Fallen Hero
Mah, chiederei agli Admins una verifica su questo brano.
Ho paura che Giorgio - ma che fine ha fatto? - abbia preso a suo tempo un abbaglio...
Saluti
Ho paura che Giorgio - ma che fine ha fatto? - abbia preso a suo tempo un abbaglio...
Saluti
B.B. 7/2/2018 - 23:45
O Vicenza, tu sei benedetta
VICENZA SI SOLLEVA...ANCHE PER IL POPOLO CURDO
(Gianni Sartori)
Anche se sostanzialmente fu una sconfitta, la lotta del popolo vicentino contro la realizzazione dell'ennesima base statunitense, il movimento “NO Dal Molin”, non è stato invano.
Oltre a un degno passaggio di testimone con le lotte degli anni sessanta (vedi 19 aprile 1968 a Valdagno) e degli anni settanta (vedi la “breve estate” dell'Autonomia che ha incendiato le praterie dell'Alto Vicentino) ha rappresentato la prosecuzione, con altri mezzi, di quella Resistenza antifascista per cui la “Città del Palladio” è stata insignita di medaglia d'oro. L'altra medaglia, la prima, era per l'insurrezione del 1848.
Nelle manifestazioni contro il Dal Molin (legittimo definirle “oceaniche”, talvolta) si riversarono le energie e le esperienze sia dei soggetti e dei collettivi legati ai centri sociali (Ya Basta!), sia di alcune formazioni... (continua)
(Gianni Sartori)
Anche se sostanzialmente fu una sconfitta, la lotta del popolo vicentino contro la realizzazione dell'ennesima base statunitense, il movimento “NO Dal Molin”, non è stato invano.
Oltre a un degno passaggio di testimone con le lotte degli anni sessanta (vedi 19 aprile 1968 a Valdagno) e degli anni settanta (vedi la “breve estate” dell'Autonomia che ha incendiato le praterie dell'Alto Vicentino) ha rappresentato la prosecuzione, con altri mezzi, di quella Resistenza antifascista per cui la “Città del Palladio” è stata insignita di medaglia d'oro. L'altra medaglia, la prima, era per l'insurrezione del 1848.
Nelle manifestazioni contro il Dal Molin (legittimo definirle “oceaniche”, talvolta) si riversarono le energie e le esperienze sia dei soggetti e dei collettivi legati ai centri sociali (Ya Basta!), sia di alcune formazioni... (continua)
Gianni Sartori 7/2/2018 - 10:19
Der KKW Nein! Rag
[1974]
Parole di Walter Mossmann, che nell’occasione si firmava Joß Fritz, come il contadino ribelle del 500
Sulla melodia del Draft Dodger Rag di Phil Ochs (1965)
Nell’EP “Die Wacht am Rhein”
Testo trovato su LyricWiki
Ovviamente “La Guardia del Reno” di Mossman era questa:
e non quest’altra:
Parole di Walter Mossmann, che nell’occasione si firmava Joß Fritz, come il contadino ribelle del 500
Sulla melodia del Draft Dodger Rag di Phil Ochs (1965)
Nell’EP “Die Wacht am Rhein”
Testo trovato su LyricWiki
Ovviamente “La Guardia del Reno” di Mossman era questa:
e non quest’altra:
Beim Frühstück sitzen drei Kapitalisten
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2018 - 08:44
Percorsi:
Contro il Nucleare
Glencoe (Bitter Cold)
[1996]
Parole e musica di Colin Wilkie, cantautore scozzese trapiantato in Germania
Nel suo album intitolato “Empty Chairs”
Sul massacro di Glencoe, Scozia, 13 febbraio 1692, si veda anche Glencoe di Jim McLean, dalla pagina riprendo l’introduzione.
Nel 1688 il re cattolico Giacomo (di Inghilterra, di Irlanda e di Scozia) fu deposto e sostituito da Guglielmo d'Orange, di fede protestante. Questi chiese subito che tutti i propri sudditi, specie gli irriducibili clan scozzesi delle Highlands che avevano sostenuto il rivale Giacomo, gli presentassero il proprio giuramento di fedeltà entro il 1 gennaio 1692... Alcuni lo fecero, altri tergiversarono, tra questi il clan MacDonald di Glencoe che, provocatoriamente, decise di giurare fedeltà al nuovo monarca solo all'ultimo momento, a termine scaduto.
