Eppure credo
Qui potete ascoltare una versione remix del brano:
http://astrorondine.wixsite.com/fabiob...
http://astrorondine.wixsite.com/fabiob...
Fabio Bello 8/12/2017 - 17:57
Kelly's Blues
[2003]
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Nell’album intitolato “More Jack than God”
Canzone dedicata a Kelly Yeomans, una bambina inglese che nel 1997 si suicidò a soli 13 anni dopo aver subìto feroci atti di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola.
Kelly era sovrappeso e alcuni ragazzini l’avevano presa di mira, arrivando ad attaccare a più riprese l’abitazione della bambina, bombardandola con lanci di cibo e di fango. I genitori di Kelly avevano denunciato più volte alle autorità scolastiche i soprusi inferti alla figlia, ma i responsabili non fecero mai nulla.
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Nell’album intitolato “More Jack than God”
Canzone dedicata a Kelly Yeomans, una bambina inglese che nel 1997 si suicidò a soli 13 anni dopo aver subìto feroci atti di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola.
Kelly era sovrappeso e alcuni ragazzini l’avevano presa di mira, arrivando ad attaccare a più riprese l’abitazione della bambina, bombardandola con lanci di cibo e di fango. I genitori di Kelly avevano denunciato più volte alle autorità scolastiche i soprusi inferti alla figlia, ma i responsabili non fecero mai nulla.
Where is the way out of the night
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2017 - 11:47
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Khawuleza
Una versione "recitata" con spiegazioni inglese, da Africappella. Riporta probabilmente alcuni versi originali in Ndebele settentrionale.
KHAWULEZA (Africappella)
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/12/2017 - 09:44
Income Tax Blues
[1951]
Parole e musica di Ralph Willis (1910-1957), bluesman noto anche con gli pseudonimi di Alabama Slim, Washboard Pete e Sleepy Joe
Esiste una canzone dallo stesso titolo attribuita a Champion Jack Dupree, ma è di parecchi anni successiva.
Nel disco di Ralph Willis con Brownie McGhee e Sonny Terry intitolato “Carolina Blues” (196?)
Testo trovato su Lyrics Playground
A proposito della riforma fiscale “meno tasseper tutti per i ricchi” che Donald Trump sta introducendo in questi giorni negli USA…
Parole e musica di Ralph Willis (1910-1957), bluesman noto anche con gli pseudonimi di Alabama Slim, Washboard Pete e Sleepy Joe
Esiste una canzone dallo stesso titolo attribuita a Champion Jack Dupree, ma è di parecchi anni successiva.
Nel disco di Ralph Willis con Brownie McGhee e Sonny Terry intitolato “Carolina Blues” (196?)
Testo trovato su Lyrics Playground
A proposito della riforma fiscale “meno tasse
I got my income tax this mornin'
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2017 - 09:08
Al carcere
Chanson italienne – Al carcere – Joe Fallisi – 2007
Texte de Tommaso Campanella (1568-1639), philosophe, théologien, poète et moine dominicain italien.
Un poème que Tommaso Campanella écrivit à l’époque de son troisième, et pas ultime, procès pour hérésie, alors qu’il se trouvait dans la prison de l’Inquisition à Rome.
La première arrestation de Campanella remonte à 1591. Beaucoup d’autres suivirent, et des détentions, et de terribles tortures, jusqu’à sa condamnation définitive, en 1599, à la prison à vie (Il échappa à la mort seule en se faisant passer pour fou). Suivent 27 ans de captivité à Naples, au début desquels, en 1602, il écrivit son œuvre la plus célèbre, « La Cité du Soleil ». En 1626, à sa libération, suivie de sa fuite en France en 1634 et sa mort quelques années après.
Comme quoi, il est quasi-inévitable que celui qui ne se contente pas des opinions communes, qui aime... (continua)
Texte de Tommaso Campanella (1568-1639), philosophe, théologien, poète et moine dominicain italien.
Un poème que Tommaso Campanella écrivit à l’époque de son troisième, et pas ultime, procès pour hérésie, alors qu’il se trouvait dans la prison de l’Inquisition à Rome.
La première arrestation de Campanella remonte à 1591. Beaucoup d’autres suivirent, et des détentions, et de terribles tortures, jusqu’à sa condamnation définitive, en 1599, à la prison à vie (Il échappa à la mort seule en se faisant passer pour fou). Suivent 27 ans de captivité à Naples, au début desquels, en 1602, il écrivit son œuvre la plus célèbre, « La Cité du Soleil ». En 1626, à sa libération, suivie de sa fuite en France en 1634 et sa mort quelques années après.
Comme quoi, il est quasi-inévitable que celui qui ne se contente pas des opinions communes, qui aime... (continua)
EN PRISON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/12/2017 - 21:28
Meat and Bread Blues (or Relief Blues)
[1935]
Parole e musica di Blind Teddy Darby (1906-1975), chitarrista blues reso cieco a 20 anni per un glaucoma. Attivo a St. Louis tra la fine degli anni 20 ed il 1937, quando lasciò il Blues per Dio, essendo ordinato diacono di non so quale chiesa.
