sua famosa canzone, “El diablo es un señor” che spesso ci cammina accanto… E infatti la premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, non ha esitato a dichiarare tra le lacrime "Es el fascismo que mata a Facundo Cabral".