La Pécheresse aux jolis doigts
Cette pièce de toile roulée
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/5/2015 - 17:58
Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
[1944]
Parole e musica di Emil František Burian (1904-1959), poeta, scrittore, cantante, musicista e compositore ceco.
Testo trovato su Volkslieder Archiv
Nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).
Emil František Burian, che era pure un militante comunista, fu arrestato dai nazisti nel 1941 e venne internato a Theresienstadt, a Dachau e infine a Neuengamme. Questa canzone - che credo egli scrisse in tedesco perchè non mi pare ci sia traccia in Rete di un testo in ceco - fu composta proprio a Neuengamme, dove Emil František Burian era stato attivissimo nell’organizzare spettacoli clandestini di intrattenimento per gli internati (tra i quali quelli di lingua tedesca erano i più numerosi, dopo sovietici, polacchi... (continua)
Parole e musica di Emil František Burian (1904-1959), poeta, scrittore, cantante, musicista e compositore ceco.
Testo trovato su Volkslieder Archiv
Nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).
Emil František Burian, che era pure un militante comunista, fu arrestato dai nazisti nel 1941 e venne internato a Theresienstadt, a Dachau e infine a Neuengamme. Questa canzone - che credo egli scrisse in tedesco perchè non mi pare ci sia traccia in Rete di un testo in ceco - fu composta proprio a Neuengamme, dove Emil František Burian era stato attivissimo nell’organizzare spettacoli clandestini di intrattenimento per gli internati (tra i quali quelli di lingua tedesca erano i più numerosi, dopo sovietici, polacchi... (continua)
Unser täglich Brot
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/5/2015 - 14:51
Percorsi:
Campi di sterminio
Zombie
ITALIANO / ITALIAN [3]
Traduzione italiana di Cattia Salto
Ci sono già due traduzioni in italiano di Zombie, e sembrerebbe esagerato aggiungerne una terza, diciamo che la versione che propongo è quella "commentata". Aggiungo anche delle osservazioni sul VIDEO
Nel video la canzone viene “messa in scena” con la O’Riordan, tutta spruzzata di pittura dorata e con un abito lungo di taglio classicheggiante, a impersonare una divinità; presso i Greci e poi i Romani, il dio della guerra era maschile, ma non così per i Celti, che avevano una dea dal triplice volto (tanto per gradire sull’altare troneggia anche una croce di legno): è la guerra una divinità immortale e disumana.. ai suoi piedi un girotondo di amorini anche loro spruzzati d’oro e con tanto di frecce e arco. Sono i putti che scoccano le frecce e seminano la follia umana; un pensiero che mi è venuto a forza di ragionarci sopra: e se... (continua)
Traduzione italiana di Cattia Salto
Ci sono già due traduzioni in italiano di Zombie, e sembrerebbe esagerato aggiungerne una terza, diciamo che la versione che propongo è quella "commentata". Aggiungo anche delle osservazioni sul VIDEO
Nel video la canzone viene “messa in scena” con la O’Riordan, tutta spruzzata di pittura dorata e con un abito lungo di taglio classicheggiante, a impersonare una divinità; presso i Greci e poi i Romani, il dio della guerra era maschile, ma non così per i Celti, che avevano una dea dal triplice volto (tanto per gradire sull’altare troneggia anche una croce di legno): è la guerra una divinità immortale e disumana.. ai suoi piedi un girotondo di amorini anche loro spruzzati d’oro e con tanto di frecce e arco. Sono i putti che scoccano le frecce e seminano la follia umana; un pensiero che mi è venuto a forza di ragionarci sopra: e se... (continua)
ZOMBIE
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 16/5/2015 - 14:23
Sunday Bloody Sunday
Mi sono soffermata sul significato del testo aggiungendoci delle note, propongo anche una traduzione non proprio letterale
Non riesco a credere alla notizia di oggi,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 15/5/2015 - 21:18
Est-il bien vrai que je veille
anonimo
[1789]
Versi di anonimo rivoluzionario francese sull’aria di “Aussitôt que la lumière”, canzone del poeta seicentesco Adam Billaut.
