Questa tomba racchiude le spoglie
di mio figlio che più non vedrò
questa tomba i sospiri raccoglie
d'una madre che tanto l'amò.
Lo allevai tra sospiri ed affanni
ma il destino lo volle così
non avea compiuto i vent'anni
che innocente sul campo morì.
Compiangete una povera madre
per il figlio sul fior dell'età
il dolore del vecchio suo padre
al nemico farebbe pietà.
Maledetta la guerra e i ministri
che tutto il mondo i g'ha rovinà
se tutti fossero d'un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar.
di mio figlio che più non vedrò
questa tomba i sospiri raccoglie
d'una madre che tanto l'amò.
Lo allevai tra sospiri ed affanni
ma il destino lo volle così
non avea compiuto i vent'anni
che innocente sul campo morì.
Compiangete una povera madre
per il figlio sul fior dell'età
il dolore del vecchio suo padre
al nemico farebbe pietà.
Maledetta la guerra e i ministri
che tutto il mondo i g'ha rovinà
se tutti fossero d'un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar.
inviata da Riccardo Venturi
Lingua: Italiano (Veneto Triestino)
In questo sito
Ho trovato una versione in dialetto triestino.
Ho trovato una versione in dialetto triestino.
COMPIANGETE UNA POVERA MADRE
Compiangete una povera madre
che ha perso il figlio [sul] fior de l’età, [nel]
ma il dolore del vechio suo padre
anca i [Russi] farebbe pietà. [Turchi]
Compiangete una povera madre
per un figlio che più non vedrà.
Non aveva compiuti i vent’ani
che in Galizia il meschino perì.
Lo alevai fra i sospiri e gli afani,
ma il destino lo vole così.
Non aveva compiuto i vent’ani
che in [Galizia] inocente morì. [galera]
Ma se senti, perché non rispondi
a la tua mama che piange quagiù?
Le tue labra, i tuoi ochi giocondi
non potrano baciarmi mai più.
Se potessi scavarmi una fossa,
con le mani di cuor lo farei
per potere le fragili ossa
riposare vicino ai fradei.
Quando a l’alba si apre le porte
io son sempre la prima ad entrar.
Dove regna sovrana la morte
il dolore m’invita a pregar.
A la sera si chiude il cancelo,
il guardiano m’impone ad uscir,
son costreta a lasciar quela fossa,
ma il mio cuore però resta lì.
Maledeta la guera e i ministri
che tuto el mondo i ga ruvinà.
Se tuti fossi de un solo pensiero,
[anca] la guera no fossi mai stà. [gnanca]
Compiangete una povera madre
che ha perso il figlio [sul] fior de l’età, [nel]
ma il dolore del vechio suo padre
anca i [Russi] farebbe pietà. [Turchi]
Compiangete una povera madre
per un figlio che più non vedrà.
Non aveva compiuti i vent’ani
che in Galizia il meschino perì.
Lo alevai fra i sospiri e gli afani,
ma il destino lo vole così.
Non aveva compiuto i vent’ani
che in [Galizia] inocente morì. [galera]
Ma se senti, perché non rispondi
a la tua mama che piange quagiù?
Le tue labra, i tuoi ochi giocondi
non potrano baciarmi mai più.
Se potessi scavarmi una fossa,
con le mani di cuor lo farei
per potere le fragili ossa
riposare vicino ai fradei.
Quando a l’alba si apre le porte
io son sempre la prima ad entrar.
Dove regna sovrana la morte
il dolore m’invita a pregar.
A la sera si chiude il cancelo,
il guardiano m’impone ad uscir,
son costreta a lasciar quela fossa,
ma il mio cuore però resta lì.
Maledeta la guera e i ministri
che tuto el mondo i ga ruvinà.
Se tuti fossi de un solo pensiero,
[anca] la guera no fossi mai stà. [gnanca]
inviata da Silva - 4/6/2013 - 19:04
sono un cantautore iscritto alla siae e vorrei inserire il brano in questione nel mio prossimo disco, contro tutte le guerre.
vorrei sapere come fare per i diritti d'autore, se vi sono, e se è possibile trasformare musicalmente una parte (cioè "fare un ritornello") lasciando inalterato il (bellissimo) testo, se c'è da chiedere un permesso ecc.
grazie per la vostra attenzione
attendo un consiglio
alessandro calamai
vorrei sapere come fare per i diritti d'autore, se vi sono, e se è possibile trasformare musicalmente una parte (cioè "fare un ritornello") lasciando inalterato il (bellissimo) testo, se c'è da chiedere un permesso ecc.
grazie per la vostra attenzione
attendo un consiglio
alessandro calamai
alessandro calamai - 21/9/2011 - 17:47
Caro Alessandro, trattandosi di un canto popolare non devi chiedere il permesso a nessuno, anzi è nella sua natura di essere riadattato e modificato. Quando avrai pronta la tua versione, faccelo sapere!
