

Gezi Parkı

QUANDO IL POTERE INFIERISCE ANCHE SUI FAMILIARI DELLE VITTIME
Gianni Sartori
Nel 2014, dopo 269 giorni di coma, morival’adolescente Berkin Elvan colpito alla testa da un lacrimogeno. Ora, dopo 11 anni, i suoi genitori vengono condannati al carcere per aver offeso Erdogan
Risale all’11 marzo 2014 l’epilogo della tragica vicenda - un autentico calvario - del quindicenne Berkin Elvan.
Quando morì dopo 269 giorni di coma e al suo funerale, nel quartiere di Okmeydani (Istanbul), parteciparono oltre diecimila persone.
Il 16 giugno 2013, ancora quattordicenne,era uscito da casa per andare a comprare il pane mentre in città migliaia di manifestanti protestavano un difesa degli alberi di Gezi Park. Nei pressi di piazza Taksim viene colpito alla testa da un lacrimogeno sparato da una camionetta della polizia e resta a terra. Nonostante fossero stati chiamati immediatamente dai presenti, i soccorsi... (continua)
Gianni Sartori
Nel 2014, dopo 269 giorni di coma, morival’adolescente Berkin Elvan colpito alla testa da un lacrimogeno. Ora, dopo 11 anni, i suoi genitori vengono condannati al carcere per aver offeso Erdogan
Risale all’11 marzo 2014 l’epilogo della tragica vicenda - un autentico calvario - del quindicenne Berkin Elvan.
Quando morì dopo 269 giorni di coma e al suo funerale, nel quartiere di Okmeydani (Istanbul), parteciparono oltre diecimila persone.
Il 16 giugno 2013, ancora quattordicenne,era uscito da casa per andare a comprare il pane mentre in città migliaia di manifestanti protestavano un difesa degli alberi di Gezi Park. Nei pressi di piazza Taksim viene colpito alla testa da un lacrimogeno sparato da una camionetta della polizia e resta a terra. Nonostante fossero stati chiamati immediatamente dai presenti, i soccorsi... (continua)
Gianni Sartori 9/4/2025 - 20:50


Working Class Hero

Viaggio a Itaca - Working Class Heroes
Canzoni e voci del Festival di Letteratura Working Class alla ex GKN
con interviste a Alessandro Portelli, Alessio Lega, Cristina Trinci e le voci di Dario Salvetti, Alberto Prunetti, Michele Riondino
Canzoni e voci del Festival di Letteratura Working Class alla ex GKN
con interviste a Alessandro Portelli, Alessio Lega, Cristina Trinci e le voci di Dario Salvetti, Alberto Prunetti, Michele Riondino
9/4/2025 - 19:45


Gianfranco Mattei

Visto che qui si accenna al figlio di Teresa e nipote di Gianfranco...
IN MEMORIA DI DUE RIVOLUZIONARI DEL FUMETTO: MAX CAPA E ALESSANDRO STAFFA
Gianni Sartori
Contravvenendo al sano proposito di non scrivere più necrologi, ci ricasco. D'altra parte la coincidenza è singolare. Ho saputo - molto tardivamente - della dipartita di Max Capa (al secolo Nino Armando Ceretti, 1944-2023, di origine friulana) quasi contemporaneamente a quella più recente del fumettista (nato a Verona, ma vicentino d'adozione) Alessandro Staffa. Forse non per caso. Entrambi in qualche modo li avevo incrociati, complice la mia giovanile propensione al fumetto (presto trascurata sul piano operativo, ma comunque saltuariamente coltivata).
Con Max Capa ero entrato in contatto nel 1974 spedendogli alcuni miei disegni (a matita e usati poi, mi pare, per un paio di volantini) e testi di ispirazione vagamente... (continua)
IN MEMORIA DI DUE RIVOLUZIONARI DEL FUMETTO: MAX CAPA E ALESSANDRO STAFFA
Gianni Sartori
Contravvenendo al sano proposito di non scrivere più necrologi, ci ricasco. D'altra parte la coincidenza è singolare. Ho saputo - molto tardivamente - della dipartita di Max Capa (al secolo Nino Armando Ceretti, 1944-2023, di origine friulana) quasi contemporaneamente a quella più recente del fumettista (nato a Verona, ma vicentino d'adozione) Alessandro Staffa. Forse non per caso. Entrambi in qualche modo li avevo incrociati, complice la mia giovanile propensione al fumetto (presto trascurata sul piano operativo, ma comunque saltuariamente coltivata).
Con Max Capa ero entrato in contatto nel 1974 spedendogli alcuni miei disegni (a matita e usati poi, mi pare, per un paio di volantini) e testi di ispirazione vagamente... (continua)
Gianni Sartori 9/4/2025 - 17:48

