Campagna
adamodonati@gmail.com grazie per la canzone...suono la chitarra e vorrei chiedervi se potete scrivere anche gli accordi....vi ringrazio con affetto.
13/4/2016 - 18:56
Il testamento di Tito
Sentita solo oggi la versione dei Modena City Ramblers.
Mi dispiace ma non ci siamo.
Sette minuti di compitino ad uso del signor Belotti, con sezione ritmica eroica e perepepè fuori posto.
Faber si sarà rivoltato nella tomba.
Mi dispiace ma non ci siamo.
Sette minuti di compitino ad uso del signor Belotti, con sezione ritmica eroica e perepepè fuori posto.
Faber si sarà rivoltato nella tomba.
Io non sto con Oriana 13/4/2016 - 17:00
Тaмо дaлеко / Tamo daleko
Ecco la canzone di Goran Bregović, cantata da Grigoris Dalaras, sulla melodia di Tamo Daleko (le parole invece sono di Haris Katsimihas). Il titolo è Ένα τραγούδι για την Ελένη F.
Invio il rimando al sito stixoi.info, su cui ho trovato testo e traduzione inglese.
Invio il rimando al sito stixoi.info, su cui ho trovato testo e traduzione inglese.
EΝΑ ΤΡΑΓΟΥΔΙ ΓΙΑ ΤΗΝ ΕΛΕΝΗ F.
(continua)
(continua)
inviata da Giulia Taccagni 13/4/2016 - 16:50
Er soudarded zo gùisket é ru [Ar soudarded zo gwisket e ruz]
Max Ar Fur
Gweltaz Ar Fur interpreta la canzone al Cornouaille Festival Quimper (2010)
Gweltaz Ar Fur performing the Song at Cornouaille Festival Quimper (2010)
Gweltaz Ar Fur performing the Song at Cornouaille Festival Quimper (2010)
Richard Gwenndour 13/4/2016 - 16:41
Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]
sapete se esiste una versione in inglese o in tedesco di questo testo?
grazie
grazie
louisa e 13/4/2016 - 16:06
Where Have all the Flowers Gone
SPAGNOLO / SPANISH / ESPAGNOL [1]
Rolando Alarcón
La versione in castigliano di Rolando Alarcón, il grande cantautore cileno “vittima preliminare” del regime fascista, risale al 1969 e fu pubblicata nell'album El mundo folklórico de Rolando Alarcón.
The Spanish version by Rolando Alarcón, the great Chilean folksinger who was a “preliminary victim” of the fascist regime, is dated 1969 and was released in the album El mundo folklórico de Rolando Alarcón. [RV]
Rolando Alarcón
La versione in castigliano di Rolando Alarcón, il grande cantautore cileno “vittima preliminare” del regime fascista, risale al 1969 e fu pubblicata nell'album El mundo folklórico de Rolando Alarcón.
The Spanish version by Rolando Alarcón, the great Chilean folksinger who was a “preliminary victim” of the fascist regime, is dated 1969 and was released in the album El mundo folklórico de Rolando Alarcón. [RV]
¿DÓNDE ESTÁN LAS FLORES?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/4/2016 - 14:51
Where Have all the Flowers Gone
RUSSO / RUSSIAN / RUSSE [2]
Žanna Bičevskaja
Жанна Бичевская
Žanna Bičevskaja
Жанна Бичевская
La traduzione di Žanna Bičevskaja risale al 1976 ed è probabilmente la prima che sia stata fatta della canzone in lingua russa. Žanna Bičevskaja la preparò per il film-concerto Найди свою песню (“Trova la tua canzone”) del 1976. Žanna Bičevskaja, nata a Mosca il 17 giugno 1944, è una importante cantante russa; da molti è considerata una “discendente” artistica di Bulat Okudžava. Il testo è accompagnato da una trascrizione.
