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John Carlos

Antiwar Songs Blog
John Carlos
È una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del Black Power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-14 21:46:00
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Khaled Said

Khaled Said
Khaled Said era un giovane egiziano originario di Alessandria, ammazzato il 6 giugno 2010, dopo essere stato arrestato dalla polizia. Le foto del suo cadavere sfigurato diffuse attraverso le comunità online hanno scatenato la rabbia sfociata poi nella rivoluzione egiziana del 2011. Nell'ottobre del 2011 due ufficiali di polizia sono stati giudicati colpevoli per la morte di Khaled e condannati a sette anni di prigione. Il processo d'appello ha confermato la prima sentenza e condannato i due polziotti a 10 anni di reclusione (marzo 2014).

Khaled Mohamed Saeed (Arabic: خالد محمد سعيد‎ IPA: [ˈxæːled mæˈħæmmæd sæˈʕiːd]; 27 January 1982 – 6 June 2010) was a young Egyptian man who died under disputed circumstances in the Sidi Gaber area of Alexandria on 6 June 2010, after being arrested by Egyptian police. Photos of his disfigured corpse spread throughout online communities and incited outrage... (continua)
Abbiamo mani per non toccare.
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2014 - 10:23
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Metti che un giorno ti svegli (Tu da che parte stai?)

Metti che un giorno ti svegli (Tu da che parte stai?)
(testo e musica di Michele Negrini)

Questa canzone deve probabilmente molto alla poesia di Martin Niemöller
Vincitore del Premio Amnesty International Italia Emergenti del festival Voci per la Libertà 2014
Metti che un giorno ti svegli
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2014 - 10:16
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Sessanta sacchi di carbone

Sessanta sacchi di carbone
2014
Sempre avanti

Flavia Cumoli
Dai campi al sottosuolo. Reclutamento e strategie di adattamento al lavoro dei minatori italiani in Belgio

La centralità del nesso tra movimento di popolazione e contratto di lavoro ha contraddistinto l’emigrazione italiana assistita dall’immediato dopoguerra fino all’entrata in vigore dei principi teorici della libera circolazione della manodopera, ma l’intensità e le modalità della mobilità dei lavoratori sono mutate nel tempo e nello spazio sia in relazione alle differenti congiunture economiche che in relazione all’evoluzione delle politiche migratorie italiane ed estere. Gli anni della ricostruzione rappresentano, sotto questi due aspetti, uno dei periodi di maggiore diffusione dell’esodo clandestino così come della ripresa delle dinamiche autonome delle reti migratorie[1]. Nel corso dell’intero periodo postbellico l’Europa occidentale, ancora sconvolta... (continua)
Sopravvivere non era cosa facile
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2014 - 09:46
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Les bourgeois

Les bourgeois
[1967]
Parole e musica di Julos Beaucarne
Nel suo album d’esordio, intitolato “Julos chante Julos”

Quando si è borghesi, che non si sà come ingannare il tempo, siccome in quella piccola testa c’è anche poca luce, inevitabilmente ci sia annoia. E allora si sogna la guerra, si maneggia il coltello e poi la pistola, ci si organizza in branco, in drappello, si marcia, si è fieri, in dieci contro uno, gli eroi sono fratelli... (Questa la prima strofa, ma la canzone merita senz’altro una traduzione completa)
Quand on est bourgeois, qu'on sait pas quoi faire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 21:56
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L’enfant du Liban

L’enfant du Liban
[1989]
Parole e musica di Georges Chelon
La canzone che dà titolo al suo album del 1989.

Nel 1989 finiva la guerra civile scoppiata nel 1975, ma poco tempo dopo il Libano ricadeva sotto il controllo siriano, mentre nel sud continuava la guerra contro Israele, ritiratosi solo nel 2000. Un quarto di secolo di guerra ininterrotta, e sempre se non consideriamo l’attacco israeliano del 2006 e le ripercussioni che la guerra civile siriana in corso sta avendo anche sul Libano.
E non contiamo la situazione nei campi profughi palestinesi: in Libano sono 12, istituiti tra il 1948 ed il 1963, e raccolgono più di 400.000 rifugiati, quelli ufficialmente registrati: per i palestinesi guerra ed esilio durano ininterrottamente ormai da ben 66 anni!!!
Il me regarde avec des yeux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 21:35

La questione del Meridione

La questione del Meridione
2011
ViSiBì
La questione del Meridione non ha proprio conclusione
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2014 - 17:35
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Peste noire

