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Con la espada y con la cruz

Con la espada y con la cruz
Parole e musica di Eduardo Ramos

dall'album Buenos días América (1987)
Con la espada y con la cruz, por religión
(continua)
22/3/2016 - 23:49
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El fierro

El fierro
[1999]
Scritta da Ricardo Tabia, membro fondatore e front man della blues band bonaerense
Nell’album intitolato “Palacio de pulgas”

1999, la fine del nefasto decennio di Menem e anche la fine del paese, che dopo tanti di anni di predazione e di cattive politiche economiche crollò nella depressione più nera...
Dejen de joder a todos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 23:30
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¡Qué miseria!

¡Qué miseria!
[1993]
Scritta da Ricardo Tabia, membro fondatore e front man della blues band bonaerense
Nell’album d’esordio, “Mbugi (Endiabladamente Bueno)”
Beh, la musica non è proprio originale, è un (M)boogie woogie alla Chuck Berry...
Oiga jefe
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 23:09
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Homero

Homero
[1998]
Scritta da Pity Álvarez, membro fondatore della rock band argentina (che arrivò ad aprire i concerti dei Rolling Stones allo stadio del River Plate a Buenos Aires nella primavera del 1998!)
Nell’album intitolato “Especial”, pubblicato nel 1999
Cuando sale del trabajo, Homero viene pensando
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 22:28
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Non serve

Non serve
2014
Album: Indifferenti mai

Canzone liberamente ispirata dal libro “il campo giusto” di Elio Cicchetti
E l’uomo vince e l’uomo perde
(continua)
inviata da Daniele dei Mulini a vento + CCG/AWS staff 22/3/2016 - 18:01
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Ustica

Ustica
2014
Album: Indifferenti mai
Quel ventisette giugno
(continua)
inviata da Daniele dei Mulini a vento + CCG/AWS staff 22/3/2016 - 17:58
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Ninetto

Ninetto
2014
Album: Indifferenti mai

Un omaggio ai tredici di Lovere e a Ninetto, loro ex compagno, che li tradì.

Eraldo Locardi, tenente dell’esercito italiano, ferito in combattimento sul fronte greco e rimpatriato claudicante dall’Albania, dopo l’8 settembre 1943 non aderì al ricostituito regime fascista e organizzò in Val Calepio un gruppo di rivoltosi contro l’occupazione nazifascista e la Repubblica Sociale.
Assunse il nome di battaglia di Longhi e operò nella zona del Sebino.
Dopo un assalto alla caserma della milizia fascista di Sarnico, raggiunse i monti di Lovere affiancandosi al gruppo partigiano di Giovanni Brasi.
Partecipò all’operazione di autofinanziamento dei partigiani di Lovere che il 29 novembre 1943 prelevò il denaro dello stabilimento dell’Ilva di Lovere, applaudito dalle maestranze, e che contemporaneamente attaccò la sede del Fascio repubblicano di Lovere e le due centrali... (continua)
Giulio Giovanni Salvatore Andrea
(continua)
inviata da Daniele dei Mulini a vento + CCG/AWS staff 22/3/2016 - 17:54
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Borgata Forcelli

Borgata Forcelli
2014
Album: Indifferenti mai

Canzone dedicata ad Eda Bussolari ed ai gemelli Marzocchi, liberamente ispirata al libro ‘Fuoco e neve’ di Maurizio Garuti.

Una bambina di nome Eda e i due gemelli sono i protagonisti della storia: un'esistenza intrecciata e condivisa fin quasi nei sogni e nel sentimento della gioia e del dolore. La guerra, la Resistenza, che trova i fratelli a capo di una formazione di "ribelli", avendo scelto di battersi contro l'occupazione nazifascista con Eda accanto a loro. La storia di Antonio, vittima di una pattuglia tedesca, e il tormento di Armando per la perdita del fratello. La forza di Eda, testimone e custode della tragedia, poi compagna e sostegno del suo uomo per tutta la vita: Eda che cresce attraverso le dure prove impostale dai tempi, fino a farsi donna nuova negli anni roventi del dopoguerra e della ricostruzione. Eda ormai vecchia e sola, che prende la... (continua)
Un giorno la sua casa natìa abbandonava
(continua)
inviata da Daniele dei Mulini a vento + CCG/AWS staff 22/3/2016 - 17:37
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Indifferenti mai