Nella raccolta “Blind Teddy Darby, 1929-1937 (St. Louis Country Blues)”, pubblicata nel 1984 dall’austriaca Earl Archives / Document Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Blues della miseria disperata. “Se il Soccorso non mi aiuta con qualcosa da mettere sotto ai denti, perderò anche la mia donna… Possibile che lo Zio Sam vada per il mondo ad aiutare un sacco di gente e non aiuti un poveraccio come me?… E se non mi aiuteranno loro, allora mi aiuterò da solo con le mie .32-20 e .41 ma, se mi spingeranno a tanto, allora sarà troppo tardi per chiamare la polizia...”
Parole e musica di Blind Teddy Darby (1906-1975), chitarrista blues reso cieco a 20 anni per un glaucoma. Attivo a St. Louis tra la fine degli anni 20 ed il 1937, quando lasciò il Blues per Dio, essendo ordinato diacono di non so quale chiesa.
Nella raccolta “Blind Teddy Darby, 1929-1937 (St. Louis Country Blues)”, pubblicata nel 1984 dall’austriaca Earl Archives / Document Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Blues della miseria disperata. “Se il Soccorso non mi aiuta con qualcosa da mettere sotto ai denti, perderò anche la mia donna… Possibile che lo Zio Sam vada per il mondo ad aiutare un sacco di gente e non aiuti un poveraccio come me?… E se non mi aiuteranno loro, allora mi aiuterò da solo con le mie .32-20 e .41 ma, se mi spingeranno a tanto, allora sarà troppo tardi per chiamare la polizia...”
Now, my meat is gone, no more flour in my barrels
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 14:52
Khawuleza
6 dicembre 2017 12:49
SBRIGATI, MAMMA!
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/12/2017 - 12:49
Senzeni na?
anonimo
6 dicembre 2017 11:12
Dice l'AT-XXI: La prima strofa è in lingua Zulu, la seconda in lingua Xhosa; ma le due lingue sono molto simili e mutualmente intelligibili (anche lo Zulu ha i click, ma sono molto meno presenti che nello Xhosa; in questa canzone, comunque, non ce n'è nemmeno uno). La traduzione è letterale per quanto riguarda la parte in Xhosa, con un paio di note.
Dice l'AT-XXI: La prima strofa è in lingua Zulu, la seconda in lingua Xhosa; ma le due lingue sono molto simili e mutualmente intelligibili (anche lo Zulu ha i click, ma sono molto meno presenti che nello Xhosa; in questa canzone, comunque, non ce n'è nemmeno uno). La traduzione è letterale per quanto riguarda la parte in Xhosa, con un paio di note.
CHE ABBIAMO FATTO?
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/12/2017 - 11:13
Welfare Blues
[1948-52]
Parole e musica di John Lee Hooker (ma credo che si basino su di uno standard precedente, risalente agli anni della Grande Depressione)
Nella raccolta “Coast to Coast Blues Band - Any Where, Any Time, Any Place – His Original Recordings 1948-52 ”, pubblicato nel 1971
Parole e musica di John Lee Hooker (ma credo che si basino su di uno standard precedente, risalente agli anni della Grande Depressione)
Nella raccolta “Coast to Coast Blues Band - Any Where, Any Time, Any Place – His Original Recordings 1948-52 ”, pubblicato nel 1971
You know I'm goin' to the welfare
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 11:03
Tina sizwe
anonimo
6 dicembre 2017 10:39
Dice l'AT-XXI Questa semplice traduzione fa parte, almeno per quanto mi riguarda, dell'acquisizione elementare in corso della lingua Xhosa col manualetto di 1° grado della Anne Munnik. Spero tuttavia di unire l'utile al dilettevole cercando di proporre quel che la canzone dice "davvero"; le traduzioni inglesi dalle lingue sudafricane sono spesso un po' libere. Ci sono anche un paio di piccole note.
Dice l'AT-XXI Questa semplice traduzione fa parte, almeno per quanto mi riguarda, dell'acquisizione elementare in corso della lingua Xhosa col manualetto di 1° grado della Anne Munnik. Spero tuttavia di unire l'utile al dilettevole cercando di proporre quel che la canzone dice "davvero"; le traduzioni inglesi dalle lingue sudafricane sono spesso un po' libere. Ci sono anche un paio di piccole note.
NOI LA NAZIONE
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/12/2017 - 10:44
R.F.C. Blues
[1933]
Scritta da Jack Kelly, oscuro bluesman degli anni 30, leader di una delle tante “jug band” di Memphis, Tennessee, composta anche da D.M. Higgs, Dan Sane e Will Batts
Nella raccolta “Complete Recorded Works In Chronological Order (1933-1939)” pubblicata nel 1990 dall’austriaca Rst Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
L’acronimo R.F.C. sta per “Reconstruction Finance Corporation”, il nome di un’agenzia federale americana che contribuì al progressivo risanamento delle banche statali nella fase di risposta alla grande crisi del 1929. Istituita da Hoover nel 1932, con Roosevelt la RFC attuò grandi programmi di investimento e di occupazione. Moltissimi sottoproletari americani, bianchi e neri, per anni non ebbero altre occupazioni se non quelle offerte dai programmi federali come il RFC.
