Der Zoologe von Berlin
Chanson allemande – Der Zoologe von Berlin – Frank Wedekind – 1899 – Ernst Busch – 1964
Paroles de Frank Wedekind (1864-1918), écrivain, dramaturge et chansonnier, un des principaux précurseurs du Kabarett allemand. Du recueil intitulé « Die vier Jahreszeiten », publié à Munich en 1905.
Interprétée par Ernst Busch, dans « Spottlieder », disque entièrement dédié aux chansons de Wedekind, publié en Allemagne Démocratique en 1964.
La ballade Im Heiligen Land que Wedekind publia en 1898 dans la revue satirique Simplicissimus lui valut la condamnation pour lèse-majesté, et la majesté n’était rien moins que le Kaiser Guillaume II. Si bien que Wedekind, en même temps que son ami Heine, illustrateur de la revue, firent sept mois de prison. « Le zoologue de Berlin » est une réflexion sur cette mesure de censure et d'intimidation à laquelle, évidemment, Wedekind ne se plia pas…
Dialogue maïeutique
Cette... (continua)
Paroles de Frank Wedekind (1864-1918), écrivain, dramaturge et chansonnier, un des principaux précurseurs du Kabarett allemand. Du recueil intitulé « Die vier Jahreszeiten », publié à Munich en 1905.
Interprétée par Ernst Busch, dans « Spottlieder », disque entièrement dédié aux chansons de Wedekind, publié en Allemagne Démocratique en 1964.
La ballade Im Heiligen Land que Wedekind publia en 1898 dans la revue satirique Simplicissimus lui valut la condamnation pour lèse-majesté, et la majesté n’était rien moins que le Kaiser Guillaume II. Si bien que Wedekind, en même temps que son ami Heine, illustrateur de la revue, firent sept mois de prison. « Le zoologue de Berlin » est une réflexion sur cette mesure de censure et d'intimidation à laquelle, évidemment, Wedekind ne se plia pas…
Dialogue maïeutique
Cette... (continua)
LE ZOOLOGUE DE BERLIN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/11/2016 - 22:45
Letter From the Draft Board
A letter has come to me, darling
(continua)
(continua)
3/11/2016 - 20:59
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Le déserteur
INGLESE / ENGLISH / ANGLAIS [1] - John Brunner
Broadside #50 september 1964
Boris Vian, poet, novelist, amateur jazz trumpeter and left-wing activist, died - I believe in 1959 - at the comparatively early age of 45. His best-known works are a novel about race prejudice, "J' Irai Cracher sur vos Tombes" (I will Spit on your Graves)' from which an extremely bad movie was made just before his death, and this song, a protest against the Algerian war. It was recorded very successfully by the Algerian singer Mouloudji, but was banned by the French government and withdrawn in both printed and recorded versions; we first heard it in Sweden (translated very well, I'm told), and then on discovering its origin attempted without success to locate a copy in France, Belgium or Britain. The French text was eventually supplied to us by some pacifists in Lyons; I prepared the translation and my wife Marjorie... (continua)
Broadside #50 september 1964
Boris Vian, poet, novelist, amateur jazz trumpeter and left-wing activist, died - I believe in 1959 - at the comparatively early age of 45. His best-known works are a novel about race prejudice, "J' Irai Cracher sur vos Tombes" (I will Spit on your Graves)' from which an extremely bad movie was made just before his death, and this song, a protest against the Algerian war. It was recorded very successfully by the Algerian singer Mouloudji, but was banned by the French government and withdrawn in both printed and recorded versions; we first heard it in Sweden (translated very well, I'm told), and then on discovering its origin attempted without success to locate a copy in France, Belgium or Britain. The French text was eventually supplied to us by some pacifists in Lyons; I prepared the translation and my wife Marjorie... (continua)
The Deserter
(continua)
(continua)
inviata da dq82 3/11/2016 - 16:55
Friedenslied
1964
Eric Bentley / Hanns Eisler – Songs Of Hanns Eisler
Broadside #49, agosto 1964
The starting point of this song is a Spanish lyric by Neruda. This was rendered into German by Brecht. The English words are E. Bentley's, the music is Eisler's and is sung and played by Eric Bentley on a new Folkways release, Songs Of Hanns Eisler.
Eric Bentley / Hanns Eisler – Songs Of Hanns Eisler
Broadside #49, agosto 1964
The starting point of this song is a Spanish lyric by Neruda. This was rendered into German by Brecht. The English words are E. Bentley's, the music is Eisler's and is sung and played by Eric Bentley on a new Folkways release, Songs Of Hanns Eisler.