Quel giorno di settembre

2025
La scelta

Non manca il Cile, la cui vicenda politica è richiamata dalla canzone Quel giorno di settembre, uno dei pezzi più suggestivi dell’album.
“Quel giorno di settembre è veramente una follia perché è una canzone solo vocale, per i giovani di oggi potrebbe essere quasi rappata, ma non lo è, è una canzone a cappella a tre voci con due grandi voci, Anna Maria Castelli e Anna Granata, ed è dedicata a Victor Jara, uno dei più grandi artisti della rivoluzione culturale cilena, brutalmente torturato e ucciso dei militari di Augusto Pinochet”.
Una canzone dal forte impatto, che sceglie il silenzio di ogni strumento in favore della voce. Come nel silenzio si spense la voce di Victor Jara che si era levata a cantare la protesta e fu messa a tacere, mentre le sue mani furono spezzate perché anche la chitarra restasse muta.
Patria indipendente.it
La scelta

Non manca il Cile, la cui vicenda politica è richiamata dalla canzone Quel giorno di settembre, uno dei pezzi più suggestivi dell’album.
“Quel giorno di settembre è veramente una follia perché è una canzone solo vocale, per i giovani di oggi potrebbe essere quasi rappata, ma non lo è, è una canzone a cappella a tre voci con due grandi voci, Anna Maria Castelli e Anna Granata, ed è dedicata a Victor Jara, uno dei più grandi artisti della rivoluzione culturale cilena, brutalmente torturato e ucciso dei militari di Augusto Pinochet”.
Una canzone dal forte impatto, che sceglie il silenzio di ogni strumento in favore della voce. Come nel silenzio si spense la voce di Victor Jara che si era levata a cantare la protesta e fu messa a tacere, mentre le sue mani furono spezzate perché anche la chitarra restasse muta.
Patria indipendente.it
Al secondo piano quel giorno di settembre
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/4/2025 - 12:00
Percorsi:
Víctor Jara

Blanca mariposa

2025
La scelta

Blanca Mariposa, brano originale, ricorda anch’esso quanto dura fu la repressione franchista contro gli uomini e le donne della resistenza spagnola. Ma anche quanto le forze dei combattenti seppero reagire ai soprusi e alle violenze. Una sposa che danza come una farfalla sulle macerie della città, simbolo di rinascita e del potere della cultura come arma contro le barbarie umane, è ispirata alla vita della fotografa di guerra, la tedesca Gerda Taro, travolta a ventisei anni da un carro armato durante la Guerra civile spagnola. A raccontare questa resistenza di nuovo al femminile l’incanto di un duetto con Francesca Breschi, storica voce del quartetto vocale di Giovanna Marini.
Patria indipendente.it
La scelta

Blanca Mariposa, brano originale, ricorda anch’esso quanto dura fu la repressione franchista contro gli uomini e le donne della resistenza spagnola. Ma anche quanto le forze dei combattenti seppero reagire ai soprusi e alle violenze. Una sposa che danza come una farfalla sulle macerie della città, simbolo di rinascita e del potere della cultura come arma contro le barbarie umane, è ispirata alla vita della fotografa di guerra, la tedesca Gerda Taro, travolta a ventisei anni da un carro armato durante la Guerra civile spagnola. A raccontare questa resistenza di nuovo al femminile l’incanto di un duetto con Francesca Breschi, storica voce del quartetto vocale di Giovanna Marini.
Patria indipendente.it
Vuela en la noche negra la roja falda de Carmela,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/4/2025 - 11:51

Se equivocó la paloma

Letizia Fuochi
2025
La scelta

La terza canzone non originale è Se equivocò la paloma, una poesia di Rafael Alberti, poeta e figura di spicco della guerra civile spagnola e della Resistenza degli intellettuali antifascisti a Madrid. Con l’insediamento della dittatura franchista sarà esule in vari paesi. Nella poesia, musicata dal compositore argentino Carlos Vicente Guastavino, una colomba, simbolo di pace, vaga a vuoto, sembra aver perso la strada della speranza per un mondo migliore. Nata da un poeta spagnolo, in realtà la canzone è diventata rappresentativa della sofferenza del popolo argentino, una delle interpretazioni più struggenti, infatti, è quella della cantora del pueblo Mercedes Sosa. A restituire la connaturata malinconia del pezzo qui è il dialogo tra la voce e il commovente canto del violino.
Patria indipendente.it
2025
La scelta

