Giulio
Finalmente disponibile - grazie a Isotta Cini - il video di questa commovente nuova canzone di Vecchioni, e anche di Cappuccio rosso
CCG Staff 4/2/2019 - 23:07
Tak vás tu máme (Bratři)
SO WE'VE GOT YOU OVER HERE (BROTHERS)
(continua)
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:31
Dědicům Palachovým
Millions of blind eyes, the snake's head on the coat of arms,
(continua)
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:29
Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)
anonimo
condivisa l'idea di riportare il testo in questo modo, penso che il modo migliore di tradurlo sia ancora quello strettamente letterale, quello che secondo me rende meglio la relazione tra l'espressione dell'emozione e la struttura della lingua originale, che la condiziona; ho quindi lasciato più che potevo la sequenza delle parole, non ho integrato punteggiatura; non dubito però che qualcuno possa rendere tutto in un italiano migliore, fermo restando che comunque, come ha detto non ricordo chi, tradurre è tradire
IO CANTO UNA CANZONE INUTILE (LA CANZONE DEL BAMBINO CHE HA LASCIATO ALLA MAMMA IL SUO ULTIMO PANE)
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 4/2/2019 - 21:11
I ragazzi stanno bene
Sanremo 2019
I Ragazzi Stanno bene 1994-2019
Nella serata con gli ospiti interpretata con Enrico Ruggeri e alla tromba Roy Paci
"'I Ragazzi stanno bene' è un rifiuto. È la non accettazione di certe storture che la società contemporanea ci regala e ci impone ogni giorno. A questa età, poter urlare: 'Non mi va!', diventa un fatto altamente liberatorio e alla fine, per chi vede le cose come noi, anche incoraggiante. Poterlo poi urlare davanti a milioni di italiani ogni sera, per almeno quattro sere, è il top", racconta la band formata da Pau, Drigo e Mac.
I Ragazzi Stanno bene 1994-2019
Nella serata con gli ospiti interpretata con Enrico Ruggeri e alla tromba Roy Paci
"'I Ragazzi stanno bene' è un rifiuto. È la non accettazione di certe storture che la società contemporanea ci regala e ci impone ogni giorno. A questa età, poter urlare: 'Non mi va!', diventa un fatto altamente liberatorio e alla fine, per chi vede le cose come noi, anche incoraggiante. Poterlo poi urlare davanti a milioni di italiani ogni sera, per almeno quattro sere, è il top", racconta la band formata da Pau, Drigo e Mac.
Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 15:03
Der kleine Trompeter
anonimo
Il 13 marzo 1925 Ernst Thälmann venne per un comizio elettorale a Halle. Un reparto di polizia gli impedì di parlare agli 8000 convenuti. La polizia fece fuoco sulla folla. Tra i 9 morti c’era il 27enne Fritz Weineck, trombettiere della banda del Rote Frontkämpferbund (Lega dei combattenti del fronte rosso, organizzazione paramilitare nata nel luglio 1924, della quale Thälmann era il primo leader, in funzione di difesa militare del Partito Comunista Tedesco). Ai funerali delle vittime della strage poliziesca decine di migliaia seguirono i feretri.
IL PICCOLO TROMBETTIERE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 4/2/2019 - 14:42
Continuate a uccidere il poeta
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Continuate a uccidere il poeta,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:29
Ballata per i centri antiviolenza
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Come ti senti, bambina,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:25
Inutile emigrare
2018
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Nuovo Cantacronache 4
L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.
Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.
Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Statevene a casa noi non vi vogliamo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:18
Eternal Peace
1980
Album: Truths And Rights
Album: Truths And Rights
Tell it to the world, tell it to the people
(continua)
(continua)
3/2/2019 - 23:17
Children Are Crying
1980
Album: Truths And Rights
Album: Truths And Rights
The children are crying bitter tears
(continua)
(continua)
3/2/2019 - 23:14
Modena City Ramblers: Quacet putèin
Nanin Pupin dei Viulan
NANIN PUPIN
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/2/2019 - 20:04
Wir sind die schwarzen Rebellen
anonimo
NOI SIAMO I RIBELLI NERI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 3/2/2019 - 19:09
The Prophet's Song
con alcune correzioni tratte dal volume Queen tutti i testi tradotti - Arcana editrrice
IL CANTO DEL PROFETA
(continua)
(continua)
3/2/2019 - 01:07
Preacherman
[2015]
Scritta da Melody Gardot e dal batterista Chuck Staab
Nell'album "Currency of Man"
Com'è che ci sono sfuggite fino ad ora questa bellissima canzone e questa grandissima artista americana?!?
