Giudèca
La elle veneziana ha una pronuncia particolare ma non è assente, le erre finali sono poco pronunciate ma ci sono.
Le dame sono le dame di San Vincenzo un'opera benefica cattolica di signore "bene".
Le dame sono le dame di San Vincenzo un'opera benefica cattolica di signore "bene".
Giudèca nostra abandonada,
(continua)
(continua)
inviata da Roberto 5/12/2015 - 16:17
Madiba
2015
Ancora inedito su disco
Ancora inedito su disco
La notte era colma di stelle
(continua)
(continua)
inviata da dq82 5/12/2015 - 15:39
Da che parte stai
Clementino feat Pino Daniele
Da Che Parte Stai 2015
Da Che Parte Stai 2015
Adesso da che parte stai?
(continua)
(continua)
inviata da Ulderico 5/12/2015 - 12:45
Fuori dal partito
[2011]
Album: Piccoli intrattenimenti musicali
Testo e musica di Rocco Arienti
Album: Piccoli intrattenimenti musicali
Testo e musica di Rocco Arienti
Fuori dal partito
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 5/12/2015 - 00:07
Senza paura delle rovine
[2014]
Album: Senza paura delle rovine
Testo e musica di Rocco Arienti
Album: Senza paura delle rovine
Testo e musica di Rocco Arienti
Quando si avverano le scene di Salò
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 4/12/2015 - 23:48
Fine delle danze
Chanson italienne – Fine delle danze – Bandabardò – 2002
Paroles : Erriquez
Musique: Erriquez / Finaz)
Album "Bondo Bondo" (2002)
Cette chanson parle, comme les autres du recueil, des faits de juillet 2001 au G8 de Gênes.
De la façon dont les danses peuvent se finir et dont l’espoir se transforme en massacre.
Paroles : Erriquez
Musique: Erriquez / Finaz)
Album "Bondo Bondo" (2002)
Cette chanson parle, comme les autres du recueil, des faits de juillet 2001 au G8 de Gênes.
De la façon dont les danses peuvent se finir et dont l’espoir se transforme en massacre.
LES DANSES SONT FINIES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/12/2015 - 19:07
Spiazzati per cambiare
Brano scritto nel 2008 in omaggio a Woodstock e alla controcultura
hippie in cui si sottolinea lo stretto legame tra musica e questione sociale, tra antimilitarismo e slancio collettivo, tra consapevolezza e nonsense.
Registrazione effettuata a Radio Ramingo nella puntata di Stradenote dedicata al duo Cila Guillaume del 25-06-2015 - Associazione Ramingo.blogspot.it
hippie in cui si sottolinea lo stretto legame tra musica e questione sociale, tra antimilitarismo e slancio collettivo, tra consapevolezza e nonsense.
Registrazione effettuata a Radio Ramingo nella puntata di Stradenote dedicata al duo Cila Guillaume del 25-06-2015 - Associazione Ramingo.blogspot.it
C’è uno sguardo in chi ha suonato e celebrato
(continua)
(continua)
inviata da Ivan Guillaume Cosenza 4/12/2015 - 17:39
Pappagalli verdi
ABOLIRE LA GUERRA UNICA SPERANZA PER L'UMANITÀ: IL DISCORSO DI GINO STRADA ALLA CERIMONIA DEI NOBEL ALTERNATIVI
da Emergency
«Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) di vari conflitti in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili.
A Quetta, la città pakistana vicina al confine afgano, ho incontrato per la prima volta le vittime delle mine antiuomo. Ho operato molti bambini feriti dalle cosiddette "mine giocattolo", piccoli pappagalli verdi di plastica grandi come un pacchetto di sigarette. Sparse nei campi, queste armi aspettano solo che un bambino curioso le prenda e ci giochi per un po', fino a quando esplodono: una o due mani perse, ustioni su petto, viso e occhi. Bambini senza braccia e ciechi. Conservo ancora un vivido ricordo di quelle vittime e l'aver visto tali atrocità mi... (continua)
4/12/2015 - 17:22
Canzoni Contro la Guerra su Radio Capital
Antiwar Songs Blog
Domani, sabato 5 dicembre dalle 12 alle 13 la trasmissione Capital in the Walkman in onda su Radio Capital dedicherà un’intera puntata alle canzoni contro la guerra. Per l’occasione il nostro webmaster interverrà per presentare il sito e commentare una canzone in scaletta. Da non perdere! La playlist sarà incentrata sul rock, folk e soul […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-04 11:48:00
Youkali
[1935]
Parole di Roger Fernay
Sulla melodia di un tango-habanera composta da Kurt Weill nel 1934 per l’adattamento teatrale del romanzo “Marie Galante” di Jacques Deval (1931).
Scopro questa canzone grazie a Flavio Poltronieri ed al suo intervento a commento de Le grand Lustukru, canzone popolare di cui Deval, Weill e Fernay offrirono una loro versione per il finale di “Marie Galante”.
