Polvere a Palermo
Scivola una sera spettinata
(continua)
(continua)
inviata da Daniele Goldoni 1/9/2024 - 21:41
Percorsi:
Mafia e mafie
Quattro passi più in là
[2007]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Sandra Boninelli
E’ la canzone che Sandra Boninelli compose in morte di Caterina Bueno
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Sandra Boninelli
E’ la canzone che Sandra Boninelli compose in morte di Caterina Bueno
Oggi parti mia cara amica
(continua)
(continua)
inviata da Riccardio Gullotta 1/9/2024 - 20:00
Una barca vola
2023
Una barca vola
Un brano che canta una speranza: che ci siano sempre meno barche che prendono il volo
L’immigrazione non è altro che un viaggio alla ricerca di una vita migliore, inseguendo uno dei valori imprescindibili della vita, la libertà.
“Una barca vola” è un brano dirompente, caratterizzato dalle melodie crude dei fiati sopra il levare della sezione ritmica. Il cantato, decisamente severo, racconta una storia scritta nel 2019 dal leader dell’Orchestralunata Maurizio Gregori, che torna su un tema ancora tremendamente attuale e sensibile.
«Ci sono barche che continuano a volare in mare, come ci sono note che continuano a fluttuare in aria, ma “Una barca vola” è a tutti gli effetti la voce di chi cerca il più bel tesoro, che si chiama giorno dopo.» Orchestralunata
Un testo carico di implicazioni sociali e culturali che si dissolve come onde del mare dopo la burrasca, in un... (continua)
Una barca vola
Un brano che canta una speranza: che ci siano sempre meno barche che prendono il volo
L’immigrazione non è altro che un viaggio alla ricerca di una vita migliore, inseguendo uno dei valori imprescindibili della vita, la libertà.
“Una barca vola” è un brano dirompente, caratterizzato dalle melodie crude dei fiati sopra il levare della sezione ritmica. Il cantato, decisamente severo, racconta una storia scritta nel 2019 dal leader dell’Orchestralunata Maurizio Gregori, che torna su un tema ancora tremendamente attuale e sensibile.
«Ci sono barche che continuano a volare in mare, come ci sono note che continuano a fluttuare in aria, ma “Una barca vola” è a tutti gli effetti la voce di chi cerca il più bel tesoro, che si chiama giorno dopo.» Orchestralunata
Un testo carico di implicazioni sociali e culturali che si dissolve come onde del mare dopo la burrasca, in un... (continua)
Una barca vola, vola senza ali
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 1/9/2024 - 14:11
There Should Be Sky Above You
(2024)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Album: Flare
THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU is the last track I worked on among those featured in FLARE. It was born with the intention of offering a word of comfort to those who suffer and live their lives managing a pain. A sense of oppression arises in a context in which one is not serene and free to think lightly and confidently about one’s own future and self-determination.
Living overwhelmed by heavy clouds makes us powerless as a Queen in exile from her own kingdom. No one deserves to experience and suffer violence.
In making the video of THERE SHOULD BE SKY ABOVE YOU, it seemed natural to devote space to the denunciation of what is happening in Gaza right now. I find it impossible to remain indifferent to such a horror. In a context where missiles and bombs are raining down on civilians, it is inevitable to think that there should be only the sky over those heads, nothing... (continua)
Hold on
(continua)
(continua)
1/9/2024 - 11:37
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Czarny Böhm
d’après la version italienne de Riccardo Venturi – Böhm il Nero – 2024
d’une chanson polonaise – Czarny Böhm – Aleksander Kulisiewicz – Sachsenhausen, 1942.
Texte : Aleksander Kulisiewicz
Musique : Ukrainian folk melody (“E shumyt e hudyt”)
Recueil “Ballads and Broadsides - Songs from Sachsenhausen Concentration Camp 1940-1945”, fruit de la recherche de la professeure Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA. Publiée par United States Holocaust Memorial Museum (USHMM)
« Wilhelm Böhm, surnommé Czarny, ou Noir, fait partie des personnages les plus effroyables du camp de Sachsenhausen. C'était un Kapo, au corps disgracieux, au visage et aux vêtements toujours couverts de suie, car Böhm le Noir était préposé aux fours, spécialiste de la crémation. Très enthousiaste dans son travail, Böhm criait toujours aux prisonniers : « Venez chez... (continua)
d’une chanson polonaise – Czarny Böhm – Aleksander Kulisiewicz – Sachsenhausen, 1942.
