Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]
anonyme
Alla memoria di Michael Hedges
Un gran amico di Pierre Bensusan
https://www.youtube.com/watch?v=r4AysS-WN0A
Un gran amico di Pierre Bensusan
https://www.youtube.com/watch?v=r4AysS-WN0A
Krzysiek 2/8/2017 - 21:09
L'Internationale
SARDO / SARDINIAN
La versione in sardo composta e arrangiata nel 1973 da Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), poeta sardo comunista e indipendentista (1947-1996), fondatore del quotidiano Su populu sardu (fonte). Un grazie speciale a Roberta per averla cantata e trascritta a mano durante Fino al Cuore della Rivolta (Fosdinovo, 28 luglio - 1° agosto 2017); la stessa Roberta ha poi inviato una versione maggiormente corretta, che qui viene riprodotta. [RV]
The Sardinian version written, adapted and arranged in 1973 by Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), a Sardinian communist and indipendentist poet (1947-1996) and the founder of the daily newspaper Su populu sardu (The Sardinian People (source).
La versione in sardo composta e arrangiata nel 1973 da Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), poeta sardo comunista e indipendentista (1947-1996), fondatore del quotidiano Su populu sardu (fonte). Un grazie speciale a Roberta per averla cantata e trascritta a mano durante Fino al Cuore della Rivolta (Fosdinovo, 28 luglio - 1° agosto 2017); la stessa Roberta ha poi inviato una versione maggiormente corretta, che qui viene riprodotta. [RV]
The Sardinian version written, adapted and arranged in 1973 by Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), a Sardinian communist and indipendentist poet (1947-1996) and the founder of the daily newspaper Su populu sardu (The Sardinian People (source).
S'INTERNATZIONALE SARDA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/8/2017 - 17:36
Les dictateurs
[2014]
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Les dictateurs
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/8/2017 - 13:09
Liberté
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Liberté mon cul !
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:54
La Reine d'Angleterre
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”
God Save The Queen!
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”
God Save The Queen!
Dam-Dam, Dam-Dam, Dam-Dam
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:48
Parcours:
Notre sœur la merde
Juifs Arabes
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Juifs Arabes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:37
11 septembre
[2005]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Je suis allé à la préfecture
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:35
'Ndé piö in America
Prove in famiglia di Non andate più in America, brano a 4 voci del 1892
Luciano Ravasio 1/8/2017 - 17:22
Au cours de cette terrible guerre
anonyme
[Prima o Seconda Guerra Mondiale]
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français
Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.
Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français
Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.
Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Au cours de cette terrible guerre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/8/2017 - 13:34
Nous étions trois camarades
anonyme
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVII sec., Beppe Chierici
Le note informative di questo brano le invierò in un secondo momento, perchè mentre sto scrivento mi è venuto in mente il testo, ma i riferimenti li devo estrapolare dal 33 giri di cui fa parte questo brano. i cui interpreti sono Beppe Chierici e Daisy Lumini. Nella mia memoria c'è questo canto anche perchè l'ho proposto diverse volte nel corso delle mie proposte di canti popolari.
[Gildo dei Fantardi]
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per... (continuer)
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVII sec., Beppe Chierici
Le note informative di questo brano le invierò in un secondo momento, perchè mentre sto scrivento mi è venuto in mente il testo, ma i riferimenti li devo estrapolare dal 33 giri di cui fa parte questo brano. i cui interpreti sono Beppe Chierici e Daisy Lumini. Nella mia memoria c'è questo canto anche perchè l'ho proposto diverse volte nel corso delle mie proposte di canti popolari.
[Gildo dei Fantardi]
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per... (continuer)
ERAVAMO TRE COMPAGNI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 1/8/2017 - 08:34
Brigante
2017
Eternal Vibes
Eternal Vibes
Nu aggiu crisu mai a quiddhru ca dici
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 31/7/2017 - 18:09
Himna generacije
[2017]
Singolo : Himna generacije
Singolo : Himna generacije
Čim progledam ujutro
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 31/7/2017 - 11:25
Sull'argine
Alla camminata del 25 aprile 2017, nel 72° anniversario della Liberazione, il cantautore cesenate Enrico Farnedi ha composto una canzone ispirata al passaggio del fronte sul Senio.
