Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)
Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)
Chanson française – Le Roi Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 27
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de... (continua)
Chanson française – Le Roi Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 27
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de... (continua)
Au souffle tiède du roi Printemps
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2016 - 21:03
Amen
(2016)
vincitore di Sanremo Giovani
Testo di Fabio Ilacqua
Musica di Francesco Gabbani e Fabio Ilacqua
Ora io sono quasi per l'ateismo di Stato, ma se soprassedete su questo, nonché sul fatto che 'sto tizio ha partecipato a quella sagra, fiera, Expo del nulla - esistenziale, musicale, sociale, morale e culturale - che è Sanremo, e provate ad ascoltare senza pregiudizi questo brano, forse converrete con me quando dico che che le nuove leve del cantautorato italiano hanno ancora qualche colpo da sparare, che non sono tutti delle 'Emma', la quale a sua volta, veleggia sempre in alto mare nelle classifiche di vendita, eventi infausti sui quali non ho niente da dire. Veramente. Quindi siamo in due a non aver niente da dire.
Venendo a questo pezzo, l'ho sentito per caso in auto, una sera che ero piuttosto alticcio, e che forse giusto le invocazioni di quelle anime pie sempre ansiose e desiderose... (continua)
vincitore di Sanremo Giovani
Testo di Fabio Ilacqua
Musica di Francesco Gabbani e Fabio Ilacqua
Ora io sono quasi per l'ateismo di Stato, ma se soprassedete su questo, nonché sul fatto che 'sto tizio ha partecipato a quella sagra, fiera, Expo del nulla - esistenziale, musicale, sociale, morale e culturale - che è Sanremo, e provate ad ascoltare senza pregiudizi questo brano, forse converrete con me quando dico che che le nuove leve del cantautorato italiano hanno ancora qualche colpo da sparare, che non sono tutti delle 'Emma', la quale a sua volta, veleggia sempre in alto mare nelle classifiche di vendita, eventi infausti sui quali non ho niente da dire. Veramente. Quindi siamo in due a non aver niente da dire.
Venendo a questo pezzo, l'ho sentito per caso in auto, una sera che ero piuttosto alticcio, e che forse giusto le invocazioni di quelle anime pie sempre ansiose e desiderose... (continua)
Alla porta i barbari, nascondi provviste e spiccioli
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 11/2/2016 - 16:06
Quando Bandiera Rossa si cantava
anonimo
Invito a leggere “Quando bandiera rossa si cantava... Ragazzi di Villa Argine condannati per offese al Duce”, di Franco Piccinini, articolo pubblicato su sulla rivista La Piva dal Carner, ottobre 2015, negli atti di un seminario musicale tenutosi ad Orta San Giulio nel 2015.
Racconta di quando una sera del 1936 un gruppo di ragazze e ragazzi di Cadelbosco, località La Rocca, Reggio Emilia, furono sorpresi a cantare “Quando Bandiera Rossa si cantava” da un fascistello locale e da questi denunciati in blocco. Furono tutti condannati “per offese a S.E. il Capo del Governo e grida sediziose” e condannati chi a sei, chi a tre mesi con la condizionale e a svariate centinaia di Lire di multa e ammenda…
Racconta di quando una sera del 1936 un gruppo di ragazze e ragazzi di Cadelbosco, località La Rocca, Reggio Emilia, furono sorpresi a cantare “Quando Bandiera Rossa si cantava” da un fascistello locale e da questi denunciati in blocco. Furono tutti condannati “per offese a S.E. il Capo del Governo e grida sediziose” e condannati chi a sei, chi a tre mesi con la condizionale e a svariate centinaia di Lire di multa e ammenda…
Bernart Bartleby 11/2/2016 - 15:41
Oh com’è bella la vita
anonimo
[1941]
Canto parodistico raccolto nel 1963-64 da Cesare Bermani dalla voce di una mondina di Novellara, Reggio Emilia, che lo cantava nel 1944.
Testo trovato in “Due ricerche negli anni Sessanta del Novecento nel novarese e vercellese”, trascrizione di un intervento di Bermani ad un seminario musicale tenutosi ad Orta San Giulio nel 2015 e pubblicati sulla rivista La Piva dal Carner, ottobre 2015.
Lo trovo pure in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.
Sull’aria della famosissima strappalacrime “Mamma” composta nel 1940 da Bixio Cherubini e cantata da Beniamino Gigli, anche come protagonista dell’omonimo film diretto nel 1941 da Guido Brignone.
Canto parodistico raccolto nel 1963-64 da Cesare Bermani dalla voce di una mondina di Novellara, Reggio Emilia, che lo cantava nel 1944.
Testo trovato in “Due ricerche negli anni Sessanta del Novecento nel novarese e vercellese”, trascrizione di un intervento di Bermani ad un seminario musicale tenutosi ad Orta San Giulio nel 2015 e pubblicati sulla rivista La Piva dal Carner, ottobre 2015.
Lo trovo pure in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.
Sull’aria della famosissima strappalacrime “Mamma” composta nel 1940 da Bixio Cherubini e cantata da Beniamino Gigli, anche come protagonista dell’omonimo film diretto nel 1941 da Guido Brignone.
Oh com’è bella la vita
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2016 - 14:47
Capitano, non voglio l’acqua
anonimo
[1941]
Strofe raccolte nel bergamasco, parodia della littoria “La Sagra di Giarabub” (di Simeoni, De Torres, Ruccioni), celebrazione della battaglia dell’oasi libica di Jaghbub / الجغبوب, italianizzato nel ridicolo Giarabub (dicembre 1940 – marzo 1941)
Testo trovato in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.