The translation by Žanna Bičevskaja is dated 1976 and is probably the very first translation ever made into the Russian language. Žanna Bičevskaja composed it for the 1976 concert movie Найди свою песню (“Find your Song”). Žanna Bičevskaja, born in Moscow on June 17, 1944, is a prominent Russian singer; she is considered to have been deeply influenced by Bulat Okudžava. The lyrics are followed by a transcription. [RV]
The translation by Žanna Bičevskaja is dated 1976 and is probably the very first translation ever made into the Russian language. Žanna Bičevskaja composed it for the 1976 concert movie Найди свою песню (“Find your Song”). Žanna Bičevskaja, born in Moscow on June 17, 1944, is a prominent Russian singer; she is considered to have been deeply influenced by Bulat Okudžava. The lyrics are followed by a transcription. [RV]
ТЫ СКАЖИ МНЕ, ГДЕ ЦВЕТЫ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/4/2016 - 12:33
Tintura di Shrapnel
[2016]
Album: Schegge di shrapnel
Testo di Daniele Bernardi, musica di Wu Ming Contingent
“Tintura di shrapnel” è il nome che Daniele Bernardi – soldato trentino dell’esercito asburgico – diede a un intruglio di sua invenzione, misto di acquavite e foglie di ranuncolo. La pozione, spalmata sulla pelle con un batuffolo d’ovatta, provocava piaghe e vesciche simili a un’ustione da scheggia di granata. Grazie a questo rimedio, Bernardi riuscì a scampare la partenza per il fronte, nella primavera 1915, e venne ricoverato all’ospedale militare di Linz. Qui perfezionò il suo farmaco contro la guerra e si mise a distribuirlo ai commilitoni. Scrisse anche otto quaderni fitti di appunti e “insegnò il ranuncolo” ai coscritti di ogni angolo dell’Impero. Quando poteva uscire dall’ospedale, oltre a raccogliere piante e radici, girava per i caffè della città, raccontando della scheggia di shrapnel che... (continua)
Album: Schegge di shrapnel
Testo di Daniele Bernardi, musica di Wu Ming Contingent
“Tintura di shrapnel” è il nome che Daniele Bernardi – soldato trentino dell’esercito asburgico – diede a un intruglio di sua invenzione, misto di acquavite e foglie di ranuncolo. La pozione, spalmata sulla pelle con un batuffolo d’ovatta, provocava piaghe e vesciche simili a un’ustione da scheggia di granata. Grazie a questo rimedio, Bernardi riuscì a scampare la partenza per il fronte, nella primavera 1915, e venne ricoverato all’ospedale militare di Linz. Qui perfezionò il suo farmaco contro la guerra e si mise a distribuirlo ai commilitoni. Scrisse anche otto quaderni fitti di appunti e “insegnò il ranuncolo” ai coscritti di ogni angolo dell’Impero. Quando poteva uscire dall’ospedale, oltre a raccogliere piante e radici, girava per i caffè della città, raccontando della scheggia di shrapnel che... (continua)
Giorni fa è stato qui quel mio amico, il quale mi disse che ce una polvere che si chiama presana, la quale viene adoperata per fare il formaggio e la medesima fa anche venire la diarea come se fosse d’aver il colera pero prendendone un poco non fa male , questa servirebbe molto per darli ai dottori un sospetto di colera ed esser tratenuto nelli spetali. Questa polvere potresti trovarla presso uno che ha una malga.
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 13/4/2016 - 11:44
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Finestre di dolore
Tre strofe, tre ambienti diversi: nella prima, gli apostoli (il lui con la mano alla bottiglia che fa discorsi da pazzo è il Cristo), nella seconda Anna Frank, e nella terza infine dei soldati della prima guerra mondiale.
Vito Vita 13/4/2016 - 03:39
Spiro Agnew
Ho questa canzone, ascoltandola il verso non è ''Pietro Germi, i calabresi, Mauro Ferri e Cianciminoìì, ma ''Pietro Germi, Calabresi, Mauro Ferri e Ciancimino'', citando ovviamente il commissario.
Vito Vita 13/4/2016 - 03:34
Citazione da George L. Jackson
Bob Dylan scrisse una canzone per George Jackson, pubblicata anche su 45 giri (in due versioni, in un lato elettrica e nell'altro acustica, solo voce e chitarra).
Vito Vita 13/4/2016 - 03:12
Delenda Carthago
La segunda parte, é Haendel e non la elegia di Properzio
(Alberto Barlocci)
(Alberto Barlocci)
Carissimo Alberto, ti segnaliamo che l'attribuzione a Haendel della seconda metà della parte in latino era già stata fatta presente. Saluti! [CCG/AWS Staff]
13/4/2016 - 00:14
Mio fratello che guardi il mondo
Brano minimale ma profondo. La versione live con pianoforte, voce e una chitarra con venature jazz è superba. Come sempre Fossati si rivela un gigante raffinato e colto, precursore su temi sempre attualissimi.
