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Coplera del prisionero

Coplera del prisionero
Le parole non sono di Horacio Guarany ma di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Antología de Juan”, pubblicata nel 1958.
Lo stesso Armando Tejada Gómez incise nel 1964 un disco di recitativi musicali, “Sonopoemas del horizonte”, in cui questa poesia compariva con altre dalla stessa raccolta con il titolo “Breves coplas de Juan”
(Vedi Sons de Turoqua)
Bernart Bartleby 30/9/2017 - 23:07
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El mundo es un pañuelo

El mundo es un pañuelo
[Madrid, 3 febbraio 1978]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.

Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986, contenente poesie composte tre il 1974 ed il 1983, nel pieno della dittatura più sanguinaria nell'America Latina del 900.

Musica di Enrique Llopis (1952-), cantautore argentino nativo di Rosario, Santa Fe. In un disco collettivo edito nel 1999 ed interamente dedicato ad Armando Tejada Gómez
Testo trovato su Sons de Turoqua

Canzoni come “Canción con todos” e “Fuego en Anymaná” nel 1976 valsero al suo autore, Armando Tejada Gómez, la censura della nuova Junta militare ed addirittura il suo fermo e la deportazione a Buenos Aires dalla provincia di Santa Fe, dove viveva, perchè ritenuto dal governo... (continua)
Usted partió de aquí,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2017 - 22:46
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L'estaca

L'estaca
L'ha ricantata. Llach da dieci anni si è ritirato dalle scene, non ha pubblicato nuovi album e dopo l'ultimo concerto del 2007 si è esibito dal vivo solo in rare occasioni particolari.

Ma ieri sera Llach si è presentato alla chiusura della campagna elettorale per il sì al referendum e ha ricantato L'Estaca. "41 anni dopo non serve dire altro" ha detto, visiblmente emozionato, riferendosi allo storico concerto al Palau d’Esports di Barcellona solo due mesi dopo la morte di Franco.

Cosa aggiungere? In questi momenti di tensione in Catalogna, oltre a dare ovviamente la notizia che il suo autore è tornato a cantare questa canzone che abbiamo scelto tra le fondamentali, ripropongo il mio punto di vista sul referendum. Come ho scritto in Agafant l'horitzó non si tratta qui di prendere le parti del nazionalismo catalano contro il nazionalismo spagnolo.

Si dovrebbe piuttosto riflettere sul... (continua)
Lorenzo 30/9/2017 - 20:31
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Madre proteggi

Madre proteggi


Molte delle canzoni che scrivo sono scritte per gli ultimi del mondo, per la parte debole del mondo
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
(continua)
inviata da Dq82 30/9/2017 - 18:13
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Genocide

Genocide
1981
Lyrics and music by Peter Butler and Wally McArthur

Wrong Side Of The Road is a ground breaking 1981 Australian film, road movie, rock documentary, musical drama, it followed 2 days of life on the road for two Aboriginal rock/reggae bands which were largely unknown to mainstream Australia: No Fixed Address e Us Mob.
Its a great film it tackled the taboo subject of racism in Australia head on, a topic which one would say still is pretty taboo.
Each band gets a side each on the album, No fixed address later released their groundbreaking Ep "From My Eyes"
They promise us this,
(continua)
inviata da Dq82 30/9/2017 - 15:44
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Black Man's Rights

Black Man's Rights
1981
Lyrics and music by Bart Willoughby

Wrong Side Of The Road is a ground breaking 1981 Australian film, road movie, rock documentary, musical drama, it followed 2 days of life on the road for two Aboriginal rock/reggae bands which were largely unknown to mainstream Australia: No Fixed Address e Us Mob.
Its a great film it tackled the taboo subject of racism in Australia head on, a topic which one would say still is pretty taboo.
Each band gets a side each on the album, No fixed address later released their groundbreaking Ep "From My Eyes"
I am a black, black man
(continua)
inviata da Dq82 30/9/2017 - 15:28
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Silvia Baraldini

Silvia Baraldini
Anche questa (come "Giulia bianca") NON è da "Il tuffatore" ma da "Il manuale del cantautore", versione 2007

corretto
Vito Vita 30/9/2017 - 15:23
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La Giulia bianca

La Giulia bianca
Ciao, c'è un errore da correggere: questa canzone non è ne "Il tuffatore", ma in "Il manuale del cantautore" del 2007.
Vito Vita 30/9/2017 - 15:22
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Peter Norman

Peter Norman
L’uomo bianco in quella foto

Pubblicato da Qualcosa di Sinistra in Parola d'Autore, Storia 3 settembre 2015

di Riccardo Gazzaniga, scrittore, dal suo profilo facebook

Le fotografie, a volte, ingannano. Prendete questa immagine, per esempio. Racconta il gesto di ribellione di Tommie Smith e John Carlos il giorno della premiazione dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico e mi ha ingannato un sacco di volte.

