Morti bianche su orizzonti neri (ai caduti sul lavoro)
Chanson italienne – Morti bianche su orizzonti neri (ai caduti sul lavoro) – Marco Cinque
IL MEURT DANS LES CHAMPS, ON LE TRANSPORTE À LA MAISON POUR MASQUER L'ACCIDENT
d'Erica Di Blasi et de Jacopo Ricca de la Repubblica du 13 août 2015
C'est arrivé à Carmagnola, dans le Turinois : la victime est un journalier roumain qui était payé au noir. Le procureur d'Asti ouvre une enquête.
Il arrive encore de mourir au travail, sans être en règle. Et pas seulement au sud, même au Piémont. C'est arrivé cet été à Carmagnola, célèbre pour sa Fête du poivron. Et c'est précisément ce que ramassait le 17 juillet un journalier roumain. Il s'appelait Ioan Puscasu, il avait 46 ans. Ensemble avec son frère, il travaillait depuis quatre ans dans une exploitation agricole via Pret. On l'a vu ressentir une forte douleur à la poitrine et ensuite, s'effondrer à terre. Cependant, avant d'appeler l'ambulance,... (continua)
IL MEURT DANS LES CHAMPS, ON LE TRANSPORTE À LA MAISON POUR MASQUER L'ACCIDENT
d'Erica Di Blasi et de Jacopo Ricca de la Repubblica du 13 août 2015
C'est arrivé à Carmagnola, dans le Turinois : la victime est un journalier roumain qui était payé au noir. Le procureur d'Asti ouvre une enquête.
Il arrive encore de mourir au travail, sans être en règle. Et pas seulement au sud, même au Piémont. C'est arrivé cet été à Carmagnola, célèbre pour sa Fête du poivron. Et c'est précisément ce que ramassait le 17 juillet un journalier roumain. Il s'appelait Ioan Puscasu, il avait 46 ans. Ensemble avec son frère, il travaillait depuis quatre ans dans une exploitation agricole via Pret. On l'a vu ressentir une forte douleur à la poitrine et ensuite, s'effondrer à terre. Cependant, avant d'appeler l'ambulance,... (continua)
MORTS BLANCHES SUR HORIZONS NOIRS (AUX MORTS AU TRAVAIL)
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/8/2015 - 22:23
Стоп война - Украина - нет войне
Всем уже надоела эта война идиотская. Обе стороны наплодили зомби патриотов, теперь 200 лет мира не будет. Экономическая изоляция... Европа и США плохие враги. Война с ними приведёт лишь к разрухе и упадку.
В Украине уже люди на всё готовы, чтоб войну закончить. Вот почитайте блоегера из АТО http://hramputi.ru/zachem-evrope-rossi... как людям живётся, что народ обо всё этом думает в реале а не по ТВ. Конечно сами виноваты, оскатинились.
Никто своей головой не хочет думать, всё на панов надеются. Так достало это скоткое поведение у людей.
В Украине уже люди на всё готовы, чтоб войну закончить. Вот почитайте блоегера из АТО http://hramputi.ru/zachem-evrope-rossi... как людям живётся, что народ обо всё этом думает в реале а не по ТВ. Конечно сами виноваты, оскатинились.
Никто своей головой не хочет думать, всё на панов надеются. Так достало это скоткое поведение у людей.
