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Lingua: Yiddish


Mikhl Gelbart [Michael Gelbart] / מיכל געלבאַרט

Lista delle versioni e commenti


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Makhnes geyen
[1936]
Lyrics and Music by Mikhl Gelbart
Testo e musica di Mikhl Gelbart
Paroles et musique de Mikhl Gelbart

gelbart


Un canto scritto nel 1936 da Mikhl Gelbart, prolifico autore di canzoni yiddish nato presso Łódź, in Polonia, nel 1889 e emigrato negli USA nel 1912. Una canzone di lotta operaia che divenne non solo parte del patrimonio anarcosindacalista ebraico, ma che immediatamente fu “adottata” dalla Brigata Internazionale Ebraica, la "Compagnia Naftali Botwin" che si recò a combattere in Spagna nel 1937 e della quale divenne l'inno riconosciuto. [CCG/AWS Staff]

"Pochi conoscono il contributo degli ebrei alla Guerra di Spagna del 1936-1938. Nelle Brigate Internazionali, che contarono un totale di 35-40 mila volontari, gli ebrei furono 7.760 (388 italiani, tra i quali Carlo Rosselli, Leo Valiani, Sergio Ali, Aldo Jacchia), più di ogni altro contingente nazionale, ad eccezione dei francesi, che erano 8.500 (di cui però 1.043 ebrei).

Spagna, 1937. Volontari della Compagnia Ebraica "Naftali Botwin". Spain, 1937. Volunteers of the Jewish "Naftali Botwin" Company.
Spagna, 1937. Volontari della Compagnia Ebraica "Naftali Botwin". Spain, 1937. Volunteers of the Jewish "Naftali Botwin" Company.


Proprio nel corso di quel conflitto si costituì, nel 1937, il primo nucleo organizzato di soli combattenti ebraici della storia del Novecento, la compagnia “Botwin” (forse anche sulla base di quel modello, qualche anno più tardi si sarebbe formata la Brigata ebraica, che si fece onore nella campagna d’Italia del 1944-1945).

A ricostruire la storia è un prezioso volumetto di Gianfranco Moscati e Gustavo Ottolenghi, “I volontari ebrei combattenti nella guerra civile spagnola e la compagnia Botwin”, che propone in appendice immagini e documenti inediti della Collezione Gianfranco Moscati, conservati presso l’Imperial War Museum di Londra.

L’idea di una compagnia ebraica venne al polacco Albert Nahumi Weiz che, nel maggio 1937, ad Albacete, riuscì a radunare 15 volontari ebrei provenienti da altre formazioni, ispirandosi per l’organizzazione al gruppo fondato da Max Friedemann a Madrid nel 1935, composto solo da ebrei, costituito in difesa dell’ordinamento repubblicano spagnola minacciato dalla componente fascista alle Cortes e intitolato ad Ernst Thälmann, primo segretario del partito comunista tedesco, ucciso dai nazisti a Monaco nel 1933.

Nel dicembre del 1937 i volontari ebrei erano saliti a 80, della più diversa nazionalità, e per iniziativa dello stesso Nahumi e di Gershom Dua-Bogen, Janek Barwiński e Stach Matuszaczak, si costituì a Tardienta la “Compagna ebraica combattente”, che fu ufficialmente aggregata alla 2ª Compagnia del Battaglione Palafox della 13ª Brigata polacca Dombrowski, che faceva parte delle Brigate Internazionali.

La compagnia fu intitolata a Naftali Botwin, giovane polacco di 18 anni, membro di un sindacato comunista, impiccato nell’agosto 1925 a Varsavia e raccolse volontari ebrei polacchi, spagnoli, belgi, greci, tedeschi e un italiano (Elias Bendith Cohen), sino a raggiungere un organico massimo di 152 uomini, di cui solo la metà scampò alla fine della guerra. Tutti i suoi sette comandanti, tranne l’ultimo, morirono in combattimento contro i franchisti, tra il gennaio e il settembre 1938.