Canzone composta in occasione della presa della Bastiglia il 14 luglio 1789.
L’imponente fortezza medievale della Bastiglia a Parigi era per i rivoluzionari il simbolo stesso dell'ancien régime e, inevitabilmente, andava conquistata e abbattuta. Peccato che la sua distruzione fosse già stata decisa anni prima dalla stessa monarchia, dato che la fortezza era ormai da tempo diventata inutile e costosa. Il paradosso è che Luigi XVI, dopo aver rinviato per anni l’ordine di demolizione, si decise qualche settimana prima dell’assalto. E il 14 luglio nella Bastiglia si trovavano solo 7 prigionieri, di cui due pazzi fatti lì rinchiudere dai loro familiari.
Ciò nonostante, nell’inutile difesa della fortezza trovarono la morte il suo governatore, il marchese Bernard-René... (continua)
Versi di anonimo rivoluzionario francese sull’aria di “Aussitôt que la lumière”, canzone del poeta seicentesco Adam Billaut.
Canzone composta in occasione della presa della Bastiglia il 14 luglio 1789.
L’imponente fortezza medievale della Bastiglia a Parigi era per i rivoluzionari il simbolo stesso dell'ancien régime e, inevitabilmente, andava conquistata e abbattuta. Peccato che la sua distruzione fosse già stata decisa anni prima dalla stessa monarchia, dato che la fortezza era ormai da tempo diventata inutile e costosa. Il paradosso è che Luigi XVI, dopo aver rinviato per anni l’ordine di demolizione, si decise qualche settimana prima dell’assalto. E il 14 luglio nella Bastiglia si trovavano solo 7 prigionieri, di cui due pazzi fatti lì rinchiudere dai loro familiari.
Ciò nonostante, nell’inutile difesa della fortezza trovarono la morte il suo governatore, il marchese Bernard-René... (continua)
Est-il bien vrai que je veille
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2015 - 10:11
Us of Hate
2013
Generation Kennedy No More
Generation Kennedy No More
No phones in Tokyo for callin' London,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 15/5/2015 - 10:08
Peace to the World
Morto B.B.King, leggenda del Blues
Il musicista si è spento nella sua casa di Las Vegas per le conseguenze del diabete che pativa da anni. A settembre avrebbe compiuto 90 anni. Autore di hit internazionali, ha influenzato generazioni di chitarristi, a cominciare da Eric Clapton
'Lucille' piange silenziosamente : il re del blues, il leggendario B.B.King, è morto nella notte nella sua casa di Las Vegas. La notizia è stata ufficializzata dai suoi legali. Il musicista aveva 89 anni. Malato di diabete, anche di recente era stato ricoverato in ospedale a Los Angeles. Nella sua lunghissima carriera ha inciso 50 album in studio e girato il mondo in tour che lo hanno portato più volte anche in Italia. Alcuni suoi brani, come The thrill is gone, sono diventati del successi planetari. Gli U2 lo avevano voluto accanto sul palco per l'incisione della sua When love comes to town. Con la sua Gibson,... (continua)
dq82 15/5/2015 - 09:48
Dziś do ciebie przyjść nie mogę
Finnish version by Paul Holm
Suomennos Paul Holm
Audio link to the song performed by Matti Salminen: https://www.youtube.com/watch?v=F0dUCJ7DQrU
Suomennos Paul Holm
Audio link to the song performed by Matti Salminen: https://www.youtube.com/watch?v=F0dUCJ7DQrU
PARTISAANIVALSSI
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/5/2015 - 08:39
Papier à cul
Versi di François Henri Jolivet (1875-1955), operaio, poeta, chansonnier, goguettier de La Muse Rouge, pacifista e libertario parigino.
Sull’aria di “Envolez-vous mes billet doux” di Jane Evrard
Ignoro l’anno di composizione di questa divertente canzone. Jolivet raccolse le sue creazioni nel volume “Chansons sociales et satiriques” edito l’anno seguente la sua scomparsa.