doctor 14/8/2015 - 21:56
The Bay of Pigs
[1962]
Parole di Martha Case, autrice sconosciuta che credo abbia contribuito su Broadside solo questa canzone
Sull’aria di “Mr. McKinley” (canzone dedicata all’assassinio nel 1901 dell’allora presidente USA William McKinley da parte dell’anarchico Leon Czolgosz)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962
Proprio oggi che sono state ripristinate le relazioni diplomatiche tra USA e Cuba, mi pare doveroso ricordare - pur attraverso la canzone dimenticata di una sconosciuta autrice - che cosa fu e rappresentò 54 anni fa la battaglia di Playa Girón, la fallita invasione di Cuba da parte del governo del democraticissimo ed amatissimo JFK, un’operazione che causò la morte di diverse centinaia di cubani e di un centinaio di invasori, quasi tutti esuli cubani anticastristi. Più di un migliaio di aggressori vennero fatti prigionieri e in seguito riscattati al costo di una cinquantina... (continua)
Parole di Martha Case, autrice sconosciuta che credo abbia contribuito su Broadside solo questa canzone
Sull’aria di “Mr. McKinley” (canzone dedicata all’assassinio nel 1901 dell’allora presidente USA William McKinley da parte dell’anarchico Leon Czolgosz)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962
Proprio oggi che sono state ripristinate le relazioni diplomatiche tra USA e Cuba, mi pare doveroso ricordare - pur attraverso la canzone dimenticata di una sconosciuta autrice - che cosa fu e rappresentò 54 anni fa la battaglia di Playa Girón, la fallita invasione di Cuba da parte del governo del democraticissimo ed amatissimo JFK, un’operazione che causò la morte di diverse centinaia di cubani e di un centinaio di invasori, quasi tutti esuli cubani anticastristi. Più di un migliaio di aggressori vennero fatti prigionieri e in seguito riscattati al costo di una cinquantina... (continua)
On the 17th day of april in 1961
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 21:14
Dziś do ciebie przyjść nie mogę
Suonata sul piano da Waldemar Malicki nelle cinque versioni strumentali:
polacca, russa, tedesca, del carrista isrealiano che sorveglia i monti sinai, nonché americana portatrice della democrazia in tutto il mondo.
Un'opera universale in poche parole.
polacca, russa, tedesca, del carrista isrealiano che sorveglia i monti sinai, nonché americana portatrice della democrazia in tutto il mondo.
Un'opera universale in poche parole.
krzyś 14/8/2015 - 19:23
We're All Human
Inno ufficiale della 10° Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. Scritta in sostegno della comunità LGBTQ in Russia.
Stand beside the one you love
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 14/8/2015 - 14:04
The Shelter Diggers
[1962]
Parole di Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Sulla melodia di Buffalo Skinners, canzone del 1873 che divenne in seguito celebre nella versione, originale nel testo, di Woody Guthrie (ancora mancante sulle CCG/AWS, sicchè provvederò quanto prima)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962
Come nell’originaria “Buffalo Skinners”, anche qui un gruppo di giovani disoccupati viene ingaggiato da un datore di lavoro. Là era un commerciante di pelli, qui è un milionario che vuole farsi costruire un rifugio anti atomico duecento piedi sotto terra. Gli operai si rendono subito conto della difficoltà del lavoro (per esempio, scavando tranciano un cavo elettrico e... (continua)
Parole di Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Sulla melodia di Buffalo Skinners, canzone del 1873 che divenne in seguito celebre nella versione, originale nel testo, di Woody Guthrie (ancora mancante sulle CCG/AWS, sicchè provvederò quanto prima)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962
Come nell’originaria “Buffalo Skinners”, anche qui un gruppo di giovani disoccupati viene ingaggiato da un datore di lavoro. Là era un commerciante di pelli, qui è un milionario che vuole farsi costruire un rifugio anti atomico duecento piedi sotto terra. Gli operai si rendono subito conto della difficoltà del lavoro (per esempio, scavando tranciano un cavo elettrico e... (continua)
I found myself in Brooklyn in the year of sixty two
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 13:18
Freedom Freedom Rider
[1961]
Parole di Marilyn Eisenberg, una “freedom rider” californiana, all’epoca appena diciottenne studentessa (bianca ed ebrea) a Berkeley. Arrestata, come quasi tutti gli altri, fu condannata a 4 mesi di prigione per aver “turbato la pace pubblica” (!)
Sull’aria di “Hully Gully”, brano interpretatato da The Olympics nel 1959 e in seguito ripreso dai Beach Boys
Pubblicata su Broadside #3, aprile 1962, dove il testo di questa canzone oggi assai poco nota precedeva “I Will Not Go Down Under The Ground”, ossia Let Me Die In My Footsteps di Bob Dylan.
