Stop the Bleeding
(2020)
Civil Unrest EP
No strangers to politically charged metal anthems, Machine Head have released Civil Unrest, a two-song digital single featuring the A-side "Stop the Bleeding," featuring Killswitch Engage vocalist Jesse Leach, as well as the B-side "Bulletproof." The outraged protest songs were both penned days after the back-to-back murders of George Floyd and Ahmaud Arbery.
Hear Machine Head Team With Killswitch Engage's Jesse Leach on New Protest Song "Stop the Bleeding"
Civil Unrest EP
No strangers to politically charged metal anthems, Machine Head have released Civil Unrest, a two-song digital single featuring the A-side "Stop the Bleeding," featuring Killswitch Engage vocalist Jesse Leach, as well as the B-side "Bulletproof." The outraged protest songs were both penned days after the back-to-back murders of George Floyd and Ahmaud Arbery.
Hear Machine Head Team With Killswitch Engage's Jesse Leach on New Protest Song "Stop the Bleeding"
The endless scroll of human tragedy
(continua)
(continua)
3/3/2022 - 23:06
Buongiorno Shafi
2018
Buone nuove
Buone nuove
E il Karkadè ci sta nel the
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/3/2022 - 17:04
La regola dello Scambia Bare
Lo Youtuber Bibbienese da sempre impegnato nel sociale, usa la metafora di un gioco di guerra per denunciare l'assurdità della mutua distruzione assicurata in un conflitto (Regola dello scambia bare). La melodia è ripresa dalla canzone la regola dell'amico di Max Pezzali.
No ma a combat arms fai fuori uno e muori, sempre!
(continua)
(continua)
inviata da gsg 3/3/2022 - 16:24
Das Gesetz
Ricorda molto quel che anni prima Rosa Luxemburg scriveva in «Die rote Fahne» (la bandiera rossa) del 18 novembre 1918, e che, a poche settimane dal suo assassinio, pare quasi un testamento morale:
Un dovere morale
Per le vittime politiche del vecchio dominio reazionario noi non volemmo alcuna «amnistia», alcuna grazia. Pretendemmo il nostro diritto a libertà, lotta e rivoluzione per quelle centinaia di persone leali e coraggiose, che languivano in penitenziari e carceri, perché sotto la dittatura della sciabola della banda di delinquenti imperialista lottavano per libertà del popolo, pace, socialismo. Ora esse sono tutte libere. Noi siamo nuovamente schierati, pronti alla lotta. Non gli arbitri coi loro complici borghesi ed il principe Max in testa ci hanno liberato, la rivoluzione proletaria ha fatto saltare le porte delle nostre casematte.
Ma un’altra categoria di tristi abitanti di... (continua)
Un dovere morale
Per le vittime politiche del vecchio dominio reazionario noi non volemmo alcuna «amnistia», alcuna grazia. Pretendemmo il nostro diritto a libertà, lotta e rivoluzione per quelle centinaia di persone leali e coraggiose, che languivano in penitenziari e carceri, perché sotto la dittatura della sciabola della banda di delinquenti imperialista lottavano per libertà del popolo, pace, socialismo. Ora esse sono tutte libere. Noi siamo nuovamente schierati, pronti alla lotta. Non gli arbitri coi loro complici borghesi ed il principe Max in testa ci hanno liberato, la rivoluzione proletaria ha fatto saltare le porte delle nostre casematte.
Ma un’altra categoria di tristi abitanti di... (continua)
LA LEGGE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 3/3/2022 - 12:59
Il coraggio della rivoluzione
2018
Il coraggio della rivoluzione
Le ragazze ed i ragazzi hanno le idee ben chiare da sempre, ma forse ci manca il coraggio di ammettere che, una rivoluzione nel tempo presente, sia possibile. Partiamo da noi, dalle piccole cose, dalla quotidianità delle nostre scelte. Un desiderio che si fa canzone.
Il coraggio della rivoluzione
Le ragazze ed i ragazzi hanno le idee ben chiare da sempre, ma forse ci manca il coraggio di ammettere che, una rivoluzione nel tempo presente, sia possibile. Partiamo da noi, dalle piccole cose, dalla quotidianità delle nostre scelte. Un desiderio che si fa canzone.