Indifferenti mai
2014
Album: Indifferenti mai

Dedicata a ‘Odio gli indifferenti’ di Antonio Gramsci
e a ‘L’anno nuovo’ di Gianni Rodari
Non si può più restare a guardare
(continua)
inviata da Daniele dei Mulini a vento + CCG/AWS staff 22/3/2016 - 17:20
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Bruxelles

Bruxelles
[1962]
Parole di Jacques Brel
Musica di Gérard Jouannest
Nell’album “Les Bourgeois”

La Bruxelles di Brel, quella degli anni 40 e 50, cattolica, bigotta, rigida, soffocante (“gai comme un canal”, ossia triste e cupa) è impersonata in questa canzone dai suoi nonni, un ufficiale ed una funzionaria statale senza pensieri propri, senza opinioni, lui aveva fatto carriera nell’esercito, lei l’aveva lasciato fare, lui non aspettava che una bella guerra, nel qual caso lei avrebbe avuto il preciso compito di stare ad aspettare lui... E cosa volevate?!? Che il giovane Brel, sprofondato in quell’atmosfera, con la sola prospettiva di rilevare il cartonificio del padre, non fosse insofferente, maligno, poco serio e depresso?!? Così, nel giugno del 1953, armato solo della sua chitarra e delle sue idee, Brel partì per Parigi...

“Je suis né à Bruxelles le 8 avril 1929 à Schaerbeek. Mon père, Romain Brel... (continua)
C'était au temps où Bruxelles rêvait
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 14:13
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Sepulcro civil

Sepulcro civil
[1989]
Scritta da Antonio Romano
Nel primo album eponimo della heavy metal band argentina.
Sepultado en el suelo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 11:15
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Desterrando a los oscurantistas

Desterrando a los oscurantistas
[1989]
Scritta da Ricardo Iorio
Nel primo album eponimo della heavy metal band argentina.
Por TV contagian su infección
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 11:03
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Cráneo candente

Cráneo candente
[1989]
Scritta da Antonio Romano
Nel primo album eponimo della heavy metal band argentina.

Il genocidio fisico e poi culturale dei nativi della pampa e della Patagonia argentina (mapuche, ranquel, tehuelche, selknam e altri gruppi etnici indigeni), dalla “Conquista del Desierto” di fine 800 fino ai giorni nostri, non senza un accenno alla guerra delle Malvinas, “l’impero dell’uomo bianco con l’eliminazione dell’indio ha coltivato il culto della grande paura che ancora prosegue sacrificando vite come nell’astuta guerra delle Malvinas."
¡Por tu muerte!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 10:54
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Gil trabajador

Gil trabajador
[1991]
Scritta da Ricardo Iorio
Nell’album della band heavy metal argentina intitolato “Ácido argentino”

Ho più volte spergiurato che non avrei mai più contribuito brani metal ed oltre, perchè si tratta di generi e sottogeneri che musicalmente non stanno nelle mie corde, ma, complice l’incursione che sto facendo nel rock argentino, ho trovato questo testo davvero incisivo degli Hermética (1988-1994). Come altre canzoni degli anni 90 provenienti da quel paese, anche questa dedicata alla classe operaia, al “lavoratore fottuto” (questa potrebbe essere una traduzione, che “gil” è aggettivo rioplatense, o anche sostantivo nel lunfardo, che significa sempliciotto, facile da ingannare, ingenuo) racconta degli anni del “menemismo”, quando il popolo argentino, ancora tramortito e impaurito dalle sevizie della dittatura, si fece prendere in braccio da un pugno di ladroni neoliberisti corrotti e... (continua)
El tormento del vino artificial
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2016 - 10:19
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9 to 5

9 to 5
Tumble out of bed
(continua)
22/3/2016 - 01:41
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El mendigo del Dock Sud