Una delle tante canzone intonate dai Freedom Riders, questo il nome del convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
Parole di Marilyn Eisenberg, una “freedom rider” californiana, all’epoca appena diciottenne studentessa (bianca ed ebrea) a Berkeley. Arrestata, come quasi tutti gli altri, fu condannata a 4 mesi di prigione per aver “turbato la pace pubblica” (!)
Sull’aria di “Hully Gully”, brano interpretatato da The Olympics nel 1959 e in seguito ripreso dai Beach Boys
Pubblicata su Broadside #3, aprile 1962, dove il testo di questa canzone oggi assai poco nota precedeva “I Will Not Go Down Under The Ground”, ossia Let Me Die In My Footsteps di Bob Dylan.
Una delle tante canzone intonate dai Freedom Riders, questo il nome del convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
Went to Mississippi on a Greyhound bus line
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 10:50
Il giorno di San Patrizio
Ronan Bennett (Belfast, 14 gennaio 1956) è uno scrittore e ex militante dell’IRA. Nato e cresciuto a Belfast, dopo aver vissuto una sofferta esperienza di militanza politica (accusato di appartenenza all’Official IRA) ed essersi laureato in Storia presso il King’s College, di Londra, ha intrapreso una carriera di scrittore che non si è mai allontanata dall’impegno civile e dall’esigenza di testimoniare la difficile realtà sociale e politica del suo o di altri Paesi. Ronan Bennett scrive regolarmente per The Guardian e The Observer.
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continua)
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continua)
Gianni Sartori 14/8/2015 - 09:48
I Can See a New Day
[1962]
Parole e musica di Les Rice
Testo trovato su Broadside #3, aprile 1962
Interpretata dai New World Singers (Bob Cohen, Gil Turner, Happy Traum) nella raccolta Broadside Ballads Vol. 1, Folkways Records 1963.
Non ho molte notizie su Les Rice, l’autore di questa canzone. Era un coltivatore di mele di Newburgh, Stato di New York, sindacalista nella Farmers Union, contributore occasionale di Broadside Magazine. Sua anche “Banks of Marble” (1948) che divenne uno dei cavalli di battaglia di Pete Seeger alla fine dei 50.
Parole e musica di Les Rice
Testo trovato su Broadside #3, aprile 1962
Interpretata dai New World Singers (Bob Cohen, Gil Turner, Happy Traum) nella raccolta Broadside Ballads Vol. 1, Folkways Records 1963.
Non ho molte notizie su Les Rice, l’autore di questa canzone. Era un coltivatore di mele di Newburgh, Stato di New York, sindacalista nella Farmers Union, contributore occasionale di Broadside Magazine. Sua anche “Banks of Marble” (1948) che divenne uno dei cavalli di battaglia di Pete Seeger alla fine dei 50.
I can see a new day
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 09:00
Il lupo
Dall'album "Sul nido del cuculo" (1988)
Gli uomini conoscono cos’è un fucile?
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 13/8/2015 - 20:39
Percorsi:
Guerra agli animali, LCG (Lupi Contro la Guerra)
Plain Bill Brown
[1962]
Parole di Ernest “Ernie” Marrs, cantautore di Atlanta, contributore di Broadside Magazine nei primi anni 60.
Sulla melodia della tradizionale “The Young Man Who Wouldn’t Hoe Corn”
Testo pubblicato su Su Broadside # 2, marzo 1962.
Parole di Ernest “Ernie” Marrs, cantautore di Atlanta, contributore di Broadside Magazine nei primi anni 60.
Sulla melodia della tradizionale “The Young Man Who Wouldn’t Hoe Corn”
Testo pubblicato su Su Broadside # 2, marzo 1962.
Bill Brown was born at half-past two
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 13:07
Duffy Square
[1962]
Parole e musica di tal D. Brooks, sconosciuto songwriter contributore del Broadside Magazine
Su Broadside # 2, marzo 1962.
Duffy Square è una porzione di Times Square a Manhattan, New York City.