Paolo RosazzaP 11/4/2016 - 23:44
Where Have all the Flowers Gone
PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGAIS [2]
Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto
Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto
La versione portoghese di Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto, tratta da Eu, o Anjo Azul - Vida e canções de Marlene Dietrich de Lázaro Droznes
Portuguese translation by Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto, reproduced from Eu, o Anjo Azul - Vida e canções de Marlene Dietrich de Lázaro Droznes
La version portugaise d'Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto, tirée de Eu, o Anjo Azul - Vida e canções de Marlene Dietrich de Lázaro Droznes
Portuguese translation by Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto, reproduced from Eu, o Anjo Azul - Vida e canções de Marlene Dietrich de Lázaro Droznes
La version portugaise d'Anabela Alves Lopes Afonso Romão Pinto, tirée de Eu, o Anjo Azul - Vida e canções de Marlene Dietrich de Lázaro Droznes
PARA ONDE FORAM TODAS AS FLORES?
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/4/2016 - 23:31
The Colonial Wing
[1985]
Scritta da Robert Buck e Natalie Merchant
Nell’album “The Wishing Chair”
Breve storia del Colonialismo, come anche nella successiva Hateful Hate...
Scritta da Robert Buck e Natalie Merchant
Nell’album “The Wishing Chair”
Breve storia del Colonialismo, come anche nella successiva Hateful Hate...
Here is the storehouse of Her Majesty
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2016 - 21:57
L'indiano
Chanson italienne – L'indiano – Del Sangre – 2016
L'INDIEN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/4/2016 - 21:16
Money
David Gilmour a luglio farà molti concerti in Italia, a Verona, a Roma e anche all'Anfiteatro Romano di Pompei, a 45 anni dal celeberrimo "Pink Floyd: Live at Pompeii".
Biglietti a prezzi "popolari", dai 345 Euro per l'esclusivo scenario pompeiano ai 138/69 delle altre lochescion più sgalfe...
E 'sti cazzi!
Biglietti a prezzi "popolari", dai 345 Euro per l'esclusivo scenario pompeiano ai 138/69 delle altre lochescion più sgalfe...
E 'sti cazzi!
B.B. 9/4/2016 - 17:13
The Marvelettes: Please Mr. Postman
[1961]
Scritta da William Garrett e Georgia Dobbins.
Arrangiata da Freddie Gorman, Brian Holland e Robert Bateman della Tamla Records (poi Motown)
Gli autori originari di questa hit, poi coverizzata addirittura dai Beatles, non divennero mai famosi: Georgia Dobbins abbandonò il gruppo appena prima che “Please Mr. Postman” fosse pubblicata; di William Garrett, che era un suo amico, si persero subito le tracce.
1961. Dwight Eisenhower aveva appena lasciato la Casa Bianca avvisando il proprio successore, John F. Kennedy, dello strapotere che il “complesso militare-industriale” stava assumendo negli USA, minacciando la democrazia. Il monito cadde nel vuoto: la Guerra Fredda giunse al calor bianco (il muro di Berlino, la crisi dei missili, la figuraccia americana alla Baia dei Porci,...) ed il mondo intravide per un attimo la sua autodistruzione... Contemporaneamente, il bel presidente tanto... (continua)
Scritta da William Garrett e Georgia Dobbins.
Arrangiata da Freddie Gorman, Brian Holland e Robert Bateman della Tamla Records (poi Motown)
Gli autori originari di questa hit, poi coverizzata addirittura dai Beatles, non divennero mai famosi: Georgia Dobbins abbandonò il gruppo appena prima che “Please Mr. Postman” fosse pubblicata; di William Garrett, che era un suo amico, si persero subito le tracce.
