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Da ogni goccia

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Da ogni goccia è la biografia di Mario Donegani, un partigiano bresciano di cui gli stessi bresciani ignorano la (r)esistenza: una vita fatta di costanza nonostante gli arresti, l’esilio, la fucilazione a cui riesce a sopravvivere e la morte in Val Sabbia. Una vita dedicata all’antifascismo, senza eroismo ma soltanto con la convinzione di essere dalla parte giusta: come se il fascismo fosse stato una roccia, erosa piano piano dal sangue di tutti i partigiani come Mario, fino alla sua inevitabile rottura e scomparsa.
Mi chiamo Mario Donegani
Sono nato a Brescia l’8 Giugno del 1900
Sono morto a Mura il 26 Ottobre 1944

Sono nato in questa terra col ventesimo secolo
troppo presto per la guerra un ardito del popolo
in questa Brescia già maniaca del lavoro già nel venti
la polizia politica ha aperto un fascicolo
l’anno prima mi iscrivetti al partito socialista
due anni dopo la scissione sono stato comunista
odiavo il mio padrone col cappotto e l’autista
io cercavo la lotta diventai sindacalista
bienno rosso e le fabbriche occupate per protesta
per il mondo nuovo del sogno marxista
sgomberati assassinati dalla violenza squadrista
poi la marcia su Roma e la folle ascesa fascista

Non ho mai perso la fiducia
piano piano sopra una roccia
cola il sangue e brucia
è il mio antifascismo da ogni goccia

Il primo arresto venne presto sarà stato il venticinque
fu politico il processo ma ero uno qualunque
la condanna di tre anni di certo non mi piacque
alla fine quel momento fu un po’ lo spartiacque
Appena uscito fui ripreso e di nuovo processato
cinque anni di confino da cui sarei tornato
il mare di Lipari mi ha lasciato senza fiato
come nella cella dove poi mi hanno torturato.
Era il trentatre a casa mi hanno rimandato
arrestato processato tre mesi condannato
Fu l’ultima volta almeno avevo imparato
sarei stato clandestino un partigiano ricercato
Finalmente l’armistizio l’anno è il quarantre
ripreso insieme ad altri una notte di Novembre
e non era più giustizia ora era rappresaglia
fucilato coi compagni al muro di Piazza Rovetta

Non ho mai perso la fiducia
piano piano sopra una roccia
cola il sangue e brucia
è il mio antifascismo da ogni goccia
Non ho mai perso la fiducia
piano piano sopra una roccia
cola il sangue e brucia
è il mio antifascismo da ogni goccia

Ho aperto gli occhi credevo di essere morto
un buco nel torace un altro al braccio sinistro
sopravvissuto mi rialzai camminando maldestro
dal Carmine ai Ronchi dottore sono vostro
in quel letto di ospedale il tempo se ne andava lento
sentivo le bombe e i combattimenti del centro
ma questo letto non mi salva ancora reo di dissenso
mi mandarono a Imperia Campo di Concentramento
lì ci restai poco arrivò il trasferimento
questa volta in Germania sapevo senza ritorno
per questo scappai andando incontro a un nuovo giorno
scappai dai tedeschi e dal rastrellamento
Scelsi la montagna un cittadino in Valsabbia
mi unii alla resistenza avevo ancora della rabbia
poi a Mura di Vestone fuggii in una baita
i tedeschi la incendiarono morii ancora in gabbia

Non ho mai perso la fiducia
piano piano sopra una roccia
cola il sangue e brucia
è il mio antifascismo da ogni goccia
Non ho mai perso la fiducia
piano piano sopra una roccia
cola il sangue e brucia
è il mio antifascismo da ogni goccia

inviata da Zorba - 22/2/2021 - 09:39




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