Le “jug band” erano blues band di strada che usavano spesso strumenti improvvisati, a percussione come a corda.
Scritta da Jack Kelly, oscuro bluesman degli anni 30, leader di una delle tante “jug band” di Memphis, Tennessee, composta anche da D.M. Higgs, Dan Sane e Will Batts
Nella raccolta “Complete Recorded Works In Chronological Order (1933-1939)” pubblicata nel 1990 dall’austriaca Rst Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
L’acronimo R.F.C. sta per “Reconstruction Finance Corporation”, il nome di un’agenzia federale americana che contribuì al progressivo risanamento delle banche statali nella fase di risposta alla grande crisi del 1929. Istituita da Hoover nel 1932, con Roosevelt la RFC attuò grandi programmi di investimento e di occupazione. Moltissimi sottoproletari americani, bianchi e neri, per anni non ebbero altre occupazioni se non quelle offerte dai programmi federali come il RFC.
Le “jug band” erano blues band di strada che usavano spesso strumenti improvvisati, a percussione come a corda.
That R.F.C. sure is not envied to many men
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 10:15
Tadeusz Nalepa: Ale wstyd
Lìbbera interpretazzione in finto romanesco dell'Anonimo Toscano der XXI Secolo
6 dicembre 2017 09:40
6 dicembre 2017 09:40
E ME VERGOGNO
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/12/2017 - 09:41
Senza perdere la tenerezza
Testo trascritto all'ascolto, sperando in un contributo di qualcuno per le parti non comprese
SIN PERDER LA TERNURA
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/12/2017 - 09:22
This Is My Song
Tomorrow, my country where they speak this curious language of mine, will celebrate its 100 years of independence. This great song by Jean Sibelius has been and will always be an important part of that independence. Therefore, I would be glad and honored if you took some time to listen the following beautiful versions of the song.
Juha Rämö 5/12/2017 - 15:10
Coal Miner's Blues
[1938]
Raccolta da Alvin Pleasant Delaney Carter (1891-1960), membro fondatore della Carter Family, da un vecchio minatore del villaggio di St. Charles, Lee County, Virginia. Registrata da Alvin Pleasant con Sara e Maybelle Carter (voci e chitarra) nel 1938 a New York, disco Decca.
Testo trovato su Folkarchive
Raccolta da Alvin Pleasant Delaney Carter (1891-1960), membro fondatore della Carter Family, da un vecchio minatore del villaggio di St. Charles, Lee County, Virginia. Registrata da Alvin Pleasant con Sara e Maybelle Carter (voci e chitarra) nel 1938 a New York, disco Decca.
Testo trovato su Folkarchive
Some blues are just blues, mine are the miner's blues.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:58
Coal Mountain Blues
[1933]
Scritta da Sonny Scott, oscuro bluesman che – al pari di Fred McMullen – registrò solo un pugno di canzoni nel luglio del 1933, per poi scomparire nel nulla.
Questa si trova sul lato B di un 10” a 78 giri dell’etichetta Vocalion.
Un blues veramente blue…
Un uomo disoccupato, ridotto alla disperazione, chiede di essere assunto in una miniera di carbone ma non lo prendono perché è malato di tubercolosi. Allora lascia le montagne per la costa e s’imbarca come marinaio. Ma la malattia ormai l’ha sconfitto e l’uomo decide di suicidarsi gettandosi in mare. Unico testimone, un gabbiano...
Scritta da Sonny Scott, oscuro bluesman che – al pari di Fred McMullen – registrò solo un pugno di canzoni nel luglio del 1933, per poi scomparire nel nulla.
Questa si trova sul lato B di un 10” a 78 giri dell’etichetta Vocalion.
Un blues veramente blue…
Un uomo disoccupato, ridotto alla disperazione, chiede di essere assunto in una miniera di carbone ma non lo prendono perché è malato di tubercolosi. Allora lascia le montagne per la costa e s’imbarca come marinaio. Ma la malattia ormai l’ha sconfitto e l’uomo decide di suicidarsi gettandosi in mare. Unico testimone, un gabbiano...
Oh, I went on Coal Mountain, saw the men pullin' coals from the mine
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:43
DeKalb Chain Gang
[1933]
Scritta ed interpretata da Fred McMullen (1905-?), bluesman originario della Florida.
Dotato di una tecnica chitarristica (slide) spaventosa, scomparve nel nulla dopo aver registrato un pugno di canzoni tra il 16 ed il 19 gennaio 1933 a New York, insieme ai chitarristi Curley Weaver e Buddy Moss.
In alcune raccolte, a cominciare da “Georgia Blues Guitars (1928-1933)”, pubblicata dall’austriaca RST Records nel 1988.
