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Eleven Eleven

Garnet Rogers
Lingua: Inglese


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Lyrics by Garnet Rogers
Testo di Garnet Rogers

To the tune of Derwentwater'S Farewell (Child #208]
Sull'aria di Derwentwater's Farewell (Child #208)

http://www.mudcat.org

Il titolo si riferisce all'11 novembre (11/11), data dell'armistizio definitivo e della fine delle ostilità della I guerra mondiale.
Ah, the glorious few are all the fewer here
In the cold November air.
The crowd draws silent, their collars raised,
To the edges of the square.
The children's choir sings "In Flanders Fields."
The band plays "Over There."
The old heroes still try to dress the line
As the chaplain leads the prayer.

For the glorious few no longer stand so straight
As they did long years before,
When they faced a hard and cruel fate
On a far and distant shore,
Their tunics faded green and blue,
Poor shelter from the cold,
The memories made yet raw and new
At the calling of the roll.

The heads are bowed in silence now
At the tolling of the hour.
The first few falling flakes of snow
Drift gently on the flowers
All piled and stacked against the stones,
Petals fluttering in the air.
The eyes that stare down through the years
At the one no longer there.

The taste of lost and wasted years
So bitter on the tongue,
White breath in clouds in the autumn cold,
Frail chests with medals hung
In battle ribbons red and gold
In the pale November sun,
The hands and faces grown so old,
While the heart stays ever young.

For the glorious few are all the fewer here
The old soldiers form the square
The wind blows hard and shakes the leaves
And stirs the thin white hair
Of these fading brave and fragile souls
As the bugler plays "Last Post"
The snow falls thick and faster still
And turns them white as ghosts.

inviata da Riccardo Venturi - 20/11/2005 - 01:22



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
23 novembre 2005
UNDICI NOVEMBRE

Ah, i pochi gloriosi son sempre di meno,
qui nella fredda aria di novembre.
La folla si avvicina silenziosa coi baveri alzati
ai bordi della piazza.
Il coro dei bambini canta « In Flanders Fields »,
la banda suona « Over There ».
I vecchi eroi cercano ancora di schierarsi in linea
mentre il cappellano guida la preghiera.

Perché i pochi gloriosi non ce la fanno più
a star così diritti, come facevano
tanti anni fa in una terra lontana,
affrontando un destino duro e crudele.
Le loro giubbe verdi e blù scolorite,
misero riparo dal freddo,
i ricordi, tuttora crudi, e nuovi
fatti al richiamo del rullo del tamburo.

Le teste si chinano in silenzio, adesso
allo scoccare dell’ora.
I primi, pochi fiocchi di neve che cadono
si lascian trasportare piano sui fiori
ammucchiati in mazzi alle lapidi
coi petali che fluttuano nell’aria.
Gli occhi che, attraverso gli anni,
fissano quelli che non ci sono più.

Il sapore di anni perduti, sprecati,
tanto amaro sulla lingua,
nuvolette di fiato nel freddo autunno,
i petti deboli con appese le medaglie
ai nastrini rossi e dorati
nel pallido sole novembrino,
le mani e i visi così invecchiati
quando il cuore resta per sempre giovane.

Perché i pochi gloriosi sono sempre di meno, qui.
I vecchi soldati si dispongono a quadrato,
il vento soffia forte e scuote le foglie
e agita i radi capelli bianchi
di quella fragile e coraggiosa gente che appassisce.
Mentre la tromba suona « The Last Post »,
la neve cade sempre più fitta e rapida
facendoli diventar bianchi come spettri.

23/11/2005 - 15:53




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