L’ho sempre guardata concentrandomi sui due uomini neri scalzi, con il capo chino e il pugno guantato di nero verso il cielo, mentre suona l’inno americano. Un gesto simbolico fortissimo, per rivendicare la tutela dei diritti delle popolazioni afroamericane in un anno di tragedie come la morte di Martin Luther King e Bob Kennedy.

È la foto del gesto storico di due uomini di colore. Per questo non ho mai osservato troppo quell’uomo, bianco come me, immobile sul secondo gradino.

L’ho... (continua)
Dq82 30/9/2017 - 15:13
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We Have Survived

We Have Survived
1981
Lyrics and music by Bart Willoughby

Wrong Side Of The Road is a ground breaking 1981 Australian film, road movie, rock documentary, musical drama, it followed 2 days of life on the road for two Aboriginal rock/reggae bands which were largely unknown to mainstream Australia: No Fixed Address e Us Mob.
Its a great film it tackled the taboo subject of racism in Australia head on, a topic which one would say still is pretty taboo.
Each band gets a side each on the album, No fixed address later released their groundbreaking Ep "From My Eyes"
You can't change the rhythm of my soul,
(continua)
inviata da Dq82 30/9/2017 - 15:05
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En la playa, el amor

En la playa, el amor
OGGI, VENTINOVE SETTEMBRE
(dall' Asocial Network)

Oggi, ventinove settembre. Credo sia stato dato molto più risalto, oggi, al cinquantesimo anniversario della famosa canzonetta, quella del ventinove settembre, quella dove lui è seduto in quel caffè e non pensava a te. Oppure al compleanno in coabitazione di Berlusconi e di Bersani. Oggi, ventinove settembre, fanno invece pure quarantadue anni dal massacro del Circeo. Dallo stupro del Circeo, dallo stupro e dalle torture a morte di Donatella Colasanti, 17 anni, e di Rosaria Lopez, 19 anni.

E' da allora, anche se sarebbe più corretto dire da sempre, che bisognerebbe prendere le foto di quei tre fascistelli assassini, l'Andrea Ghira, l'Angelo Izzo e il Gianni Guido, e sbatterle sul muso ai fascisti di oggi, specie quando si mettono a fare i "difensori delle donne", i castratori chimici, gli organizzatori di fiaccolate quando viene toccata... (continua)
30/9/2017 - 00:07
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Sencillo exilio

Sencillo exilio
[1982]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Bajo estado de sangre”, pubblicata nel 1986

Lo stesso autore nel 1985 realizzò un disco intitolato “Historia de tu ausencia” (come un'altra sua opera) dove recitava questa ed altre sue poesie su di un tessuto musicale offerto dalla chitarra di Juanjo Domínguez. Per questo brano fu scelta la musica composta da César Isella per “Canción de lejos”, il cui testo è ancora di Armando Tejada Gómez.
Paso frente a esa casa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 23:27
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La lucha

La lucha
[1967]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60. Nella sua raccolta poetico-musicale intitolata “Tonadas para usar”, 1967, la stessa dove è contenuta La gran guerra

Musica di Teresa Parodi, nel suo ultimo disco appena uscito, “Todo lo que tengo” (2017), dove il brano è interpretato insieme a Luciana Jury.

Una magnifica poesia.
Con una flor, con una
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 23:00
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Fuego en Anymaná

Fuego en Anymaná
[1972]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Musica di César Isella, nel suo disco con Los Trovadores intitolato “A José Pedroni (El regreso del juglar)”, dedicato ad un altro noto poeta argentino, José Bartolomé Pedroni Fantino (1899-1968)
Testo trovato su Cancioneros.com

Interpretata più volte da Mercedes Sosa (a cominciare dal disco “A quién doy” del 1980) e poi anche dal Cuarteto Zupay, León Gieco e Abel Pintos, tra gli altri.



