![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
In un antico palazzo
![In un antico palazzo](img/thumb/c4046_130x140.jpeg?1328381842)
Sol: in un antico palazzo Do: Nel cuore Re: della tua Sol: città Sol/Do/Sol Sol: Si lotta col tempo, Do: Si muore Re: nessuno lo sa Re/Resus4/Re Do: se passi vicino a 'ste Sol: mura Do: ti prego staccane Sol: un pezzo Do: se pensi di avere Sol: paura Do: ricorda Sol: che adesso Do: proprio in questo Sol: momento Do: un fratello è Sol: privato Re: della Sol: libertà Sol/Do/Sol
Sol: Mi chiamo Do: Roberto, Re: presunto Sol: BR Sol/Do/Sol Sol: mi hanno Do: scoperto mentre rischiavo la Re: pelle Re/Resus4/Re Re: non erano i Do: soldi Re: che mi facevano Sol: gola, Sol/Do/Sol non era per Do: rabbia Re: che impugnavo una Sol: pistola, Sol/Do/Sol quindici anni in Do: collegio Re: poi il quartiere a Sol: Milano Sol/DO/SOl la banda di Do: autonomi ed un ultimo Re: piano Re/ReSus4/Re ma poi ho Do: tagliato Re: i miei lunghi Sol: capelli Sol/Do/Sol non servivano a Do: niente , erano troppo Re: belli, non servivano a Do: niente, Re: erano troppo Sol: belli Sol/Do/Sol
Sol: Mi chiamo Do: Roberto, Re: presunto Sol: BR Sol/Do/Sol Sol: mi hanno Do: scoperto mentre rischiavo la Re: pelle Re/Resus4/Re Re: non erano i Do: soldi Re: che mi facevano Sol: gola, Sol/Do/Sol non era per Do: rabbia Re: che impugnavo una Sol: pistola, Sol/Do/Sol quindici anni in Do: collegio Re: poi il quartiere a Sol: Milano Sol/DO/SOl la banda di Do: autonomi ed un ultimo Re: piano Re/ReSus4/Re ma poi ho Do: tagliato Re: i miei lunghi Sol: capelli Sol/Do/Sol non servivano a Do: niente , erano troppo Re: belli, non servivano a Do: niente, Re: erano troppo Sol: belli Sol/Do/Sol
Annino 17/1/2016 - 20:58
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
U-235
![U-235](img/upl/91MNlVRMmpL._SX425_.jpg)
2016
Atomic
Il loro nuovo album Atomic è nato originariamente come colonna sonora per Storyville: Atomic – Living in Dread and Promise, un documentario diretto da Mark Cousins per il settantesimo anniversario dei bombardamenti ad Hiroshima e Nagasaki. I quattro hanno poi ripreso i pezzi in mano e li hanno fatti diventare il seguito di Rave Tapes. Il primo singolo, U-235, è portato avanti da un’affascinante giro di tastiera e poche, semplici note di chitarra.
Atomic
Il loro nuovo album Atomic è nato originariamente come colonna sonora per Storyville: Atomic – Living in Dread and Promise, un documentario diretto da Mark Cousins per il settantesimo anniversario dei bombardamenti ad Hiroshima e Nagasaki. I quattro hanno poi ripreso i pezzi in mano e li hanno fatti diventare il seguito di Rave Tapes. Il primo singolo, U-235, è portato avanti da un’affascinante giro di tastiera e poche, semplici note di chitarra.
U-235 spesso indicato con il simbolo 235U, è l'isotopo dell'uranio con numero di massa pari a 235. Poiché il numero di massa è la somma del numero di protoni e del numero di neutroni nel nucleo, l'235U, avendo numero atomico 92, ha 143 neutroni.
L'235U è l'unico isotopo esistente in natura in quantità apprezzabili che possa essere sottoposto a fissione nucleare innescata da neutroni termici; nell'uranio naturale, invece, la percentuale di questo isotopo è, in peso, circa 0,72%, mentre la maggior parte del materiale è composta dall'isotopo 238U.
L'235U è l'unico isotopo esistente in natura in quantità apprezzabili che possa essere sottoposto a fissione nucleare innescata da neutroni termici; nell'uranio naturale, invece, la percentuale di questo isotopo è, in peso, circa 0,72%, mentre la maggior parte del materiale è composta dall'isotopo 238U.