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continuer)
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continuer)
Le uova nel cartoccio
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 31/7/2017 - 10:50
Le soldat mécontent
anonyme
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVIII sec., Beppe Chierici
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo... (continuer)
Autori: Anonimo Franc. XVIII sec., Beppe Chierici
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo... (continuer)
IL MALCONTENTO DEL SOLDATO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 31/7/2017 - 07:08
Difendiamo i territori
«L'hip-hop di Reggio dice no al nazirap di Casa Pound»
Mc, dj e writer prendono posizione: «Qui il loro odio non ha cittadinanza. I nostri padri vittime della discriminazione, noi siamo intolleranti nei confronti del razzismo»
Lunedì, 24 Luglio 2017
REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gruppi nazi-rap che gravitano nell’ambiente neofascista. L’evento, che si terrà in luoghi privati e non annunciati pubblicamente per evitare contestazioni da parte della comunità locale, ha incontrato ovviamente il rifiuto e la dissociazione più netta da parte della scena Hip-Hop reggina, che – attraverso i social network – ha diffuso una nota in cui rivendica i veri valori della cultura e della terra d’appartenenza. «Deve essere chiaro a tutti che... (continuer)
Mc, dj e writer prendono posizione: «Qui il loro odio non ha cittadinanza. I nostri padri vittime della discriminazione, noi siamo intolleranti nei confronti del razzismo»
Lunedì, 24 Luglio 2017
REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gruppi nazi-rap che gravitano nell’ambiente neofascista. L’evento, che si terrà in luoghi privati e non annunciati pubblicamente per evitare contestazioni da parte della comunità locale, ha incontrato ovviamente il rifiuto e la dissociazione più netta da parte della scena Hip-Hop reggina, che – attraverso i social network – ha diffuso una nota in cui rivendica i veri valori della cultura e della terra d’appartenenza. «Deve essere chiaro a tutti che... (continuer)
Dq82 30/7/2017 - 19:21
L'uomo al centro del mondo
2012
Cuori e confini
L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Cuori e confini
L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Se alzo gli occhi nell'ora di punta non vedo che un rumore che soffoca in fretta tra insegne e passanti tra passato e futuro perché quando tutto intorno ruota come se l'uomo non c'è il deserto che avanza e un ordigno che esplode sul ponte delle parole ma se
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 30/7/2017 - 17:46
La mia terra
2012
Cuori e confini
La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continuer)
Cuori e confini
La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continuer)
Vivo in una terra che non si dimentica
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 30/7/2017 - 15:21
Educato delirio
2012
Cuori e confini
Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cuori e confini
Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cosa dovrei cantare del mio tempo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 30/7/2017 - 14:52
Giorgio Gaber: I reduci
GANG & TANO D'AMICO - I REDUCI
Regia: Paolo Di Nicola
Paolo Di Nicola: "Non ho amato particolarmente Giorgio Gaber, ma alcune sue canzoni mi sono entrate nell'anima e stanno ancora lì...un' idea, la strada, e i reduci che non lasciava veramente alcuna speranza.
Poi arrivano Marino e Sandro Severini Jono Manson etc e je danno una bella spolverata, la tirano a lucido ed eccola qua sembra scritta a arrangiata adesso...
Come potevo ringraziare i Gang di questo regalo Calibro 77 se non scambiandoci i nostri lavori? e quindi siamo andati a girare a Castelnuovo Magra dove gli Archivi della Resistenza avevano allestito una mostra su Tano D'Amico e ce la siamo cantata...Chi meglio di Tano con le sue immagini eterne può rappresentare in chiave moderna quel che la canzone di Gaber evoca?
E chi meglio dei Gang può farci trovare il futuro camminando all'indietro?"
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Regia: Paolo Di Nicola
Paolo Di Nicola: "Non ho amato particolarmente Giorgio Gaber, ma alcune sue canzoni mi sono entrate nell'anima e stanno ancora lì...un' idea, la strada, e i reduci che non lasciava veramente alcuna speranza.