Benchè lo scrittore, poeta e cantautore argentino Armando Tejada Gómez (1929-1992) sia considerato una delle figure più rilevanti della cultura argentina del 900, fino ad oggi non era mai stato inserita sulle CCG/AWS la sua scheda biografica, cioè non aveva ancora quel rilievo d'autore che invece gli spetta.... (continua)
Dicen que yo, de solo estar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 22:26
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Annunciazione

Annunciazione
Chanson italienne – Annunciazione – Primo Levi – 1979‎

Musique du compositeur espagnol Luis de Pablo Costales, second mouvement de son œuvre pour orchestre et chœur masculin, intitulée « Passion » (2006), basée sur des textes de Primo Levi et dédiée à la mémoire d’Antonio José, compositeur originaire de Burgos, fusillé par les franquistes en 1936.

Passio, Orchestre Symphonique National de la RAI dirigé par Gianandrea Noseda et choeur masculin du Théâtre Royal de Turin, dirigé par Claudio Marino Moretti, avec Georg Nigl (baryton et récitant), Roberto Balconi (contre-ténor).

Cette annonce de l’ange à la mère de Hitler, très belle et très violente – et peu connue – poésie de Primo Levi, presque une réécriture et encore plus féroce que son autre célèbre « anti-Annonciation », « Il canto del corvo » - « Le Chant du Corbeau ».

« Il y a un peu plus de dix ans, j’avais acheté les œuvres complètes... (continua)
L’ANNONCIATION
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/9/2017 - 22:09
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Traffic: Dear Mr. Fantasy

Traffic: Dear Mr. Fantasy
Dear Mr. Fantasy è la mia sigla.

da Renzo Arbore: i maestri della "atmosfera".

Ciao.
Tommaso 29/9/2017 - 19:14
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Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]

Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]
(1966) e da Vassilis Papakonstandinou [1975, 1976]
The version performed by Maria Farandouri
(1966) and Vassilis Papakonstandinou [1975, 1976]





Per le vicende di questa versione, si veda l'introduzione. Come già accennato nell'introduzione, la versione eseguita da Maria Farandouri già dal 1966 e da Vassilis Papakonstandinou nei due album si differenzia da quella “canonica”, oltre che per la mancanza della terza strofa, anche per una lieve variazione testuale nel ritornello: laddove la versione canonica recita τα γαλάζια μάτια σου μας καλούνε “i tuoi occhi azzurri ci chiamano”, questa versione recita τα γαλάζια μάτια του... “i suoi occhi azzurri...” [RV]
ΠΕΤΡΟΥΛΑΣ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 29/9/2017 - 15:02
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Nosotros nos quedamos (o Elogio de la culpa)

Nosotros nos quedamos (<em>o</em> Elogio de la culpa)
[1982]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), grande scrittore e poeta argentino, nella raccolta intitolata "Bajo estado de sangre" (1986), dove la poesia è intitolata "Elogio de la culpa".
Musica di León Gieco
Nel quarto album della sua raccolta intitolata “La historia esta”, 1998
Testo trovato su Cancioneros.com
Nosotros nos quedamos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 14:08
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Balada de las prisiones de verano 1968

Balada de las prisiones de verano 1968
Anche Amancio Prada non c'entra poi tanto con questa canzone, visto che è già presente nel disco "A contratiempo" (1978) dello stesso Ferlosio...
B.B. 29/9/2017 - 13:40
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Canción de la que no quería mentir

Canción de la que no quería mentir
[1958]
Versi di Gloria Fuertes (1917-1998), poetessa spagnola, nella raccolta intitolata “Todo asusta”
Musica di Honorio Herrero
Nel disco degli Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”, 1972
Testo trovato su Sons de Turoqua
Hemos de procurar no mentir mucho.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 13:24

Dulce María, dime

Dulce María, dime
[1963]
Versi del poeta spagnolo Pedro Garfias (1901-1967), nella raccolta “Poemas sueltos”
Alcune parti sono state utilizzate da Enrique Morente per la sua “Misa flamenca” (1991)
Testo trovato su Sons de Turoqua
Dulce María, dime:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 12:19
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Canción

Canción
[1937]
Versi di Antonio Machado, nella raccolta “La guerra (1936-1937)”, con disegni del fratello José, pubblicata nel 1937
Musica di Vicente Monera
Trovata su Sons de Turoqua