Guglielmo solo apparentemente accettò il per nulla entusiasta atto di sottomissione dei MacDonald... (continua)
Parole e musica di Colin Wilkie, cantautore scozzese trapiantato in Germania
Nel suo album intitolato “Empty Chairs”
Sul massacro di Glencoe, Scozia, 13 febbraio 1692, si veda anche Glencoe di Jim McLean, dalla pagina riprendo l’introduzione.
Nel 1688 il re cattolico Giacomo (di Inghilterra, di Irlanda e di Scozia) fu deposto e sostituito da Guglielmo d'Orange, di fede protestante. Questi chiese subito che tutti i propri sudditi, specie gli irriducibili clan scozzesi delle Highlands che avevano sostenuto il rivale Giacomo, gli presentassero il proprio giuramento di fedeltà entro il 1 gennaio 1692... Alcuni lo fecero, altri tergiversarono, tra questi il clan MacDonald di Glencoe che, provocatoriamente, decise di giurare fedeltà al nuovo monarca solo all'ultimo momento, a termine scaduto.
Guglielmo solo apparentemente accettò il per nulla entusiasta atto di sottomissione dei MacDonald... (continua)
Bitter cold was the night
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2018 - 08:26
Stiamo tutti bene
2018
Mirkoeilcane, al secolo Mirko Mancini, ha già vinto il Premio Bindi e Musicultura nel 2017. Si presenta a Sarà Sanremo con un brano che parla di immigrazione via mare dal punto di vista di un bambino. Il drammatico tema dei migranti era già stato affrontato da Braschi nella passata edizione del Festival di Sanremo – Sezione Nuove Proposte – che arrivò alla finale trasmessa dal Teatro Ariston.
Mirkoeilcane, al secolo Mirko Mancini, ha già vinto il Premio Bindi e Musicultura nel 2017. Si presenta a Sarà Sanremo con un brano che parla di immigrazione via mare dal punto di vista di un bambino. Il drammatico tema dei migranti era già stato affrontato da Braschi nella passata edizione del Festival di Sanremo – Sezione Nuove Proposte – che arrivò alla finale trasmessa dal Teatro Ariston.
stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/2/2018 - 22:44
Renitent
[1967]
Parole di Walter Mossmann
Musica di Walter Mossmann e Michel Werner
Nell'album d'esordio di Mossmann, intitolato "Achterbahn Chansons"
Testo e informazioni trovate qui
Una canzone ispirata a Thomas M., un obiettore di coscienza tedesco, un contadino di Welschensteinach, nella Foresta Nera, che nel 1967 oppose strenua resistenza al reclutamento, tanto che la sua "battaglia" passò alla storia come "Welschensteinacher Bauernkrieg", ossia la guerra dei contadini di Welschensteinach.
Parole di Walter Mossmann
Musica di Walter Mossmann e Michel Werner
Nell'album d'esordio di Mossmann, intitolato "Achterbahn Chansons"
Testo e informazioni trovate qui
Una canzone ispirata a Thomas M., un obiettore di coscienza tedesco, un contadino di Welschensteinach, nella Foresta Nera, che nel 1967 oppose strenua resistenza al reclutamento, tanto che la sua "battaglia" passò alla storia come "Welschensteinacher Bauernkrieg", ossia la guerra dei contadini di Welschensteinach.
Vor der Gewissenskommission
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2018 - 20:54
Percorsi:
Disertori
Auf, auf zum Kampf!
anonimo
UP, UP LET´S FIGHT!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2018 - 20:14
Fra Diavolo
Ancora non mi è chiaro perché si trovi in giro solo questa versione tagliata.
Decisamente ne manca un bel pezzo da
FRA' DIAVOLO atto I scena V
da cui è tratta.
Decisamente ne manca un bel pezzo da
FRA' DIAVOLO atto I scena V
da cui è tratta.
Mariano 6/2/2018 - 11:14
En regardant vers le pays de France
[1433]
Versi di Charles d'Orléans, nella raccolta delle sue Ballades
Messi in musica dal gruppo folk Avaric (1981)
Esiste anche una versione di Laurent Voulzy ma con un testo completamente diverso dall’originale.