Peace to the house that is mine;
(continua)
(continua)
inviata da dq82 3/11/2016 - 15:55
A World of Peace
La canzone e scritta da Hilde Frateur. Dapertutto che andava per fare concerti, qualcuno del publico la dava un aiuto per fare una nuova strofa! Cosi, Hilde canta in 11 lingue sua canzone di Pace! Lei ha anche altri canzoni sul rispetto per umo e terra.
A WORLD OF PEACE muziek/tekst: Hilde Frateur & people all over the world cd Stad nr. 4
italiano / francese / olandese / siciliano/ beduino /tedesco / spagnolo / tagalog
A WORLD OF PEACE muziek/tekst: Hilde Frateur & people all over the world cd Stad nr. 4
italiano / francese / olandese / siciliano/ beduino /tedesco / spagnolo / tagalog
Sto sognando di un mondo
(continua)
(continua)
inviata da Hilde Frateur 3/11/2016 - 11:48
Laika
[1988]
Scritta da Nacho Cano
Nell'album intitolato “Descanso dominical”
Niente più che una canzoncina pop interpretata dall'infantile, e sinceramente imbarazzante, voce di Ana Torroja. Ma la propongo perchè è un tributo a Kudrjavka, meglio conosciuta come Laika, una cagnolina di tre anni che fu il primo essere vivente sacrificato nella corsa allo Spazio che nella seconda metà del 900 fu uno dei capitoli della Guerra (nemmeno troppo) Fredda tra Stati Uniti d'America e URSS.
Il 3 novembre del 1957 la navicella orbitante Sputnik 2, con a bordo la povera cagnetta immobilizzata e monitorata, fu lanciata dal cosmodromo di Bajkonur. L'obiettivo era ovviamente quello di testare le reazioni di un organismo animale evoluto, ma sacrificabile, in quelle condizioni estreme. La propaganda esaltò il successo dell'esperimento: venne detto che Laika era sopravvissuta il tempo sufficiente a raccogliere... (continua)
Scritta da Nacho Cano
Nell'album intitolato “Descanso dominical”
Niente più che una canzoncina pop interpretata dall'infantile, e sinceramente imbarazzante, voce di Ana Torroja. Ma la propongo perchè è un tributo a Kudrjavka, meglio conosciuta come Laika, una cagnolina di tre anni che fu il primo essere vivente sacrificato nella corsa allo Spazio che nella seconda metà del 900 fu uno dei capitoli della Guerra (nemmeno troppo) Fredda tra Stati Uniti d'America e URSS.
Il 3 novembre del 1957 la navicella orbitante Sputnik 2, con a bordo la povera cagnetta immobilizzata e monitorata, fu lanciata dal cosmodromo di Bajkonur. L'obiettivo era ovviamente quello di testare le reazioni di un organismo animale evoluto, ma sacrificabile, in quelle condizioni estreme. La propaganda esaltò il successo dell'esperimento: venne detto che Laika era sopravvissuta il tempo sufficiente a raccogliere... (continua)
Era rusa y se llamaba Laika
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/11/2016 - 21:06
Percorsi:
Guerra agli animali
Poco di buono
LA STORIA DIETRO LE CANZONI: POCO DI BUONO
“Poco di buono”, canzone di Foce Carmosina pubblicata da Claudio Lolli nel suo “La scoperta dell’America” del 2006 e poi dai GANG ne “La Rossa Primavera”, è una canzone di storia.
Perché come poche altre racconta nei dettagli e ricostruisce con accuratezza documentata un episodio della Resistenza piemontese, accaduto nella notte del 23 dicembre 1944 (“Ivrea ha tremato e stanotte è Natale”): la distruzione del ponte sulla Dora Baltea, strategico in quanto vi passavano i convogli pieni di materiale bellico prodotto nelle acciaierie di Cogne e diretto in Germania. Gli Alleati avevano a lungo progettato il sabotaggio, mai realizzato per la troppa vicinanza al centro abitato. Se ne fanno carico 13 partigiani della VII brigata Giustizia e Libertà, materialmente minano il ponte Mario Pellizzari (Alimiro), il Poco di Buono della canzone e Amos Missori,... (continua)
“Poco di buono”, canzone di Foce Carmosina pubblicata da Claudio Lolli nel suo “La scoperta dell’America” del 2006 e poi dai GANG ne “La Rossa Primavera”, è una canzone di storia.
