La città vecchia
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 10/1/2019 - 23:42
The Bomba
(2018)
Album: Go Go Diva
La brutalità delle guerre e dei muri innalzati in una scatenata filastrocca punk.
Album: Go Go Diva
La brutalità delle guerre e dei muri innalzati in una scatenata filastrocca punk.
“È un pezzo punk attraverso il quale ce ne freghiamo dei canoni musicali di questo disco e in cui affrontiamo tematiche diverse tra loro, dal muro di Trump, alla maternità, alla bomba del coreano, e ne parliamo come ci piace fare da sempre, come una filastrocca”.
(da un'intervista)
(da un'intervista)
T H E B O M B A
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 10/1/2019 - 23:40
E tu come stai 2.0
[10 gennaio 2019]
Sull'aria e sui motivi ispiratori di E tu come stai? del compagno Claudio Baglioni -che nel sito reca come autore il n° 1848, e non sarà un caso!
(Testo)
In attesa di risolvere definitivamente il mistero se gli irresistibili détournements li abbia scritti Luca Bottura o Claudio Baglioni stesso, mi permetto di fornire il mio piccolo contributo baglioniano con questa sentita versione di una bella canzone del Claudio nazionale, ispirata dalle tristi vicende sentimentali che hanno visto protagonista Matteo Salvini, abbandonato dalla fidanzata, la bella & cuciniera Elisa Isoardi (“donna cuciniera, pìgliala pe' mogliera!”, recita un vecchio detto popolare). E perdìo, un po' di umana solidarietà nei confronti del povero Matteo, che per superare la cocente delusione d'amore si è visto costretto ad ingozzarsi di troiai mentre prima poteva senz'altro contare sui manicaretti... (continua)
Sull'aria e sui motivi ispiratori di E tu come stai? del compagno Claudio Baglioni -che nel sito reca come autore il n° 1848, e non sarà un caso!
(Testo)
In attesa di risolvere definitivamente il mistero se gli irresistibili détournements li abbia scritti Luca Bottura o Claudio Baglioni stesso, mi permetto di fornire il mio piccolo contributo baglioniano con questa sentita versione di una bella canzone del Claudio nazionale, ispirata dalle tristi vicende sentimentali che hanno visto protagonista Matteo Salvini, abbandonato dalla fidanzata, la bella & cuciniera Elisa Isoardi (“donna cuciniera, pìgliala pe' mogliera!”, recita un vecchio detto popolare). E perdìo, un po' di umana solidarietà nei confronti del povero Matteo, che per superare la cocente delusione d'amore si è visto costretto ad ingozzarsi di troiai mentre prima poteva senz'altro contare sui manicaretti... (continua)
Ho girato e rigirato
(continua)
(continua)
10/1/2019 - 20:23
Grândola, vila morena
Versão sarda 1 / Versione sarda 1 / Sardinian version 1 / Version sarde 1 / Sardiniankielinen versio 1:
Giorgio Pinna
Giorgio Pinna
"La lingua sarda ha diverse varianti,tutte storicamente ed etnicamente valide, per cui ho cercato una giusta ed equilibrata via di mezzo che renda giustizia alle diverse possibili versioni." - Giorgio Pinna
Grandula bidda mouriska
(continua)
(continua)
10/1/2019 - 14:45
I lupi
Sono d'accordo con Leti e Stefano Sgad, Ivan è stato il più grande cantastorie tra i cantautori italiani (e non sono d'accordo con RV sull'ermetismo dei testi, che sono in genere molto comprensibili). "I lupi" sono un racconto per quadri del secolo breve italiano, almeno fino ai primi anni del secondo dopoguerra.