Carlo d'Orléans sarà anche stato un principe in un’epoca dove i potenti erano soliti esprimersi a colpi di spada, eppure non doveva essere un gran condottiero votato alla guerra…
Fin dall’infanzia aveva dovuto sucarsi le continue schermaglie tra suo padre Luigi ed il Duca di Borgogna, detto “Giovanni Senza Paura”, che nel 1407 aveva fatto alla fine uccidere il rivale di sempre. Nel 1415, alla sua prima scaramuccia contro gli inglesi, Carlo fu fatto prigioniero e fu portato nella Perfida Albione dove restò per 25 anni, visto che nessuno in Francia si degnò prima di pagare un riscatto per cotanto valente soldato… Ed è durante la quieta prigionia inglese che Carlo compose gran... (continua)
Versi di Charles d'Orléans, nella raccolta delle sue Ballades
Messi in musica dal gruppo folk Avaric (1981)
Esiste anche una versione di Laurent Voulzy ma con un testo completamente diverso dall’originale.
Carlo d'Orléans sarà anche stato un principe in un’epoca dove i potenti erano soliti esprimersi a colpi di spada, eppure non doveva essere un gran condottiero votato alla guerra…
Fin dall’infanzia aveva dovuto sucarsi le continue schermaglie tra suo padre Luigi ed il Duca di Borgogna, detto “Giovanni Senza Paura”, che nel 1407 aveva fatto alla fine uccidere il rivale di sempre. Nel 1415, alla sua prima scaramuccia contro gli inglesi, Carlo fu fatto prigioniero e fu portato nella Perfida Albione dove restò per 25 anni, visto che nessuno in Francia si degnò prima di pagare un riscatto per cotanto valente soldato… Ed è durante la quieta prigionia inglese che Carlo compose gran... (continua)
En regardant vers le païs de France,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2018 - 10:14
Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten
6 febbraio 2018 10:01
TERÌBBILE MORITAT DEL CRIPTOCOMUNISTA [1]
(continua)
(continua)
6/2/2018 - 10:01
Berceuse de l’enfant qui ne veut pas grandir
[1969]
Versi del poeta, scrittore e drammaturgo francese René De Obaldia (1917-), nella raccolta “Innocentines”
Musica di Hélène Martin, nel disco collettivo “Comptines et chansons pour un jeune poète”, 1976
Versi del poeta, scrittore e drammaturgo francese René De Obaldia (1917-), nella raccolta “Innocentines”
Musica di Hélène Martin, nel disco collettivo “Comptines et chansons pour un jeune poète”, 1976
Mon petit frère a le bourdon
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2018 - 08:50
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Le promesse del mondo
(2018)
Credo che in questi giorni questo brano tratto dall'ultimo album di Flavio Giurato, di cui è la title track, sia attualissimo. Con il suo stile fatto di ripetizioni sia liriche che musicali, con parole essenziali che più che descrivere una situazione la evocano ("Ci sta 'o niro sprangato, ci sta 'o niro sprangato, / le promesse del mondo L'hanno mezzo ammazzato", "sul barcone incendiato ma chi cazzo ha partorito? / Buttalo a mare che non ha pagato", "Il natante avvistato, il natante incrociato, il natante abbordato, / la situazione appare disumana, / coraggio cazzo, siamo la Marina Militare Italiana"), Giurato a mio parere ha mostrato come si possa fare nel 2018 una canzone politica con un nuovo linguaggio.
Credo che in questi giorni questo brano tratto dall'ultimo album di Flavio Giurato, di cui è la title track, sia attualissimo. Con il suo stile fatto di ripetizioni sia liriche che musicali, con parole essenziali che più che descrivere una situazione la evocano ("Ci sta 'o niro sprangato, ci sta 'o niro sprangato, / le promesse del mondo L'hanno mezzo ammazzato", "sul barcone incendiato ma chi cazzo ha partorito? / Buttalo a mare che non ha pagato", "Il natante avvistato, il natante incrociato, il natante abbordato, / la situazione appare disumana, / coraggio cazzo, siamo la Marina Militare Italiana"), Giurato a mio parere ha mostrato come si possa fare nel 2018 una canzone politica con un nuovo linguaggio.
È arrivato 'o lavoro
(continua)
(continua)
inviata da Vito Vita 6/2/2018 - 02:36
Un'altra via d'uscita
Quando fu inserita questa canzone, più di dieci anni fa fu inserita tra gli extra, perchè non rientrava nei criteri per essere considerata un CCG/AWS. Nel frattempo il sito è cresciuto. E questa canzone parla di sfruttamento del lavoro, per cui abbiamo un apposito percorso, e indica uno di quelli che potremmo considerare un piccolo gesto di pace quotidiano che contribuisce un poco a rendere il mondo un po' meno iniquo
CCG/AWS staff 5/2/2018 - 19:38
O Gorizia, tu sei maledetta
anonimo
Carissimə, come state? Vi chiedevo per mail di separare la mia "O Torretta" dalla pagina. È possibile? Grazie.