Ottolenghi ci ricorda che la compagnia partecipò ad alcune delle battaglie più importanti della guerra civile spagnola. Tra le imprese più importanti, si possono citare la distruzione del ponte sul Guadalquivir (che poi avrebbe ispirato Ernst Hemingway per il protagonista del romanzo “Per chi suona la campana”), l’occupazione di Cordoba, il deragliamento del treno di Los Rosales, la liberazione di prigionieri a Motril e la cattura di un intero stato maggiore franchista a Tremp. I fotografi ebrei Robert Capa e Gera Taro (caduta a Gualajara) ritrassero numerose azioni della compagnia per i loro reportage di guerra.

Un numero del 1938 di "Botwin", il bollettino (in lingua yiddish) della Compagnia Botwin. A 1938 number of "Botwin",  the bulletin (in the Yiddish language) of the Jewish Botwin Company,
Un numero del 1938 di "Botwin", il bollettino (in lingua yiddish) della Compagnia Botwin. A 1938 number of "Botwin", the bulletin (in the Yiddish language) of the Jewish Botwin Company,


Gli ebrei che morirono in guerra in Spagna nelle Brigate Internazionali furono 265, di cui 86 italiani e 66 della compagnia “Botwin”. Atri 43 ebrei italiani parteciparono al conflitto militando nelle divisioni italo-spagnole di Mussolini e di Franco e di essi 7 caddero in combattimento.

Un cippo a ricordo dei combattenti della “Botwin” caduti sul campo si trova oggi in un parco di Barcellona e fu inaugurato nel 1990 alla presenza dell’allora presidente di Israele Chiam Herzog." - Mario Avagliano
The Naftali Botwin Company, an all-Jewish, Polish-based unit of the International Brigades in Spain, was formed on this date in 1937. The Company had about 150 members from Poland, France, Belgium, Palestine and Spain. They published a Yiddish newspaper and bore a flag with the words, “For your freedom and ours,” in Yiddish and Polish on one side and in Spanish on the other. Among its fighters was Olek Nuss, a Yiddish poet who wrote the company’s anthem. The Botwins also included the only two Arabs in the International Brigades, one of whom was from Jerusalem and spoke Yiddish. The company went into action against Franco’s fascist uprising in February and March, 1938. Only 18 of the original company survived. After Israel’s Six-Day War in 1967, all of the memorials to the Botwin Company in Poland were taken down by the government.

“Jew, worker or man of the people, wherever you might be: in France, in Poland, in Romania, in Palestine or in America, wherever you live, where you work and suffer, know this: your hope for the defeat of Hitler and Mussolini is being decided today in Spain. Worker, intellectual, or simply Jew of the people, without distinction of political tendency or social class, try to forget all that separates us and retain all that unites us.” —Yiddish broadcast on Spanish radio, 1938, translated by Mitchell Abidor
פֿאָרװערטס ברידער אין די רײען
די פּלאַקאַטן טראָגט פֿאָרױס.
מחנות גײען, גײען, גײען
מחנות גײען, גײען, גײען
אין בעם קאַמף צום זיג פֿאָרױס!
מחנות גײען, גײען, גײען
מחנות גײען, גײען, גײען
אין בעם קאַמף צום זיג פֿאָרױס!

װער עס שרעקט זיך און האָט מורא
װיל מיט אונדז אין קאַמף ניט גײן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן
און זאָל בלײַבן אין דער הײם.
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן
און זאָל בלײַבן אין דער הײם.

פֿעסטער, שטאַרקער שליסט די רײען,
קאָפּ אַרױף און ברוסט פֿאָרױס,
מחנות גײען, גײען, גײען
מחנות גײען, גײען, גײען
אין בעם קאַמף צום זיג פֿאָרױס!
מחנות גײען, גײען, גײען
מחנות גײען, גײען, גײען
אין בעם קאַמף צום זיג פֿאָרױס!

