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Prima del 2019-2-11

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Mediterraneo

Mediterraneo
2013
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:26
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Lampedusa

Lampedusa
2016
L'attrape-rêves
Je pense à toi mon amour
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:09
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Sempre

Sempre
2016
Evidenti Tracce Di Felicità

Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*

L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Fanciulla ha un dito sulla pancia,
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 19:08
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Zero padan

Zero padan
2019
Bassi per le masse

feat. Franco Ricciardi, Fido Guido, Ivan Granatino
E batte nero nero nero nero nero nero nero questo cuore
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 11/2/2019 - 18:50
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La storia

La storia
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
loudvision.it

E poi sui prati lasciammo
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:31
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Dell’inizio e la fine

Dell’inizio e la fine
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it

Ora rimpiangi la notte
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:25
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Nel rifugio, l'Idea

Nel rifugio, l'Idea
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica

Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
loudvision.it


Ida in... (continua)
A dispetto della bocca impastata dal bere
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:21
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Ceteri desunt

Ceteri desunt
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it

Ora Davide torna a casa
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:15
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Luglio '43

Luglio '43
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
loudvision.it


Ida... (continua)
Per Ida la borgata con i suoi abitanti
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:06
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Jag går med dej

Jag går med dej
Album: Nära dej (1994)
Text och musik (Lyrics and music): Björn Afzelius

Björn Afzelius wrote the following notes about "Jag går med dig" in his 95 Songs book:

"Skäms aldrig över att du trott på nåt gott, att du velat förbättre världen eller att du tänkt på andra än dej själv. Oavsett om det gick som du ville eller inte. De som borde skämms är de som inte gjort ett dugg för något annan – och som ändå klagar på dem som åtminstone försökt."

"Never be ashamed that you believed in something good, that you will better the world, or that you thought about others than yourself. In spite of whether it went as you wanted or not. Those who ought to be ashamed are those who didn’t do a thing for anyone else – and who still complained about those who at least tried."
Nu när världen är förändrad,
(continua)
inviata da Ceil Herman 11/2/2019 - 16:20

Noi non ci Sanremo

Noi non ci Sanremo
[10 febbraio 2019]
Sull'aria di Noi non ci saremo


Dopo un lungo silenzio, Riccardo Scocciante torna su queste pagine con una sua canzoncina decisamente apocalittica, cantata sull'aria di un vecchio successo degli Zingari rapitori di bamb dei Nomadi scritto da Guccini e ispirata dalla kermesse canora nazionale del Festival di Sanremo a cui ha assistito tirando sassate al televisore e finendolo con una raffica di Kalašnikov assai interessato. [CCG/AWS Staff]



Vedremo soltanto la Prova del Cuoco...

Salvini vestito da uomo di Neanderthal (ma voleva vestirsi da Pippo Baudo)
Vedremo soltanto la Prova del Cuoco,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 10/2/2019 - 20:22
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Kryształowa noc

Kryształowa noc
[2018]
Dall'album "Fino alla fine"
W mroku nie ma światła, skąd te cienie samych siebie
(continua)
inviata da krzyś 9/2/2019 - 00:38
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Dov'è l'Italia

Dov'è l'Italia
Sanremo 2019
Nella serata dei duetti interpretata con Nada

Motta ha detto che si tratta in un certo senso di una canzone d'amore, ma anche di una canzone politica. Abbiamo letto il testo di Dov'è l'Italia e le dichiarazioni di Motta per capire i riferimenti e intendere a fondo le parole che il cantante ha deciso di dedicare a chi rischia la vita in mare nella speranza di salvarsi.

Il testo di Dov'è l'Italia, pur non essendo una classica canzone di denuncia, riesce con parole poetiche a suggerire una riflessione sui migranti, le loro storie e il loro smarrimento nella disperata ricerca di un porto sicuro.

Motta nelle interviste ci ha tenuto a specificare che Dov'è l'Italia non è una canzone politica, ma sociale. Non si tratta quindi di un J'accuse contro i governanti dell'oggi, ma di un richiamo per tutti i cittadini di questo paese, invitati a chiedersi dove siamo adesso, come ci poniamo... (continua)
Perché nascosto sono stato quasi sempre
(continua)
inviata da Dq82 8/2/2019 - 12:48
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Dictature inavouée

Dictature inavouée
C'est en 2016, après le coup d'état d'Ali Bongo lors des élections présidentielles du 31 août que la chanteuse gabonaise Tita Nzebi écrit 'Dictature inavouée', dénonçant la dictature gabonaise et le mépris des droits humains, dans un mélange de français et de nzebi, une des langues du Gabon.
Gabon, dictature inavouée
(continua)
inviata da Bruno 7/2/2019 - 11:35
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Lorena