Con “La Sagra di Giarabub”, strombazzata a tutto spiano dell’emittente radiofonica nazionale, il regime fascista intendeva celebrare l’eroica resistenza italiana contro gli inglesi, omettendo completamente il fatto che lo scontro in quel di Libia si era già concluso diverse settimane prima con la totale disfatta italiana: oltre 5.500 morti, contro i 500 inglesi, 10.000 feriti e 115.000 catturati… “La fine della mia terra la incomincia da Giarabub…”
La macchina della propaganda di guerra ci... (continua)
Strofe raccolte nel bergamasco, parodia della littoria “La Sagra di Giarabub” (di Simeoni, De Torres, Ruccioni), celebrazione della battaglia dell’oasi libica di Jaghbub / الجغبوب, italianizzato nel ridicolo Giarabub (dicembre 1940 – marzo 1941)
Testo trovato in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.
Con “La Sagra di Giarabub”, strombazzata a tutto spiano dell’emittente radiofonica nazionale, il regime fascista intendeva celebrare l’eroica resistenza italiana contro gli inglesi, omettendo completamente il fatto che lo scontro in quel di Libia si era già concluso diverse settimane prima con la totale disfatta italiana: oltre 5.500 morti, contro i 500 inglesi, 10.000 feriti e 115.000 catturati… “La fine della mia terra la incomincia da Giarabub…”
La macchina della propaganda di guerra ci... (continua)
Capitano, non voglio l’acqua
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2016 - 13:43
N.E.G.R.A.
2015
N.E.G.R.A. è il titolo della canzone con la quale Cecile Vanessa Ngo Noug, ha partecipeto a Sanremo Giovani 2016, la sezione Nuove Proposte per intenderci, eliminata alla prima serata.
Come si evince dal titolo, la canzone parla di razzismo e vuole lanciare un messaggio agli uomini, che considerano le persone, nella fattispecie, le donne con la pelle scura come se fossero esseri inferiori, quando in realtà quello che cambia è il solo colore della pelle. Tuttavia, quando i maschietti vedono una donna “negra” ma nuda, allora non gli interessa più del colore della pelle. La conclusione è che le donne dalla carnagione scura, vengono considerate per soli scopi sessuali, per un’avventura e via.
L’emergente cantante romana di origine camerunense classe ’94, non poteva che essere parzialmente nuda (nulla di scandaloso per intenderci) nel video ufficiale di questo pezzo, che ascolteremo alla sessantaseiesima... (continua)
N.E.G.R.A. è il titolo della canzone con la quale Cecile Vanessa Ngo Noug, ha partecipeto a Sanremo Giovani 2016, la sezione Nuove Proposte per intenderci, eliminata alla prima serata.
Come si evince dal titolo, la canzone parla di razzismo e vuole lanciare un messaggio agli uomini, che considerano le persone, nella fattispecie, le donne con la pelle scura come se fossero esseri inferiori, quando in realtà quello che cambia è il solo colore della pelle. Tuttavia, quando i maschietti vedono una donna “negra” ma nuda, allora non gli interessa più del colore della pelle. La conclusione è che le donne dalla carnagione scura, vengono considerate per soli scopi sessuali, per un’avventura e via.
L’emergente cantante romana di origine camerunense classe ’94, non poteva che essere parzialmente nuda (nulla di scandaloso per intenderci) nel video ufficiale di questo pezzo, che ascolteremo alla sessantaseiesima... (continua)
[Introduzione]
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 11/2/2016 - 11:14
A mare si gioca
Il finale della seconda serata di Sanremo 2016 è stata caratterizzata dall’esibizione di Nino Frassica, che si è esibito nell’interpretazione di una poesia, di un testo scritto da Tony Canto, compositore e cantautore siciliano, nato a Messina il 6 novembre 1964. Come autore ha scritto per molti cantanti come Nina Zilli, Mannarino, Pilar, Bungaro.
Questo testo – spiegano i due – nasce dall’esigenza di spiegare ad un bambino la tragedia degli esseri umani che ogni giorno perdono la vita nel Mar Mediterraneo. Da questa esigenza, appunto, nasce A Mare si Gioca una favola dolce-amara in musica. E proprio Nino Frassica, davanti a una platea attenta, ha recitato in musica questo testo.
Forse questo testo potrebbe meritarsi il bollino Bleah, non tanto per il contenuto, che nell'interpretazione di Nino Frassica è anche più commovente, ma per l'operazione che ne sta dietro. Diffido della spettacolarizzazione... (continua)
Questo testo – spiegano i due – nasce dall’esigenza di spiegare ad un bambino la tragedia degli esseri umani che ogni giorno perdono la vita nel Mar Mediterraneo. Da questa esigenza, appunto, nasce A Mare si Gioca una favola dolce-amara in musica. E proprio Nino Frassica, davanti a una platea attenta, ha recitato in musica questo testo.
Forse questo testo potrebbe meritarsi il bollino Bleah, non tanto per il contenuto, che nell'interpretazione di Nino Frassica è anche più commovente, ma per l'operazione che ne sta dietro. Diffido della spettacolarizzazione... (continua)
A mare si gioca
(continua)
(continua)
inviata da dq82 11/2/2016 - 10:49
Fabrizio De André: Jamin-a
Dal blog Fabrizio De André in English
In De Andrè's words, "Jamína is not a dream, but rather the hope for respite. A respite in the face of possible gale force conditions at sea, or even a shipwreck. I mean that Jamina is the hypothesis of a positive adventure that, in a corner of the fantasy of a sailor, always finds space and respite. Jamina is the companion in an erotic voyage that every sailor hopes for, or better, expects to encounter in every place, after the dangerous broadsides subjected to by an enemy sea or an imprudent commander." - Dennis Criteser
JAMIN-A
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2016 - 07:57
Canzone del padre
Dal blog Fabrizio De André in English
"Per the album notes, the worker "has understood that he is a finished man with no possibility of recovery, that his acts will always be individualistic, striving for his own personal needs, and that by attaining more power one doesn't escape one's condition of isolation and anxiety. The bomb that was tossed with force, with anger and with a sense of vendetta in the dream, now in reality becomes a moment of exhilaration and, obviously of lucidity." - Dennis Criteser
FATHER'S SONG
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2016 - 06:58
Mourir pour des idées
Dal blog Fabrizio De André in English
"Morire per delle idee" is a translation/adaptation of Georges Brassens's "Mourir pour des idées" which was written in response to strong criticism for another of his songs "Les deux oncles," an anti-war song that was controversial because it treated two French brothers equally - one a British sympathizer and the other a collaborationist.