Poi arrivano Marino e Sandro Severini Jono Manson etc e je danno una bella spolverata, la tirano a lucido ed eccola qua sembra scritta a arrangiata adesso...
Come potevo ringraziare i Gang di questo regalo Calibro 77 se non scambiandoci i nostri lavori? e quindi siamo andati a girare a Castelnuovo Magra dove gli Archivi della Resistenza avevano allestito una mostra su Tano D'Amico e ce la siamo cantata...Chi meglio di Tano con le sue immagini eterne può rappresentare in chiave moderna quel che la canzone di Gaber evoca?
E chi meglio dei Gang può farci trovare il futuro camminando all'indietro?"
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
dq82 28/7/2017 - 11:17
Pernacchie contro la guerra
Chanson italienne – Pernacchie contro la guerra – Franco Trincale – s.d. (circa 1970)
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, comme à l’ordinaire, ce titre te semble bizarre et certainement, il l’est.
En effet, Marco Valdo M.I., mon ami, ce titre est bizarre et comme à l’ordinaire, j’aimerais que tu me l’expliques.
Il est bizarre et je vais te l’expliquer, mais avant, Lucien l’âne mon ami, je me dois de te signaler qu’il aurait été encore plus bizarre si j’avais tenté de le traduire – disons, littéralement – de l’italien. Cela aurait donné quelque chose comme : « Prouts contre la guerre », mais des prouts fait avec la bouche en faisant une grimace avec les lèvres ou en sortant la langue. Note en passant que des « langues contre la guerre » n’auraient pas eu meilleur effet.
Oui, sans doute, dit Lucien l’âne en ouvrant des yeux éberlués. C’eût été un peu trop amphibologique ; personne n’y aurait... (continuer)
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, comme à l’ordinaire, ce titre te semble bizarre et certainement, il l’est.
En effet, Marco Valdo M.I., mon ami, ce titre est bizarre et comme à l’ordinaire, j’aimerais que tu me l’expliques.
Il est bizarre et je vais te l’expliquer, mais avant, Lucien l’âne mon ami, je me dois de te signaler qu’il aurait été encore plus bizarre si j’avais tenté de le traduire – disons, littéralement – de l’italien. Cela aurait donné quelque chose comme : « Prouts contre la guerre », mais des prouts fait avec la bouche en faisant une grimace avec les lèvres ou en sortant la langue. Note en passant que des « langues contre la guerre » n’auraient pas eu meilleur effet.
Oui, sans doute, dit Lucien l’âne en ouvrant des yeux éberlués. C’eût été un peu trop amphibologique ; personne n’y aurait... (continuer)
GRIGNES CONTRE LA GUERRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 27/7/2017 - 18:12
La tempesta
2017
EP Giramondi
EP Giramondi
Per cuscino un salvagente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 27/7/2017 - 17:27
Letters From Iraq
2017
Letters from Iraq
Rahim AlHaj – Letters from Iraq (Smithsonian Folkways, 2017)
#CONSIGLIATOBLOGFOOLK
Rahim AlHaj ha incontrato l’‘ūd all’età di nove anni quando frequentava la scuola primaria. A tredici è stato ammesso al Conservatorio di Baghdad dove si è diplomato; è stato discepolo dell’immenso maestro Munir Bachir e di Salim Abdul Kareem. Sappiamo dai dati di cronaca che, tuttavia, la sua carriera di prestigioso strumentista alla quale era avviato è stata ostacolata dal suo rifiuto di sostenere il Ba’ath, il partito all’epoca al potere in Iraq. Dopo aver subito carcere e tortura, dopo la Prima Guerra del Golfo, nel 1991, AlHaj lascia il paese, stabilendosi prima in Giordania, poi in Siria. Nel 2000 riesce a emigrare negli Stati Uniti, nel New Mexico, dove inizia – non a cuor leggero, considerato il suo status di virtuoso dello strumento principe della musica araba – ad esibirsi... (continuer)