[ΔR-PLU] 5/2/2018 - 19:26
Frühling In Chile
[1974]
Parole di Gerd Wollschon
Musica di Dick Städtler e Vridolin Enxing
Wollschon, Städtler ed Enxing sono stati tutti e tre membri del collettivo politico musicale tedesco Floh De Cologne, attivo tra il 1966 ed il 1983
Nell'album intitolato "Mumien"
Parole di Gerd Wollschon
Musica di Dick Städtler e Vridolin Enxing
Wollschon, Städtler ed Enxing sono stati tutti e tre membri del collettivo politico musicale tedesco Floh De Cologne, attivo tra il 1966 ed il 1983
Nell'album intitolato "Mumien"
Die Armee
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartelby 5/2/2018 - 18:22
I Am an Immigrant
2017
Blood in the U.S.A.
Blood in the U.S.A.
I am an immigrant from Mexico
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/2/2018 - 14:45
Kleinstadtlehrlinge
[1973]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nel suo album eponimo del 1973
Non mi pare che le cose stiano oggi tanto diversamente che nel 1973, anzi...
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nel suo album eponimo del 1973
Non mi pare che le cose stiano oggi tanto diversamente che nel 1973, anzi...
In der netten, kleinen, dummen Stadt
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2018 - 14:40
Lied vom Nutzen
[1970]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Süverkrüps Hitparade”
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Süverkrüps Hitparade”
Testo trovato su LyricWiki
Denn was dem Unternehmen nützt
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2018 - 14:22
Lied
[1970]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Süverkrüps Hitparade”
Testo trovato su LyricWiki
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Süverkrüps Hitparade”
Testo trovato su LyricWiki
Wenn dieser Morgen kommt und dieser Tag
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2018 - 14:16
We Belong to Aleppo
La canzone è il risultato della lettura di tante testimonianze riguardo alla tragedia di Aleppo.
'Noi apparteniamo ad Aleppo', nel senso che quelle sofferenze sono anche le nostre, perché testimoniano l'insaziabile sete di guerra e odio che s'annida nell'animo umano.
'Noi apparteniamo ad Aleppo' anche perché rifuggiamo la tendenza a dimenticare il male che accecca le menti e i cuori degli uomini.
Sì, tutti noi siamo cittadini di Aleppo.
'Noi apparteniamo ad Aleppo', nel senso che quelle sofferenze sono anche le nostre, perché testimoniano l'insaziabile sete di guerra e odio che s'annida nell'animo umano.
'Noi apparteniamo ad Aleppo' anche perché rifuggiamo la tendenza a dimenticare il male che accecca le menti e i cuori degli uomini.
Sì, tutti noi siamo cittadini di Aleppo.
Children, have you ever heard of Aleppo?
(continua)
(continua)
inviata da Francis Vithayathil 5/2/2018 - 12:20
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Il pazzo
2001
Lillipuziani
Lillipuziani
Le scimmie come sempre son sedute sul terrazzo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/2/2018 - 11:47
Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!
5 febbraio 2018 11:18
DOPO LA DEFINITIVA E COMPLETA INTRODUZIONE
(continua)
(continua)
5/2/2018 - 11:19
Reviendrons-nous un jour ?
[1944]
Versi di Marius Bailly, soldato francese prigioniero dei tedeschi prima nello Stalag di Rowen a Rumbske (oggi Równo a Rumsko) e poi nello Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne), campi che sorgevano entrambi in Pomerania, Polonia, non lontani da Danzica.
Sulla melodia di Lili Marleen
Testo trovato su questo sito dedicato allo Stalag II B
Versi di Marius Bailly, soldato francese prigioniero dei tedeschi prima nello Stalag di Rowen a Rumbske (oggi Równo a Rumsko) e poi nello Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne), campi che sorgevano entrambi in Pomerania, Polonia, non lontani da Danzica.