Una poesia composta a Rocafort, vicino a Valencia, dove Machado e la sua famiglia furono accolti tra la fine del 1936 e l’aprile del 1938, prima di essere evacuati a Barcellona.
Ya va subiendo la luna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 11:28
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Romance del prisionero (Romancillo)

anonimo
Il testo completo della versione di Chicho Sánchez Ferlosio, da “Canciones, poemas y otros textos” (Hiperión, 2008), a cura di Rosa Jiménez, Lisi F. Prada e Francisco Cumpián.
Romance del prisionero (Romancillo)
La poesia è stata messa in musica anche da Amancio Prada nel suo disco tributo intitolato “Hasta otro día. Chicho Sánchez Ferlosio”, pubblicato nel 2004.
CÁRCEL TENGO POR FUERA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2017 - 08:51
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Ma mi

La versione spagnola di Máximo Pradera (1958-), giornalista, sceneggiatore e presentatore radiotelevisivo spagnolo. Curiosamente il nonno di Pradera era Rafael Sánchez Mazas, il fondatore della Falange fascista spagnola, mentre uno zio era il nostro amato Chicho Sánchez Ferlosio
Ma mi
Traduzione trovata su diario éxtimo
PERO YO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2017 - 08:31
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Ni aguantar ni escapar

Ni aguantar ni escapar
[1976?]
Versi di Carmen Martín Gaite (1925-2000), importante scrittrice spagnola. Credo provengano dalla sua prima raccolta poetica, “A rachas”, pubblicata nel 1976
Musica di Chicho Sánchez Ferlosio, nel suo album “A Contratiempo” del 1978
Ni aguantar ni escapar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2017 - 08:09
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They Took the Children Away

They Took the Children Away
1990
Charcoal Lane

La generazione rubata, o in inglese Stolen generation, è il nome con cui vengono generalmente indicati quei bambini australiani aborigeni e isolani dello stretto di Torres che furono allontanati dalle loro famiglie da parte dei governi federali australiani e missioni religiose ai sensi di alcune norme parlamentari vigenti nei singoli Stati. Partendo dal 1869, gli allontanamenti forzati continuarono fino al 1969, anche se in alcuni luoghi proseguirono sino agli anni '70.
Celandosi dietro leggi di tutela dei minori, le leggi che favorirono l'allontanamento dei bambini aborigeni di fatto condussero all'assimilazione coatta degli aborigeni.
This story's right, this story's true
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2017 - 19:34
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Quand les cons sont braves

Quand les cons sont braves
L'arma
(1951)
di Fredric Brown
da "Le grandi storie della fantascienza" vol. 13
traduzione di Gian Paolo Cossato e Sandro Sandrelli

Nella penombra crescente della prima sera, la stanza era tranquilla. Il dottor James Graham, scienziato e chiave di volta d'un progetto di grande importanza, se ne stava a riflettere, seduto sulla sua poltrona favorita. Era tutto così immobile, là dentro, che poteva udire le pagine sfogliate nella camera accanto, dove suo figlio stava ritagliando delle fotografie da un libro.

Era proprio in quelle condizioni che Graham riusciva, spesso, a produrre le sue cose migliori, a elaborare i suoi pensieri più creativi: seduto tutto solo, alla fine d'una normale giornata lavorativa, in quella stanza sempre più buia. Quella sera, però, non riusciva a concludere nulla di positivo. I suoi pensieri tendevano a concentrarsi su suo figlio mentalmente ritardato... era... (continua)
daniela - k.d. - 27/9/2017 - 19:25
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Blackfella/Whitefella

Blackfella/Whitefella
1985
Blackfella/Whitefella
1986
Big Name, No Blankets

In Australia la segregazione razziale è stata, ed è, paragonabile a quella vigente negli Stati Uniti o all'Apartheid Sudafricana. Ancora nel 2012 sono state promulgate leggi che creavano leggi ad hoc solo per gli aborigeni.