Testo trovato sul sito de Les éditions Touchalon
Sull’aria di “Envolez-vous mes billet doux” di Jane Evrard
Ignoro l’anno di composizione di questa divertente canzone. Jolivet raccolse le sue creazioni nel volume “Chansons sociales et satiriques” edito l’anno seguente la sua scomparsa.
Testo trovato sul sito de Les éditions Touchalon
Lorsque vous faites défaut dans mes poches
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2015 - 08:37
Skibbereen
La prima pubblicazione della canzone si ritrova nel The Irish Singer’s Own Book (Noonan, Boston, 1880) e la paternità è stata attribuita a Patrick Carpenter nativo di Skibbereen. Ci sono un certo numero di differenti versioni di questo canto tradizionale, tuttavia sostanzialmente simili. In particolare nella versione di Sinéad O'Connor e The Chieftains in Long Journey Home (1998 Mini-serie per la Televisione) si tralasciano la V e la VI strofa che rispettivamente ricordano la ribellione del 48 e la promessa di una nuova rivolta.
ulteriori osservazioni http://terreceltiche.altervista.org/sk...
Alla traduzione riportata aggiungo solo alcune osservazioni
1)Isola di Erin:"L'Irlanda viene chiamata Erin in gaelico: questa parola significa "terra di Ériu", l'antica dea-terra della verde isola. [...] Maga senza pari, viveva sopra una collina al centro dell'isola. Man mano che invecchiava la collina... (continua)
ulteriori osservazioni http://terreceltiche.altervista.org/sk...
Alla traduzione riportata aggiungo solo alcune osservazioni
1)Isola di Erin:"L'Irlanda viene chiamata Erin in gaelico: questa parola significa "terra di Ériu", l'antica dea-terra della verde isola. [...] Maga senza pari, viveva sopra una collina al centro dell'isola. Man mano che invecchiava la collina... (continua)
Cattia Salto 15/5/2015 - 01:35
Quaranta soldati, quaranta sorelle
Chanson italienne – Quaranta soldati, quaranta sorelle – Piero Ciampi – 1971
Texte : Piero Ciampi
Musique : Gianni Marchetti
Texte : Piero Ciampi
Musique : Gianni Marchetti
QUARANTE SOLDATS, QUARANTE SOEURS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/5/2015 - 21:53
Boolavogue
Il testo della canzone riesce a riassumere la rivolta di Wexford in poche strofe dense di storia, accompagnate da una vecchia melodia irlandese, una slow air dal nome “Calad n-Eocaill” o anche “Eochaill” (“Youghal Harbour“). Boolavogue è un brano diventato subito popolare ed è quasi un inno per la contea di Wexford, ieri come oggi è cantata dalla gente irlandese anche se negli arrangiamenti più recenti si tende a tagliare la V e la VI strofa/
ulteriori considerazioni in
Terre celtiche
ulteriori considerazioni in
Terre celtiche
I
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 14/5/2015 - 21:38
Le drapeau de l'Humanité
[1981]
Parole di Claude Lemesle
Sulla melodia di “It's Five O'Clock”, grande successo degli Aphrodite's Child della fine dei 60, un brano composto da Richard Julian Francis e Evangelos Papathanassiou, in arte Vangelis.
Nell’album di Milva intitolato “Moi, je n'ai pas peur” del 1981
Parole di Claude Lemesle
Sulla melodia di “It's Five O'Clock”, grande successo degli Aphrodite's Child della fine dei 60, un brano composto da Richard Julian Francis e Evangelos Papathanassiou, in arte Vangelis.
Nell’album di Milva intitolato “Moi, je n'ai pas peur” del 1981
C'est, de clocher en clocher,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 16:33
Avant le départ
Il testo della canzone non è dei Tichot (e forse nemmeno la musica). Si tratta infatti di una poesia scritta da Eugène Bizeau all'inizio della Grande Guerra...