Ghosts in the photograph
(continua)
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 20:13
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Escapism is over
![Escapism is over](img/upl/histort_flucht_f_schulze_ullstein_0101.jpg)
2012
Die Fälschung der Welt
Per ventotto anni la Germania Orientale, controllata dai comunisti, restò tagliata fuori dall’enclave capitalista di Berlino Ovest per colpa di una barriera di cemento e filo spinato sorvegliata da guardie pesantemente armate.
Le prime barricate che avrebbero finito per dare forma al Muro di Berlino furono innalzate nell’agosto del 1961, quando il numero di tedeschi dell’Est che lasciavano la DDR attraverso Berlino Ovest aveva ormai raggiunto dimensioni da record. Per i tre decenni successivi questa barriera avrebbe tenuto separate famiglie e quartieri che un tempo appartenevano alla medesima città.
Il 9 novembre del 1989 il muro fu abbattuto, quasi con la stessa velocità con cui era stato originariamente costruito. Non appena un rappresentante dell’amministrazione della Germania Orientale annunciò prematuramente l’apertura del confine, migliaia di esultanti... (continua)
Die Fälschung der Welt
Per ventotto anni la Germania Orientale, controllata dai comunisti, restò tagliata fuori dall’enclave capitalista di Berlino Ovest per colpa di una barriera di cemento e filo spinato sorvegliata da guardie pesantemente armate.
Le prime barricate che avrebbero finito per dare forma al Muro di Berlino furono innalzate nell’agosto del 1961, quando il numero di tedeschi dell’Est che lasciavano la DDR attraverso Berlino Ovest aveva ormai raggiunto dimensioni da record. Per i tre decenni successivi questa barriera avrebbe tenuto separate famiglie e quartieri che un tempo appartenevano alla medesima città.
Il 9 novembre del 1989 il muro fu abbattuto, quasi con la stessa velocità con cui era stato originariamente costruito. Non appena un rappresentante dell’amministrazione della Germania Orientale annunciò prematuramente l’apertura del confine, migliaia di esultanti... (continua)
«Some dance to remember, some dance to forget.» The Eagles
(continua)
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 16:00
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
1989
![1989](img/upl/NC03MDg2LmpwZWc.jpeg)
2012
Die Fälschung der Welt
Die Fälschung der Welt
«Dass die Zeit unser Verlangen
(continua)
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 15:54
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Mozambique
![Mozambique](img/upl/low_mp_tpome_ertl_hito_hito_film_still_02.jpg)
[1973]
Scritta da Peter Leopold
Nell’album del gruppo krautrock intitolato “Vive la Trance”
Basterebbe il verso “Meglio morire da uomo libero che vivere da schiavo” per accogliere fra le CCG/AWS questo brano che parla di vendetta delle vittime verso i loro carnefici e che è intitolato alla lotta per l’indipendenza del paese africano, lotta che durò 12 lunghi anni e che contribuì non poco anche alla fine della dittatura di Salazar in Portogallo nel 1974...
Ma c’è una ragione ulteriore: nelle note sul retro copertina gli Amon Düül II dedicarono la canzone ad una certa Monika Ertl, una giovane di origine tedesca, guerrigliera guevarista, che proprio nel maggio del 1973 - sei anni dopo il Che - era stata uccisa dall’esercito boliviano nei pressi di El Alto, non lontano da La Paz.
Monika Ertl era figlia di Hans Ertl (1908-2000), nato a Monaco di Baviera, fotografo e cameraman assai noto negli... (continua)
Scritta da Peter Leopold
Nell’album del gruppo krautrock intitolato “Vive la Trance”
Basterebbe il verso “Meglio morire da uomo libero che vivere da schiavo” per accogliere fra le CCG/AWS questo brano che parla di vendetta delle vittime verso i loro carnefici e che è intitolato alla lotta per l’indipendenza del paese africano, lotta che durò 12 lunghi anni e che contribuì non poco anche alla fine della dittatura di Salazar in Portogallo nel 1974...
Ma c’è una ragione ulteriore: nelle note sul retro copertina gli Amon Düül II dedicarono la canzone ad una certa Monika Ertl, una giovane di origine tedesca, guerrigliera guevarista, che proprio nel maggio del 1973 - sei anni dopo il Che - era stata uccisa dall’esercito boliviano nei pressi di El Alto, non lontano da La Paz.