Peste noire
[1990]
Parole e musica di Michel Bühler
Nel sesto CD della raccolta “Toutes les chansons”
Ce n'est rien de nouveau
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 17:27
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Yuri

Yuri
2011
ViSiBì
Yuri lo aveva capito di avere il difetto di essere nato
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2014 - 17:26
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Frontières

Frontières
[2011]
Parole e musica di Jofroi
Nell’album intitolato "Cabiac sur terre"
C’est une ritournelle, un refrain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 17:01
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La ballade de monsieur Saint-Pierre

La ballade de monsieur Saint-Pierre
[1974]
Parole di Michel Bühler
Musica di Michel Bühler e Michel Devy.
Nella raccolta “Rue de la Roquette - Chansons de 1969 à 1980” pubblicata nel 2001.
Monsieur Saint-Pierre avait cinquante-deux ans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 16:52
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Bêtes de somme

Bêtes de somme
[1987]
Parole e musica di Michel Bühler
Nell’album intitolato “Il aimait les rires”
Je viens de recevoir la lettre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 16:43
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Le chômeur

Le chômeur
[1976]
Parole di Jofroi
Musica di Jofroi, Jean Didier Vandervorst e Jean-Marie Simonart
Nell’album intitolato “L'odeur de la terre”
J'habite un'chambre dans une cité
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 16:33
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Ton Christ est Juif

Ton Christ est Juif
[1997]
Parole e musica di Julos Beaucarne
Nell’album intitolato “Vingt ans depuis quarante ans”
Ton Christ est Juif
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 16:19

Je dis la paix

Je dis la paix
[1953-54]
Versi di Louis Aragon, seconda sezione del “Chant XV” (“Chant de la Paix”) che chiude la raccolta intitolata “Les yeux et la mémoire”, pubblicata nel 1954
Musica di Jacques Yvart, cantautore di Dunkerque.
Nel disco di Yvart intitolato “Bonjour la paix!”, 1991.
Interpretati anche da un altro misconosciuto cantautore francese, Gérard-André Gaillard.
Lo stesso Aragon nel 1954 incise su LP Pathé Marconi frammenti (tra cui questa poesia) tratti da “Les yeux et la mémoire”.

Il 1954 fu un anno fatidico per la Francia colonialista, quello della sconfitta a Diên Biên Phu dopo una furiosa battaglia, combattuta contro il Viêt Minh di Võ Nguyên Giáp e Hô Chi Minh, durata più di cinque mesi, nel corso della quale gli occupanti persero oltre 2.300 soldati, cui però devono aggiungersene altri 7.800, catturati e poi morti in prigionia. Una disfatta che marcò indelebilmente il processo di decolonizzazione in atto ovunque, ma non in Vietnam, ben presto assalito da nuovi e più feroci invasori.
Je dis la paix pâle et soudaine
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 14:21
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La cravate lavallière

La cravate lavallière
[1954]
Parole e musica di Stéphane Golmann
Nel disco intitolato semplicemente all’autore

Bellissima! Stéphane Golmann era un genio!

C’era un soldatino che portava una bella cravatta ascot. Marciava al passo, sì, ma ballando la polka, e persino al suo attendente, molto più marziale, la cosa non andava affatto giù… Il soldatino con la bella cravatta ascot amava la natura intera ed era cordiale con tutti, salutava con la mano persino i nemici – Come va? – quasi che non si rendesse conto di essere in guerra… Nessuno lo considerava un vero soldato, e infatti fu l’unico a salvarsi dalla carneficina… Tornato a casa, solo soletto, il Ministero della Guerra non se l’aspettava, non sapeva cosa farsene di lui… Ma il soldatino voleva solo che gli fosse restituita la sua vita, con la sua casa, la sua mamma e la sua donna… I burocrati del Ministero però non furono affatto d’accordo: - Ma che diamine!... (continua)
Y avait un p'tit soldat en cravate lavallière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2014 - 09:52
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Holy Water

Holy Water
"Holy Water" is a song co-written and recorded by American country music duo Big & Rich. It was released in September 2004 as the third single from debut album Horse of a Different Color. It reached number 15 on the U.S. Billboard US Country chart. The song was written by Big Kenny, John Rich, Vicky McGehee and Jeff Cohen.

The duo wrote the song in honor of their sisters, both of whom had been affected by domestic abuse.