Texte : Aleksander Kulisiewicz
Musique : Ukrainian folk melody (“E shumyt e hudyt”)
Recueil “Ballads and Broadsides - Songs from Sachsenhausen Concentration Camp 1940-1945”, fruit de la recherche de la professeure Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA. Publiée par United States Holocaust Memorial Museum (USHMM)
« Wilhelm Böhm, surnommé Czarny, ou Noir, fait partie des personnages les plus effroyables du camp de Sachsenhausen. C'était un Kapo, au corps disgracieux, au visage et aux vêtements toujours couverts de suie, car Böhm le Noir était préposé aux fours, spécialiste de la crémation. Très enthousiaste dans son travail, Böhm criait toujours aux prisonniers : « Venez chez... (continua)
BÖHM LE NOIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/8/2024 - 18:55
Stourmoù Breizh
Lama Meur ha Yann Ber
IN MEMORIA DI UN INTERNAZIONALISTA BRETONE
Gianni Sartori
Come qualche mese fa a Rennes Serhildan-Bretagne e il CDKR (Consiglio democratico curdo di Rennes), in questi giorni le Forze Democratiche Siriane (FDS) hanno voluto ricordare l'internazionalista bretone Kendal Breizh
Il 10 febbraio 2024 Kendal Breizh ( Olivier Le Clainche) veniva ricordato all'Espace des deux rives a Rennes con canzoni curde, poesie in lingua bretone e interventi dei suoi amici e compagni in francese. In perfetta sintonia con lo spirito internazionalista che animava questo quarantenne bretone che con il suo sacrificio ha legato indissolubilmente e per sempre la Bretagna (Breizh) e il Kurdistan.
L'evento era stato organizzato da Serhildan-Bretagne e dal Consiglio democratico curdo di Rennes (CDKR).
Originario del Morbihan (era nato a Malestroy nel 1977), da giornalista Olivier aveva collaborato con Radio Bro Gwened e... (continua)
Gianni Sartori
Come qualche mese fa a Rennes Serhildan-Bretagne e il CDKR (Consiglio democratico curdo di Rennes), in questi giorni le Forze Democratiche Siriane (FDS) hanno voluto ricordare l'internazionalista bretone Kendal Breizh
Il 10 febbraio 2024 Kendal Breizh ( Olivier Le Clainche) veniva ricordato all'Espace des deux rives a Rennes con canzoni curde, poesie in lingua bretone e interventi dei suoi amici e compagni in francese. In perfetta sintonia con lo spirito internazionalista che animava questo quarantenne bretone che con il suo sacrificio ha legato indissolubilmente e per sempre la Bretagna (Breizh) e il Kurdistan.
L'evento era stato organizzato da Serhildan-Bretagne e dal Consiglio democratico curdo di Rennes (CDKR).