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Poco si sa della vita di Fred McMullen. Questa canzone però è certamente autobiografica, perché l’autore trascorse un po’ di tempo ai lavori forzati nel penitenziario di DeKalb, Georgia.
Scritta ed interpretata da Fred McMullen (1905-?), bluesman originario della Florida.
Dotato di una tecnica chitarristica (slide) spaventosa, scomparve nel nulla dopo aver registrato un pugno di canzoni tra il 16 ed il 19 gennaio 1933 a New York, insieme ai chitarristi Curley Weaver e Buddy Moss.
In alcune raccolte, a cominciare da “Georgia Blues Guitars (1928-1933)”, pubblicata dall’austriaca RST Records nel 1988.
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Poco si sa della vita di Fred McMullen. Questa canzone però è certamente autobiografica, perché l’autore trascorse un po’ di tempo ai lavori forzati nel penitenziario di DeKalb, Georgia.
Eh, liquor and a gun caused me to ache and pain
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:18
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Miss-Meal Cramp Blues
[1928]
Scritta Spencer Williams (1889-1969), importante compositore, pianista e cantante jazz
Interpretata da tal Alec Johnson, oscuro bluesman, che nel 1928 incise un pugno di titoli per la Columbia Records
In varie raccolte, a partire da “Next Week Sometime (A Compilation Of 'Pre-War' Blues 1927-1940)”, pubblicata dall’australiana Nugrape Records nel 1977
Non era nemmeno ancora il 1929 ma la Grande Crisi, partita dagli USA e poi estesa al mondo, spiegava i suoi effetti nefasti. Qui il nostro protagonista è letteralmente divorato dalla fame, impazzirebbe per una braciola, si mangerebbe un canguro, si sgranocchierebbe anche soltanto zampe di gallina e così via, fino al furto ed addirittura al cannibalismo estremo (un’intera vagonata di barboni!).
Nella penultima strofa si fa riferimento alla National Biscuit Company (NBC Uneeda, oggi Nabisco), che con gli Uneeda (You Need A...) Biscuits, gli Uneeda Bakers, gli Uneeda Burgers, gli Uneeda Crackers, etc. etc. tappezzava di cartelli ed affreschi pubblicitari i muri delle città americane.
Scritta Spencer Williams (1889-1969), importante compositore, pianista e cantante jazz
Interpretata da tal Alec Johnson, oscuro bluesman, che nel 1928 incise un pugno di titoli per la Columbia Records
In varie raccolte, a partire da “Next Week Sometime (A Compilation Of 'Pre-War' Blues 1927-1940)”, pubblicata dall’australiana Nugrape Records nel 1977
Non era nemmeno ancora il 1929 ma la Grande Crisi, partita dagli USA e poi estesa al mondo, spiegava i suoi effetti nefasti. Qui il nostro protagonista è letteralmente divorato dalla fame, impazzirebbe per una braciola, si mangerebbe un canguro, si sgranocchierebbe anche soltanto zampe di gallina e così via, fino al furto ed addirittura al cannibalismo estremo (un’intera vagonata di barboni!).
Nella penultima strofa si fa riferimento alla National Biscuit Company (NBC Uneeda, oggi Nabisco), che con gli Uneeda (You Need A...) Biscuits, gli Uneeda Bakers, gli Uneeda Burgers, gli Uneeda Crackers, etc. etc. tappezzava di cartelli ed affreschi pubblicitari i muri delle città americane.
Lord, I'm broke and hungry, and my money's all gone
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 11:33
Bad Time Blues
[1928]
Parole e musica di Robert “Barbecue Bob” Hicks
Nelle raccolte “Complete Recorded Works In Chronological Order: Volume 2 (21 April 1928 To 3 November 1929)” della Document Records (1991) e “Ain't Times Hard: Political & Social Comment In The Blues” della JSP Records (2008)
Ancora blues dalla Grande Depressione.
Come suggerisce il suo soprannome, Robert “Barbecue Bob” Hicks (1902-1931) lavorava come cuoco in un grill restaurant ad Atlanta, Georgia, e infatti nelle rare foto che lo ritraggono compare spesso in divisa da lavoro.
Il nostro Barbecue Bob doveva essere un profeta perché in “Bad Time Blues” descrisse il “Wall Street Panic” del 1929 un anno prima del suo verificarsi. Quello che invece il cuoco canterino non riuscì a prevedere è che la Grande Depressione l’avrebbe ammazzato: morì infatti nel 1931 a soli 29 anni di tubercolosi e polmonite.
Parole e musica di Robert “Barbecue Bob” Hicks
Nelle raccolte “Complete Recorded Works In Chronological Order: Volume 2 (21 April 1928 To 3 November 1929)” della Document Records (1991) e “Ain't Times Hard: Political & Social Comment In The Blues” della JSP Records (2008)
Ancora blues dalla Grande Depressione.
Come suggerisce il suo soprannome, Robert “Barbecue Bob” Hicks (1902-1931) lavorava come cuoco in un grill restaurant ad Atlanta, Georgia, e infatti nelle rare foto che lo ritraggono compare spesso in divisa da lavoro.