1961. Dwight Eisenhower aveva appena lasciato la Casa Bianca avvisando il proprio successore, John F. Kennedy, dello strapotere che il “complesso militare-industriale” stava assumendo negli USA, minacciando la democrazia. Il monito cadde nel vuoto: la Guerra Fredda giunse al calor bianco (il muro di Berlino, la crisi dei missili, la figuraccia americana alla Baia dei Porci,...) ed il mondo intravide per un attimo la sua autodistruzione... Contemporaneamente, il bel presidente tanto... (continua)
Wait
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2016 - 16:52
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Panama
[2016]
Sull'aria di Ramaya di Afric Simone
Sull'aria di Ramaya di Afric Simone
C’hai il grano a Panama…
(continua)
(continua)
inviata da adriana 9/4/2016 - 10:26
Hyper Cacher
[2016]
Album: Toujours Debout
« J’ai eu envie d’écrire un hommage aux victimes juives de l’Hyper Cacher, à cette communauté, à ces gens si sévèrement touchés. C’est de la compassion, de l’amour, des mots chers à mon cœur de protestant, chrétien, mais non croyant. »
(Renaud)
Album: Toujours Debout
« J’ai eu envie d’écrire un hommage aux victimes juives de l’Hyper Cacher, à cette communauté, à ces gens si sévèrement touchés. C’est de la compassion, de l’amour, des mots chers à mon cœur de protestant, chrétien, mais non croyant. »
(Renaud)
C'était un p'tit endroit pépère
(continua)
(continua)
inviata da adriana 9/4/2016 - 10:18
Vasco Rossi: Sally
[1996]
"Sally" è un brano scritto da Vasco Rossi (testo e musica), arrangiato da Celso Valli e cantato da Vasco Rossi, pubblicato come cd singolo. Contenuto nell'album "Nessun pericolo... per te" pubblicato nel 1996.
Nel 2002 è stata inclusa nella raccolta Tracks di Vasco Rossi, e nel 2009 nella raccolta "Tracks 2 - Inediti & rarità" nella versione live del "Live Europe Indoor '09".
Nel 1999 Fiorella Mannoia ne ha realizzato una cover, estratta come singolo, contenuta nell'album "Certe piccole voci" di Fiorella Mannoia del 1999. Vi è anche la versione duetto con Vasco Rossi.
Nel 2011 viene inserita nella compilation "Radio Italia - Mi piace".(Wiki Italia)
Per tutte le donne speciali, ma sopratutto per Stefania di Roma :)
"Sally" è un brano scritto da Vasco Rossi (testo e musica), arrangiato da Celso Valli e cantato da Vasco Rossi, pubblicato come cd singolo. Contenuto nell'album "Nessun pericolo... per te" pubblicato nel 1996.
Nel 2002 è stata inclusa nella raccolta Tracks di Vasco Rossi, e nel 2009 nella raccolta "Tracks 2 - Inediti & rarità" nella versione live del "Live Europe Indoor '09".
Nel 1999 Fiorella Mannoia ne ha realizzato una cover, estratta come singolo, contenuta nell'album "Certe piccole voci" di Fiorella Mannoia del 1999. Vi è anche la versione duetto con Vasco Rossi.
Nel 2011 viene inserita nella compilation "Radio Italia - Mi piace".(Wiki Italia)
Per tutte le donne speciali, ma sopratutto per Stefania di Roma :)
Sally cammina per la strada senza nemmeno
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 8/4/2016 - 18:57
Owensboro
Versi di autore anonimo, nati probabilmente nell’800 in qualche “cotton mill” di quella cittadina del Kentucky
Musica tradizionale arrangiata da Natalie Merchant
Nel suo album intitolato “The House Carpenter's Daughter” pubblicato nel 2003
Musica tradizionale arrangiata da Natalie Merchant
Nel suo album intitolato “The House Carpenter's Daughter” pubblicato nel 2003
Well, I lived in a town
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2016 - 15:32
J'ai embrassé un flic
[2016]
Album: Toujours Debout
Parole di Renaud
Musica di Michaël Ohayon
Si indovina il suo sguardo cupo, perduto, confuso dietro gli occhiali che filtrano un dolce sole invernale. Ha i capelli bianchi e una barba grigia di tre giorni. Sul piumino spesso di cuoio marrone porta un adesivo nero con scritto "Je suis Charlie", tre parole brandite come una bandiera, un segno di riconoscimento tra tutte le persone riunite a qualche passo da place de la République. Quell'11 gennaio 2015, Renaud è a Parigi. Ha lasciato la sua casa nel Luberon, in Provenza, per venire a manifestare. Gli manca la forza per camminare per ore. Solo qualche centianaia di metri per rendere omaggio alle vittime degli attacchi terroristi islamisti di quella terribile settimana che la Francia ha appena vissuto. In totale diciassette persone. Tre poliziotti, quattro clienti del negozio Hyper Cacher di Vincennes, un agente... (continua)
