Las voces que saludan
ÄÄNET, JOTKA TERVEHTIVÄT MEITÄ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/3/2019 - 13:17
Las voces que saludan
We are also looking for the children of some of the 30,000 disappeared one, pregnant women giving birth in clandestine detention centres in Argentina during the civilian-military dictatorship of 1976-1983.
If you (someone you know of) was born of Argentinean parents during 1975 and 1983 and have doubts about your identity, contact us at Red x la identidad Canada USA or Abuelas. You maybe one of the grandchildren that we are looking for.
Thanks
If you (someone you know of) was born of Argentinean parents during 1975 and 1983 and have doubts about your identity, contact us at Red x la identidad Canada USA or Abuelas. You maybe one of the grandchildren that we are looking for.
Thanks
Thirty thousand are the voices greeting us,
(continua)
(continua)
inviata da Red Argentina por el Derecho a la Identidad - Canada/USA 12/3/2019 - 00:55
Die Schmiede im Walde
L[..........] Stauffacher
I FABBRI NEL BOSCO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 11/3/2019 - 19:33
Passeggiata Sudamericana
1984
Dalla finestra
Dalla finestra
L'indio vive di zanzare, è contento di ballare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 17:23
Mio figlio
1989
Sedia Elettrica
Sedia Elettrica
Mio figlio dovrà essere un guerriero
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 16:02
Percorsi:
Mafia e mafie
Cristalli di memoria
1976
Eppure Soffia
Come racconta Alberto Bertoli nel video: è una canzone raccolta in un bar dal racconto di un reduce della ritirata di Russia.
Eppure Soffia
Come racconta Alberto Bertoli nel video: è una canzone raccolta in un bar dal racconto di un reduce della ritirata di Russia.
Neve bianca cadi piano
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 15:43
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Ballata per l'ultimo nato
[1977]
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "Il centro del fiume"
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "Il centro del fiume"
Un bimbo raccoglie nel morbido viso
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 15:33
John Reed
2016
Album: “Quello che non siamo”
“John Reed”, il cui arrangiamento rinvia direttamente alla tradizione folk americana, è un brano che parla di lavoro e di lavoratori. “E’ una storia senza tempo, che parte dagli operai del XX secolo e arriva fino ai precari dei nostri giorni”.
Album: “Quello che non siamo”
“John Reed”, il cui arrangiamento rinvia direttamente alla tradizione folk americana, è un brano che parla di lavoro e di lavoratori. “E’ una storia senza tempo, che parte dagli operai del XX secolo e arriva fino ai precari dei nostri giorni”.
Piove sul bagnato, è cieca e scura questa sera
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 14:42
Don Quijote
2016
Album: “Quello che non siamo”
Album: “Quello che non siamo”
Ognuno infondo cerca solamente dei mulini
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/3/2019 - 14:37
Percorsi:
Don Chisciotte tra l'eternità e l'82
La escalera de Mauthausen
Chanson espagnole – La escalera de Mauthausen – Antonio Resines – Paroles d’Antonio Gómez et musique d’Antonio Resines – 1975
d’après la version italienne LA SCALA DI MATHAUSEN de Lorenzo Masetti.
La carrière de Mauthausen a été un des lieux les plus horribles de tous les camps nazis, vu que furent employées là des méthodes de travail inimaginables. Et on savait, car des prisonniers de toutes nationalités le racontaient, tous le savaient et disaient que le camp avait été construit par les Espagnols, les républicains espagnols et que chaque pierre portait le sang d’un Espagnol. Même la plus petite pierre de l’escalier de Mauthausen était imprégnée du sang d’un Espagnol. »
Témoignage de Mariano Constante (Capdesaso, Spagna, 1920 – Montpellier, France, 2010), écrivain espagnol dont l’œuvre est centrée sur l’expérience des républicains espagnols dans les camps de concentration nazis.
Mariano... (continua)
d’après la version italienne LA SCALA DI MATHAUSEN de Lorenzo Masetti.
La carrière de Mauthausen a été un des lieux les plus horribles de tous les camps nazis, vu que furent employées là des méthodes de travail inimaginables. Et on savait, car des prisonniers de toutes nationalités le racontaient, tous le savaient et disaient que le camp avait été construit par les Espagnols, les républicains espagnols et que chaque pierre portait le sang d’un Espagnol. Même la plus petite pierre de l’escalier de Mauthausen était imprégnée du sang d’un Espagnol. »
Témoignage de Mariano Constante (Capdesaso, Spagna, 1920 – Montpellier, France, 2010), écrivain espagnol dont l’œuvre est centrée sur l’expérience des républicains espagnols dans les camps de concentration nazis.
Mariano... (continua)
L’ESCALIER DE MAUTHAUSEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/3/2019 - 12:37
Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
Giorgos Skourtis, l'autore del testo di questa canzone, scrittore, poeta e drammaturgo, è morto a Atene (dove aveva vissuto tutta la vita) il 19 novembre 2018 all'età di 78 anni. Solo adesso lo siamo venuti a sapere, così come il fatto che il suo soprannome storico era Μπαρμπα-Τζωρτζ, vale a dire l'esatta resa di "Tonton Georges" in greco.
