Era un’estate di mille concerti
di anni e di giorni spensierati ed incerti
di notti passate tra una scura o una bionda
di lacrime rosse, di piazza Alimonda
le feste in taverna, una Bologna vicina
gli studi sofferti, il lavoro in cantina
le partite a pallone, i tornei sulla sabbia
qualche verso nascosto per sfogare la rabbia
gli amici quelli di sempre, il lago Santo ricorda
la mia chitarra nuova sempre senza una corda
la speranza d’amore ma cupido non scocca
e poi tutto d’un tratto anche il mondo si blocca!
Era un mattino normale o solo in apparenza
e si trovarono contro il potere e la scienza
con il respiro sospeso, chi fiato ne aveva ancora,
a braccetto con tutti quella vecchia signora
accompagnava i suoi figli verso quel lungo inverno
tra il fumo e le fiamme esplose in quell’inferno
il piano è stato perfetto una tristissima storia
e si è creato un pretesto per concluderla in gloria
come sempre i complotti pilotan l’informazione
e la gente sconvolta alla televisione
vedeva lo strazio, vedeva la gioia
e sputava sentenze su chi vittima o boia
ma mi dovete spiegare dov’è finito quell’oro
e se è un caso che i soldi se li sian presi loro
tra azioni in ribasso ed assicurazioni
per non parlare di armi e di finte elezioni
e di aerei fantasma, misteriosi piloti
che hanno guidato aquiloni, ma con chissà quali doti
e di testimonianze messe poi a tacere
e false telefonate, mischiate a quelle vere…
anni ne sono passati, ma chiunque ricorda
chissà poi che versione, perché la gente è un po’ sorda
bombe ne sono piovute e c’è chi pensa a ragione
ma ha abboccato alla storia, alla loro finzione…
ed era un’estate di mille concerti
di anni e di giorni spensierati ed incerti
di notti passate tra una scura o una bionda
di lacrime rosse, di piazza Alimonda
di anni e di giorni spensierati ed incerti
di notti passate tra una scura o una bionda
di lacrime rosse, di piazza Alimonda
le feste in taverna, una Bologna vicina
gli studi sofferti, il lavoro in cantina
le partite a pallone, i tornei sulla sabbia
qualche verso nascosto per sfogare la rabbia
gli amici quelli di sempre, il lago Santo ricorda
la mia chitarra nuova sempre senza una corda
la speranza d’amore ma cupido non scocca
e poi tutto d’un tratto anche il mondo si blocca!
Era un mattino normale o solo in apparenza
e si trovarono contro il potere e la scienza
con il respiro sospeso, chi fiato ne aveva ancora,
a braccetto con tutti quella vecchia signora
accompagnava i suoi figli verso quel lungo inverno
tra il fumo e le fiamme esplose in quell’inferno
il piano è stato perfetto una tristissima storia
e si è creato un pretesto per concluderla in gloria
come sempre i complotti pilotan l’informazione
e la gente sconvolta alla televisione
vedeva lo strazio, vedeva la gioia
e sputava sentenze su chi vittima o boia
ma mi dovete spiegare dov’è finito quell’oro
e se è un caso che i soldi se li sian presi loro
tra azioni in ribasso ed assicurazioni
per non parlare di armi e di finte elezioni
e di aerei fantasma, misteriosi piloti
che hanno guidato aquiloni, ma con chissà quali doti
e di testimonianze messe poi a tacere
e false telefonate, mischiate a quelle vere…
anni ne sono passati, ma chiunque ricorda
chissà poi che versione, perché la gente è un po’ sorda
bombe ne sono piovute e c’è chi pensa a ragione
ma ha abboccato alla storia, alla loro finzione…
ed era un’estate di mille concerti
di anni e di giorni spensierati ed incerti
di notti passate tra una scura o una bionda
di lacrime rosse, di piazza Alimonda
inviata da DonQuijote82 - 28/6/2012 - 09:32
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[ 11 settembre 2001: una data che, pur oggetto di successive strumentalizzazioni, ha lasciato un segno indelebile; la canzone parla del prima, del durante e del dopo i “famosi” fatti, il tutto visto dagli occhi di chi scrive, facendone quasi una canzone autobiografica ]