La ragazza ha le idee ben chiare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/3/2022 - 12:57
Corsica mea
RIMANE IN COMA IL MILITANTE INDIPENDENTISTA CORSO YVAN COLONNA
Gianni Sartori
Nonostante ieri wikipedia l’avesse già tumulato (riportando la presunta data - 2 marzo 2022 - di morte, oggi tolta) Yvan Colonna, se pur in coma post atossico, è ancora vivo.
Le condizioni del militante indipendentista (un DPS: “détenu particulièrement signalé”) comunque restano gravissime e si dispera per la sua sopravvivenza. Ieri, 2 marzo, è stato aggredito (nel tentativo di strangolarlo a mani nude) dentro al carcere di Arles (Bouche-du-Rhone) dove scontava l’ergastolo per l’assassinio del prefetto Claude Erignac (delitto di cui si è sempre professato innocente). L’aggressore avrebbe agito mentre Colonna si esercitava da solo in palestra e sarebbe, condizionale d’obbligo, un altro detenuto condannato per terrorismo jihadista.
Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha dichiarato che “verrà fatto tutto... (continua)
Gianni Sartori 3/3/2022 - 10:48
Galleria Del[l]e Armi
3 marzo ‘44 / A Balvano nella Galleria della memoria e dell’orrore
di Vincenzo Esposito
Salerno Sera online, 2 marzo 2019
Il 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, si verificò il più grave incidente ferroviario per numero di vittime mai accaduto in Italia. La tragedia di 75 anni fa, nota come “Sciagura del treno 8017”, è tra i più gravi disastri ferroviari della storia: 517 i morti benché le stime siano tuttora oggetto di discussione e il numero potrebbe essere maggiore, arrivando a oltre 600 vittime. L’evento è evocato nell’articolo che segue dall’antropologo culturale Vincenzo Esposito, docente presso l’Università di Salerno.
Il 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, si verificò il più grave incidente ferroviario per numero di vittime mai... (continua)
di Vincenzo Esposito
Salerno Sera online, 2 marzo 2019
Il 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, si verificò il più grave incidente ferroviario per numero di vittime mai accaduto in Italia. La tragedia di 75 anni fa, nota come “Sciagura del treno 8017”, è tra i più gravi disastri ferroviari della storia: 517 i morti benché le stime siano tuttora oggetto di discussione e il numero potrebbe essere maggiore, arrivando a oltre 600 vittime. L’evento è evocato nell’articolo che segue dall’antropologo culturale Vincenzo Esposito, docente presso l’Università di Salerno.
Il 3 marzo 1944 nella galleria “Delle Armi”, nei pressi della stazione Balvano-Ricigliano, in provincia di Potenza, si verificò il più grave incidente ferroviario per numero di vittime mai... (continua)
Riccardo Venturi 3/3/2022 - 08:55
Carta de Salvador Puig Antich
2 marzo 1974, niente è poi stato come prima...
Gianni Sartori 2/3/2022 - 21:57
Einigkeit und Recht und Freiheit
UNITÀ E GIUSTIZIA E LIBERTÀ
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 2/3/2022 - 19:59
L’Affaire K.
L’Affaire K.
Chanson française – L’Affaire K. – Marco Valdo M.I. – 2022
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 26
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, cette chanson-ci, qui est le vingt-sixième épisode de notre voyage en Zinovie, s’intitule « L’Affaire K. ».
Ah, ce voyage en Zinovie !, répond Lucien l’âne, on ne sait jamais ce qu’on va découvrir ; chaque étape est une révélation. Qu’est-ce que... (continua)
Chanson française – L’Affaire K. – Marco Valdo M.I. – 2022
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 26
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, cette chanson-ci, qui est le vingt-sixième épisode de notre voyage en Zinovie, s’intitule « L’Affaire K. ».
Ah, ce voyage en Zinovie !, répond Lucien l’âne, on ne sait jamais ce qu’on va découvrir ; chaque étape est une révélation. Qu’est-ce que... (continua)
Qu’est-ce qu’on a à faire
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2022 - 17:20
Varsavia
Dopo quasi 40 anni, questa canzone non condanna solo Jarusleski e C per aver distrutto il sogno comunista, ma anche chi laovrò per far finire (per fortuna) quella Tirannia Russa sulla Polonia e l'Europa Centro-orientale...