(fonte: “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera)
(fonte: “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera)
Bernart Bartleby 14/5/2015 - 15:31
Premier Mai
[1911]
Versi di Gaston Couté (composti poche settimane prima della sua prematura scomparsa) sull’aria de Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément.
Versi di Gaston Couté (composti poche settimane prima della sua prematura scomparsa) sull’aria de Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément.
C'est le Premier Mai. Debout, camarades !
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 15:07
La Paysanne
“La Paysanne” è anche chiamata “Marseillaise anarchiste”, e infatti Gérard Pierron la adattò sull’aria della “Marseillaise” di Rouget de l'Isle (1792).
Bernart Bartleby 14/5/2015 - 14:52
Révision
A proposito di questa splendida canzone sulla visita militare, traggo questo aneddoto dal volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera:
“[Couté] Il continue de se produire dans des cabarets où il provoque régulièrement quelques scandales… Lors d’un spectacle, à l’écoute du poème «Révision» - poème qu’aimait particulièrement Eugène Bizeau et qu’il fera mettre en musique par un ami compositeur [forse proprio Marc Ogeret, ndr] - un capitaine, alors se lève et s’insurge «Je rougis des paroles que vous prononcez contre l’armée !», ce à quoi Gaston Couté répond : «Le rouge va très bien aux militaires !». Au-delà de l’anecdote, cette situation n’arrangera pas les relations de Couté avec l’armée, qui par trois fois lui fait passer le Conseil de révision, duquel il ressort toujours réformé.”
“[Couté] Il continue de se produire dans des cabarets où il provoque régulièrement quelques scandales… Lors d’un spectacle, à l’écoute du poème «Révision» - poème qu’aimait particulièrement Eugène Bizeau et qu’il fera mettre en musique par un ami compositeur [forse proprio Marc Ogeret, ndr] - un capitaine, alors se lève et s’insurge «Je rougis des paroles que vous prononcez contre l’armée !», ce à quoi Gaston Couté répond : «Le rouge va très bien aux militaires !». Au-delà de l’anecdote, cette situation n’arrangera pas les relations de Couté avec l’armée, qui par trois fois lui fait passer le Conseil de révision, duquel il ressort toujours réformé.”
Bernart Bartleby 14/5/2015 - 14:19
Le Christ en bois
[1899]
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.
Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.
Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Bon guieu! la sale commune!... A ce souèr,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 13:51
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
La chanson du chanvre
Dall’autobiografia “Mémoires de Louise Michel, écrits par elle-même”, capitolo XV, pubblicata nel 1886
“[…] Les douleurs des paysans sont plus sombres encore que les nôtres ; sans cesse penchés sur la terre marâtre, ils n’en tirent que le superflu du maître, et moins que nous ils ont les consolations de la pensée.
À toi, paysan, cette chanson de colère ; qu’elle germe dans tes sillons ; c’est un souvenir de notre temps de lutte:”
“[…] Les douleurs des paysans sont plus sombres encore que les nôtres ; sans cesse penchés sur la terre marâtre, ils n’en tirent que le superflu du maître, et moins que nous ils ont les consolations de la pensée.
À toi, paysan, cette chanson de colère ; qu’elle germe dans tes sillons ; c’est un souvenir de notre temps de lutte:”
Le printemps rit dans les branches vertes,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:58
Commune, espoir du monde
[1937?]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Testo trovato nel volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera.
Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico, è morto ultracentenario nel 1989 (a chi dice che l’anarchia fa male!). Pur essendo nato nel 1883, molti anni dopo le vicende della Comune di Parigi, nella sua poetica quell’esperienza seminale risuonò sempre viva come non mai…
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Testo trovato nel volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera.
Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico, è morto ultracentenario nel 1989 (a chi dice che l’anarchia fa male!). Pur essendo nato nel 1883, molti anni dopo le vicende della Comune di Parigi, nella sua poetica quell’esperienza seminale risuonò sempre viva come non mai…
Aux premiers jours d’un printemps sombre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:44
Percorsi:
La Comune di Parigi, 1871
Nos chansons
[1906-07]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Nos chansons à nous sont des chansons graves
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 11:48
Ne tire pas sur nous (Marche démocratique et sociale)
[prima del 1914]
Versi di Gaston Montéhus
Musica di Raoul Chantegrelet
Non sono riuscito a trovare la data esatta in cui Montéhus compose questa canzone antimilitarista, così ho dato l’indicazione “prima del 1914”, anno a partire dal quale anche il grande provocatore anarchico si fece travolgere dai venti di guerra e divenne, purtroppo, un devoto cantore bellicista, ricevendo alla fine addirittura la Croce di Guerra per il servigio reso, pur senza aver mai messo piede al fronte…
Versi di Gaston Montéhus
Musica di Raoul Chantegrelet
Non sono riuscito a trovare la data esatta in cui Montéhus compose questa canzone antimilitarista, così ho dato l’indicazione “prima del 1914”, anno a partire dal quale anche il grande provocatore anarchico si fece travolgere dai venti di guerra e divenne, purtroppo, un devoto cantore bellicista, ricevendo alla fine addirittura la Croce di Guerra per il servigio reso, pur senza aver mai messo piede al fronte…
Si le clairon sonne l’alarme,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:55
Les Bazars
[1904]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.
Nota dell’autore: “Le censeur a refusé cette chanson en 1904.”, così come aveva fatto due anni prima con Ce que fait la guerre.
E qui il provocatore anarchico Monthéus se la prende con - nell’ordine – il parlamento, i ricchi, la chiesa, il governo e l’esercito… E da notare che, come nel 1902, anche nel 1904 il governo era quello radicale, di sinistra, di Émile Combes, che proprio quell’anno osava rompere le relazioni diplomatiche col Vaticano rifiutando la nomina dei vescovi francesi senza avallo del governo.
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.
Nota dell’autore: “Le censeur a refusé cette chanson en 1904.”, così come aveva fatto due anni prima con Ce que fait la guerre.
E qui il provocatore anarchico Monthéus se la prende con - nell’ordine – il parlamento, i ricchi, la chiesa, il governo e l’esercito… E da notare che, come nel 1902, anche nel 1904 il governo era quello radicale, di sinistra, di Émile Combes, che proprio quell’anno osava rompere le relazioni diplomatiche col Vaticano rifiutando la nomina dei vescovi francesi senza avallo del governo.
Mais quel est donc ce monument
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:30
Ave Maria
Semifinale-Italia’s Got Talent 2015
Mi sembra che al mondo muoia più gente
(continua)
(continua)
inviata da dq82 14/5/2015 - 10:10
Ce que fait la guerre
[1902]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.
Nota dell’autore: “Le censeur a refuse la chanson (26 juillet 1902) en critiquant surtout les strophes 2, 3 et 7 â 10.”
Evidentemente il provocatore anarchico Montéhus era troppo anche per il governo del “Bloc des gauches” che proprio quell’anno aveva vinto le elezioni legislative in Francia…
Provati a toccare l’Esercito e la Chiesa e avrai contro anche i più “sinistri”!
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.
Nota dell’autore: “Le censeur a refuse la chanson (26 juillet 1902) en critiquant surtout les strophes 2, 3 et 7 â 10.”
Evidentemente il provocatore anarchico Montéhus era troppo anche per il governo del “Bloc des gauches” che proprio quell’anno aveva vinto le elezioni legislative in Francia…
Provati a toccare l’Esercito e la Chiesa e avrai contro anche i più “sinistri”!
Eh, oui voilà ce que fait la guerre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 09:35
So Long, Mom (A Song For World War III)
HEI MAMI HEI
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/5/2015 - 09:11
L’U.A.
