Inno dei lavoratori del mare
Segnalo prima di tutto l'autore dell'arrangiamento musicale ed accompagnatore: si tratta del mio amico chitarrista Marco Del Giudice.
Devo correggere il testo (e correggermi); al terzo verso dell'ultima strofa bisogna sostituire "vedetta" a "vendetta".
Il libretto di navigazione della Cooperativa Garibaldi inoltre riporta una ulteriore strofa (in seconda posizione):
Devo correggere il testo (e correggermi); al terzo verso dell'ultima strofa bisogna sostituire "vedetta" a "vendetta".
Il libretto di navigazione della Cooperativa Garibaldi inoltre riporta una ulteriore strofa (in seconda posizione):
Su da le spiaggie da le calate
dai golfi dove le navi stan
ed ove sopra schiene curvate
scende il prodotto del braccio uman
da le riviere che udir tra i venti
di più naufragi l'urlo salir
di madri e spose preci e lamenti
echeggi il carme dell'avvenir
Pardo Fornaciaridai golfi dove le navi stan
ed ove sopra schiene curvate
scende il prodotto del braccio uman
da le riviere che udir tra i venti
di più naufragi l'urlo salir
di madri e spose preci e lamenti
echeggi il carme dell'avvenir
Pardo Fornaciari 8/11/2017 - 16:19
Canción para mi América
Daniel Viglietti, dalle dita di un chitarrista alla voce degli Indios
«Dai la tua mano all’Indio, porgigliela ti farà bene…». Daniel Viglietti cantava questo verso d’apertura nella sua “Canción para mi América”. Daniel Viglietti ha lasciato la nostra di mano, il 30 Ottobre 2017, un anno da dimenticare anche per la scomparsa di un altro punto cardine della canzone latino americana e suo caro amico, il cantautore cileno Angel Parra. L’America Latina piange il musicista uruguayano, bandiera di un intero continente. In Uruguay, dopo i precursori Carlos Molina (1927-1998) e Anìbal Sampayo (1926-2007), la nuova canzone d’autore è rappresentata da Alfredo Zitarrosa (1936-1989) e, soprattutto, da Daniel Viglietti, che nasce a Montevideo nel 1939 da una famiglia di musicisti, studia chitarra classica con i migliori maestri della scuola uruguayana impostando le sue composizioni tra le sonorità proprie... (continua)
«Dai la tua mano all’Indio, porgigliela ti farà bene…». Daniel Viglietti cantava questo verso d’apertura nella sua “Canción para mi América”. Daniel Viglietti ha lasciato la nostra di mano, il 30 Ottobre 2017, un anno da dimenticare anche per la scomparsa di un altro punto cardine della canzone latino americana e suo caro amico, il cantautore cileno Angel Parra. L’America Latina piange il musicista uruguayano, bandiera di un intero continente. In Uruguay, dopo i precursori Carlos Molina (1927-1998) e Anìbal Sampayo (1926-2007), la nuova canzone d’autore è rappresentata da Alfredo Zitarrosa (1936-1989) e, soprattutto, da Daniel Viglietti, che nasce a Montevideo nel 1939 da una famiglia di musicisti, studia chitarra classica con i migliori maestri della scuola uruguayana impostando le sue composizioni tra le sonorità proprie... (continua)
Dq82 8/11/2017 - 15:21
Хотят ли русские войны?
MEINST DU DIE RUSSEN WOLLEN KRIEG
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/11/2017 - 14:06
Quatro quadras soltas
[1979]
Versi di António Aleixo e José Afonso
Musica di Sérgio Godinho
Interpretazione di Sérgio Godinho insieme ad Adriano Correia De Oliveira, José Afonso e Fausto
Nell’album intitolato “Campolide” (nome di un quartiere di Lisbona)
Testo trovato su qui
Versi di António Aleixo e José Afonso
Musica di Sérgio Godinho
Interpretazione di Sérgio Godinho insieme ad Adriano Correia De Oliveira, José Afonso e Fausto
Nell’album intitolato “Campolide” (nome di un quartiere di Lisbona)
Testo trovato su qui
[Sérgio Godinho]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2017 - 13:14
Cardinal Chic
[2014]
Parole di Federico Lucia, in arte Fedez
Musica di Rocco Rampino, in arte Congorock
Nell’album “Pop-Hoolista”
Per il percorso “No Vat”. Anche a questa può sembrare manchi il necessario attributo “Anti War”, ma in realtà ce l’ha eccome: la solita guerra dei 100.000 anni che i ricchi e i potenti fanno a tutti gli altri. E i ricchi e potenti che si ammantano di Dio fanno ancora più schifo.