“Youkali” è invece di un anno posteriore alla pièce, ma fu scritta da Fernay su uno dei pezzi strumentali composti da Weill per il dramma. E’ l’unica canzone nota di Fernay, che poi scelse la carriera di burocrate nella SIAE francese.
Propongo questo brano perché strettamente connesso al clima che si respirava in Francia e in tutta Europa in quegli anni così bui, dominati dal nazismo ormai trionfante che cominciava ad allargare la sua tetra ombra oltre la Germania. Ricordo che nel 1934, dopo la “Notte... (continua)
Parole di Roger Fernay
Sulla melodia di un tango-habanera composta da Kurt Weill nel 1934 per l’adattamento teatrale del romanzo “Marie Galante” di Jacques Deval (1931).
Scopro questa canzone grazie a Flavio Poltronieri ed al suo intervento a commento de Le grand Lustukru, canzone popolare di cui Deval, Weill e Fernay offrirono una loro versione per il finale di “Marie Galante”.
“Youkali” è invece di un anno posteriore alla pièce, ma fu scritta da Fernay su uno dei pezzi strumentali composti da Weill per il dramma. E’ l’unica canzone nota di Fernay, che poi scelse la carriera di burocrate nella SIAE francese.
Propongo questo brano perché strettamente connesso al clima che si respirava in Francia e in tutta Europa in quegli anni così bui, dominati dal nazismo ormai trionfante che cominciava ad allargare la sua tetra ombra oltre la Germania. Ricordo che nel 1934, dopo la “Notte... (continua)
C’est presque au bout du monde,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2015 - 10:54
Crazy Train
Album: Blizzard of Ozz 1980
Il folle treno della guerra fredda che rischia di far deragliare l'intera umanità. Una canzone con un celebre assolo di Randy Rhoads.
Il folle treno della guerra fredda che rischia di far deragliare l'intera umanità. Una canzone con un celebre assolo di Randy Rhoads.
All aboard! Ha ha ha ha ha ha ha!
(continua)
(continua)
4/12/2015 - 04:08
Percorsi:
Treni
Free.mp3 (The Pirate Bay Song)
[2015]
Dubioza Kolektiv
da YT
Dubioza Kolektiv
da YT
Our music is for free
(continua)
(continua)
inviata da Krzysi€k 3/12/2015 - 23:54
Sempre allegri
Chanson italienne - Sempre allegri - Bandabardò – 2004
Il n’y a pas beaucoup de raisons d’être contents, mais cette chanson me rappelle deux CCG : There But For Fortune « la fortune est un fait de géographie » et ensuite il cite (Dario Fo lui-même) Ho visto un re, outre la référence, plus ou moins directe à Don Quichotte.
Mais voici, Lucien l’âne mon ami, une canzone qui sans doute, sans aucun doute, sans doute aucun, te plaira. Tu devrais te sentir comme chez toi, car je sais que tu as vécu dans l’ombre de Don Quichotte, toi aussi. Et puis, tu es d’un naturel paisible, subtilement ordonné et plein de joie de vivre. C’est d’ailleurs assez réjouissant pour ceux qui sont, comme moi, amenés à te fréquenter : tu diffuses la joie comme une centrale nucléaire diffuse des radiations.
Hou là, que me chantes-tu là, Marco Valdo M.I. mon ami ? Arrête tout de suite tes dithyrambes, elles sont superfétatoires... (continua)
Il n’y a pas beaucoup de raisons d’être contents, mais cette chanson me rappelle deux CCG : There But For Fortune « la fortune est un fait de géographie » et ensuite il cite (Dario Fo lui-même) Ho visto un re, outre la référence, plus ou moins directe à Don Quichotte.
Mais voici, Lucien l’âne mon ami, une canzone qui sans doute, sans aucun doute, sans doute aucun, te plaira. Tu devrais te sentir comme chez toi, car je sais que tu as vécu dans l’ombre de Don Quichotte, toi aussi. Et puis, tu es d’un naturel paisible, subtilement ordonné et plein de joie de vivre. C’est d’ailleurs assez réjouissant pour ceux qui sont, comme moi, amenés à te fréquenter : tu diffuses la joie comme une centrale nucléaire diffuse des radiations.
Hou là, que me chantes-tu là, Marco Valdo M.I. mon ami ? Arrête tout de suite tes dithyrambes, elles sont superfétatoires... (continua)
TOUJOURS CONTENTS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/12/2015 - 22:25
Mandela
Una brutta notizia: Theresa Machabane Ramashamole, la donna dei Sei di Sharpeville, ci ha lasciati. Aveva partecipato alla manifestazioni di Soweto nel 1976 (dove era anche rimasta ferita) e indirettamente anche a quella passata alla storia come la strage di Sharpeville nel 1960. Infatti vi prese parte sua madre che era incinta di lei. Una vita segnata dalla resistenza all'apartheid, dal carcere, dalle torture (botte, scariche elettriche...), dalla condanna a morte per impiccagione con l'esecuzione sospesa il giorno prima...Come per Duma Khumalo (morto qualche anno fa) possiamo dire senza ombra di dubbio che le sofferenze patite in carcere avevano minato la sua salute in maniera irreparabile (tra l'altro a causa delle torture subite non aveva potuto avere figli) e quindi la sua morte è in qualche modo uno strascico dell'apartheid.