Nel 1962 fu teatro di aspri scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro i test nucleari condotti dal governo USA nel Pacifico e in Nevada. L’esito sanguinoso della battaglia indusse le autorità a bandire ogni manifestazione dal centro della città, sicchè anche negli anni successivi, quando la tensione sociale era maggiormente acuita dall’inizio della guerra in Vietnam, Duffy Square fu luogo di grandi pestaggi di dimostranti ad opera della polizia, che aveva sempre la scusa dell’assembramento non autorizzato.
Parole e musica di tal D. Brooks, sconosciuto songwriter contributore del Broadside Magazine
Su Broadside # 2, marzo 1962.
Duffy Square è una porzione di Times Square a Manhattan, New York City.
Nel 1962 fu teatro di aspri scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro i test nucleari condotti dal governo USA nel Pacifico e in Nevada. L’esito sanguinoso della battaglia indusse le autorità a bandire ogni manifestazione dal centro della città, sicchè anche negli anni successivi, quando la tensione sociale era maggiormente acuita dall’inizio della guerra in Vietnam, Duffy Square fu luogo di grandi pestaggi di dimostranti ad opera della polizia, che aveva sempre la scusa dell’assembramento non autorizzato.
It was a cold and windy Saturday whwn we met at Duffy Square
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 11:25
Morti bianche su orizzonti neri (ai caduti sul lavoro)
Una vicenda che mi ha ricordato la trama di un bellissimo film dei fratelli Dardenne, "La promesse", 1996.
Non mancate di vederlo.
Muore nei campi, lo trasportano a casa per mascherare l'infortunio
di Erica Di Blasi e Jacopo Ricca da La Repubblica del 13 agosto 2015
E' accaduto a Carmagnola, nel Torinese: la vittima è un bracciante romeno che era pagato in nero. La procura di Asti apre un'indagine.
Succede ancora di morire sul lavoro, senza essere in regola. E non solo al sud, anche in Piemonte. È accaduto quest'estate a Carmagnola, famosa per la Sagra del peperone. E proprio quelli stava raccogliendo lo scorso 17 luglio un bracciante romeno. Si chiamava Ioan Puscasu, aveva 46 anni. Assieme al fratello lavorava da ormai quattro anni in un'azienda agricola in via Pret. Lo hanno visto accusare un forte dolore al petto e poi accasciarsi a terra. Prima di chiamare l'ambulanza, è stato però... (continua)
Non mancate di vederlo.
Muore nei campi, lo trasportano a casa per mascherare l'infortunio
di Erica Di Blasi e Jacopo Ricca da La Repubblica del 13 agosto 2015
E' accaduto a Carmagnola, nel Torinese: la vittima è un bracciante romeno che era pagato in nero. La procura di Asti apre un'indagine.
Succede ancora di morire sul lavoro, senza essere in regola. E non solo al sud, anche in Piemonte. È accaduto quest'estate a Carmagnola, famosa per la Sagra del peperone. E proprio quelli stava raccogliendo lo scorso 17 luglio un bracciante romeno. Si chiamava Ioan Puscasu, aveva 46 anni. Assieme al fratello lavorava da ormai quattro anni in un'azienda agricola in via Pret. Lo hanno visto accusare un forte dolore al petto e poi accasciarsi a terra. Prima di chiamare l'ambulanza, è stato però... (continua)
Bernart Bartleby 13/8/2015 - 10:10
39 Miles From the Ohio Line
[1966]
Parole di due anonimi “mountain men” del Wyoming
Musica di Charles Edward Artman (1939-1991), detto Charlie Brown
Nel disco intitolato “Teton Tea Party with Charlie Brown”, Broadside Records, 1967
Come The Ballad of Earl Durand, ecco un’altra canzone - col solito, inevitabile tragico epilogo – dedicata ad un “outlaw”, un prigioniero fuggito di prigione (“My ankles are festered and sore because of the chains that I wore”) che, inseguito dai suoi carnefici (“The bitches were on my trail all day”) tenta di varcare un confine di Stato ma, proprio quando crede di essere ormai in salvo, viene raggiunto da un proiettile fatale. “Dio ha detto: ama i tuoi fratelli. O Signore, che cosa potevo fare?”