Originario del Morbihan (era nato a Malestroy nel 1977), da giornalista Olivier aveva collaborato con Radio Bro Gwened e... (continua)
Gianni Sartori 30/8/2024 - 10:29
The Glory Demon
Album: Still Time (2021)
‘The Glory Demon’ is a phrase taken from Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable. It means war. It’s essentially an anti-war song, about how we never seem to learn and how it just goes on and on (life and afterlife) endlessly repeating itself. I thought also about how the phrase might fit the hubris, megalomania and idiocy of certain politicians.” — Karen Matheson
*
'Il Demone della Gloria' è un'espressione presa dal Brewer's Dictionary of Phrase and Fable. Significa guerra. Essenzialmente, è una canzone contro la guerra, su come non sembriamo mai imparare e come la guerra continua a ripetersi all'infinito (nella vita e nell'aldilà). Ho pensato anche a come questa espressione possa adattarsi all'arroganza, alla megalomania e all'idiozia di certi politici." — Karen Matheson
The Bluegrass Situation
‘The Glory Demon’ is a phrase taken from Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable. It means war. It’s essentially an anti-war song, about how we never seem to learn and how it just goes on and on (life and afterlife) endlessly repeating itself. I thought also about how the phrase might fit the hubris, megalomania and idiocy of certain politicians.” — Karen Matheson
*
'Il Demone della Gloria' è un'espressione presa dal Brewer's Dictionary of Phrase and Fable. Significa guerra. Essenzialmente, è una canzone contro la guerra, su come non sembriamo mai imparare e come la guerra continua a ripetersi all'infinito (nella vita e nell'aldilà). Ho pensato anche a come questa espressione possa adattarsi all'arroganza, alla megalomania e all'idiozia di certi politici." — Karen Matheson
The Bluegrass Situation
We feed the glory demon
(continua)
(continua)
29/8/2024 - 23:14
Ballada o narodowcu
[2024]
Tekst i muzyka / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Stan Surowy
Grzegorz Dąbrowski - solo guitar
Daniel Kaliński - bass guitar
Paweł Korkuś - acoustic guitar
Mateusz Wawrzyniak - lead guitar
Tobiasz Wawrzyniak - drums
Dall'album di debutto "Stan Surowy" (Stato Grezzo ~ Costruzione Grezza) - dopo diciasette anni di attività.
Il testo trascritto dal libretto del disco.
La “Nazione” (o “Patria”, per la quale rimando sempre al celebre aforisma di Friedrich Dürrenmatt) ha, in sé, il bisogno fondamentale di perpetuarsi; da qui il suo altro caposaldo, la “Famiglia”; o meglio, la “Famiglia Tradizionale”, incrollabile baluardo della Nazio-Patria e di tutti i nazionalismi, di qualunque colore essi si ammantino. Da qui questa edificante e semplice storia escogitata dal gruppo Stan Surowy, che è polacco; giocoforza che l’ambientazione sia polacca,... (continua)
Tekst i muzyka / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Stan Surowy
Grzegorz Dąbrowski - solo guitar
Daniel Kaliński - bass guitar
Paweł Korkuś - acoustic guitar
Mateusz Wawrzyniak - lead guitar
Tobiasz Wawrzyniak - drums
Dall'album di debutto "Stan Surowy" (Stato Grezzo ~ Costruzione Grezza) - dopo diciasette anni di attività.
Il testo trascritto dal libretto del disco.
La “Nazione” (o “Patria”, per la quale rimando sempre al celebre aforisma di Friedrich Dürrenmatt) ha, in sé, il bisogno fondamentale di perpetuarsi; da qui il suo altro caposaldo, la “Famiglia”; o meglio, la “Famiglia Tradizionale”, incrollabile baluardo della Nazio-Patria e di tutti i nazionalismi, di qualunque colore essi si ammantino. Da qui questa edificante e semplice storia escogitata dal gruppo Stan Surowy, che è polacco; giocoforza che l’ambientazione sia polacca,... (continua)
Narodził się Polak, na polskiej ziemi
(continua)
(continua)
29/8/2024 - 22:54
Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
La versione incisa in studio nel 2017 ha un testo leggermente diverso che riportiamo qui
ZOLLETTA (LETTERA A ENZO G. BALDONI)
(continua)
(continua)
29/8/2024 - 22:53
Viva quel comunista
anonimo
Salve, nel complimentarmi per l'operazione culturale -e non solo- portata avanti da questo sito vorrei domandare più informazioni su questo canto. Non mi sembra di aver visto infatti la fonte da cui è stato riportato... credo che indicarla sempre possa solo aggiungere valore e affidabilità a Canzoni Contro la Guerra.
vorrei dunque domandare se qualcuno sa qualche riferimento bibliografico x aiutarmi.
grazie e buone cose e todos
vorrei dunque domandare se qualcuno sa qualche riferimento bibliografico x aiutarmi.