Perché come poche altre racconta nei dettagli e ricostruisce con accuratezza documentata un episodio della Resistenza piemontese, accaduto nella notte del 23 dicembre 1944 (“Ivrea ha tremato e stanotte è Natale”): la distruzione del ponte sulla Dora Baltea, strategico in quanto vi passavano i convogli pieni di materiale bellico prodotto nelle acciaierie di Cogne e diretto in Germania. Gli Alleati avevano a lungo progettato il sabotaggio, mai realizzato per la troppa vicinanza al centro abitato. Se ne fanno carico 13 partigiani della VII brigata Giustizia e Libertà, materialmente minano il ponte Mario Pellizzari (Alimiro), il Poco di Buono della canzone e Amos Missori,... (continua)
Dq82 2/11/2016 - 17:28
The Vine And The Fig Tree
VIINIKÖYNNÖS JA VIIKUNAPUU
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 2/11/2016 - 12:10
We are Gentle Angry Women (Singing For Our Lives)
We are a gentle, angry people
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/11/2016 - 16:56
The Bumblebee
1965
Today Is the Highway
I bambini passano l'età dei perché, a volta nella loro semplicità i loro perché mettono in ridicolo il mondo dei grandi: "perché alcuni uomini odiano?" "perché la gente viene a chiedere i dollari, se sono fatti solo di carta?"
Broadside #47, giugno 1964
Today Is the Highway
I bambini passano l'età dei perché, a volta nella loro semplicità i loro perché mettono in ridicolo il mondo dei grandi: "perché alcuni uomini odiano?" "perché la gente viene a chiedere i dollari, se sono fatti solo di carta?"
Broadside #47, giugno 1964
Oh why does the bumblebee fly?
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/11/2016 - 16:42
Nothing but a Soldier
1964
Broadside #46, maggio 1964
Broadside #46, maggio 1964
When Iwas a baby, Black as I could be
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/11/2016 - 16:33
Hanging on a Tree
1964
Where Have all the Flowers Gone/ Hanging On A Tree
Pubblicato su Broadside #42, march 1964
This song comes from Britain and is, of course, about South Africa.
Where Have all the Flowers Gone/ Hanging On A Tree
Pubblicato su Broadside #42, march 1964
This song comes from Britain and is, of course, about South Africa.
I saw a black man hanging on a tree
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/11/2016 - 15:02
Olof Palme
1987
Big Questions
Sven Olof Joachim Palme (pron. ˈuːlɔf ˈpalˌmɛ; Stoccolma, 30 gennaio 1927 – Stoccolma, 1º marzo 1986) è stato un politico svedese, leader del Partito Socialdemocratico Svedese e primo ministro della Svezia in carica al momento della sua morte per omicidio, durante un attentato nella tarda sera del 28 febbraio 1986.
Pragmatico e deciso, condusse una vita politica coraggiosa e rischiosa in chiave internazionale, opponendosi alla guerra nel Vietnam, all'apartheid e alla proliferazione delle armi nucleari. Intrattenne buoni rapporti col blocco comunista (pur criticandone duramente il totalitarismo), con la Cuba di Fidel Castro, il Cile di Salvador Allende, manifestando una decisa opposizione diplomatica al governo dittatoriale di Augusto Pinochet, instauratosi nel paese sudamericano dopo la morte violenta di Allende durante il golpe del 1973 voluto dagli USA, e con i paesi... (continua)
Big Questions
Sven Olof Joachim Palme (pron. ˈuːlɔf ˈpalˌmɛ; Stoccolma, 30 gennaio 1927 – Stoccolma, 1º marzo 1986) è stato un politico svedese, leader del Partito Socialdemocratico Svedese e primo ministro della Svezia in carica al momento della sua morte per omicidio, durante un attentato nella tarda sera del 28 febbraio 1986.
Pragmatico e deciso, condusse una vita politica coraggiosa e rischiosa in chiave internazionale, opponendosi alla guerra nel Vietnam, all'apartheid e alla proliferazione delle armi nucleari. Intrattenne buoni rapporti col blocco comunista (pur criticandone duramente il totalitarismo), con la Cuba di Fidel Castro, il Cile di Salvador Allende, manifestando una decisa opposizione diplomatica al governo dittatoriale di Augusto Pinochet, instauratosi nel paese sudamericano dopo la morte violenta di Allende durante il golpe del 1973 voluto dagli USA, e con i paesi... (continua)
Y'know?
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/11/2016 - 14:40
Working Class Hero
Versione degli Eld Attack Krossa.
Questa è stata una sorpresa. E non è nemmeno niente male.