Parole di Federico Lucia, in arte Fedez
Musica di Rocco Rampino, in arte Congorock
Nell’album “Pop-Hoolista”
Per il percorso “No Vat”. Anche a questa può sembrare manchi il necessario attributo “Anti War”, ma in realtà ce l’ha eccome: la solita guerra dei 100.000 anni che i ricchi e i potenti fanno a tutti gli altri. E i ricchi e potenti che si ammantano di Dio fanno ancora più schifo.
Il monaco non fa l'abito e manco l'arbitro
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2017 - 08:44
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Unity
UNITY
Lyrics written by: Mira Eilabouni
Music and arrangement by: all participants on the project
Sound engineer: Modern Music School Bremen
Music producer: Aleksandar Mitevski
Video director: Andrei Matalyha
Camera: Andrei Matalyha and Stefan Lakic
Video editor: Kristaps Prūsis
Executive producer and project manager: Darko Mitevski
UNITY is a peace song that was created during the project
Lyrics written by: Mira Eilabouni
Music and arrangement by: all participants on the project
Sound engineer: Modern Music School Bremen
Music producer: Aleksandar Mitevski
Musicians and contributors
Amna, Tarik, Snjeza, Melissa, Anda, Anastasia, Martha, Rea, Josip, Ivan, Sinisha. Panagiotis, Florent, Valentina, Petar, Rami, Visar, Granit, Yarden, Forat, Amany, Afnan, Jana, Youssef, Svenja, Juraj, Hrvoje, Marko, Kostas, Dunja, Ariel, Milutin, Milos, Mira, Sophia, Rene, Hysein, Lisa, Brane, Marianna, Gerlinda, Slobodan, Nenad.
Amna, Tarik, Snjeza, Melissa, Anda, Anastasia, Martha, Rea, Josip, Ivan, Sinisha. Panagiotis, Florent, Valentina, Petar, Rami, Visar, Granit, Yarden, Forat, Amany, Afnan, Jana, Youssef, Svenja, Juraj, Hrvoje, Marko, Kostas, Dunja, Ariel, Milutin, Milos, Mira, Sophia, Rene, Hysein, Lisa, Brane, Marianna, Gerlinda, Slobodan, Nenad.
Video director: Andrei Matalyha
Camera: Andrei Matalyha and Stefan Lakic
Video editor: Kristaps Prūsis
Executive producer and project manager: Darko Mitevski
UNITY is a peace song that was created during the project
I believe
(continua)
(continua)
inviata da Visar Haxhifazliu 8/11/2017 - 08:20
القدس العتيقة
I think there is one word translated incorrectly
And their sad eyes of the city's energy
it is intended to say
And their sad eyes of the city's window
And their sad eyes of the city's energy
it is intended to say
And their sad eyes of the city's window
karim romman 7/11/2017 - 22:57
The Disappeared (Los Desaparacidos)
Mamma still waiting for someone to say
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/11/2017 - 22:31
Pride (In the Name of Love)
Da notare che a partire dal 2015 regolarmente Bono ha cantato questa canzone cambiando le parole in riferimento alla tragedia dei rifugiati e in particolare alla famosa foto di Aylan Kurdi, il bambino siriano morto sulla spiaggia.
al minuto 2:00 il verso modificato
‘One boy washed up on an empty beach.’
al minuto 2:00 il verso modificato
7/11/2017 - 22:17
Bones of Saints
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)
dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.
"And yet we know very well that if there were no armament factories, nothing would be happening,”
Robert Plant
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)
dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.
"And yet we know very well that if there were no armament factories, nothing would be happening,”
Robert Plant
They're loading up the ships
(continua)
(continua)
7/11/2017 - 21:49
Carving Up the World Again... a wall and not a fence
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)
dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.