Canzoni, released in 1974, was a "filler" album, like Volume III, desired by De André's label. The only three previously unreleased songs here are covers of Dylan's "Desolation Row" and of two songs by Georges Brassens. Also included are two covers of Leonard Cohen songs.
Canzoni, released in 1974, was a "filler" album, like Volume III, desired by De André's label. The only three previously unreleased songs here are covers of Dylan's "Desolation Row" and of two songs by Georges Brassens. Also included are two covers of Leonard Cohen songs.
DYING FOR SOME IDEAS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2016 - 05:52
Mourir pour des idées
Attribuita a NTBAHA [sic] e datata 2/11/2014. Appare come una versione letterale dell'originale francese.
ان نموت من اجل افكار
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2016 - 05:45
Mourir pour des idées
Svensk version av Ola Henricsson och Örjan Hjorth.
Att dö för idéer è la versione in lingua svedese (il titolo è l'esatta resa in svedese di quello originale) interpretata da Ola Henricsson e Örjan Hjorth (ma la traduzione è del solo Ola Henricsson). Li vediamo qui interpretarla in uno spettacolo a bordo della nave S/S Marieholm, ormeggiata a Göteborg, il 6 marzo 2015. Il testo non è purtroppo reperibile in rete; ci occuperemo appena possibile di trascriverlo all'ascolto. [RV]
Att dö för idéer è la versione in lingua svedese (il titolo è l'esatta resa in svedese di quello originale) interpretata da Ola Henricsson e Örjan Hjorth (ma la traduzione è del solo Ola Henricsson). Li vediamo qui interpretarla in uno spettacolo a bordo della nave S/S Marieholm, ormeggiata a Göteborg, il 6 marzo 2015. Il testo non è purtroppo reperibile in rete; ci occuperemo appena possibile di trascriverlo all'ascolto. [RV]
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2016 - 04:50
Le Géant Hiver – Till et Nelle (1)
Le Géant Hiver – Till et Nelle (1)
Chanson française – Le Géant Hiver – Till et Nelle (1) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 26
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXIV)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continua)
Chanson française – Le Géant Hiver – Till et Nelle (1) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 26
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXIV)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continua)
La graisse des victimes fume
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/2/2016 - 23:57
Mourir pour des idées
Ripresa dai sottotitoli del video YouTube sopra proposto, con trascrizione diretta. La variante del portoghese utilizzato è chiaramente brasiliana.
MORRER POR IDEIAS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 20:41
La guerra di Piero
POLACCO / POLISH [2] - Szymon Gruda
Versione polacca cantabile di Szymon Gruda segnalatami da Kaśka Janiak (very cool) [KW]
da questa pagina
Versione polacca cantabile di Szymon Gruda segnalatami da Kaśka Janiak (very cool) [KW]
da questa pagina
PIERO
(continua)
(continua)
inviata da Kaśka Janiak tramite Krzysiek Wrona 10/2/2016 - 19:30
Mourir pour des idées
Dall'album "Suppliche e celebrazioni" (2008).
L'animazione è di Dario Faggella (http://www.faggella.it)
MORIR PER UN'IDEA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 18:30
Who's Gonna Investigate the Man Who Investigates Me?
[1939]
Parole e musica di Harold Rome
Testo trovato su Labor Arts
Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)
Dopo Gee, but I’d Like to Be a G-Man, ancora una canzone di Rome diretta contro John Edgar Hoover, per 48 anni consecutivi direttore dell’FBI, mezzo secolo di potere totale ed incondizionato interrotto soltanto dalla sua morte (naturale)… Un vero sceriffo, un G-man, che usò il pugno di ferro, e parecchio piombo, non solo contro gangster e mafia ma pure contro comunisti, radicali ed oppositori politici in genere…
Parole e musica di Harold Rome
Testo trovato su Labor Arts
Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)
Dopo Gee, but I’d Like to Be a G-Man, ancora una canzone di Rome diretta contro John Edgar Hoover, per 48 anni consecutivi direttore dell’FBI, mezzo secolo di potere totale ed incondizionato interrotto soltanto dalla sua morte (naturale)… Un vero sceriffo, un G-man, che usò il pugno di ferro, e parecchio piombo, non solo contro gangster e mafia ma pure contro comunisti, radicali ed oppositori politici in genere…
I’ve got a problem that is bothering me.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2016 - 14:00
Gee, but I’d Like to Be a G-Man
[1938]
Parole e musica di Harold Rome
Credo che però la melodia riprenda, parodisticamente, quella di “Gee, But I'd Like to Make You Happy” (di Larry Shay, Ward & Montgomery), successo del 1930.
Testo trovato su Labor Arts
Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)
Questa canzone di Harold Rome è è diretta contro John Edgar Hoover che all’epoca era già direttore dell’FBI da oltre... (continua)
Parole e musica di Harold Rome
Credo che però la melodia riprenda, parodisticamente, quella di “Gee, But I'd Like to Make You Happy” (di Larry Shay, Ward & Montgomery), successo del 1930.
Testo trovato su Labor Arts
Harold Rome (1908-1993) è stato un famoso compositore e autore americano di musical. Ebbe un grande successo a Broadway a cominciare dal secondo dopoguerra, ma già prima era diventato noto per aver realizzato la rivista musicale “Pins and Needles”, commissionatagli dal sindacato International Ladies' Garment Workers' Union (ILGWU), con le stesse lavoratrici e lavoratori come protagonisti, “the only hit ever produced by a labor union, and the only time when a group of unknown non-professionals brought a successful musical to Broadway” (John Kenrick)
Questa canzone di Harold Rome è è diretta contro John Edgar Hoover che all’epoca era già direttore dell’FBI da oltre... (continua)
When I grow up, I don’t want to be a fireman.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2016 - 13:38
The Ballad of Morris Schappes
[1942]
Scritta da Norman Franklin (?) ed Henry Foner (1919-2017), sindacalista, militante per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam.