Ora dei sei compagni passati, loro malgrado, alla Storia come "I Sei di Sharpeville" solo due rimangono in vita.
Onore a Theresa e a tutte le vittime dell'apartheid.
Gianni Sartori
Ora dei sei compagni passati, loro malgrado, alla Storia come "I Sei di Sharpeville" solo due rimangono in vita.
Onore a Theresa e a tutte le vittime dell'apartheid.
Gianni Sartori
Gianni Sartori 3/12/2015 - 19:10
The House of the Rising Sun
anonimo
Dopo Le Pénitencier, scritta per Johnny Halliday, un’altra versione di “The House of the Rising Sun” curata da Hugues Aufray, questa però più fedele all’originale.
L’HÔTEL DU SOLEIL LEVANT
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/12/2015 - 14:49
L’autoroute des héros
[2010]
Parole di Michel Bonnefoi
Musica di Michel Bonnefoi e Dimoné, nome d’arte del cantautore e compositore Dominique Terrieu.
Ignoro se la canzone sia mai stata incisa.
“Autoroute des héros” è stata così ufficialmente chiamata dal 2007 l’autostrada 401 dell’Ontario, Canada, nel suo tratto compreso tra Don Valley Parkway e Toronto. E da lì infatti che fino a ieri passavano, diretti alla base militare di Trenton, i convogli funebri che riportavano a casa le spoglie dei soldati canadesi dell’ISAF uccisi in Afghanistan, 158 in 12 anni di missione conclusasi nella primavera dello scorso anno.
Parole di Michel Bonnefoi
Musica di Michel Bonnefoi e Dimoné, nome d’arte del cantautore e compositore Dominique Terrieu.
Ignoro se la canzone sia mai stata incisa.
“Autoroute des héros” è stata così ufficialmente chiamata dal 2007 l’autostrada 401 dell’Ontario, Canada, nel suo tratto compreso tra Don Valley Parkway e Toronto. E da lì infatti che fino a ieri passavano, diretti alla base militare di Trenton, i convogli funebri che riportavano a casa le spoglie dei soldati canadesi dell’ISAF uccisi in Afghanistan, 158 in 12 anni di missione conclusasi nella primavera dello scorso anno.
Dans le rétro de mon américaine
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/12/2015 - 13:17
Percorsi:
Eroi
L’olivier
[2006?]
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier
Nell’album collettivo “Cantate pour un coeur bleu” (2009), con Romain Didier, Allain Leprest, Enzo Enzo e Jean-Louis Trintignant, realizzato in occasione del Festival “Musiques Sacrées du Monde” che si tiene ogni anno a Fès, in Marocco.
La canzone è stata anche interpretata da Salvatore Adamo
Una madre, il suo bambino, un oliveto, la vita. Poi la guerra. Un solo vecchio ulivo scampato alla furia del fuoco, uno sparviere ferito che viene curato dal piccolo protagonista (forse lo stesso Leprest) e che rimane legato all’ulivo sopravvissuto, difendendolo dai topi e dai corvi. Morirà poi lo sparviere durante una gelata di gennaio…
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier
Nell’album collettivo “Cantate pour un coeur bleu” (2009), con Romain Didier, Allain Leprest, Enzo Enzo e Jean-Louis Trintignant, realizzato in occasione del Festival “Musiques Sacrées du Monde” che si tiene ogni anno a Fès, in Marocco.
