Still, mein armes Söhnchen, sei still.
Weine mich nicht um mein bißchen Verstand.
Weißt ja noch nichts vom Vaterland,
daß es dein Leben einst haben will.
Sollst fürs Vaterland stechen und schießen,
sollst dein Blut in den Acker gießen,
wenn es der Kaiser befiehlt und will. –
Still, mein Söhnchen, sei still!
Trink, mein Söhnchen, von meiner Brust.
Trink, dann wirst du ein starker Held,
ziehst mit den andern hinaus ins Feld.
Vater hat auch hinaus gemußt.
Vater ward wieder Willen und Hoffen
von einer Kugel ins Herz getroffen.
Aus ist nun seine und meine Lust. –
Trink von deiner Mutter Brust!
Freu dich, goldiges Söhnchen, und lach.
Bist du ein Mann einst, kräftig und groß,
wirst du das Lachen von selber los.
Fröhlich bleibt nur, wer krank ist und schwach.
Vater war lustig. Ich hab ihn verloren,
hab dann dich unter Schmerzen geboren, –
hörst drum ewig mein bitteres Ach!
Freu dich, Söhnchen, und lach!
Schlaf, mein süßes Söhnchen, o schlaf.
Weißt ja noch nichts von Unheil und Not,
weißt nichts von Vaters Heldentod,
als ihn die bleierne Kugel traf.
Früh genug wird der Krieg und der Schrecken
dich zum ewigen Schlummer erwecken...
Friede, behüt meines Kindes Schlaf! –
Schlaf, mein Söhnchen, o schlaf...
Weine mich nicht um mein bißchen Verstand.
Weißt ja noch nichts vom Vaterland,
daß es dein Leben einst haben will.
Sollst fürs Vaterland stechen und schießen,
sollst dein Blut in den Acker gießen,
wenn es der Kaiser befiehlt und will. –
Still, mein Söhnchen, sei still!
Trink, mein Söhnchen, von meiner Brust.
Trink, dann wirst du ein starker Held,
ziehst mit den andern hinaus ins Feld.
Vater hat auch hinaus gemußt.
Vater ward wieder Willen und Hoffen
von einer Kugel ins Herz getroffen.
Aus ist nun seine und meine Lust. –
Trink von deiner Mutter Brust!
Freu dich, goldiges Söhnchen, und lach.
Bist du ein Mann einst, kräftig und groß,
wirst du das Lachen von selber los.
Fröhlich bleibt nur, wer krank ist und schwach.
Vater war lustig. Ich hab ihn verloren,
hab dann dich unter Schmerzen geboren, –
hörst drum ewig mein bitteres Ach!
Freu dich, Söhnchen, und lach!
Schlaf, mein süßes Söhnchen, o schlaf.
Weißt ja noch nichts von Unheil und Not,
weißt nichts von Vaters Heldentod,
als ihn die bleierne Kugel traf.
Früh genug wird der Krieg und der Schrecken
dich zum ewigen Schlummer erwecken...
Friede, behüt meines Kindes Schlaf! –
Schlaf, mein Söhnchen, o schlaf...
inviata da Bernart Bartleby - 2/2/2020 - 13:28
Lingua: Italiano
Traduzione italiana / Italienische Übersetzung / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 06-02-2020 05:13
Riccardo Venturi, 06-02-2020 05:13
NINNA-NANNA
Zitto, mio povero figlioletto, sta' zitto.
Su, non piangere se ho un po' di ragione.
Della Patria, ancora non sai
Che prima o poi vorrà la tua vita.
Che per la Patria dovrai scannare e sparare,
Che dovrai versare il tuo sangue sul campo
Se lo comanda e vuole l'Imperatore.
Zitto, mio povero figlioletto, sta' zitto!
Bevi, figliolo mio, dal mio seno.
Bevo e diventerai un forte eroe,
E scenderai in campo assieme agli altri.
Anche tuo padre ha dovuto andarci.
Volente o nolente, tuo padre è stato
Beccato nel cuore da un proiettile.
Ora son finite la mia e la sua gioia.
Bevi dal seno di tua madre!
Gioisci, figliolo mio d'oro, e ridi.
Sarai, un giorno, un uomo grande e possente,
E ti verrà da ridere di te stesso.
È felice solo chi è debole e malato.
Il babbo era allegro. E io l'ho perduto,
Poi ti ho partorito con dolore,
E sentirai per sempre il mio amaro lamento!
Gioisci, figliolo mio, e ridi!
Dormi, figliolo mio dolce, oh, dormi.
Ancora non sai di disgrazia e bisogno,
Non sai niente di tuo padre morto da eroe,
Di quando lo ha beccato la pallottola di piombo.
Abbastanza presto, la guerra e il terrore
Ti faran fare una nanna eterna...
Custodisci, pace, il sonno di mio figlio!
Dormi, figliolo mio, oh, dormi...
Zitto, mio povero figlioletto, sta' zitto.
Su, non piangere se ho un po' di ragione.
Della Patria, ancora non sai
Che prima o poi vorrà la tua vita.
Che per la Patria dovrai scannare e sparare,
Che dovrai versare il tuo sangue sul campo
Se lo comanda e vuole l'Imperatore.
Zitto, mio povero figlioletto, sta' zitto!
Bevi, figliolo mio, dal mio seno.
Bevo e diventerai un forte eroe,
E scenderai in campo assieme agli altri.
Anche tuo padre ha dovuto andarci.
Volente o nolente, tuo padre è stato
Beccato nel cuore da un proiettile.
Ora son finite la mia e la sua gioia.
Bevi dal seno di tua madre!
Gioisci, figliolo mio d'oro, e ridi.
Sarai, un giorno, un uomo grande e possente,
E ti verrà da ridere di te stesso.
È felice solo chi è debole e malato.
Il babbo era allegro. E io l'ho perduto,
Poi ti ho partorito con dolore,
E sentirai per sempre il mio amaro lamento!
Gioisci, figliolo mio, e ridi!
Dormi, figliolo mio dolce, oh, dormi.
Ancora non sai di disgrazia e bisogno,
Non sai niente di tuo padre morto da eroe,
Di quando lo ha beccato la pallottola di piombo.
Abbastanza presto, la guerra e il terrore
Ti faran fare una nanna eterna...
Custodisci, pace, il sonno di mio figlio!
Dormi, figliolo mio, oh, dormi...
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Versi di Erich Mühsam, nella raccolta "Brennende Erde", Kurt Wolff editore, Monaco, 1920.
Trovo il brano nel disco di Gregor Hause intitolato "Das Herz In Der Hand" (1998)
Anche in quello di Christof Herzog e Christa Weber intitolato "Erich Mühsam - Lieder - Songs – Gedichte"