L'episodio della signora che chiede al reduce dalla Russia se ha visto suo figlio si ritrova molto simile nel libro di Eugenio Corti. Però il libro di Corti esce nel 1983, "I lupi" esce nel 1977. Può darsi che tutti e due si siano ispirati allo stesso episodio. Oppure Ivan conobbe Corti che gli raccontò l'episodio (Corti effettivamente fu un reduce dalla campagna di Russia, e probabilmente quell'episodio è autobiografico). Oppure Ivan lo lesse in qualche altro scritto di Corti. Corti cominciò a scrivere "Il cavallo rosso" nel 1972, anche a partire da materiale precedente (ad esempio... (continua)
L'episodio della signora che chiede al reduce dalla Russia se ha visto suo figlio si ritrova molto simile nel libro di Eugenio Corti. Però il libro di Corti esce nel 1983, "I lupi" esce nel 1977. Può darsi che tutti e due si siano ispirati allo stesso episodio. Oppure Ivan conobbe Corti che gli raccontò l'episodio (Corti effettivamente fu un reduce dalla campagna di Russia, e probabilmente quell'episodio è autobiografico). Oppure Ivan lo lesse in qualche altro scritto di Corti. Corti cominciò a scrivere "Il cavallo rosso" nel 1972, anche a partire da materiale precedente (ad esempio... (continua)
Stefano Deponti 10/1/2019 - 11:45
Le Vent souffle
Le Vent souffle
Lettre de prison 2
Canzone léviane – Le Vent souffle – Marco Valdo M.I. – 2019
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, ces lettres du prisonnier Levi sont assez singulières. Comme on va s’en apercevoir au fur et à mesure qu’on les découvrira, elles se ressemblent et elles ressortissent apparemment à la banalité la plus quotidienne.
Oh, dit Lucien l’âne, c’est assez normal si on y réfléchit un peu à ce qu’est le quotidien du prisonnier, qu’il soit Carlo Levi n’y change pas grand-chose. C’est d’ailleurs une des caractéristiques du temps de prison : il est indifférent et banal. Il ne s’y passe rien que sa propre répétition, il n’y passe que des heures qui se suivent à l’aveuglette. Avec le temps, elles finissent par distiller un insondable ennui.
Sans doute, reprend Marco Valdo M.I., mais nous n’en sommes pas encore là. Le prisonnier Levi vient seulement d’arriver... (continua)
Lettre de prison 2
Canzone léviane – Le Vent souffle – Marco Valdo M.I. – 2019
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, ces lettres du prisonnier Levi sont assez singulières. Comme on va s’en apercevoir au fur et à mesure qu’on les découvrira, elles se ressemblent et elles ressortissent apparemment à la banalité la plus quotidienne.
Oh, dit Lucien l’âne, c’est assez normal si on y réfléchit un peu à ce qu’est le quotidien du prisonnier, qu’il soit Carlo Levi n’y change pas grand-chose. C’est d’ailleurs une des caractéristiques du temps de prison : il est indifférent et banal. Il ne s’y passe rien que sa propre répétition, il n’y passe que des heures qui se suivent à l’aveuglette. Avec le temps, elles finissent par distiller un insondable ennui.
Sans doute, reprend Marco Valdo M.I., mais nous n’en sommes pas encore là. Le prisonnier Levi vient seulement d’arriver... (continua)
Merci pour le linge si utile.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2019 - 17:54
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Si l'utopie marque le pas
[2003]
Nell'album "Les diamants de l'été..."
Nell'album "Les diamants de l'été..."
C'était un chant d'entre-deux-guerres
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2019 - 22:14
Les trois hussards
[1890]
Parole di Gustave Nadaud
Una poesia messa in musica da compositori diversi, tra i quali Anatole Lionnet.
Una canzone sul tema ricorrente dei soldati – spesso tre, come in Trois soldats revenant de la guerre e Der treue Husar – che tornano dalla guerra, con l'illusione di trovare il loro mondo e i loro affetti intatti... Ma il tempo di guerra ha divorato ogni cosa...
Parole di Gustave Nadaud
Una poesia messa in musica da compositori diversi, tra i quali Anatole Lionnet.
Una canzone sul tema ricorrente dei soldati – spesso tre, come in Trois soldats revenant de la guerre e Der treue Husar – che tornano dalla guerra, con l'illusione di trovare il loro mondo e i loro affetti intatti... Ma il tempo di guerra ha divorato ogni cosa...
C'étaient trois hussards de la garde
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2019 - 21:53
The Numbers
con solo una correzione perché gli "scintillatori" mi sembra una traduzione sbagliata di shimmers, io propongo "bagliori". Da notare che originariamente nel testo in questa pagina avevamo "chimeras" e non "shimmers".