CCG/AWS Staff - 21/9/2011 - 20:30
Ciao, sono Alessandro Calamai, cantautore. Vi segnalo la mia versione di Maledetta la guerra e i ministri.
A presto!
A presto!
Alessandro Calamai (www.alessandrocalamai.net) - 20/6/2013 - 13:56
Lingua: Italiano
Testo ed introduzione trovati sul sito dell'Archivio Provinciale della Tradizione Orale del MUCGT – Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Università di Trento, raccolta nei pressi di Frassilongo, Trento, nel 1990.
“Canto narrativo noto con il titolo Maledetta guerra. Diffuso nell'Italia settentrionale, questo canto militare risale alla Prima guerra mondiale. Nel testo il militare ferito a morte sul fronte dell'Isonzo ricorda la promessa di matrimonio fatta all'amata Rosetta che non potrà più mantenere; pensa al dolore della mamma e del papà per la perdita di un figlio giovane. Alcune versioni del canto si concludono con una protesta nei confronti delle classi dominanti che hanno voluto la guerra. Questo stesso finale è riscontrabile anche in alcune versioni del canto Addio padre e madre addio”.
“Canto narrativo noto con il titolo Maledetta guerra. Diffuso nell'Italia settentrionale, questo canto militare risale alla Prima guerra mondiale. Nel testo il militare ferito a morte sul fronte dell'Isonzo ricorda la promessa di matrimonio fatta all'amata Rosetta che non potrà più mantenere; pensa al dolore della mamma e del papà per la perdita di un figlio giovane. Alcune versioni del canto si concludono con una protesta nei confronti delle classi dominanti che hanno voluto la guerra. Questo stesso finale è riscontrabile anche in alcune versioni del canto Addio padre e madre addio”.
ROSÉTA IN TÈRA È INAMORATA
Roséta in tèra è inamorata
che da sposarti aveva giurà
e non avendo compiuto i vent'anni
che la guèra la mi à rovinà
e non avendo compiuto i vent'anni
che la guèra la mi à rovinà
Or che mi ritróvo sul frónte al Isónzo
ferito al pèto io stò per morìr
e penso presso il dolor di mia mamma
che baciarla mai più non potrò
e penso presso il dolor di mia mamma
che baciarla mai più non potrò
Compiangete una povera mamma
perdù suo figlio sul fiór del'età
e compiangete il vecchio suo padre
che anche i sassi avrebbe pietà
e compiangete il vecchio suo padre
che anche i sassi avrebbe pietà
Maledisco la guèra e i ministri
che tutto il mondo ci ha rovina'
se tutti fossero di un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar
se tutti fossero di un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar
Roséta in tèra è inamorata
che da sposarti aveva giurà
e non avendo compiuto i vent'anni
che la guèra la mi à rovinà
e non avendo compiuto i vent'anni
che la guèra la mi à rovinà
Or che mi ritróvo sul frónte al Isónzo
ferito al pèto io stò per morìr
e penso presso il dolor di mia mamma
che baciarla mai più non potrò
e penso presso il dolor di mia mamma
che baciarla mai più non potrò
Compiangete una povera mamma
perdù suo figlio sul fiór del'età
e compiangete il vecchio suo padre
che anche i sassi avrebbe pietà
e compiangete il vecchio suo padre
che anche i sassi avrebbe pietà
Maledisco la guèra e i ministri
che tutto il mondo ci ha rovina'
se tutti fossero di un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar
se tutti fossero di un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar
inviata da Bernart Bartleby - 21/12/2016 - 12:08
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Tipico canto di protesta contro la classe politica, gli industriali, le classi più benestanti ed i loro interessi che furono i principali responsabili della guerra e che mandarono al macello della I guerra mondiale la gioventù delle classi più povere.
Incisa dal Duo di Piadena in Maledetta La Guerra E I Ministri (Canti Popolari Della Prima Guerra Mondiale) del 1976.