Sulla melodia di Lili Marleen
Testo trovato su questo sito dedicato allo Stalag II B
Les années coulent
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2018 - 08:34
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Le plus beau de tous les instants du monde
[1942]
Versi di Marius Bailly, soldato francese prigioniero dei tedeschi prima nello Stalag di Rowen a Rumbske (oggi Równo a Rumsko) e poi nello Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne), campi che sorgevano entrambi in Pomerania, Polonia, non lontani da Danzica.
Sulla melodia de “Le plus beau tango du monde”, canzone da operetta del 1935.
Testo trovato su questo sito dedicato allo Stalag II B
Versi di Marius Bailly, soldato francese prigioniero dei tedeschi prima nello Stalag di Rowen a Rumbske (oggi Równo a Rumsko) e poi nello Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne), campi che sorgevano entrambi in Pomerania, Polonia, non lontani da Danzica.
Sulla melodia de “Le plus beau tango du monde”, canzone da operetta del 1935.
Testo trovato su questo sito dedicato allo Stalag II B
Nous que la guerre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2018 - 08:25
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Inno dei Prigionieri italiani di Hammerstein
[1943]
L'autore di questo brano fu il tenente Lorenzo Lugli, tra i soldati italiani che dopo l'8 settembre 1943 furono fatti prigionieri dai tedeschi e avviati nei campi di prigionia.
La musica, per voce e coro maschili ed orchestra, è stata ricostruita dal Maestro Francesco Lotoro, pianista e curatore della collana musicale "KZ Musik", in 48 CD-volumi, la più grande enciclopedia discografica mai realizzata sulla musica concentrazionaria.
Trovo il testo in "Ricordi di vita vissuta", di Domenico Morra, anche lui prigioniero ad Hammerstein (Czarne), scritto in occasione del Giorno della Memoria del 2001 e pubblicato a Barletta nel 2008, dopo la morte dell'autore.
Il brano si trova nel 16° volume di "Kz Musik"
Non so quasi nulla del tenente Lorenzo Lugli ma la vita nel campo di prigionia Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne, in Pomerania, vicino a Danzica) è ben descritta da Domenico... (continua)
L'autore di questo brano fu il tenente Lorenzo Lugli, tra i soldati italiani che dopo l'8 settembre 1943 furono fatti prigionieri dai tedeschi e avviati nei campi di prigionia.
La musica, per voce e coro maschili ed orchestra, è stata ricostruita dal Maestro Francesco Lotoro, pianista e curatore della collana musicale "KZ Musik", in 48 CD-volumi, la più grande enciclopedia discografica mai realizzata sulla musica concentrazionaria.
Trovo il testo in "Ricordi di vita vissuta", di Domenico Morra, anche lui prigioniero ad Hammerstein (Czarne), scritto in occasione del Giorno della Memoria del 2001 e pubblicato a Barletta nel 2008, dopo la morte dell'autore.
Il brano si trova nel 16° volume di "Kz Musik"
Non so quasi nulla del tenente Lorenzo Lugli ma la vita nel campo di prigionia Stalag II B di Hammerstein (oggi Czarne, in Pomerania, vicino a Danzica) è ben descritta da Domenico... (continua)
Scende la neve nel cuor della notte
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2018 - 17:40
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Non mi avete fatto niente
2018
Testo e musica di Fabrizio Moro, Ermal Meta e Andrea Febo
Negli album:
Pensieri rumori e anni, the best of, di Fabrizio Moro
Non abbiamo Armi, di Ermal Meta
Interpretata nella seconda serata di Sanremo con Simone Cristicchi
La canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 2018. Non mi soffermo sull'accusa di plagio. Il brano riprende il ritornello di "Silenzio" di Andrea Febo.
È una canzone contro la paura che si è generata soprattutto in questi ultimi anni nel mondo, dopo gli innumerevoli attentati terroristici.
"Su quella canzone, su quel ritornello avevo lavorato per un anno cercando di dargli una forma che poi non è arrivata. L'idea, con Ermal, era quella di scrivere un pezzo sulla paura che in questo momento storico ha contaminato tutti noi. Un familiare di una vittima del Bataclan aveva scritto una lettera e l'aveva letta in mondovisione e quella lettera finiva proprio con la frase 'non ci avete fatto niente'.
Testo e musica di Fabrizio Moro, Ermal Meta e Andrea Febo
Negli album:
Pensieri rumori e anni, the best of, di Fabrizio Moro
Non abbiamo Armi, di Ermal Meta
Interpretata nella seconda serata di Sanremo con Simone Cristicchi
La canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 2018. Non mi soffermo sull'accusa di plagio. Il brano riprende il ritornello di "Silenzio" di Andrea Febo.