Monika Ertl era figlia di Hans Ertl (1908-2000), nato a Monaco di Baviera, fotografo e cameraman assai noto negli... (continua)
Clap your hands
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2016 - 14:46
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
La tregua di Natale
![La tregua di Natale](img/upl/WUMINGcover-570x515.jpg)
[2015]
Primo singolo da Schegge di shrapnel
Testo reperito in questa pagina
La tregua di Natale è il primo brano (si dice ancora singolo?) che abbiamo deciso di farvi ascoltare, pescandolo dalle nove tracce di Schegge di shrapnel.
Il testo è tratto dall’intervista a un reduce cameranese della Grande Guerra, raccolta ormai trent’anni fa da Alberto Recanatini e pubblicata nel volume Di che brigata sei? La mia ha i colori di Camerano… (Camerano, 1994). Ringraziamo l’autore del libro che ci ha permesso di utilizzare il testo, aggiungendo anche qualche particolare sull’identità del testimone. A quanto pare, non si trattava di un individuo “contrario alla guerra”, né di un convinto antimilitarista. Questo, secondo noi, accresce il senso del suo stupore di fronte a una tregua spontanea, decisa grazie a sguardi d’intesa, parole farfugliate a caso e lanci di regali tra opposte trincee. La testimonianza... (continua)
Primo singolo da Schegge di shrapnel
Testo reperito in questa pagina
La tregua di Natale è il primo brano (si dice ancora singolo?) che abbiamo deciso di farvi ascoltare, pescandolo dalle nove tracce di Schegge di shrapnel.
Il testo è tratto dall’intervista a un reduce cameranese della Grande Guerra, raccolta ormai trent’anni fa da Alberto Recanatini e pubblicata nel volume Di che brigata sei? La mia ha i colori di Camerano… (Camerano, 1994). Ringraziamo l’autore del libro che ci ha permesso di utilizzare il testo, aggiungendo anche qualche particolare sull’identità del testimone. A quanto pare, non si trattava di un individuo “contrario alla guerra”, né di un convinto antimilitarista. Questo, secondo noi, accresce il senso del suo stupore di fronte a una tregua spontanea, decisa grazie a sguardi d’intesa, parole farfugliate a caso e lanci di regali tra opposte trincee. La testimonianza... (continua)
Arrivò Natale senza che che ce ne accorgessimo
(continua)
(continua)
inviata da CCG Staff 17/1/2016 - 09:21
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
No Vacancy
![No Vacancy](img/upl/3-0-8_c049434.jpg)
[1946]
Scritta da Merle Travis e Cliffie Stone (Clifford Gilpin Snyder, 1917-1998), personaggio chiave nello sviluppo della scena country californiana nel secondo dopoguerra.
Un singolo che fu il primo grande successo di Merle Travis, seguito nel 1947 da Sixteen Tons
Poi nell’album “Travis!” del 1962
Cover di Glen Campbell e di Ricky Nelson
Attenzione al cartello in fondo:
“No vacancy”, non c’è posto, non si affitta, è il cartello che un veterano della seconda guerra mondiale trova sempre sul suo cammino...
La seconda strofa è quella che racconta la desolazione del reduce il quale, dopo aver combattuto e rischiato la vita perchè il mondo fosse libero, si trova di fronte al nemico più terribile: la difficoltà a reintegrarsi nella vita civile, resa ancora più dolorosa dall’indifferenza e dalla diffidenza dei suoi concittadini...
Un fatto curioso: su YouTube ci sono un paio di proposte... (continua)
Scritta da Merle Travis e Cliffie Stone (Clifford Gilpin Snyder, 1917-1998), personaggio chiave nello sviluppo della scena country californiana nel secondo dopoguerra.
Un singolo che fu il primo grande successo di Merle Travis, seguito nel 1947 da Sixteen Tons
Poi nell’album “Travis!” del 1962
Cover di Glen Campbell e di Ricky Nelson
Attenzione al cartello in fondo:
“No vacancy”, non c’è posto, non si affitta, è il cartello che un veterano della seconda guerra mondiale trova sempre sul suo cammino...
La seconda strofa è quella che racconta la desolazione del reduce il quale, dopo aver combattuto e rischiato la vita perchè il mondo fosse libero, si trova di fronte al nemico più terribile: la difficoltà a reintegrarsi nella vita civile, resa ancora più dolorosa dall’indifferenza e dalla diffidenza dei suoi concittadini...
Un fatto curioso: su YouTube ci sono un paio di proposte... (continua)
All along the road of life I roam
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2016 - 21:44
Waffen SS, enfants de la milice
![Waffen SS, enfants de la milice](img/art/t439689.jpg)
En ce qui concerne "Ah ! Si j'étais resté célibataire" son interprète l'accordéoniste André Verchuren a été déporté en camp de concentration par les nazis comme résistant. La similitude de musique avec l'hymne nazi n'a pas pu échapper à Verchuren. Peut être une façon d’exorciser des souvenirs pénibles ?