Lorena
Ed anche in Soldati a cavallo
Maurizio 5/2/2019 - 22:28
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I soliti accordi

I soliti accordi
Obbedirono, cambiando Forza Italia in Forza Thailandia, ma nell'ultima serata Paolo Rossi a inizio brano chiese: "Dobbiam fare lo stesso pezzo?" E Jannacci di rimando: "Si, ma dove c'è Forza Italia dì Forza Thailandia" :) Facendosi beffe dei funzionari Rai.
Roberto Monanni 5/2/2019 - 21:10
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Ahmed l'ambulante

Ahmed l'ambulante
Chanson italienne – Ahmed l’ambulante – Modena City Ramblers – 1994

Adaptation libre de la poésie homonyme de Stefano Benni in « Ballate » ed. Feltrinelli – En septembre 1992, passant par le stand de Rinascita à la Fête de l’Unità de Reggio Emilia, il nous est arrivé d’entendre lue à haute voix cette poésie de Stefano Benni. En lisant la quatrième de couverture du livre, nous avons décidé de la mettre en musique; en est née cette chanson au son pour nous insolitement méditerranéen. Nous avons fait entendre ce morceau au poète en personne et nous avons reçu sa bénédiction. Encore merci Stefano.

(Extrait de « La grande famiglia »).


Dialogue Maïeutique

Il y a dix ans, Lucien l’âne, je faisais la version française de cette chanson italienne, écrite et interprétée quinze ans avant par les Modena City Ramblers. Elle raconte l’histoire d’un réfugié, d’un exilé, d’un Africain venu chercher de... (continua)
AHMED L’AMBULANT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2019 - 17:50
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Battle Of Maxton Field

Battle Of Maxton Field
NEW LINK
The Ballad of Maxton commemorates the Battle of Hayes Pond between the Lumbee Indians and the Ku Klux Klan near Maxton, North Carolina https://soundcloud.com/hillipsand/ball...
Joe DeFilippo 5/2/2019 - 17:02
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Mein Michel

anonimo
Francesco Mazzocchi

Nel lessico germanico Michel è già dal ‘7-800 un po’ come in Italia il Pierino delle barzellette (nelle varie regioni può avere altri nomi - nel Bresciano, dove sono io, è il Bortolo): il tipo ignorante, bonaccione, balordo; ma dopo il 1848 ha assunto un significato più preciso: il tedesco fuori dal mondo, apolitico, addormentato, che non s’accorge di quello che succede e crede alle menzogne del potere; anche il termine der deutsche Michel, che indica collettivamente il popolo tedesco, lo indica in questo senso, come il popolo succube, il popolo bue.
Junker indica precisamente il proprietario fondiario prussiano, e quindi non ho tradotto nel generico signorotto.
Kohlrübe, il navone, o colza, rapa da foraggio, Brassica napus napobrassica, ha dato origine al termine Kohlrübenwinter (inverno dei navoni) per l’inverno della fame 1917/1918.
MIO CARO MICHELE
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 5/2/2019 - 13:18
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Giulio

Giulio
Finalmente disponibile - grazie a Isotta Cini - il video di questa commovente nuova canzone di Vecchioni, e anche di Cappuccio rosso
CCG Staff 4/2/2019 - 23:07
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Tak vás tu máme (Bratři)

Tak vás tu máme (Bratři)
SO WE'VE GOT YOU OVER HERE (BROTHERS)
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:31
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Demokracie

Demokracie
DEMOCRACY
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:30
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Dědicům Palachovým

Dědicům Palachovým
Millions of blind eyes, the snake's head on the coat of arms,
(continua)
inviata da Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:29

Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)

anonimo
Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)
condivisa l'idea di riportare il testo in questo modo, penso che il modo migliore di tradurlo sia ancora quello strettamente letterale, quello che secondo me rende meglio la relazione tra l'espressione dell'emozione e la struttura della lingua originale, che la condiziona; ho quindi lasciato più che potevo la sequenza delle parole, non ho integrato punteggiatura; non dubito però che qualcuno possa rendere tutto in un italiano migliore, fermo restando che comunque, come ha detto non ricordo chi, tradurre è tradire
IO CANTO UNA CANZONE INUTILE (LA CANZONE DEL BAMBINO CHE HA LASCIATO ALLA MAMMA IL SUO ULTIMO PANE)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 4/2/2019 - 21:11
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Der kleine Trompeter

anonimo
Der kleine Trompeter
Il 13 marzo 1925 Ernst Thälmann venne per un comizio elettorale a Halle. Un reparto di polizia gli impedì di parlare agli 8000 convenuti. La polizia fece fuoco sulla folla. Tra i 9 morti c’era il 27enne Fritz Weineck, trombettiere della banda del Rote Frontkämpferbund (Lega dei combattenti del fronte rosso, organizzazione paramilitare nata nel luglio 1924, della quale Thälmann era il primo leader, in funzione di difesa militare del Partito Comunista Tedesco). Ai funerali delle vittime della strage poliziesca decine di migliaia seguirono i feretri.
IL PICCOLO TROMBETTIERE
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 4/2/2019 - 14:42
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Le métèque