I NUMERI
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 8/1/2019 - 21:52
Povero tempo nostro
2019
Prezioso
paroles et musique de Gianmaria Testa
Quasi due anni dopo la morte arriva un disco di inediti di Gianmaria Testa, 'Prezioso'. Pensate fra le mura della casa di Castiglione Falletto o di Alba per album futuri o per altri artisti, undici nuove canzoni registrate per lo più in forma di appunti sonori per voce e chitarra, formano un racconto che si mescola a un commiato pieno di affetto. Paola Farinetti, moglie di Gianmaria, e Roberto Barillari, ingegnere del suono, presentano questo materiale proprio come se stessimo assistendo, accanto a Gianmaria Testa, alla gestazione di un nuovo disco, come se fossimo testimoni e compagni di un lavoro meticoloso, quotidiano, intimo. A partire dal brano che apre il disco, 'Povero tempo nostro' i registi Silvia Luzi e Luca Bellino, autori, tra le altre cose, di 'Il Cratere', presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 con grande successo,... (continua)
Prezioso
paroles et musique de Gianmaria Testa
Quasi due anni dopo la morte arriva un disco di inediti di Gianmaria Testa, 'Prezioso'. Pensate fra le mura della casa di Castiglione Falletto o di Alba per album futuri o per altri artisti, undici nuove canzoni registrate per lo più in forma di appunti sonori per voce e chitarra, formano un racconto che si mescola a un commiato pieno di affetto. Paola Farinetti, moglie di Gianmaria, e Roberto Barillari, ingegnere del suono, presentano questo materiale proprio come se stessimo assistendo, accanto a Gianmaria Testa, alla gestazione di un nuovo disco, come se fossimo testimoni e compagni di un lavoro meticoloso, quotidiano, intimo. A partire dal brano che apre il disco, 'Povero tempo nostro' i registi Silvia Luzi e Luca Bellino, autori, tra le altre cose, di 'Il Cratere', presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 con grande successo,... (continua)
Povero tempo nostro
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/1/2019 - 18:38
Ultimo discorso registrato
l'impressione è che nonostante l'ermetismo del ns Francesco
manca la poesia critica per sostenere la fatica di tutto questo "futuro che avanza" tutt'altro che rassicurante per tutti noi. Io credo che risentire dopo 30/40 anni queste canzoni non sia un solo esercizio di amarcord ma di intelligenza . La storia si ripete ma questa volta siamo soli , per adesso non sappiamo più cosa sia la solidarietà
l'empatia della lotta condivisa con altri per migliorare il tempo che abbiamo da vivere.
manca la poesia critica per sostenere la fatica di tutto questo "futuro che avanza" tutt'altro che rassicurante per tutti noi. Io credo che risentire dopo 30/40 anni queste canzoni non sia un solo esercizio di amarcord ma di intelligenza . La storia si ripete ma questa volta siamo soli , per adesso non sappiamo più cosa sia la solidarietà
l'empatia della lotta condivisa con altri per migliorare il tempo che abbiamo da vivere.
alessandro aste 8/1/2019 - 17:27
The Streets of Lahore
2015
Another Man's Ground
On 26th May 2014 Farzana Parveen was murdered by 4 members of her own family in broad daylight outside the High Court of Lahore for marrying without their consent. Days later her grieving husband admitted to strangling his first wife in order to marry her. It has been estimated that 1000 women are the victims of so called ‘honour’ killings every year in Pakistan.
Another Man's Ground
On 26th May 2014 Farzana Parveen was murdered by 4 members of her own family in broad daylight outside the High Court of Lahore for marrying without their consent. Days later her grieving husband admitted to strangling his first wife in order to marry her. It has been estimated that 1000 women are the victims of so called ‘honour’ killings every year in Pakistan.
The sun shone on the face of Farzana Parveen
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/1/2019 - 10:04
The I.C.I. Song (the Chemical Worker's Song)
The poor safety and health conditions workers endured in the chemical industry are the theme of "The ICI Song", also known as
"The Chemical Worker's Song" and "Process Man". The song was written and recorded in 1964 by Ron Angel in Cleveland, UK, an
area known for its chemical industry.
Recorded a few years ago by the Canadian group, Great Big Sea on their album "Up". Lorre Wyatt recorded it on his Roots and Branches for Folk-Legacy. Recorded also by The Young'uns
"The Chemical Worker's Song" and "Process Man". The song was written and recorded in 1964 by Ron Angel in Cleveland, UK, an
area known for its chemical industry.