Daniel F. 16/1/2016 - 18:51
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Giulia
![Giulia](img/art/t1552499.jpg)
2015
Giorni usati
L’amianto è entrato nella vita delle persone portando tragicità, amarezza e solitudine. L’idea del brano è quella di rendere protagoniste le persone coinvolte: chi se ne sta andando, chi rimane. Il nome non è attribuibile ad uno specifico soggetto, chi lo pronuncia potrebbe trovarsi in entrambe le situazioni. Un dolore che non passa mai. Rialzarsi.
Giorni usati
L’amianto è entrato nella vita delle persone portando tragicità, amarezza e solitudine. L’idea del brano è quella di rendere protagoniste le persone coinvolte: chi se ne sta andando, chi rimane. Il nome non è attribuibile ad uno specifico soggetto, chi lo pronuncia potrebbe trovarsi in entrambe le situazioni. Un dolore che non passa mai. Rialzarsi.
Fiori d’inchiostro a mezzanotte
(continua)
(continua)
inviata da dq82 16/1/2016 - 16:03
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Non lavoro più in Fiat
![Non lavoro più in Fiat](img/upl/peppe-de-crescenzo-operai-fiat.jpg)
2014
«È una canzone sulla drammatica situazione – ci sono stati anche dei suicidi – dei cassintegrati confinati a Nola. Esiste una versione registrata da una parte degli Zezi (con Massimo Mollo, Marzia Del Giudice e altri) in un CD pirata fatto dagli SLAI Cobas di Pomigliano. La linea melodica è appunto quella della famosa canzone 'Les amants d'un jour' di Edit Piaf, che fu cantata anche da Herbert Pagani, da Ornella Vanoni e Gino Paoli in italiano col titolo “Albergo ad ore”»
Maria Baratto
«È una canzone sulla drammatica situazione – ci sono stati anche dei suicidi – dei cassintegrati confinati a Nola. Esiste una versione registrata da una parte degli Zezi (con Massimo Mollo, Marzia Del Giudice e altri) in un CD pirata fatto dagli SLAI Cobas di Pomigliano. La linea melodica è appunto quella della famosa canzone 'Les amants d'un jour' di Edit Piaf, che fu cantata anche da Herbert Pagani, da Ornella Vanoni e Gino Paoli in italiano col titolo “Albergo ad ore”»
Maria Baratto
Non lavoro più, manco per un'ora.
(continua)
(continua)
inviata da dq82 16/1/2016 - 15:32
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Tirallà
![Tirallà](img/thumb/c51278_130x140.jpeg?1452161958)
Spacca, anche ricordandomi qualche canzone barocca, ma non so quale...
Krzysiek 16/1/2016 - 01:56
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Quali alibi
![Quali alibi](img/upl/21590_1046260245413909_6126249858976585717_n.jpg)
(2016)
Primo singolo estratto dall'album "Acrobati"
'Quali Alibi' mette insieme più elementi: da una parte c'è il suono il "sound" si direbbe, che è quello della band "inventata dal nulla" la scorsa estate, con cui ho registrato la maggior parte delle tracce di questo corposissimo disco che sto finendo in questi giorni.
Dall'altra la mia personale infatuazione per il gioco quasi enigmistico nell'uso delle parole, le assonanze, le allitterazioni...
E infine il tema, più o meno sotterraneo: la politica dell'emergenza, perfetto alibi per le peggiori malefatte perpetrate nel nostro paese (e non solo). Dalle truppe russe sul suolo ucraino, al nostro terzo governo consecutivo senza passare per il voto.
E in questo scenario tanti personaggi di chiarissima fama e scarsissimi scrupoli sembrano svolazzare lieti e intoccabili, leggeri e rapidi come colibrì che succhiano il nettare ovunque ne trovino, tanto hanno sempre un alibi pronto da esibire all'occorrenza.
Daniele Silvestri
Primo singolo estratto dall'album "Acrobati"
'Quali Alibi' mette insieme più elementi: da una parte c'è il suono il "sound" si direbbe, che è quello della band "inventata dal nulla" la scorsa estate, con cui ho registrato la maggior parte delle tracce di questo corposissimo disco che sto finendo in questi giorni.