Le métèque
WITHOUT A WORRY IN THE WORLD
(continua)
3/2/2019 - 21:25
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Modena City Ramblers: Quacet putèin

Modena City Ramblers: Quacet putèin
Nanin Pupin dei Viulan
NANIN PUPIN
(continua)
inviata da Dq82 3/2/2019 - 20:04

Wir sind die schwarzen Rebellen

anonimo
Wir sind die schwarzen Rebellen
NOI SIAMO I RIBELLI NERI
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 3/2/2019 - 19:09
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Time Table

Time Table
Favolosi questi genesis. PETER GABRIEL GRANDISSIMO ARTISTA.
3/2/2019 - 18:47
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White Man

White Man
UOMO BIANCO
(continua)
3/2/2019 - 01:15
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The Prophet's Song

The Prophet's Song
con alcune correzioni tratte dal volume Queen tutti i testi tradotti - Arcana editrrice
IL CANTO DEL PROFETA
(continua)
3/2/2019 - 01:07
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Le storie di ieri

Le storie di ieri
Ma nell'introduzione, nella fotina di Giorgio Almirante, alla sua destra seduto mi pare di scorgere Maurizio Gasparri, o mi sbaglio? Carrierone!
B.B. 1/2/2019 - 23:14
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Girotondo

Girotondo
Chanson italienne – Girotondo – Fabrizio De André – 1968

[1968]
Texte : Fabrizio De André
Musique : Gian Franco Reverberi/Fabrizio De André
Chœurs d’enfants : I Piccoli Cantori di Nini Comolli

« Vous êtes peut-être déjà arrivé à cent (chansons rassemblées), mais il me plaît de rappeler une chanson de Fabrizio qui parle de la guerre et aussi de l’enfance, ou plutôt de la guerre avec les mots plus typiques de l’enfance ». (Fulvia, on ng it.fan.fan.musica.guccini. Commentaire original sur la première collection des CCG, février/avril 2003).Une des pages les plus intenses et dramatiques de toute la cantate. Elle raconte comment la folie impitoyable de l’homme a déclenché la guerre atomique et comment la terre a été détruite. Seuls les enfants sont restés en vie, à continuer une ronde absurde qui les entraîne, progressivement, vers la folie. Et sur tout ça plane, un terrible souci : « Qui nous... (continua)
LA RONDE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2019 - 20:42
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Я живу на улице Ленина

Я живу на улице Ленина
Gruppo Zero Lenin Street
Mi chiedi perché a volte sono silenzioso,
(continua)
inviata da Donatella Leoni 1/2/2019 - 16:23
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Piazza Barberina

anonimo
Piazza Barberina
L'architetto e urbanista lucchese Giorgio Marchetti ha lasciato nel 2014 hac lacrimarum valle, in cui peraltro piangeva molto volentieri; è famoso al di fuori del proprio àmbito professionale per le molte opere satiriche che ha prodotto per decenni, firmandole spesso come Ettore Borzacchini.
La ἔδραμων καί ἔδραμον qui presentata, scritta in un greco antico malcerto e -come si dice- maccheronico, figura su "Il grande Milvio", pubblicato per la prima volta a Lucca nel 1991. Il libro raccoglie brevi scritti (quanto autobiografici non è dato saperlo con precisione) sulla permanenza dell'A. presso il liceo classico cittadino.

Correvano e correvano,
sembravano pompieri
quei quattro finocchiacci
dei [poliziotti] metropolitani.
Ragazzi e ragazze,
non pisciate nei canali,
ma pisciate negli stivali
delle guardie di città.

"Per via del suo contenuto beffardo e della sua forma approssimativa," spiega... (continua)
ἔδραμων καί ἔδραμον
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 1/2/2019 - 15:55
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I Never Picked Cotton

I Never Picked Cotton
EN KOSKAAN POMINUT PUUVILLAA
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/2/2019 - 15:20
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Ol’ Man River

Ol’ Man River
Per tradurre "An' dem dat plants' em is soon forgotten", non sarebbe più corretto "E quelli che le piantano sono presto dimenticati", rispetto a "E quel che si pianta sarà presto dimenticato"?
Giacomo Cocconcelli 1/2/2019 - 14:36




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