Braccianti e terre sottratte ai boss: "Siamo rimasti senza manodopera"
Una cooperativa di Gioia Tauro denuncia il boicottaggio dei clan
di Giuseppe Baldessarro, da La Repubblica del 21 agosto 2015
GIOIA TAURO. Il meccanico che si occupava della manutenzione dei trattori è andato via senza dare una spiegazione. Le ditte che venivano chiamate per sgomberare gli agrumeti dalla legna delle potature sono tutte sparite. Da mesi anche affittare una motozappa per qualche ora di lavoro è diventato impossibile. Non si trovano più neppure braccianti nella Piana di Gioia Tauro. O meglio, non se ne trovano disposti a lavorare sulle terre sequestrate al Gruppo Oliveri.
C'è puzza di 'ndrangheta nella storia denunciata dalla cooperativa Giovani in Vita, che si occupa di gestire i patrimoni che lo Stato ha sottratto ai criminali della provincia reggina. Un tanfo che si sente lontano un miglio e rischia... (continua)
Due parole del traduttore. Mai tradotto finora, il Chant d'un soldat appartiene ai primissimi tempi di questo sito (ha il codice di registrazione 981). Alla sua « riscoperta » ha senz'altro contribuito la menzione che ne fa l'anarchico italiano Armando Borghi nelle sue memorie « Mezzo secolo d'Anarchia 1898-1945 », che nel 1912, rifugiato in Francia, vide cantare e rappresentare durante la vague antimilitarista che precedette di poco lo scoppio della I guerra mondiale. E' stata un'occasione per dare il risalto che merita a questa canzone assolutamente potente. La traduzione è stata corredata di Note.
CANTO D'UN SOLDATO (continua)
21/8/2015 - 12:23
Il Chant d'un soldat nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi
Armando Borghi, nelle sue memorie Mezzo secolo d'anarchia 1898-1945 ricorda anche il "Chant d'un soldat"; non c'è infatti alcun dubbio che la "Crapaudine" menzionata da Borghi si riferisca proprio a questa canzone (trascrizione da pag. 124 dell'opera):
"Equipes di questi artisti davano spettacoli in giro per la Francia. La propaganda antimilitarista sfolgorava. Tutti acclamavano la canzone "La Crapaudine", che descriveva la tortura inflitta in Biribi (sinonimo di compagnia di disciplina militare) al soldato ribelle. Il "chansonnier" cantava, e ai suoi piedi un uomo in divisa militare giaceva, mani e piedi legati da una catenella al disopra del dorso, in modo da dare l'idea del pollo in casseruola: da cui il nome di "crapaudine".
(Va detto che all'evento durante il quale l'incauto postfascistone si fece fotografare con il boss erano presenti anche diversi piddini, tra cui l'attuale ministro del lavoro Poletti...)
Gloire au 17ème nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, rifugiato in Francia
L'anarchico italiano Armando Borghi (Castel Bolognese, 6 aprile 1882 - Roma, 21 aprile 1968) è l'autore di importantissime memorie (pubblicate nel 1954 dalle Edizioni Scientifiche Italiane con prefazione di Gaetano Salvemini, e ripubblicate nel 1978 dalle Edizioni Anarchismo), intitolate "Mezzo Secolo di Anarchia". Nel 1912 Armando Borghi, per sfuggire ad una delle sue numerose carcerazioni in Italia, si trovava rifugiato a Parigi (dove conobbe e frequentò, tra gli altri, il famoso e quasi mitico Amilcare Cipriani); a pagina 124 del volume si trova la seguente testimonianza su questa canzone di Montéhus, quasi sicuramente la prima e forse l'unica in lingua italiana e resa pochissimi anni dopo la sua composizione:
"[...] Spesso mi sorprendo ancor oggi [Borghi scrive tra il 1945 e il 1946, ndr] ad ascoltare... (continua)
Grazie ancora, Flavio, per la tua precisazione perchè, cercando su YouTube esecuzioni del brano, mi sono imbattuto nel gruppo folk-cabaret "Sicilia Canta, Sicilia Frana" di Ribera, nella cui formazione originaria, a cavallo tra 70 e 80, militava anche Giuseppe Nicola Ciliberto.
Ci sono almeno un paio di canzoni che forse meritano di essere proposte sulla CCG/AWS.
Matri, pirchì ti siccaru li vini ? si matri terra, t'asciucasti tutti li tò sciumi. Foru li tò figli tinti, però, matri, tu hai figli boni. E iu, matri terra sugnu un figliu bonu, un figliu sanu, unu chi cu orgogliu grida: "Sugnu sicilianu!"
Ciao Krzysiek, posso provare a trascriverla all'ascolto, ma non certo il coro in non so quale lingua parlata in Camerun...
Bernart Bartleby 20/8/2015 - 22:08
Lo potrei fare anche io. Volevo soltanto esprimere il mio stupore e l'incredulità. Mi sembra in ogni caso una bella poesia e una "bella canzona" e proponendola timidamente ti sarei infinitamente grato se lo faresti. A volte mi é difficile stabilire l'urgenza di fare certi lavoretti e posso solo "scrivere" in mia difesa che stasera ho fatto già una traduzione dal polacco e mi sento leggermente esaurito.
Buona Mesolella, comunque (e grazie) ciao
Krzysiekkk
Braccianti e terre sottratte ai boss: "Siamo rimasti senza manodopera"
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di Giuseppe Baldessarro, da La Repubblica del 21 agosto 2015
GIOIA TAURO. Il meccanico che si occupava della manutenzione dei trattori è andato via senza dare una spiegazione. Le ditte che venivano chiamate per sgomberare gli agrumeti dalla legna delle potature sono tutte sparite. Da mesi anche affittare una motozappa per qualche ora di lavoro è diventato impossibile. Non si trovano più neppure braccianti nella Piana di Gioia Tauro. O meglio, non se ne trovano disposti a lavorare sulle terre sequestrate al Gruppo Oliveri.
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