Testo trovato su Labor Arts
Negli anni 40, giovane studente comunista, Henry Foner fu lui stesso vittima delle epurazioni nelle scuole newyorkesi stabilite dal Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System, uno dei tanti comitati che si occupavano della “bonifica” dei comunisti negli apparati pubblici.
Canzone in onore di Morris U. Schappes (1907–2004, nato Moishe Shapshilevich, di origine ucraina), la più illustre ed irriducibile delle vittime del Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System of the State of New York, il cosiddetto “Rapp-Coudert Committee”, uno dei comitati precursori della caccia alle streghe anticomunista che avrebbe visto il suo apice nei primi anni 50 con il senatore Joseph McCarthy.... (continua)
Scritta da Norman Franklin (?) ed Henry Foner (1919-2017), sindacalista, militante per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam.
Testo trovato su Labor Arts
Negli anni 40, giovane studente comunista, Henry Foner fu lui stesso vittima delle epurazioni nelle scuole newyorkesi stabilite dal Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System, uno dei tanti comitati che si occupavano della “bonifica” dei comunisti negli apparati pubblici.
Canzone in onore di Morris U. Schappes (1907–2004, nato Moishe Shapshilevich, di origine ucraina), la più illustre ed irriducibile delle vittime del Joint Legislative Committee to Investigate the Educational System of the State of New York, il cosiddetto “Rapp-Coudert Committee”, uno dei comitati precursori della caccia alle streghe anticomunista che avrebbe visto il suo apice nei primi anni 50 con il senatore Joseph McCarthy.... (continua)
When I put on long britches,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2016 - 12:50
Malèvera
2011
La Stessa Barca
Per Stefano Cucchi
La Stessa Barca
Per Stefano Cucchi
Nun s'adda sape' comme è fernuto chillu llà
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/2/2016 - 12:12
La justice
Alerta antifachista
[1973]
Texte remanié en 1980. A la mémoire de Christian Ranucci.
Dans un pays comme la France, l'accusé n'a pas toujours le bénéfice du doute. Ranucci a été l'avant-dernier condamné à mort et éxécuté de France. Il a été guillotiné à la prison des Baumettes à Marseille le 28 juillet 1976.La peine de mort a été abolie le 18 septembre 1981.
[1973]
Texte remanié en 1980. A la mémoire de Christian Ranucci.
Dans un pays comme la France, l'accusé n'a pas toujours le bénéfice du doute. Ranucci a été l'avant-dernier condamné à mort et éxécuté de France. Il a été guillotiné à la prison des Baumettes à Marseille le 28 juillet 1976.La peine de mort a été abolie le 18 septembre 1981.
C’est une vieille fille usée par de nombreux liftings
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/2/2016 - 10:12
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
La Déchirure
Alerta antifachista
En 1962 j'ai 16 ans, j'écris et je chante mes premières chansons. "La déchirure" est un texte sur la guerre d'Algérie. Je l'ai interprété à Lezoux (Puy de Dome) à l'occasion de la fête du village, le public l'a copieusement sifflé en geulant "Algérie Française" et à la fin du morceau certains ont entonné "La Marseillaise". Un peu plus tard trois individus me sont tombés dessus pour me corriger, des copains m'ont défendu et je m'en suis plustôt bien sorti. 41 ans plus tard je n'enlève pas une virgule à ce que j'ai écris à l'époque et comme beaucoup d'autres camarades, j'attends que la France reconnaisse le génocide des Algériens.
En octobre 61 à Paris une manifestation des opposants à la guerre se termine par une repression policière sanglante, des dizaine de cadavres d'Algériens sont repêchés dans la Seine.Le préfet de police de l'époque s'appelait Maurice Papon. Cet... (continua)
En 1962 j'ai 16 ans, j'écris et je chante mes premières chansons. "La déchirure" est un texte sur la guerre d'Algérie. Je l'ai interprété à Lezoux (Puy de Dome) à l'occasion de la fête du village, le public l'a copieusement sifflé en geulant "Algérie Française" et à la fin du morceau certains ont entonné "La Marseillaise". Un peu plus tard trois individus me sont tombés dessus pour me corriger, des copains m'ont défendu et je m'en suis plustôt bien sorti. 41 ans plus tard je n'enlève pas une virgule à ce que j'ai écris à l'époque et comme beaucoup d'autres camarades, j'attends que la France reconnaisse le génocide des Algériens.
En octobre 61 à Paris une manifestation des opposants à la guerre se termine par une repression policière sanglante, des dizaine de cadavres d'Algériens sont repêchés dans la Seine.Le préfet de police de l'époque s'appelait Maurice Papon. Cet... (continua)
Certains Français en Algérie
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/2/2016 - 10:10
Percorsi:
La guerra d'Algeria
Fabrizio De André: Monti di Mola
Dal blog Fabrizio De André in English
"Monti di Mola" takes place on the Emerald Coast of Sardinia. De André called the song a metaphor showing the impossibility of reaching one's dreams in a society that has become bureaucratic and standardized, where the imagination of the culture can't expand to accept "impossible dreams" that are on the verge of coming true. The song is in the Gallurese dialect.
It took six years after the tremendous success of Creuza de mä for De André to release his next studio album, Le nuvole (The Clouds). In the meantime, he and Mauro Pagani explored several avenues of musical collaboration which did not come to fruition. De André had this to say about Le nuvole: "I realized that people are just pissed off, and since Le nuvole is a symbol of this dissatisfaction, the transference, the intermediary for this general discontent, I would say that the album was welcomed... (continua)
"Monti di Mola" takes place on the Emerald Coast of Sardinia. De André called the song a metaphor showing the impossibility of reaching one's dreams in a society that has become bureaucratic and standardized, where the imagination of the culture can't expand to accept "impossible dreams" that are on the verge of coming true. The song is in the Gallurese dialect.