grazie e buone cose e todos
Effe 29/8/2024 - 18:10
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Versione di Daniele Goldoni
dall'album "Parole di popolo" (2015)
dall'album "Parole di popolo" (2015)
Caro Daniele, il brano era già presente sulle CCG/AWS, pertanto aggiungiamo in nota la tua bella interpretazione
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
Dq82 29/8/2024 - 16:21
Der Gekreuzigte 1944
Riccardo Venturi, 29-8-2024 12:45
Il Crocifisso (1944) (continua)
29/8/2024 - 12:45
La battaglia di Kosovo Polje
2013
Canti, racconti e battaglie
La battaglia della Piana dei Merli, nota anche come battaglia di Kosovo Polje venne combattuta nell'omonima località il 15 giugno 1389 (secondo il calendario giuliano vigente all'epoca dei fatti) ovvero il 28 giugno 1389 (secondo il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582), giorno di San Vito, tra le forze cristiane guidate dal principe serbo Lazar Hrebeljanović e le truppe ottomane.
La battaglia della Piana dei Merli non fu uno scontro tra cristianesimo e islam. Infatti, nello schieramento serbo, assieme al principe serbo Lazar Hrebeljanović, vi erano Tvrtko I Kotromanić, signore della Bosnia, che aveva ricevuto da poco la corona dal re di Ungheria, oltre a contingenti valacchi, croati, bulgari e albanesi. Di contro, nello schieramento ottomano vi erano diversi vassalli cristiani.
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra la Serbia... (continua)
Canti, racconti e battaglie
La battaglia della Piana dei Merli, nota anche come battaglia di Kosovo Polje venne combattuta nell'omonima località il 15 giugno 1389 (secondo il calendario giuliano vigente all'epoca dei fatti) ovvero il 28 giugno 1389 (secondo il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582), giorno di San Vito, tra le forze cristiane guidate dal principe serbo Lazar Hrebeljanović e le truppe ottomane.
La battaglia della Piana dei Merli non fu uno scontro tra cristianesimo e islam. Infatti, nello schieramento serbo, assieme al principe serbo Lazar Hrebeljanović, vi erano Tvrtko I Kotromanić, signore della Bosnia, che aveva ricevuto da poco la corona dal re di Ungheria, oltre a contingenti valacchi, croati, bulgari e albanesi. Di contro, nello schieramento ottomano vi erano diversi vassalli cristiani.
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra la Serbia... (continua)
Principe Lazar guarda lontano (continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:53
Jaane Jahan
2024
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is a musical response to cultural intolerance. My words are aimed at reminding us that we all bleed the same red; our tears taste of the same salt – we’re the root of one tree – we’re all part of the same human species, but can we call ourselves humans when we lack humanity? The impetus for this song is the rise of Hindu fundamentalism. This movement marginalizes Muslims and other ethnic minorities and is an ideology embodied in the political party which currently governs India. This wave of religious hatred has also spread in the Indian Diaspora, and many who are against it do not speak out for fear of repercussions. Social preservation dictates that they stay quiet even in the face of injustice to others. The wound I refer to in these lyrics is the partition of India and Pakistan – once a united people – it is the story of the loss of brotherhood.... (continua)
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is a musical response to cultural intolerance. My words are aimed at reminding us that we all bleed the same red; our tears taste of the same salt – we’re the root of one tree – we’re all part of the same human species, but can we call ourselves humans when we lack humanity? The impetus for this song is the rise of Hindu fundamentalism. This movement marginalizes Muslims and other ethnic minorities and is an ideology embodied in the political party which currently governs India. This wave of religious hatred has also spread in the Indian Diaspora, and many who are against it do not speak out for fear of repercussions. Social preservation dictates that they stay quiet even in the face of injustice to others. The wound I refer to in these lyrics is the partition of India and Pakistan – once a united people – it is the story of the loss of brotherhood.... (continua)
Dark night, dark day, this revolution sees no light (continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:30
Tera Jugg
2024
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is about feeling overwhelmed with the current state of political polarization in the world. Nationalist politicians around the globe are targeting ethnic minorities and immigrants. Most of us have strong opinions on these issues and it’s sadly often impossible to talk with those we disagree with without the conversations turning into yelling matches. I’ve found it very hard to control my anger when talking to family members about the cons of fundamentalism and tribal thinking. So instead of talking, I‘m singing my opinion – this song reminds us that we are all from one root; we all bleed the same shade of red.