אונדזער װעג צום זיג איז זיכער
װען פֿאַרײניקטע מיר גײן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן
װאָס װיל בלײַבן אין דער הײם.
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן,
יענער איז אַ שקלאַף געבױרן
װאָס װיל בלײַבן אין דער הײם.

inviata da Riccardo Venturi - 10/10/2014 - 21:17




Lingua: Yiddish

Traslitterazione in caratteri latini
Romanized lyrics

Dal sito della Chorale des Sans-Nom di Nancy. Trascrizione eseguita in modo perfetto secondo i criteri YIVO.

Reproduced from the Chorale des Sans-Nom website of Nancy (France). A perfect transcription according to YIVO spelling guidelines. [CCG/AWS Staff]
MAKHNES GEYEN

Forverts, brider, in di reyen,
Di plakatn trogt foroys,
Makhnes geyen, geyen, geyen,
Makhnes geyen, geyen, geyen
In dem kamf tsum zig foroys !
Makhnes geyen, geyen, geyen,
Makhnes geyen, geyen, geyen
In dem kamf tsum zig foroys !

Ver es shrekt zikh un hot moyre
Vil mit undz in kamf nit geyn,
Yener iz a shklaf geboyrn,
Yener iz a shklaf geboyrn
Un zol blaybn in der heym.
Yener iz a shklaf geboyrn,
Yener iz a shklaf geboyrn
Un zol blaybn in der heym.

Fester, shtarker shlist di reyen,
Kop aroyf un brust foroys,
Makhnes geyen, geyen, geyen,
Makhnes geyen, geyen, geyen
In dem kamf tsum zig foroys !
Makhnes geyen, geyen, geyen,
Makhnes geyen, geyen, geyen
In dem kamf tsum zig foroys !

Undzer veg tsum zig iz zikher
Ven fareynikte mir gey’n,
Yener iz a shklaf geboyrn,
Yener iz a shklaf geboyrn
Vos vil blaybn in der heym.
Yener iz a shklaf geboyrn,
Yener iz a shklaf geboyrn
Vos vil blaybn in der heym.

inviata da Riccardo Venturi - 11/10/2014 - 15:07




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 ottobre 2014

Una prima pagina del bollettino Botwin. Il titolo recita: A gezegenung ("Un addio").
Una prima pagina del bollettino Botwin. Il titolo recita: A gezegenung ("Un addio").
MARCIAN FOLLE

Avanti, fratelli, nelle schiere,
portate alti gli stendardi!
Marcian folle, folle, folle,
Marcian folle, folle, folle
In battaglia alla vittoria !
Marcian folle, folle, folle,
Marcian folle, folle, folle
In battaglia alla vittoria !

Chi esita e ha paura
Non lotterà assieme a noi,
Costui è nato schiavo,
Costui è nato schiavo
E deve starsene a casa.
Costui è nato schiavo,
Costui è nato schiavo
E deve starsene a casa.

Serrate forti le schiere,
Testa alta e petto in fuori.
Marcian folle, folle, folle,
Marcian folle, folle, folle
In battaglia alla vittoria!
Marcian folle, folle, folle,
Marcian folle, folle, folle
In battaglia alla vittoria!

Se marciamo uniti, è certo
Il nostro cammino verso la vittoria,
È nato per esser schiavo,
È nato per esser schiavo
Chi se ne resterà a casa.
È nato per esser schiavo,
È nato per esser schiavo
Chi se ne resterà a casa.

11/10/2014 - 18:02




Lingua: Inglese

Versione inglese di Y.A.M
English Translation by Y.A.M.

botwin


Comrade soldiers! Officers and commanders of the Dombrowski Brigade! Comrade Jewish volunteers!

Today, December 12, 1937, there has been added to our glorious and great family of antifascists combatants, the Naftali Botwin Jewish Company. Since the day of our arrival on Spanish soil, our brigade, all of our volunteers have been, first as a company, later as a battalion, and now as a brigade, a great fraternal family that unites all its combatants: Poles, Germans, Ukrainians, Bielorussians, Jews, Hungarians, Spaniards and others.

The common struggle, the common blood spilled, have brought us all increasingly together, and have taught us to esteem and love each other.