Una canzone che mi ha subito ricordato Juste le temps de vivre (L'évadé) di Boris Vian…
Due parole su Charlie Brown, che insieme ai suoi amici “Tetons” – molti dei quali nativi e trapper –... (continua)
Parole di due anonimi “mountain men” del Wyoming
Musica di Charles Edward Artman (1939-1991), detto Charlie Brown
Nel disco intitolato “Teton Tea Party with Charlie Brown”, Broadside Records, 1967
Come The Ballad of Earl Durand, ecco un’altra canzone - col solito, inevitabile tragico epilogo – dedicata ad un “outlaw”, un prigioniero fuggito di prigione (“My ankles are festered and sore because of the chains that I wore”) che, inseguito dai suoi carnefici (“The bitches were on my trail all day”) tenta di varcare un confine di Stato ma, proprio quando crede di essere ormai in salvo, viene raggiunto da un proiettile fatale. “Dio ha detto: ama i tuoi fratelli. O Signore, che cosa potevo fare?”
Una canzone che mi ha subito ricordato Juste le temps de vivre (L'évadé) di Boris Vian…
Due parole su Charlie Brown, che insieme ai suoi amici “Tetons” – molti dei quali nativi e trapper –... (continua)
I'm thirty-nine miles from the Ohio line,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 09:46
Percorsi:
Dalle galere del mondo
One Flew Over the Cuckoo's Nest [Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo]
Il brano che fa da colonna sonora al terzo video non è "Funky Dung", ma "Remergence" ultima parte della suite "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd, risalente al 1970. "Funky Dung" è un'altra sezione della composizione.
Paolo 13/8/2015 - 02:51
Fuoco sulla collina
Chanson italienne – Fuoco sulla collina – Ivan Graziani – 1979
Ivan Graziani est né hier, l'année de la Libération, et est mort le jour de l'an de 1997…
Je ne me lancerai pas dans des interprétations de cette hermétique chanson mais, selon moi, c'est une chanson contre la guerre…
Ivan Graziani est né hier, l'année de la Libération, et est mort le jour de l'an de 1997…
Je ne me lancerai pas dans des interprétations de cette hermétique chanson mais, selon moi, c'est une chanson contre la guerre…
FEU SUR LA COLLINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/8/2015 - 22:28
L'isola di Ellis
Dal CD "Nero di seppia" (2007)
L’ho vista io oltre la nebbia in mezzo al mare
(continua)
(continua)
inviata da Julie 12/8/2015 - 22:15
Will You Work for Peace or Wait for War?
[1962]
Parole e musica di Agnes “Aggie” Friesen
Una canzone dimenticata eppure storica, il primo testo ad essere pubblicato sul primo numero di Broadside, febbraio 1962
Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Parole e musica di Agnes “Aggie” Friesen
Una canzone dimenticata eppure storica, il primo testo ad essere pubblicato sul primo numero di Broadside, febbraio 1962
Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Come all you good people and answer to me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 13:09
My Father's Mansion's Many Rooms
[1966]
Parole e musica di Pete Seeger
Testo pubblicato in Broadside # 78, 1966
Registrata nel 1973 ed inclusa nel disco intitolato “Banks of Marble and Other Songs”, Folkways Records, 1974
Una rilettura in chiave pacifista ed egualitaria di un passo del Vangelo di Giovanni (14:2), “Nella casa di mio Padre ci sono molte stanze”…
Parole e musica di Pete Seeger
Testo pubblicato in Broadside # 78, 1966
Registrata nel 1973 ed inclusa nel disco intitolato “Banks of Marble and Other Songs”, Folkways Records, 1974
Una rilettura in chiave pacifista ed egualitaria di un passo del Vangelo di Giovanni (14:2), “Nella casa di mio Padre ci sono molte stanze”…
My father's mansion's many rooms
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:57
Draglines
[197?]
Parole e musica di Deborah Silverstein
Testo pubblicato Broadside # 150, 1984
Interpretata dal collettivo femminile (e femminista) New Harmony Sisterhood Band nel loro disco intitolato “...And Ain't I a Woman?” pubblicato nel 1977 dalla Paredon Records.