Un capolavoro assoluto, musicalmente, ed un testo dedicato ad Emmett Till, a 60 anni dal suo brutale assassinio, un episodio che scosse la coscienza degli interi Stati Uniti d'America e che segnò una svolta epocale nel movimento per la libertà degli afro americani, allora ancora purtroppo ferma a prima della guerra di secessione, nonostante fosse passato già un secolo dalla fine della schiavitù...
Scritta da Melody Gardot e dal batterista Chuck Staab
Nell'album "Currency of Man"
Com'è che ci sono sfuggite fino ad ora questa bellissima canzone e questa grandissima artista americana?!?
Un capolavoro assoluto, musicalmente, ed un testo dedicato ad Emmett Till, a 60 anni dal suo brutale assassinio, un episodio che scosse la coscienza degli interi Stati Uniti d'America e che segnò una svolta epocale nel movimento per la libertà degli afro americani, allora ancora purtroppo ferma a prima della guerra di secessione, nonostante fosse passato già un secolo dalla fine della schiavitù...
(Ooooh ooooooh oooooh ooooooh)
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2019 - 21:58
La nostra lotta (La Cavigioli)
Operaie tessili della Cavigioli
Archivio Donata Pinti : …Questo canto mi fu dato dalle operaie tessili della Cavigioli nel Biellese, che lo composero sia per il testo che per la musica, durante l’occupazione della fabbrica nel giugno 1966
Da questa pagina
Da questa pagina
La Cavigioli è in lotta
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/2/2019 - 17:05
Stardog Champion
(1990)
Parole di Andrew Wood
Musica di Stone Gossard
I Mother Love Bone erano un promettente gruppo rock di Seattle, quando ancora il grunge non era ufficialmente nato, che avevano riscosso un notevole successo grazie alla voce e all'incredibile presenza scenica del cantante Andrew Wood. Purtroppo pochi giorni prima della pubblicazione del loro primo album Wood viene trovato nel suo appartamento riverso sul letto in coma da overdose e muore tre giorni dopo.
Alcuni componenti dei Mother Love Bone entreranno a far parte dei Temple of the Dog e poi del gruppo che ha fatto la storia della musica di Seattle, i Pearl Jam.
Dall'unico album dei Mother Love Bone proviene questa Stardog Champion che può suonare come un inno patriottico nel sound ma è invece tutto il contrario, il padre del protagonista è un eroe di guerra, e riposa in West Virginia...
Parole di Andrew Wood
Musica di Stone Gossard
I Mother Love Bone erano un promettente gruppo rock di Seattle, quando ancora il grunge non era ufficialmente nato, che avevano riscosso un notevole successo grazie alla voce e all'incredibile presenza scenica del cantante Andrew Wood. Purtroppo pochi giorni prima della pubblicazione del loro primo album Wood viene trovato nel suo appartamento riverso sul letto in coma da overdose e muore tre giorni dopo.
Alcuni componenti dei Mother Love Bone entreranno a far parte dei Temple of the Dog e poi del gruppo che ha fatto la storia della musica di Seattle, i Pearl Jam.
Dall'unico album dei Mother Love Bone proviene questa Stardog Champion che può suonare come un inno patriottico nel sound ma è invece tutto il contrario, il padre del protagonista è un eroe di guerra, e riposa in West Virginia...
Oh....oh yes...yeah, yeah
(continua)
(continua)
2/2/2019 - 00:13
Le storie di ieri
Ma nell'introduzione, nella fotina di Giorgio Almirante, alla sua destra seduto mi pare di scorgere Maurizio Gasparri, o mi sbaglio? Carrierone!