Album: Toujours Debout
Parole di Renaud
Musica di Michaël Ohayon
Si indovina il suo sguardo cupo, perduto, confuso dietro gli occhiali che filtrano un dolce sole invernale. Ha i capelli bianchi e una barba grigia di tre giorni. Sul piumino spesso di cuoio marrone porta un adesivo nero con scritto "Je suis Charlie", tre parole brandite come una bandiera, un segno di riconoscimento tra tutte le persone riunite a qualche passo da place de la République. Quell'11 gennaio 2015, Renaud è a Parigi. Ha lasciato la sua casa nel Luberon, in Provenza, per venire a manifestare. Gli manca la forza per camminare per ore. Solo qualche centianaia di metri per rendere omaggio alle vittime degli attacchi terroristi islamisti di quella terribile settimana che la Francia ha appena vissuto. In totale diciassette persone. Tre poliziotti, quattro clienti del negozio Hyper Cacher di Vincennes, un agente... (continua)
Nous étions des millions
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/4/2016 - 15:17
Indian Names
[1834]
Versi di Lydia Huntley Sigourney (1791-1865), poetessa americana
Nella raccolta “Poems” publicata nel 1834
Musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nel doppio album intitolato “Leave Your Sleep” (2008-09), i cui testi sono costituiti da poesie di autori dell’800 e 900 dedicate all’infanzia.
La memoria dei nativi nord-americani, sconfitti e quasi annientati da una società solo più ingorda e crudele – la nostra - non potrà mai essere cancellata perché risiede ancora nei nomi stessi di tutto ciò che ci circonda…
Le ultime due strofe sono indicate tra parentesi perché non incluse dalla Merchant nella sua versione.
Versi di Lydia Huntley Sigourney (1791-1865), poetessa americana
Nella raccolta “Poems” publicata nel 1834
Musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nel doppio album intitolato “Leave Your Sleep” (2008-09), i cui testi sono costituiti da poesie di autori dell’800 e 900 dedicate all’infanzia.
La memoria dei nativi nord-americani, sconfitti e quasi annientati da una società solo più ingorda e crudele – la nostra - non potrà mai essere cancellata perché risiede ancora nei nomi stessi di tutto ciò che ci circonda…
Le ultime due strofe sono indicate tra parentesi perché non incluse dalla Merchant nella sua versione.
Ye say they all have passed away,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2016 - 14:53
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
It’s a-Coming
[2014]
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.
It’s a-coming.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2016 - 14:01
The End
[2014]
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.
Una bella canzone, piena di dolore ma anche di speranza. Ed un’esplicita accusa contro i danni incalcolabili provocati dalle grandi religioni monoteiste.
Parole e musica di Natalie Merchant (1963-), cantautrice statunitense, voce del 10,000 Maniacs fino al 1992, quando poi intraprese una propria, altrettanto proficua, carriera solista.
Nell’album intitolato semplicemente a se stessa.
Una bella canzone, piena di dolore ma anche di speranza. Ed un’esplicita accusa contro i danni incalcolabili provocati dalle grandi religioni monoteiste.
That’ll be the end of the road,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2016 - 13:55
Hippie From Olema
That should be, "we don't SLIGHT a man because he's black."
Michael 7/4/2016 - 19:12
Canción de Grimau
Nel testo spagnolo ci sono degli errori: al terzo rigo è corretto plomo e non polvo; al nono viven e non dicen.
Nella traduzione italiana il termine besanas va tradotto con zolle, non con sterpaglia (Dizionario della Real Academia Española; il termine è poco usato).
Nella traduzione italiana il termine besanas va tradotto con zolle, non con sterpaglia (Dizionario della Real Academia Española; il termine è poco usato).