Interpretata da Peggy Seeger nel suo disco del 1982 intitolato “From Where I Stand: Topical Songs from America and England”
Infine nel disco dell’autrice intitolato “Around The Next Bend” del 1987.
Parole e musica di Deborah Silverstein
Testo pubblicato Broadside # 150, 1984
Interpretata dal collettivo femminile (e femminista) New Harmony Sisterhood Band nel loro disco intitolato “...And Ain't I a Woman?” pubblicato nel 1977 dalla Paredon Records.
Interpretata da Peggy Seeger nel suo disco del 1982 intitolato “From Where I Stand: Topical Songs from America and England”
Infine nel disco dell’autrice intitolato “Around The Next Bend” del 1987.
Coalport PA
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:34
More Good Men Going Down
[1964]
Parole e musica di David Cohen, in arte David Blue (1941-1982)
Testo pubblicato in Broadside # 42, 1964
Nel disco “Broadside Ballads Vol. 3”, Folkways Records 1964
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.
David Blue, autore di questo brano, è stato uno dei musicisti e scrittori attivi nel Greenwich Village nei primi anni 60, amico di Bob Dylan, Phil Ochs, Tom Paxton, Dave Van Ronk ed Eric Andersen.
Parole e musica di David Cohen, in arte David Blue (1941-1982)
Testo pubblicato in Broadside # 42, 1964
Nel disco “Broadside Ballads Vol. 3”, Folkways Records 1964
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.
David Blue, autore di questo brano, è stato uno dei musicisti e scrittori attivi nel Greenwich Village nei primi anni 60, amico di Bob Dylan, Phil Ochs, Tom Paxton, Dave Van Ronk ed Eric Andersen.
A baby cries in the morning sun
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 09:03
Angelita di Anzio
This is a wonderful song which I just happened to hear again on the Apple radio as I was listening to old Italian songs. I might have been 10 years old when first heard it. To me it was just a song and I am very surprised the majority of people in this forum recollect being so sad listening to this song.in the sixty. Did they really know the story behind it back then? I never knew it, to me it was just a cool song and, I've just read the story. Yes it is sad indeed but now as in the past it is exciting playing it again.
TDM 12/8/2015 - 03:59
La Patrouille portant potence
La Patrouille portant potence
Chanson française – La Patrouille portant potence – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 12
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Donc, Lucien l'âne mon ami, nous voici encore une fois de retour auprès de l'Arlequin amoureux. C'est la douzième. Et, comme toujours avec chaque nouvelle chanson, je me repose la même question.
Et quelle question pourrait-elle être si lancinante ? Je pense qu'il devrait s'agir de ce doute qui te prend et où comme nombre de ceux qui écrivent des paroles, des musiques, qui peignent… tu t'interroges... (continua)
Chanson française – La Patrouille portant potence – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 12
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Donc, Lucien l'âne mon ami, nous voici encore une fois de retour auprès de l'Arlequin amoureux. C'est la douzième. Et, comme toujours avec chaque nouvelle chanson, je me repose la même question.
Et quelle question pourrait-elle être si lancinante ? Je pense qu'il devrait s'agir de ce doute qui te prend et où comme nombre de ceux qui écrivent des paroles, des musiques, qui peignent… tu t'interroges... (continua)
Hop, hissez le rideau !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/8/2015 - 23:18
Laying on the Ground
http://joshuafinsel.bandcamp.com/track...
One evening back in Eugene Oregon my daughter was playing in the garden as the sun was setting on a clear dry summer evening. I was strumming an E chord and watching her play from the back porch. I was strumming the chord alternating between a low E and a low F# as the low note in the chord. It was kind of hypnotic. I don't know how long I was strumming it, maybe 5 minutes, but I started having memories of my childhood playing in my yard on Springhill Road in White Haven PA. I remembered laying on the ground and watching the clouds and swaying tree tops and feeling very grounded and happy. I remembered a sensation of almost melting into the ground, a oneness with the crust of the earth and golden grasses that surrounded me.
