Il governo italiano prepotente come un cane
anonimo
[1914-18]
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Il governo italiano
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2018 - 21:59
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
anonimo
[1914-18]
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015
Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (continua)
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015
Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.
Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (continua)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2018 - 21:06
State Of The Nation
Avevo 23 anni quando comprai il 45 giri di "State of the Nation" che ancora conservo gelosamente assieme ad altri 700. Quando si dice "non è mai troppo tardi"... Scopro solo ora il significato del testo: davvero un'autentica rarità per quel tempo, nel mondo del "pop"
paolo 12/11/2018 - 23:08
E se i tedeschi
anonimo
Per la serie"A volte ritornano"....
VICENZA: I DISCENDENTI POLITICI DEI COLLABORAZIONISTI REPUBBLICHINI REVISIONANO LA STORIA
(Gianni Sartori)
Nel mio articolo in memoria di Sarà Gesses (la bambina ebrea di Padova, prima segregata nel campo di Vò Vecchio, transitata poi per la Risiera di San Sabba e infine assassinata all’arrivo nel campo di Auschwitz) avevo stigmatizzato quanto sta scritto – inciso – nella lapide di Villa Contarini Venier in memoria dei deportati ebrei che non fecero ritorno a casa, ossia un generico: “…durante l’occupazione tedesca…”.
Sostanzialmente un modo per stendere un velo poco pietoso sulle responsabilità dei fascisti e della polizia nostrani.
Il 10 novembre la cosa si è ripetuta a Vicenza, città medaglia d’oro della Resistenza, ma da qualche mese sotto un’amministrazione di destra, tanto di destra.
L’eccidio dei “Dieci martiri” (1944) viene ricordato ogni... (continua)
VICENZA: I DISCENDENTI POLITICI DEI COLLABORAZIONISTI REPUBBLICHINI REVISIONANO LA STORIA
(Gianni Sartori)
Nel mio articolo in memoria di Sarà Gesses (la bambina ebrea di Padova, prima segregata nel campo di Vò Vecchio, transitata poi per la Risiera di San Sabba e infine assassinata all’arrivo nel campo di Auschwitz) avevo stigmatizzato quanto sta scritto – inciso – nella lapide di Villa Contarini Venier in memoria dei deportati ebrei che non fecero ritorno a casa, ossia un generico: “…durante l’occupazione tedesca…”.
Sostanzialmente un modo per stendere un velo poco pietoso sulle responsabilità dei fascisti e della polizia nostrani.
Il 10 novembre la cosa si è ripetuta a Vicenza, città medaglia d’oro della Resistenza, ma da qualche mese sotto un’amministrazione di destra, tanto di destra.
L’eccidio dei “Dieci martiri” (1944) viene ricordato ogni... (continua)
Gianni Sartori 12/11/2018 - 16:34
Ave Dreamer
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
I Tell a Fly concludes with this song on which Clementine warns "Barbarians are coming!" Q magazine asked him who are the Barbarians? He replied: "The people who perpetuate fear. Since about 2010, I've noticed there's been this focus that we must be scared, we must be on our toes. And the best way to stop that fear is to keep dreaming, which is why I sing 'Dreamers, stay strong!'" (Songfacts)
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
I Tell a Fly concludes with this song on which Clementine warns "Barbarians are coming!" Q magazine asked him who are the Barbarians? He replied: "The people who perpetuate fear. Since about 2010, I've noticed there's been this focus that we must be scared, we must be on our toes. And the best way to stop that fear is to keep dreaming, which is why I sing 'Dreamers, stay strong!'" (Songfacts)
(Going on and on an on
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2018 - 22:14
Quintessence
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Somewhere beyond the iron fence
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2018 - 21:52
Phantom of Aleppoville
[2016]
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Una riflessione a partire dalla propria esperienza, quando da bambino e da ragazzo Benjamin Clementine – londinese trapiantato a Parigi, dove visse per strada molti anni - fu più volte vittima di violenze. E dal piano personale e particolare il grande artista inglese passa a quello mondiale, universale: le vittime delle guerre sono vittime di bulli, paesi potenti e tracotanti come gli USA e la Gran Bretagna bullizzano altri paesi: "Aleppoville is a place where many are bullied if not all, but no one understands nor see why; Phantom." (BC su Rockshot Music Magazine)