La canzone è stata anche interpretata da Salvatore Adamo
Una madre, il suo bambino, un oliveto, la vita. Poi la guerra. Un solo vecchio ulivo scampato alla furia del fuoco, uno sparviere ferito che viene curato dal piccolo protagonista (forse lo stesso Leprest) e che rimane legato all’ulivo sopravvissuto, difendendolo dai topi e dai corvi. Morirà poi lo sparviere durante una gelata di gennaio…
Ma mère toute en robe blanche
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/12/2015 - 11:44
Allons n'enfants
Credo che questa canzone di Leprest derivi da una sua precedente, intitolata "Molière", risalente agli anni 70 o 80, con musica di Henry Dubos. Almeno così mi pare scorrendo i testi delle canzoni di Leprest pubblicati qui
MOLIÈRE
Du coeur pas de génie vingt ans et pas très riches
Ils écrivaient tout à la main sur leurs affiches
Ils jouaient Molière à trois sur des tréteaux à trous
Dans les frusques achetées aux puces pour quelques sous
En ces temps-là, la mort cherchait des comédiens
C'était la guerre et Jean-Baptiste Poquelin n'y pouvait rien
Scapin est mort de froid dans les forêts d'Ardennes
La lune vissait son oeil de louve sur la scène
Quand il a salué des corbeaux sont venus
Par les coulisses froides faire un peu de chahut
Là-bas la mort avait besoin d'accessoiristes
Pierre est parti laissant Poquelin Jean-Baptiste seul sur la piste
Il se voyait crevant cent mil paquets... (continua)
MOLIÈRE
Du coeur pas de génie vingt ans et pas très riches
Ils écrivaient tout à la main sur leurs affiches
Ils jouaient Molière à trois sur des tréteaux à trous
Dans les frusques achetées aux puces pour quelques sous
En ces temps-là, la mort cherchait des comédiens
C'était la guerre et Jean-Baptiste Poquelin n'y pouvait rien
Scapin est mort de froid dans les forêts d'Ardennes
La lune vissait son oeil de louve sur la scène
Quand il a salué des corbeaux sont venus
Par les coulisses froides faire un peu de chahut
Là-bas la mort avait besoin d'accessoiristes
Pierre est parti laissant Poquelin Jean-Baptiste seul sur la piste
Il se voyait crevant cent mil paquets... (continua)
Bernart Bartleby 3/12/2015 - 11:00
Co-opération
[1963]
Parole e musica di Colette Magny, a partire da citazioni dei filosofi Jean Paul Sartre, Thomas Carlyle, Émile-Auguste Chartier, detto Alain, ed un Suarez che non so bene chi sia.
Canzone presente nell’EP contenente “Mélocoton”, che fu l’unico grande successo della Magny.
Poi nell’album “Les Tuileries” del 1964
“Mélocoton est mort au Vietnam!” rispose proprio allora la Magny al suo chitarrista, l’americano Mickey Baker, che con sarcasmo le aveva detto “Va faire tes chansons communistes qui ne rapportent pas un cent…”
Magny aveva già scelto la difficile strada della chanson engagée…
“Pace sulla Terra agli uomini dai cuori aperti.”
Parole e musica di Colette Magny, a partire da citazioni dei filosofi Jean Paul Sartre, Thomas Carlyle, Émile-Auguste Chartier, detto Alain, ed un Suarez che non so bene chi sia.
Canzone presente nell’EP contenente “Mélocoton”, che fu l’unico grande successo della Magny.
Poi nell’album “Les Tuileries” del 1964
“Mélocoton est mort au Vietnam!” rispose proprio allora la Magny al suo chitarrista, l’americano Mickey Baker, che con sarcasmo le aveva detto “Va faire tes chansons communistes qui ne rapportent pas un cent…”
Magny aveva già scelto la difficile strada della chanson engagée…
“Pace sulla Terra agli uomini dai cuori aperti.”
Sartre, Suarez, Carlyle, Alain.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/12/2015 - 08:56
Circus '68, '69
(1969)
Album: "Liberation Music Orchestra"
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
The idea for "Circus '68, '69" came to me one night while watching the Democratic National Convention on television in the summer of 1968. After the minority plank on Vietnam was defeated in a vote taken on the convention floor, the California and New York delegates spontaneously began to sing We Shall Overcome in protest. Unable to gain control of the floor, the rostrum instructed... (continua)
Album: "Liberation Music Orchestra"
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
The idea for "Circus '68, '69" came to me one night while watching the Democratic National Convention on television in the summer of 1968. After the minority plank on Vietnam was defeated in a vote taken on the convention floor, the California and New York delegates spontaneously began to sing We Shall Overcome in protest. Unable to gain control of the floor, the rostrum instructed... (continua)
2/12/2015 - 23:35
Canzone di notte n°2, o Canzone di notte rivisitata
Il mio amico Carlo Petrini, l'ideatore del movimento Slow Food, mi invitò a suonare per i carcerati del carcere di massima sicurezza di Fossano, in provincia di Cuneo. Flaco ed io ci presentammo alle quattro del pomeriggio ma i carcerati non si fecero vedere prima delle cinque perché volevano ascoltare le partite alle radio. In un primo momento ci fu il gelo: è molto difficile cantare per dei reclusi, fa una certa impressione entrare in una prigione sapendo che da lì a poco tu potrai uscirne fuori mentre tutti gli altri saranno costretti a restarvi dentro. Mi venne quindi l'idea geniale di eseguire questa canzone: le prime strofe furono accolte con molta freddezza ma quando arrivai a quella in cui canto "noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale! Gli anarchici li han sempre bastonati e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato" scoppiò un applauso fragorosissimo,... (continua)
2/12/2015 - 23:07
Chor der Kriegerwaisen
Chanson allemande – Chor der Kriegerwaisen – Mascha Kaléko – 1931
Poème de Mascha Kaléko (née Golda Malka Aufen, 1907-1975).