Wikipedia
Somewhere there's a stolen halo
(continua)
inviata da John Doe 13/11/2014 - 03:16
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Earache My Eye

Earache My Eye
My momma talkin' to me tellin' me how to live
(continua)
inviata da John Doe 13/11/2014 - 02:23
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Loukanikos

Loukanikos
[2014]
Album: Giro di danza



Loukanikos, (Λουκάνικος), era uno dei cani (chiamati internazionalmente Riot Dogs[1][2]), abbreviato in Louk, partecipanti a manifestazioni di piazza in Grecia, dai disordini del 2008, a quelli della protesta contro la crisi economica nel 2009 ai più recenti del 2010 e 2012, al pari di un altro animale, Kanellos (Κανέλλος), col quale è stato spesso confuso, e ad altri meno noti (Thodoris è un altro sosia di Kanellos, e si ritiene essere uno dei cuccioli). Esso è divenuto particolarmente famoso dopo la sua partecipazione a manifestazioni contro i tagli della spesa pubblica in Grecia, durante la Crisi economica della Grecia.

Il cane è diventato il simbolo della resistenza greca contro i tagli alla spesa pubblica. Si è altrimenti guadagnato un proprio sito web in cui vengono inoltrate le relazioni sui progressi di eventi in corso, correlati alle azioni di protesta.

Loukanikos è morto nell'ottobre 2014 per problemi cardiaci, a cui le prolungate esposizioni ai gas lacrimogeni hanno contribuito. Aveva circa 10 anni.
Arriva Loukanikos si incendia la città
(continua)
inviata da DoNQuijote82 12/11/2014 - 23:51

Les chasseurs

Les chasseurs
[1980]
Parole e musica di Marie-Annick Rétif, in arte Mannick.
Nel suo disco intitolato “... c'est par amour”
Pardonnez si je vous offense
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 22:51
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L’art de la guerre

L’art de la guerre
[1958]
Parole di Stéphane Golmann ed F. Frédéric (?)
Musica di Stéphane Golmann
Nel disco “Stéphane Golmann 3”
Deux singes se disputent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 22:18
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If We Make It Through December

If We Make It Through December
1974
If we make it through December
(continua)
inviata da John Doe 12/11/2014 - 19:27
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Mr. John Carlos

Mr. John Carlos
[1974]
Testo e musica: Ulf Dageby
Lyrics and music: Ulf Dageby
Text och musik: Ulf Dageby
Album: Livet är en fest

" È una delle immagini più famose del Novecento, quella in cui Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del Black Power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”).

Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights («Perché dovremmo correre in Messico solo per strisciare a casa?» sta scritto sul manifesto di quegli atleti) e decisero di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato (e molti altri atleti avessero deciso di non partecipare). Tommie Smith arrivò primo (stabilendo... (continua)
Säg, minns ni ännu den dagen i OS i Mexico
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/11/2014 - 19:01
Sesto San Giovanni, le sue fabbriche, le sue lotte: non solo la famosa canzone dei Gang, ma anche due canzoni di lotta scritte e cantate, nel 1979 durante un duro sciopero, da un operaio, Franco Rusnati, e interpretate assieme ad altri operai e a Ezio Cuppone. Sono Gli sfruttati e Padroni ci volete spaventare. Non esiste lotta senza canzoni, e le lotte di ieri si trasmettono a quelle di oggi.
Riccardo Venturi 12/11/2014 - 16:43
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Padroni ci volete spaventare

Padroni ci volete spaventare
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
(Sull'aria di "E quei briganti neri")
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Con un gruppo di operai della Breda Fucine
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e... (continua)
Padroni ci volete spaventare
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/11/2014 - 16:26
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Le temps perdu

Le temps perdu
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Musica di Alain Goraguer (1931-), compositore ed arrangiatore.
Interpretata da Marlène Jobert nel suo disco “Marlène Jobert dit Prévert” del 1978.
Devant la porte de l’usine.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 16:11
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Histoire du cheval

Histoire du cheval
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Ho trovato un video su YouTube in cui la poesia è proposta in forma di canzone su musica di Yves Tilly all’interno dello spettacolo intitolato “Maintenant et toujours Prévert” messo in scena dal gruppo teatrale bretone "Théâtre sans nom".