Recorded a few years ago by the Canadian group, Great Big Sea on their album "Up". Lorre Wyatt recorded it on his Roots and Branches for Folk-Legacy. Recorded also by The Young'uns
A process man am I and I'm telling you no lie.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/1/2019 - 09:42
La chanson de Yohann
[1967]
Parole di Eddy Marnay, nome d'arte di Edmond Bacri (1920-2003), paroliere e cantante francese d'origine algerina.
Musica di Georges Delerue (1925-1992), compositore francese, autore di tante colonne sonore per il cinema, come quelle di "Hiroshima Mon Amour" di Resnais, "Le Mépris" di Godard e di moltissimi capolavori di Truffaut.
Nell'album dal vivo di Dalida intitolato "Olympia 67"
La canzone fa parte della colonna sonora de "La Vingt-cinquième heure", un film contro la guerra diretto da Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Virna Lisi.
Parole di Eddy Marnay, nome d'arte di Edmond Bacri (1920-2003), paroliere e cantante francese d'origine algerina.
Musica di Georges Delerue (1925-1992), compositore francese, autore di tante colonne sonore per il cinema, come quelle di "Hiroshima Mon Amour" di Resnais, "Le Mépris" di Godard e di moltissimi capolavori di Truffaut.
Nell'album dal vivo di Dalida intitolato "Olympia 67"
La canzone fa parte della colonna sonora de "La Vingt-cinquième heure", un film contro la guerra diretto da Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Virna Lisi.
Toi qui dort sur la paille d'une prison
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2019 - 22:38
Le chemineau
[1956?]
Parole e musica di Francis Lemarque
Nell'EP "5", accompagnato da Jean-Paul Mengeon et son Orchestre
L'autore stesso la interpretò poi nel 1957 nell'EP "Paris se regarde", con Michel Legrand et son Orchestre et Les Blue Stars.
Parole e musica di Francis Lemarque
Nell'EP "5", accompagnato da Jean-Paul Mengeon et son Orchestre
L'autore stesso la interpretò poi nel 1957 nell'EP "Paris se regarde", con Michel Legrand et son Orchestre et Les Blue Stars.
J'avais trouvé une place
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2019 - 22:08
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Le Fils emprisonné
Le Fils emprisonné
Lettre de prison 1
Canzone léviane – Le Fils emprisonné – Marco Valdo M.I. – 2018
Dialogue Maïeutique
Par deux fois, avec un intervalle de quelques mois, le peintre Carlo Levi (1902-1975) qui vivait à Turin, est arrêté et interné aux Nuove, la prison historique de Turin. C’était en 1934 et en 1935, avant d’être envoyé à Regina Cœli à Rome et de là, en relégation à Aliano en Lucanie. Durant ces séjours dans ces établissements publics, il enverra des lettres à sa famille. Ce sont ces 42 lettres, tirées de l’édition italienne : « È questo il «Carcer tetro»? Lettere dal carcere 1934-1935 (Il Melangolo – 1991), dont j’ai fait les versions françaises que sont ces chansons.
Ah, dit Lucien l’âne, voilà qui me paraît intéressant, déjà, car il s’agit de Carlo Levi, mais aussi, car je me suis toujours demandé ce que pensait un prisonnier au fur et à mesure qu’il découvre l’univers... (continua)
Lettre de prison 1
Canzone léviane – Le Fils emprisonné – Marco Valdo M.I. – 2018
Dialogue Maïeutique
Par deux fois, avec un intervalle de quelques mois, le peintre Carlo Levi (1902-1975) qui vivait à Turin, est arrêté et interné aux Nuove, la prison historique de Turin. C’était en 1934 et en 1935, avant d’être envoyé à Regina Cœli à Rome et de là, en relégation à Aliano en Lucanie. Durant ces séjours dans ces établissements publics, il enverra des lettres à sa famille. Ce sont ces 42 lettres, tirées de l’édition italienne : « È questo il «Carcer tetro»? Lettere dal carcere 1934-1935 (Il Melangolo – 1991), dont j’ai fait les versions françaises que sont ces chansons.
