È uscito l'album "Pericolo giallo" di Giorgio Canali e Rossofuoco, vi consiglio quindi di ascoltare la versione registrata in studio di questa canzone e mi riprometto nei prossimi giorni di aggiungere nel sito varie altre canzoni decisamente in tema.
Un bellissimo testo, quello di Mahmud Darwish, senz’altro. Nella pratica, però, ciò che è avvenuto in “Terrasanta” ha seguito il corso consueto. Vale a dire: nazionalismi contrapposti, la farsa delle “trattative di pace”, l’eliminazione sistematica -da una parte e dall’altra- di chi a tale pace tentava autenticamente di dedicarsi, la riduzione in miseria totale delle classi più povere di entrambi gli schieramenti e la presa del potere da parte dei più reazionari fanatismi “religiosi”, che -ovviamente- del nazionalismo fanno la loro arma principale, il collante di società altrimenti disgregate. In questa situazione, oramai, non ha più nessun senso parlare di “pace”: quando al potere sono destre fanatiche e delinquenziali assolutamente speculari, rappresentanti in loco di interessi contrapposti assai più vasti e tesi al famoso “nuovo ordine” che è già in atto, è possibile soltanto una guerra... (continua)
Razionalmente la posizione di Riccardo Venturi non si può mettere in discussione, è empirica, basata sulla realtà, anzi è realtà essa stessa. Con un ulteriore passo razionale potremmo aggiungere che la guerra e il sacro, un suo terreno di coltura, sono annidati nel complesso genetico dell’ Homo sapiens, nel suo genoma. In sintesi: pace e solidarietà sono parole belle per anime belle.
Con qualcosa che di razionale ha poco io mi ostino a scommettere. Voglio scommettere su un futuro molto lontano in cui il cervello rettiliano si ridurrà dopo un processo evolutivo a favore dell’altra materia cerebrale al punto da non condizionare più le altre funzioni umane.
Diceva Hugo, laicamente, che l’anima ha illusioni come gli uccelli le ali. Nell’ orizzonte evanescente di un deserto devastato io continuo a inseguire un colpo d’ala.
Forse la mia è soltanto un differente tipo di utopia. All’utopia della “pace” ho smesso di credere da un bel pezzo, potrà sembrare duro e disumano ma è così e non ho intenzione di nasconderlo, e di nascondermi. Se c’è un’utopia in cui credo, e che ritengo valga la pena di essere praticata senza ripensamenti, è quella dell’opposizione senza sconti proprio a questa “pace” che non significa nulla nell’attesa che il “cervello rettiliano” si evolva nel senso da te auspicato, Riccardo. E’ bello e assai nobile che tu insegua ancora quel colpo d’ala, ma nel frattempo la costruzione del “nuovo ordine” procede spedita ed in tutti i modi possibili. Utopia per utopia, e poiché non credo affatto che il cervello rettiliano si evolverà in alcun modo, c’è soltanto da sperare (chi visse sperando…) che, prima o poi, l’essere umano si accorga delle gigantesche, immense, smisurate prese per il culo che certi... (continua)
Dopo avere letto la (consuetamente) bella versione francese di Marco Valdo M.I., mi è venuto in mente anche di parlare due secondi dell’origine della parola “ghetto”. Forse, chissà, lo avevo già fatto da qualche parte; ma sarà bene rinfrescare la cosa.
Le ipotesi più accreditate parlano di un’antica origine veneziana. Nell’area di quello che ancora adesso si chiama Campo del Ghetto Novo esisteva, fin da tempi immemorabili, una fonderia. Il nome dell’intero quartiere deriva quindi dal veneziano Geto, ovvero “getto”, la colata del metallo fuso (termine ancora comunemente usato in metallurgia).
Quando, il 29 marzo 1516, la Serenissima Repubblica decretò che il Geto Novo sarebbe diventato la sede dei “Serragli degli Ebrei”, la comunità ebraica veneziana era di origine più che variopinta: era formata da ebrei italiani (o “italkiani”), francesi e tedeschi (Ashkenaziti). Nella pronuncia di questi... (continua)
To blow someone's mind out
idiom. informal. : to strongly affect someone with surprise, wonder, delight, etc. : to amaze or overwhelm someone. The music really blew my mind.
1σ1. Versione bulgara di Jordan Jordanov [Йордан Йорданов]
1σ1. Bulgarian version by Yordan Yordanov [Йордан Йорданов]
Testo originale russo / Original Russian lyrics: Gleb Maksimilianovič Kržižanovskij [1897]
Traduttore bulgaro / Bulgarian translator: Yordan Yordanov [Йордан Йорданов]
Fonte testo / Source
Мой перевод, Вашего известного марша (и польского конечно). Как и Ваша (Наша Дарья) и я думаю что пришло опять време вспомнит снова о вихры враждебны... [Й. Йорданов]
This is a Bulgarian version adapted from the Russian lyrics by Gleb M. Kržižanovskij (or Krzyżanowski in Polish spelling). A couple of years ago, Yordan Yordanov posted this translation on Dzen.ru, a Russian video posting platform. In spite of Kremena Vasileva’s Bulgarian version previously posted on AWS (1σ.), this one shows an attempt to adapt the full Russian version. However, as far as I know, there is no official... (continua)
Dall'orrore all'ascolto.
Ciao grazie per questo primo testo nato dallo "schifo" della guerra.Come diceva Galeano le armi non uccidono per errore ma per orrore.
Io vi mando un ascolto proposto da altreconomia sono 8 podcast con le voci e le cronache di processi di pace costruiti con fatica e poi calpestati. Nel primo episodio tra i protagonisti ostili al dialogo di 30 anni fa c'era già Netaniao. Come diceva Christa Wolf in Cassandra :"tra l' uccidere e il morire c'è un terza via Vivere"
Bandiera palestinese All'inizio dell' episodio 3 del podcast si ricorda che fino al 1993 era vietata la bandiera palestinese e che dopo l accordo di Oslo i soldati israeliani si facevano fotografare insieme ai palestinesi con la bandiera
Bonjour, au lendemain d'un super concert en hommage à Corringe à côté de Saint-Étienne, je tombe sur ce site. J'ai fait, il y a 40 ans, une adaptation en BD de Ecce Homo, et un copain l'a montée en vidéo sur la chanson elle-même "mini-opéra-rock" comme l'appelait Michhel lui-même). En voici le lien :