"I wouldn’t say it’s just to do with Syria. It is also to do with my own life and talking about me getting bullied by all sorts of people… I certainly am very fortunate that I am not experiencing what the people... (continua)
Parole e musica di Benjamin Clementine
Un brano poi incluso nell'album "I Tell a Fly", pubblicato nel 2017
Una riflessione a partire dalla propria esperienza, quando da bambino e da ragazzo Benjamin Clementine – londinese trapiantato a Parigi, dove visse per strada molti anni - fu più volte vittima di violenze. E dal piano personale e particolare il grande artista inglese passa a quello mondiale, universale: le vittime delle guerre sono vittime di bulli, paesi potenti e tracotanti come gli USA e la Gran Bretagna bullizzano altri paesi: "Aleppoville is a place where many are bullied if not all, but no one understands nor see why; Phantom." (BC su Rockshot Music Magazine)
"I wouldn’t say it’s just to do with Syria. It is also to do with my own life and talking about me getting bullied by all sorts of people… I certainly am very fortunate that I am not experiencing what the people... (continua)
(we won't leave you alone, we want you to die, we won't leave you alone)
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2018 - 21:39
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
The Kingdom of the Cross
not 'A cross the psalm' but 'Across the Somme' (river)
Mike 11/11/2018 - 20:50
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2w. Versione norvegese degli Ohnesorg
2w. Norwegian version by Ohnesorg
2w. Norwegian version by Ohnesorg
Til barrikadene
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2018 - 17:24
Bella Ciao
anonimo
16c. Bella ciao (Versione norvegese degli Ohnesorg)
16c. Bella ciao (Norwegian version by Ohnesorg)
Ohnesorg EP (2013)
Da/from ohnesorg.bandcamp.com
16c. Bella ciao (Norwegian version by Ohnesorg)
Ohnesorg EP (2013)
Da/from ohnesorg.bandcamp.com
I morgengryet, i det vi sto opp.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/11/2018 - 17:15
Valet
The original is "Song of Choice" by Peggy Seeger
THE CHOICE
(continua)
(continua)
inviata da Ceil Herman 11/11/2018 - 00:09
Rank & File
[2018]
Parole e musica di Moses Sumney
Nell'EP "Black in Deep Red, 2014"
Canzone ispirata alle proteste seguite all'omicidio del diciottenne nero Michael Brown, avvenuto il 9 agosto 2014 a Ferguson, Missouri, ad opera dell'agente di polizia Darren Wilson, un bianco. Sulle prime la corte di Saint Louis decise di non incriminare nemmeno l'assassino, facendo ricorso ad una procedura molto sommaria, irrituale, che scatenò la rabbia della comunità nera. Alle proteste lo Stato oppose non solo la polizia in assetto antisommossa ma addirittura squadre speciali SWAT pesantemente armate, militarizzando la città e dichiarando il coprifuoco.
Poi l'inchiesta fu avocata dalle autorità federali, le quali comunque sentenziarono che Wilson aveva agito per legittima difesa.
Curiosamente però la città di Ferguson ha accettato di pagare un risarcimento di 1,5 milioni di dollari alla famiglia di Brown...
Parole e musica di Moses Sumney
Nell'EP "Black in Deep Red, 2014"
Canzone ispirata alle proteste seguite all'omicidio del diciottenne nero Michael Brown, avvenuto il 9 agosto 2014 a Ferguson, Missouri, ad opera dell'agente di polizia Darren Wilson, un bianco. Sulle prime la corte di Saint Louis decise di non incriminare nemmeno l'assassino, facendo ricorso ad una procedura molto sommaria, irrituale, che scatenò la rabbia della comunità nera. Alle proteste lo Stato oppose non solo la polizia in assetto antisommossa ma addirittura squadre speciali SWAT pesantemente armate, militarizzando la città e dichiarando il coprifuoco.
Poi l'inchiesta fu avocata dalle autorità federali, le quali comunque sentenziarono che Wilson aveva agito per legittima difesa.
Curiosamente però la città di Ferguson ha accettato di pagare un risarcimento di 1,5 milioni di dollari alla famiglia di Brown...
They're in soldier mode, they're in toy soldier mode right now
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2018 - 22:33
Pigs, Sheep and Wolves
[2000]
Parole e musica di Paul Simon
Nell'album "You're the One", recentemente ripresa in "In the Blue Light" (2018), featuring Winton Marsalis
Una fattoria degli animali di orwelliana memoria, dove i grassi porcelli dominano sugli altri animali, primi fra tutti le miti pecore... In lontananza, sulla collina, i lupi, i reietti della società... Una pecora, allontanatasi dal gregge, viene trovata barbaramente uccisa, scuoiata... Al lupo! Al lupo!... Ma siamo proprio certi che siano loro i predatori? O forse anch'essi sono solo dei capri espiatori?