Francesco (Ciccio) Giuffrida 7/4/2016 - 18:54
Congo Libre
[1960]
Poesia di Nicomedes Santa Cruz, recitata su ritmo “toque chachalokafún” impresso da tamburi “batá”
Nel disco “Décimas y poemas” del 1960 e poi anche in “Cantos negros” del 1968
Testo trovato su Poesía en Español
Una poesia dedicata a Patrice Lumumba (1925-1961), il primo Primo ministro del Congo indipendente, la Repubblica Democratica del Congo, deposto nel settembre del 1960 da un golpe ordito dagli ex colonialisti belgi ed attuato da un traditore, il colonnello Joseph-Desiré Mobutu, che di Lumumba era uno stretto collaboratore. Lumumba ed alcuni suoi ministri furono posti in arresto e poi, nel gennaio del 1961, trasferiti in Katanga, una provincia secessionista controllata dai belgi, dove furono trucidati, fatti a pezzi e sciolti nell’acido.
Poesia di Nicomedes Santa Cruz, recitata su ritmo “toque chachalokafún” impresso da tamburi “batá”
Nel disco “Décimas y poemas” del 1960 e poi anche in “Cantos negros” del 1968
Testo trovato su Poesía en Español
Una poesia dedicata a Patrice Lumumba (1925-1961), il primo Primo ministro del Congo indipendente, la Repubblica Democratica del Congo, deposto nel settembre del 1960 da un golpe ordito dagli ex colonialisti belgi ed attuato da un traditore, il colonnello Joseph-Desiré Mobutu, che di Lumumba era uno stretto collaboratore. Lumumba ed alcuni suoi ministri furono posti in arresto e poi, nel gennaio del 1961, trasferiti in Katanga, una provincia secessionista controllata dai belgi, dove furono trucidati, fatti a pezzi e sciolti nell’acido.
Mi madre parió un negrito
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2016 - 11:57
Carne da lavoro
2013
La voce della gente
262 minatori, di cui 136 italiani, sono morti a Marcinelle l’8 agosto 1956. La miniera belga è diventata tristemente famosa per questo spaventoso incidente e per le vergognose condizioni di lavoro degli operai.
La voce della gente
262 minatori, di cui 136 italiani, sono morti a Marcinelle l’8 agosto 1956. La miniera belga è diventata tristemente famosa per questo spaventoso incidente e per le vergognose condizioni di lavoro degli operai.
Italien macaroni, merde, travaillé
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/4/2016 - 11:36
Cantares campesinos
[1969]
Parole e musica di Nicomedes Santa Cruz
Nell’antologia poetica “Décimas y poemas” pubblicata nel 1971
Nel disco del 1974 intitolato “Socabón”
Testo trovato su Poesía en Español
“Socabón”, o “socavón”, è il ritmo della chitarra nella danza negra peruviana omonima. Anche le “décimas” cantate prendono il nome di “socabón”… Il ballo fu a lungo proibito, perché giudicato (come quasi tutte le danze di origine africana) indecente e lascivo, ma veniva praticato clandestinamente quando i braccianti neri si ritrovavano per qualche occasione di festa…
Parole e musica di Nicomedes Santa Cruz
Nell’antologia poetica “Décimas y poemas” pubblicata nel 1971
Nel disco del 1974 intitolato “Socabón”
Testo trovato su Poesía en Español
“Socabón”, o “socavón”, è il ritmo della chitarra nella danza negra peruviana omonima. Anche le “décimas” cantate prendono il nome di “socabón”… Il ballo fu a lungo proibito, perché giudicato (come quasi tutte le danze di origine africana) indecente e lascivo, ma veniva praticato clandestinamente quando i braccianti neri si ritrovavano per qualche occasione di festa…
El agua la manda el cielo,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2016 - 11:30
La dittatura degli anestesisti
[2016]
Parole e musica: La Colpa
Lyrics and music: La Colpa
Video: (Welcome to Sarajevo) - Regia di Emanuele Mei
Emanuele Mei, propone un viaggio nella "dittatura degli anestesisti" attraverso le controverse vicende dei Balcani del 1990, così come furono riportate dalla televisione mondiale, così come poterono scuotere le coscienze in quel momento, così come furono presto scordate. Gli occhi sono quelli di un bambino di inizio anni '90 davanti al telegiornale. Lo shock è qui inteso come scintilla di vita. L'intento è di ricreare nel video questa scossa che spinge necessariamente all'azione e, prima di tutto, all'informazione.