English translation from the Album booklet.
“Tera Jugg” parla del senso di sopraffazione dovuto allo stato attuale di polarizzazione politica nel mondo dove i politici nazionalisti stanno prendendo di mira minoranze etniche e immigrati.
blogfoolk.com
Comfort Food (Kiran Music, 2024)
This song is about feeling overwhelmed with the current state of political polarization in the world. Nationalist politicians around the globe are targeting ethnic minorities and immigrants. Most of us have strong opinions on these issues and it’s sadly often impossible to talk with those we disagree with without the conversations turning into yelling matches. I’ve found it very hard to control my anger when talking to family members about the cons of fundamentalism and tribal thinking. So instead of talking, I‘m singing my opinion – this song reminds us that we are all from one root; we all bleed the same shade of red.
English translation from the Album booklet.
“Tera Jugg” parla del senso di sopraffazione dovuto allo stato attuale di polarizzazione politica nel mondo dove i politici nazionalisti stanno prendendo di mira minoranze etniche e immigrati.
blogfoolk.com
In this world of yours how shall I chart my way
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/8/2024 - 17:05
Sul suolo di Ferrara
Ciao, mi chiamo Manu e sono l'autore della canzone... vi volevo ringraziare tantissimo per averla censita su questo sito, che io già seguivo. Solo un appunto, il nome del gruppo è L'Aquavite, quindi senza la C
Grazie, abbiamo corretto
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
manu 28/8/2024 - 14:22
Mattmark
[1973]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Ezio Cuppone
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat::
Coro Ingrato
Album: Gruppo Culturale Italo-Svizzero Brüttisellen – Mattmark
Mattmark 1965
La catastrofe di Mattmark fu una valanga che alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965 investì il cantiere per la costruzione della diga di Mattmark, in Svizzera. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark.... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Ezio Cuppone
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat::
Coro Ingrato
Album: Gruppo Culturale Italo-Svizzero Brüttisellen – Mattmark
Mattmark 1965
La catastrofe di Mattmark fu una valanga che alle 17.15 di lunedì 30 agosto 1965 investì il cantiere per la costruzione della diga di Mattmark, in Svizzera. I morti accertati furono 88: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.
Negli anni sessanta, la Svizzera visse una crescita economica senza precedenti e in quel periodo, dal sud Italia la sola Svizzera si ritrovò ad accogliere quasi il 50% dell'intero flusso migratorio italiano con oltre due milioni e mezzo di persone, dall'immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark.... (continua)
Tu che sei nei miei pensieri
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/8/2024 - 22:00
Plegaria a un labrador
Riprendo questa versione inglese dall'edizione statunitense (ebbene sì) dell'LP dei Quilapayún "El pueblo unido jamás sera vencido" che ho comprato vari anni fa
PRAYER TO A FARM WORKER
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 27/8/2024 - 21:11
Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
La canzone è interpretata anche da Alex Kulisiewicz in "Chants de la Déportation" (LE CHANT DU MONDE, 1975) omettendo però la quartina finale.
CANZONE DEL VENTRE VUOTO
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 27/8/2024 - 15:46
Take Only What You Can Carry
2022
Solidaritine
“Take Only What You Can Carry” encapsulates emotional message of uprooted people whose lives were destroyed by this fucked up war in Ukraine. The idea was to bring 3 very different Ukrainian artists together responding to the situation ASAP. Oleksandra Zaritska of Ukrainian synth pop group Kazka band brings cathartic justice to lyrics of Serhiy Zhadan, a punk rocker and Nobel Prize nominated writer and poet from hard-fighting city of Kharkiv. Translated into English by great Virlana Tkacz and me. We’ve never used someone else’s poetry before, but this is coming out of exceptional on all levels and I’m very proud of this collaboration.
This song is based on the 2015 poem by Serhiy Zhadan, a resident of Kharkiv.
Zhadan wrote: “Take only what is most important. Take the letters. Take only what you can carry.