La terza canzone non originale è Se equivocò la paloma, una poesia di Rafael Alberti, poeta e figura di spicco della guerra civile spagnola e della Resistenza degli intellettuali antifascisti a Madrid. Con l’insediamento della dittatura franchista sarà esule in vari paesi. Nella poesia, musicata dal compositore argentino Carlos Vicente Guastavino, una colomba, simbolo di pace, vaga a vuoto, sembra aver perso la strada della speranza per un mondo migliore. Nata da un poeta spagnolo, in realtà la canzone è diventata rappresentativa della sofferenza del popolo argentino, una delle interpretazioni più struggenti, infatti, è quella della cantora del pueblo Mercedes Sosa. A restituire la connaturata malinconia del pezzo qui è il dialogo tra la voce e il commovente canto del violino.
Patria indipendente.it
Dq82 9/4/2025 - 11:43


Li vidi tornare

Letizia Fuochi
2025
La scelta
L’album riporta alla luce anche l’originaria versione di Ciao amore ciao di Luigi Tenco, che si scopre essere una canzone sulla Resistenza. Ai più sconosciuta e davvero poco eseguita, qui è riproposta rispettando l’originale, ma riarrangiata in una scrittura musicale più personale, in cui si ascolta l’inaspettata melodia della viola di Silvia Poli e il compatto coro di voci femminili a sostenere il noto ritornello (Cinzia Blanc, Oretta Giunti, Francesca Torselli).
Qual è la singolare vicenda di questa canzone?
“Li vidi tornare era il testo che Tenco presentò a Sanremo ma che fu bocciato – racconta Fuochi – nel contesto di un evento popolare come quello non era ammessa una canzone che avesse uno sfondo politico. Così la commissione artistica chiese all’autore di ricostruire il testo intorno al ritornello, che aveva un richiamo a Bella Ciao, ma decontestualizzato... (continua)
2025
La scelta
L’album riporta alla luce anche l’originaria versione di Ciao amore ciao di Luigi Tenco, che si scopre essere una canzone sulla Resistenza. Ai più sconosciuta e davvero poco eseguita, qui è riproposta rispettando l’originale, ma riarrangiata in una scrittura musicale più personale, in cui si ascolta l’inaspettata melodia della viola di Silvia Poli e il compatto coro di voci femminili a sostenere il noto ritornello (Cinzia Blanc, Oretta Giunti, Francesca Torselli).
Qual è la singolare vicenda di questa canzone?
“Li vidi tornare era il testo che Tenco presentò a Sanremo ma che fu bocciato – racconta Fuochi – nel contesto di un evento popolare come quello non era ammessa una canzone che avesse uno sfondo politico. Così la commissione artistica chiese all’autore di ricostruire il testo intorno al ritornello, che aveva un richiamo a Bella Ciao, ma decontestualizzato... (continua)
Dq82 9/4/2025 - 11:40


Dante Di Nanni

Letizia Fuochi
2025
La scelta
Nell’album sono presenti tre cover di brani, alcuni dei quali salvati dall’oblio. Come Dante di Nanni di Stormy Six, incisa nel concept album, Un biglietto del tram (1975).
Perché la scelta di un brano così poco conosciuto?
“Dante Di Nanni racconta di un giovane pugliese che viveva a Torino, secondo il quale l’ignoranza che il fascismo aveva generato doveva essere sconfitta, e dunque combattuta con l’istruzione, infatti lui amava lo studio. Io ho realizzato uno spettacolo che si intitola La cura? La cultura, e questa figura mi ha sempre colpito per la forza delle sue scelte. Inoltre c’è un’analogia con il fiorentino Bruno Fanciullacci che è stato un partigiano, discutibile per un’azione che fece, fu uno degli assassini di Giovanni Gentile, ma è stato un grande patriota e a Firenze è morto come il giovane Dante Di Nanni, lanciandosi dalla finestra dopo... (continua)
2025
La scelta
Nell’album sono presenti tre cover di brani, alcuni dei quali salvati dall’oblio. Come Dante di Nanni di Stormy Six, incisa nel concept album, Un biglietto del tram (1975).
Perché la scelta di un brano così poco conosciuto?
“Dante Di Nanni racconta di un giovane pugliese che viveva a Torino, secondo il quale l’ignoranza che il fascismo aveva generato doveva essere sconfitta, e dunque combattuta con l’istruzione, infatti lui amava lo studio. Io ho realizzato uno spettacolo che si intitola La cura? La cultura, e questa figura mi ha sempre colpito per la forza delle sue scelte. Inoltre c’è un’analogia con il fiorentino Bruno Fanciullacci che è stato un partigiano, discutibile per un’azione che fece, fu uno degli assassini di Giovanni Gentile, ma è stato un grande patriota e a Firenze è morto come il giovane Dante Di Nanni, lanciandosi dalla finestra dopo... (continua)
Dq82 9/4/2025 - 11:38