Lo si capisce dalle frasi contro il cattolicesimo anche come realtà ideologico-politico, (a cui si rifaceva Solidarnoscz)
A Me sembra che Bertoli da un lato si disilluda sulla vera faccia del regime del "paradiso del proletariato" e lo spiega bene, ma al tempo stesso sembra pieno di livore verso chi lo ha generato, "firmando cambiali a una fede"
Purtroppo per Bertoli e molti come lui, quel mondo a cui si faceva finta di riferirsi (ma vivendo im modo molto più occidentale) era destinato a finire, e non a evolversi con il riformismo "eurocomunista" ...
La storia poi ha cancellato anche l'utopia di Walesa.
Lo si capisce dalle frasi contro il cattolicesimo anche come realtà ideologico-politico, (a cui si rifaceva Solidarnoscz)
A Me sembra che Bertoli da un lato si disilluda sulla vera faccia del regime del "paradiso del proletariato" e lo spiega bene, ma al tempo stesso sembra pieno di livore verso chi lo ha generato, "firmando cambiali a una fede"
Purtroppo per Bertoli e molti come lui, quel mondo a cui si faceva finta di riferirsi (ma vivendo im modo molto più occidentale) era destinato a finire, e non a evolversi con il riformismo "eurocomunista" ...
La storia poi ha cancellato anche l'utopia di Walesa.
Arturo Gabriel 2/3/2022 - 14:54
La ballata del prigioniero
2019
Di muse, di specchi e d'altre assurde storie
Tratta da storie vere di abusi in divisa.
Di muse, di specchi e d'altre assurde storie
Tratta da storie vere di abusi in divisa.
D’azzurro risplende il cielo steso
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2022 - 13:15
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Romane Worq
2020
ROMANE WORQ
C’è una storia che lega con un filo invisibile Torino con l’Etiopia e con il rastafarianesimo giamaicano. E’ una storia che pochissimi conoscono e che ha come protagonista una bellissima principessa africana di nome Romane Worq. Era la figlia primogenita del Negus Hailè Selassiè, il Re dei Re, il Ras Tafari per i neri della Giamaica, che videro in lui il Messia liberatore che avrebbe riportato i figli degli schiavi nella loro Madre Africa. Romane era sposata con Merid Bayanè, comandante della resistenza etiope in prima linea contro i fascisti italiani che avevano occupato il suo paese con un’invasione feroce, che utilizzò in modo massiccio gas chimici e stermini di massa. Poco prima della caduta di Addis Abeba, il negus scelse l’esilio volontario in Inghilterra con buona parte della famiglia reale, ma la principessa Romane Worq decise di restare a combattere a fianco del... (continua)
ROMANE WORQ
C’è una storia che lega con un filo invisibile Torino con l’Etiopia e con il rastafarianesimo giamaicano. E’ una storia che pochissimi conoscono e che ha come protagonista una bellissima principessa africana di nome Romane Worq. Era la figlia primogenita del Negus Hailè Selassiè, il Re dei Re, il Ras Tafari per i neri della Giamaica, che videro in lui il Messia liberatore che avrebbe riportato i figli degli schiavi nella loro Madre Africa. Romane era sposata con Merid Bayanè, comandante della resistenza etiope in prima linea contro i fascisti italiani che avevano occupato il suo paese con un’invasione feroce, che utilizzò in modo massiccio gas chimici e stermini di massa. Poco prima della caduta di Addis Abeba, il negus scelse l’esilio volontario in Inghilterra con buona parte della famiglia reale, ma la principessa Romane Worq decise di restare a combattere a fianco del... (continua)
Tuo padre è l’Imperatore, si chiama Hailè Selassiè
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2022 - 13:10
Prigioniera senza paura
2020
ROMANE WORQ