"It's not a fence. It's a wall. We're going to build a wall. I could wait about a year and a half until we finish our negotiations with Mexico, which we'll start immediately after we get to office, but I don't want to wait."
(Donald Trump)
Il titolo di questa nuova canzone di Robert Plant, sempre in forma a quasi settant'anni, prende spunto da una dichiarazione di Trump ma non è diretta solo a #45, ma in generale ai Trump di tutto il mondo e di tutte le epoche, dediti a costruire muri. Plant ha dichiarato di vedere dei progressi in molti aspetti della società umana, ma sempre accompagnati da porte chiuse e da dolore.
A very quick glimpse at what we’ve had to do because we have no faith in mankind.... (continua)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)
dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.
"It's not a fence. It's a wall. We're going to build a wall. I could wait about a year and a half until we finish our negotiations with Mexico, which we'll start immediately after we get to office, but I don't want to wait."
(Donald Trump)
Il titolo di questa nuova canzone di Robert Plant, sempre in forma a quasi settant'anni, prende spunto da una dichiarazione di Trump ma non è diretta solo a #45, ma in generale ai Trump di tutto il mondo e di tutte le epoche, dediti a costruire muri. Plant ha dichiarato di vedere dei progressi in molti aspetti della società umana, ma sempre accompagnati da porte chiuse e da dolore.
A very quick glimpse at what we’ve had to do because we have no faith in mankind.... (continua)
The Russians, the Americans, the British and the French
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 7/11/2017 - 21:25
Asylum
Non sono scema Cristo io no. Appeso con risibile piacere alla sua croce, sul mio corpo. Cristo perdona. PERDONA? Vomito a causa tua Jesu. Perdonare un cazzo. Scendi giù dalla tua croce. Giù dalle tue altezze papali, dal tuo suicidio volgare, bambino petulante. Giù dalle tue pie altezze, portabandiera del regno, capro, agnello. Vomito a causa tua. Perdona? Perdona un cazzo. Se ne sta attaccato alla sua delizia crocifissa, inchiodato alla vastità della sua visione, la sua croce, la sua virilità, violenza, colpa, peccato. Inchioderebbe volentieri il mio corpo alla sua croce, suicida visionario, portatore di morte, smunto stupratore, Jesu lo strafottente, Christus il becchino, scavafosse, tu hai scavato le tombe di Auschwitz, la terra di Treblinka è la tua colpa, il tuo peccato, maestro, maestro... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2017 - 21:19
If There's a God in Heaven (What's He Waiting For?)
[1976]
Scritta da Elton John con Bernie Taupin e Davey Johnstone
Nell'album “Blue Moves”
Scritta da Elton John con Bernie Taupin e Davey Johnstone
Nell'album “Blue Moves”
Torn from their families
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2017 - 21:10
In Nomine
[2006]
Nell'album intitolato “Controlli”
Curiosamente ho trovato il testo di questo brano sulla pagina di un sito, quello del Centro Culturale San Giorgio, dedito, tra l'altro, al monitoraggio del cosiddetto “rock satanico”, con una predilezione per le canzoni che, ad avviso dei Sangiorgini, contengono o conterrebbero messaggi “satanici” subliminali, messaggi rovesciati, bifronti, velocizzati e preconsci che vanno sotto la definizione anglofona di backmasking
Questa degli Africa di messaggi criptici ne contiene due, uno all'inizio e uno alla fine. I Sangiorgini hanno decifrato solo il primo, che però non è per nulla satanico, direi, piuttosto ironico: “I sacerdoti non dimenticano nessuno. Tu non dimenticare il loro conto corrente postale.”
Per il resto, il testo è un “sacrosanto” (scusate l'aggettivo) attacco a Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, che durante il suio pontificato a più... (continua)
Nell'album intitolato “Controlli”
Curiosamente ho trovato il testo di questo brano sulla pagina di un sito, quello del Centro Culturale San Giorgio, dedito, tra l'altro, al monitoraggio del cosiddetto “rock satanico”, con una predilezione per le canzoni che, ad avviso dei Sangiorgini, contengono o conterrebbero messaggi “satanici” subliminali, messaggi rovesciati, bifronti, velocizzati e preconsci che vanno sotto la definizione anglofona di backmasking
Questa degli Africa di messaggi criptici ne contiene due, uno all'inizio e uno alla fine. I Sangiorgini hanno decifrato solo il primo, che però non è per nulla satanico, direi, piuttosto ironico: “I sacerdoti non dimenticano nessuno. Tu non dimenticare il loro conto corrente postale.”