Parole e musica: La Colpa
Lyrics and music: La Colpa
Video: (Welcome to Sarajevo) - Regia di Emanuele Mei
Emanuele Mei, propone un viaggio nella "dittatura degli anestesisti" attraverso le controverse vicende dei Balcani del 1990, così come furono riportate dalla televisione mondiale, così come poterono scuotere le coscienze in quel momento, così come furono presto scordate. Gli occhi sono quelli di un bambino di inizio anni '90 davanti al telegiornale. Lo shock è qui inteso come scintilla di vita. L'intento è di ricreare nel video questa scossa che spinge necessariamente all'azione e, prima di tutto, all'informazione.
C'ero io da solo sempre col cerino in mano
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/4/2016 - 11:15
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
È nato, si dice
1976
Eppure Soffia
“E’ nato si dice” è invece una canzone natalizia sotto mentite spoglie che racconta in realtà amare e crude verità della società contemporanea.
Eppure Soffia
“E’ nato si dice” è invece una canzone natalizia sotto mentite spoglie che racconta in realtà amare e crude verità della società contemporanea.
I'm dreaming of a White Christmas...
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/4/2016 - 10:54
El Cañaveral
Fernando Soria
Il canto faceva anche parte del repertorio di Nicomedes Santa Cruz, importante compositore ed interprete di musica negra peruviana, già presente sulla CCG co alcuni brani.
B.B. 7/4/2016 - 10:52
La tradotta che parte da Torino
anonimo
Canto narrativo diffuso in tutta l'Italia settentrionale all'epoca dei lavori per il traforo del San Gottardo (1872-1880), lunga galleria che collega l'Italia alla Svizzera. Nel testo noto con il titolo "La tradotta", i minatori si lamentano per il gran numero di morti che ci furono durante la realizzazione dell'opera. In alcune versioni si fa anche riferimento al traforo del Sempione. Il canto si conclude con la maledizione alla montagna e all'ingegnere che disegnò la galleria. Nel corso della Prima guerra mondiale il testo è stato adattato dagli alpini all'azione di guerra relativa al Son Pòuses: nel giugno del 1915 nel Cadore le truppe italiane guadagnarono in un sanguinoso combattimento la fortificazione di Son Pòuses e il borgo di Podestagno, intercettando così la strada delle Dolomiti fra Trento e Dobbiacco [Savona - Straniero 1981].
Alle sei le sei e mezza
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/4/2016 - 10:27
La canzone di Marzabotto
anonimo
Si veda anche Marzabotto
Riadattamento per il massacro di Monte Sole di un noto canto da cantastorie su una disgrazia avvenuta durante i lavori per la costruzione della galleria del Gottardo (Alle sei e mezza).
Riadattamento per il massacro di Monte Sole di un noto canto da cantastorie su una disgrazia avvenuta durante i lavori per la costruzione della galleria del Gottardo (Alle sei e mezza).
(La canzone) di Marzabotto
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/4/2016 - 10:16
Bentivegna
Filippo Bentivegna scolpito in musica dai Virginiana Miller
“Vittorio Immanuele Garibbaldo Toro Seduto, tutti mi hanno guardato, le teste senza forza dei morti mi hanno parlato”: soltanto l’immensa arte dei Virginiana Miller poteva riuscire a dimostrare in maniera così vivida che si possa praticare la scultura sulla materia volatile della musica. Il loro ritratto in note della figura tormentata di Filippo Bentivegna irretisce la mente e stravolge il cuore.
Il brano Bentivegna è contenuto nell’album Italiamobile del 1999. Ci voleva la grande sensibilità del leader della band Simone Lenzi, non a caso anche apprezzato scrittore, per cogliere l’essenza del luccichio che rese tragica la vita e sfavillante l’arte del controverso artista saccense. Pochi tocchi che sanno essere illuminanti.
Lui che scolpisce teste di personaggi famosi come “Vittorio Immanuele Garibbaldo Toro Seduto”, intenti... (continua)
Bernart Bartleby 7/4/2016 - 09:04
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Lied – Hugo Ball – 1916
Nach der Melodie "So leben wir"
Interpretata da Emmy Hennings (nata Emma Maria Cordsen, 1885-1948), moglie di Hugo Ball, nel 1917 a Zurigo al Cabaret Voltaire, il locale notturno che la coppia aveva fondato l'anno precedente insieme ad un manipolo di anarchici e dadaisti.