It took six years after the tremendous success of Creuza de mä for De André to release his next studio album, Le nuvole (The Clouds). In the meantime, he and Mauro Pagani explored several avenues of musical collaboration which did not come to fruition. De André had this to say about Le nuvole: "I realized that people are just pissed off, and since Le nuvole is a symbol of this dissatisfaction, the transference, the intermediary for this general discontent, I would say that the album was welcomed... (continua)
MOUNTAINS OF MOLA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 09:55
The General and the Goats
[1939 o 1940]
Parole di Mike Stratton
Musica di Saul Aarons
Musica di Mike Stratton
Testo trovato su Labor Arts
Pochissime le notizie reperibilin Rete sul conto di questo duo composto da Saul Aarons e Mike Stratton. Furono di certo, seppur marginalmente, due songwriter e a New York fecero parte dell’organizzazione “People’s Songs”, lì fondata nel 1945 da Pete Seeger, Alan Lomax e Lee Hays, nata per promuovere le canzoni provenienti dal movimento operaio americano.
Saul Aarons e Mike Stratton non sono passati alla storia perché le loro canzoni erano lunghe e difficili, più adatte al teatro musicale o al cabaret… E poi mica tutti possono diventare dei Pete Seeger! Comunque il buon vecchio Pete di certo si avvalse del lavoro di tanti come Aarons e Stratton.
Questa canzone fu scritta mentre in Europa si “combatteva” la cosiddetta “Phoney War” (la “Strana Guerra”, o in francese “drôle... (continua)
Parole di Mike Stratton
Musica di Saul Aarons
Musica di Mike Stratton
Testo trovato su Labor Arts
Pochissime le notizie reperibilin Rete sul conto di questo duo composto da Saul Aarons e Mike Stratton. Furono di certo, seppur marginalmente, due songwriter e a New York fecero parte dell’organizzazione “People’s Songs”, lì fondata nel 1945 da Pete Seeger, Alan Lomax e Lee Hays, nata per promuovere le canzoni provenienti dal movimento operaio americano.
Saul Aarons e Mike Stratton non sono passati alla storia perché le loro canzoni erano lunghe e difficili, più adatte al teatro musicale o al cabaret… E poi mica tutti possono diventare dei Pete Seeger! Comunque il buon vecchio Pete di certo si avvalse del lavoro di tanti come Aarons e Stratton.
Questa canzone fu scritta mentre in Europa si “combatteva” la cosiddetta “Phoney War” (la “Strana Guerra”, o in francese “drôle... (continua)
[Narrator]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2016 - 09:49
Percorsi:
Guerra agli animali
Blu
di I. Fornaciari – B. Dati – D. Calvetti – B. Dati – M. Fontana
Ed. Warner Chappell Music Italiana/La Ripa/Zucchero & Fornaciari Music – Milano – San Gimignano (SI) – Marina di Carrara (MS)
Direttamente da Sanremo, tra gli autori B.Dati, lo stesso di Cirano di Guccini, una onesta canzone sui viaggi della speranza sul mare, in quella specie di luna park del cuore-amore che è il festival di Sanremo.
Ed. Warner Chappell Music Italiana/La Ripa/Zucchero & Fornaciari Music – Milano – San Gimignano (SI) – Marina di Carrara (MS)
Direttamente da Sanremo, tra gli autori B.Dati, lo stesso di Cirano di Guccini, una onesta canzone sui viaggi della speranza sul mare, in quella specie di luna park del cuore-amore che è il festival di Sanremo.
C’è una donna in riva al mare
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/2/2016 - 09:43
Sidùn
Dal blog Fabrizio De André in English
"Sidon is a coastal city halfway between the southern border of Lebanon and Beirut. At the time this song was written, Lebanon was in the midst of a civil war that began in 1975 and that saw Israel invade and push towards Beirut in 1982. In De André's words, "Sidon is the Lebanese city that gave us, beyond the letters of our alphabet, even the invention of glass. I imagined myself, after the sudden attack of General Sharon in 1982, as a middle-aged Arab man, dirty, desperate, certainly poor, holding in his arms his own son, chewed up by the steel tracks of an armored tank. . . . The 'little death' alluded to at the end of this song should not be confused with the death of a little boy. Rather it is understood metaphorically as the end of a civilization and culture of a small country: Lebanon, Phoenicia, which at its discretion was perhaps the greatest... (continua)
"Sidon is a coastal city halfway between the southern border of Lebanon and Beirut. At the time this song was written, Lebanon was in the midst of a civil war that began in 1975 and that saw Israel invade and push towards Beirut in 1982. In De André's words, "Sidon is the Lebanese city that gave us, beyond the letters of our alphabet, even the invention of glass. I imagined myself, after the sudden attack of General Sharon in 1982, as a middle-aged Arab man, dirty, desperate, certainly poor, holding in his arms his own son, chewed up by the steel tracks of an armored tank. . . . The 'little death' alluded to at the end of this song should not be confused with the death of a little boy. Rather it is understood metaphorically as the end of a civilization and culture of a small country: Lebanon, Phoenicia, which at its discretion was perhaps the greatest... (continua)
SIDON
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 05:58
Nella mia ora di libertà
Dal blog Fabrizio De André in English
"In the final song, the worker realizes that individual protest has little chance of having results against power, and that to change things it's necessary to join with others and to act en masse, as did the students of May 1968 in France." - Dennis Criteser
IN MY HOUR OF FREEDOM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 05:23
Ballata degli impiccati
Dal blog Fabrizio De André in English
"La ballata degli impiccati" is closely related to a 1462 poem, "Ballade des pendus" by François Villon, written in prison while waiting for his execution. Whereas Villon asks for pity for the condemned, the lyrics of De Andrè and Bentivoglio express rancor for those who judged, for those who buried, even for those who remembered, all of whom will inevitably also meet their ends.