La strada di Berto

2025
La scelta

Dalla stessa raccolta da cui è tratto Silenzio e cammino, è tratto il testo “Cantata per la morte di Berto” scritto da Raffaello Ramat, partigiano docente di letteratura all’Università di Firenze che durante la Liberazione della città assistette alla morte di Alberto Casini dell’Antella per mano di un cecchino, franco tiratore al soldo di Alessandro Pavolini, fondatore delle Brigate Nere. Il testo, messo in musica da Fuochi ed Ettore Bonafé è diventato La strada di Berto. Alberto, il cui passo sicuro di capopattuglia si appoggia al ritmo delle percussioni, del cajon bongò, del cowbell, dei piatti, trascinato dall’organetto del Maestro Riccardo Tesi, sulla strada da percorrere ha lasciato le sue orme.
Patria indipendente.it
La scelta

Dalla stessa raccolta da cui è tratto Silenzio e cammino, è tratto il testo “Cantata per la morte di Berto” scritto da Raffaello Ramat, partigiano docente di letteratura all’Università di Firenze che durante la Liberazione della città assistette alla morte di Alberto Casini dell’Antella per mano di un cecchino, franco tiratore al soldo di Alessandro Pavolini, fondatore delle Brigate Nere. Il testo, messo in musica da Fuochi ed Ettore Bonafé è diventato La strada di Berto. Alberto, il cui passo sicuro di capopattuglia si appoggia al ritmo delle percussioni, del cajon bongò, del cowbell, dei piatti, trascinato dall’organetto del Maestro Riccardo Tesi, sulla strada da percorrere ha lasciato le sue orme.
Patria indipendente.it
Al casone dei ferroviari, ragazzi, seguitano a sparare. Nonno c'è riuscito ieri, ma oggi li dobbiamo scovare.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/4/2025 - 11:35
Ora vi dirò chi fu Graziani

Avrebbe meritato averli tagliati, il macellaio d'Etiopia .. e non solo.
Vittorio 9/4/2025 - 11:30

Acqua che scorre

2025
Libertà negli occhi
Libertà negli occhi
Acqua che scorre sole che sorge
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/4/2025 - 11:05
Percorsi:
Guerra alla Terra


Lady In Black

INDIA: TRA INCIDENTI SUL LAVORO E DEFEZIONI DALLA GUERRIGLIA MAOISTA, ALLA FINE CHI CI RIMETTE SONO SEMPRE ADIVASI E DALIT
Gianni Sartori
Mentre il governo indiano esulta per i risultati ottenuti nel contrastare il movimento naxalita (la guerriglia di ispirazione maoista sorta nel 1967, recentemente decimata da uccisioni e defezioni), non va certo migliorando – anzi – la condizione di dalit e adivasi. Oppressi, sfruttati, discriminati, umiliati e offesi.
Come conferma un recente “incidente” sul lavoro di otto membri delle caste inferiori.
La tragica morte di questi lavoratori (di età compresa tra i 22 e i 55 anni) è avvenuta il 3 aprile nel villaggio di Kondavat, nel distretto di Khandwa (Madhya Pradesh).
Cinque di loro erano scesi – per ripulirlo - in un profondo pozzo dove, a scopo rituale, era prevista l'immersione dei fedeli per ammirare le immagini delle divinità indù Isar e Gauri.... (continua)
Gianni Sartori
Mentre il governo indiano esulta per i risultati ottenuti nel contrastare il movimento naxalita (la guerriglia di ispirazione maoista sorta nel 1967, recentemente decimata da uccisioni e defezioni), non va certo migliorando – anzi – la condizione di dalit e adivasi. Oppressi, sfruttati, discriminati, umiliati e offesi.
Come conferma un recente “incidente” sul lavoro di otto membri delle caste inferiori.
La tragica morte di questi lavoratori (di età compresa tra i 22 e i 55 anni) è avvenuta il 3 aprile nel villaggio di Kondavat, nel distretto di Khandwa (Madhya Pradesh).
Cinque di loro erano scesi – per ripulirlo - in un profondo pozzo dove, a scopo rituale, era prevista l'immersione dei fedeli per ammirare le immagini delle divinità indù Isar e Gauri.... (continua)
Gianni Sartori 9/4/2025 - 07:08
La Banquise craquelle