È una canzone contro la paura che si è generata soprattutto in questi ultimi anni nel mondo, dopo gli innumerevoli attentati terroristici.
"Su quella canzone, su quel ritornello avevo lavorato per un anno cercando di dargli una forma che poi non è arrivata. L'idea, con Ermal, era quella di scrivere un pezzo sulla paura che in questo momento storico ha contaminato tutti noi. Un familiare di una vittima del Bataclan aveva scritto una lettera e l'aveva letta in mondovisione e quella lettera finiva proprio con la frase 'non ci avete fatto niente'.
A Il Cairo(1) non lo sanno che ore sono adesso
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2018 - 14:18
Glen of Aherlow (Patrick Sheehan)
Il film vincitore della quarta edizione del Seeyousound International Music Film Festival è "Song of Granite" del regista irlandese Pat Collins.
Song of Granite
"Song of Granite" è un film biografico sul cantante tradizionale irlandese Joe Heaney (Seosamh Ó hÉanaí)
Song of Granite
"Song of Granite" è un film biografico sul cantante tradizionale irlandese Joe Heaney (Seosamh Ó hÉanaí)
B.B. 3/2/2018 - 22:51
Schnee zu Ostern
[1984]
In Die Erde war nicht immer so, album dei Cochise, folk-rock band si Dortmund attiva tra il 1979 ed il 1988
In Die Erde war nicht immer so, album dei Cochise, folk-rock band si Dortmund attiva tra il 1979 ed il 1988
Der erste Tag dieser Reise
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2018 - 21:38
Percorsi:
Guerra alla Terra
Die Erde war nicht immer so
[1984]
La canzone che dà il titolo ad un album dei Cochise, folk-rock band si Dortmund attiva tra il 1979 ed il 1988
La canzone che dà il titolo ad un album dei Cochise, folk-rock band si Dortmund attiva tra il 1979 ed il 1988
Wer immer ihr seid, ganz gleich wo ihr lebt
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2018 - 18:10
Percorsi:
Guerra alla Terra
Le Querce di Monte Sole
Le Querce di Monte Sole, brano di Alessandro Colpani e Francesco Brianzi. Testo tratto dalla poesia omonima "Le Querce di Monte Sole" di Luciano Gherardi (1919-1999), sull'eccidio di Marzabotto.
Dal sito www.chiesadibologna.it: "Chi sale oggi sulle colline di Monte Sole e si ferma sul prato antistante i resti della chiesa di San Martino di Caprara, trova una poesia incisa su dei lastroni posti sotto l'immagine di un Crocifisso. Si tratta di un canto spirituale, composto da monsignor Luciano Gherardi nel 1978, quando ancora le rovine di San Martino di Caprara, di Santa Maria di Casaglia e di Cerpiano, erano sommerse da cumuli di terriccio e da grovigli di sterpi e ortiche: in esso emerge tutta la sofferenza di un sacerdote che ha perso due «compagni di Messa», don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini. Il canto è intitolato «Le querce di Monte Sole», e sarà poi il titolo del volume scritto... (continua)
Dal sito www.chiesadibologna.it: "Chi sale oggi sulle colline di Monte Sole e si ferma sul prato antistante i resti della chiesa di San Martino di Caprara, trova una poesia incisa su dei lastroni posti sotto l'immagine di un Crocifisso. Si tratta di un canto spirituale, composto da monsignor Luciano Gherardi nel 1978, quando ancora le rovine di San Martino di Caprara, di Santa Maria di Casaglia e di Cerpiano, erano sommerse da cumuli di terriccio e da grovigli di sterpi e ortiche: in esso emerge tutta la sofferenza di un sacerdote che ha perso due «compagni di Messa», don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini. Il canto è intitolato «Le querce di Monte Sole», e sarà poi il titolo del volume scritto... (continua)
Si piegano le querce
(continua)
(continua)
inviata da muffinthebest 3/2/2018 - 12:53
The Kriegie Ballad
[1943?]
Parole di Robert Garioch (1909-1981), poeta e traduttore scozzese
Sulla melodia di non so quale delle tante versioni di Botany Bay, ballata tradizionale sui trasporti nelle colonie penali australiane.