Questa è stata una sorpresa. E non è nemmeno niente male.
leoskini 31/10/2016 - 19:24
Il poeta
la giustizia sociale non ha colori o fedi politiche è trasversale nel cuore di chi ama. Giusto inserirla
fabbregas 31/10/2016 - 16:51
Attraverso l'acqua
2016
Lotto infinito
Testo di Enzo Avitabile e Francesco De Gregori.
Musica di Enzo Avitabile.
“Attraverso l’acqua” che canti con Francesco De Gregori racconta il dramma dei migranti di Lampedusa…
Ho scritto questa canzone a Lampedusa in occasione della presentazione del film di Johnathan Demme “Music Life” sulla mia vita. Il brano è cresciuto man mano, si è allargato fino a diventare un brano che racconta non solo il dramma di chi approda su quell’isola, ma anche la nostra migrazione, la migrazione della nostra anima. Siamo tutti immigrati perché cerchiamo questa sponda d’oro, questa terra di nessuno. Lampedusa è così la terra della speranza, il simbolo della salvezza, mentre il mare è sia fonte di vita ma anche un ostacolo da superare. Insieme a Francesco De Gregori cantiamo questo canto di accoglienza che è una riflessione sulla realtà che ci circonda per poi andare in una dimensione più ampia, più spirituale.
blogfoolk.com
Lotto infinito
Testo di Enzo Avitabile e Francesco De Gregori.
Musica di Enzo Avitabile.
“Attraverso l’acqua” che canti con Francesco De Gregori racconta il dramma dei migranti di Lampedusa…
Ho scritto questa canzone a Lampedusa in occasione della presentazione del film di Johnathan Demme “Music Life” sulla mia vita. Il brano è cresciuto man mano, si è allargato fino a diventare un brano che racconta non solo il dramma di chi approda su quell’isola, ma anche la nostra migrazione, la migrazione della nostra anima. Siamo tutti immigrati perché cerchiamo questa sponda d’oro, questa terra di nessuno. Lampedusa è così la terra della speranza, il simbolo della salvezza, mentre il mare è sia fonte di vita ma anche un ostacolo da superare. Insieme a Francesco De Gregori cantiamo questo canto di accoglienza che è una riflessione sulla realtà che ci circonda per poi andare in una dimensione più ampia, più spirituale.
blogfoolk.com
Pecché m’addimane si songo italiano,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 31/10/2016 - 08:31
Nuclear Neurosis Blues
Bobby Evans
Now the President came upon the scene
(continua)
(continua)
30/10/2016 - 21:25
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
anonimo
Ancora un'altra parodia, di Leda Randolph
(questa rischia di essere una delle canzoni più parodiate della storia...)
da Broadside 69
"Feeling that someone just had to came up with another set of words to that song I gave it a try and wound up with the following." L.R.
(questa rischia di essere una delle canzoni più parodiate della storia...)
da Broadside 69
"Feeling that someone just had to came up with another set of words to that song I gave it a try and wound up with the following." L.R.
MEN WHO DIE
(continua)
(continua)
28/10/2016 - 18:57
How Far We Have Come?
(1965)
da Broadside #65 dicembre 1965
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 61 del 15 agosto 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una completa storia degli Stati Uniti, dallo sterminio dei nativi all'imperialismo.
da Broadside #65 dicembre 1965
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 61 del 15 agosto 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”
Una completa storia degli Stati Uniti, dallo sterminio dei nativi all'imperialismo.
When our fathers came to this golden land
(continua)
(continua)
28/10/2016 - 18:01
Ensam kvar
English adaptation by Riccardo Venturi
October 28, 2016, 08:51
October 28, 2016, 08:51
YOU ARE ALONE
(continua)
(continua)
28/10/2016 - 08:51
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[1929]
Una canzone scritta nel 1929 a New York da due immigrati dall'Europa dell'est, ebrei. Si tratta di
Aaron Domnits (versi), proveniente forse dalla Bielorussia, e Mikhl Gelbart (musica), proveniente da Łódź, in Polonia, l'autore di מחנות גײען e di molte altre canzoni yiddish.
Chiedo ovviamente (ed umilmente) aiuto a Riccardo per il testo yiddish, che ho trovato qui ma solo come file d'immagine in formato png.
Propongo poi di seguito una traslitterazione in caratteri latini (anche questa da verificare) e una traduzione francese, trovate sempre alla pagina indicata. La traduzione italiana l'ho trovata invece su “Tutti mi chiamano Ziamele: musiche yiddish” di Claudio Canal
Trovo la canzone interpretata da:
Shoshana Kalisch, nel disco collettivo “We Died in Hell—They Called it Passchendaele” del 1993;
June Tabor (ma credo si tratti di un adattamento in inglese) nel suo... (continua)