La Banquise craquelle
Chanson française – La Banquise craquelle – Marco Valdo M.I. – 2025
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 246
Dialogue Maïeutique
La banquise craquelle ? Quésaco ?, demande Lucien l’âne.
Sur notre planète Terre, dit Marco Valdo M.I., il y a deux banquises : une au Sud, une au Nord. Ce sont de grandes étendues glacées maintenues et entretenues depuis des temps incommensurables... (continua)
Chanson française – La Banquise craquelle – Marco Valdo M.I. – 2025
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 246
Dialogue Maïeutique
La banquise craquelle ? Quésaco ?, demande Lucien l’âne.
Sur notre planète Terre, dit Marco Valdo M.I., il y a deux banquises : une au Sud, une au Nord. Ce sont de grandes étendues glacées maintenues et entretenues depuis des temps incommensurables... (continua)
Le soldat dit : je reviens du front.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/4/2025 - 16:29

Ballata per Pier Paolo Pasolini

Roberto De Simone grande Maestro della musica, direttore del conservatorio San Carlo e rigeneratore della cultura napoletana è morto a 91 anni, oggi se ne celebrano i funerali.
Tra le numerose opere scrisse anche un Requiem per Pier Paolo Pasolini
Tra le numerose opere scrisse anche un Requiem per Pier Paolo Pasolini
P.r. 8/4/2025 - 11:08

Silenzio e cammino

2025
La scelta

E così nella canzone “Silenzio e cammino” (musica di Fuochi e Francesco Frank Cusumano) scopriamo le parole crude ma ardimentose di Carlo Coccioli, scrittore livornese, comandante della 3ª Brigata Rosselli, catturato dai tedeschi, incarcerato e liberato dai gappisti che infine collaborò con gli Alleati. Il testo con titolo “Cantilena del comandante” – un incoraggiamento a proseguire il cammino e la lotta necessaria, perché Ci hanno spezzato la patria, capite compagni, la patria, appuntava – proviene dalla raccolta “11 agosto. Scritti partigiani” pubblicata dal Comitato Regionale Toscano dell’Anpi nell’agosto ’45. E proprio per la sua intensità richiede in più parti di essere declamato da una voce che possa incidere le parole, come quella di Chiara Riondino, il cui recitato si alterna al cantato più lirico della Fuochi, in un avvicendarsi tra luce e buio, desolazione e speranza.
Patria indipendente.it
La scelta

E così nella canzone “Silenzio e cammino” (musica di Fuochi e Francesco Frank Cusumano) scopriamo le parole crude ma ardimentose di Carlo Coccioli, scrittore livornese, comandante della 3ª Brigata Rosselli, catturato dai tedeschi, incarcerato e liberato dai gappisti che infine collaborò con gli Alleati. Il testo con titolo “Cantilena del comandante” – un incoraggiamento a proseguire il cammino e la lotta necessaria, perché Ci hanno spezzato la patria, capite compagni, la patria, appuntava – proviene dalla raccolta “11 agosto. Scritti partigiani” pubblicata dal Comitato Regionale Toscano dell’Anpi nell’agosto ’45. E proprio per la sua intensità richiede in più parti di essere declamato da una voce che possa incidere le parole, come quella di Chiara Riondino, il cui recitato si alterna al cantato più lirico della Fuochi, in un avvicendarsi tra luce e buio, desolazione e speranza.
Patria indipendente.it
Avanti ragazzi, la notte è già scura, partiamo per l'avventura.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/4/2025 - 10:10

Il mio testamento

2025
La scelta

Il mio testamento, interpretata in duetto con la Fuochi da un solido Alberto Morselli fa rivivere Piero Calamandrei a cui la canzone è dedicata. Grande scrittore fiorentino, politico antifascista tra i fondatori del Partito d’Azione e tra i fautori della Costituzione repubblicana, fu anche tra le firme più prestigiose agli esordi di Patria Indipendente, qui è immaginato come autore di un testamento scritto nel vento, un canto sulla memoria che possa farsi futuro e sul sangue dei partigiani, concime per seminare speranza e giustizia.
Patria indipendente.it
La scelta