C’è una storia che lega con un filo invisibile Torino con l’Etiopia e con il rastafarianesimo giamaicano. E’ una storia che pochissimi conoscono e che ha come protagonista una bellissima principessa africana di nome Romane Worq. Era la figlia primogenita del Negus Hailè Selassiè, il Re dei Re, il Ras Tafari per i neri della Giamaica, che videro in lui il Messia liberatore che avrebbe riportato i figli degli schiavi nella loro Madre Africa. Romane era sposata con Merid Bayanè, comandante della resistenza etiope in prima linea contro i fascisti italiani che avevano occupato il suo paese con un’invasione feroce, che utilizzò in modo massiccio gas chimici e stermini di massa. Poco prima della caduta di Addis Abeba, il negus scelse l’esilio volontario in Inghilterra con buona parte della famiglia reale, ma la principessa Romane Worq decise di restare a combattere a fianco del... (continua)
ROMANE WORQ
C’è una storia che lega con un filo invisibile Torino con l’Etiopia e con il rastafarianesimo giamaicano. E’ una storia che pochissimi conoscono e che ha come protagonista una bellissima principessa africana di nome Romane Worq. Era la figlia primogenita del Negus Hailè Selassiè, il Re dei Re, il Ras Tafari per i neri della Giamaica, che videro in lui il Messia liberatore che avrebbe riportato i figli degli schiavi nella loro Madre Africa. Romane era sposata con Merid Bayanè, comandante della resistenza etiope in prima linea contro i fascisti italiani che avevano occupato il suo paese con un’invasione feroce, che utilizzò in modo massiccio gas chimici e stermini di massa. Poco prima della caduta di Addis Abeba, il negus scelse l’esilio volontario in Inghilterra con buona parte della famiglia reale, ma la principessa Romane Worq decise di restare a combattere a fianco del... (continua)
Giornate intere
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2022 - 13:06
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Piazza Traini
2019
Ciao Darwin
Ciao Darwin
In “Piazza Traini” (ricordate tutti chi è Luca Traini, vero?) immagina un futuro distopico: è il 2050, la guerra non c’è più, Diego Fusaro è al terzo mandato come presidente del consiglio, la gente si ammassa sulla spiaggia di Corridonia (cittadina nei pressi di Macerata che, al momento, dista circa 30 chilometri dal mare…) ed è felice perché in giro non ci sono più negri e nemmeno un marocchino che è uno. È la pacificazione, il trionfo della razza caucasica, della superiorità dell’uomo bianco.
Che potrà continuare a vivere tra i suoi inni a Satana, la paura dell’Aids, il karaoke, il degrado, la messa la domenica, le mignotte, la depressione, l’amore eterno ma non troppo, la morte che viene da Orte, la cocaina. Già, uno stile di vita che il mondo ci invidia.
lultimovalterchiari
Che potrà continuare a vivere tra i suoi inni a Satana, la paura dell’Aids, il karaoke, il degrado, la messa la domenica, le mignotte, la depressione, l’amore eterno ma non troppo, la morte che viene da Orte, la cocaina. Già, uno stile di vita che il mondo ci invidia.
lultimovalterchiari
2050, vado al mare a Corridonia
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2022 - 12:30
Prima della guerra
Questa canzone fa parte di quelle più "caciarone" e "simboliche" di Gang, però in questi giorni mi è venuta in mente più volte. Ho risistemato il testo, aiutandomi con il libretto del CD.
Ecco i grandi si fanno la guerra e "Noi", i popoli, sotto sempre sotto in mezzo ai guai
Ecco i grandi si fanno la guerra e "Noi", i popoli, sotto sempre sotto in mezzo ai guai
Dq82 2/3/2022 - 09:12
Henna
"Henna" di Lucio Dalla, il testo e il significato della canzone contro la guerra
Henna di Lucio Dalla, il testo e il significato della canzone contro la guerra
“Henna” è uno dei brani più significativi nella discografia di Lucio Dalla, nel decimo anniversario della sua morte
| Riccardo Venturi 1/3/2022 - 19:43
Polesine (Tera e aqua)
Allego qui il link a You Tube che contiene una versione di Polesine (Tera e Acqua) del gruppo polesano "Berretto Frigio" che la ripropone nei suoi concerti con il testo e la linea melodica assolutamente fedele all'originale. La versione si fa notare per un introduzione e uno stacco strumentale di composizione e per un armonizzazione delle strofe che rompono la ripetitività della struggente melodia.