B.B. 1/2/2019 - 23:14
Girotondo
Chanson italienne – Girotondo – Fabrizio De André – 1968
[1968]
Texte : Fabrizio De André
Musique : Gian Franco Reverberi/Fabrizio De André
Chœurs d’enfants : I Piccoli Cantori di Nini Comolli
« Vous êtes peut-être déjà arrivé à cent (chansons rassemblées), mais il me plaît de rappeler une chanson de Fabrizio qui parle de la guerre et aussi de l’enfance, ou plutôt de la guerre avec les mots plus typiques de l’enfance ». (Fulvia, on ng it.fan.fan.musica.guccini. Commentaire original sur la première collection des CCG, février/avril 2003).Une des pages les plus intenses et dramatiques de toute la cantate. Elle raconte comment la folie impitoyable de l’homme a déclenché la guerre atomique et comment la terre a été détruite. Seuls les enfants sont restés en vie, à continuer une ronde absurde qui les entraîne, progressivement, vers la folie. Et sur tout ça plane, un terrible souci : « Qui nous... (continua)
[1968]
Texte : Fabrizio De André
Musique : Gian Franco Reverberi/Fabrizio De André
Chœurs d’enfants : I Piccoli Cantori di Nini Comolli
« Vous êtes peut-être déjà arrivé à cent (chansons rassemblées), mais il me plaît de rappeler une chanson de Fabrizio qui parle de la guerre et aussi de l’enfance, ou plutôt de la guerre avec les mots plus typiques de l’enfance ». (Fulvia, on ng it.fan.fan.musica.guccini. Commentaire original sur la première collection des CCG, février/avril 2003).Une des pages les plus intenses et dramatiques de toute la cantate. Elle raconte comment la folie impitoyable de l’homme a déclenché la guerre atomique et comment la terre a été détruite. Seuls les enfants sont restés en vie, à continuer une ronde absurde qui les entraîne, progressivement, vers la folie. Et sur tout ça plane, un terrible souci : « Qui nous... (continua)
LA RONDE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2019 - 20:42
Piazza Barberina
anonimo
L'architetto e urbanista lucchese Giorgio Marchetti ha lasciato nel 2014 hac lacrimarum valle, in cui peraltro piangeva molto volentieri; è famoso al di fuori del proprio àmbito professionale per le molte opere satiriche che ha prodotto per decenni, firmandole spesso come Ettore Borzacchini.
La ἔδραμων καί ἔδραμον qui presentata, scritta in un greco antico malcerto e -come si dice- maccheronico, figura su "Il grande Milvio", pubblicato per la prima volta a Lucca nel 1991. Il libro raccoglie brevi scritti (quanto autobiografici non è dato saperlo con precisione) sulla permanenza dell'A. presso il liceo classico cittadino.
Correvano e correvano,
sembravano pompieri
quei quattro finocchiacci
dei [poliziotti] metropolitani.
Ragazzi e ragazze,
non pisciate nei canali,
ma pisciate negli stivali
delle guardie di città.
"Per via del suo contenuto beffardo e della sua forma approssimativa," spiega... (continua)
La ἔδραμων καί ἔδραμον qui presentata, scritta in un greco antico malcerto e -come si dice- maccheronico, figura su "Il grande Milvio", pubblicato per la prima volta a Lucca nel 1991. Il libro raccoglie brevi scritti (quanto autobiografici non è dato saperlo con precisione) sulla permanenza dell'A. presso il liceo classico cittadino.
Correvano e correvano,
sembravano pompieri
quei quattro finocchiacci
dei [poliziotti] metropolitani.
Ragazzi e ragazze,
non pisciate nei canali,
ma pisciate negli stivali
delle guardie di città.
"Per via del suo contenuto beffardo e della sua forma approssimativa," spiega... (continua)
ἔδραμων καί ἔδραμον
(continua)
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 1/2/2019 - 15:55
Ol’ Man River
Per tradurre "An' dem dat plants' em is soon forgotten", non sarebbe più corretto "E quelli che le piantano sono presto dimenticati", rispetto a "E quel che si pianta sarà presto dimenticato"?
Giacomo Cocconcelli 1/2/2019 - 14:36
Il peso del coraggio
[2018]
Scritta da Amara e Maria Luisa de Prisco
Singolo che anticipa l'uscita dell'album "Personale" (2019)
Trovo forse un po' didascalico il testo e monotona la musica (nel senso di già sentita, come in Che sia benedetta), ma sicuramente una grande canzone per questi tempi non certo luminosi, di grandi vigliacchi forti coi deboli e deboli coi forti e di gente con la schiena curva e senza coraggio...
Scritta da Amara e Maria Luisa de Prisco
Singolo che anticipa l'uscita dell'album "Personale" (2019)
Trovo forse un po' didascalico il testo e monotona la musica (nel senso di già sentita, come in Che sia benedetta), ma sicuramente una grande canzone per questi tempi non certo luminosi, di grandi vigliacchi forti coi deboli e deboli coi forti e di gente con la schiena curva e senza coraggio...