Il mio testamento, interpretata in duetto con la Fuochi da un solido Alberto Morselli fa rivivere Piero Calamandrei a cui la canzone è dedicata. Grande scrittore fiorentino, politico antifascista tra i fondatori del Partito d’Azione e tra i fautori della Costituzione repubblicana, fu anche tra le firme più prestigiose agli esordi di Patria Indipendente, qui è immaginato come autore di un testamento scritto nel vento, un canto sulla memoria che possa farsi futuro e sul sangue dei partigiani, concime per seminare speranza e giustizia.
Patria indipendente.it
Il sole mi fa male, brucia nell'arsura Troverò sollievo solo col tempo dell'uva matura
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/4/2025 - 09:59

Tutti quanti mi chiamano Passione

2025
La scelta
“Il 31 maggio 2024 – spiega Fuochi – è uscito in anteprima Tutti quanti mi chiamano passione. Questo perché ho voluto creare un ponte che collegasse il 2024-2025 e il 1944-1945 e ricordare così Firenze liberata nel ’44 come Roma, insieme agli 80 anni della Resistenza che cadono in questo 2025. La canzone, infatti, è stata presentata contemporaneamente proprio a Firenze e a Roma. La protagonista di Tutti quanti mi chiamano Passione è Maria Teresa Regard, una delle gappiste della Resistenza romana”.
Combattente, Medaglia d’Argento al Valor Militare, a lei, che durante la guerra partigiana conobbe e poi sposò Franco Calamandrei, figlio di Piero Calamandrei, e a Lydia Buticchi Franceschi, altra combattente, è dedicata la canzone. Alla Regard, ma a tutte le donne che presero parte alla Resistenza, Fuochi restituisce la voce, una voce intransigente che fa dire loro, nonostante... (continua)
La scelta
“Il 31 maggio 2024 – spiega Fuochi – è uscito in anteprima Tutti quanti mi chiamano passione. Questo perché ho voluto creare un ponte che collegasse il 2024-2025 e il 1944-1945 e ricordare così Firenze liberata nel ’44 come Roma, insieme agli 80 anni della Resistenza che cadono in questo 2025. La canzone, infatti, è stata presentata contemporaneamente proprio a Firenze e a Roma. La protagonista di Tutti quanti mi chiamano Passione è Maria Teresa Regard, una delle gappiste della Resistenza romana”.
Combattente, Medaglia d’Argento al Valor Militare, a lei, che durante la guerra partigiana conobbe e poi sposò Franco Calamandrei, figlio di Piero Calamandrei, e a Lydia Buticchi Franceschi, altra combattente, è dedicata la canzone. Alla Regard, ma a tutte le donne che presero parte alla Resistenza, Fuochi restituisce la voce, una voce intransigente che fa dire loro, nonostante... (continua)
Tutti quanti mi chiamano passione,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/4/2025 - 09:44

Violenza epistemica

Riconfermata fino al 2028 USA e Israele ovviamente hanno tentato di bloccarne la rielezione
Resistere è possibile: la conferma di Francesca Albanese all'Onu - Articolo21
Francesca Albanese, giurista e accademica italiana, è stata oggi riconfermata nella sua posizione di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per la Palestina fino al 2028 dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU. Davvero una bella notizia, una forma di resistenza al potere mondiale dominante antidemocratico e bellicista, di cui Nethanyau è uno dei principali esponenti. Anzi, […]
P.r. 6/4/2025 - 15:09


Welterusten, mijnheer de president

Please who can translate this song into russian??
Bebbels 6/4/2025 - 10:31


Dreadful Memories

Ricordiamo che anche se molto più giovane Sarah Ogan Gunning era sorellastra di Aunt Molly Jackson
RICORDI TREMENDI
(continua)
(continua)
6/4/2025 - 09:58

Tarzan (quello vero)

Tarzan quello vero e Beppe Fenoglio.
Vi mando questa bella pagina di Beppe Fenoglio dedicata al Partigiano Tarzan in cui ne racconta (con parole bellissime) il sacrificio il coraggio e l'altruismo.
È stata postata ieri dal gruppo di lettura Mesostico che i questi giorni sta pubblicando una serie di video dedicati a Fenoglio ed alla Resistenza
https://youtu.be/XFC-jCvGxgg?si=kuGaio...
Vi mando questa bella pagina di Beppe Fenoglio dedicata al Partigiano Tarzan in cui ne racconta (con parole bellissime) il sacrificio il coraggio e l'altruismo.
È stata postata ieri dal gruppo di lettura Mesostico che i questi giorni sta pubblicando una serie di video dedicati a Fenoglio ed alla Resistenza
https://youtu.be/XFC-jCvGxgg?si=kuGaio...
Paolo Rizzi 6/4/2025 - 09:05