Testo trovato sull'ineguagliabile Mudcat Café
Robert Garioch era già un promettente giovane letterato, laureato nella natale Edimburgo, quando nel 1941 venne reclutato come telegrafista nella British Army e spedito in Africa. Catturato dai tedeschi nel novembre dell'anno seguente, si fece quel che restava della guerra come prigioniero in Italia. Qui da noi imparò la lingua e anche diversi dialetti e divenne un grande estimatore di Giuseppe Gioacchino Belli, la sua dichiarata maggiore influenza letteraria, insieme al poeta scozzese settecentesco Robert Fergusson.
A Brindisi e Vetralla (Viterbo), che Garioch cita nella sua "Ballata della (Crucca) Guerra", sorgevano due dei tanti campi di prigionia presenti sul territorio italiano.
Parole di Robert Garioch (1909-1981), poeta e traduttore scozzese
Sulla melodia di non so quale delle tante versioni di Botany Bay, ballata tradizionale sui trasporti nelle colonie penali australiane.
Testo trovato sull'ineguagliabile Mudcat Café
Robert Garioch era già un promettente giovane letterato, laureato nella natale Edimburgo, quando nel 1941 venne reclutato come telegrafista nella British Army e spedito in Africa. Catturato dai tedeschi nel novembre dell'anno seguente, si fece quel che restava della guerra come prigioniero in Italia. Qui da noi imparò la lingua e anche diversi dialetti e divenne un grande estimatore di Giuseppe Gioacchino Belli, la sua dichiarata maggiore influenza letteraria, insieme al poeta scozzese settecentesco Robert Fergusson.
A Brindisi e Vetralla (Viterbo), che Garioch cita nella sua "Ballata della (Crucca) Guerra", sorgevano due dei tanti campi di prigionia presenti sul territorio italiano.
Yes this is the place we were took Sir,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2018 - 23:52
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Piccola Bottega Baltazar: Rugby di periferia
Piccola Bottega Baltazar
2016
Sulla testa dell'elefante
Questa canzone parla di campi di periferia, di rugby. E il rugby è uno sport fatto di fango fatica e sudore, a volte pure un po' di sangue, e l'idea del cadere e rialzarsi è l'essenza di questo sport; è quindi una metafora del riscatto. E inserisco questa canzone, seppure tra gli extra, per raccontare due storie di riscatto... una è quella delle Tre Rose Nere (Il documentario), una squadra di rifugiati di Casale Monferrato.
L'altra è quella dei Briganti Rugby di Librino, cui è stata bruciata la club house al campo San Teodoro Liberato di Catania, con un chiaro messaggio mafioso, per un luogo di aggregazione doposcuola, un piccolo faro in un quartiere periferico di Catania, uno di quelli col più alto tasso di dispersione scolastico.
2016
Sulla testa dell'elefante
Questa canzone parla di campi di periferia, di rugby. E il rugby è uno sport fatto di fango fatica e sudore, a volte pure un po' di sangue, e l'idea del cadere e rialzarsi è l'essenza di questo sport; è quindi una metafora del riscatto. E inserisco questa canzone, seppure tra gli extra, per raccontare due storie di riscatto... una è quella delle Tre Rose Nere (Il documentario), una squadra di rifugiati di Casale Monferrato.
L'altra è quella dei Briganti Rugby di Librino, cui è stata bruciata la club house al campo San Teodoro Liberato di Catania, con un chiaro messaggio mafioso, per un luogo di aggregazione doposcuola, un piccolo faro in un quartiere periferico di Catania, uno di quelli col più alto tasso di dispersione scolastico.
Il bocia è qui da poco e l’hanno messo all’ala
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/2/2018 - 22:00
Cermis
Domani saranno passati vent'anni.
Teatro di Cavalese, 2 febbraio 2002.
Andrea Castelli in "Ciò che non si può dire - Il Racconto del Cermis", piece teatrale dello scrittore Pino Loperfido.
Teatro di Cavalese, 2 febbraio 2002.
Andrea Castelli in "Ciò che non si può dire - Il Racconto del Cermis", piece teatrale dello scrittore Pino Loperfido.
Dq82 2/2/2018 - 19:12
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Credo si potrebbe considerarlo seguito e anche conclusione de “La caccia ai lupi”.
Venne anche inserito all'inizio della proiezione di “Le fond de l'air est rouge” di Chris Marker.