Tutti morimmo a stento, released in 1968, was one of the first concept albums in Italy. In De Andrè's own words, the album "speaks of death, not of bubble gum death with little bones, but of psychological death, moral death, mental death, that a normal person can encounter during his lifetime." After the success of Volume I, De André was provided for this next album a cutting edge recording studio complete with an 80-member orchestra, directed by Gian Piero Reverberi, and a... (continua)
"La ballata degli impiccati" is closely related to a 1462 poem, "Ballade des pendus" by François Villon, written in prison while waiting for his execution. Whereas Villon asks for pity for the condemned, the lyrics of De Andrè and Bentivoglio express rancor for those who judged, for those who buried, even for those who remembered, all of whom will inevitably also meet their ends.
Tutti morimmo a stento, released in 1968, was one of the first concept albums in Italy. In De Andrè's own words, the album "speaks of death, not of bubble gum death with little bones, but of psychological death, moral death, mental death, that a normal person can encounter during his lifetime." After the success of Volume I, De André was provided for this next album a cutting edge recording studio complete with an 80-member orchestra, directed by Gian Piero Reverberi, and a... (continua)
BALLAD OF THE HANGED MEN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 21:49
Fabrizio De André: Amico fragile
Dal blog Fabrizio De André in English
"De André wrote "Amico fragile" in a drunken rage after attending a party of rich Italians vacationing on Sardinia. They were only interested in having him play guitar and sing his songs, whereas De André wanted to engage people in discussions about events going on in Italy. He became ever more frustrated and inebriated with the shallowness of the evening, returning home to stay up all night and produce this "stream of semi-consciousness" rant. The song was a staple in his live shows and was one of De André's favorites." - Dennis Criteser
"De André wrote "Amico fragile" in a drunken rage after attending a party of rich Italians vacationing on Sardinia. They were only interested in having him play guitar and sing his songs, whereas De André wanted to engage people in discussions about events going on in Italy. He became ever more frustrated and inebriated with the shallowness of the evening, returning home to stay up all night and produce this "stream of semi-consciousness" rant. The song was a staple in his live shows and was one of De André's favorites." - Dennis Criteser
FRAGILE FRIEND
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:47
Andrea
Dal blog Fabrizio De André in English
"Andrea" is both an anti-war song and a statement of solidarity with and acceptance of gays, as the song is about the love between two men (Andrea is a man's name in Italian). The setting for the song is World War I, which can be deduced because intense battles occurred on the ground in the mountains of Trent during WWI, whereas in WWII Trent suffered bombing from the air by the Germans toward the end of the war.
Rimini grew out of De André's disappointments with the political events of the previous couple of years. In close collaboration with Massimo Bubola, a young 24-year-old who had just released his first album, De André explored several social and political themes, including abortion, homosexuality, and how the petty bourgeois attempted to move into the ranks of the powerful and rise above the political and social turmoil of the times. The music... (continua)
"Andrea" is both an anti-war song and a statement of solidarity with and acceptance of gays, as the song is about the love between two men (Andrea is a man's name in Italian). The setting for the song is World War I, which can be deduced because intense battles occurred on the ground in the mountains of Trent during WWI, whereas in WWII Trent suffered bombing from the air by the Germans toward the end of the war.
Rimini grew out of De André's disappointments with the political events of the previous couple of years. In close collaboration with Massimo Bubola, a young 24-year-old who had just released his first album, De André explored several social and political themes, including abortion, homosexuality, and how the petty bourgeois attempted to move into the ranks of the powerful and rise above the political and social turmoil of the times. The music... (continua)
ANDREA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:36
Canzone per l’estate
Dal blog Fabrizio De André in English
"The music of "Canzone per l'estate" is entirely De Gregori's, while the lyrics were co-written. De André described the song as somewhat autobiographical, describing the tension between the bourgeois life he grew up in and lived much of his life in, and his attraction to anarchism and to society's outcasts who seemed more genuine and alive than the upper classes. Indeed the song describes well the soul-sapping nature of a comfortable, prosperous life that takes one away from vitality and even political engagement ("your eyes closed to the people")." - Dennis Criteser
SONG FOR THE SUMMER
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:25
La cattiva strada
Dal blog Fabrizio De André in English
"Literally, "cattiva strada" means "bad road." But in a moral sense, if you're straying down the wrong path, going down a slippery slope or leading someone astray, you're on a "cattiva strada" and more than a paving crew will be needed. Author and De André expert Cesare Romana observed the following about "La cattiva strada": "The song is among the most illustrative of the philosophy of a great moralist disguised as an 'immoralist.' The bad road represents a pirate ethic, and also the free port where the powers-that-be don't come. Thus it comes to be defined as bad, yet holding these mainstream powers at a distance endows a force most subversive and revolutionary that can be placed at our disposition: love. The fact is that De André never moved far from the bad road. He continued to think that the humanity, love and dignity of man resided there, and... (continua)
"Literally, "cattiva strada" means "bad road." But in a moral sense, if you're straying down the wrong path, going down a slippery slope or leading someone astray, you're on a "cattiva strada" and more than a paving crew will be needed. Author and De André expert Cesare Romana observed the following about "La cattiva strada": "The song is among the most illustrative of the philosophy of a great moralist disguised as an 'immoralist.' The bad road represents a pirate ethic, and also the free port where the powers-that-be don't come. Thus it comes to be defined as bad, yet holding these mainstream powers at a distance endows a force most subversive and revolutionary that can be placed at our disposition: love. The fact is that De André never moved far from the bad road. He continued to think that the humanity, love and dignity of man resided there, and... (continua)
THE ERRANT WAY
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 18:41
C'era una volta
Chanson italienne – C'era una volta – Giorgio Laneve – 1976
Aux débuts des années '70, dans la vague « cantautorale » (chansonnière) italienne qui aura duré, plus ou moins, jusqu'à la fin de la décennie pour ensuite succomber (même musicalement) lors des années de strontium de la décennie suivante, Giorgio Laneve représenta une voix certes menue et polie, mais avec des traits d'originalité (et d'authentique poésie). Ingénieur électronique de formation, Giorgio Laneve commença fort jeune et, pendant une certaine période, il jouit même d'une certaine popularité, sans jouer des coudes (moi-même je me rappelle d'avoir vu une allusion à lui dans le journal de Mickey Mouse, je ne plaisante pas). En 1970, à 24 ans à peine, arriva à l'improviste en second au alors très célèbre « Disque pour l'été » avec Amore dove sei?Amour où es -tu ? , qui reste probablement sa chanson la plus célèbre. Il... (continua)