I wrote the first two verses and it got dark, so I put down what I was doing and got my daughter off to bed. Our housemate... (continua)
One evening back in Eugene Oregon my daughter was playing in the garden as the sun was setting on a clear dry summer evening. I was strumming an E chord and watching her play from the back porch. I was strumming the chord alternating between a low E and a low F# as the low note in the chord. It was kind of hypnotic. I don't know how long I was strumming it, maybe 5 minutes, but I started having memories of my childhood playing in my yard on Springhill Road in White Haven PA. I remembered laying on the ground and watching the clouds and swaying tree tops and feeling very grounded and happy. I remembered a sensation of almost melting into the ground, a oneness with the crust of the earth and golden grasses that surrounded me.
I wrote the first two verses and it got dark, so I put down what I was doing and got my daughter off to bed. Our housemate... (continua)
Laying on the ground hands behind my head
(continua)
(continua)
inviata da Joshua Finsel 11/8/2015 - 17:03
Il senso
[2010]
Album: 10
Ho cercato un percorso dedicato all'eutanasia e della guerra più infame che la Chiesa e lo Stato hanno condotto sulle persone inermi.
Alla fine ho deciso di aggiungere questa canzone anche al percorso "Streghe". Ero un po' titubante nel farlo, ma poi ho letto questo:
Con i vostri testi volete dare un messaggio molto forte al vostro pubblico, una scrollata a chi sta fermo a guardare e lascia che tutto scorra. In particolare nell'album fate riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, caso che spaccò l'Italia sollevando mille e più domande. Che significato ha per voi aver scritto ed interpretato una canzone come "Il Senso"?
"Il Senso" racconta a grandi linee la storia di Eluana Englaro, ma questa canzone è e rappresenta l'ennesima critica al sistema Italia, un paese dove casi come questo sono solo un'occasione per ribadire i valori cristiani e farli accettare a tutti... (continua)
Album: 10
Ho cercato un percorso dedicato all'eutanasia e della guerra più infame che la Chiesa e lo Stato hanno condotto sulle persone inermi.
Alla fine ho deciso di aggiungere questa canzone anche al percorso "Streghe". Ero un po' titubante nel farlo, ma poi ho letto questo:
Con i vostri testi volete dare un messaggio molto forte al vostro pubblico, una scrollata a chi sta fermo a guardare e lascia che tutto scorra. In particolare nell'album fate riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, caso che spaccò l'Italia sollevando mille e più domande. Che significato ha per voi aver scritto ed interpretato una canzone come "Il Senso"?
"Il Senso" racconta a grandi linee la storia di Eluana Englaro, ma questa canzone è e rappresenta l'ennesima critica al sistema Italia, un paese dove casi come questo sono solo un'occasione per ribadire i valori cristiani e farli accettare a tutti... (continua)
Riesco a vedere solo il vuoto dei tuoi occhi ormai (ma non è paura).
(continua)
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 11/8/2015 - 15:36
If I Could Not Be an Indian
[1965]
Parole e musica di Peter LaFarge (1931-1965)
Nel disco intitolato “On The Warpath”
Parole e musica di Peter LaFarge (1931-1965)
Nel disco intitolato “On The Warpath”
If I could not be an Indian but I could choose my clan
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2015 - 10:05
Soldato
vorrei conoscere i nomadi da vicino e vorrei dedicare a roberto mio manrito una canzone per dirle che lo amo tanto e più di prima dopo 20 di matrimonio abbiamo soffertO tanto
giovanna bianchi 11/8/2015 - 08:16
Gloria Gaynor: I Will Survive
Io intanto vi saluto, carissimi INSCO, Maicol Gècson e Lorenzo, dall'Isola d'Elba dove sto trascorrendo gli ultimi giorni della mia vita nella casa di famiglia (la cui "parte vecchia" è stata affittata a locazione fissa a partire dal 1° settembre). Tra le tante cose cui devo dire addio, c'è il famoso portico dove, da bambino, ho imparato centinaia di storie e di canzoni popolari dette da vecchie che oramai sono -e da tempo- ospiti dei cimiteri di San Mamiliano e della Grotta (o del Pozzo al Moro, che nomi eh). Anche per questo, probabilmente, sono sveglio a quest'ora (come se non ci fossi mai!). Certo, resterà la "parte nuova" della casa, ma non è la stessa cosa. Mi auguro solo che chi ci andrà a vivere tra pochi giorni (una normale famiglia) senta, la notte, qualche vocina dal passato. Quello che sono, giusto o sbagliato che sia, lo devo a questa casa. Mezza vuota oramai. Ma ci resto fino all'ultimo. Saluti.