Informazioni sul gruppo musicale Berretto Frigio qui:
Berretto Frigio
Informazioni sul gruppo musicale Berretto Frigio qui:
Berretto Frigio
Walter 1/3/2022 - 09:50
Solidarity Forever
These lyrics have been written, assumably soon after Ralph Chaplin's original ones, by an unknown Finnish-American author, propably a Wobbly, i.e. a member of the Industrial Workers of the World (IWW), or »tuplajuulainen« (a double-u'er) as the Finnish Wobblies used to call themselves.
Audio link to the song performed by Paleface & Laulava Unioni (the Singing Union) on their 2019 album Tie vapauteen (Road to Freedom):
SOLIDAARISUUTTA AINA
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 28/2/2022 - 09:42
War Profiteering Is Killing Us All
2005
War Profiteering Is Killing Us All is the sixth studio album by the Detroit, Michigan punk rock band The Suicide Machines, released in 2005 by Side One Dummy Records. The band broke up the following year while touring in support of the album. The album's artwork and many of its songs are critical of President George W. Bush's administration and the Iraq War. Musically, the album explores the ska punk and hardcore styles the band was known for, with short, aggressive songs dealing mostly with social and political topics. A music video was filmed for the single "War Profiteering is Killing Us All".
War Profiteering Is Killing Us All is the sixth studio album by the Detroit, Michigan punk rock band The Suicide Machines, released in 2005 by Side One Dummy Records. The band broke up the following year while touring in support of the album. The album's artwork and many of its songs are critical of President George W. Bush's administration and the Iraq War. Musically, the album explores the ska punk and hardcore styles the band was known for, with short, aggressive songs dealing mostly with social and political topics. A music video was filmed for the single "War Profiteering is Killing Us All".
War profiteering, war profiteering
(continua)
(continua)
27/2/2022 - 23:25
King of the Jungle
[1984]
Scritta da Sara Dallin, Siobhan Fahey e Keren Woodward, con i produttori Steve Jolley e Tony Swain.
Nell'album "Bananarama"
Due anni prima di Through The Barricades degli Spandau Ballet, un'altra canzone, e l'intero album, dedicati a Thomas "Kidso" Reilly, un caro amico e collaboratore del trio femminile anglo-irlandese (così come degli Spandau Ballet e di altri gruppi ell'epoca), ucciso senza alcun motivo a Belfast il 9 agosto 1983 da un giovane parà inglese, tal Ian Thain.
Siobhan Fahey dichiarò all'epoca: "How ridiculous it is that eighteen year old boys are given guns and are endorsed by the government to go out and kill people.”
Scritta da Sara Dallin, Siobhan Fahey e Keren Woodward, con i produttori Steve Jolley e Tony Swain.
Nell'album "Bananarama"
Due anni prima di Through The Barricades degli Spandau Ballet, un'altra canzone, e l'intero album, dedicati a Thomas "Kidso" Reilly, un caro amico e collaboratore del trio femminile anglo-irlandese (così come degli Spandau Ballet e di altri gruppi ell'epoca), ucciso senza alcun motivo a Belfast il 9 agosto 1983 da un giovane parà inglese, tal Ian Thain.
Siobhan Fahey dichiarò all'epoca: "How ridiculous it is that eighteen year old boys are given guns and are endorsed by the government to go out and kill people.”
Lurking, he knows your face
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/2/2022 - 21:57
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
How Many Lies?
[1986]
Scritta da Gary Kemp
Nell'album che s'intitola con il brano di chiusura, Through The Barricades, il cui tema musicale è anche l'incipit del disco.
Scritta da Gary Kemp
Nell'album che s'intitola con il brano di chiusura, Through The Barricades, il cui tema musicale è anche l'incipit del disco.