Il nostro Barbecue Bob doveva essere un profeta perché in “Bad Time Blues” descrisse il “Wall Street Panic” del 1929 un anno prima del suo verificarsi. Quello che invece il cuoco canterino non riuscì a prevedere è che la Grande Depressione l’avrebbe ammazzato: morì infatti nel 1931 a soli 29 anni di tubercolosi e polmonite.
Bad time are fallin' me, tell the world the panic is on
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 10:47
Le gorille
Merci infiniment. Je connaissais la version de Fabrizio de André en italien et celle de Nanni Svampa en milanais.
Tous deux, ainsi que Beppe Chierici, ont transmis, plus que traduit, les chansons de Brassens et c'est toujours un régal d'écouter leurs versions très réussies ainsi, grâce à vous, qu'un excellent moyen de s'initier à de nouvelles langues...
Tous deux, ainsi que Beppe Chierici, ont transmis, plus que traduit, les chansons de Brassens et c'est toujours un régal d'écouter leurs versions très réussies ainsi, grâce à vous, qu'un excellent moyen de s'initier à de nouvelles langues...
Philippe Blondeau 5/12/2017 - 00:10
Ode to Victor Jara
His song it was a free song not owned by anyone,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 19:24
Percorsi:
Víctor Jara
Dans Varsovie
Poème "Dans Varsovie la ville fantastique"
Musique : Yvonne Schmitt - Interprétation : Claude Vinci
Album Claude Vinci « Quarante ans de chansons »
Musique : Yvonne Schmitt - Interprétation : Claude Vinci
Album Claude Vinci « Quarante ans de chansons »
Qui n’a pas vu les ruines du Ghetto
(continua)
(continua)
inviata da JJ 4/12/2017 - 19:03
Percorsi:
Ghetti
No Nazis
1991
Destroy Fascism!
Destroy Fascism!
Nazis, No way
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:46
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Chile Under Pinochet
1988
En nombre del Ley
En nombre del Ley
Chile under Pinochet, Resistance!
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:43
War Blues
[1975]
Parole e musica di Pernell Charity (1920-1979), misconosciuto bluesman da Waverly, Virginia
Nel suo album intitolato – non a caso - “The Virginian”
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Un blues della migliore tradizione, fatalista e rassegnato eppure scanzonato…
Il nostro è stato chiamato ad arruolarsi per andare in guerra. Non può opporsi al destino, e sa già che facilmente non tornerà vivo. Tutto quello che fa e infilarsi nella scarpa un “osso di gatto nero”, come talismano che porta fortuna e rende invisibili, e lamentarsi per tutte quelle belle ragazze che deve lasciare e che probabilmente non vedrà mai più...
Parole e musica di Pernell Charity (1920-1979), misconosciuto bluesman da Waverly, Virginia
Nel suo album intitolato – non a caso - “The Virginian”
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
Un blues della migliore tradizione, fatalista e rassegnato eppure scanzonato…
Il nostro è stato chiamato ad arruolarsi per andare in guerra. Non può opporsi al destino, e sa già che facilmente non tornerà vivo. Tutto quello che fa e infilarsi nella scarpa un “osso di gatto nero”, come talismano che porta fortuna e rende invisibili, e lamentarsi per tutte quelle belle ragazze che deve lasciare e che probabilmente non vedrà mai più...
When I get my call, boy, here's what I'm gon' do
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:43
Percorsi:
Gatti & gattacci
Bad Depression Blues
[1932-33]
Parole e musica di Josh White, all’inizio della sua carriera, quando ancora era noto col suo nome per intero, Joshua.
Nella raccolta “First Recording Session 1932-1933”, pubblicata nel 1982 dall’austriaca “Earl Archives” (poi in due volumi dalla tedesca Disc De Luxe / Document)
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
La depressione in questione non è ovviamente la malattia mentale, ma la Grande Depressione che colpì gli USA e il mondo alla fine degli anni 20 e che si protrasse per tutti i 30.
Solo per dare un’idea, i disoccupati salirono del +607% in USA; +129% in Gran Bretagna; +214% in Francia; +232% in Germania…
E sapete cosa ci volle per porre fine ad una crisi del genere: una bella guerra mondiale! Proprio come era successo già nella seconda metà dell’800, quando la crisi venne superata col colonialismo di rapina...
E così a fare... (continua)
Parole e musica di Josh White, all’inizio della sua carriera, quando ancora era noto col suo nome per intero, Joshua.
Nella raccolta “First Recording Session 1932-1933”, pubblicata nel 1982 dall’austriaca “Earl Archives” (poi in due volumi dalla tedesca Disc De Luxe / Document)
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
La depressione in questione non è ovviamente la malattia mentale, ma la Grande Depressione che colpì gli USA e il mondo alla fine degli anni 20 e che si protrasse per tutti i 30.