I maiali, per restare al potere, per restare grossi e grassi, hanno bisogno che le pecore abbiano paura dei lupi, ma soni i porci stessi a macellarle senza che loro nemmeno se ne avvedano...
Parole e musica di Paul Simon
Nell'album "You're the One", recentemente ripresa in "In the Blue Light" (2018), featuring Winton Marsalis
Una fattoria degli animali di orwelliana memoria, dove i grassi porcelli dominano sugli altri animali, primi fra tutti le miti pecore... In lontananza, sulla collina, i lupi, i reietti della società... Una pecora, allontanatasi dal gregge, viene trovata barbaramente uccisa, scuoiata... Al lupo! Al lupo!... Ma siamo proprio certi che siano loro i predatori? O forse anch'essi sono solo dei capri espiatori?
I maiali, per restare al potere, per restare grossi e grassi, hanno bisogno che le pecore abbiano paura dei lupi, ma soni i porci stessi a macellarle senza che loro nemmeno se ne avvedano...
Big and fat
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2018 - 21:00
Deserter's Song
Mean Lawyers
2010
A wretched play [demo]
Ho trovato questa canzone su YT, non si riesce però a trovare alcuna notizia sulla band in questione.
A wretched play [demo]
Ho trovato questa canzone su YT, non si riesce però a trovare alcuna notizia sulla band in questione.
All i've seen during my service.. a handle of invaded cities
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/11/2018 - 12:23
Percorsi:
Disertori
Il general Cadorna
anonimo
Il motivetto di questa canzone è lo stesso usato in ogni guerra. Durante la guerra d'Africa c'era: Er Negusse da piccolo faceva l'aviatore, pe' risparmià benzina pisciava ner motore. E ancora, faceva il muratore e per risparmiar la calce cacava sul mattone ,eccetera. Il ritornello, almeno in provincia di Roma, era: Pompa Cè', pompa che va bbè. Oppure, Bomba c'è, arifìcchete si te 'nnè (nasconditi se vuoi).
Roberto Zac 10/11/2018 - 09:41
Lucky Man
La versione di Finardi è molto bella ma ho deciso di pubblicare questa traduzione più aderente al testo originale.
UOMO FORTUNATO
(continua)
(continua)
inviata da Giuseppe Romano 9/11/2018 - 17:48
Neretva
9.11.1993 la mezza luna di pietra crolla nella Neretva sotto i terribili colpi dell’artiglieria croata.
La voce del giornalista Dario Terzić, racconta: " Verso le 10 circa, un collega ansimando è entrato in redazione dicendo “Non c'è più il Ponte, da torre a torre. L'hanno buttato giù”
La voce del giornalista Dario Terzić, racconta: " Verso le 10 circa, un collega ansimando è entrato in redazione dicendo “Non c'è più il Ponte, da torre a torre. L'hanno buttato giù”
9/11/2018 - 17:29
Tammurriata nera
'O parulano era il contadino o il fruttivendolo non il saggio del quartiere.
9/11/2018 - 15:15
Dio è morto
Il testo di questa che è una delle canzoni più famose di Guccini è abbastanza variabile, sia nelle versioni dei numerosi interpreti che in quelle dell'autore. Ho ricontrollato però il testo con quello riportato nel nuovo libro curato da Gabriella Fenocchio con introduzione e commento alle canzoni di Guccini e ho corretto alcuni punti:
1) nella prima strofa "essere contro od ingoiare / la nostra stanca civiltà / e un dio che è morto" e non "è un dio che è morto" (di conseguenza anche le traduzioni andrebbero cambiate, ad es. " It's a God who's dead" o "c'est un dieu qui est mort").
2) Tolte le maiuscole a Dio perché la canzone parla della "morte di dio, un dio con la minuscola, come l'autore ha tenuto a precisare, simbolo di un'autenticità alternativa alle finzioni, della quale una generazione insoddisfatta e tesa verso un "mondo nuovo" sente il dovere di denunciare il tradimento"
Il... (continua)
1) nella prima strofa "essere contro od ingoiare / la nostra stanca civiltà / e un dio che è morto" e non "è un dio che è morto" (di conseguenza anche le traduzioni andrebbero cambiate, ad es. " It's a God who's dead" o "c'est un dieu qui est mort").