Una poesia che mi ha subito ricordato O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an) di Brecht.
Braves gens écoutez ma complainte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 15:42
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Gli sfruttati

Gli sfruttati
[1979]
Scritta e interpretata da Franco Rusnati
Accompagnamento di Ezio Cuppone
Album:
"Operai della Breda di Sesto"
Due canzoni sindacali di Franco Rusnati
A cura del Sindacato Unitario Metalmeccanici
(FIM / FIOM / UILM)
zona Sesto San Giovanni

Nel 1979, l'operaio metalmeccanico Franco Rusnati è delegato sindacale FIOM della Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni; e il 1979 è l'anno del contratto metalmeccanico e delle elezioni politiche che, dopo il caso Moro, segnarono una virtuale disfatta del PCI di sant'Enrico Berlinguer. Dal sito resistenze.org, che assieme ai fratelli e compagni del Deposito – Canti di Lotta riporta il testo di questa canzone, leggiamo: “Come si sa, durante le elezioni in Italia la 'lotta di classe' viene messa ufficialmente “in soffitta”. I contratti vengono congelati e lo scontro di classe lascia lo spazio al pacifico confronto attraverso la conta delle... (continua)
L’autunno caldo ormai se n’è andato
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/11/2014 - 15:00
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La pêche à la baleine

La pêche à la baleine
[193?]
Versi di Jacques Prévert, nella raccolta “Paroles” pubblicata nel 1946.
Musica di Joseph Kosma (1905-1969), celeberrimo compositore francese di origine ungherese.

Interpretata da diversi artisti, come Les Frères Jacques, Mouloudji, Cora Vaucaire, Olivier Cabanel, James Ollivier.




Nel 1935 il regista Louis Bonin (in arte Lou Tchimoukow) realizzò un cortometraggio a partire da questo testo di Prévert, un film che recentemente è stato restaurato e incluso nella nuova edizione (2004) de “Mon frère Jacques par Pierre Prévert”, documentario che il fratello del poeta realizzò su di lui nel 1961.

Una poesia da includere certamente nel percorso sulla “Guerra agli animali” ma che contiene anche la denuncia del terzo caposaldo della triade fascio-nazionalista, il “Diopatriafamiglia”.
A la pêche à la baleine, à la pêche à la baleine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 14:24
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Nikolajewka

Nikolajewka
Grande armonia ed admosfera che ci trasportano nel mondo e nel luogo dove i nostri nonni ed i nostri padri hanno sofferto per qualcosa in cui credevano
Riccardo 12/11/2014 - 14:04
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The Enemy Inside

The Enemy Inside
The Enemy Inside, tratto dall'ultimo album Dream Theater dei Dream Theater, è un brano metal caratterizzato da un ritmo sostenuto, veloce, energetico e tecnico. A detta del cantante James LaBrie, il testo di The Enemy Inside "è relativo allo stress post-traumatico, di come le persone si occupano degli avvenimenti raccapriccianti accaduti durante le loro vite o di qualcosa realmente stridente a cui esso sono realmente collegati come esseri umani".
Il videoclip è stato pubblicato il 23 settembre ed è basato su migliaia di storie accadute realmente. Il protagonista del video (il quale rispecchia in parte lo stesso personaggio descritto nel testo della canzone) è un uomo che in passato è stato un soldato al servizio degli Stati Uniti e durante i momenti quotidiani viene perseguitato in modo continuo dai vari ricordi di guerra, senza poter avere alcuna via di scampo.
Over and over again
(continua)
inviata da Andrea - andreaipp86@libero.it 12/11/2014 - 12:38
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זאָג ניט קײנמאָל

זאָג ניט קײנמאָל
NOI SIAMO QUI

...
risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui"
...

e la vita non finirà!
Prof. Pietro Nardella Dellova 12/11/2014 - 11:37
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La dame Cendrillon

La dame Cendrillon
[2008]
Parole di Yvan Dautin
Musica di Angelo Zurzolo
Album “Ne pense plus, dépense!”
Elle dort sur du carton
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 11:25
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Petit Pédé

Petit Pédé
Una canzone del 2002.
dall'album "Boucan d'enfer"
T'as quitté ta province coincée
(continua)
inviata da Renato Stecca 12/11/2014 - 10:18
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It's Your World

It's Your World
Dall'album "Ride Out" del 2014.
Let's talk about acid in the ocean
(continua)
inviata da Renato Stecca 12/11/2014 - 10:15
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L'oiseau qui fait tchak tchak

L'oiseau qui fait tchak tchak
[1960]
Parole e musica di Paul Villaz, misconosciuto poeta, compositore, cabarettista attivo negli anni 60. Profondamente anarchico, “cugino” bizzarro e folle di Brassens, scomparve dalle scene senza aver mai ceduto a compromessi col sistema. E’ morto nel 2010.

In seguito incisa da altri artisti, come Yvan Dautin (1968) e James Ollivier (1979).