Mis en musique par des artistes comme Konstantin Wecker (“Wecker”, 1982) et Linard Bardill (“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991)
La famille de Golda Malka Aufen, comme des centaines de milliers de Galiciens, abandonna le pays dans les années suivant la Grande Guerre, à l’époque de la grande crise économique qui frappa la région. Ils s’établirent à Berlin, où en 1928, la jeune Mascha épousa l’enseignant Saul Aaron Kaléko.
Mascha Kaléko commença à publier des poésies en 1929 et fut vite appréciée de poètes et d’intellectuels comme Erich Kästner et Kurt Tucholsky.
Ses deux premiers recueils, « Lyrisches Stenogrammheft » de 1933 et « Das kleine Lesebuch für Gros » de 1935, se heurtèrent immédiatement à la censure nazie.
En 1938, Mascha Kaléko fuit aux USA avec... (continua)
Poème de Mascha Kaléko (née Golda Malka Aufen, 1907-1975).
Mis en musique par des artistes comme Konstantin Wecker (“Wecker”, 1982) et Linard Bardill (“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991)
La famille de Golda Malka Aufen, comme des centaines de milliers de Galiciens, abandonna le pays dans les années suivant la Grande Guerre, à l’époque de la grande crise économique qui frappa la région. Ils s’établirent à Berlin, où en 1928, la jeune Mascha épousa l’enseignant Saul Aaron Kaléko.
Mascha Kaléko commença à publier des poésies en 1929 et fut vite appréciée de poètes et d’intellectuels comme Erich Kästner et Kurt Tucholsky.
Ses deux premiers recueils, « Lyrisches Stenogrammheft » de 1933 et « Das kleine Lesebuch für Gros » de 1935, se heurtèrent immédiatement à la censure nazie.
En 1938, Mascha Kaléko fuit aux USA avec... (continua)
CHOEUR DES ORPHELINS DE GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/12/2015 - 22:59
Canto General
Le Chant Général de Neruda et Theodorákis
par Gian Piero Testa
Mikis Theodorákis, qui est lui aussi un bon poète, a rencontré plein de poètes au cours de sa vie. Chose bien étrange pour un musicien, il a été toujours convaincu que le mot vient d’abord.Tout gamin, il composait parfois sur des textes de Palamàs et de Karyotakis. Après la rencontre avec la poésie de Yannis Ritsos, sa musique s’est toujours inspirée d’un poète. Dans ce site, le nom de Mikis est toujours associé à celui d’un vrai poète, souvent d’un grand poète. Ritsos, Elytis, Seferis, Lorca, Gatsos, Varnalis, Anagnostakis… : la liste est longue et significative.
En Grèce, le consortium de poésie et de musique fondé par Theodorákis fit école, et est, au contraire, le trait plus significatif de la musique populaire d’art, dont la saison glorieuse n’est pas encore entièrement morte.
Theodorákis rencontra aussi le grand Chilien... (continua)
Marco Valdo M.I. 2/12/2015 - 20:07
All Your Questions Answered
[1989]
Nell’EP intitolato “McCarthy at War”
“Tutte le vostre domande avranno immediata risposta… Se date ascolto ai ricchi e ai potenti tutta la vostra confusione sparirà come d’incanto…”
Nell’EP intitolato “McCarthy at War”
“Tutte le vostre domande avranno immediata risposta… Se date ascolto ai ricchi e ai potenti tutta la vostra confusione sparirà come d’incanto…”
Who made the wealth
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2015 - 16:09
I Worked Myself Up From Nothing
[1990]
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
Nell’album “Banking, Violence and the Inner Life Today”, l’ultimo della band dell’Essex, con la voce della francese Lætitia Sadier, poi negli Stereolab.
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).
“Madri con le braccia immerse fino ai gomiti nell’acqua per lavare i panni, giovanotti senza un soldo in tasca e con le scarpe bucate, non disperate, provate a pensare positivo! Anche il più misero dei miseri può diventare un miliardario, se ha una buona attitudine e con un po’ di lavoro duro… E se poi vi andasse male, state comunque allegri: il sole splende ed il paradiso vi attende!”
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
Nell’album “Banking, Violence and the Inner Life Today”, l’ultimo della band dell’Essex, con la voce della francese Lætitia Sadier, poi negli Stereolab.
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).
“Madri con le braccia immerse fino ai gomiti nell’acqua per lavare i panni, giovanotti senza un soldo in tasca e con le scarpe bucate, non disperate, provate a pensare positivo! Anche il più misero dei miseri può diventare un miliardario, se ha una buona attitudine e con un po’ di lavoro duro… E se poi vi andasse male, state comunque allegri: il sole splende ed il paradiso vi attende!”
Take a little time to improve your life
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2015 - 15:44
Antinature
[1987]
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.