Sono questi vuoti d’aria
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2019 - 13:32
Perfect Sense
Lo giudicai, nonostante la sufficienza con cui fu accolto dalla critica, un album magnifico, riascoltandolo ogni volta mi vengono i brividi, qualcosa deve pur significare, per me è grandioso.
raffaele
raffaele
Raffaele 1/2/2019 - 12:16
Elegische Ironie
Riccardo Venturi 31-01-2019 19:21
IRONIA IN FORMA D'ELEGIA
(continua)
(continua)
31/1/2019 - 19:21
Ai preât la biele stele
nei miei libri trovo la canzone pubblicata:
la prima volta nella raccolta Canti di soldati, che Piero Jahier (Genova 1884 - Firenze 1966) riunisce riportando i canti dalla viva voce dei suoi soldati, facendone trascrivere le musiche dall’amico Vittorio Gui, e pubblica in diverse edizioni a partire dal 1918; nella terza edizione, casa musicale Sonzogno, Milano, 1919, a p. 28, nella sezione che riunisce le canzoni friulane, c’è il testo in ladino friulano, traduzione in italiano e musica, a tre voci nella tonalità di si bemolle maggiore.
poi in Canzoni della montagna - terza edizione completamente rifatta, Edizioni Tridentum, Trento, per i tipi dell’Istituto tipografico Mariani & Bossi - Milano - 1941; musica raccolta e trascritta da Guido Gabrielli; è a p. 50, con la sola indicazione “Canzone friulana” e la melodia a due voci in la bemolle magg.
poi in Ta-pum - canzoni in grigioverde,... (continua)
la prima volta nella raccolta Canti di soldati, che Piero Jahier (Genova 1884 - Firenze 1966) riunisce riportando i canti dalla viva voce dei suoi soldati, facendone trascrivere le musiche dall’amico Vittorio Gui, e pubblica in diverse edizioni a partire dal 1918; nella terza edizione, casa musicale Sonzogno, Milano, 1919, a p. 28, nella sezione che riunisce le canzoni friulane, c’è il testo in ladino friulano, traduzione in italiano e musica, a tre voci nella tonalità di si bemolle maggiore.
poi in Canzoni della montagna - terza edizione completamente rifatta, Edizioni Tridentum, Trento, per i tipi dell’Istituto tipografico Mariani & Bossi - Milano - 1941; musica raccolta e trascritta da Guido Gabrielli; è a p. 50, con la sola indicazione “Canzone friulana” e la melodia a due voci in la bemolle magg.
poi in Ta-pum - canzoni in grigioverde,... (continua)
Francesco Mazzocchi 31/1/2019 - 18:14
Come degli angeli che si perdono nei cieli
Bianchi, neri, bruni, gialli, siamo tutti uguali,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/1/2019 - 17:27
Le Temps libre
Le Temps libre
Chanson léviane – Le Temps libre – Marco Valdo M.I. - 2019
Lettre de prison 8
3 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Cette chanson « Le Temps libre », est ici datée du 3 avril 1934, ce qui est la date de la lettre de laquelle est tiré le premier quintain, d’où provenaient aussi des éléments de la chanson précédente, par exemple, ce qui concerne la cravate, la « Gazetta dello sport ». Le reste, les éléments qui constituent les cinq autres quintains sont extraits de la lettre du 6 avril 1934.
Pourquoi tout cet embrouillamini ?, Marco Valdo M.I. mon ami.
Je dois te dire, Lucien l’âne mon ami, que je reconnais volontiers que ces lettres sont quelquefois entremêlées, car je me suis laissé guider par le cours de la poésie plus que par l’exacte adéquation à ces lettres en apparence banales. Elles ressemblent vraiment à des lettres comme n’importe qui pourrait en envoyer dans les... (continua)
Chanson léviane – Le Temps libre – Marco Valdo M.I. - 2019
Lettre de prison 8
3 avril 1934
Dialogue Maïeutique
Cette chanson « Le Temps libre », est ici datée du 3 avril 1934, ce qui est la date de la lettre de laquelle est tiré le premier quintain, d’où provenaient aussi des éléments de la chanson précédente, par exemple, ce qui concerne la cravate, la « Gazetta dello sport ». Le reste, les éléments qui constituent les cinq autres quintains sont extraits de la lettre du 6 avril 1934.
Pourquoi tout cet embrouillamini ?, Marco Valdo M.I. mon ami.
Je dois te dire, Lucien l’âne mon ami, que je reconnais volontiers que ces lettres sont quelquefois entremêlées, car je me suis laissé guider par le cours de la poésie plus que par l’exacte adéquation à ces lettres en apparence banales. Elles ressemblent vraiment à des lettres comme n’importe qui pourrait en envoyer dans les... (continua)
Avec ce calme qui entoure
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/1/2019 - 17:10
Percorsi:
Dalle galere del mondo
×