Alabarde alabarde

Alabarde - Alabardas ed i traduttori.
Sottotitolo: la lingua portoghese e Tabucchi.
Per ringraziare Riccardo Venturi per la traduzione del mio omaggio a Saramago e per il suo certosino lavoro di rintracciare e curare le 100 traduzioni della poesia di "If I must die" di Alareer Refaat, posto questo video in cui Antonio Tabucchi racconta come è nata la scrittura di Requiem in lingua portoghese e quale sia il mistero della traduzione. Con questo ringrazio anche gli altri traduttori che lavorano per questo prezioso sito da Flavio Poltronieri a Riccardo Gullotta a Lorenzo
Sottotitolo: la lingua portoghese e Tabucchi.
Per ringraziare Riccardo Venturi per la traduzione del mio omaggio a Saramago e per il suo certosino lavoro di rintracciare e curare le 100 traduzioni della poesia di "If I must die" di Alareer Refaat, posto questo video in cui Antonio Tabucchi racconta come è nata la scrittura di Requiem in lingua portoghese e quale sia il mistero della traduzione. Con questo ringrazio anche gli altri traduttori che lavorano per questo prezioso sito da Flavio Poltronieri a Riccardo Gullotta a Lorenzo
P.r. 5/4/2025 - 19:37


El adiós del soldado

Esta canción el adiós del soldado, es un poema del colombiano José María Garavito " volveré Mañana" escrito en 1.884, su arreglo musical inicialmente en ritmo de Habanera por el pianista y compositor Cubano Jorge Hackerman, grabada primera vez por la cantante cubana María Teresa Vera y Lorenzo Herrezuelo, luego grabada por varios artistas como Silvio Rodríguez y varios Mexicanos, Amparo Ochoa, Vicente Fernández, los hermanos Zaizar, en la época que fue' escrito el poema " volveré Mañana" época convulsa de innumerables guerras civiles nacionales en Colombia entrando al siglo XX con la guerra de los mil días;no he podido encontrar en qué momento llegó este poema " volveré Mañana" del poeta colombiano José María Garavito a Manos del pianista y compositor jorge Hackerman, la versión que los arreglos fueron en 1.930 y se los entregó a María Teresa Vera.los Mexicanos la incorporaron a su extenso repertorio de la revolución mexicana, pero no hizo parte de ese periodo histórico.
José Acevedo 5/4/2025 - 12:45


God

Penso che oltre a ciò che è stato detto su questa canzone ci siano altri significati, forse minori, ma comunque da tenere in considerazione. Nel primo caso possiamo notare alcuni momenti ed alcune persone fondamentali per la crescita ideologica di John Lennon; come il periodo in India, Elvis, Bob Dylan, i Beatles e Yoko Ono. Questo possiamo consideralo su un piano individuale, ma "God" acquisisce un significato anche universale, infatti possiamo notare come tutte le persone durante la propria vita abbiano un cambiamento e una crescita ideologica. Per esempio andando ad inserire il vero cognome di Bob Dylan, Zimmerman, Lennon vuole anche indicare tutti quei cambiamenti significativi di una singola persona. Perché alla fine "il sogno è finito" ma come ha dichiarato Greil Marcus questo verso indica il passato (la fine della speranza degli anni '60) ma allo stesso tempo il futuro con una convivenza di dolore e speranza, condanna e perdono, perdita e scoperta: il cambiamento che nasce dalle macerie.
Pietro 4/4/2025 - 21:38