E’ noto che dalla seconda metà degli anni 50 e fino al 1963 il governo britannico condusse esperimenti nucleari nell’area di Maralinga, nell’Australia meridionale, dove vennero esplosi sette ordigni atomici. Meno noto il fatto che scienziati e militari inglesi valutarono anche la possibilità che alcuni esperimenti si svolgessero sul suolo patrio, precisamente nella zona di Wick, nelle Highlands scozzesi. Poi fu deciso che il clima locale non era favorevole perché troppo piovoso: ovviamente la valutazione non teneva in considerazione gli inevitabili e gravi danni all’uomo e all’ambiente, ma solo l’efficienza dei rilievi strumentali.
Anche se risparmiate dalla bomba, le Highlands vennero comunque disseminate di centrali nucleari e di stabilimenti per lo sviluppo... (continua)
Scritta da Tim Gane e Malcolm Eden
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.
E’ noto che dalla seconda metà degli anni 50 e fino al 1963 il governo britannico condusse esperimenti nucleari nell’area di Maralinga, nell’Australia meridionale, dove vennero esplosi sette ordigni atomici. Meno noto il fatto che scienziati e militari inglesi valutarono anche la possibilità che alcuni esperimenti si svolgessero sul suolo patrio, precisamente nella zona di Wick, nelle Highlands scozzesi. Poi fu deciso che il clima locale non era favorevole perché troppo piovoso: ovviamente la valutazione non teneva in considerazione gli inevitabili e gravi danni all’uomo e all’ambiente, ma solo l’efficienza dei rilievi strumentali.
Anche se risparmiate dalla bomba, le Highlands vennero comunque disseminate di centrali nucleari e di stabilimenti per lo sviluppo... (continua)
Antinature
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2015 - 15:22
Percorsi:
Contro il Nucleare
God Made the Virus
[1987]
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.
Una canzone che ironicamente illustra quello che negli anni 80 era il punto di vista semi-ufficiale della Chiesa cattolica sulla pandemia di AIDS, virus isolato tra il 1982 ed il 1984… E si pensi che ancora oggi alcuni illustri esponenti della Chiesa ritengono quella malattia una “forma di giustizia immanente” (così per esempio l’arcivescovo belga Léonard), quando non una vera e propria punizione divina…
A ciò bisogna aggiungere i criminali precetti anti contraccezionali di Santa Madre Chiesa, che hanno dato il loro nefasto contributo al diffondersi del morbo, specie nei paesi in via di sviluppo…
In “I Am a Wallet”, album d’esordio di questa band inglese che, purtroppo, ebbe breve vita.
Una canzone che ironicamente illustra quello che negli anni 80 era il punto di vista semi-ufficiale della Chiesa cattolica sulla pandemia di AIDS, virus isolato tra il 1982 ed il 1984… E si pensi che ancora oggi alcuni illustri esponenti della Chiesa ritengono quella malattia una “forma di giustizia immanente” (così per esempio l’arcivescovo belga Léonard), quando non una vera e propria punizione divina…
A ciò bisogna aggiungere i criminali precetti anti contraccezionali di Santa Madre Chiesa, che hanno dato il loro nefasto contributo al diffondersi del morbo, specie nei paesi in via di sviluppo…
In this hotbed of vice, in this nursery of sin
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2015 - 14:08
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Didn’t My Lord Deliver Daniel?
Uno degli standard spiritual più famosi risalente ai tempi della schiavitù.
Dovrebbe di regola essere attibuito ad autore anonimo ma tuttavia preferirei assegnarlo al grande cantore nero e comunista Paul Robeson, che interpretò questo brano molto spesso, essendo presente in parecchi suoi dischi degli anni 50 e 60.
Da ricordare anche l’interpretazione di Colette Magny, nel suo disco “Les Tuileries” del 1964, e la cover offerta dai Manic Street Preachers in accompagnamento al singolo Let Robeson Sing del 2001, non a caso dedicato proprio al grande baritono-basso afroamericano.
Se nell’Antico Testamento è scritto che il Signore salvò il profeta Daniele dato in pasto ai leoni dal re persiano Ciro II, e poi salvò il profeta Giona che gli aveva disubbidito ed era finito inghiottito da un grosso pesce, e poi salvò Shadrach, Meshach e Abednego, tre giovanissimi ebrei che il re babilonese Nabucodonosor... (continua)
Dovrebbe di regola essere attibuito ad autore anonimo ma tuttavia preferirei assegnarlo al grande cantore nero e comunista Paul Robeson, che interpretò questo brano molto spesso, essendo presente in parecchi suoi dischi degli anni 50 e 60.
Da ricordare anche l’interpretazione di Colette Magny, nel suo disco “Les Tuileries” del 1964, e la cover offerta dai Manic Street Preachers in accompagnamento al singolo Let Robeson Sing del 2001, non a caso dedicato proprio al grande baritono-basso afroamericano.