Letters from Iraq
Rahim AlHaj – Letters from Iraq (Smithsonian Folkways, 2017)
#CONSIGLIATOBLOGFOOLK
Rahim AlHaj ha incontrato l’‘ūd all’età di nove anni quando frequentava la scuola primaria. A tredici è stato ammesso al Conservatorio di Baghdad dove si è diplomato; è stato discepolo dell’immenso maestro Munir Bachir e di Salim Abdul Kareem. Sappiamo dai dati di cronaca che, tuttavia, la sua carriera di prestigioso strumentista alla quale era avviato è stata ostacolata dal suo rifiuto di sostenere il Ba’ath, il partito all’epoca al potere in Iraq. Dopo aver subito carcere e tortura, dopo la Prima Guerra del Golfo, nel 1991, AlHaj lascia il paese, stabilendosi prima in Giordania, poi in Siria. Nel 2000 riesce a emigrare negli Stati Uniti, nel New Mexico, dove inizia – non a cuor leggero, considerato il suo status di virtuoso dello strumento principe della musica araba – ad esibirsi... (continuer)
Strumentale
envoyé par Dq82 27/7/2017 - 12:58
The Deserter (When the Battle It Was Won)
anonyme
[XIX° sec.?]
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
La fonte è “Songs of the Newfoundland Outports”, a cura di Kenneth Peacock, 1965
Una canzone che in una versione raccolta in Nova Scotia termina semplicemente con la prigionia del soldato disertore, mentre in un'altra scovata nel Newfoundland (sempre in Canada) negli anni 50 dall'etnomusicologo Kenneth Howard Peacock (1922–2000) prosegue nel racconto. “Willie” viene fucilato per diserzione e l'ufficiale che ha comandato il plotone d'esecuzione (anvédi 'sto stronzo!) si mette a corteggiare la di lui ormai ex fidanzata Mary. La quale lo lascia avvicinarsi e poi gli spara, uccidendolo e vendicando il suo amore... Brava! Ben fatto!
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
La fonte è “Songs of the Newfoundland Outports”, a cura di Kenneth Peacock, 1965
Una canzone che in una versione raccolta in Nova Scotia termina semplicemente con la prigionia del soldato disertore, mentre in un'altra scovata nel Newfoundland (sempre in Canada) negli anni 50 dall'etnomusicologo Kenneth Howard Peacock (1922–2000) prosegue nel racconto. “Willie” viene fucilato per diserzione e l'ufficiale che ha comandato il plotone d'esecuzione (anvédi 'sto stronzo!) si mette a corteggiare la di lui ormai ex fidanzata Mary. La quale lo lascia avvicinarsi e poi gli spara, uccidendolo e vendicando il suo amore... Brava! Ben fatto!
You tender-hearted parents wherever that you be,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/7/2017 - 21:14
Turn! Turn! Turn! (To Everything There Is A Season)
Small thing, missed one, second verse, "A timer to teach, a time to learn" . . . a timer to teach? . . . short attention span cure? ;-)
Otto Bartsch 26/7/2017 - 18:01
La pignata
Caro Roberto Ardizzone,
scusami, leggo solo ora dei tuoi inviti e anche la tua precisazione del 31 maggio scorso.
Ti ringrazio molto e complimenti per il tuo libro e le tue iniziative.
Purtroppo non potrò essere presente a Palermo domani, che un po' tanto distantina da dove sto io, una valle alpina in Piemonte...
Un caro saluto
PS Il "blog" (le CCG/AWS) non è mio, io sono solo un contributore.
scusami, leggo solo ora dei tuoi inviti e anche la tua precisazione del 31 maggio scorso.
Ti ringrazio molto e complimenti per il tuo libro e le tue iniziative.
Purtroppo non potrò essere presente a Palermo domani, che un po' tanto distantina da dove sto io, una valle alpina in Piemonte...
Un caro saluto
PS Il "blog" (le CCG/AWS) non è mio, io sono solo un contributore.
Bernart Bartleby 26/7/2017 - 13:39
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Boris Vian