Riccardo Venturi 11/3/2019 - 08:05
Siam prigionieri
anonimo
Buongiorno. Mio nonno, Trentino, prigioniero in Russia mi cantava tutte le sere questa canzone pinagendo.
Una strofa suonava così (le parole in russo le scrivo come mio nonno le pronunciava)
la traduzione che mio nonno faceva era
gleba = pane, cartoschi = patate, ciai = te
"e volschi nicuia" mio nonno non l'ha mai tradotto.
Un giorno incontrai una badante ucraina e colsi l'occasione per chiederle la traduzione. Lei si mise a ridere arrossendo ed alle mie insistenze tradusse, riproduco testualmente: "ed il resto un cazzo". Capii perché mio nonno non volle mai tradurre a me bambinetto quelle parole. Lo ammiro ancor di più se già non lo ammirassi al massimo
Cordiali saluti
Renzo
Una strofa suonava così (le parole in russo le scrivo come mio nonno le pronunciava)
Russia fatale che altro di bello non hai
gleba cartoschi e ciai
gleba cartoschi e ciai
Russia fatale che altro di bello non hai
gleba cartoschi e ciai
e volschi nicuja
gleba cartoschi e ciai
gleba cartoschi e ciai
Russia fatale che altro di bello non hai
gleba cartoschi e ciai
e volschi nicuja
la traduzione che mio nonno faceva era
gleba = pane, cartoschi = patate, ciai = te
"e volschi nicuia" mio nonno non l'ha mai tradotto.
Un giorno incontrai una badante ucraina e colsi l'occasione per chiederle la traduzione. Lei si mise a ridere arrossendo ed alle mie insistenze tradusse, riproduco testualmente: "ed il resto un cazzo". Capii perché mio nonno non volle mai tradurre a me bambinetto quelle parole. Lo ammiro ancor di più se già non lo ammirassi al massimo
Cordiali saluti
Renzo
Renzo 11/3/2019 - 03:45
Schließ Aug und Ohr
[1931]
Autore di questi versi, poi messi in musica nell'ambito del movimento dello scoutismo cattolico tedesco, fu Friedrich Gundolf, pseudonimo di Friedrich Leopold Gunderfinger (1880-1931), critico letterario e poeta, ebreo. I sui libri furono distrutti dai nazisti nel 1933.
Il canto, ovviamente vietato sotto il regime hitleriano, era uno tra i preferiti di Willi Graf, che con Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Kurt Huber e altri appartenne alla Weiße Rose, movimento cattolico di resistenza antinazista.
Testo trovato su Deutsche Lieder. Bamberger Anthologie
Brano proposto nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).
Lo trovo anche in una raccolta precedente, "Es War In Schanghai (Kölner Bands Interpretieren Lieder Der Edelweißpiraten)", pubblicata nel 2004.
Autore di questi versi, poi messi in musica nell'ambito del movimento dello scoutismo cattolico tedesco, fu Friedrich Gundolf, pseudonimo di Friedrich Leopold Gunderfinger (1880-1931), critico letterario e poeta, ebreo. I sui libri furono distrutti dai nazisti nel 1933.
Il canto, ovviamente vietato sotto il regime hitleriano, era uno tra i preferiti di Willi Graf, che con Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Kurt Huber e altri appartenne alla Weiße Rose, movimento cattolico di resistenza antinazista.
Testo trovato su Deutsche Lieder. Bamberger Anthologie
Brano proposto nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).
Lo trovo anche in una raccolta precedente, "Es War In Schanghai (Kölner Bands Interpretieren Lieder Der Edelweißpiraten)", pubblicata nel 2004.
Schließ Aug und Ohr für eine Weil
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2019 - 18:39
Onda calabra
le poche cose da tradurre dal tedesco:
Doichlanda ovviamente è la storpiatura di Deutschland = Germania
Und die Kleine = e la piccola
Und die Spiele = e i giochi
Und die Arbeit = e il lavoro
Und die Sonne = e il sole
Scheint allein = splende solo
Doichlanda ovviamente è la storpiatura di Deutschland = Germania
Und die Kleine = e la piccola
Und die Spiele = e i giochi
Und die Arbeit = e il lavoro
Und die Sonne = e il sole
Scheint allein = splende solo
Francesco Mazzocchi 10/3/2019 - 12:22
Il vento del Nord
Chanson italienne – Il vento del Nord – Tullio Bugari – 2017
Texte de Tullio Bugari
Musique et voix de Silvano Staffolani
Vent du Nord est le nom qu’on lui donna quand il est revenu à Corleone après la guerre partisane en Carnie, pour l’énergie qu’il mettait au service des luttes paysannes de sa terre. J’ai eu l’occasion d’approfondir la figure de Placido Rizzotto précisément durant mon voyage en Carnie il y a trois ans, en marchant dans ces belles montagnes où Placido Rizzotto avait vécu son université.