Se nell’Antico Testamento è scritto che il Signore salvò il profeta Daniele dato in pasto ai leoni dal re persiano Ciro II, e poi salvò il profeta Giona che gli aveva disubbidito ed era finito inghiottito da un grosso pesce, e poi salvò Shadrach, Meshach e Abednego, tre giovanissimi ebrei che il re babilonese Nabucodonosor... (continua)
Didn’t my Lord deliver Daniel
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2015 - 13:16
Mama non mama
Chanson italienne – Mama non mama – Bandabardò – 2004
Une chanson un peu cryptique, mais avec une série de refus, celui du pouvoir, de la guerre, de l’argent. Un peu « Faites l’amour, pas la guerre »
Une chanson un peu cryptique, mais avec une série de refus, celui du pouvoir, de la guerre, de l’argent. Un peu « Faites l’amour, pas la guerre »
PAPA… MAMA… MARGUERITE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/12/2015 - 11:39
La riva bianca, la riva nera
THE WHITE SHORE, THE BLACK SHORE
(continua)
(continua)
inviata da Edgar 2/12/2015 - 04:36
L'Internationale
CINESE CLASSICO (Wènyán) / CLASSICAL CHINESE (Wènyán)
La seguente versione in cinese classico (wényán wén) è tratta dalla edizione Wikipedia in cinese classico ed è preceduta da una breve introduzione. Sebbene oramai abbandonato da parecchi decenni come lingua ufficiale, il cinese classico è ancora parte importante dell'eredità culturale del Paese e ha attualmente, in pratica, la funzione del latino nei paesi occidentali.
The following Classical Chinese (wényán wén) version is reproduced from the Classical Chinese Wikipedia and is provided with a short introduction. Though not more used since decades as the official Language of China, Classical Chinese is still an important part of the country's cultural heritage and has now, in practice, the same function as Latin in Western countries. [CCG/AWS Staff]
國際歌者,蓋一八七一年,由巴黎公社之委員歐仁鮑迪埃作詞,共產黨人迪蓋特作曲也。世界之行社會主義者,共產主義者,無政府主義者,咸誦此歌。其為第一國際及第二國際之會歌。蘇聯嘗以之為國歌,達二十七年之久。瞿秋白譯之於中文。後,秋白為國民黨所誅,臨刑之時,誦之而死。譯文如下:
The following Classical Chinese (wényán wén) version is reproduced from the Classical Chinese Wikipedia and is provided with a short introduction. Though not more used since decades as the official Language of China, Classical Chinese is still an important part of the country's cultural heritage and has now, in practice, the same function as Latin in Western countries. [CCG/AWS Staff]
國際歌者,蓋一八七一年,由巴黎公社之委員歐仁鮑迪埃作詞,共產黨人迪蓋特作曲也。世界之行社會主義者,共產主義者,無政府主義者,咸誦此歌。其為第一國際及第二國際之會歌。蘇聯嘗以之為國歌,達二十七年之久。瞿秋白譯之於中文。後,秋白為國民黨所誅,臨刑之時,誦之而死。譯文如下:
國際歌 [1]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/12/2015 - 02:23
Quand les cons sont braves
Con questa meravigliosa canzone Brassens specifica un importante distinguo nella categoria di cui già parlava precedentemente in "Le temps ne fait rien à l'affaire"
Flavio Poltronieri 1/12/2015 - 17:33
Emily
[2003]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Lifeblood”, pubblicato nel 2004
“Even when Lifeblood is at its most political, it remains highly emotional and personal. ‘Emily’ is possibly the peak of the album’s political engagement, but in focusing principally on women’s suffrage icon Emmeline Pankhurst (1858 – 1928), it remains firmly rooted in human experience. In the succinct line “the relics, the ghosts are down so many roads”, the song recalls not only the ghosts mentioned in other Lifeblood tracks but also the history and geography of the struggle for women’s suffrage in the UK and elsewhere.”
(tratto da Manic Street Preachers. A Critica Discography)
Canzone dedicata ad Emmeline Goulden Pankhurst, leader del movimento suffragista femminile britannico.
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Lifeblood”, pubblicato nel 2004
“Even when Lifeblood is at its most political, it remains highly emotional and personal. ‘Emily’ is possibly the peak of the album’s political engagement, but in focusing principally on women’s suffrage icon Emmeline Pankhurst (1858 – 1928), it remains firmly rooted in human experience. In the succinct line “the relics, the ghosts are down so many roads”, the song recalls not only the ghosts mentioned in other Lifeblood tracks but also the history and geography of the struggle for women’s suffrage in the UK and elsewhere.”
(tratto da Manic Street Preachers. A Critica Discography)
Canzone dedicata ad Emmeline Goulden Pankhurst, leader del movimento suffragista femminile britannico.