2) Tolte le maiuscole a Dio perché la canzone parla della "morte di dio, un dio con la minuscola, come l'autore ha tenuto a precisare, simbolo di un'autenticità alternativa alle finzioni, della quale una generazione insoddisfatta e tesa verso un "mondo nuovo" sente il dovere di denunciare il tradimento"
Il... (continua)
Lorenzo 8/11/2018 - 22:46
Another Day in Paradise
UN ALTRO GIORNO IN PARADISO
(continua)
(continua)
inviata da Federico Mina 8/11/2018 - 22:28
Malaerba
[2012]
Scritta da Mario Incudine, Mario Saroglia e Giuseppe “Pippo” Rinaldi (Kaballà).
Nell'album "Italia talìa"
Scritta da Mario Incudine, Mario Saroglia e Giuseppe “Pippo” Rinaldi (Kaballà).
Nell'album "Italia talìa"
Oggi è tempu di miraculi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2018 - 20:43
Fiat voluntas FIAT
[2012]
Scritta da Mario Incudine, Mario Saroglia e Giuseppe “Pippo” Rinaldi (Kaballà).
Nell'album "Italia talìa"
Scritta da Mario Incudine, Mario Saroglia e Giuseppe “Pippo” Rinaldi (Kaballà).
Nell'album "Italia talìa"
Avanti populu senza riscossa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2018 - 20:31
La ballata del disertore
2017
Canzoni, danze e ballate
Canzoni, danze e ballate
Sacra maestà sciogli il mio dolore
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2018 - 18:20
Percorsi:
Disertori
Sept et Vingt-deux
Sept et Vingt-deux
Chanson française – Sept et Vingt-deux – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 106
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, X)
Dialogue Maïeutique
Décidément, Marco Valdo M.I. mon ami, pour ce qui est d’inventer des titres énigmatiques, tu t’y entends. Moi, par contre, je n’y comprends rien et me voici, contraint à chaque fois, de te demander une explication. Et ce n’est pas différent cette fois-ci avec cette mention chiffrée. 7 et 22, on dirait une date, mais laquelle ? Je connaissais déjà 11/9, 9/11, que sais-je encore ? Mais là, je donne ma langue au chat.
Et tu fais bien, Lucien l’âne mon ami, car ainsi le chat sera content. Trêve de plaisanterie, ces nombres étranges... (continua)
Chanson française – Sept et Vingt-deux – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 106
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, X)
Dialogue Maïeutique
Décidément, Marco Valdo M.I. mon ami, pour ce qui est d’inventer des titres énigmatiques, tu t’y entends. Moi, par contre, je n’y comprends rien et me voici, contraint à chaque fois, de te demander une explication. Et ce n’est pas différent cette fois-ci avec cette mention chiffrée. 7 et 22, on dirait une date, mais laquelle ? Je connaissais déjà 11/9, 9/11, que sais-je encore ? Mais là, je donne ma langue au chat.
Et tu fais bien, Lucien l’âne mon ami, car ainsi le chat sera content. Trêve de plaisanterie, ces nombres étranges... (continua)
Nelle et Till conversent sur le pont ;
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/11/2018 - 16:42
Balladen om K
Juha Rämö
BALLADI IHMISESTÄ NIMELTÄ K
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/11/2018 - 13:03
Le roi
Ο ΒΑΣΙΛΙΑΣ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 8/11/2018 - 11:46
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La canzone finale del film La noche de 12 años del regista Alvaro Brechner.
Una buia notte lunga dodici anni. Notte passata in carceri disumane, avamposti freddi e inospitali trasformati in prigioni, celle puzzolenti. Uruguay, 1973. Il futuro presidente del paese Pepe Mujica viene arrestato insieme ad altri due compagni tupamaros durante un’azione segreta con l’evidente scopo di annientare l’opposizione. L’obiettivo non è però uccidere i resistenti, fatto che potrebbe scatenare rivolte, piuttosto farli diventare pazzi.
Le giornate dei prigionieri sono segnate dal vuoto, dalla totale assenza di riferimenti. Nessuna notizia arriva loro. Non possono parlarsi, incontrarsi, scrivere. Tre uomini in balia del nulla, sostenuti esclusivamente dagli ideali politici e da una profonda umanità che anche nelle peggiori condizioni fa loro provare empatia persino per i carcerieri. Un tragitto... (continua)