[1920s]
Parole e musica di Charles D’Avray
L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire…
Parole e musica di Charles D’Avray
L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire…
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 16:10
L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 15:48
Ni Dieu ni maître
Ricercando le successive versioni de Le Drapeau Rouge, scopro che l’adattatore, quando non l’autore, dei versi – forse di anonimo – di “Ni Dieu ni maître” fu Achille Le Roy
Achille Le Roy (1841-1929), tipografo, comunardo, fu arrestato nel 1871 e spedito al bagno penale in Nuova Caledonia, insieme a Louise Michel. Achille Le Roy trascorse tutta la sua vita nella militanza anarchica. Personaggio molto noto a Parigi, nel 1924, vecchio e povero, fu attaccato per strada da un gruppo di picchiatori (i “Camelots du Roi”, militanti del movimento monarchico “Action Française”) che lo malmenarono e gli rubarono quel poco che aveva. La rivista Le Libertaire ed il gruppo di chansonnier de La Muse Rouge di Clovis Poirier organizzarono sottoscrizione e concerti per pagargli le spese ospedaliere e restituirgli il maltolto.
Nel 1877 Achille Le Roy compose una sua versione de “Le Drapeau Rouge” a partire... (continua)
Achille Le Roy (1841-1929), tipografo, comunardo, fu arrestato nel 1871 e spedito al bagno penale in Nuova Caledonia, insieme a Louise Michel. Achille Le Roy trascorse tutta la sua vita nella militanza anarchica. Personaggio molto noto a Parigi, nel 1924, vecchio e povero, fu attaccato per strada da un gruppo di picchiatori (i “Camelots du Roi”, militanti del movimento monarchico “Action Française”) che lo malmenarono e gli rubarono quel poco che aveva. La rivista Le Libertaire ed il gruppo di chansonnier de La Muse Rouge di Clovis Poirier organizzarono sottoscrizione e concerti per pagargli le spese ospedaliere e restituirgli il maltolto.
Nel 1877 Achille Le Roy compose una sua versione de “Le Drapeau Rouge” a partire... (continua)
Bernart Bartleby 13/5/2015 - 14:39
La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci
In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]
MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli
È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continua)
Musica di Massimo Panicucci
In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]
MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli
È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continua)
a Piero Ciampi,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/5/2015 - 12:51
Tammurriata nera
Grazie - Thank you very much for this website and all its comments. (And the English translation!) In 1993 I spent a summer in Italy and this was one of the sungs I learned from a group of Napolitan girls and we played it every night in the streets where there was also other kinds of traditional dancing. I still play it sometimes on the guitar, but I didn't remember any words but "niro niro comm'a cche..." :-) And I never knew what the song was about. It brings back good memories.
Jelle 13/5/2015 - 12:25
I Come and Stand at Every Door
JÄÄN OVELLESI SEISOMAAN
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:38
אונטער דײַנע ווײַסע שטערן
VALKEITTEN SUN TÄHTEIS' ALLA
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:34
Telegram för en tennsoldat
SÄHKÖSANOMA TINASOTAMIEHELLE
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:32
Telegram från en bombad by
SÄHKÖSANOMA POMMITETULLE KYLÄLLE
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:29
Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).
Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).
Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:15
Percorsi:
Inni e Controinni, La Comune di Parigi, 1871
Maremma amara
anonimo
Versione svedese di Riccardo Venturi
13.5.2015
13.5.2015
MAREMMA BITTRA
(continua)
(continua)
13/5/2015 - 03:25
Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)
Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”
Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continua)
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)
Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”
Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continua)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 22:03
Czardasz Birkenau
d'après la version italienne de Bernart Bartleby
d'une chanson polonaise – Czardasz Birkenau – Aleksander Kulisiewicz – 1979
Paroles de Roman Friedlein, un jeune Polonais – 1944
Sur une mélodie du compositeur hongrois Ferenc Lehar (1870-1948).
Dans son livre « Auschwitz » (traduit en Anglais sous le titre « Auschwitz : True Tales From a Grotesque Land) l'auteure Sara Nomberg-Przytyk, une survivante, raconte que Roman Friedlein était un étudiant de Cracovie interné à Auschwitz II-Birkenau et qu'il écrivit ce poème en regardant une gamine gitane qui dansait une « csárdás » hongroise pour obtenir quelque chose à manger des gardes du camp. Roman Friedlein était à l'époque déjà gravement malade de tuberculose et peu avant de mourir, il lui advînt aussi d'assister à l'élimination des Gitans dans les chambres à gaz, sa Marika avec tous les autres…
Les Gitans, qui à Birkenau étaient concentrés... (continua)
d'une chanson polonaise – Czardasz Birkenau – Aleksander Kulisiewicz – 1979
Paroles de Roman Friedlein, un jeune Polonais – 1944
Sur une mélodie du compositeur hongrois Ferenc Lehar (1870-1948).