Ah, dit Lucien l’âne, voilà qui me paraît intéressant, déjà, car il s’agit de Carlo Levi, mais aussi, car je me suis toujours demandé ce que pensait un prisonnier au fur et à mesure qu’il découvre l’univers... (continua)
17 mars 1934
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/1/2019 - 21:42
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Nella mia ora di libertà
Non è una canzone contro la guerra ... è una canzone di guerra contro il sistema, in questo caso, nello specifico, il sistema giudiziario. Un altro, come al solito, capolavoro, di uno dei più grandi esponenti della musica Italiana, un cantautore come pochi. Sempre attuale. Ancora da capire. Frande Faber.
5/1/2019 - 20:33
Radioattività
(2018)
Album: Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
Un bolero disperato dei nostri tempi pieni di guerre, odio e gente meschina. E anche lei non c'è.
Cominciamo con Radioattività, leggero tappeto musicale di chitarra elettrica e distante batteria, che evolve poi in una delicata marcetta. Il brano, intimista, parla di un uomo che ha perso la propria donna, o comunque l’amata, in un mondo andato allo sfascio successivamente ad una guerra nucleare. È strutturato in climax ascendente: la radioattività viene nominata molto in avanti nel brano, ed è un quid per parlare di personaggi disperati in una Padania distrutta-il protagonista, un meteorologo, un terrorista jihadista. Le piogge acide, col loro vento, hanno lavato via l’amata dell’uomo.
indiemusic.it
Album: Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
Un bolero disperato dei nostri tempi pieni di guerre, odio e gente meschina. E anche lei non c'è.
Cominciamo con Radioattività, leggero tappeto musicale di chitarra elettrica e distante batteria, che evolve poi in una delicata marcetta. Il brano, intimista, parla di un uomo che ha perso la propria donna, o comunque l’amata, in un mondo andato allo sfascio successivamente ad una guerra nucleare. È strutturato in climax ascendente: la radioattività viene nominata molto in avanti nel brano, ed è un quid per parlare di personaggi disperati in una Padania distrutta-il protagonista, un meteorologo, un terrorista jihadista. Le piogge acide, col loro vento, hanno lavato via l’amata dell’uomo.
indiemusic.it
Che ti aspetti se non nuvole
(continua)
(continua)
5/1/2019 - 19:46
Dendrocronologia
Chanson italienne – Dendrocronologia – Deproducers – 2017
De la rencontre de quatre producteurs : Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci et Riccardo Sinigallia – est né un projet novateur et rassembleur, une combinaison sans précédent de musique et de science. Deproducers est une sorte de collectif… Les Deproducers ont l’intention de mettre en musique sur scène des conférences scientifiques racontées d’une manière rigoureuse mais accessible.
Planetario, le premier chapitre, remonte à 2012 et combine la musique aux conférences spatiales de l’astrophysicien et directeur du Planétarium de Milan Fabio Peri. Le tout avec les images originales fournies par l’ESA pour le spectacle.
Botanica, le deuxième chapitre, est né en 2016 et crée une bande sonore organique et riche pour les incroyables révélations sur la vie secrète des plantes, racontées avec rigueur par Stefano Mancuso, un des plus... (continua)
De la rencontre de quatre producteurs : Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci et Riccardo Sinigallia – est né un projet novateur et rassembleur, une combinaison sans précédent de musique et de science. Deproducers est une sorte de collectif… Les Deproducers ont l’intention de mettre en musique sur scène des conférences scientifiques racontées d’une manière rigoureuse mais accessible.
Planetario, le premier chapitre, remonte à 2012 et combine la musique aux conférences spatiales de l’astrophysicien et directeur du Planétarium de Milan Fabio Peri. Le tout avec les images originales fournies par l’ESA pour le spectacle.
Botanica, le deuxième chapitre, est né en 2016 et crée une bande sonore organique et riche pour les incroyables révélations sur la vie secrète des plantes, racontées avec rigueur par Stefano Mancuso, un des plus... (continua)
DENDROCHRONOLOGIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/1/2019 - 18:28
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Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André
Musica / Music / Musique / Sävel: Elvio Monti
Singolo / Single: La città vecchia / Delitto di paese (L'assassinat)
Karim, KN 209; ristampa 1971: Roman Record Company, RN 026
Album / Albumi: Canzoni [1974]
A ritmo di mazurca, De André racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi cari al cantautore: vecchi ubriachi che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».
«"Io credo che gli uomini agiscano certe volte indipendentemente dalla loro volontà. Certi atteggiamenti, certi comportamenti... (continua)