A las barricadas

Dalla canzone di evidenza oggi di Ani di Franco ho trovato l' aggancio a questo link dedicato al treno per Praga. Io c'ero su quel treno organizzato da Ya basta e partito da Milano con la partecipazione di tanti centri sociali di tutta Italia. C'era anche Don Vitaliano da Avellino, il prete rosso sempre impegnato nelle fabbriche e con i giovani. Mi ricordo che ha celebrato una messa sui binari della frontiera con la Cecoslovacchia dove ci hanno tenuti fermi per un pacco di ore.
È stato il viaggio in cui ho assistito alla prima esibizione delle tute bianche dell' allora giovane Casarini. Una pantomima di esibizioni di militanti imbottiti di polistirolo sotto i manganelli della polizia a guardia del ponte che ci separava dal palazzo dove si riunivano i portavoce del FMI. Ci si passava il casco da uno all altro per poi vedere chi resisteva di più sotto le manganellate.
Ma le più brave erano... (continua)
È stato il viaggio in cui ho assistito alla prima esibizione delle tute bianche dell' allora giovane Casarini. Una pantomima di esibizioni di militanti imbottiti di polistirolo sotto i manganelli della polizia a guardia del ponte che ci separava dal palazzo dove si riunivano i portavoce del FMI. Ci si passava il casco da uno all altro per poi vedere chi resisteva di più sotto le manganellate.
Ma le più brave erano... (continua)
Paolo Rizzi 4/4/2025 - 21:01

Il gorgo del Belbo

Beppe Fenoglio la sua vita in un bel documentario di Guido Chiesa che fu regista anche della versione cinematografica del libro Il partigiano Johnny
https://youtu.be/Nqagx97OtLk?si=un6zNr...
https://youtu.be/Nqagx97OtLk?si=un6zNr...
P.r 4/4/2025 - 16:25

Una Goccia

IRAN: CONDANNE A MORTE IN AUMENTO PER LE MINORANZE (ma non solo), DONNE VITTIME DI APARTHEID ISTITUZIONALIZZATO
Gianni Sartori
Sappiamo che per i beluci (Baloch) le cose non vanno tanto bene in Pakistan. Per quelli che vivono in Iran forse ancora peggio.
Anche se ovviamente per le minoranze e per gli oppositori in genere (e per le donne in particolare) si tratta di un “mal comune”. Andiamo con ordine.Secondo l'organizzazione “Baloch Activists Campaign” (BAC, citata dall'agenzia curda Mezopotamya) nei primi tre mesi del 2025 la repressione del regime di Teheran avrebbe causato direttamente la morte di almeno trenta beluci, tra cui 4 donne e due minorenni (oltre a una sessantina di feriti). Stando alle cifre ufficiali (presumibilmente per difetto) sarebbero 218 i beluci arrestati (tra loro cinque bambini).
Inoltre 24 beluci sono stati giustiziati (altri tre sono in attesa dell'esecuzione)... (continua)
Gianni Sartori
Sappiamo che per i beluci (Baloch) le cose non vanno tanto bene in Pakistan. Per quelli che vivono in Iran forse ancora peggio.
Anche se ovviamente per le minoranze e per gli oppositori in genere (e per le donne in particolare) si tratta di un “mal comune”. Andiamo con ordine.Secondo l'organizzazione “Baloch Activists Campaign” (BAC, citata dall'agenzia curda Mezopotamya) nei primi tre mesi del 2025 la repressione del regime di Teheran avrebbe causato direttamente la morte di almeno trenta beluci, tra cui 4 donne e due minorenni (oltre a una sessantina di feriti). Stando alle cifre ufficiali (presumibilmente per difetto) sarebbero 218 i beluci arrestati (tra loro cinque bambini).
Inoltre 24 beluci sono stati giustiziati (altri tre sono in attesa dell'esecuzione)... (continua)
Gianni Sartori 3/4/2025 - 21:21


Ringhera

La bomba e il fascista sedicenne
Strage piazza della Loggia, Marco Toffaloni condannato a 30 anni: “Ha nascosto la bomba nel cestino”
CCG/AWS Staff 3/4/2025 - 20:39


Bisagno

Testo di Edoardo Tincani
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continua)
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continua)
Ha vent’anni il comandante,
(continua)
(continua)
inviata da Gabriele Chiodo 3/4/2025 - 11:27


Everybody Cryin' About Vietnam

Vietnam Blues by Cassandra Wilson
on Martin Scorsese Presents the Blues: The Soul of a Man (2003)
on Martin Scorsese Presents the Blues: The Soul of a Man (2003)
Cassandra Wilson is an American jazz singer, songwriter, and producer from Jackson, Mississippi. She has been described by critic Gary Giddins as "a singer blessed with an unmistakable timbre and attack [who has] expanded the playing field" by incorporating blues, country, and folk music into her work.
She has won numerous awards, including two Grammys, and was named "America's Best Singer" by Time magazine in 2001.
Wikipedia
She has won numerous awards, including two Grammys, and was named "America's Best Singer" by Time magazine in 2001.
Wikipedia
VIETNAM BLUES
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 3/4/2025 - 11:15
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Au Loong-Yu