El mendigo del Dock Sud
[1973]
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Ciudad de guitarras callejeras” pubblicato nel 1974

Dock Sud, località in Avellaneda, nell’area metropolitana di Buenos Aires, deve il suo nome al grande molo costruito sulla riva meridionale del fiume Matanza-Riachuelo. L’attività storica idel Puerto de Dock Sud (El Docke) è quella petrolchimica, che nel tempo ha causato gravi danni all’ambiente in un’area, oltre tutto, fortemente abitata. (es.wikipedia)
Yo soy el mendigo del Dock Sud
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2016 - 22:41
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გაფრინდი შავო მერცხალო

anonimo
Gap'rindi šavo merc'khalo
[IX secolo / 9th Century ?]



Secondo le notizie che ho reperito in rete, scarse anche perché sono tutte in lingua georgiana che non è tra quelle che capisco meglio (per usare un eufemismo...) il canto è antichissimo e potrebbe risalire addirittura al IX secolo. In tempi recenti se ne ricorda l'esecuzione data da Hamlet Gonašvili (1928-1985), detto “La voce della Georgia”:



Appartiene a tutta quella serie di canti popolari (diffusi in tutta Europa fino alle sue estreme propaggini caucasiche) nei quali si chiedono a uccelli vari (in questo caso una “rondine nera”) notizie di guerrieri in battaglia; quasi invariabilmente, ad effettuare tale richiesta all'uccello è una donna (in questo caso una sorella). La struttura di tali canti è effettivamente molto antica, e in certi casi può risalire ad epoche addirittura anteriori al Medioevo.

In effetti, non si può certamente... (continua)
გაფრინდი შავო მერცხალო,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/3/2016 - 22:04
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Disoccupato rappo

Disoccupato rappo
[1986]
Nell’album intitolato “‘nzalla”, prodotto dalla Multimedia Attack di Bologna su etichetta “Totò alle prese coi dischi”
Leggo su questo blog garganico che il pugliese (foggiano?) “‘nzalla” corrisponderebbe più o meno ad una cosa o persona “fica” (che piace, simpatica, eccentrica, che veste strano, ecc) ma anche al suo contrario... Chissà che significato gli attribuivano i TB?

In ogni caso qui si parla di una giornata all’ufficio di collocamento a metà degli anni 80... Non che oggi ai centri per l’impiego (espressione forse più elegante, un po’ come operatore ecologico al posto di spazzino) sia poi tanto diverso...

Incredibol bat trù... Inserisco due canzoni dei mitici Truzzi e ti trovo la recensione proprio di questo disco, fatta giusto l’altro ieri, sul sempre splendido Negozio di Euterpe... la riporto integralmente:



"....Mi piacciono le radio, mi piace pure il rock'n'roll....''
Compie... (continua)
Duiuuonnadens, duiuuonna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2016 - 20:38
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Señor Bacardi

Señor Bacardi
[1989]
Nell’LP “Truzzi Broders”, prodotto dalla Truzzo Records

Dedicata alla storica visita di Obama a Cuba... Non c’era il vecchio Fidel ad aspettarlo... Per non dimenticare.

Nel 1936 la Bacardi Limited, fondata a Cuba nel 1862, aprì una distilleria a Puerto Rico, così da non dover pagare le tasse sul rum esportato negli USA. Poi nel 1959, con la vittoria della rivoluzione, trasferì completamente la produzione a Puerto Rico, “territorio no incorporado de los Estados Unidos”. Oggi la Bacardi agisce anche in Messico e a Miami, e ha la sede legale nelle isole Bermudas. Anche l’italiana Martini & Rossi è sua.
Ehi Señor Bacardi, troppo tempo è passato (*)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2016 - 18:05
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Pato trabaja en una carnicería

Pato trabaja en una carnicería
[1970]
Parole e musica di Mauricio Birabent, in arte Moris
Nel suo album “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.