Solo per dare un’idea, i disoccupati salirono del +607% in USA; +129% in Gran Bretagna; +214% in Francia; +232% in Germania…
E sapete cosa ci volle per porre fine ad una crisi del genere: una bella guerra mondiale! Proprio come era successo già nella seconda metà dell’800, quando la crisi venne superata col colonialismo di rapina...
E così a fare... (continua)
Says, folks, I'm gonna tell you what depression has done to me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:22
The Highwayman
Mannaggia la pupazza! C'era già!
Siccome ho passato la mattinata a comporre una pagina per questa canzone, almeno contribuisco quella che sarebbe stata l'introduzione... hai visto mai che ci sia qualche info aggiuntiva.
[1906]
Versi pubblicati sul semestrale scozzese “Blackwood's Magazine”, poi nella raccolta “Forty Singing Seamen and Other Poems” pubblicata l’anno seguente
Molti artisti hanno messo in musica questa lunga poesia, anche in adattamenti e riduzioni. Fra di loro i compositori Deems Taylor (nel 1914) e C. Armstrong Gibbs (nel 1933) ma più recentemente questi versi di Noyes hanno interessato persino Phil Ochs (nel suo album I Ain't Marching Anymore del 1966, con una versione abbastanza fedele), Stevie Nicks dei Fleetwood Mac (nel suo album solista “Bella Donna” del 1981), Loreena McKennitt (nel 1997) ed Andy Irvine (nel 2000)
Un affascinante ed innominato bandito nell’Inghilterra... (continua)
Siccome ho passato la mattinata a comporre una pagina per questa canzone, almeno contribuisco quella che sarebbe stata l'introduzione... hai visto mai che ci sia qualche info aggiuntiva.
[1906]
Versi pubblicati sul semestrale scozzese “Blackwood's Magazine”, poi nella raccolta “Forty Singing Seamen and Other Poems” pubblicata l’anno seguente
Molti artisti hanno messo in musica questa lunga poesia, anche in adattamenti e riduzioni. Fra di loro i compositori Deems Taylor (nel 1914) e C. Armstrong Gibbs (nel 1933) ma più recentemente questi versi di Noyes hanno interessato persino Phil Ochs (nel suo album I Ain't Marching Anymore del 1966, con una versione abbastanza fedele), Stevie Nicks dei Fleetwood Mac (nel suo album solista “Bella Donna” del 1981), Loreena McKennitt (nel 1997) ed Andy Irvine (nel 2000)
Un affascinante ed innominato bandito nell’Inghilterra... (continua)
B.B. 4/12/2017 - 13:06
King Tide And The Sunny Day Flood
(2017)
Album: Bridges Not Walls
Sunny day flooding is a coastal phenomenon in which strong tides cause water to gush up from drains and beneath the ground, swamping basements and inundating roads. Rises in sea level due to meling ice-caps are making it an increasingly common occurrence in Florida, where some residential areas are experiencing it on an almost monthly basis. These communities are canaries in the mine, already living with the stark realities of climate change that some still deny is happening. On a planet the surface of which is 70% water, in which the temperature of oceans drives our weather systems, we will all be affected by global warming unless we act now to limit the damage done.
Album: Bridges Not Walls
Sunny day flooding is a coastal phenomenon in which strong tides cause water to gush up from drains and beneath the ground, swamping basements and inundating roads. Rises in sea level due to meling ice-caps are making it an increasingly common occurrence in Florida, where some residential areas are experiencing it on an almost monthly basis. These communities are canaries in the mine, already living with the stark realities of climate change that some still deny is happening. On a planet the surface of which is 70% water, in which the temperature of oceans drives our weather systems, we will all be affected by global warming unless we act now to limit the damage done.
Why do we build the wall?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 11:41
Lu tamburru de la guerra
Il titolo originale corretto è "Lu tamburru de la guerra".
Il titolo in italiano è successivo, nell'album del 1971.
Mi sembra importante conservare il titolo in lingua siciliana, per coerenza col testo.
Mi pare che ci sia qualche incertezza nel testo contribuito da Giorgio nel 2009, a partire da "tammurru / tamburru".
Il titolo in italiano è successivo, nell'album del 1971.
Mi sembra importante conservare il titolo in lingua siciliana, per coerenza col testo.
Mi pare che ci sia qualche incertezza nel testo contribuito da Giorgio nel 2009, a partire da "tammurru / tamburru".
B.B. 4/12/2017 - 10:25
Elona Planman: Här kommer ett skepp
4 dicembre 2017 06:17
ECCOTELA UNA NAVE
(continua)
(continua)
4/12/2017 - 06:17
Dio lo sa
“Dio lo sa” è un brano cantato e composto da Enzo Crotti, registrato con intonazione a 432 Hz. Il testo di questa canzone parla del delicato problema della solidarietà e dei profughi. L’accordatura usata per questa incisione è temperata per dare al brano sonorità più riconoscibili e concentrare così l’ascolto sul testo. In questo brano il testo riveste naturalmente una grande importanza, per coinvolgere il corpo e la mente nell’esperienza dell’ascolto musicale.