Riccardo Venturi 11/8/2015 - 04:51
Hymn 43
(1971)
dall'album Aqualung
Parole e musica di Ian Anderson
Mascherata da preghiera, la canzone è in realtà un attacco all'utilizzo strumentale della religione per giustificare le proprie malefatte. La prima strofa è molto esplicita. Ci sono persone che nella preghiera chiedono a Dio di aiutarli per cose profane come gli affari, le relazioni sentimentali o persino la guerra.
Nella seconda strofa addirittura il "nostro Dio" dà il permesso di colonizzare l'intero continente uccidendo i nativi americani per far posto agli studios di Hollywood.
Se Gesù salva, farebbe bene a salvare se stesso da chi utilizza il suo nome... Nell'ultima strofa Gesù è presentato infine come un uomo, libero da tutto quello che gli uomini hanno fatto in suo nome.
Vengono in mente le pagine di Saramago dal Vangelo secondo Gesù Cristo quando Gesù ascolta le parole di un Dio preveggente e compiaciuto che gli elenca... (continua)
dall'album Aqualung
Parole e musica di Ian Anderson
Mascherata da preghiera, la canzone è in realtà un attacco all'utilizzo strumentale della religione per giustificare le proprie malefatte. La prima strofa è molto esplicita. Ci sono persone che nella preghiera chiedono a Dio di aiutarli per cose profane come gli affari, le relazioni sentimentali o persino la guerra.
Nella seconda strofa addirittura il "nostro Dio" dà il permesso di colonizzare l'intero continente uccidendo i nativi americani per far posto agli studios di Hollywood.
Se Gesù salva, farebbe bene a salvare se stesso da chi utilizza il suo nome... Nell'ultima strofa Gesù è presentato infine come un uomo, libero da tutto quello che gli uomini hanno fatto in suo nome.
Vengono in mente le pagine di Saramago dal Vangelo secondo Gesù Cristo quando Gesù ascolta le parole di un Dio preveggente e compiaciuto che gli elenca... (continua)
Our father high in heaven-smile down upon your son.
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/8/2015 - 23:29
Muerte de Antonio Machado
La Hoguera: Cantata del Exilio
Mesa redonda con Antonio Gómez, Gonzalo García Pelayo y Manuel Gerena, en torno al épico disco "Cantata del exilio", que en su día quiso ser un homenaje a los exiliados españoles que lucharon por la liberación de Francia en la División Leclerc o en la Resistencia Francesa, o bien sufrieron presidio en los campos de concentración nazi y hasta la muerte
L'amico Gustavo Sierra Fernandez ha dedicato un'intera puntata del suo programma radiofonico a questo disco dimenticato che anche noi abbiamo contribuito a fare riscoprire. In coda al programma (in cui si possono ascoltare diversi brani della cantata) viene citato il nostro sito.
Mesa redonda con Antonio Gómez, Gonzalo García Pelayo y Manuel Gerena, en torno al épico disco "Cantata del exilio", que en su día quiso ser un homenaje a los exiliados españoles que lucharon por la liberación de Francia en la División Leclerc o en la Resistencia Francesa, o bien sufrieron presidio en los campos de concentración nazi y hasta la muerte
L'amico Gustavo Sierra Fernandez ha dedicato un'intera puntata del suo programma radiofonico a questo disco dimenticato che anche noi abbiamo contribuito a fare riscoprire. In coda al programma (in cui si possono ascoltare diversi brani della cantata) viene citato il nostro sito.
CCG Staff 10/8/2015 - 23:05
Economical Slavery
Comunque il record è stato battuto il 8 agosto del 2015, tanto per corettezza, ha, ha :)
krzyś 10/8/2015 - 19:54
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