Aux débuts des années '70, dans la vague « cantautorale » (chansonnière) italienne qui aura duré, plus ou moins, jusqu'à la fin de la décennie pour ensuite succomber (même musicalement) lors des années de strontium de la décennie suivante, Giorgio Laneve représenta une voix certes menue et polie, mais avec des traits d'originalité (et d'authentique poésie). Ingénieur électronique de formation, Giorgio Laneve commença fort jeune et, pendant une certaine période, il jouit même d'une certaine popularité, sans jouer des coudes (moi-même je me rappelle d'avoir vu une allusion à lui dans le journal de Mickey Mouse, je ne plaisante pas). En 1970, à 24 ans à peine, arriva à l'improviste en second au alors très célèbre « Disque pour l'été » avec Amore dove sei?Amour où es -tu ? , qui reste probablement sa chanson la plus célèbre. Il... (continua)
IL ÉTAIT UNE FOIS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2016 - 15:23
Capitalistic Boss
[1937 o 1941]
Parole di Saul Aarons
Musica di Mike Stratton
Testo trovato su Labor Arts
Canzone inclusa nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (1996)
Originariamente pubblicato sul Volume III (nn. 6 e 7, luglio/agosto 1948) del “People's Song Bulletin”
Non ci sono molto notizie in Rete sull’autore di questa allegra e sarcastica canzoncina, dotata di un umorismo marcatamente “yiddish”… Mettendo insieme alcuni frammenti, Saul Aarons deve essere stato, seppur marginalmente, un songwriter che a New York fece parte dell’organizzazione “People’s Songs”, lì fondata nel 1945 da Pete Seeger, Alan Lomax e Lee Hays, nata per promuovere le canzoni provenienti dal movimento operaio americano.
Sono un boss capitalista… non sono cattivo, è che mi dipingono così… E’ vero, a volte mi comporto male ma non so spiegarmi il perché, c’è qualcosa che non va nel mio cervello… Sono malato di “capitalistite”!...
Parole di Saul Aarons
Musica di Mike Stratton
Testo trovato su Labor Arts
Canzone inclusa nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (1996)
Originariamente pubblicato sul Volume III (nn. 6 e 7, luglio/agosto 1948) del “People's Song Bulletin”
Non ci sono molto notizie in Rete sull’autore di questa allegra e sarcastica canzoncina, dotata di un umorismo marcatamente “yiddish”… Mettendo insieme alcuni frammenti, Saul Aarons deve essere stato, seppur marginalmente, un songwriter che a New York fece parte dell’organizzazione “People’s Songs”, lì fondata nel 1945 da Pete Seeger, Alan Lomax e Lee Hays, nata per promuovere le canzoni provenienti dal movimento operaio americano.
Sono un boss capitalista… non sono cattivo, è che mi dipingono così… E’ vero, a volte mi comporto male ma non so spiegarmi il perché, c’è qualcosa che non va nel mio cervello… Sono malato di “capitalistite”!...
I'm the much-maligned capitalistic boss
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2016 - 13:47
Spring Song
[1941]
Versi di Harry Schachter
Musica di Earl Robinson
Trovo il brano in un paio di compilation, quella proveniente dalla DDR intitolata “Das Andere Amerika” (1966) e la più recente “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (sempre tedesca ma del 1996)
Sicuramente una delle canzoni contro la guerra e pacifiste più sfigate della Storia.
Paul Robeson la incise nel maggio del 1941… Il 22 giugno Hitler invase l’Unione Sovietica… Il 7 luglio un contingente americano sbarcava in Islanda a sostegno delle truppe britanniche, primo assaggio del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, formalizzato poi a dicembre dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor…
La “Canzone della Primavera” la cantarono veramente in pochi e per poco…
Versi di Harry Schachter
Musica di Earl Robinson
Trovo il brano in un paio di compilation, quella proveniente dalla DDR intitolata “Das Andere Amerika” (1966) e la più recente “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (sempre tedesca ma del 1996)
Sicuramente una delle canzoni contro la guerra e pacifiste più sfigate della Storia.
Paul Robeson la incise nel maggio del 1941… Il 22 giugno Hitler invase l’Unione Sovietica… Il 7 luglio un contingente americano sbarcava in Islanda a sostegno delle truppe britanniche, primo assaggio del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, formalizzato poi a dicembre dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor…
La “Canzone della Primavera” la cantarono veramente in pochi e per poco…
Oh, I wonder will we be at war this spring.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2016 - 11:37
The Strange Funeral in Braddock
[1925]
Versi di Itzok Isaac Granich, in arte Michael "Mike" Gold (1894-1967), ebreo americano di origine rumena, scrittore, critico letterario, militante comunista
Musica di Elie Siegmeister (1909-1991), compositore ed autore
Nel 1936 il brano fu inciso da Mordecai Baumann (1912-2007), baritono newyorkese
Testo trovato qui
A Braddock, periferia di Pittsburgh, Pennsylvania, nel 1873 fu impiantato l’“Edgar Thomson Steel Works”, uno dei primi stabilimenti per la produzione dell’acciaio ad usare altiforni per il cosiddetto processo Bessemer, innovativi per l’epoca. La fabbrica richiamò un gran numero di immigrati, soprattutto da Croazia, Slovenia e Ungheria. La fortuna di Braddock, fondata sulla “monocoltura” dell’acciaio, ebbe tragicamente termine tra gli anni 70 e gli 80 del secolo scorso. La crisi produttiva ed occupazionale, unitamente alla diffusione massiccia di crack e cocaina, distrussero... (continua)
Versi di Itzok Isaac Granich, in arte Michael "Mike" Gold (1894-1967), ebreo americano di origine rumena, scrittore, critico letterario, militante comunista
Musica di Elie Siegmeister (1909-1991), compositore ed autore
Nel 1936 il brano fu inciso da Mordecai Baumann (1912-2007), baritono newyorkese
Testo trovato qui
A Braddock, periferia di Pittsburgh, Pennsylvania, nel 1873 fu impiantato l’“Edgar Thomson Steel Works”, uno dei primi stabilimenti per la produzione dell’acciaio ad usare altiforni per il cosiddetto processo Bessemer, innovativi per l’epoca. La fabbrica richiamò un gran numero di immigrati, soprattutto da Croazia, Slovenia e Ungheria. La fortuna di Braddock, fondata sulla “monocoltura” dell’acciaio, ebbe tragicamente termine tra gli anni 70 e gli 80 del secolo scorso. La crisi produttiva ed occupazionale, unitamente alla diffusione massiccia di crack e cocaina, distrussero... (continua)
Listen to the drums of a strange American funeral.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2016 - 10:24
Canzone per l’estate
In realtà, Fabrizio De André descrisse questa canzone (il cui testo è, sarà bene ricordarlo, stato scritto assieme a Francesco De Gregori) come in un certo qual modo autobiografica. Parla, secondo De André, della tensione tra la vita borghese in cui era cresciuto e aveva vissuto parte della sua vita, e l’attrazione per l’Anarchia e per gli “ultimi” della società, che gli sembravano molto più vivi e genuini delle classi superiori. Fatta salva l’oscurità del testo, caratteristica del resto saliente di quell’album “degregoriano”, si avverte comunque abbastanza bene l’attacco alla vita borghese, confortevole e prospera, che distoglie l’essere umano dalla vitalità e dall’impegno politico (gli “occhi chiusi sulla gente”). Per quel che mi riguarda, l’ho sempre avvertita molto come una canzone sulla dissoluzione della famiglia borghese.
