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Lament

Wilfrid Wilson Gibson
Lingua: Inglese



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[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da diversi compositori tra i quali Gerald Finzi (1924), Benjamin Frankel, Philip Napier Miles, Barbara Pentland (1934).

“Ma noi che siamo vivi, noi che non siamo rimasti annientati dalla guerra, come facciamo noi ancora a guardare il sole, a sentire la pioggia e il canto degli uccelli senza avvertire che si è interrotto il battito del cuore di ogni cosa?”



Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
We who are left, how shall we look again
Happily on the sun or feel the rain
Without remembering how they who went
Ungrudgingly and spent
Their lives for us loved, too, the sun and rain?

A bird among the rain-wet lilac sings --
But we, how shall we turn to little things
And listen to the birds and winds and streams
Made holy by their dreams,
Nor feel the heart-break in the heart of things?

inviata da Bernart Bartleby - 24/4/2014 - 11:31




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