We antifascists, without distinction of nationality or political conviction, are firm in putting forth yet another great effort in the struggle against fascism, racism, and anti-Semitism, the struggle for a People’s Spain free for the liberation of humanity from fascist bestiality and slavery.

The antifascists of all countries have assisted in the struggle for your liberty and ours.

Among the volunteers of the International Brigades, and especially in the Dombrowski Brigade, the Jewish volunteers have always distinguished themselves by their heroism, their fighting spirit, and their devotion to the struggle against fascism.

Outside Madrid, at Guadalajara, at Brunete, at Saragossa, everywhere that our brigade found itself engaged in the struggle against humanity’s mortal enemy — fascism — Jewish volunteers have been found in the front rank, setting an example of heroism and anti-fascist consciousness.

In stressing their great number and the importance of Jewish volunteers in the Dombrowski Brigade, and in order to commemorate the Jewish fighters who have fallen for freedom, we have decided that the Second Company of the heroic Polish Palafox Battalion will be known as the Jewish Company, bearing the name of Naftali Botwin.

The name of Botwin is dear to all of us.

Botwin is the name of the Jewish worker from Poland who sacrificed his young life in the struggle against reaction and fascism, fighting courageously and dying heroically, sentenced to death by a fascist tribunal.

His name is a symbol, and his life an example, of the heroic struggle of the Jewish masses for your freedom and ours, a symbol of international solidarity and the brotherhood of peoples.

The commander of the XIII Brigade-Dombrowki
Janek Barvinski

Political Commisar of the Dombrowski Brigade
Stach Matuszczak
HOSTS GO!

Forward brothers in the ranks
hold high your banners!
Hosts go, go, go!
Hosts go, go, go!
In the fight for victory ahead!
Hosts go, go, go!
Hosts go, go, go!
In bem fight for victory ahead!

Whoever hesitates and will not join us
in the fight then should stay home,
Then he was born to be a slave,
Then he was born to be a slave
And should stay at home!
Then he was born to be a slave,
Then he was born to be a slave
And should stay at home!

Fast, strong close the ranks,
Head up and chest forward,
Hosts go, go, go!
Hosts go, go, go!
In bem fight for victory ahead!
Hosts go, go, go!
Hosts go, go, go!
In bem fight for victory ahead!

Our road to victory is certain
When we remain united as we march,
That which was born to be a slave,
That which was born to be a slave
Which will remain at the home!
That which was born to be a slave,
That which was born to be a slave
Which will remain at the home!

inviata da Y.A.M - 11/10/2014 - 12:59




Lingua: Esperanto

Traduzione in Esperanto di La Pupo
Tradukis per La Pupo
HORDOJ IRU, IRU, IRU!

Antaŭen fratoj en la rangoj
Altigu viajn standardojn !
Hordoj iru, iru, iru !
Hordoj iru, iru, iru !
En la lukt' por la antaŭen venkon !
Hordoj iru, iru, iru !
Hordoj iru, iru, iru !
En la lukt' por la antaŭen venkon !

Kiu hezitas kaj ne aliĝas
en la lukt' devus resti hejme,
Ĉar li naskiĝis kiel sklavo,
Ĉar li naskiĝis kiel sklavo
Kaj devas resti hejme !
Ĉar li naskiĝis kiel sklavo,
Ĉar li naskiĝis kiel sklavo
Kaj li devas resti hejme !

Rapida, forta, fermi la rangoj,
Kapon kaj bruston antaŭen
Hordoj iru, iru, iru !
Hordoj iru, iru, iru !
En la lukt' por la antaŭen venkon !
Hordoj iru, iru, iru !
Hordoj iru, iru, iru !
En la lukt' por la antaŭen venkon !

Nia voj' al venko estas certa
Kiam ni kune marŝas,
Kiun naskiĝis por esti sklavo,
Kiun naskiĝis por esti sklavo
li devas resti hejme !
Kiun naskiĝis por esti sklavo,
Kiun naskiĝis por esti sklavo
li devas resti hejme !

inviata da La Pupo - 12/10/2014 - 12:32




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