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Los Aguaviva
Lingua: Spagnolo


Los Aguaviva

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(1977)
Testo del poeta andaluso Juan de Loxa
Musica di Virgilio Fernández
dall'album "No hay derecho"
No Hay Derecho
Esa iglesia que pide
alzamiento militar;
¿estos que invitan al crimen
tienen algo de humanidad?…
Delante de los descendientes
del más cruel dictador,
un curita mal nacío
va traicionando a su dios…


Manuel Gerena, 19-7-14


Lo scorso 18 luglio, in occasione dell'anniversario della sollevazione militare dei quattro generali fascisti contro la Repubblica Spagnola, si è celebrata nella chiesa "de los Jeronimos" a Madrid una messa durante la quale il parroco officiante ha chiesto esplicitamente un nuovo sollevamento militare per frenare l'"estrema sinistra". Come ai tempi de celeberrimo radiomessaggio di Sua Santità Pio XII ai cattolici di Spagna l'officiante ha celebrato il 18 luglio 1936 come la "data storica e centrale nella storia della salvezza della Spagna".

L'amico Gustavo Sierra Fernandez (che pubblica delle foto esclusive ;) ) segnala per questa occasione questa poesia messa in musica da Los Aguaviva.

No hay derecho è uno dei dischi più interessanti del gruppo folk-rock Aguaviva: musicalmente utilizza il folk-rock, la zarzuela, il soul, e addirittura osa un adattamento della canzone di Lou Reed "Walk on the Wild Side" con il titolo "No hay derecho, Lou". Tra una canzone e l'altra gli Aguaviva introducono imitazioni parodistiche dei politici di ultradestra di allora che si aggrappavano coi denti al moribondo regime franchista, appellandosi all'unità e all'orgoglio nazionale contro il caos e la distruzione che avrebbero portato le cospirazioni democratico-comunista-europeo-giudeo-massoniche.
Gran parte dei testi sono opera del gruppo, ad eccezione di questa penultima canzone su testo del grande De Loxa.

Questa commovente canzone è un affresco dei giorni degli ultimi colpi di coda del regime, quando invocare giustizia era un crimine, e l'assassinio ufficiale e istituzionalizzato non lo era. Giorni nei quali gli assassini davano sfoggio della loro purezza cristiana scambiandosi "un segno di pace" nelle loro messe, orgogliosi di aver spedito - secondo loro - le masse ribelli all'inferno o al purgatorio.

La poesia fu tragicamente ispirata dalle uccisioni degli avvocati di Atocha e di Javier Verdejo, studente di Almeria, morto sotto i colpi della guardia civil mentre tentava di scrivere su un muro "Pane e Lavoro!".

traduzione parziale da La Zamarra de Gustavo

"Vanno a messa circondati dai figli
e là si scambiano un segno di pace con le mani macchiate.
Non sanno che l'amore è tutto il contrario."
Es urgente pedir por esta boca,
poner los dedos en la llaga.
Pan y trabajo,
siempre se escapa el tiro
pa los de abajo.
No le saliera el tiro
por la culata.
Urgente es preguntar por los ausentes,
de su eterna prisión romper los lazos,
gritar para exigir la libertad que aspiro,
antes de que este tiempo nos quiebre entre balazos.
Sus fusiles…
Sus ametralladoras…

Por "hache" o por "be" no te dejan vivir.
Sus fusiles disparan si "hache" es:
pan para los hijos, escuelas, trabajo
o decir que basta ya de tanto asesinato.

Sus ametralladoras
sorprenden cualquier reunión, en donde
se hable del hombre y sus derechos.
Van a misa rodeados de sus hijos
y allí se dan la paz con las manos manchadas.
No saben que el amor es todo lo contrario.
Quitarnos las mordazas de la boca es
urgente, tirar al río el cinturón
a bofetadas, ay amor, de flores.

Que para limpiar la frente de sudores
bien pueden valer claveles
por pañuelo. ¡Qué dolores
para pintar el puente de otros colores!

inviata da CCG Staff - 20/7/2014 - 16:38




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