Dans son livre « Auschwitz » (traduit en Anglais sous le titre « Auschwitz : True Tales From a Grotesque Land) l'auteure Sara Nomberg-Przytyk, une survivante, raconte que Roman Friedlein était un étudiant de Cracovie interné à Auschwitz II-Birkenau et qu'il écrivit ce poème en regardant une gamine gitane qui dansait une « csárdás » hongroise pour obtenir quelque chose à manger des gardes du camp. Roman Friedlein était à l'époque déjà gravement malade de tuberculose et peu avant de mourir, il lui advînt aussi d'assister à l'élimination des Gitans dans les chambres à gaz, sa Marika avec tous les autres…
Les Gitans, qui à Birkenau étaient concentrés... (continua)
CSÁRDÁS DE BIRKENAU
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/5/2015 - 21:21
Samarcanda
Anche Gregor Von Rezzori-Storie di Maghrebinia, 1953-riporta il racconto;
Un commerciante possedeva in Maghrebinia un meraviglioso roseto, a gioia e conforto della sua vecchiaia, ed un servo per coltivarlo.Un giorno, mentre nella fresca ora vespertina stava andando a passeggiare nel giardino delle rose, arrivo' correndo il servo, si getto' ai suoi piedi e supplico' "padrone , dammi il tuo cavallo più veloce perché possa fuggire a Samarcanda. In giardino c'è la morte e io so che è venuta a prendermi".
Il commerciante , che amava il servo, gli diede il suo cavallo più veloce ed un sacchetto d'oro; poi, dopo che il servo si fu eclissato fra ringraziamenti e benedizioni, ritorno' nel giardino. La' s' imbatte' in un giovinetto molto serio e notevolmente bello:"Buona sera-disse il commerciante-Sei tu la morte? Sei venuta da me per affari? ".No,- rispose la morte-mi trattengo qui con il tuo benevolo... (continua)
Un commerciante possedeva in Maghrebinia un meraviglioso roseto, a gioia e conforto della sua vecchiaia, ed un servo per coltivarlo.Un giorno, mentre nella fresca ora vespertina stava andando a passeggiare nel giardino delle rose, arrivo' correndo il servo, si getto' ai suoi piedi e supplico' "padrone , dammi il tuo cavallo più veloce perché possa fuggire a Samarcanda. In giardino c'è la morte e io so che è venuta a prendermi".
Il commerciante , che amava il servo, gli diede il suo cavallo più veloce ed un sacchetto d'oro; poi, dopo che il servo si fu eclissato fra ringraziamenti e benedizioni, ritorno' nel giardino. La' s' imbatte' in un giovinetto molto serio e notevolmente bello:"Buona sera-disse il commerciante-Sei tu la morte? Sei venuta da me per affari? ".No,- rispose la morte-mi trattengo qui con il tuo benevolo... (continua)
renato lotti 12/5/2015 - 17:06
Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.
Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continua)
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.
Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continua)
Już przebrzmiał łom,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:53
Percorsi:
Campi di sterminio
Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.
Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:29
Percorsi:
Campi di sterminio
×
Chanson française – La Pécheresse aux jolis doigts – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 7
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Je pense avoir déjà dit que notre déserteur, notre Arlequin amoureux n'avait que de brèves rencontres avec son Arlecchina, laquelle suit son théâtre ambulant. Il ne la voit que très rarement et entretemps, il y rêve. Mais pour donner un peu de consistance à ces égarements songeurs, il s'est procuré une image, un portrait de sa belle. Ce portrait est une pièce de toile peinte qu'il a découpée... (continua)