Una canzone in cui Moris si scagliava contro i falsi hippy, i ragazzotti della borghesia, figli di papà e radical chic che evidentemente anche a Buenos Aires - così come a New York, Parigi, Londra, Roma,... - amavano seguire la scena musicale alternativa e magari partecipavano anche a qualche corteo di protesta, ma sempre ben saldi nella convinzione che “lo tuyo es mío y lo mío es mío”. E questa che all’inizio sembrava solo una facezia avrebbe causato poi invece non pochi danni ai lavoratori, ai proletari. Gettato alle ortiche il finto ribellismo giovanile, i capitalisti in erba avrebbero ereditato le aziende dei padri, avrebbero occupato i posti di potere, avrebbero invocato ordine e mano dura, avrebbero avallato le dittature,... (continua)
Todo empezó con el chiste que decía
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2016 - 17:41
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Ayer nomás

Ayer nomás
[1967]
Scritta da Mauricio Birabent, in arte Moris, e Alberto Raúl Lernoud, in arte Pipo Lernoud
La canzone, nella versione edulcorata ed autocensurata scritta da Litto Nebbia, stava sul Lato B de La balsa, nell’interpretazione de Los Gatos
La versione originale è invece presente nel disco d’esordio di Moris, “Treinta minutos de vida” pubblicato nel 1970 dalla piccola etichetta indipendente Mandioca.

L’originale di “Ayer nomás” di Moris era una canzone di protesta. Era il 1967 e (quasi) tutti i giovani protestavano, e a ragione. Il rock 'n' roll era la musica che incarnava la protesta. E i discografici sapevano di poterci fare un sacco di soldi. Ma in Argentina c’era la solita dittatura militare di turno, quella del generale golpista Onganía, soltanto un antipasto di quello che sarebbe accaduto qualche anno dopo, ma i giovani che protestavano, i cappelloni e i rockettari erano sul libro... (continua)
Ayer nomás
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2016 - 11:16
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One of the Many

One of the Many
Un'altra war bride, fotografia di James Nachtwey
Bernart Bartleby 19/3/2016 - 21:37
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Poetas andaluces

Poetas andaluces
Bellissima melodia e parole straordinarie...la cantiamo sempre insieme a mio fratello Mario fin dal 1974...in quei tempi si cantavano molto le canzoni contro la guerra, come gli Intillimani e appunto questo gruppo degli Aguaviva che sbalordì molto in Italia...partecipò ad un Festivalbar ed entrò nella Hit Parade italiana e noi la cantavamo nei bar, nelle feste, dappertutto...che bello risentirla e rivivere quei momenti ma soprattutto cantare contro la guerra...
Pino Grano 19/3/2016 - 19:43
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Azucena

Azucena
Di Néstor De Vicenti, il figlio di Azucena Villaflor, e della fidanzata di lui Raquel Mangin, sequestrati dall’esercito il 13 novembre del 1976 nel barrio di Avellaneda chiamato Villa Domínico, non si è mai saputo più nulla. Lui era uno dei responsabili delle pubblicazioni dei Montoneros a Buenos Aires e per questo furono catturati e fatti sparire per sempre.

Un’altra cosa che ho scoperto leggendo le loro storie è che nell’ottobre del 1977, quando Azucena Villaflor e le altre madri ormai da alcuni mesi marciavano ogni settimana, sempre più numerose, davanti alla Casa Rosada, furono avvicinate da un giovane, tal Gustavo Niño, che diceva di avere un fratello desaparecido e che voleva cercarlo lui, perchè sua madre era troppo malata per poterlo fare.

Quel ragazzo si guadagnò la fiducia di molte Madres, anche di Azucena, nelle cui case fu ospitato diverse volte. E proprio quello stesso ottobre... (continua)
Bernart Bartleby 19/3/2016 - 17:33
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دخترفروشی

دخترفروشی
Lo scorso 8 marzo, nell'ambito della Giornata europea dei Giusti, presso il Giardino dei Giusti di tutto il mondo realizzato nel parco del Monte Stella (la "Montagna de San Sir") a Milano, sono stati piantati sei nuovi alberi dedicati ad altrettante donne. Tra di loro, Sonita Alizadeh, rapper afghana di Herat, per il suo impegno contro il dramma delle spose bambine.
Bernart Bartleby 19/3/2016 - 10:24
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Bora