Dall'altra la mia personale infatuazione per il gioco quasi enigmistico nell'uso delle parole, le assonanze, le allitterazioni...
E infine il tema, più o meno sotterraneo: la politica dell'emergenza, perfetto alibi per le peggiori malefatte perpetrate nel nostro paese (e non solo). Dalle truppe russe sul suolo ucraino, al nostro terzo governo consecutivo senza passare per il voto.
E in questo scenario tanti personaggi di chiarissima fama e scarsissimi scrupoli sembrano svolazzare lieti e intoccabili, leggeri e rapidi come colibrì che succhiano il nettare ovunque ne trovino, tanto hanno sempre un alibi pronto da esibire all'occorrenza.
Daniele Silvestri
Shut up
(continua)
(continua)
15/1/2016 - 23:47
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
Walk in Peace
![Walk in Peace](img/thumb/c51362_130x140.jpeg?1452896330)
"According to Pete Seeger, the 1948 Lead Belly song 'Equality for Negroes' was inspired by a Sir Lancelot song" en.wikipedia
Non possiamo purtoppo più chiederlo a Pete Seeger che, se mai disse quanto sopra, si sbagliò: non era una canzone di Sir Lancelot ma God Made Us All (Ode to the Negro Race) di Lord Invader che piacque così tanto a Leadbelly da volerne fare una cover...
Non possiamo purtoppo più chiederlo a Pete Seeger che, se mai disse quanto sopra, si sbagliò: non era una canzone di Sir Lancelot ma God Made Us All (Ode to the Negro Race) di Lord Invader che piacque così tanto a Leadbelly da volerne fare una cover...
Bernart Bartleby 15/1/2016 - 23:10
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Down in Mississippi
La versione cantata di Mavis Staples con una strofa recitata nel finale
![Down in Mississippi](img/thumb/c51351_130x140.jpeg?1452808357)
DOWN IN MISSISSIPPI
(continua)
(continua)
14/1/2016 - 20:35
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Ivan Della Mea: Il capitano
![Ivan Della Mea: Il capitano](img/thumb/c3696_130x140.jpeg?1330196681)
UN RICORDO DI IVAN DELLA MEA A 20 ANNI DALL'ULTIMO INCONTRO
(Gianni Sartori)
Ivan Della Mea era nato il 16 ottobre 1940. Se ne è andato il 14 giugno del 2009: un vuoto incolmabile.
Per quasi 50 anni le sue canzoni di lotta e di malinconia, le sue parole di coraggio, il suo modo di essere “compagno”, sono stati un esempio per migliaia di militanti, giovani e non. Ha fatto musica e poesia contro la società dei consumi, ha manifestato contro l'oppressione, si è battuto per una libertà insieme anarchica e comunista, da autentico rivoluzionario. Questo era (è) Ivan Della Mea, un compagno che anche da “vecchio” conservava lo spirito combattente di un ragazzo, un artista irriducibile: “Con gli oppressi contro gli oppressori. Sempre!”.
Lo avevo già incontrato negli anni settanta in un paio di occasioni ma solo l'ultima volta, nel 1995, mi ero deciso a intervistarlo. L'occasione era stata la “Festa... (continua)
(Gianni Sartori)
Ivan Della Mea era nato il 16 ottobre 1940. Se ne è andato il 14 giugno del 2009: un vuoto incolmabile.
Per quasi 50 anni le sue canzoni di lotta e di malinconia, le sue parole di coraggio, il suo modo di essere “compagno”, sono stati un esempio per migliaia di militanti, giovani e non. Ha fatto musica e poesia contro la società dei consumi, ha manifestato contro l'oppressione, si è battuto per una libertà insieme anarchica e comunista, da autentico rivoluzionario. Questo era (è) Ivan Della Mea, un compagno che anche da “vecchio” conservava lo spirito combattente di un ragazzo, un artista irriducibile: “Con gli oppressi contro gli oppressori. Sempre!”.
Lo avevo già incontrato negli anni settanta in un paio di occasioni ma solo l'ultima volta, nel 1995, mi ero deciso a intervistarlo. L'occasione era stata la “Festa... (continua)
Gianni Sartori 14/1/2016 - 17:51
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Magazzino 18
![Magazzino 18](img/thumb/c43564_130x140.jpeg?1361305463)
Interessante intervista a Federico Tenca Montini e Piero Purini su Radio Onde Furlane
14/1/2016 - 13:44
×
![hosted by inventati.org](/img/icon-hostedby.png)
Die Fälschung der Welt