Riccardo Venturi 9/2/2016 - 08:06
Il testamento di Tito
Dal blog Fabrizio De André in English
"Il testamento di Tito" takes us into the Old Testament to the Ten Commandments. Tito, the so-called good thief from the Syriac Infancy Gospel, recounts how he violated each of the commandments (except "Thou shalt not kill"), offering critiques along the way. De André considered this song one of his very best for its hard-hitting social impact." - Dennis Criteser
TITO'S WILL
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:42
Il Pescatore
Dal blog Fabrizio De André in English
"Il pescatore" was released in 1970 as a single. One of De André's most popular songs, it never appeared on a studio album, but can be heard on several live albums." - Dennis Criteser
THE FISHERMAN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:27
La domenica delle salme
Dal blog Fabrizio De André in English
""La domenica delle salme" is one of De André's most political songs, full of references not easily discernible. The second verse refers to a Milan retirement home resident who was discovered dead under mysterious circumstances. The third verse may refer to a series of murders by a neo-Nazi duo who tagged themselves as Ludwig. The fourth verse refers to the Polish refugees who came to Italy after the fall of the Soviet Union and who worked the streets cleaning car windows (i.e., redoing the makeup of the capitalists heading off to the beach). The fifth verse refers to businessmen looking to profit from the opening of the countries of the former Soviet Union, and the sixth verse refers to the neo-Nazism that subsequently raised its head. The seventh verse may refer to the need for another visible symbol for members of the left and the right to use to... (continua)
""La domenica delle salme" is one of De André's most political songs, full of references not easily discernible. The second verse refers to a Milan retirement home resident who was discovered dead under mysterious circumstances. The third verse may refer to a series of murders by a neo-Nazi duo who tagged themselves as Ludwig. The fourth verse refers to the Polish refugees who came to Italy after the fall of the Soviet Union and who worked the streets cleaning car windows (i.e., redoing the makeup of the capitalists heading off to the beach). The fifth verse refers to businessmen looking to profit from the opening of the countries of the former Soviet Union, and the sixth verse refers to the neo-Nazism that subsequently raised its head. The seventh verse may refer to the need for another visible symbol for members of the left and the right to use to... (continua)
PSALM SUNDAY
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:07
Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
Dal blog Fabrizio De André in English
"This song was released in 1963 as the B side of a 45 with "Il fannullone" as the A-side. The text was written by a friend from childhood, Paolo Villagio, and the music is by De Andrè. The Battle of Poitiers occurred in 732, a battle between the Franks and the Moors in what is now northern France. The song is in the style of popular French pastourelles sung by medieval troubadours about encounters between knights and country girls. In 1965 a complaint was brought against De Andrè and his label Karim for obscene content in the lyrics. The case was settled in De Andrè's favor in 1968. The Italian in this song is an old style, and Riccardo Venturi has done a nice translation into a similarly "olde" style of English." - Dennis Criteser
CHARLES MARTEL RETURNS FROM THE BATTLE OF POITIERS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 06:56
Il fannullone
Dal blog Fabrizio De André in English
"Il fannul[l]one" was the A-side of De Andrè's third single on Karim, released in 1963. It was co-written with Paolo Villaggio, a childhood friend. There are several strains in this early song that will surface regularly in later songs: going against the grain of mainstream society, a sense of irony towards so-called respectable folk ("la gente per bene"), and an irreverent and playful attitude. The song no doubt sprang from the anti-conformist lifestyles of the two young authors. Riccardo Venturi called this song "deliciously revolutionary and subversive" and described it as a "hymn to doing nothing," where to do nothing is to live life truly, not allowing a dehumanized corporate complex to take it away from you." - Dennis Criteser
"Il fannul[l]one" was the A-side of De Andrè's third single on Karim, released in 1963. It was co-written with Paolo Villaggio, a childhood friend. There are several strains in this early song that will surface regularly in later songs: going against the grain of mainstream society, a sense of irony towards so-called respectable folk ("la gente per bene"), and an irreverent and playful attitude. The song no doubt sprang from the anti-conformist lifestyles of the two young authors. Riccardo Venturi called this song "deliciously revolutionary and subversive" and described it as a "hymn to doing nothing," where to do nothing is to live life truly, not allowing a dehumanized corporate complex to take it away from you." - Dennis Criteser
THE SLOUCH
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 06:20
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