Bora
Inutile rilevare la distanza che separa su ogni piano ed in ogni senso questa quarantina di versi dall'operazza di un cristicchio qualsiasi.
Io non sto con Oriana 19/3/2016 - 08:25
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Gaetano Bresci

Gaetano Bresci
Riccardo ti farà piacere sapere che finalmente questa poesia ha trovato il modo di farsi ascoltare.
I Del Sangre sono tornati, e hanno inciso questa canzone; Il Ritorno Dell'indiano contiene infatti brani inediti, e un omaggio a Ivan Della Mea con un rifacimento di Sebastiano.
A presto!
Luciana
Luciana Monaci 18/3/2016 - 14:55
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Fabrizio De André: Monti di Mola

Fabrizio De André: Monti di Mola
esiste anche una Mola di Bari.
saluti e complimenti per tutto il materiale rintracciabile sul sito
18/3/2016 - 14:44
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E, moj druže beogradski

E, moj druže beogradski
AMICO MIO DI BELGRADO
(continua)
18/3/2016 - 13:09
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Tammurriata nera

Tammurriata nera
Un vero peccato far scadere in becera politica questa bellissima discussione su un capolavoro che per me non è solo napoletano, ma dell'Italia intera. I danni collaterali subiti dalle truppe di liberazione, sono una dura e lurida conseguenza di una sconfitta, se qualcuno è convinto che una guerra finisca al 90 e dopo la stretta di mano si va sotto la doccia, dovrebbe perlomeno ragionare un attimo. Sono sempre stati dei liberatori da chi quei soprusi e violenze le aveva generate in precedenza. La canzone lo racconta con la rassegnazione di un popolo che ha accettato meglio queste situazioni che l'orrore nazista. Bellissima reale e commovente, un pezzo di storia popolare.
mario 18/3/2016 - 08:23
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Dirty Old Town

Dirty Old Town
"Dirty old town" di Ewan mcColl è diventata nell'immaginario collettivo una canzone irlandese, anche se l'autore è inglese, perché popolare nella versione dei Pogues, nostra band di riferimento fin dagli inizi. Non c'è gruppo che non si sia cimentato con questa canzone, non c'è festa di San Patrizio che non l'abbia in scaletta. E naturalmente anche noi quando suoniamo a Irlanda in festa.
Modena City Ramblers

dq82 17/3/2016 - 11:28
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Il Sorriso di Šibenik

Il Sorriso di Šibenik
NB. In questa pagina, del tutto arbitrariamente, mi sono permesso di ripristinare le esatte grafie croate, sia della città di Šibenik, o Sebenico che dir si voglia, sia del cognome della partigiana Kitarović. Ammetto che è più forte di me, ma sicuramente Šibenik (e anche Kitarović) avrebbe scritto uno dei figli più illustri di quella città, vale a dire Niccolò Tommaseo. Sono stato due volte a Sebenico, sia prima che durante la guerra. La prima volta rimasi stupefatto dalla cattedrale di San Giacomo. La seconda, la cattedrale aveva dei buchi enormi sulla cupola e sul tetto. Erano bombe, of course. Saluti.

NB2. Se però, e per caso, leggessero questa pagina i Mulini a Vento, devo dir loro una cosa. Se nella loro (bella) canzone citano il nome della città in croato, bisognerebbe dire "Scìbenik", e non "Sìbenik" come cantano. Salud.
Riccardo Venturi 17/3/2016 - 10:23
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Been on the Road so Long

Been on the Road so Long
ORMAI DA TANTO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (originariamente 10/8/2005) 17/3/2016 - 09:22
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Been on the Road so Long

Been on the Road so Long
Deutsche Fassung von Hannes Wader [1972]
Testo / Text : Hannes Wader
Musica / Musik: A. Campbell
Album: 7 Lieder

La canzone era stata originariamente postata come canzone a se stante (9.8.2005)
SCHON SO LANG
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (originariamente 9/8/2005) 17/3/2016 - 09:20
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Been on the Road so Long