La Carnie est sur la photo, une photo frioulane pour parler de la Sicile. La veille de mon arrivée en Carnie, j’étais allé au barrage de Vajont pour la veillée nocturne des citadins à la mémoire (des victimes de la catastrophe) du Vajont, à l’occasion du cinquantième anniversaire de ce désastre, et j’étais déjà chargé d’idées concernant les terres et les luttes à ne pas oublier.
En outre,... (continua)
Texte de Tullio Bugari
Musique et voix de Silvano Staffolani
Vent du Nord est le nom qu’on lui donna quand il est revenu à Corleone après la guerre partisane en Carnie, pour l’énergie qu’il mettait au service des luttes paysannes de sa terre. J’ai eu l’occasion d’approfondir la figure de Placido Rizzotto précisément durant mon voyage en Carnie il y a trois ans, en marchant dans ces belles montagnes où Placido Rizzotto avait vécu son université.
La Carnie est sur la photo, une photo frioulane pour parler de la Sicile. La veille de mon arrivée en Carnie, j’étais allé au barrage de Vajont pour la veillée nocturne des citadins à la mémoire (des victimes de la catastrophe) du Vajont, à l’occasion du cinquantième anniversaire de ce désastre, et j’étais déjà chargé d’idées concernant les terres et les luttes à ne pas oublier.
En outre,... (continua)
VENT DU NORD
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/3/2019 - 10:59
Anna Mae Aquash
Anna Mae came to the plains I’m told
(continua)
(continua)
inviata da adriana 10/3/2019 - 09:23
Amazon
[2018]
"I wanted to post this song because of what’s happening in Seattle right now. It came about by going downtown one night to take a look at the new “Amazon Spheres,” and all the cranes and all the building. I love this city in a deep resonating way and I see a history that Amazon is at odds with, that Bezos and all of clones would like to disappear – using that word like a verb. I got here in 1971 and fell in love with the climate, the water, the mountains, the ease of the pace, the spontaneity, the music scene, all of it. And I swam in it for years. Still there was a clique of people who yearned for a greater and shinier city, with a celebrated upper class, and banks that would proudly welcome the likes of Boss Tweed. I played everywhere – the bus station, the TV station, all the bars and cocktail lounges, but I couldn’t get into the Rainier Club because that was private space for... (continua)
"I wanted to post this song because of what’s happening in Seattle right now. It came about by going downtown one night to take a look at the new “Amazon Spheres,” and all the cranes and all the building. I love this city in a deep resonating way and I see a history that Amazon is at odds with, that Bezos and all of clones would like to disappear – using that word like a verb. I got here in 1971 and fell in love with the climate, the water, the mountains, the ease of the pace, the spontaneity, the music scene, all of it. And I swam in it for years. Still there was a clique of people who yearned for a greater and shinier city, with a celebrated upper class, and banks that would proudly welcome the likes of Boss Tweed. I played everywhere – the bus station, the TV station, all the bars and cocktail lounges, but I couldn’t get into the Rainier Club because that was private space for... (continua)
We live in a boomtown
(continua)
(continua)
inviata da adriana 10/3/2019 - 08:50
Amadou Diallo
[2007]
Album : Folkpunch -Jim Page and Artis
Album : Folkpunch -Jim Page and Artis
Si veda anche American Skin (41 Shots) di Bruce Springsteen
See also American Skin (41 Shots) by Bruce Springsteen
Altre canzoni su Amadou Diallo
Centuries of Pain: the Ballad of Amadou Diallo di Lorcan Otway
Diallo di Wyclef Jean
I Know You Don't Care About Me di Brothers Keepers
A Tree Never Grown di Black Star
Contempt Breeds Contamination di Trivium
Bang! Bang! de Le Tigre
The Other White Meat di Immortal Tecnique
I Find It Hard to Say (Rebel) di Lauryn Hill
Forty-one bullets Africa Unite
See also American Skin (41 Shots) by Bruce Springsteen
Altre canzoni su Amadou Diallo
Centuries of Pain: the Ballad of Amadou Diallo di Lorcan Otway
Diallo di Wyclef Jean
I Know You Don't Care About Me di Brothers Keepers
A Tree Never Grown di Black Star
Contempt Breeds Contamination di Trivium
Bang! Bang! de Le Tigre
The Other White Meat di Immortal Tecnique
I Find It Hard to Say (Rebel) di Lauryn Hill
Forty-one bullets Africa Unite
Amadou Diallo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 10/3/2019 - 08:46
Il mercenario di Lucera
Per rispetto all'interprete di questa canzone, scomparso recentemente, ho rimesso a posto il testo seguendo l'incisione originale (l'ordine delle strofe era sbagliato nel testo che riportavamo prima). Una quartina che Pino Caruso non ha cantato l'ho indicata tra parentesi.
Lorenzo 9/3/2019 - 22:39
Marte
1995
Paranoia e potere
Paranoia e potere
Presi dalla voglia di innovare, di mutare
(continua)
(continua)
9/3/2019 - 22:02
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
Con todas las banderas
[2016]
Por los pueblos hermanos
(continua)
(continua)
inviata da adriana 9/3/2019 - 07:16
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