Canzone non-sense dal significato piuttosto chiaro: una sonora presa per il culo dei valori tradizionali “Diopatriafamiglia”, che di lì a qualche anno sarebbero stati seriamente danneggiati insieme al pavé delle strade di Parigi. Non a caso la canzone fu ripresa proprio nel 1968 e poi sul finire dei 70.
Tchak tchak
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 10:11
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Young Men Dead

Young Men Dead
Album: Passover - 2006
Fire for the hills pick up your feet and let's go
(continua)
inviata da Dionysus 12/11/2014 - 04:46
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Le lapin et les chameaux

Le lapin et les chameaux
[1953]
Parole di Raymond Asso (1901-1968), paroliere
Musica di Claude Valéry, compositore
Interpretata dalla grande Edith Piaf - che mai però la incise - nel 1955 o 1956
Incisa poi anche da molti altri artisti, come Marc et André, Marcel Amont, Jean Siegfried, James Ollivier.
Un riche et vieux sultan possédait en Afrique
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2014 - 01:00
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La ninna nanna de la guerra

La ninna nanna de la guerra
La guerra, poesia di Trilussa, nella raccolta "Cento favole" pubblicata nel 1934 (Anno XII dell'Era Fascista).

Ner mejo che un Sordato annava in guerra
er Cavallo je disse chiaramente:
"Io nun ce vengo!" e lo buttò per terra
precipitosamente.

"No, nun ce vengo - disse - e me ribbello
all'omo che t'ha messo l'odio in core
e te commanna de scannà un fratello
in nome der Signore!

Io - dice - so' 'na bestia troppo nobbile
p'associamme a l'infamie che fai tu;
se vôi la guerra vacce in automobbile,
n'ammazzerai de più!."
Bernart Bartleby 11/11/2014 - 18:57

Addio mammina addio

anonimo
Addio mammina addio
[1943-45]
Canto delle brigate garibaldine operanti nell’aretino, oppure di quelle attestate sul monte Morello, sulla piana fiorentina.
Testo di autore anonimo (inevitabilmente con varianti), sulla falsariga e sulla melodia di un canto della Grande Guerra (“Addio mia bella addio / cantava nel partir la gioventù / e il bersagliere mio / é già tre mesi che non scrive più…”)
“Addio mammina addio”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2014 - 15:44
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Che Italia è?

Che Italia è?
[2012]
Da “La gente muore di fame”, album d’esordio (e per ora l’unico) di questa band punkskareggae romana.
La gente muore di fame
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2014 - 14:29
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La ballata della piccolo-borghese

La ballata della piccolo-borghese
La canzone nasce nel 1965; quando i due autori (Gianni Famoso scrisse la musica)la composero non potevano prevedere il 68, ma, col senno di poi, il canto preannuncia, in qualche modo, la critica spietata a una borghesia chiusa e noiosa.
Il mio primo grande amore
(continua)
inviata da Francesco 'Ciccio' Giuffrida 11/11/2014 - 10:48
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Broken Soldier

Broken Soldier
2013
I want to be able to close my eyes with you
(continua)
inviata da John Doe 11/11/2014 - 03:37
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Hungry Eyes

Hungry Eyes
A crowded canvas cabin in a crowded labor camp
(continua)
inviata da John Doe 11/11/2014 - 02:43
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Camarade

Camarade
Nella quart’ultima strofa - la dove trovate (*) - ho voluto restituire al testo ciò che una qualche censura gli aveva tolto. Infatti Aznavour canta “scappata” (proprio brutto, come il precedente “scapolata”, che pure ci sta anche se obsoleto) ma è inquivocabilmente SCOPATA...
COMPAGNO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2014 - 22:24
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Pane e Coraggio

Pane e Coraggio
devo dire che questa canzone non ha nulla di bello perché comunque è un po noiosa la melodia.. anche se non bisogna stare a guardare quello ma bensì il contenuto che malgrado tutti pensino sia fruttuoso e ricco di parole forse sagge o qualcosa di simile, la canzone non è altro che una delle solite poesie scritte per far vedere che anche ai poeti importa qualcosa di quello che succede nell'attualità ma invece non è cosi loro pensano solamente ai soldi e, ovviamente, per attirare attenzioni e quindi guadagnare soldi devono in qualche modo parlare di cose di cui parlano tutti.. come il tema che tratta proprio fossati ma, che a lui glie ne frega poco e nulla.. e con questo penso di aver concluso il mio pensiero.. mi dispiace per chi veramente crede ancora che gli artisti di oggi fanno queste cose per vero interesse e non solamente per soldi.. per chi lo pensa crescete di cervello perché non... (continua)
clarissa 10/11/2014 - 19:05




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