Been on the Road so Long
SULLA STRADA DA TEMPO
(continua)
inviata da dq82 17/3/2016 - 09:17
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Świat sprzyja

SORRIDE MONDO
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/3/2016 - 01:45
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
Una canzone per me stupenda come anche la voce di Lennon unita poi alla splendida musica dell'orchestra. Inimitabili
Met 16/3/2016 - 22:49
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L'uomo

Carissimo Fabio SKINS, noi abbiamo inserito il testo della canzone così come ce lo hai mandato (solo facendo un po' di editing e correggendo qualche refuso), però ascoltando il video si sente che mancano dei pezzi (ad es. anche all'inizio). Ci potresti per cortesia mandare un testo completo del brano, magari accompagnato da qualche indicazione discografica (anno esatto di composizione, autori, eventuale album...) e da un commento meno "stringato"? Te ne saremmo veramente grati anche per dare maggior risalto alla canzone. Ciao e grazie!
CCG/AWS Staff 16/3/2016 - 22:03
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Quello che non ho

Quello che non ho
Presente anche nella collona sonora del film di Wim Wenders "Palermo Shooting". Un film che prova a giocare un po' con la morte :)

Wenders considera Fabrizio De André un santo e anche quello mi preoccupa un po' ;D
Krzysiek 16/3/2016 - 21:32
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Такого, как Путин!

Такого, как Путин!
Che bello Putinphone (è uscita una nuova edizione per commemorare il secondo anniversario dell'annessione della Crimea).
Certamente, è l'opera di un riconosciuto mondialmente gioielliere italiano :)

Anche io ne voglio uno cosììììììììììììì... :)

http://www.corriere.it/tecnologia/mobi...
krzyś 16/3/2016 - 21:20
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Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο

Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο
Il finale non lo capisco. Musicalmente non gli costava nulla, proprio nulla, rispettare l'accento in s*Y*ntrofi, vedasi proprio il precedente *e*kraza che non genera problemi con il trattamento theodoraciano; invece egli opta chiaramente per syntr*O*fi, molto molto strano. Chissà come percepisce l'orecchio di un greco.
Naturalmente è inevitabile normalizzare gli accenti, basta considerare Canto Olympico (a proposito a quale lingua appartiene "Canto olYmpico"?? italiano no, spagnolo neppure, da ignorante dico che mi disturba quella Y) su una musica del 1954, ma su un testo che apparve solo nel 1991 e quindi Theodorakis procede con contorti metri musicali (a volte solo con l'espediente 3/4 vs. 6/8) per far quadrare gli accenti greci, seppur solo GRAFICAMENTE e non acusticamente! (Dico così in quanto si sa che in musica il 6/8 è in due, mentre il 3/4 è in tre, ma il Nostro li fa diventare... (continua)
Andrea 16/3/2016 - 19:47
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Azadî bo Kurdistan

I CURDI, UN POPOLO RESISTENTE
(Gianni Sartori – marzo 2016)

Grazie ad una informazione quantomeno reticente e tardiva, negli ultimi mesi lo stato turco ha potuto bombardare e massacrare impunemente la popolazione curda entro i suoi stessi confini.

Non senza ragione l'Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (UIKI)
si chiedeva:

“L'obiettivo principale della UE non dovrebbe essere quello di proteggere i diritti umani fondamentali, la democrazia e la pace?”.

sollecitando quindi i responsabili politici europei a:

“condannare le azioni dello Stato turco e portare questi criminali di guerra davanti ai vostri tribunali”. Speranza vana, presumibilmente, dato che la Turchia, membro della Nato, difficilmente verrà mai giudicata da un tribunale internazionale.

Si calcola che i civili curdi uccisi in sei mesi a Cizre, Silopi, Gever, Sur, Nusaybin e Idil siano un migliaio (768 quelli... (continua)
gianni sartori 16/3/2016 - 19:25
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Chi ha ucciso Ilaria Alpi?

Chi ha ucciso Ilaria Alpi?
March 16, 2016
WHO KILLED ILARIA ALPI?
(continua)
16/3/2016 - 16:42




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