Il problema della solidarietà tra le genti è qualcosa di molto attuale, che probabilmente lo sarà anche per i prossimi anni, data la dimensione del fenomeno delle migrazioni dei profughi e dei migranti economici che cercano condizioni di vita migliori. Trovare una soluzione a questo problema è forse fuori dalla portata della mente delle persone che spesso non sono nemmeno consapevoli di quello che succede, in ogni caso essere solidali è una base della convivenza e della sopravvivenza umana, una cosa di cui tutti prima o poi potrebbero aver bisogno.
(Wenz)
Il problema della solidarietà tra le genti è qualcosa di molto attuale, che probabilmente lo sarà anche per i prossimi anni, data la dimensione del fenomeno delle migrazioni dei profughi e dei migranti economici che cercano condizioni di vita migliori. Trovare una soluzione a questo problema è forse fuori dalla portata della mente delle persone che spesso non sono nemmeno consapevoli di quello che succede, in ogni caso essere solidali è una base della convivenza e della sopravvivenza umana, una cosa di cui tutti prima o poi potrebbero aver bisogno.
(Wenz)
Solo Dio sa cosa c’è
(continua)
(continua)
inviata da Enzo Crotti 3/12/2017 - 22:58
The Sword Sung on the Barren Heath
LA SPADA CANTAVA SULLA TERRA STERILE
(continua)
(continua)
3/12/2017 - 20:29
La casa de Dios
[2017]
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Cuando era niño por tradición a la iglesia fui a parar
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:54
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Sinfronterica
[2017]
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Con Anliz, Futta y Mob
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Con Anliz, Futta y Mob
Si no hay fronteras, vas a ver como cambia todo,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:36
Feliz falsedad
[2017]
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Ya llega navidad, consumo extremo y sin piedad, Go to the shopping escondidxs a calmar la ansiedad, Neo esclavos con deudas falseando felicidad, Comprando toda la mierda que la publicidad nos da, SALUD!!! Gritan brindando con mucho placer, Familiares que se odian y no se quieren ni ver, caras falsas, miradas tramposas no la puedo entender, esa maldición de tradición que siguen intentando imponer, Chantaje y engaño año tras año les hacen daño, Ilusionando a lxs niñxs, negociando con su cariño, Cuanto se gasta en regalos y pirotecnia, Papá Cruel? miles lloran de tristeza cada día por culpa de él, el vaticano festeja con su tribu de tarados obedientes que ni se quejan MAS LOS ENGAÑAN MAS SE DEJAN, las noticias retransmiten la asquerosa misa de gallo, Me dan nauseas me rallo estallo es por eso ... (continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:25
El hijo del torturador
[2017]
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Album : Desde la cuna hasta la muerte
Mi vida siempre fue extraña, particular, fuera de lo normal,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 10:53
Frances Farmer Will Have Her Revenge on Seattle
"GOD DIES", by Frances Farmer at the age of 18, May 2, 1931
No one ever came to me and said, "You're a fool. There isn't such a thing as God. Somebody's been stuffing you." It wasn't a murder. I think God just died of old age. And when I realized that he wasn't any more, it didn't shock me. It seemed natural and right.
Maybe it was because I was never properly impressed with a religion. I went to Sunday school and liked the stories about Christ and the Christmas star. They were beautiful. They made you warm and happy to think about. But I didn't believe them. The Sunday School teacher talked too much in the way our grade school teacher used to when she told us about George Washington. Pleasant, pretty stories, but not true.
Religion was too vague. God was different. He was something real, something I could feel. But there were only certain times when I could feel it. I used to lie between... (continua)
No one ever came to me and said, "You're a fool. There isn't such a thing as God. Somebody's been stuffing you." It wasn't a murder. I think God just died of old age. And when I realized that he wasn't any more, it didn't shock me. It seemed natural and right.
Maybe it was because I was never properly impressed with a religion. I went to Sunday school and liked the stories about Christ and the Christmas star. They were beautiful. They made you warm and happy to think about. But I didn't believe them. The Sunday School teacher talked too much in the way our grade school teacher used to when she told us about George Washington. Pleasant, pretty stories, but not true.
Religion was too vague. God was different. He was something real, something I could feel. But there were only certain times when I could feel it. I used to lie between... (continua)
B.B. 2/12/2017 - 22:14
Grow
[2017]
Scritta da Algee Smith (1994-), attore e cantante afroamericano
Interpretata da Algee Smith con Larry Reed, membro fondatore del gruppo R&B The Dramatics.
Nella colonna sonora del film “Detroit” (2017), diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Mark Boal.
Il film della Bigelow ricostruisce i drammatici giorni della rivolta di Detroit nell'estate del 1967, che su queste pagine è già stata ampiamente descritta nelle introduzioni a Motor City is Burning di John Lee Hooker e Dancing in the Street di Martha Reeves & The Vandellas, due brani assolutamente memorabili.
