Vedo, e con immensa goduria, che dietro il suggerimento di Juha Rämö di questa canzone sono state fatte due traduzioni praticamente in contemporanea: ottimo, perché ciù is sempre meglio che uàn (baideuèi: da parte di Riccardo Gullotta auspico anche traduzioni in siciliano stretto: dei ar uònderfuls). La traduzione che R.G. ha fatto delle note mi dispensa dall'inserirle anch'io; ciò mi permetterà un agognato caffè da asporto al bar dell'angolo. Dal Bar Sport siamo passati al Bar Asport.
E' stato istituito il nuovo percorso intitolato: Droni di merda. L'immagine scelta per il percorso è falsamente scherzosa: dovrebbe ricordare che i droni non sono soltanto vigliacche macchinette di morte (d'ora in poi che fine faranno i film con gli eroici aviatori militari? Saranno sostituiti da film con tizi che manovrano un joystick?): sono anche una componente del sistema di controllo globale, capillare. Ammazzano donne e bambini così come scovano la moglie che mette le corna al marito, si insinuano nella guerra così come nella vita di tutti noi. Dovremmo munirci prima o poi di sistemi di contraerea personalizzata: quando si sente ronzare un drone, abbatterlo senza pietà.
Detroit, 2014: Il bassista Spencer Pollard, durante un concerto, abbatte un drone lanciandogli due lattine di birra.
Esiste in Bretagna una curiosità sul tema: il gruppo Hamon Martin Quintet inserì nel proprio CD del 2014 "Les vies que l'on mène", una canzone che porta il titolo "Le Déserteur" e del brano di Vian conserva le due quartine finali. Il resto della canzone narra di un soldato disertore che mentre se ne torna verso la sua bella attraversa i valloni e incontra il suo capitano che gli intima di raggiungere il battaglione perchè uno scontro lo aspetta. Il soldato allora punta la sua arma sul capitano e lo ammazza e poi va incontro alla fucilazione implorando di mettere, una volta morto, il suo cuore in un fazzoletto e di consegnarlo alla ragazza ma di non dire la verità alla propria madre ma di riferire, affinchè soffra meno, che lui si trova a Bordeaux prigioniero degli inglesi e per questo non può rivederlo.
la versione dei Radiofiera è stupenda, come anche La tradotta, ponte de priula e Gorizia tu sei maledetta, tutte riarrangiate in chiave rock, davvero un bel lavoro
Caro Bernart, vedo che il mio contributo ti ha interessato. Bene, meriti allora un’attenzione particolare. Accennavi alle azioni recenti in Iran. Ti mando un articolo fresco di stampa che farà storia.
La volta scorsa ti avevo indirizzato un sonetto per una canzone con nessuna guerra (non è così, ma qui non importa, pluralità di vedute), stavolta ti mando una guerra con nessuna canzone (per ora almeno, la canzone non seguirà subito, devo sedimentare e affinare). Bando a troppi commenti, sappi solo che seguo l’articolista da tempo, di tanto in tanto, è di grandissima caratura, apprezzato da tantissimi. Soltanto gente con il paraocchi può tacciare lui, israeliano ed ebreo doc, di antisemitismo. Mi chiedo spesso come faccia a barcamenarsi laggiù. Forse perché l’establishment israeliano ha capito che conviene tenersela una voce critica e coraggiosa. Il che autorizzerebbe a non abbandonarsi al... (continua)
Riccardo Gullotta 2/12/2020 - 00:22
Un'altra canzone (bellissima secondo me) che parla di droni è In Any Tongue di David Gilmour.
Here's another song about killer drones with a lot of background information. It's one of the five finalists of the 2018 German Peace Song Contest. I have posted all of them (Frieden für die Kinder dieser Welt, Zwei Wölfe, Circulus terroris, Back in the Days and All in All), but so far, none of them has been translated into Italian, which I wonder. So how about it, guys? After all, it's the only peace song contest arranged on a regular basis I know of and, therefore, an important source of brand new content for this page.
Ebbeh, Krzyziek karissimisiek (o krzyś karissimiś), magari gli albanesi di Macedonia parlavano l'albanese! :-) Il quale si scrive ufficialmente dal 1908, se non vado errato, con l'alfabeto latino (ma si è scritto storicamente anche con l'alfabeto greco, e con quello arabo, pure). Insomma, come dire, è tutta una gran macedonia! Bona la macedonia con la frutta fresca !!!!! E ti aggiungo che da ragazzo, quando esistevano ancora, ho fumato anche le Macedonia Extra. Erano sigarette buonissime!
Col pacchetto da 10 che si sfilava spingendo, come le Gitanes...mi ricordo ancora del profumo di quelle sigarette prima di fumarle, era una delizia a annusarle. E' incredibile come si fissi la memoria degli odori e dei profumi, mi sembra di risentirlo ora a quasi cinquant'anni di distanza...una memoria che non può essere fissata da niente, hanno fissato ogni tipo di memoria tranne quella olfattiva. Le Macedonia Extra quasi non si trovavano più...io ho cominciato a fumare a 12 anni, si trovavano ancora all'Elba...