Take the icons and the embroidery, take the silver,
Take the... (continua)
Solidaritine
“Take Only What You Can Carry” encapsulates emotional message of uprooted people whose lives were destroyed by this fucked up war in Ukraine. The idea was to bring 3 very different Ukrainian artists together responding to the situation ASAP. Oleksandra Zaritska of Ukrainian synth pop group Kazka band brings cathartic justice to lyrics of Serhiy Zhadan, a punk rocker and Nobel Prize nominated writer and poet from hard-fighting city of Kharkiv. Translated into English by great Virlana Tkacz and me. We’ve never used someone else’s poetry before, but this is coming out of exceptional on all levels and I’m very proud of this collaboration.
This song is based on the 2015 poem by Serhiy Zhadan, a resident of Kharkiv.
Zhadan wrote: “Take only what is most important. Take the letters. Take only what you can carry.
Take the icons and the embroidery, take the silver,
Take the... (continua)
Take only that which you can carry
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2024 - 11:49
Percorsi:
Guerre in Ucraina
The Day We Drank the Nazis Out to Town
2022
Residents in an eastern German town found a novel way of protesting against neo-Nazis – by buying up beer.
Their action at the weekend was aimed at fans attending a far-right German rock festival called Schild und Schwert Festival (Shield and Sword or SS) in Ostritz, a small town in Saxony on the German-Polish border.
Police had seized 4,400 liters of beer from festival-goers after an alcohol ban was imposed by a court near Dresden, which ruled the event had an "aggressive character". The court felt there was a risk that alcohol could make violence more likely.
But locals suspected that fans heading to the festival – known for "Rechtsrock" music, which promotes white nationalism – would head to the supermarket instead to stock up on alcohol.
So they reacted by buying up more than 200 crates of beer, leaving the festival attendees thirsty.
An Ostritz activist, Georg Salditt, told... (continua)
Residents in an eastern German town found a novel way of protesting against neo-Nazis – by buying up beer.
Their action at the weekend was aimed at fans attending a far-right German rock festival called Schild und Schwert Festival (Shield and Sword or SS) in Ostritz, a small town in Saxony on the German-Polish border.
Police had seized 4,400 liters of beer from festival-goers after an alcohol ban was imposed by a court near Dresden, which ruled the event had an "aggressive character". The court felt there was a risk that alcohol could make violence more likely.
But locals suspected that fans heading to the festival – known for "Rechtsrock" music, which promotes white nationalism – would head to the supermarket instead to stock up on alcohol.
So they reacted by buying up more than 200 crates of beer, leaving the festival attendees thirsty.
An Ostritz activist, Georg Salditt, told... (continua)
We were ready, we were waiting
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2024 - 10:43
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
La mia Costituzione
Tu che sei nei miei pensieri (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 26/8/2024 - 22:54
Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
L’ultima volta che ho visto Enzo Baldoni
di Giacomo Papi
di Giacomo Papi
CCG/AWS Staff 26/8/2024 - 20:37
Le Désert immense
Le Désert immense
Chanson française – Le Désert immense – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 215
Dialogue Maïeutique
Un désert immense, dit Lucien l’âne. Créer un désert immense, c’est hallucinant. Ceux qui font ça, celui qui décide ça commet assurément un génocide et même plusieurs et même de multiples, car il entraîne la disparition complète de multiples espèces. Il faut... (continua)
Chanson française – Le Désert immense – Marco Valdo M.I. – 2024
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 215
Dialogue Maïeutique
Un désert immense, dit Lucien l’âne. Créer un désert immense, c’est hallucinant. Ceux qui font ça, celui qui décide ça commet assurément un génocide et même plusieurs et même de multiples, car il entraîne la disparition complète de multiples espèces. Il faut... (continua)
Voici l’aviateur, il revient de là-bas
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/8/2024 - 16:54
Così partii soldato
1972
Suonate suonatori
Suonate suonatori
Così partii soldato
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 19:25
Percorsi:
Naja di merda
Pietra su pietra
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
Dopo un secolo questo viaggio collettivo (continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 18:24
Ciò che occorre
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
Quante volte mi hai detto che basterebbe poco (continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 18:13
Le tre C
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
E lentamente arrivano gli anni del fango (continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 18:07
Percorsi:
Mafia e mafie
Un paese da costruire
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
Poi giunge finalmente il cambiamento (continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 18:00
Il sette piani
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
La casa dev'essere un diritto per tutti (continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 17:48
L'uomo nuovo
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
Un vento diverso si avvicina veloce
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 17:41
E all'improvviso nasce un pensiero
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
E all'improvviso nasce un pensiero
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 17:33
All’inizio di ogni cosa
2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri,... (continua)
All’inizio di ogni cosa c’era solo la campagna
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 17:16
Soldier
Мне 30, и кажется, ответ только один:
«Самое большое преступление человека – потерять человека в себе».