In particolare, la regista - autrice di film come “Point Break”, “Strange Days” e “The Hurt Locker” - nella sua ricostruzione di quegli eventi parte dalla strage al Motel Algiers dove, nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 1967, nel pieno dei disordini scoppiati in città, un gruppo di poliziotti uccise tre giovani... (continua)
Scritta da Algee Smith (1994-), attore e cantante afroamericano
Interpretata da Algee Smith con Larry Reed, membro fondatore del gruppo R&B The Dramatics.
Nella colonna sonora del film “Detroit” (2017), diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Mark Boal.
Il film della Bigelow ricostruisce i drammatici giorni della rivolta di Detroit nell'estate del 1967, che su queste pagine è già stata ampiamente descritta nelle introduzioni a Motor City is Burning di John Lee Hooker e Dancing in the Street di Martha Reeves & The Vandellas, due brani assolutamente memorabili.
In particolare, la regista - autrice di film come “Point Break”, “Strange Days” e “The Hurt Locker” - nella sua ricostruzione di quegli eventi parte dalla strage al Motel Algiers dove, nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 1967, nel pieno dei disordini scoppiati in città, un gruppo di poliziotti uccise tre giovani... (continua)
I'm coming from a place of delusions and being blinded
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2017 - 21:01
L'uomo nero
Chanson italienne – L'uomo nero – Brunori Sas – 2016
Paroles et musique : Dario Brunori
Dialogue maïeutique
« L’uomo nero – l’homme noir » : quel titre, encore une fois !, dit Lucien l’âne. Je n’aurais jamais pensé que quelqu’un écrirait une chanson avec un titre aussi raciste.
Ho !, Lucien l’âne mon ami, détrompe-toi, ce n’est pas du tout une chanson raciste ; bien au contraire, comme tu vas le comprendre à l’instant. L’homme noir dont il est question n’est qualifié de noir que par l’uniforme qu’il porte, même symboliquement, même par métaphore ; autrement dit, même quand il est en caleçon ou qu’il se promène en civil. Par exemple, personne ne penserait un instant à moi comme à un homme susceptible de porter un uniforme noir. Cet usage métaphorique indique nettement qu’il s’agit d’un personnage fasciste, para-fasciste ou néo-fasciste ; bref, un homme aux conceptions d’extrême-droite... (continua)
Paroles et musique : Dario Brunori
Dialogue maïeutique
« L’uomo nero – l’homme noir » : quel titre, encore une fois !, dit Lucien l’âne. Je n’aurais jamais pensé que quelqu’un écrirait une chanson avec un titre aussi raciste.
Ho !, Lucien l’âne mon ami, détrompe-toi, ce n’est pas du tout une chanson raciste ; bien au contraire, comme tu vas le comprendre à l’instant. L’homme noir dont il est question n’est qualifié de noir que par l’uniforme qu’il porte, même symboliquement, même par métaphore ; autrement dit, même quand il est en caleçon ou qu’il se promène en civil. Par exemple, personne ne penserait un instant à moi comme à un homme susceptible de porter un uniforme noir. Cet usage métaphorique indique nettement qu’il s’agit d’un personnage fasciste, para-fasciste ou néo-fasciste ; bref, un homme aux conceptions d’extrême-droite... (continua)
L’HOMME EN NOIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/12/2017 - 19:40
Ni una menos
2017
Ni una menos
Ni Una Menos es un grito colectivo contra la violencia machista. Surgió de la necesidad de decir “basta de femicidios”, porque en Argentina cada 30 horas asesinan a una mujer sólo por ser mujer. La convocatoria nació de un grupo de periodistas, activistas, artistas, pero creció cuando la sociedad la hizo suya y la convirtió en una campaña colectiva. A Ni Una Menos se sumaron a miles de personas, cientos de organizaciones en todo el país, escuelas, militantes de todos los partidos políticos. Porque el pedido es urgente y el cambio es posible, Ni Una Menos se instaló en la agenda pública y política.
Ni una menos
Ni Una Menos es un grito colectivo contra la violencia machista. Surgió de la necesidad de decir “basta de femicidios”, porque en Argentina cada 30 horas asesinan a una mujer sólo por ser mujer. La convocatoria nació de un grupo de periodistas, activistas, artistas, pero creció cuando la sociedad la hizo suya y la convirtió en una campaña colectiva. A Ni Una Menos se sumaron a miles de personas, cientos de organizaciones en todo el país, escuelas, militantes de todos los partidos políticos. Porque el pedido es urgente y el cambio es posible, Ni Una Menos se instaló en la agenda pública y política.
Quisiera tener cosas dulces que escribir
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:42
Mujer lunar
2014
Canto
Il Guatemala è uno dei paesi con il più alto numero di violenze sessuali sulle donne, Rebeca Lane, sociologa e rapper mette in musica una nuova immagine di donna: né Dio, né Patria, né marito, né partito.
Canto
Il Guatemala è uno dei paesi con il più alto numero di violenze sessuali sulle donne, Rebeca Lane, sociologa e rapper mette in musica una nuova immagine di donna: né Dio, né Patria, né marito, né partito.
Ni dios ni patria ni marido ni partido
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:30
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