Once there were times
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/2/2022 - 21:14
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
C'eran ragazzi che, come loro, amavan Putin e Viktor Orbán
[27-2-2022]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
--> Gianni Morandi, Migliacci-Lusini-Morricone: C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
--> Gianni Morandi, Migliacci-Lusini-Morricone: C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
C'eran ragazzi
(continua)
(continua)
27/2/2022 - 20:58
Percorsi:
Guerre in Ucraina
Through The Barricades
Il testo proposto ha diversi refusi, è mal formattato e non segue l'andamento delle strofe. Un peccato, visto che si tratta di una canzone magnifica...
Propongo il seguente in sostituzione:
Propongo il seguente in sostituzione:
B.B. 27/2/2022 - 20:25
Roda viva
interpretata dallo stesso Chico Buarque nell'album "Per un pugno di samba" del 1970 e nel 1983 da Mia Martini nell'album dal vivo "Miei compagni di viaggio".
ROTATIVA
(continua)
(continua)
27/2/2022 - 17:38
La guerra di Piero
Parece que siempre es el eterno retorno y voltamos a la guerra. No aprende piu il huommo ... Ahora es Rusia Ucrania
Está canción es bellísima. Gracias desde Buenos Aires
Está canción es bellísima. Gracias desde Buenos Aires
Amalia Boselli 27/2/2022 - 15:39
Ang Bayan Kong Sinilangan (Cotabato)
ALTRI MAOISTI VERI O PRESUNTI (COMPRESI AMBIENTALISTI E DIFENSORI DELLE MINORANZE INDIGENE) UCCISI NELLE FILIPPINE NEL MESE DI FEBBRAIO
Gianni Sartori
Anche quest’anno si conferma il vero e proprio stillicidio di maoisti, veri o presunti, uccisi nelle Filippine dalle forze governative. Dopo i vari episodi registrati in gennaio, la lista delle vittime è andata allungandosi in febbraio.
Nell’ultimo caso a venir eliminati - non si esclude l’assassinio extragiudiziale - sono stati cinque militanti tra cui due insegnanti volontari già noti come ambientalisti e difensori della minoranza Lumad.
Il 24 febbraio i cinque sono caduti a Barangay Andap (Davao de Oro) sotto i colpi dei soldati della decima divisione di fanteria.
Tra loro un noto esponente della comunità Lumad, Chad Booc.
Insegnante di matematica presso il Centro di apprendistato alternativo per lo sviluppo agricolo di Suriago del... (continua)
Gianni Sartori
Anche quest’anno si conferma il vero e proprio stillicidio di maoisti, veri o presunti, uccisi nelle Filippine dalle forze governative. Dopo i vari episodi registrati in gennaio, la lista delle vittime è andata allungandosi in febbraio.
Nell’ultimo caso a venir eliminati - non si esclude l’assassinio extragiudiziale - sono stati cinque militanti tra cui due insegnanti volontari già noti come ambientalisti e difensori della minoranza Lumad.
Il 24 febbraio i cinque sono caduti a Barangay Andap (Davao de Oro) sotto i colpi dei soldati della decima divisione di fanteria.
Tra loro un noto esponente della comunità Lumad, Chad Booc.
Insegnante di matematica presso il Centro di apprendistato alternativo per lo sviluppo agricolo di Suriago del... (continua)
Gianni Sartori 27/2/2022 - 10:38
Ai, quem me dera
"Volesse il cielo", la bellissima canzone di Mia Martini è stata in realtà incisa l'anno prima della versione brasiliana e in molti siti si riporta per la versione italiana "testo di Sergio Bardotti, musica di Vinícius de Moraes" mentre nel sito dedicato al poeta brasiliano nella pagina che riporta il testo della canzone viene citato Toquinho come autore (suppongo della musica).
Quindi non saprei se la pagina dovrebbe essere intestata direttamente a Mia Martini che ne è stata la prima interprete. In ogni caso è una canzone stupenda in entrambe le versioni.
Quindi non saprei se la pagina dovrebbe essere intestata direttamente a Mia Martini che ne è stata la prima interprete. In ogni caso è una canzone stupenda in entrambe le versioni.
Lorenzo 26/2/2022 - 23:59
Chain Gang Fourth of July
Look, here comes Marvin!
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 26/2/2022 - 23:56
Percorsi:
Dalle galere del mondo
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Jamie-Lee Dimes Sings a Song of Protest in “Virginia”