Questa canzone della band country Australiana Warumpi composta da musicisti sia bianchi che aborigeni auspica un futuro in cui non conti il colore della pelle
Black fella, white fella
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2017 - 18:37
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Hello Stranger

Hello Stranger
L'ospitalità verso lo straniero è alle radici della civiltà e l'amicizia fra i popoli è l'alternativa principale alla guerra.In tempi di xenofobia e innalzamento di muri, è confortante risentire questa canzone scritta da A P (Alvin Pleasant Delaney) Carter nel 1937, probabilmente sulla base di un blues popolare, incisa dalla Carter Family nel 1938 e ripresa in seguito da molti autori statunitensi.

Oltre che dalla Carter Family (1938), è stata riproposta negli anni da molti artisti, fra cui Ester Flatt e Earl Scrugg (1964), The Flatlanders (1972), Emmylou Harris (Luxury liner, 1977), Helen Carter (1980), Doc e Merle Watson (1984), fino ai giorni nostri
Hello, stranger, put your loving hand in mine
(continua)
inviata da Piersante Sestini 27/9/2017 - 17:01
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Mi chiamo Nessuno

Mi chiamo Nessuno
"La storia sbagliata" (2010)


La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .

Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al... (continua)
Glielo ripeto
(continua)
inviata da Dq82 + Lorenzo Masetti 27/9/2017 - 14:35
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Finché Dio tace

Finché Dio tace
2011
Scritti con Pablo

Omaggio a chi, nella chiesa, fa davvero opere di bene, in mezzo agli ultimi e agli emarginati, don Andrea Gallo, mentre prelati di rango continuano a far dire a Dio, che tace, le peggiori assurdità sulla malattia dell’omosessualità o sul ruolo biblicamente subalterno della donna.
(bielle.org)
Finché Dio tace
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2017 - 10:53
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Quasi soltanto mia

Quasi soltanto mia
2011
Scritti con Pablo

La vicenda è quella stranota dell’anarchico Pinelli, vista dal lato della moglie Licia Rognini, una donna che resta, a luci spente, a restituire una dimensione umana e familiare a una vicenda scottante. Un lento struggente, poetico, di chitarra arpeggiata in solitudine.



(bielle.org)


Fingo un dialogo, invento parole
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2017 - 10:16
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In volo

In volo
2011
Scritti con Pablo

Un brano sulle morti sul lavoro (dette stupidamente bianche, e dovrebbero essere rosso sangue) tra la preghiera che diventa bestemmia e il rancora verso chi sfrutta lavoro e lavoranti anche a costo della vita. Il fantasma di De Andrè aleggia sui versi, bello il finale in crescendo con un timpano in grande evidenza e chitarre etniche.
(bielle.org)
Il vento in lacrime lo baciò in fronte
(continua)
inviata da Dq82 27/9/2017 - 09:23
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Blackness of the Night

Blackness of the Night
(1967)
Parole e musica di Steven Demetre Georgiou, conosciuto come Cat Stevens e poi Yusuf Islam
Dal secondo album di Cat Stevens, New Masters, del 1967.

Reincisa dallo stesso autore, che ora si fa chiamare Yusuf Islam, 50 anni dopo nel nuovo disco "The Laughing Apple".

"Blackness of the Night" - ha raccontato Yusuf - "era una delle mie prime canzoni di protesta degli anni '60. Sono cresciuto nella Londra del dopoguerra quando i ricordi degli anni del conflitto erano ancora recenti e gli edifici sventrati dalle bombe non erano ancora stati ricostruiti. La canzone rifletteva la sensazione di vuoto dei giovani della mia generazione nel vagare per le strade buie, di notte, da soli, pensando a come sopravvivere in un futuro oscuro e incerto."

La nuova versione è una ballata acustica abbellita da un organo ispirato al sound dei Procol Harum. Ma non si trattava soltanto di aggiornare l'arrangiamento,... (continua)
In the blackness of the night
(continua)
26/9/2017 - 23:40
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Mi amigo Satán

Mi amigo Satán
[1980]
Parole e musica di Joaquín Sabina
Nel suo disco intitolato “Malas compañías”
Las doce marcaba
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2017 - 22:27
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El cuarto poder

El cuarto poder
Parole e musica di Chicho Sánchez Ferlosio
Una canzone inedita cantata da lui stesso a cappella nel corso di una puntata de “La Clave”, un programma giornalistico condotto da José Luis Balbín andato in onda sulla TV nazionale spagnola a partire dai primissimi anni della “transizione democratica”, quando il cadavere del Caudillo era ancora caldo. Nel corso di quella puntata in studio con Ferlosio c'erano anche José Antonio Labordeta, Carlos Cano e Javier Krahe.