Я буду служить собственной музыке. Я буду бороться за человечность. И я не хочу бояться.
Ringraziandovi di avermi fatto scoprire Manizha vi mando altri suoi brani a tema diritti umani
Today, each one of us is a soldier. Each has their own fight – for life, for truth, for freedom, for safety.
While writing this song at 19, I was naive asking: “What should people do to stop fighting against each other?”
I am 30 now. And it seems that we not only failed this mission, but keep destroying something that could stop the conflicts: seeing humanity in each other.
I will be a soldier of my own music. I will serve for humanity. And I don’t want to be afraid.
«Самое большое преступление человека – потерять человека в себе».
Я буду служить собственной музыке. Я буду бороться за человечность. И я не хочу бояться.
Ringraziandovi di avermi fatto scoprire Manizha vi mando altri suoi brani a tema diritti umani
Today, each one of us is a soldier. Each has their own fight – for life, for truth, for freedom, for safety.
While writing this song at 19, I was naive asking: “What should people do to stop fighting against each other?”
I am 30 now. And it seems that we not only failed this mission, but keep destroying something that could stop the conflicts: seeing humanity in each other.
I will be a soldier of my own music. I will serve for humanity. And I don’t want to be afraid.
Soldier, soldier
(continua)
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 25/8/2024 - 13:28
Qui in questa terra
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
QUI IN QUESTA TERRA
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 11:08
Dziesięć milionów
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
DIECI MILIONI
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 11:05
Jüdischer Todessang, oder Zehn Brüder
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
DIECI FRATELLI
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 11:01
Kołysanka dla synka w krematorium
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Aron Liebeskind è un ventiquattrenne ebreo polacco, prigioniero nel campo di Treblinka.
Il suo compito quotidiano è ammassare i corpi dei cadaveri, morti nelle camere a gas, e gettarli nel fuoco del forno crematorio. Nell'andirivieni dai forni, tra le braccia i corpi dei prigionieri uccisi, la morte diviene quasi una consuetudine a cui doversi abituare in fretta, per conservare la ragione senza impazzire.
Una notte, però, tra i cadaveri che deve gettare tra... (continua)
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Aron Liebeskind è un ventiquattrenne ebreo polacco, prigioniero nel campo di Treblinka.
Il suo compito quotidiano è ammassare i corpi dei cadaveri, morti nelle camere a gas, e gettarli nel fuoco del forno crematorio. Nell'andirivieni dai forni, tra le braccia i corpi dei prigionieri uccisi, la morte diviene quasi una consuetudine a cui doversi abituare in fretta, per conservare la ragione senza impazzire.
Una notte, però, tra i cadaveri che deve gettare tra... (continua)
NINNA NANNA DEL FIGLIO NEL CREMATORIO
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2024 - 10:57
Se il cielo fosse bianco di carta
Versione di Daniele Goldoni
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Dall'album Voci dal profondo inferno
Concerto registrato il 27 gennaio 2017 presso l’Auditorium di Muggiò
Dona Dona - Canzone del ghetto di Varsavia - - Rivkele di Sabato - Il nostro Shtetl brucia - Minuti di certezza - I soldati della palude - Canto di Dachau - Corale dal profondo dell’inferno - Se il cielo fosse bianco di carta Chaim - Ninna nanna del figlio nel crematorio - Dieci fratelli - Dieci milioni - Qui in questa terra
Dq82 25/8/2024 - 10:52
×
Brano contenuto nel disco Appunti partigiani.