Emily, Emily your gift to me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/12/2015 - 16:29
Autobiography of a Pistol
1994
Stories
Stories
I'm a pistol, a forty-five,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 15:29
Percorsi:
Armi, la guerra in casa tutti i giorni
Rachel Carson
2012
Hero in you
Rachel Carson è stata un'ambientalista americana, grazie al suo contributo venne messo al bando il DDT
Hero in you
Rachel Carson è stata un'ambientalista americana, grazie al suo contributo venne messo al bando il DDT
Rachel went a'walkin in the woods at twilight
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 15:10
Percorsi:
Guerra alla Terra
A Design for Life
[1996]
Parole di Nicky Wire, la prima canzone da lui scritta senza Richey Edwards, appena scomparso nel nulla (sarà dichiarato ufficialmente morto nel 2008, dopo anni di vane ricerche)
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Singolo poi incluso nell’album “Everything Must Go”
The song’s lyrics are usually thought to be themed around working class solidarity, and make specific reference to the value of libraries, which have historically allowed poorer people to learn on their own terms through books – by contrast, owning books has historically been the preserve of the educated rich (and books of course remain expensive today, particularly factual ones). This line was directly inspired by the band’s time in public libraries when they were young. The lines “we don’t talk about love / we only want to get drunk” are a play on upper class assumptions about poor people – the idea that the... (continua)
Parole di Nicky Wire, la prima canzone da lui scritta senza Richey Edwards, appena scomparso nel nulla (sarà dichiarato ufficialmente morto nel 2008, dopo anni di vane ricerche)
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Singolo poi incluso nell’album “Everything Must Go”
The song’s lyrics are usually thought to be themed around working class solidarity, and make specific reference to the value of libraries, which have historically allowed poorer people to learn on their own terms through books – by contrast, owning books has historically been the preserve of the educated rich (and books of course remain expensive today, particularly factual ones). This line was directly inspired by the band’s time in public libraries when they were young. The lines “we don’t talk about love / we only want to get drunk” are a play on upper class assumptions about poor people – the idea that the... (continua)
Libraries gave us power
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/12/2015 - 15:09
Plastic Soldiers
2014
Chasing Beauty
Un bambino che gioca con i soldatini di plastica, diventa grande e in guerra salta in aria e perde le gambe. Suo figlio gioca con i soldatini, ma ormai anche lui è un "soldatino di plastica".
Chasing Beauty
Un bambino che gioca con i soldatini di plastica, diventa grande e in guerra salta in aria e perde le gambe. Suo figlio gioca con i soldatini, ma ormai anche lui è un "soldatino di plastica".
I had grass stains not scars
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 14:46
Nellie Bly
2012
Hero in you
Elizabeth Jane Cochran, soprannominata "Pink" (Cochran's Mills, Pennsylvania, 5 maggio 1864 – 27 gennaio 1922), è stata una giornalista statunitense.
Una delle prime giornaliste investigative, ha creato il genere del giornalismo sotto copertura. Cochran era meglio conosciuta sotto lo pseudonimo giornalistico di Nellie Bly. Sembra che in seguito abbia cambiato il proprio nome in Cochrane (aggiungendo una 'e' finale).
Un articolo sessista sul giornale Pittsburgh Dispatch la spinse a scrivere un'accesa risposta all'editore. La qualità della lettera spinse l'editore ad offrire un posto nella redazione del giornale alla Cochran, che era alla disperata ricerca di un posto di lavoro. L'editore diede a Pink anche il suo pseudonimo, Nellie Bly, come il personaggio del titolo di una famosa canzone di Stephen Foster.
Bly scrisse numerosi articoli investigativi, prima di venire... (continua)
Hero in you
Elizabeth Jane Cochran, soprannominata "Pink" (Cochran's Mills, Pennsylvania, 5 maggio 1864 – 27 gennaio 1922), è stata una giornalista statunitense.
Una delle prime giornaliste investigative, ha creato il genere del giornalismo sotto copertura. Cochran era meglio conosciuta sotto lo pseudonimo giornalistico di Nellie Bly. Sembra che in seguito abbia cambiato il proprio nome in Cochrane (aggiungendo una 'e' finale).
Un articolo sessista sul giornale Pittsburgh Dispatch la spinse a scrivere un'accesa risposta all'editore. La qualità della lettera spinse l'editore ad offrire un posto nella redazione del giornale alla Cochran, che era alla disperata ricerca di un posto di lavoro. L'editore diede a Pink anche il suo pseudonimo, Nellie Bly, come il personaggio del titolo di una famosa canzone di Stephen Foster.
Bly scrisse numerosi articoli investigativi, prima di venire... (continua)
Nellie Bly, Nellie Bly
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 14:35
Rosa Parks
2012
Hero in you
Hero in you
The wheels on the bus, they go round and round...
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 14:26
Rosa Parks
Excuse me?
Rosa was a little tired after work in December
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/12/2015 - 14:17
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Album: Piccoli intrattenimenti musicali
Testo e musica di Rocco Arienti