Per il resto, il testo è un “sacrosanto” (scusate l'aggettivo) attacco a Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, che durante il suio pontificato a più... (continua)
Sono cattolico
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2017 - 19:05
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Samuel
La chanson évoque sous forme de chronique rapportée par un professeur d'une école catholique la persécution des juifs en France durant la seconde guerre mondiale
CD "Vrai métier" 2012
CD "Vrai métier" 2012
Hier, lundi 22, François est entré dans ma classe
(continua)
(continua)
inviata da JJ 7/11/2017 - 18:32
Falskir fræðimenn
anonimo
November 7, 2017
In May 1937, a German “scientific delegation” was received to Iceland with great ceremony. Its official task was carrying out geological researches in the inner desert area of Óðáðahraun. Shortly after, however, some shepherds noticed strange things were happening and warned the authorities. It was soon discovered that the false “scientists” were Wehrmacht officers making surveys in order to mark out a landing strip for airplanes and a bridgehead for a possible invasion of the island, strategically essential for the war to come.
Though totally unarmed, Iceland's authorities expelled immediately the entire German delegation, confiscated all survey maps and instruments and asked official apology (and received it, incredibly enough) by Hitler's government.
Iceland's traditions include immediate composition of folksongs commenting on any event, a practice still living nowadays.... (continua)
In May 1937, a German “scientific delegation” was received to Iceland with great ceremony. Its official task was carrying out geological researches in the inner desert area of Óðáðahraun. Shortly after, however, some shepherds noticed strange things were happening and warned the authorities. It was soon discovered that the false “scientists” were Wehrmacht officers making surveys in order to mark out a landing strip for airplanes and a bridgehead for a possible invasion of the island, strategically essential for the war to come.
Though totally unarmed, Iceland's authorities expelled immediately the entire German delegation, confiscated all survey maps and instruments and asked official apology (and received it, incredibly enough) by Hitler's government.
Iceland's traditions include immediate composition of folksongs commenting on any event, a practice still living nowadays.... (continua)
FALSE SCIENTISTS
(continua)
(continua)
7/11/2017 - 15:47
'A Flobert o Sant'Anastasia
Svensk översättning av Riccardo Venturi
7. november 2017 13:38
11.4.1975 Sant'Anastasia - 13.4.1976 Lapua/Lappo
7. november 2017 13:38
11.4.1975 Sant'Anastasia - 13.4.1976 Lapua/Lappo
MASSAKER I FLOBERT
(continua)
(continua)
7/11/2017 - 13:39
Um grimman dauða Jóns Arasonar
JÓN ARASONIN JULMASTA KUOLEMASTA
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 7/11/2017 - 12:18
Dieci preghiere
Andrea Sigona, anche nel video, dice che il Bosco delle castagne è in provincia di Udine, invece è vicino a Bolzano Bellunese, in provincia di Belluno.
Dq82 6/11/2017 - 19:43
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Poesia di Tudor Arghezi
Poezie de Tudor Arghezi
A poem by Tudor Arghezi
Poème de Tudor Arghezi
Da / De la / From / D'après Flori de mucigai
Dire che Tudor Arghezi (mi scuso per il link inglese, ma l'articolo sull'italica Wikipedia fa veramente rècere) è stato un poeta, uno scrittore e un intellettuale controverso, no, non è un'esagerazione. Come non è affatto un'esagerazione dire che è stato uno dei maggiori poeti del '900 europeo; negli anni '60 e '70 godette anche in Italia di un po' di notorietà, grazie ad alcune traduzioni di Salvatore Quasimodo (ovviamente mediate: Quasimodo non conosceva una parola di romeno) e al volume antologico curato e tradotto dal valsusino Marco Cugno -che lui, sì, il romeno lo conosceva alla perfezione-, il quale fu pubblicato nientemeno che dalla Einaudi nel 1972 e che ho in questo momento, semidistrutto dall'uso e dal tempo, tra le mani.
Senza... (continua)