Una canzone su una delle differenze sostanziali tra dittatura e democrazia, la separazione dei poteri, e sulla constatazione che per fortuna, anche sotto la dittatura, c'è sempre chi ha coraggio di esprimere il proprio dissenso e la protesta. Non certo attraverso la TV, che viene facilmente controllata dai potenti di turno per via della tecnologia e degli investimenti necessari al suo funzionamento, ma attraverso certa stampa e certa radio (e oggi certe presenze nel Web), voci che mai possono essere spente del tutto.
Yo iba mirando la enciclopedia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2017 - 21:58
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Círculos viciosos

Círculos viciosos
Parole e musica di Chicho Sánchez Ferlosio
Interpretata prima di tutti da Joaquín Sabina nel suo disco del 1980 intitolato “Malas compañías”
- Quisiera hacer lo que ayer,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2017 - 21:13
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Una de romanos

Una de romanos
[1988]
Parole di Joaquín Sabina
Musica di Joaquín Sabina e Francisco José López Varona (1957-), meglio conosciuto come Pancho Varona, compositore e musicista spagnolo
Nell'album “El hombre del traje gris”
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore

La scoperta del sesso nel buio dell'epoca franchista, nel buio di una sala di cinema, tra un “No-Do” - “Noticiarios y Documentales”, il corrispondente spagnolo del nostro Cinegiornale – ed un “peplum”, l'amore finalmente senza censura mentre sul grande schermo i leoni si sbranano i cristiani. Altro che i porno americani!
Has visto un ciclo en televisión del cine
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2017 - 20:47
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Gwerz ar vezhinerien

Gwerz ar vezhinerien
Il gruppo bretone Gwalarn nel 2000 nel loro disco A-Raok Mont Pelloc'h oltre che questa canzone, omaggiano Denez Abernot interpretandone anche un altro gwerz, quello sulla disoccupazione (dilabour) che viene vista come il peggiore dei mali.Il testo ad orecchio, più o meno dice: Quest'anno in Bassa Bretagna, quando l'Ankou è arrivata con il suo rastrello, ha trovato la porta aperta. Aperte la porta e le finestre e i vecchi tutti vestiti a lutto. Nei cuori davanti alla casa né canti né grida, né urla, solo i ratti che giocano fin che possono...in francese. E pertanto in Bassa Bretagna non c'è né rivolta né epidemia, né epidemia, né rumore di guerra e a Elliant neppure la peste...
Flavio Poltronieri 26/9/2017 - 19:47

Biglietto per Sirio

Biglietto per Sirio
Chanson italienne – Biglietto per Sirio – Roberto Brivio – 1969
Paroles de Paola Pallottino
Album "13 canzoni di fantascienza"



Hum, ceci serait ma contribution n°1000 aux CCG/AWS…

Au début, j’ai pensé poster quelque chose qui n’avait rien à y voir (ou presque), une chanson pour hurler ma rage contre toutes les grandes et petites guerres qui polluent notre monde et nos vies… une chanson pour opposer à la haine et à l’horreur que je respire quotidiennement l’unique antidote que je connaisse : l’amour… Mon choix donc était tombé sur ce très beau et très grand poète et amoureux qui a été, au contraire, qu’est (déjà, le Venturi, qui le connaît bien, est sûr qu’il est ressuscité avec d’autres de son gabarit…) Piero Ciampi... J’aurais voulu hurler avec lui "Vaffanculo!" – « Va te faire foutre !  », le va te faire foutre d’un "uomo asociale" – un « homme asocial », un "strano uomo che può... (continua)
UN BILLET POUR SIRIUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/9/2017 - 17:22
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Dance Around My Atom Fire

Dance Around My Atom Fire
La guerra atomica è la negazione dell'umanità, un regresso alle ere glaciali. Darsi la mano e lavorare assieme è la vera alternativa.

La canzone, scritta ma mai messa in musica da Woody Guthrie, è stata inviata dalla figlia Nora Guthrie, direttrice dei Woody Guthrie Archives, a Joel Rafael, che ha scritto la musica e l'ha pubblicata nel 2005 nell'album Woodyboye, Songs of Woody Guthrie (And tales worth telling) Vol II
Bring all my history pages
(continua)
inviata da Piersante Sestini 26/9/2017 - 13:11




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